TRIBUNA- Pagina 90

"FASSINO SCORTATO TUTTO IL GIORNO". FDI-AN: "LA POLIZIA SERVE ALLA CITTADINANZA

polizia fassino“FASSINO SCORTATO TUTTO IL GIORNO”. FDI-AN: “LE FORZE DELL’ORDINE SERVONO AI CITTADINI NON A CAMPAGNE ELETTORALI”

Riceviamo e pubblichiamo

<<Appena inaugurato, il Comitato elettorale Fassino Sindaco ha già ottenuto una scorta fissa di una volante di Polizia ferma tutto il giorno a presidiare solo la sede di via Pavia … Accade nel quartiere di Aurora, record per centri sociali antagonisti, spaccio nei punti verdi e degrado urbano, dove i cittadini chiedono da anni una maggiore presenza di pattugliamento delle Forze dell’Ordine per tutto il territorio e non per sedi elettorali. La volante assegnata al Comitato elettorale di Fassino si aggiunge a quella già presente da mesi a presidiare la sede provinciale del Pd in via Masserano, oggetto in passato di scritte spray esattamente al pari delle sezioni di FDI e altri partiti di centrodestra lasciate però senza alcuna tutela da parte della Questura>> segnalano Patrizia Alessi, Capogruppo FDI-AN in Circoscrizione 7, Augusta Montaruli, Dirigente Nazionale FDI-AN e Maurizio Marrone, Capogruppo FDI-AN in Comune di Torino, che lanciano un appello:<<La pattuglia assegnata al presidio fisso del Comitato elettorale di Fassino sia indirizzata piuttosto al pattugliamento di tutto il quartiere di Aurora! Se il Sindaco non rinuncia a questa scorta elettorale che sottrae forze al presidio del territorio arriveremo al paradosso per cui a Torino la Polizia viene impiegata come servizio di sicurezza per il centrosinistra piuttosto che a tutela di tutta la cittadinanza contro il crimine>>.

Lettera al giornale: "Continua la campagna di Fassino pro-Movimento 5 Stelle"

“Fassino ha citato la delibera di iniziativa popolare approvata in Consiglio Comunale alcune settimane fa. Peccato che le 6500 firme raccolte e portate in Consiglio Comunale siano state raccolte in larga parte dal Movimento 5 Stelle”

Da un lettore riceviamo e pubblichiamo

fassino m5 stelle

“Dopo la pubblicazione di una foto con gli attivisti del M5S durante la manifestazione anti-‘Ndrangheta in circoscrizione 3 a Torino, oggi durante il discorso di inaugurazione del Comitato elettorale, Piero Fassino ha citato la delibera di iniziativa popolare approvata in Consiglio Comunale alcune settimane fa. Peccato che le 6500 firme raccolte e portate in Consiglio Comunale siano state raccolte in larga parte dal Movimento 5 Stelle, come si può facilmente verificare dai primi firmatari della delibera (vedi foto):

– Pasquali Raffaella (candidata Presidente circ. 8)

– Albano Daniela (candidata al consiglio comunale)

– Castiglione Dorotea (candidata Presidente circ. 1)

– Savaglio Elisabetta (attivista)

– Rotella Guglielmo (attivista)

– Pellegrino Paolo (attivista)

– Galluzzi Marco (attivista)

Grazie Fassino”

Lettera firmata

GREENPEACE IN 24 CITTA’ ITALIANE: "TRIVELLARE IL PAESE MINACCIA LA NOSTRA IDENTITÀ"

trivelle1I volontari di Greenpeace scendono in campo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul referendum del 17 aprile, quando gli italiani saranno chiamati a esprimersi sulle trivellazioni in mare

 Oltre a informare i cittadini nelle vie del centro storico, i volontari di Greenpeace Torino hanno fatto un blitz sotto la Mole Antonelliana mostrando un’immagine “petrolizzata” e surreale di uno dei luoghi più iconici e famosi della città per diffondere un chiaro messaggio: “L’Italia non si trivella”, come recita il titolo stesso della campagna dell’associazione ambientalista.

Le immagini dell’Italia sporcata dal petrolio sono una provocazione con la quale Greenpeace intende mostrare l’incompatibilità tra la nostra identità e la nostra cultura e la strategia energetica del governo. L’idea di mostrare un volto sfigurato dei monumenti delle nostre città serve anche a chiarire che in gioco non ci sono “solo” il mare e le comunità costiere: la minaccia riguarda tutti gli italiani, anche quelli che vivono nei centri urbani lontani dalle coste. Le trivelle sono incompatibili con la bellezza del nostro Paese, che rappresenta l’unico vero petrolio dell’Italia.

