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Il programma di Rosso dal bonus anziani al rilancio delle periferie

“Più vigili in strada, con l’obiettivo di garantire la sicurezza alle nostre donne e ai nostri bambini e non per sanzionare i cittadini. In tal modo, la nostra Torino diventerebbe una delle città più sicure d’Europa”

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Il programma elettorale di Roberto Rosso, che si presenta candidato sindaco di Torino con il sostegno di Ncd, Udc e diverse liste civiche è stato presentato nella sede elettorale di via Alfieri 18.  “Intendiamo rilanciare Torino, rendendola più competitiva, attraente e sicura” dice Rosso. Tra gli obiettivi precipui vi è quello di dare precedenza ai torinesi nel settore sanitario, assistenziale, case popolari e asili nido. Come il bonus pater familias, il quale principalmente si occupa di garantire lo stato di benessere dei propri figli, anche la pubblica amministrazione deve tutelare in primis i propri cittadini. Particolare attenzione sarà riservata ad anziani e disabili, categorie che beneficeranno di una molteplicità di agevolazioni.

“Per i primi istituiremo il “bonus anziani”, – spiega il candidato – consistente in un’agevolazione sulla fiscalità comunale, dipendente dall’età e dal reddito, e rivisiteremo gli abbonamenti speciali per gli over 65 su tutte le linee GTT. Mentre per la seconda categoria garantiremo il diritto alla mobilità attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche a attraverso la stipulazione di una convenzione con le compagnie di taxi. Per incrementare il livello di efficienza e produttività delle partecipate comunali occorre modificare il ruolo del Comune, da imprenditore al mero compito di indirizzo e di controllo, nelle aziende da essa partecipate”

rosso roberto

Rosso è convinto che “soltanto debellando il sistema clientelare, che da anni regna a Torino,  l’utente potrà beneficiare di un servizio più efficiente al minor costo. Per fronteggiare il crescente bisogno di sicurezza sarà installata una telecamera per ogni condominio, finanziata per il 50% dal Comune, collegata alla Centrale Unica della Polizia Municipale, la quale tempestivamente potrà reprimere gli atti delinquenziali. Più vigili in strada, con l’obiettivo di garantire la sicurezza alle nostre donne e ai nostri bambini e non per sanzionare i cittadini. In tal modo, la nostra Torino diventerebbe una delle città più sicure d’Europa”.

ROSSO3Prosegue il candidato: “Torino da anni è suddivisa in due categorie: quella di seria A, il centro storico, e quella di serie B, tutte le periferie, le quali necessitano di una impellente riqualificazione. Si provvederà allo sgombero dei campi rom, nei quali vige la totale anarchia, e alla destinazione degli edifici pubblici, liberati dagli squatter e dai clandestini, ai giovani talenti in cerca di strutture per poter esprimere il proprio talento”.

Nell’ambito dei trasporti, invece “sarà realizzata la linea 2 della metropolitana, attraverso l’interramento della linea 4 tramviaria, che collegherà verticalmente, da Linghotto a Falchera, la città e la linea 3 da Settimo a Venaria, un arco che attraversa l’area universitaria, la zona della Dora e Porta Palazzo. L’interramento della ferrovia, il cosiddetto passante ferroviario, proseguirà fino al Lingotto con l’edificazione di una nuova moderna Stazione. La stazione di Porta Nuova verrà chiusa al traffico ferroviario, conservando le sue parti esterne e diventando un attraente Museo, sull’esempio della Gare d’Orsay a Parigi. Al posto della ferrovia si potranno edificare edifici di pregio, comprensivi di spazi commerciali innovativi, pienamente integrati nel contesto urbano, grandi viali alberati e spazi per la cultura, l’aggregazione e l’attività ludico-sportiva. Insomma, nascerebbe il Grand Boulevard, da Porta Nuova fino al Lingotto, tratto distintivo della Torino del XXI secolo”.

Il programma di Roberto Rosso è partecipativo: chiunque può far pervenire una propria istanza sul sito internet www.robertorossosindaco.it.

 
(Foto: il Torinese)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Sul grande schermo nel weekend

Le trame dei film nei cinema di Torino / A cura di Elio Rabbione

 

1981: Un’indagine a New York – Thriller. Regia di J.C. Chandor, con Oscar Isaac e Jessica Chastain. Il regista dell’apprezzato “Margin Call” racconta le spirale di violenza che poco a poco avvolge Abel Morales, proprietario di una compagnia di trasporti petroliferi, che sta per firmare l’affare più importante di tanti anni d’attività. Mentre la concorrenza cerca in ogni modo di fermarlo, un detective indaga su presunte sue irregolarità fiscali. Mentre Abel continua ad avere una incrollabile fiducia nella giustizia, la moglie, da parte sua, vorrebbe che rinunciasse alla propria integrità morale. Durata 125 minuti. (Classico)

 verdone film

L’abbiamo fatta grossa – Commedia. Regia di Carlo Verdone, con Carlo Verdone e Antonio Albanese. Albanese è un attore di teatro che, traumatizzato dalla separazione della moglie, non ricorda più le battute, Verdone è un investigatore privato squattrinato, che vive in casa della zia, cui lui chiede aiuto. Ma non ne fa una giusta. Un dialogo proibito e una valigetta con un milione di euro costringerà la coppia a rocambolesche avventure e improbabili travestimenti. Durata 116 minuti (Due Giardini sala Ombrerosse, Ideal, Massaua, Reposi, Uci).

