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Giovanni Buschini, tra sogno e realtà la cultura accademica

Egli non si è mai lasciato conquistare da facili mode effimere che non tengono conto dei valori autentici dell’arte pittorica dimostrando, non solo in pratica ma anche con scritti, l’importanza di un serio mantenimento della tradizione secolare

Sotto l’aspetto di appariscente piacevolezza decorativa, sospesa tra sogno e realtà, che contrassegna il periodo della maturità stilistica di Giovanni Buschini, si cela una profondissima cultura accademica che non ne condiziona la libertà di pensiero, piuttosto ne esalta la seria preparazione tecnica ritenuta base indispensabile per l’avventura artistica. La mostra in corso nel Museo Civico di Moncalvo evidenzia il percorso di un pittore, meritevole di essere ricordato, che prima di approdare ad uno stile ben definito e riconoscibile si è costantemente esercitato nel disegno, ha studiato le leggi prospettiche, ha sperimentato l’uso dell’olio, della tempera, dell’acquarello cercando di carpire i segreti dei grandi pittori del passato. Egli non si è mai lasciato conquistare da facili mode effimere che non tengono conto dei valori autentici dell’arte pittorica dimostrando, non solo in pratica ma anche con scritti, l’importanza di un serio mantenimento della tradizione secolare. La pittura per lui doveva essere sostenuta dalla capacità tecnica a sostegno dell’idea che, unite, si trasformano in forma e colore senza aggiunta di materiali estranei che la violentano facendone perdere la purezza.

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L’amore per la storia dell’arte, studiata nei libri e nei musei, il gusto del collezionismo gli hanno fatto sentire l’esigenza di prendere lezione da docenti prestigiosi quali Toniato, Laretto e Piccardo, di confrontarsi con artisti affermati a cui chiedere consiglio senza rinunciare alla propria personalità e, sempre con modestia, non sconfessando l’arricchimento ricevuto. Si è sentito pittore solo dopo aver assimilato un vasto bagaglio culturale ricreando la sensuale eleganza del liberty, il cubofuturismo di Fortunato Depero, l’astrazione mentale dello spazio di Carlo Mattioli,sensazioni oniriche del surrealismo e, non poteva essere altrimenti, i silenzi metafisici dell’amico Mario Tozzi che aveva fatto parte del gruppo” Les Italiens de Paris” insieme a De Chirico, Savinio, De Pisis, Severini, Campigli e Paresce promulgatori del ritorno all’ordine, ancorati ai valori autentici della pittura. Dalla fine degli anni 60 il suo stile subisce un’evoluzione grazie all’abbandono della linea retta a favore della linea curva e avvolgente; il colore assume maggior importanza per le infinite potenzialità, la facoltà di creare, attraverso diversa tonalità e consistenza, volume e prospettiva oltre ad essere vettore di effetti psicologici di gioia o malinconia tramite gradazioni calde o fredde. La stesura a larghe e piatte campiture o a fitti puntini evidenzia l’influenza della pittura evocativa dei Nabis e del pointillisme di Seurat ammirati durante i frequenti viaggi in Francia.

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Non a caso infatti si nota la bivalenza di due anime, la mitteleuropea grazie a entusiastici scorci di Montmartre, Moulin de la Galette e dei bistrot parigini; la provinciale, di uomo vissuto fra langhe Roero Monferrato, attraverso intimi dipinti di sentieri collinari percorsi da figurine che salgono a piccole pievi nell’ora del vespro, di chiese e di caffé (bellissimo il caffè dei tre re) di Asti. Il paesaggio, costantemente presente, ingloba fondendoli empaticamente personaggi della quotidianità, artisti di strada, giocatori di tennis, mendicanti, gente anonima che passeggia per vie sia astigiane che parigine, che portano dentro ai quadri la vita autentica. Soprattutto è attratto dai musicisti che ispirano dipinti quali “la Ruelle Jazz Band”,”Rytme”,”il chitarrista”,”contrabbasso e clarinetto”. Una poetica, la sua, che fa pensare alla stessa del concittadino Paolo Conte che fonde temi alti e temi quotidiani, musica e poesia. Uno dei più singolari quadri di Buschini,” il Routier “del 1986 mi porta alla mente” Diavolo Rosso” del geniale musicista che allude al mitico ciclista di gare di strada Giovanni Gerbi anch’egli, guarda caso, astigiano come lui e il pittore.