«Chiediamo a ogni italiano di partecipare al referendum sulle trivelle del prossimo 17 aprile. È untrivelle2 appuntamento che riguarda il Paese nella sua interezza, non solo alcuni territori», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. «In ballo ci sono questioni della massima importanza per tutti: il futuro del nostro sistema energetico; la scarsissima occupazione che potrebbe venire dalle trivelle contro l’enorme perdita di posti di lavoro che potrebbero subire il turismo e la pesca; le nostre finanze pubbliche, giacché ai petrolieri si continuano a garantire privilegi sconosciuti a ogni altro cittadino; la qualità dell’aria delle nostre città e la speranza di liberarci dallo smog delle automobili. Il 17 aprile possiamo scegliere che Paese vogliamo diventare: ostaggio delle lobby fossili o una comunità vitale che guarda al futuro e alle energie pulite», conclude Boraschi.

Greenpeace invita tutti gli italiani, il prossimo 17 aprile, a fermare le trivelle votando Sì al referendum. Leggi la petizione di Greenpeace: http://bit.ly/Cs2StopTrivelle

Contatti:

Gruppo Locale di Greenpeace di Torino

gl.torino.it@greenpeace.org

Gabriele Damonte, 333 7885879

 

Confabitare: pronti alle barricate contro il decreto sui mutui

COMMERCIALISTA FISCO TASSEAlberto Zanni presidente nazionale di Confabitare – associazione proprietari immobiliari – è furioso.Spara a zero contro la bozza di decreto sui mutui che da la facoltà alle banche di espropriare e vendere la casa dopo il mancato   pagamento di sette rate

Il decreto mutui del Governo è scandaloso, aberrante. Spero vivamente che Renzi e compagnia ci ripensino, noi comunque siamo pronti a fare le barricate.” Alberto Zanni presidente nazionale di Confabitare – associazione proprietari immobiliari – è furioso. Spara a zero contro la bozza di decreto sui mutui che dà la facoltà alle banche di espropriare e vendere la casa dopo il mancato   pagamento di sette rate. “ E’ una follia, un attacco vergognoso a tantissimi proprietari che tra mille difficoltà si sobbarcano mutui onerosi – accusa Zanni -.

badanti 2I signori del Governo tengano giù le mani dalla casa,   che è il bene primario di milioni di italiani, e la smettano di fare marchette alle banche”. Confabitare annuncia quindi una mobilitazione nazionale per fare ritirare il provvedimento. Se il Governo andrà avanti, minaccia Zanni, ci troverà in prima linea a difesa della casa e dei diritti dei proprietari. Impugneremo il decreto davanti alla Corte Costituzionale e , al tempo stesso, avvieremo una raccolta di firme in tutt’Italia per arrivare ad un referendum abrogativo nella malaugurata ipotesi che questa scempiaggine venga approvata dal Parlamento”.

Confabitare

Ufficio stampa

Le novelle "sora Cecioni" hanno invaso la città

cecioni valeri
tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
 
Requisito fondamentale un telefonino di nuovissima generazione e la voce altisonante e gracchiante. Con due obiettivi: fare durare a lungo la telefonata e dare più fastidio possibile. Nulla le può fermare. In strada portano a passeggio il cane. Si azzuffa con un altro cane? Continuano imperterrite. Devono pulire? Continuano. Le più esperte sono arrivate ad avere gli auricolari

Tutte diventate “Sora Cecioni”, la mitica Franca Valeri, in quella televisione in bianco e nero. Solo lei e un telefono finto con il ritratto della società italiana che comincia ad essere opulenta. Non sapeva cosa fare e faceva improbabili telefonate ad improbabili interlocutori. Ridevano. Ridevano e la telefonata si concludeva sempre con “scostumato”, lasciando intendere la non pazienza dell’interlocutore. Ironica e sottile comicità.

Ora no. Hanno invaso le nostre città, anche Torino. Assolutamente incuranti della nostra presenza. Requisito fondamentale un telefonino di nuovissima generazione e la voce altisonante e gracchiante. Con due obiettivi: fare durare a lungo la telefonata e dare più fastidio possibile. Nulla le può fermare. In strada portano a passeggio il cane. Si azzuffa con un altro cane? Continuano imperterrite. Devono pulire? Continuano. Le più esperte sono arrivate ad avere gli auricolari.