 BLANCHETT CAROL

Carol – Tra commedia e melodramma. Regia di Tod Haynes, con Kate Blanchett e Rooney Mara. Tratto dal romanzo di Patricia Highsmith (pubblicato nel 1952 con lo pseudonimo di Claire Morgan), è la narrazione della passione tra una donna newyorkese, alle prese con la fine di un matrimonio e l’affidamento della sua bambina, e una giovane impiegata. Grande gara di bravura fra le due attrici (Mara ha vinto il Palmarès all’ultimo festival di Cannes), con certezza in prossima area Oscar. Durata: 118 minuti (Greenwich 3).

 

spotlightIl caso Spotlight – Drammatico. Regia di Thomas McCarthy, con Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Michael Keaton e Lev Schreiber. Una serie d’articoli, un’inchiesta e un premio Pulitzer per un gruppo di giornalisti del “Globe” di Boston – a seguito dell’arrivo di un nuovo direttore, Marty Baron, pronto ad affrontare tematiche importanti e certo non comode – che tra il 2001 e il 2002 misero allo scoperto, dopo i tanti tentativi di insabbiamento da parte del clero e in primis delle alte gerarchie ecclesiastiche, i casi di pedofilia consumatisi in quella città e non soltanto. Candidato a 6 premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia. Assolutamente consigliato. Durata 128 minuti. (Eliseo rosso, F.lli Marx sala Groucho,Nazionale 1, Uci)

 

Cinquanta sbavature di nero – Comico. Regia di Mike Tiddes con Marlon Wayans. Arriva a distanza di un anno la parodia del campione d’incassi in tutto il mondo. Durata 92 minuti. (Uci)

 corrispondenza film

La corrispondenza – Drammatico. Regia di Giuseppe Tornatore, con Jeremy Irons e Olga Kurylenko. Amy, una giovane studentessa universitaria, che sbarca il lunario facendo la stuntwoman per la televisione e il cinema, ha una relazione con il suo professore di astrofisica. Improvvisamente, lui scompare e quell’amore diviene l’immagine di quelle stelle che non esistono più ma che noi continuiamo a vedere nel cielo. Solo la tecnologia li tiene legati, sms, skype, dvd, e ancora lettere e fasci di fiori: a raccontarci la speranza dell’eternità di un amore. Durata 116 minuti. (Romano sala 3)

 

Deadpool – Fantasy. Regia di Tim Miller, con Ryan Reynolds. Tratto dal fumetto della Marvel Comics. Niente a che fare con l’eroe tradizionale, l’opposto del politicamente corretto, umorismo e parolacce, il tutto condito da una buona dose di cinismo. Un B-Movie che negli States è un grande successo ai botteghini nonostante il suo divieto ai minori. Durata 107 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Dio esiste e vive a Bruxelles – Commedia. Regia di Jaco Van Dormael, con Benoît Poelvoorde. Un Dio cattivo e antipatico che vive nella capitale belga, ben intenzionato a far digerire all’uomo dispetti e catastrofi, una figlia ribelle che distribuisce ad ognuno di noi la data della propria morte. Uno sberleffo piuttosto scomodo. Durata: 113 minuti (Massimo 1e 3 v.o.)

Fuocoammare – Documentario. Regia di Gianfranco Rosi. Gli sbarchi di Lampedusa visti con gli occhi del dodicenne Samuele. In concorso per l’Italia al FilmFest di Berlino. Durata 107 minuti. ((Massimo 2)

 joy film

Joy – Biografico, drammatico. Regia di David O. Russell, con Jennifer   Lawrence, Bradley Cooper e Robert De Niro. Una storia vera, la vita di Joy Mangano, i figli e l’ex marito, la madre teledipendente, i parenti, la sua vita a Long Island. Tra ribellioni e intraprendenza, costruisce un impero che vive ancora oggi, nel cui centro sta l’invenzione del “mocio”, comodo straccio/scopa per le pulizie della casa. Il potere della televisione che annuncia urbi et orbi il prodotto determinerà l’enorme successo. Durata 124 minuti. ( Greenwich sala 2, Romano sala 1).

 

Onda su onda – Commedia. Regia di Rocco Papaleo, con Alessandro Gassman, Massimiliano Gallo e Rocco Papaleo. L’incontro tra Gegè, cantante confidenziale che non ha mai conosciuto il piacere della luce dei riflettori e oggi pronto a scommettere in un ingaggio a Montevideo, e Ruggero di professione cuoco, che da anni non scende dalla nave. Malinconia e divertimento. Forse riusciranno a mettere insieme le loro solitudini. Durata 102 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Nazionale 2, The Space, Uci)

 

sconosciuti cinemaPerfetti sconosciuti – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Kasia Smutniak, Alba Rohrwacher. Una cena tra amici, l’appuntamento è per un’eclisse di luna, la padrona di casa decide di mettere tutti i cellulari sul tavolo e di rispondere a telefonate e sms senza che nessuno nasconda qualcosa a nessuno. Un gioco pericoloso, di inevitabili confessioni, che verrebbe a sconquassare le vite che ognuno di noi possiede, quella pubblica, quella privata e, soprattutto, quella segreta. Alla fine della serata, torneranno ancora i conti come quando ci siamo messi a tavola? Durata 97 minuti. (Eliseo sala grande, F.lli Marx sala Harpo, Ideal, Lux 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

