TRIBUNA- Pagina 71

PET THERAPY, “CON FIDO PASSA IL DOLORE”

Avere Fido a fianco fa bene ai piccoli pazienti. Nel 64 per cento dei casi i bambini che durante il prelievo di sangue hanno potuto interagire con un cane hanno mostrato una maggiore “consolabilità” e una ridotta percezione del dolore. Segni positivi mostra anche la rilevazione degli indici fisiologici (frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, ossigenazione del sangue). E’ quanto emerge dai primi risultati del monitoraggio avviato lo scorso anno sul programma di pet therapy della Casa pediatrica dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Alla presentazione hanno partecipato l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente e presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, il direttore della Casa pediatrica Prof. Luca Bernardo e il presidente di Frida’s Friends Mario Colombo.

Lo studio ancora in corso, effettuato in occasione di prelievi di sangue, ha lo scopo di valutare gli effetti della presenza del cane in un momento di potenziale stress per il bambino. La parte qualitativa consiste nell’osservazione da parte dell’operatore-psicologo, che lo invita ad accarezzare il cane, annota quando il bambino smette di piangere e gli propone, prima, durante e dopo l’operazione, di scegliere fra tre “faccine”: triste, indifferente, allegro. La parte quantitativa prevede la rilevazione di alcuni indici fisiologici nel corso del prelievo. Le prime osservazioni confermano che attivare un progetto di pet therapy nella Casa pediatrica è stata una buona idea. Quasi due terzi dei bambini “accompagnati” dal cane-terapeuta hanno sopportato meglio il dolore rispetto al campione di controllo, con risultati non dissimili nei due gruppi da 0 a 2 anni e da 3 a 7 anni.

“Il risultato – spiega Bernardo – è confortante non solo dal punto di vista del benessere dei bambini, è confermato anche da dati tecnico scientifici, rilevazione di scale del dolore, battito e frequenza cardiaca, saturazione del sangue, compliance nell’esecuzione del prelievo o altro esame che può provocare dolore. E’ come pensavamo: la vicinanza continuativa agli animali vivi ha un valore terapeutico per i bambini e le loro famiglie. Quella che poteva sembrare solo una bella favola è realtà. Il cane è davvero il miglior amico dell’uomo.”

“Sono passati quasi quindici anni – ricorda l’on. Brambilla – da quando un decreto del presidente del Consiglio, allora Silvio Berlusconi, ha ufficialmente riconosciuto il valore terapeutico della pet therapy. Nel frattempo sono stati compiuti molti passi avanti, basti citare l’approvazione di un documento del comitato di bioetica, l’attivazione di un centro di referenza nazionale e il recente rapporto su Attività e terapie assistite con animali e la relativa proposta di linee guida. Tuttavia per definire figure professionali, standard e procedure occorre una legge nazionale che ancora non c’è e che chiedo al Parlamento di discutere. Il mio contributo è una proposta di legge, già depositata, che mira a superare lo spontaneismo, magari generoso ma pericoloso, e a tutelare adeguatamente pazienti, operatori e gli animali stessi. La pet therapy, infatti, non è e non può essere “sfruttamento” degli animali, ma una forma dolce di coterapia che riconosce la loro la capacità di stabilire un rapporto emozionale profondo con gli esseri umani. A questi benefici dovrebbero poter accedere facilmente tutti coloro che ne hanno bisogno: il moltiplicarsi delle evidenze scientifiche suggerisce l’opportunità che il Servizio sanitario nazionale sostenga anche economicamente il ricorso a terapie assistite con animali”.

Ricorda il presidente dell’onlus Frida’s Friends, Mario Colombo, che i cani sono a loro volta “recuperati, con storie di abbandono e randagismo alle spalle”, ma “perfettamente preparati ed ottimi terapeuti”. L’équipe di operatori e animali è coordinata da Beatrice Garzotto. Chiunque voglia sostenere l’attività dell’associazione, e sostenere il progetto di Pet Therapy dell’Ospedale Fatebenefratelli, fino al 18 aprile può donare da 2 a 10 euro, secondo l’operatore telefonico utilizzato, inviando un sms solidale al 45521 o chiamando il numero da rete fissa. “Siamo alla ricerca di sponsor aziendali, che vogliano sostenere questo progetto sociale valorizzando in questo modo l’impegno etico della propria azienda”, conclude il presidente Mario Colombo. Sul sito www.fridasfriends.it tutte le indicazioni per poter offrire il proprio contributo.