Auricolari che spariscono quando si tratta di guidare. Li’ il telefonino in una mano e con l’altra il resto. Un classico è sul tram . Generalmente bisticciato con qualcuno. Probabilmente il compagno o l’amica del cuore. Se sei attratto dal loro dire uno sguardo ti fulmina! Ti fai gli affari tuoi? La loro intimità è la tua negazione. Semplicemente gli dai fastidio e non tollerano essere sole. Hanno compassione per l’autista che deve fare il suo dovere portandole a destinazione.

Ora messaggi e internet  hanno facilitato la loro plurima comunicazione. Sarebbe solo un farsa se questi comportamenti non producessero incidenti anche con morti. Non c’è ora ironia: troppe volte la farsa è diventata tragedia.

CONFABITARE: UNA NUOVA ASSOCIAZIONE PER LA PROPRIETA’ IMMOBILARE

casaLa sede di Confabitare Torino è sita in Corso Cairoli,12 ed è presente in provincia con la Delegazione di Settimo Torinese in Via Italia,27 con imminenti aperture di delegazioni in Torino, Beinasco, Chieri ed Ivrea
 

È nata a Bologna nel Novembre 2009 l’’associazione a tutela della proprietà immobiliare, che riunisce tutti coloro che vogliono che venga tutelato il diritto di proprietà   nella piena valorizzazione della funzione sociale che viene attribuita alla proprietà. L’’associazione è denominata CONFABITARE ed ha la sua sede nazionale in Bologna, Via Marconi, 6/2.

L’’associazione guidata da Alberto Zanni, con l’’incarico di Presidente Nazionale, vuole non solo offrire una serie di servizi   ai propri associati, legati alla gestione della proprietà immobiliare, garantendo un’’assistenza in materia legale, tecnica, tributaria, amministrativa, contrattuale, sindacale ed, in generale, in ogni ambito ove risulti coinvolto il diritto di proprietà immobiliare, ma vuole soprattutto essere il riferimento e l’’interlocutore principale nei confronti delle Autorità e delle Istituzioni, per discutere di tutte le problematiche legate al mondo della casa e dell’’abitare.

badanti 2Fra gli impegni più importanti c’’è quello di confrontarsi non solo a livello locale, su temi come il piano del traffico, l’’inquinamento, le barriere architettoniche, la pressione fiscale sugli immobili oltre ad affrontare il tema del degrado e dell’’immigrazione, fattori che comunque incidono pesantemente sia sul valore degli immobili che sulla loro qualità abitativa, per intervenire   anche mediante azioni mirate alla tutela del territorio e del contesto urbano. Per potere operare nel modo più ampio possibile CONFABITARE ha scelto anche la collaborazione e la sottoscrizione di protocolli di intesa con associazioni che hanno le stesse finalità, partecipando ad accordi che riguardano i temi connessi alla proprietà immobiliare, e a negoziazioni in cui sottoscrive intese utili a garantire e migliorare il diritto dei propri associati.

Presso tutte le sedi sono attive numerose consulenze che possono aiutare gli iscritti a risolvere tutte le problematiche legate all’’abitare, sia in casa che in condominio, fornendo informazioni e aggiornamenti riguardanti leggi, decreti e norme in materia di sicurezza, impiantistica, ascensori, contratti di manutenzione, affitti e canoni, gestione di colf e badanti, amministrazione condominiale, e consulenze immobiliari per compravendite e locazioni. E’ quindi un’’assistenza all’’associato a 360°, ed oltre a offrire sostegno in qualunque ambito a chi sia titolare di un diritto di proprietà su un bene immobile, l’’associazione ha fra i suoi numerosi scopi anche quello di   sostenere i proprietari nella loro veste di consumatori.

badanti 1Inoltre fra i compiti dell’’associazione c’’è anche quello di agire presso gli organi di governo, sia quelli nazionali che quelli locali, affinché siano promulgate norme e leggi   a tutela della proprietà, e di operare affinché l’opinione pubblica sia sensibilizzata sui temi connessi al diritto di proprietà immobiliare, anche mediante interventi mirati di informazione.

In tempi brevi l’’associazione si è estesa su tutto il territorio nazionale con le sue oltre 80 sedi e più di 40.000 iscritti e si è integrata in maniera sempre più stabile nelle diverse realtà territoriali, creando una rete di legami e collaborazioni con altre entità anche avvalendosi dell’appoggio, su cui può contare fin dalla sua nascita, di altre organizzazioni già capillarmente presenti sul territorio nazionale.