Point Breack – Azione. Regia di Ericson Core, con Edgar Ramirez e Luke Bracey. Remake del non dimenticato film della Bigelow, è la storia di un uomo dell’FBI che riesce a entrare in un gruppo di atleti dello sport estremo, ritenuti essere una pericolosa banda di criminali. Adrenalina allo stato puro, di tutto e di più per chi ama il genere: lanci dal cielo all’interno di caverne, motocross, surf senza se e senza ma, lanci dalla funivia. Durata 116 minuti. (Reposi, Uci).

ponte spie

Il ponte delle spie – Drammatico. Regia di Steven Spielberg, con Tom Hanks e Mark Rylance. A cavallo tra i 50 e i 60, in piena guerra fredda, l’avvocato Donovan è incaricato di trattare il rilascio di Gary Powers, abbattuto con il suo aereo U-2 durante un’operazione di sorvolo dell’Unione sovietica. Alla sceneggiatura hanno collaborato i fratelli Coen. Durata: 140 minuti. Papabile agli Oscar. (Greenwich sala 2)

 

Remember – Thriller. Regia di Atom Egoyan, con Christopher Plummer, Martin Landau e Bruno Ganz. Zev, vecchio ebreo ospite di una clinica e affetto da demenza senile, viene spinto da Max a ricercare e ad uccidere il nazista, arrivato anni prima negli States, che nel campo di Auschwitz ha trucidato le loro famiglie. Il vecchio condurrà a termine il proprio compito: ma non mancheranno sconvolgenti quanto dolorose sorprese. Grande successo all’ultima Mostra di Venezia. Durata 95 minuti. (Romano sala 2)

 di caprio revenant

Revenant – Avventuroso/drammatico. Regia di Alejandro Gonzales Iňàrritu, con Leonardo Di Caprio e Tom Hardy. Tratto da una storia vera. L’America dei grandi paesaggi e delle pianure sterminate, i pionieri alla ricerca di nuovi confini e delle pelli degli orsi. Uno di questi, Hugh Glass, nel 1823, viene attaccato da un grizzly mentre i suoi compagni lo abbandonano senza armi né cibo: il perfido Fitzgerald (Tom Hardy) gli uccide il figlio che ha avuto da una donna indiana. Di qui la sete di vendetta del protagonista, le imboscate, le uccisioni, gli stenti superati. Di Caprio, finalmente, in odore di Oscar, dopo essersi di recente già assicurato il Globe. Durata 156 minuti. (Greenwich sala 3)

 

Single ma non troppo – Commedia. Regia di Christian Ditter, con Dakota Johnson e Alison Brie. Cuori nella tormenta, tutti a caccia dell’anima gemella, in una New York che offre mille occasioni. Durata 116 minuti. (Greenwich sala 1, The Space, Uci)

 danish film

The Danish girl – Biografico. Regia di Tom Hooper, con Eddie Redmayne e Alicia Vikander. Einar Wegener fu un pittore paesaggista nella Copenhagen degli anni Venti, felicemente sposato a Gerda, pur essa pittrice. Un giorno posa per la moglie sostituendo la modella andando incontro a una seconda vita nelle vesti di Lili Elbe. L’amore di una coppia, una donna che guiderà il marito alla scoperta della sua autentica identità sessuale. Wegener sarà il primo uomo a tentare un’operazione per il cambio di sesso. Qualcuno giura che gli interpreti abbiano già l’Oscar in mano, per Redmayne significherebbe il successo dello scorso anno con “La teoria del tutto”. Durata 120 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale v.o., Eliseo blu, Reposi, The Space, Uci)

 

HATEFUL FILM2The hateful eight – Western. Regia di Quentin Tarantino, con Kurt Russell, Samuel L. Jackson, Jennifer Jason Leigh, Tim Roth. All’indomani della Guerra di Secessione, tra le montagne del Wyoming, una tempesta di neve blocca in una stazione di posta una diligenza e nove persone, un cacciatore di taglie con la sua prigioniera da condurre alla forca ed un collega di colore un tempo arruolato a servire la causa dell’Unione, un generale sudista, un boia e un cowboy, un messicano e il conduttore della diligenza, il nuovo sceriffo di Red Rock. Tensioni claustrofobiche mentre qualcuno non è chi dice di essere, sino alla violenza finale. Musiche di Ennio Morricone, già vincitore del recente Globe e prossimo (?) a salire sul podio più alto degli Oscar. Durata 180 minuti. (Ambrosio sala 3, Centrale v.o., F.lli Marx sala Chico, Ideal, Massimo 1, Reposi, The Space, Uci)

TRUMBO FILM

L’ultima parola – La vera storia di Dulton Trumbo – Drammatico. Regia di Jay Roach, con Bryan Cranston, Helen Mirren, Diane Lane. Negli anni della Hollywood colpita dalla “caccia alle streghe” del senatore McCarthy, lo sceneggiatore Dulton Trumbo è inserito nella “black list” che raggruppa famosi nomi della Mecca del cinema. Perderà il lavoro, vincerà due Oscar lavorando sotto falso nome, verrà riabilitato solo anni più tardi, anche grazie ad attori come Kirk Douglas e a registi come Otto Preminger. Un pezzo di storia americana da vedere e ripensare. Eccellente protagonista Bryan Cranston, candidato all’Oscar. Durata 124 minuti. (Ambrosio sala 2)