ANCORA UN EPISODIO DI VIOLENZA SUI CAMPI DI CALCIO

In questi giorni, c’è la giusta risonanza mediatica per un fatto che 
sfiora la cronaca nera.
Stavolta  è toccato a una squadra  di terza categoria  che  si allena 
proprio  al campo Oxilia di Torino, un fatiscente campo di periferia, 
che un pool di squadre sta cercando  di ricostruire, quasi tutte  
aderenti all’UISP e impegnate da tempo in progetti contro le 
discriminazioni e il razzismo.
E sì, perché anche  questa volta alla violenza si è aggiunto un insulto 
razzista.
Ma senza l’epilogo che ha coinvolto Gianluca Cigna, ricoverato d’urgenza 
all’ospedale Giovanni Bosco per un pestaggio subito dopo la partita, si 
sarebbe parlato degli insulti razzisti subiti dal compagno senegalese 
Moundiaye Mbaie?
Gianluca  ha  voluto difendere  il suo compagno di squadra, ma quanti di 
questi insulti, segno di un razzismo strisciante e mai denunciato sui 
nostri campi da calcio, come nella vita di tutti i giorni, passano 
inosservati e divengono parte di una profonda mancanza di sensibilità 
sul tema delle discriminazioni?
Lo sport è un presidio  sociale importante per il superamento  di  
pregiudizi e divisioni, in Piemonte  è  uno degli ambiti  d’intervento 
della  legge regionale contro le discriminazioni.
Le squadre del campo Oxilia stanno realizzando un video di solidarietà 
per il capitano  della squadra  del Villaretto; Balon Mundial ha 
pubblicato una lettera indirizzata a Gian Luca, e UISP,  come sempre, 
continuerà a lavorare per arrestare la violenza, e sconfiggere il 
razzismo restituendo  allo  sport la sua valenza di gioco, il suo valore 
educativo, la sua forza aggregativa.
UISP c’è, insieme alle migliaia di società ad essa affiliate e con tutto 
il mondo dello sport che ogni giorno combatte con azioni concrete 
violenza e razzismo, c’è con il progetto del Fondo FAMI “Piemonte contro 
le discriminazioni” della Regione Piemonte  e con il progetto nazionale 
“SportAntenne” in collaborazione con UNAR.
Sportantenne è un progetto attivo in 16 città italiane per raccogliere 
attraverso i soci, gli atleti, i dirigenti e gli arbitri casi di 
discriminazione razziale sui campi da gioco e non solo. Perchè la 
discriminazione si manifesta nel cercare casa e lavoro, nell’accesso ai 
servizi e nella vita quotidiana e possiamo essere tutti Antenne, capaci 
di segnalare una discriminazione in corso.
In Piemonte, il progetto prevede due “Antenne “, presso i Comitati UISP 
di Torino e Alessandria, che raccoglieranno le segnalazioni e 
testimonianze dirette e indirette per trasmetterle a UNAR, l’agenzia 
nazionale che si occupa delle discriminazioni razziali e alla Regione 
Piemonte in collegamento con il progetto Fami, attraverso l’attivazione 
di un numero di telefono e una mail locale.

Ufficio Stampa
Uisp Piemonte

UNA SERATA IN FIERA CON LE CROCEROSSINE

Uno degli eventi collaterali della settantunesima edizione della Mostra Regionale di San Giuseppe,che prenderà avvio il 17 marzo prossimo al Palafiere nel Quartiere Fieristico della Cittadella , sarà dedicato al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana e porterà una testimonianza dell’impegno umanitario delle Crocerossine , in prima linea nelle emergenze nazionali e internazionali e non solo.

Organizzato dal Comitato C.R.I. di Casale Monferrato, l’incontro prevede l’intervento di S.lla Mirella Morosin, Ispettrice del Corpo delle Infermiere Volontarie presso il Comitato C.R.I. di Casale Monferrato che presenterà le molteplici attività del Corpo e introdurrà la testimonianza di S.lla Angela Luparia, Infermiera Volontaria C.R.I. impegnata in recenti missioni nazionali e internazionali quali il terremoto che ha colpito il Nepal e nel soccorso ai migranti su Unità Navali della Marina Miliare.

Ausiliarie delle Forze Armate, le Infermiere Volontarie oltre a portare aiuto e conforto in caso di guerra, di emergenze sia nazionali che internazionali, sono da sempre impiegate anche in missioni umanitarie in Italia e all’estero. Le “Crocerossine” conseguono un diploma dopo un corso teorico-pratico della durata di due anni e prestano la loro opera negli ospedali militari, in quelli civili, nelle postazioni di pronto soccorso, negli ambulatori, nei centri di assistenza e in qualsiasi posto sia necessario la loro presenza.

L’invito a partecipare all’incontro è rivolto a tutta la popolazione.