Giuliana Romano Bussola

Mostra antologica di Giovanni Buschini, Museo civico di Moncalvo

Inaugurazione venerdì 4  agosto  ore 17

Apertura mostra dal 5 agosto  al 1 ottobre,  apertura sabato, domenica e festivi ore 10 – 18

 

 

 

Il ritratto di Leonardo visibile anche nel weekend

Le Imprese Socie della Consulta di Torino promuovono una nuova opportunità di visita alla Biblioteca Reale

 

Una nuova opportunità di visita per conoscere da vicino il celebre Autoritratto a sanguigna di Leonardo da Vinci e il patrimonio di disegni rinascimentali custodito dai Musei Reali di Torino oggi esposto nella mostra Intorno a Leonardo nel caveau della Biblioteca Reale. A partire da domenica 23 luglio la mostra sarà aperta tutte le domeniche fino al 17 settembre con orario 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17,30). Nel trentennale della sua istituzione, le Aziende e gli Enti Soci della Consulta per la valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino di Torino confermano il loro impegno per sostenere e per promuovere il grande patrimonio dei Musei Reali e per trasformarli in un luogo sempre più aperto e accessibile, in grado di contribuire allo sviluppo della città attraverso un’offerta culturale e turistica più ampia e aggiornata. Dopo un investimento di quasi 4 milioni di euro dal 1987, coronati dal lancio della nuova immagine e del nuovo logo dei Musei Reali di Torino nel 2017, le imprese socie di Consulta si impegnano a valorizzarne il patrimonio sostenendo l’apertura domenicale della mostra che espone uno dei beni destinati ad essere colonna portante del complesso museale, l’Autoritratto a sanguigna di Leonardo da Vinci. Intorno a Leonardo segna il via alle celebrazioni che nel 2019 ricorderanno Leonardo a cinquecento anni dalla sua morte ed espone, oltre alla celebre icona del Maestro toscano, una parte della straordinaria collezione di disegni frutto degli illuminati acquisti del re di Sardegna Carlo Alberto: oltre quaranta disegni italiani del ‘400 e del ‘500, corrispondenti ad altrettanti artisti citati da Giorgio Vasari nelle sue Vite, vero e proprio fil rouge dell’esposizione.

 

La mostra

I disegni sono presentati in modo da illustrare l’evoluzione dell’arte italiana secondo il racconto Giorgio Vasari: dal Rinascimento toscano e veneto a Leonardo; maestri e allievi di Raffaello; Michelangelo e la prima Maniera a Firenze; il ‘500 tra classicismo e manierismo; Vasari e le sue omissioni. Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architettori di Giorgio Vasari, pubblicate in una prima edizione nel 1550 e poi in forma definitiva nel 1568, costituiscono un fondamentale vademecum per la conoscenza dell’arte italiana fino al Cinquecento e un imprescindibile modello per la storiografia artistica. A Vasari, architetto e pittore al servizio del granduca di Toscana Cosimo de’ Medici, si deve la codificazione di molti concetti che oggi diamo per scontati: il ruolo delle tre arti ‘maggiori’ (architettura, scultura e pittura), la periodizzazione storico-artistica per cronologia e per scuole, la visione evolutiva del Rinascimento italiano che raggiunge il suo culmine con Michelangelo, il concetto di Manierismo. Nell’introduzione alle ViteVasari definisce il disegno “padre delle tre arti nostre, architettura, scultura e pittura”, che “procedendo dall’intelletto, cava di molte cose un giudizio universale, simile a una forma o vero idea di tutte le cose della natura”. I disegni esposti illustrano questa fondamentale unità dell’espressione artistica, al di là delle epoche e delle scuole regionali. Due sono le edizioni antiche delle Vite custodite nella Biblioteca Reale: la prima è un esemplare di quella stampata a Firenze da Lorenzo Torrentino nel 1550. Più tardi, nel 1568 Vasari diede alle stampe l’edizione giuntina, ampliata, corretta e aggiornata con l’inserimento dei ritratti incisi degli artisti: di questa versione la Biblioteca Reale possiede una sontuosa edizione in tre volumi, stampata a Roma nel 1759 con dediche al re di Sardegna Carlo Emanuele III e ai suoi figli Vittorio Amedeo, duca di Savoia, e Benedetto Maria Maurizio, duca di Chiablese. I volumi settecenteschi sono corredati di tavole che riproducono le opere più celebri di Michelangelo. La collezione della Biblioteca Reale offre un’ampia panoramica della storia dell’arte italiana a partire dal Quattrocento, con alcune punte che ne fanno una delle più importanti collezioni pubbliche di disegni in Italia. La più celebre e nota al grande pubblico è certamente l’opera di Leonardo da Vinci: un uomo canuto, con capelli e barba lunghi, ma con ampia stempiatura, dallo sguardo corrucciato e dall’espressione severa. È l’intensa immagine, tratteggiata a sanguigna, che è divenuta nel tempo quasi l’icona simbolica dell’artista rinascimentale intesa come espressione del genio e del talento applicato ai campi più diversi.