 

Il viaggio di Norm- Animazione. Regia di Trevor Hall. Le avventure di un simpatico e combattivo orso, vegano e ballerino, che tra le strade e i grattacieli di New York vuole fermare un bieco costruttore che ha tutte le intenzioni di edificare al Circolo Polare Artico. Durata 86 minuti. (The Space, Uci)

 

Una volta nella vita – Drammatico. Regia di Marie Castille Mention, con Ariane Ascaride. In una classe di una piccola città alle porte di Parigi, si parla di Olocausto e di società attuale attraverso l’invito che l’insegnante fa ai suoi alunni a partecipare ad un concorso nazionale di storia che ha appunto per oggetto gli anni bui del secondo conflitto. Durata 105 minuti. (Massimo 1)

 

Zoolander 2 – Commedia. Regia di Ben Stiller, con Ben Stiller, Owen Wilson e Penelope Cruz. Sequel da molti attesissimo del cult anno 2001, questa volta la coppia di supermodelli bellissimi deve indagare su una serie di morti misteriose. C’è anche Anne Wintour, la ferrea direttrice di “Vogue”, alias Meryl Streep nel “Diavolo veste Prada”. Durata 104 minuti. (Ideal, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Zootropolis – Animazione. Regia di Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush. Le avventure della coniglietta Judy nella capitale del mondo animale, nelle vesti di fresca poliziotta. Con la volpe Nick, fino a quel momento disposta a campare di espedienti, dovrà affrontare chi ha sequestrato i 14 animali che tutta la città sta cercando. Durata 108 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

 

 

 
 
 

BIKE SHARING SOTTO LA MOLE, AUMENTANO LE STAZIONI

castello bicibikesharingbike2185 stazioni attive ToBike su tutto il territorio cittadino

 

Nei prossimi mesi verrà ampliato il servizio di Bike Sharing arrivando a un totale di 185 stazioni attive ToBike su tutto il territorio cittadino. Questa è la decisione attuata dalla Giunta comunale su proposta dell’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta.

 

Negli ultimi cinque anni – sottolinea l’assessore Enzo Lavolta – il bike sharing ha triplicato il numero di stazioni, raggiungendo oggi il numero di 132 stazioni, e ha ampliato la rete nei comuni a ovest nell’area metropolitana, con l’obiettivo di arrivare a 185 stazioni nei prossimi mesi, coprendo il 70 percento del territorio cittadino”.

 

La Città continuerà la ricerca di nuovi finanziamenti per permettere di coprire tutte le altri parti del territorio cittadino che restano ancora escluse dal Bike Sharing.

 

In relazione ai servizi dedicati alla mobilità su due ruote, l’assessore Lavolta ricorda che “l’Ufficio biciclette della Città di Torino ha realizzato un portale informativo (“Torino in bici”) che offre numerosi servizi ai cittadini e da cui è possibile accedere alla piattaforma Bu.Net realizzata con la collaborazione di 5T”.

 

www.comune.torino.it – foto: il Torinese

Gianduja e Giacometta a Palazzo Arsenale

gianduja esercito2gianduja esercitoLa storica delegazione  ricevuta alla Scuola di Applicazione

 

Le tradizionali maschere torinesi Gianduja e Giacometta, accompagnate da numerosi personaggi del folclore piemontese, sono state ricevute oggi a Palazzo Arsenale sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. La delegazione è stata accolta dal Comandante dell’Istituto Gen.D. Claudio Berto ed ha annunciato l’apertura del Carnevale cittadino. Simbolo di Torino e del sentimento che ha animato il processo di unificazione nazionale, Gianduja è a suo modo un protagonista del Risorgimento. Furbo e coraggioso, è una maschera che per il suo parlar chiaro ed i suoi sentimenti democratici può rivolgersi direttamente al re. La sua compagna Giacometta, elegante e gentile, simboleggia la saggezza ed il buonsenso delle donne piemontesi prodighe verso i deboli, ferme contro i prepotenti. Fondata nel 1925, la Famija Turineisa è da allora impegnata nella conservazione e divulgazione del patrimonio culturale torinese e piemontese. La visita a Palazzo Arsenale fa parte del tradizionale omaggio del gruppo folcloristico alle principali autorità cittadine. Una circostanza che conferma la solidità dei legami fra istituzione militare e tessuto sociale subalpino, da sempre molto legato alle vicende del nostro Esercito.

Torre del Lingotto, tarallucci e vino tra il Chiampa e il Fuksas

lingotto grattacielograttacielo r2fuksas grattacielo regioneSuperati gli scazzi iniziali l’architetto si era concesso per progettare gratuitamente alcuni elementi interni del nuovo Palazzo Unico: la zona di accesso, il giardino d’inverno, l’allestimento dei bar e delle aree esterne

 

 

Il Chiampa e il Fuksas si sono guardati negli occhi. Dopo gli screzi dei mesi scorsi sui costi delle parcelle dell’archistar fatti lievitare un po’ troppo, l’incontro di oggi a Torino si è svolto – dicono le veline –  in un clima di “viva cordialità”. I due si sono incontrati nel palazzo della Regione Piemonte in piazza Castello (non essendo ancora agibile il grattacielo regionale del Lingotto progettato proprio da Fuksas per ospitare tutti gli uffici dell’ente, oggi sparsi per Torino). Superati gli scazzi iniziali e le carte bollate l’architetto Fuksas si era già concesso per progettare gratuitamente alcuni elementi interni del nuovo Palazzo Unico: la zona di accesso, il giardino d’inverno, l’allestimento dei bar e delle aree esterne. Si calcola che entro un anno i dipendenti regionali di Giunta e Consiglio si potranno trasferire nel nuovo grattacielo.