La sede di Confabitare Torino è sita in Corso Cairoli,12 ed è presente in provincia con la Delegazione di Settimo Torinese in Via Italia,27 con imminenti aperture di delegazioni in Torino, Beinasco, Chieri ed Ivrea.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.confabitare.it oppure scrivendo a torino@confabitare.it

Nel ringraziare la redazione de IL TORINESE abbiamo il piacere di annunciare che saremo periodicamente presenti con articoli relativi al panorama immobiliare ed abitativo con l’’auspicio di fornire un servizio di pubblica utilità al lettore, aggiornandolo costantemente circa le nostre iniziative.

Stefania Benni

Segretario Generale Nazionale

Arriva lo scooter sharing

scande scooterIl Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità con 27 voti favorevoli la mozione presentata dalla Consigliera Federica

In Sala Rossa è stata approvata all’unanimità con 27 voti favorevoli la mozione presentata dalla Consigliera Federica Scanderebech (Pd, nelal foto) unitamente ad altri Consiglieri della Sala Rossa, che prevede l’avvio della sperimentazione dello Scooter Sharing su Torino con l’inizio della stagione primaverile.

 

 

Dice Scanderebech:Con l’arrivo dello Scooter Sharing, si amplieranno ancor di più le possibilità per torinesi, city users e turisti, di scegliere forme di mobilità sostenibile e condivisa nel Comune di Torino. Milano è stata la prima città italiana ad introdurlo e ha visto subito un boom di iscritti: 300 mila, dato che dovrebbe far riflettere, con più richiesta rispetto all’offerta.

 

 

La finalità dello Scooter Sharing è quella di offrire un servizio di trasporto complementare ed integrativo dei sistemi di trasporto pubblico tradizionali, con conseguente riduzione dell’utilizzo del mezzo privato e benefici in termini di riduzione delle emissioni inquinanti; a Milano, ad esempio, le polveri sottili sono scese del 38%. Costituisce inoltre una valida alternativa ai trasporti di linea, in termini di maggiore flessibilità e comodità per l’utente che ha la possibilità di utilizzare un mezzo per periodi di tempo anche limitati, secondo le proprie necessità.

 

Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla sharing mobility a livello globale si prevede che, nel 2020, il business della mobilità condivisa varrà 6.2 miliardi di euro e coinvolgerà 12 milioni di persone. Sono quindi orgogliosa dell’approvazione di tale atto, uno slancio per Torino, che incentiva nuove forme di mobilità sostenibile.

 

Conclude Scanderebech: “Lo Scooter Sharing vuole essere di sostegno alle varie forme di mobilità sostenibile, e non in sostituzione di altre forme di trasporto. Potrebbe ridurre alcune criticità quali carenza di posteggi, traffico legate alla movida.”

 

Autostrada Torino Savona: stato di Agitazione del personale della “Verdemare

“Le Rappresentanze Sindacali dell’Autostrada Torino Savona hanno dichiarato lo Stato di Agitazione del personale della “Verdemare” in quanto l’Azienda, unilateralmente, ha preso decisioni di utilizzo del personale che costituiscono i presupposti per “desertificare” la presenza di addetti presso i caselli”

autostrada2

Riceviamo e pubblichiamo

La Società, incurante del percorso di trattativa in atto, calpesta le regole fissate nella legge, nel contratto e dagli accordi ed impedisce di realizzare quel servizio ai cittadini che utilizzano l’autostrada che i lavoratori ed il Sindacato si auspicano e propongono a loro vantaggio.

La chiusura delle piste con operatore, se realizzata senza adeguare i caselli alla possibilità di assistere chi è in difficoltà, la scelta di ignorare che, senza investimenti strutturali, è contro il Codice della Strada fermarsi alle stazioni, con automobilisti che “vagano a piedi” per le stesse stazioni, con rischi per la loro incolumità, alla ricerca di persone addette a cui pagare gli scontrini di mancato pagamento di cui spesso non hanno responsabilità… sono queste alcune fra le situazioni che il Sindacato denuncia e che l’Azienda ha deciso di ignorare.

Le Autostrade sono un bene pubblico, realizzato con i soldi delle tasse di tutti, date in Concessione affinché la loro gestione realizzi con efficienza la possibilità di utilizzarle per la libera circolazione delle persone e delle merci.