A Leonardo fanno corona opere di artisti del Rinascimento toscano e veneto, quali Francesco di Giorgio Martini e Marco Zoppo; un foglio attribuito alla fase giovanile di Raffaello e diverse opere di alcuni tra i suoi migliori allievi (Giulio Romano, Perin del Vaga); uno studio di Michelangelo per il volto della Sibilla Cumana dipinta sulla volta della Cappella Sistina; uno dei rari disegni del veneziano Lorenzo Lotto; e validi esempi dell’eleganza del Manierismo emiliano e veneto, dal Parmigianino ad Andrea Schiavone. Di particolare interesse sono gli studi delle antichità romane, da quelli contenuti nel Trattato di architettura civile e militare di Francesco di Giorgio Martini a quelli del taccuino di Girolamo da Carpi.

 

Orari della mostra

-dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18,30 (ultimo ingresso 17,30)

-sabato dalle 9 alle 14 (ultimo ingresso 13,30)

-domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 17,30)

 

Biglietto della mostra

Il costo del biglietto è di 5 Euro; il biglietto è acquistabile da martedì a domenica presso la biglietteria dei Musei Reali e lunedì direttamente presso la Biblioteca.
Ingresso libero per i possessori di Abbonamento Musei, della Torino+Piemonte Card e della Royal Card.

 

Visite guidate

Ogni mercoledì alle 17 sono previste delle visite guidate di approfondimento alla mostra al costo di 5 Euro (max 25 persone, solo su prenotazione al tel: 011 543 855 o mail: mr-to.info@beniculturali.it).

 

I tesori della Thailandia

La Thailandia: uno strano e affascinante connubio fra tradizioni antichissime e una realtà metropolitana moderna e sempre più frenetica. Presentiamo, per il visitatore occidentale alla ricerca di un inconfondibile sapore esotico, un itinerario che propone le attrattive più conosciute del Paese, dalla capitale Bangkok alle meraviglie del cosiddetto Triangolo d’oro, per terminare con un rilassante soggiorno balneare in una delle incantevoli spiagge del Paese.


La prima tappa del nostro viaggio sarà Chiang Mai, imperdibile centro cosmopolita e seconda città del Paese per grandezza. Fulcro economico e sociale dell’intero Nord, caratterizzata da suggestivi canali e maestosi templi, abbracciata da antiche mura e montagne oggetto di numerosi miti e leggende, vanta alcuni dei più pittoreschi paesaggi del Paese. Avrete la possibilità di visitare uno dei luoghi simbolo della Thailandia, il celebre “tempio sulla collina”, Wat Prathat Doi Suthep, edificato a oltre 1000 metri di altitudine sull’omonimo monte; passeggerete tra i mille colori della fattoria delle orchidee e potrete vedere da vicino gli artigiani che lavorano i caratteristici ombrelli di carta. Il tour proseguirà verso il Triangolo d’oro, a Nord del

Paese, attraversando suggestivi villaggi tribali fino ai confini con la Birmania. Effettuerete una sosta presso Chiang Dao, dove potrete fare rafting o provare l’ebbrezza di cavalcare un elefante. Da Chiang Rai, centro del Triangolo d’Oro, giungerete a Bangkok, splendida metropoli in cui convivono antiche tradizioni religiose e modernità futuristiche di chiaro stampo occidentale. La visita della città vi porterà alla scoperta dei templi più caratteristici, come il Wat Phra Kaew (Tempio del Buddha di smeraldo)e il celeberrimo Wat Arun (“Tempio dell’Aurora”), del Royal Grand Palace e del monastero Wat Pho, che ospita una gigantesca statua del Buddha reclinato. Da qui potrete decidere se continuare il vostro viaggio a Phuket o a Koh Samui, le più note località balneari della Thailandia.