 

(Foto: il Torinese- Rendering: Regione Piemonte)

Accordo tra Scuola di Applicazione e Accademia delle Scienze

applicazione esercitoConsolidamento della collaborazione fra le due storiche realtà culturali subalpine. Visite didattiche, scambio di saperi, convegni e seminari sono alcune delle iniziative contemplate nella convenzione

 scienze esercito

A Palazzo Arsenale è stata firmata una convenzione fra il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito e l’Accademia delle Scienze di Torino. L’accordo è stato sottoscritto dal Comandante dell’Istituto di studi militari Gen.D. Claudio Berto ed il Prof. Gian Franco Gianotti, Vice Presidente dell’Accademia, e prevede il consolidamento della collaborazione fra le due storiche realtà culturali subalpine. Visite didattiche, scambio di saperi, convegni e seminari sono alcune delle iniziative contemplate nella convenzione che, non a caso, è stata firmata nella biblioteca monumentale di Palazzo Arsenale. Al centro dell’intesa la valorizzazione del patrimonio librario e documentario dei due enti al fine di facilitarne la fruizione da parte di studenti e ricercatori. Nata ufficialmente nel 1783, l’Accademia delle Scienze trae le sue origini dalla Società scientifica fondata ventisei anni prima da Giuseppe Angelo Saluzzo di Monesiglio, Giuseppe Luigi Lagrange e Gianfrancesco Cigna. Gli storici legami fra l’allora Reale Accademia delle Scienze ed il mondo militare sono diretta conseguenza del clima di vivace osmosi culturale e fermento scientifico che caratterizzava il Piemonte dell’epoca. Il conte Saluzzo fu generale e chimico, Lagrange appena diciannovenne insegnò matematica proprio nelle Regie Scuole militari volute da Carlo Emanuele III nel 1739 e dalle quali trae origine l’odierna Scuola di Applicazione. L’accordo conferma l’impegno dell’Esercito e dall’Accademia delle Scienze a beneficio della collettività.

 

 

Vincere è sempre stata una passeggiata per i sindaci Pd. Ma questa volta?

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STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

 

Bartolomeo Giachino, coordinatore dei Club “Forza Silvio”, un po’ confuso, quando lo incontri continua nel dire: Il Cavaliere è grande, tutta colpa della sinistra che ha voluto Monti. Neppure Enzo Ghigo lo ascolta più. Intanto torna Rosso il Vercellese. Sicuramente i “rossiani” hanno già ottenuto un risultato: cercare di dare la sveglia a una destra torinese intorpidita. E Piero il Lungo teme l’alta marea grillina

 

I tarocchi sono l’unico gioco  dove il mazziere può mettersi a posto le carte, di fatto non mischiandole. Se l’avversario sbaglia a tagliare il mazzo, tutte le carte vincenti vanno a chi ha fatto le carte. Da qui il detto sbagliare coppata.  Rinunciavo da piccolo a giocare, in estate, per vedere mio padre “artista” dei tarocchi. Chissà cosa stanno pensando quelli che  in queste ore, forse nello studio dell’onorevole Vito Bonsignore, stanno ragionando se candidarsi per la lista di Roberto Rosso, candidato a Sindaco per….? Per: è proprio questa la seconda domanda. Dove si colloca politicamente questa lista lista?. Roberto Rosso e Vito Bonsignore sono anche stati molto, ma molto scettici verso il Berlusca e la gestione della destra locale. Abbiamo letto dichiarazioni contro lo storico inciucio tra sinistra ed esponenti del centrodestra ai tempi della “concordia istituzionale” tra Comune rosso e Regione azzurra, a fine chiampafassinoanni ’90. Quando  Rosso chiedeva a Silvio le primarie a cui avrebbe voluto partecipare.rosso roberto

 

La prima vittoria, al ballottaggio, di Sergio Chiamparino, sarebbe dipesa dal “tradimento” di Enzo Ghigo che non avrebbe fatto votare , appunto, Rosso, candidato sindaco del centrodestra. I cosiddetti poteri forti hanno fatto il resto? Sicuramente le passate elezioni  non sono state poi così lineari. Per due volte Castellani è stato eletto al secondo turno. Partendo sempre da svantaggiato. Recuperando su Diego Novelli, ( scontro a sinistra) e poi sul cuneese Costa, catapultato nella nostra città. Sergio Chiamparino recuperando sul “quasi vincente” Roberto Rosso detto il Vercellese. Poi non c’è stata storia. La seconda volta una “passeggiata” su Rocco Buttiglione, in questo caso detto il Romano. Anche per Piero Fassino una passeggiata, questa volta? Sembra che non sarà così per il sindaco uscente, anche se persino il “mitico” Diego Novelli si è schierato per il vecchio “compagno”. Ma l’alta marea grillina incombe.