Il Sindacato chiede che questo bene pubblico sia gestito come un servizio, a vantaggio di tutti e in maniera efficace, non di ridurlo a gabella medievale per la quale si paga solo per passare, ma gli eventuali disservizi sono tutti a carico dell’utenza. Disservizi che gli addetti dell’esazione, per come è descritta nel contratto la loro mansione, dovrebbero e vorrebbero risolvere immediatamente, ma che la “Verdemare”, in alcuni casi, ha persino reso difficilmente superabili perché ha chiuso il Centro Servizi di Moncalieri (e, dal 1° marzo, saranno chiusi anche quelli di Villanova d’Asti sulla A21 e di Rondissone sulla A4) costringendo chi ha problemi, magari senza colpa, a sopportare l’onere di recarsi solamente al Centro di Settimo Torinese, con perdita di tempo, denaro e qualche momento di “arrabbiatura”…

I lavoratori e il Sindacato della Torino Savona con la loro protesta si augurano che le scelte aziendali non siano la prima mossa verso la completa cancellazione della presenza umana in autostrada, al casello; un “deserto” pagato a caro prezzo se i cittadini che la utilizzano si trovassero in difficoltà…

Il loro impegno è pertanto di tenere informati i cittadini della loro vertenza e delle azioni che intraprenderanno, se non si aprirà un dialogo costruttivo e ragionevole con l’Azienda.

FILT-CGIL – FIT Cisl Reti – UILTrasporti – SLA – UGL Trasporti                RSA dell’Ats

Radicali: "Mettere in rete i compensi per il grattacielo della Regione"

grattacielo r2Il Capo gabinetto dell’ente risponde a accesso civico radicale: “non sappiamo se possiamo mettere online elenco compensi dati in tre anni ai dipendenti regionali impegnati nell’opera” (1.323.552,60 euro). Chiesto un parere a Cantone. Manfredi: “la legge è chiara e non prevede intervento Anac” 
 

 Riceviamo e pubblichiamo

Il 12 febbraio 2016 il capo di gabinetto della Giunta Regionale, Dott. Luciano Conterno, ha risposto all’ “accesso civico” presentato da Giulio Manfredi (Radicali Italiani), con la quale si rinnovava la richiesta (già presentata al Responsabile della Trasparenza della Regione Piemonte) di pubblicare online le determinazioni (con allegati elenchi nominali e relativi importi) inerenti gli incentivi assegnati ai dipendenti regionali impegnati nella realizzazione della “Sede Unica” della Regione Piemonte; per la precisione, le determinazioni dirigenziali n. 1001 (DB0700-ST0701) del 28/11/2012, n. 70 (SB0100 STS102) del 8/11/2013 e n. 161 (SB0100-STS102) del 25/11/2014 nonché eventuali altri provvedimenti relativi alla fattispecie lingotto grattacieloindicata, ai sensi dell’art. 18 del D. lgs. 14 marzo 2013, n. 33. L’importo totale delle tre determinazioni è pari a 1.323.552,60 euro.

Il Dott. Conterno non ha accolto né rigettato l’“accesso civico” radicale ma ha preso tempo, avendo richiesto (il 28 ottobre 2015) un parere all’Autorità nazionale Anticorruzione sulla natura dei compensi incentivanti dopo che la Cisl/Funzione Pubblica aveva richiesto gli stessi provvedimenti con un “accesso agli atti”, ai sensi della L. 241/90.

Giulio Manfredi :” Il testo dell’art. 18 del D. lgs. 33/2013 è chiaro e la legge sulla trasparenza non contiene alcuna previsione di interventograttacielo r4 dell’Autorità nazionale Anticorruzione. La CISL/Funzione Pubblica ha fatto un accesso agli atti ed ha ottenuto i provvedimenti senza, però, un elenco analitico da cui risulti chi ha preso quanto. Noi radicali chiediamo la pubblicazione integrale online a tutela della trasparenza della pubblica amministrazione; non ci interessa avere solo noi i provvedimenti, peraltro in versione inadeguata e incompleta.Avevo a suo tempo segnalato l’inadempienza della Regione Piemonte – stiamo parlando di provvedimenti vecchi di anni – all’Autorità nazionale Anticorruzione (segnalazione 2145 del 1/12/2015) e al Difensore Civico regionale (n. 1962 del 3 dicembre 2015), che ho risollecitato ad intervenire dopo il “NI” del Dott. Conterno della settimana scorsa”.