Usufruite di uno dei nostri pacchetti per vivere il meglio della Thailandia! Le nostre tariffe, a partire da 1540 €, comprendono: voli di linea da e per l’Italia, voli interni, hotel 4*, assistenza in lingua italiana h24, trasferimenti e visite, pasti come da programma, gadget e documentazione, assicurazione medica e bagaglio.

TO DESTINATIONS Consulenti di viaggio – Per informazioni: info@todestinations.com

“Omaggio a Morbelli”

Sabato 15 luglio, organizzata dagli Amis d’la Curma, avrà luogo la 13° edizione del concorso di pittura estemporaneo “ Omaggio a Morbelli”

Villa Maria, alla Colma di Rosignano, residenza estiva del grande divisionista, ospiterà gli artisti che saranno giudicati da una giuria di esperti, Laura Rossi, Gianpaolo Cavalli, Giorgio  Barberis, Pier Giorgio Panelli e dal presidente della giuria Giuliana Romano Bussola. Le tele verranno timbrate alle ore 9, la consegna delle opere è prevista alle 16,30. Ai vincitori sarà consegnato il premio acquisto pari a: € 500 al primo classificato, € 300 al secondo, € 200 al terzo, al 4° 5° e 6° € 150. Le opere premiate saranno proprietà degli Amis d’la Curma, le altre opere resteranno proprietà dell’autore. Dalle ore 15 sarà possibile visitare l’atelier di Morbelli.

 

Fiera di primavera a San Gillio

Il Comune di San Gillio, in collaborazione con la Pro Loco Sangilliese, presenta la consueta “Fiera di Primavera”, appuntamento clou degli eventi in programma nel mese di giugno a San Gillio.

Domenica 25 giugno quindi il paese sin dal mattino lungo tutto il centro storico, sarà colorato dal “Mercatino dell’artigianato e del food” con espositori provenienti dal torinese, artigiani, hobbisti, piccoli produttori a km 0.

Due le mostre fotografiche di grande interesse, visitabili tutto il giorno: “Istanti di note” di Rita Bernardi presso la Sala Consigliare (via Roma 6) e “La scuola, il nostro… tesoro” per una raccolta fondi a sostegno delle scuole colpite dal terremoto del centro Italia, organizzata dal Comitato Genitori nella chiesa di San Rocco.

La scuola di danza “La Rosa dei Venti” intratterrà il pubblico con esibizioni e balli in piazza Bovetti; per i più piccoli, ma non solo, il fascino del trenino elettrico. Alle ore 21.30 gran chiusura della Fiera in via Roma, con il concerto jazz del trio Marsico-Borotti-Minetto.

Sabato 24 alle ore 18 verrà inaugurata la mostra “Il Cinema dipinto”, locandine e manifesti cinematografici visitabili sino al 1 luglio presso la Società di Mutuo Soccorso (via San Rocco 6)

Giorgio Piacenza Dassu, l’industriale artista

Proporre una mostra delle opere di Giorgio Piacenza nel Museo Civico di Moncalvo significa soddisfare due esigenze: da un lato ricordare l’impegno etico sociale di un industriale tessile che ha dato lavoro alla città, dall’altro ampliarne la conoscenza del ruolo di artista non arrivata ad un vasto pubblico se non ad una nicchia riservata a critici ed intenditori.

Schivo, restio all’autopromozione non volle mai gettarsi nella mischia, non cercò la visibilità aderendo malvolentieri ad esposizioni ufficiali; gli amici e gli estimatori dovevano insistere per convincerlo ad esporre le sue opere che egli definiva modestamente un hobby mentre erano per lui ragione di vita. Scelse di lavorare nella solitudine della sua villa di Superga (da qui lo pseudonimo Dassu con cui celava il proprio nome) dove seguiva ogni nuovo movimento artistico traendone ispirazione e sperimentando proprie soluzioni. Mecenate, accanito collezionista, si trasformò egli stesso in artista tra la fine degli anni cinquanta e il 1969, anno della sua morte, facendo esplodere il talento che già si intravedeva nella creazione di tessuti e confezioni a sua firma che evocavano assimilazioni delle avanguardie.