 

comune palazzo civicoCorsi e ricorsi storici della vita amministrativa della nostra città. Nella lista di Roberto Rosso ci saranno Ettore Puglisi,  Mario Cifarelli, Flavio Avanzi, Roberto Roberi, forse l’avv Giuglia Facchini. Coppata riuscita? Saranno gli elettori, con i voti, a “distribuire le carte”. 

 

Sicuramente i “rossiani” hanno già ottenuto un risultato: cercare di dare la sveglia a una destra torinese intorpidita.  Bartolomeo Giachino, coordinatore dei Club “Forza silvio” , un po’ confuso, quando lo incontri continua nel dire: Il Cavaliere è grande, tutta colpa della sinistra che ha voluto Monti. Neppure Enzo Ghigo lo ascolta più.

Fassino annuncia un fondo civico per i commercianti che denunciano usura e racket

fassino 33comune palazzo civico“Spetta alle istituzioni non lasciare soli gli operatori economici che denunciano episodi come estorsioni, usura e racket”

 

Il bilancio 2016 della Città, che sarà al vaglio della Sala Rossa  nelle prossime settimane, disporrà di un capitolo apposito  dedicato al contrasto della criminalità organizzata.

 

Lo ha annunciato il sindaco Piero Fassino spiegando che verrà creato “un fondo a sostegno delle vittime e degli operatori commerciali che decidono di denunciare”. La notizia è stata data dato in Consiglio comunale dal primo cittadino, nel rispondere a una richiesta di comunicazioni sull’ inchiesta sulla ‘Ndrangheta che ha portato a 20 arresti per criminalità organizzata.

 La richiesta di comunicazioni in aula era giunta dal  consigliere Fabrizio Ricca, della Lega. A rispondere nel dettaglio l’assessora alle Politiche per la Sicurezza Giuliana Tedesco , in merito ai recenti arresti dell’operazione Big Bang: “L’arresto di 22 persone e il sequestro di esercizi commerciali in seguito all’operazione Big Bang hanno dimostrato che lo Stato qui è presente. Molti arrestati erano recidivi, già incarcerati in seguito all’inchiesta Minotauro: le Forze dell’Ordine non hanno mai abbassato la guardia e hanno continuato a monitorarli. Per questa Amministrazione la promozione della legalità è un aspetto cruciale: per tutelare imparzialità, dare sicurezza ai cittadini e garantire certezza del diritto, trasparenza e libera concorrenza

“Non sono scandalizzato  che la gente abbia paura a denunciare – ha spiegato Fassino – e mi paiono  impropri gli atteggiamenti moralistici nei confronti delle vittime. Spetta alle istituzioni non lasciare soli gli operatori economici che denunciano episodi come estorsioni, usura e racket”.

 

(Foto: il Torinese)

 

IL DIBATTITO IN SALA ROSSA (www.comune.torino.it)

 

Fabrizio Ricca (Lega Nord): Abbiamo richiesto le comunicazioni visto il silenzio assordante di questi giorni da parte dell’Amministrazione, a seguito degli arresti di ’ndrangheta. Voglio che il Sindaco condanni le attività criminose. Vorrei un segnale forte da parte della Città che metta in tranquillità tutte quelle persone che vogliono denunciare perché possano farlo in assoluta tranquillità. Il dibattito in Consiglio Comunale è fondamentale anche solo per far sentire la vicinanza. In questo modo, se tutti quanti condanniamo, sarà più forte la Città e tutte quelle persone che si imbattono in questi fenomeni.

 

Fosca Nomis (PD): La Città ha squarciato il velo della presenza della ’ndrangheta con il processo Minotauro, a seguito del quale il Consiglio ha deciso di istituire la Commissione Legalità e la costituzione di parte civile della Città nel processo, con la conseguente destinazione di fondi ad attività specifiche. Il silenzio ha segnato tante vittime e l’85% degli operatori economici non conosce le norme per tutela in caso di denuncia di casi di racket e usura. Come Commissione abbiamo sollecitato la polizia municipale ad avviare un percorso di formazione perché possa svolgere ruolo di vicinanza e informazione sulle tutele riservate a operatori economici che decidano di denunciare. Cento gli agenti formati. La Commissione Legalità, che tutto il Consiglio ha voluto, ha lavorato con lo spirito di fare fronte comune, insieme a sindacati, rappresentanti di categorie e società civile, per riuscire a sconfiggere la zona grigia di corruzione, ignoranza, paura, luoghi dove attecchiscono le organizzazioni criminali. In questo contesto, la proposta è quella di costituire un Fondo da parte della Città a sostegno delle spese legali per chi decida di denunciare. Vogliamo che sia non un incentivo, ma un supporto della Città che ha un ruolo importante nell’emersione nel racket e nell’usura.

 

Vittorio Bertola (5 Stelle): Questo deve essere un momento di riflessione generale su cosa abbiamo fatto e su quello che abbiamo ancora da fare. La criminalità organizzata è diffusa e radicata nel territorio torinese: ne sono dimostrazione le tre inchieste condotte dalla Magistratura in questi ultimi anni. Vi è una penetrazione capillare che non si vede e capisco la difficoltà nell’identificare parte della criminalità organizzata. Nel report realizzato su richiesta della Commissione Legalità fui molto colpito nel notare la paura di esporsi che intercorre tra gli esercenti. Pertanto credo che la politica debba avere il coraggio e dare un segnale, dimostrando che le Istituzioni sono dalle parte di chi denuncia, e che la politica si espone combattendo la criminalità organizzata.