(Foto: il Torinese)

Vignale (FI): "Basta alla mala-assistenza"

vignale“E’ GIUNTA L’ORA DI DIRE BASTA ALLA MALAASSISTENZA E MALAPSICHIATRIA. CHI È RESPONSABILE A TUTTI I LIVELLI PAGHI DURAMENTE”

Riceviamo e pubblichiamo

L’orribile brutalità emersa nella struttura psichiatrica di Borgo d’Ale e i recenti episodi di cronaca stanno riportando alla ribalta, a livello regionale e nazionale, episodi gravissimi inerenti maltrattamenti e violenze subite da minori, anziani, disabili intellettivi e pazienti psichiatrici.

Le persone ospitate nelle strutture sono i “nostri cari”, i nostri vicini di casa, i nostri ex insegnanti delle elementari, bambini….. tutti uniti dal pericolo di finire in una “zona grigia” dove le regole della civile convivenza non valgono più.  Ovviamente sappiamo che la cura di “persone fragili” o emotivamente instabili comporta una capacità di gestire tensioni a livello relazionale che altri settori del mondo del lavoro non contemplano….  Però qui parliamo di sanità, di salute, di “vocazione all’accudimento dell’altro”.

Qui parliamo di rispetto degli elementi base della convivenza, parliamo di “professionalità” e capacità organizzativa nel monitorare, programmare, assistere e sostenere. Oggi con una profonda amarezza, ma purtroppo non con grande stupore, dobbiamo constatare che il sistema di accreditamento e controllo della Regione -che dovrebbe garantire qualità di servizio- ha fallito.

Tutto ciò comporta alcune riflessioni e alcuni quesiti:

a) un conto è un caso isolato,  un singolo operatore in una struttura, che non riesce a gestire la tensione e la propria aggressività, un altro conto è la nascita di veri e propri sistemi organizzativi fondati sulla violenza come strumento di contenimento e sulla complicità a livello di reparto e di azienda…tutto ciò evoca brutti ricordi di un passato recente.

b) la commissione di vigilanza competente per territorio cosa verifica? Dove sono i verbali? come monitora la qualità? Può effettuando verifiche semestrali non essersi accorta di nulla?

c) la direzione sanitaria della struttura cosa certifica? E’ possibile avere interi reparti composti da personale in burn out (nella migliore delle ipotesi) o con una indole sadica?

d) i dipartimenti o le UMVD invianti perché inseriscono in strutture come queste?

e) è normale, lecito, eticamente corretto che un cittadino malato, che contribuisce spesso alla retta della struttura con i risparmi di una vita, venga inserito in una struttura senza diritto alla scelta del luogo di cura e lì subisca violenza quotidiana ?

f) perché le associazioni dei famigliari continuano ad essere escluse dai tavoli di programmazione, monitoraggio e vigilanza su un settore delicato come questo? I nuovi requisiti per l’accreditamento devono prevedere un indispensabile coinvolgimento di queste realtà.

Quando nel 2009 denunciai a REPORT che eravamo tornati all’esistenza di strutture micro-manicomiali venni attaccato perché minavo la credibilità della psichiatria piemontese e  fui addirittura denunciato all’ Autority della privacy dall’allora assessore regionale della Sanità.

Può funzionare un sistema totalmente autoreferenziale in cui lo stesso soggetto (Il dipartimento di salute mentale) invia il paziente presso la struttura, ne garantisce il pagamento della retta e la verifica della qualità dei servizi?

Se, come da tempo chiediamo, i pazienti potessero scegliere il luogo di cura e le associazioni di familiari e pazienti fossero istituzionalmente autorizzate a svolgere verifiche,  situazioni come quelle di Borgo d’Ale non si sarebbero verificate.

È pensabile che la vergogna di Borgo d’Ale sia stata scoperta solo grazie ad una denuncia di un familiare e non per i controlli della proprietà, certamente responsabile se non altro per assoluta mancanza di verifiche sui propri operatori, o dell’ASL?

Purtroppo il caso di Borgo d’Ale può essere unico per brutalità e bestialità degli operatori, ma non certo il solo in cui le persone ospitate sono più una retta da intascare che non i nostri cari da accudire. Nelle visite che ho fatto in RSA, strutture per anziani a volte addirittura abusive abusive, gruppi appartamento ho trovato situazioni in cui la dignità delle persone è stata cancellata.
È ora di dire basta. Immediatamente e senza trovare altre giustificazioni.

Gian Luca Vignale

Consigliere regionale FI