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Erano gli anni in cui Torino viveva la grande stagione di rinnovamento che, partendo dal prisma dei molteplici movimenti della prima metà del XX° secolo quali futurismo, cubismo, astrattismo, espressionismo, surrealismo, dada, cercava nuove vie oltre la figurazione. L’amicizia con Tapiè promotore e teorico della corrente informale, “ l’art autre”, in cui confluirono action painting, spazialismo, pittura segnica o materica, espressionismo astratto, cobra e tutti quei movimenti che cancellavano la forma visibile, provocò in Piacenza una radicale svolta. D’ora in poi anch’egli dipinge non ciò che vede al di fuori ma ciò che sente dentro; non è più, come precedentemente, influenzato dal fauvismo di Matisse che gli suggeriva le pur semplificate nature morte e neppure dalle scomposizioni cezanniane e picassiane che, nonostante fossero innovative, mantenevano la forma. Aspirò ad una libertà assoluta anche nell’uso del colore con l’abbandono della pittura ad olio a favore di quella vinilica e si staccò completamente dalla scuola del suo primo maestro Giulio da Milano ancora legato ad esperienze casoratiane. Il suo sguardo è rivolto all’assoluta cancellazione iconica e i suoi riferimenti diventano, tra i molti, Capogrossi, Fontana, Jorn, Wols, Garelli, Gallizio, Tàpies. 

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Mai però si può parlare di asservimento ai pionieri dell’informale, piuttosto avviene un percorso parallelo per affinità elettiva che mantiene una propria autonomia stilistica. I grumi materici che l’accostano agli “ostaggi ” di Fautrier, pur avendo una tecnica simile, esprimono una spirito diverso che non ha niente a che vedere con il senso di agonia e impotenza di una livida e putrefatta materia che elude la speranza, anzi, è proprio la materia caotica che sembra riconciliarlo alla vita facendogli ritrovare una vitalità che la malattia gli aveva tolto. Maneggiare i materiali poveri, legno, pietra, metallo, sabbia, era per Piacenza ritornare alla purezza spirituale ed istintiva dell’uomo faber che si affidava fiducioso alla potenzialità interna della materia che già possiede in nuce dimensione artistica e capacità di evocare l’opera suggerendo infinite occasioni di riuscita stilistica. Soprattutto sono i suoi décollages, gli strappi di colori vinilici essiccati su lastra di polietilene, assolutamente originali, a consegnarlo giustamente alla grande arte dell’avanguardia novecentesca come questa mostra vuole evidenziare. A questo vuole contribuire il Museo Civico di Moncalvo con un esauriente e riuscito allestimento in cui riaffiora la personalità umana, imprenditoriale e artistica di Giorgio Piacenza Dassu.

Giuliana Romano Bussola

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Giorgio Piacenza Dassu industriale della moda e pittore ( Torino 1910-1969)

Dal 10 giugno al 30 luglio Museo Civico di Moncalvo Via Caccia 5.

ORARI: Sabato e domenica dalle 10 alle 18

Feriali su rfichiesta cell 3277841338   0141 917427

 

 

“Giardini di piombo”

Giovedì 1 giugno, alle ore 18, al Centro studio Sereno Regis, in via Garibaldi 13, a Torino, verrà proiettato il film “Giardini di piombo”, del regista casalese Alessandro Pugno. La proiezione avverrà nell’ambito del Festival Cinemambiente. La vicenda è situata nel paesino di Huayhaay, dove una maestra ed una bambina dovranno lottare contro le attività di una miniera, perniciose, se non letali per la salute degli uomini e degli animali. Interverranno Riccardo Moro, direttore del Fondo italo – peruviano, un rappresentante dell’Afeva ed un esponente della comunità del Perù.

Massimo Iaretti

Renata Guga Zunino: il figurativo si rinnova

Renata Guga Zunino accoglie, tramanda e rinnova un prototipo femminino liberato da preoccupazioni classiche, da deformazioni e astrattismi conservando l’oggettivazione dell’Idea a dimostrazione che il figurativo non smette mai di essere infinitamente nuovo se svolto da un vero artista.

Un’arte personalissima la sua che presenta una funzione liberatrice da strettoie accademiche e da omologazioni di certe imperanti accademie dell’avanguardie che banalizzano quelle che sono state le geniali provocazioni dei pionieri dell’avanguardia novecentesca.