 

Maurizio Marrone (F.D’I.): Io ho un’esperienza personale del pizzo quando ai tempi dell’università mi capitò, dopo aver aperto un circolo in San Salvario, una richiesta di pizzo. E ricordo perfettamente la solitudine provata di fronte alla poca certezza della pena che connotò la vicenda. Infatti, uno dei periodici indulti permise a quelle persone di tornare in libertà e non mi stupirebbe che siano tornate nel giro della malavita proprio ora che la zona è diventata la sede della movida torinese.Secondo me è simbolico il fatto che alcune delle basi della criminalità organizzata fossero dentro il quartiere di San Paolo, dove il presidente è un esponente di Libera. Ciò dimostra come in una città come questa dove si fanno report conoscitivi e si fanno costantemente manifestazioni pubbliche contro la mafia, si verifichino eventi criminali di questa portata. È necessario che la lotta alla mafia sia affidata alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura, e non all’associazionismo, affinché si possano avere risultati, nella speranza che la realtà oscura della criminalità sia sradicata del territorio.

 

Michele Curto (SEL): Con l’operazione Minotauro si è capito che nulla nella città sarebbe stato come prima e a fine mandato si devono trarre conclusioni su quello che è stato fatto e su quanto c’è da fare. Le varie organizzazioni (partiti, sindacati, associazioni…) hanno una capacità scadente di presidio sul territorio e su ciò si dovrebbe riflettere. Vorrei parlare di 3 temi che l’Amministrazione dovrebbe risolvere prima della fine del mandato. Il Caat, società al 98% pubblica (secondo sito produttivo del territorio, che ha subito diverse indagini in passato), ma che usa modalità private nella gestione degli appalti. Poi la gestione dei calcestruzzi per le Olimpiadi 2006 da parte della criminalità organizzata. Infine, il cantiere Tav con Italcoge e Martina: società che, successivamente si è visto legate alla ‘ndrangheta. Su questi temi la chiarezza deve essere fatta perchè i fatti sono gravi.

 

Andrea Tronzano (Forza Italia): Queste comunicazioni sono importanti perchè dimostrano che il Consiglio comunale non ha paura di condannare questi fatti e porre al centro la parola legalità come faro assoluto. È soprattutto il piccolo commercio, che non si trova sotto i riflettori, a subire minacce e malversazioni dalla ’ndrangheta: questo anche perchè siamo il Paese degli annunci. In una riunione con il Prefetto si era infatti deciso di convocare i parlamentari per porre rimedio alla depenalizzazione di alcuni reati, Non solo non è stato fatto, ma proprio in questi giorni abbiamo assistito a ulteriori depenalizzazioni che in generale rendono sempre più fertile il terreno per il radicamento della criminalità in senso ampio. Infine, ogni dichiarazione ha il suo peso. Mi sono scandalizzato nel sentire un ex sindaco dire che ha gestito “da buon padre di famiglia” la questione Murazzi, quando non pagare i canoni è un reato e quando nella movida selvaggia si discute da tempo se ci siano infiltrazioni criminali o meno.

 

Paola Ambrogio (F.D’.I.): Dei fatti di questi giorni, il silenzio degli operatori commerciali è forse la cosa che colpisce maggiormente. E se il questionario predisposto dalla Commissione Legalità non aveva fatto emergere criticità, la relazione conclusiva denunciava invece una scarsa fiducia da parte degli operatori commerciali nella politica e nella Polizia municipale. Mettersi contro la criminalità organizzata fa paura, i cittadini hanno timore. Per queste ragioni occorrerà fare qualcosa in più, anche a livello regionale: più formazione per la Polizia Municipale e più fondi per aumentare il numero di addetti sul territorio. E benvenute saranno tutte le risorse disponibili a sostenere la causa.

 

Paolo Greco Lucchina (NCD): Oggi non è una giornata dedicata alla promozione della cultura della legalità, ma se gli esercizi commerciali sono oggetto di infiltrazioni malavitose abbiamo il dovere morale di essere presenti. E occorre non soltanto denunciare i fatti. Per diventare incisivi è bene individuare misure più stringenti nel codice degli appalti e sarebbe utile invitare i parlamentari piemontesi a sollecitare una discussione sul tema alle Camere. La vera questione è il collegamento tra gli appalti e i subappalti, lì dove ingenti somme sono impiegate e l’economia reale si manifesta.