 

Opportunità formative nelle aree montane

L’Uncem e l’istituto d’istruzione superiore Buniva di Pinerolo hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per aumentare le opportunità formative e favorire, nelle aree montane, l’alternanza scuola-lavoro, con appositi progetti che verranno costruiti nei prossimi anni scolastici per i corsi dei settori tecnologico, artistico, economico, a dimostrazione di come possono essere messe in atto delle integrazioni tra il mondo della scuola e quello dell’impresa, anche in prospettiva per l’ambiente che li circonda. A firmare l’accordo sono stati il Dirigente scolastico del Buniva Danilo Chiabrando e Lido Riba, presidente Uncem Piemonte. A confrontarsi sulle nuove occasioni di formazione grazie alla collaborazione del sistema degli Enti locali, in un incontro che si è svolto oggi presso l’Istituto, sono stati la senatrice Magda Zanoni, il consigliere regionale Elvio Rostagno, i sindaci di Porte Laura Zoggia, di Pomaretto Danilo Breusa, di Usseaux Andrea Ferretti, il direttore del Museo etnografico di Pinerolo Ezio Giaj. A coordinare le attività del protocollo saranno per l’istituto scolastico i docenti Claudio Frola ed Eloise Ramonda, mentre per l’Uncem il vicepresidente Marco Bussone. Le attività si orienteranno su tre fronti: la formazione in classe, con sindaci, docenti universitari, esperti di sviluppo della montagna, la formazione e gli stages nei Comuni montani (in particolare sui temi legati a green economy, innovazione tecnologica, recupero dei borghi alpini), i viaggi d’istruzione nelle aree montane per imparare divertendosi storia, cultura, ambiente nelle aree montane. Il Buniva ha anche avviato corsi formativi per professionisti legati all’efficienza energetica che potranno dare risposte al territorio, ai cittadini. “Siamo molto orgogliosi come Istituto di poter firmare il protocollo con Uncem – ha detto il dirigente Chiabrando – Apriamo nuovi percorsi di collaborazione che fanno bene alla scuola e al territorio. Ringrazio i molti sindaci che già oggi stanno collaborando con la scuola con diverse attività”. “Questa collaborazione apre spazi importanti di lavoro che devono aiutare gli studenti a scoprire che nelle aree montane ci sono gli spazi per lavorare e fare impresa – ha evidenziato Lido Riba, presidente Uncem Piemonte – Pinerolo è una capitale alpina e crediamo che la scuola, con progetti ad hoc, possa lavorare bene con sistema di Enti, in primis le Unioni montane, che devono operare per lo sviluppo economico. L’Istituto può accompagnare questo processo, fornire cultura, idee e proposte anche alle Amministrazioni”.

Massimo Iaretti

Incontri sul fine vita alla Scuola di Politica Renata Fonte

Secondo appuntamento del ciclo di incontri sul fine vita che la Fondazione A. Fabretti curerà presso la Scuola di Politica Renata Fonte, organizzata dalla Fondazione Benvenuti in Italia, che ha come titolo per questa stagione #destinazioneuropa. 

Lunedì 13 marzo 2017 ore 21: Testamento biologico ed eutanasia: i diritti e le scelte di fine vita, con Valeria Cappellato, sociologa, Università di Torino e Laura Cataldi, politologa, Università di Torino  l dibattito sul testamento biologico e sull’eutanasia in Italia è aperto da anni, e molti sono gli orientamenti e le opinioni in merito. Quali sono i problemi e le questioni che creano tensioni? Che cosa si intende per autonomia, autodeterminazione e trattamento sanitario o assistenziale e quali sono i confini? Durante l’incontro si cercherà di dare risposte a queste e altre domande attraverso una prospettiva sociologica e politologica.

 ***

Ingresso libero e gratuito

Per informazioni: info@benvenutiintalia.it; info@fondazionefabretti.it

106 anni dalla nascita di Hubbard

Il 13 marzo 2017 la Chiesa di Scientology di Torino ricorda il 106° anniversario della nascita del fondatore della religione L. Ron Hubbard (1911-1986).

 

 “A L. Ron Hubbard e a quanti continuano la sua opera – ha scritto il Professor Luigi Berzano, Direttore dell’Osservatorio sul Pluralismo Religioso in una targa commemorativa realizzata per l’occasione –  va il riconoscimento e l’augurio di questo Osservatorio affinché tale missione sappia ancora ispirare in uomini e donne di tutte le tradizioni e religioni la volontà di costruire progetti e azioni per la pace e la fraterna convivenza dei popoli”. Sabato 18 marzo, presso la sala di via Villar 2, verrà proiettata la celebrazione internazionale con un ampio panorama biografico e filantropico dedicati ad una delle figure più innovatrici della fine del XX secolo.

Lavoratori TIM, Grimaldi (SEL-SI): “l’azienda torni indietro sui trasferimenti a Roma”

La Giunta regionale ha risposto in aula all’interrogazione urgente del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi sull’annunciato trasferimento dei dipendenti Telecom da Torino a Roma

 

Nel mese di gennaio 2017 l’amministratore delegato del gruppo Telecom Italia ha annunciato un nuovo piano industriale che prevede la confluenza di alcune funzioni verso la sede centrale di Roma. Il 15 febbraio il Consiglio Comunale di Torino ha incontrato i dirigenti Tim, che hanno riferito che l’applicazione del piano industriale comporterebbe la mobilità interna di 265 dipendenti, 105 dalla sede di Torino e 160 da quella di Milano, che dovrebbero quindi spostarsi su Roma.