Guga Zunino attua una rivalutazione della forma e dei contenuti mediante un caleidoscopio di visi e corpi femminili che paiono rimandare a un’eco di misteriosi ritratti del Fayum, di ieratiche icone bizantine, di sensuale sfrontatezza delle dame di Fontainebleau, con impronte surrealistiche di Magritte e Delvaux, che deve essere visto solo come suggestione formale.

Lo spirito che anima i dipinti è esclusivamente espressione di sublimazione di se stessa che invita ad una stagione di raffinati e preziosi piaceri innalzandola ad un mondo superiore, in una dimensione sacrale di sacerdotessa della seduzione.

Come in un rituale si pone al centro di un sipario teatrale per farsi ammirare e dare l’illusione di concedersi; in realtà è inafferrabile, quando si crede di averne possesso fisico e mentale, diventa qualcos’altro, si trasforma in cento, nessuna, centomila attraverso un processo vitalistico che la trasmuta ora in zarina ora in fumatrice di ricordi e ospite di un immaginario lussuoso Hotel Lisbona, equilibrista e clandestina ma anche madonna o santa Teresa d’Avila.

Avvolta nella malia di un giardino delle delizie, si offre come femmina del proprio tempo con nostalgie di ori bizantini e secessionisti, di fluenti chiome preraffaellite, di arabeschi e gioielli liberty entrando nell’immaginario collettivo del simbolismo e del decadentismo stravolgendone i significati grazie a una sorta di divertissement.

Il serpente che spesso l’avvolge non è mortale avvertimento della crudele femme fatale di Von Stuch che porta l’uomo alla perdizione ma si trasforma in soffice sciarpa o pelle dei pantaloni della “Equilibrista”.

Coniugando serietà e humor, realtà e sogno, attraverso il comune denominatore della seduzione, l’astuta protagonista non si lascia sfuggire l’uomo in adorazione, lo incanta e lusinga con promesse, che chissà se poi manterrà, e lo inonda di gocce di sangue, simbolo del torbido eros, che prendono l’aspetto di una cascata di petali di rosa.

 

Giuliana Romano Bussola

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A.L.E.R.A.M.O Onlus e la direzione del Museo civico di Moncalvo organizzano con la collaborazione di Giuliana Romano Bussola ,critico d’arte, la mostra di  Renata Guga-Zunino “  Autoritratto ovvero caleidoscopio” dall’8 aprile al 4 giugno 2017 presso il salone della Biblioteca civica di Moncalvo, piazza Buronzo 2.

Orari di apertura: sabato e domenica dalle ore 10 alle 18

Durante la settimana su appuntamento per gruppi di almeno 10 persone:

cell 327 7841338 Info@aleramonlus.it ; museocivicomoncalvo@gmail.com

e in orario d’uffico (martedì-venerdì) al mattino da 0141917427

 

 

DOMENICA 28 MAGGIO “OPEN DAY” AL CENTRO ESTIVO “AGRISUMMER” DI PORTACOMARO

ESTATE RAGAZZI 2017 IN CAMPAGNA –  E’ tutto pronto al centro estivo “Agrisummer”, dell’Agriturismo Terra d’origine della famiglia Durando di Portacomaro d’Asti, per dare il via al secondo anno dell’estate ragazzi in campagna

Un’occasione unica nel panorama regionale, che offre l’opportunità ai bambini dai 6 ai 14 anni di prendere lezioni di agricoltura, per vivere un’estate a diretto contatto con la natura e i suoi prodotti. Ricco il programma educativo dal 3 luglio al 28 luglio e dal 21 agosto all’8 settembre 2017.

Per presentare le numerose attività del centro è stato organizzato un Open day. L’appuntamento, gratuito e aperto a tutte le famiglie e i bambini, è per domenica 28 maggio dalle ore 16 alle ore 18:30, presso l’area attrezzata dell’Azienda agricola Fratelli Durando, in Via San Pietro 70 a Portacomaro d’Asti. Al termine della visita, gelato artigianale alla nocciola gratis per tutti i presenti.