 

(M.Q.) – Ufficio stampa Consiglio Comunale

Agatha Christie, moriva quarant'anni fa la regina indiscussa del romanzo giallo

Agata Orient-ExpressLa sua immaginazione e la sua penna hanno regalato al mondo personaggi indimenticabili: l’arguta e adorabile Miss Marple, il severo ed acuto Hercule Poirot, gli intraprendenti Tommy e Tuppence Beresford. La “signora del mistero” è morta a Wallingford nella sua casa di campagna inglese il 12 gennaio 1976, quarant’anni fa. Aveva 86 anni

 

Sessantasei romanzi, svariati racconti, traduzioni in 45 lingue: Agatha Christie, al secolo Agatha Mary Clarissa Miller è stata la regina indiscussa del romanzo giallo. La sua immaginazione e la sua penna hanno regalato al mondo personaggi indimenticabili: l’arguta e adorabile Miss Marple, il severo ed acuto Hercule Poirot, gli intraprendenti Tommy e Tuppence Beresford. La “signora del mistero” è morta a Wallingford nella sua casa di campagna inglese il 12 gennaio 1976, quarant’anni fa. Aveva 86 anni “la donna che, dopoLucrezia Borgia, è vissuta più a lungo a contatto col crimine”, come la descrisse Winston Churchill, grazie alla sua impareggiabile penna , creò dei personaggi senza tempo, vendendo più di due miliardi di copie e proponendo le trame per i molteplici adattamenti cinematografici e televisivi delle sue fatiche letterarie. Cosa sarebbe stato il mondo del giallo senza Hercule Poirot e Miss Marple o senza capolavori intramontabili come “Dieci piccoli indiani” e “Assassinio sul Nilo”. La scrittrice , da ragazzina, sognava di  diventare una cantante lirica, ma ( e per fortuna!) dopo aver prestato servizio come volontaria pressoAgatha-Christie l’ospedale inglese di Torquay durante la prima guerra mondiale, la sua vita imboccò un’altra strada, per certi versi inaspettata. Le nozioni apprese su medicinali e veleni durante il periodo belligerante, le saranno di grande aiuto per la stesura di molti dei suoi romanzi. Agatha Christie ebbe due uomini nella sua vita: il primo amatissimo Archie Christie, di cui mantenne il cognome anche dopo il divorzio, e l’archeologo Max Mallowan, conosciuto su di un treno verso Baghdad, quello che le diede l‘ispirazione per creare il suo già grande capolavoro, “Assassinio sull’Orient Express”. Gran parte dei capitoli di questo libro Agatha Christie li scrisse nella camera 411 del Pera Palas di Istanbul, “il più vecchio hotel europeo della Turchia” che affaccia le proprie camere sul Corno d’Oro, costruito nel 1892 allo scopo di ospitare i passeggeri dell’Orient ExpressVa ricordato che dal 1952, ininterrottamente, viene rappresentata in un teatro londinese la più famosa delle sue commedie, The Mousetrap (Trappola per topi), ispirata a un racconto della raccolta” Tre topolini ciechi e altre storie”. L’ultimo romanzo che ha come protagonista Hercule Poirot (Sipario) venne pubblicato poco prima della morte dell’autrice; è proprio in quel romanzo, scritto da tempo, che Agatha decide di far morire il suo famoso investigatore. “Addio Miss Marple” , invece, venne pubblicato pochi mesi dopo la morte della scrittrice. Ma, nonostante siano passati decenni, sulla popolarità di Agatha Christie e sui suoi racconti non è mai calato il sipario.

 

Marco Travaglini

Giovani piemontesi alla "corte" di Gualtiero Marchesi

iaris artusiUna competizione alla quale hanno preso parte 60 istituti alberghieri di tutta Italia promossa dal Consorzio Tutela Taleggio e da Alma la scuola internazionale di cucina italiana

 

Dall’Istituto alberghiero Artusi  di Casale Monferrato alla “corte” di Gualtiero Marchesi, nume tutelare della cucina italiana. Lorenzo Damosso, astigiano, allievo dell’Istituto casalese – frequenta la classe quinta Sala/Vendita, docente Maria Grazia D’Acunzo – è finalista nella sezione Sala del terzo concorso nazionale “Il Talento del Taleggio, i talenti di Alma”. Si tratta di una competizione alla quale hanno preso parte 60 istituti alberghieri di tutta Italia promossa dal Consorzio Tutela Taleggio e da Alma la scuola internazionale di cucina italiana, promossa e fondata da Gualtiero Marchesi. Obiettivo del concorso è valorizzare la conoscenza del prodotto tipico e di arricchire le competenze degli studenti per elevare la qualità della didattica e promuovere, in ambito scolastico il “Made in Italy” anche nel settore turismo. Lorenzo Damosso, che ha lavorato “in squadra” con l’alessandrino Marco Baretta, superata la prima fase ha preso parte alle semifinali che si sono svolte presso la Reggia di Colorno. Qui ha presentato, come vuole il regolamento del concorso, una proposta di “carta dei vini in abbinamento con il Taleggio” che è piaciuta molto alla giuria, al punto che lo ha selezionato per affrontare la finale a due – che si terrà il 29 gennaio 2016 a Torino,  all’Istituto alberghiero Giolitti, vincitore della passata edizione, a dimostrazione della qualità della scuola alberghiera piemontese  –  con una studentessa dell’Istituto “Ballerini” di Seregno. “Comunque vada è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere nel lavoro e nella mente” dice Lorenzo, mentre Marco, l’altro componente del team parla di “bellissima esperienza che mi ha arricchito e fatto approfondire il settore del vino”. Compagni di classe e di banco, entrambi lavorano nei fine settimana alla “Commedia della pentola” a Lu Monferrato ed hanno in comune, oltre alla passione per l’enologia, anche quella del “Sudoku” (con qualche piccola disperazione del professore di diritto).

 

Massimo Iaretti