Personale specializzato, animatori ed educatori preparati condurranno i ragazzi alla scoperta delle attività agricole: l’orto didattico, la lavorazione delle nocciole, la macina dei cereali con il mulino a pietra dell’Azienda, laboratori di cucina (con verdure raccolte nell’orto, farine e nocciole), percorsi nella natura e poi la possibilità di svolgere i compiti delle vacanze, anche per chi ha difficoltà. Tra le novità dell’estate 2017, ci saranno gite a tema agricolo (alla scoperta della lavorazione delle erbe aromatiche e del ciclo di lavorazione del latte in altre aziende del territorio), corsi di tennis (in collaborazione con il tennis club di Portacomaro), corsi di pilates in vigna, laboratori di autostima e di avvicinamento alla musica (in collaborazione con la Casa della musica di Portacomaro). Inoltre, colazione, pranzo e merenda con i prodotti dell’Azienda agricola fratelli Durando. Sarà un’estate divertente ed educativa, all’aria aperta, alla scoperta della campagna e dei suoi prodotti naturali e biologici. L’Azienda agricola e l’agriturismo, che si trovano a pochi chilometri dalla città di Asti, sono immersi nel verde del Monferrato, territorio patrimonio Unesco. Tra le vigne e i noccioleti, qui si respira davvero aria buona e i prodotti sono genuini. Sulle colline dove nacque la famiglia di Papa Francesco, l’agricoltura e la cucina hanno ritrovato i loro tempi e le loro tradizioni. Gusto e saperi tramandati con cura e rispetto dalla famiglia Durando dal 1830 fino a oggi.

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AGRITURISMO TERRA D’ORIGINE

SAPORI AUTENTICI DELLA TRADIZIONE, IN UNA STRUTTURA MODERNA IN BIOEDILIZIA

L’agriturismo Terra d’origine di Portacomaro d’Asti è aperto anche nei fine settimana per tutti i buongustai. Il sabato a cena e la domenica a pranzo, su prenotazione, si potrà assaporare le vera cucina tradizionale, realizzata con prodotti genuini, tutti provenienti dall’azienda agricola della famiglia Durando e da aziende vicine certificate. Piatti preparati nel rispetto della stagionalità, con ingredienti bio e a chilometro zero. Semplicità e genuinità che si potranno scoprire attraverso visite guidate in azienda o all’aria aperta con i pic-nic in vigna. L’agriturismo Terra d’origine di Portacomaro d’Asti, inaugurato a marzo 2016, è una nuovissima struttura in bioedilizia, realizzata con mattoni e legno, nel rispetto della natura. E’ dotata di un impianto geotermico per il riscaldamento e fotovoltaico per l’energia. Niente cemento, ma palificate naturali. Qui, dove il panorama spazia su uno splendido paesaggio vitivinicolo patrimonio dell’umanità, è possibile un tuffo nel passato per tutti, per tutelare il nostro futuro e le sue risorse ambientali, alla scoperta delle nostre vere origini.

Azienda agricola Fratelli Durando – Agriturismo Terra d’Origine Centro estivo Agrisummer

Via San Pietro 82 Portacomaro dAsti (AT), direzione Scurzolengo

www.fratellidurando.it o sul profilo Facebook Fratelli Durando

 

Renata Guga Zunino: autoritratto, ovvero caleidoscopio

Renata Guga Zunino, prestigiosa pittrice, scrittrice, poetessa ha respirato sin dall’infanzia il fascino della grande stagione albisolese Anni ’60 in cui avvenivano i costruttivi incontri tra la zia Milena Milani , il mitico mercante d’arte Carlo Cardazzo, Fontana, Capogrossi, Jorn, Crippa, Scanavino e altri esponenti d’avanguardia che resero la cittadina ligure “ l’Atene italiana”.L’innato temperamento e le sollecitazioni culturali l’hanno fatta approdare ad uno stile personalissimo che la distingue, unico artista, per la prerogativa dell’autoritratto sia autonomo che ambientato.Mai si lascia distogliere da questo tema che si esprime attraverso situazioni,  visi, corpi che s’intrecciano e mutano di continuo sotto il segno della seduzione tra serietà, enigma e divertissement.

 

Giuliana Romano Bussola

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Museo Civico di Moncalvo Mostra di Renata Guga-Zunino: Autoritratto ovvero caleidoscopio

Inaugurazione su invito venerdì 7 aprile nella Biblioteca Civica con presentazione di Giuliana Romano Bussola, Roberto Coaloa e Maria Rita Mottola alle ore 16,30.

Da sabato 8 aprile saranno aperti il museo e la mostra fino al 4 giugno.

Orari: sabato e domenica dalle ore 10 alle 18

Nei giorni feriali su richiesta cell 3277841338  tel. 0141 917427 orario biblioteca