 

Il giorno seguente i lavoratori Tim hanno scioperato nelle ultime due ore di turno per protestare contro gli annunciati trasferimenti. In quell’occasione le rappresentanze sindacali hanno incontro l’Assessore al lavoro, che insieme agli Assessori del Comune di Torino e del Comune di Grugliasco, ha diffuso una nota chiedendo a TIM di sospendere il trasferimento di questi dipendenti e di rivedere la propria decisione.

 

A quanto risulta, il 10 marzo l’azienda incontrerà i sindacati di categoria per presentare loro il nuovo piano industriale. Il confronto sarà anche l’occasione per fare il punto dopo la disdetta del contratto di II livello annunciata a ottobre scorso, e sul successivo regolamento aziendale.

 

Per questo nell’interrogazione si chiede alla Giunta se abbia avuto riscontri dal Ministero dello Sviluppo e quali azioni intenda intraprendere per scongiurare i trasferimenti e la mobilità dei dipendenti.

 

L’Assessore Ferrero (che ha risposto per conto dell’Assessora Pentenero) ha confermato questi dati e queste informazioni, aggiungendo che la scelta unilaterale di TIM è apparsa priva di una opportuna concertazione con i sindacati. Le istituzioni tuttavia si sono mosse presso i vertici di TIM per capire la situazione e lo stesso Presidente Chiamparino avrebbe avuto un colloquio informale con il Presidente della società, dal quale sarebbe emerso un quadro diverso. D’altra parte, a quanto riportano gli organi di stampa, i vertici auditi dal Comune di Torino hanno ridimensionato i trasferimenti a Roma a 36 e garantito che saranno valutate tutte le possibilità occupazionali per coloro che non accetteranno il trasferimento. Gli Assessorati di Piemonte e Lombardia hanno sollecitato l’apertura di un tavolo nazionale presso il Ministero dello Sviluppo e domani i vertici dell’azienda saranno ascoltati alla Camera.

 

“La decisione del trasferimento, se confermata, potrebbe in molti casi compromettere il mantenimento del posto di lavoro data la distanza tra l’attuale e la nuova sede. Non vorrei che si scrivesse ‘trasferimenti’ ma si leggesse ‘esuberi’” – dichiara l’esponente di Sinistra Italiana Grimaldi. – “Domani, mi auguro, i vertici di TIM chiariranno una volta per tutte le loro intenzioni. Tuttavia i trasferimenti non paiono giustificati dalle esigenze organizzative dell’azienda, e quindi sono da rimandare al mittente”.

Rifondazione: presidio al Maria Vittoria

Rifondazione Comunista esprime tutta la sua solidarietà e la sua vicinanza al dott. Domenico Martelli che, dopo aver denunciato in una puntata Rai le disfunzioni della sanità piemontese, è stato sanzionato da parte della dirigenza Asl. Un caso vergognoso di intimidazione e di censura nei confronti di un medico stimato da tutti, delegato sindacale Usb all’Ospedale Maria Vittoria. Invece che porre rimedio alle disfunzioni denunciate dal medico – medici e infermieri costretti a ritmi frenetici, pazienti ammassati nelle corsie del pronto soccorso del capoluogo piemontese – l’Asl ha preannunciato l’apertura di un provvedimento disciplinare nei confronti del medico. Provvedimento talmente assurdo che alla fine, stante le proteste sollevate da più parti, dovrebbe venire meno nelle intenzioni delle autorità sanitarie.  E’ vergognoso che i governi nazionale e regionale taglino posti letto, servizi e personale a tutto vantaggio della  sanità privata per poi arrivare a censurare e intimidire quanti denunciano casi di malsanità. Rifondazione Comunista parteciperà al presidio di protesta sindacale indetto davanti all’Ospedale Maria Vittoria a difesa del diritto di parola e di salute.   

Una proposta per l’8 marzo

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale della donna (08 marzo), proclamata anche in base alla risoluzione n. 32/142 del 16 dicembre del 1977 dell’ONU, intende sensibilizzare l’opinione pubblica circa il ruolo femminile nell’attuale società.

Discriminazione, violenza, disparità nel mondo del lavoro e squilibri nelle relazioni sociali sono temi sui quali si continua a discutere continuamente nei dibattiti politici. Considerando i molteplici, tragici, episodi di cronaca, registrati quasi quotidianamente e aventi come vittime donne, colpevoli di autodeterminarsi, brutalizzate da compagni emotivamente “diseducati”, in una società in cui il corpo femminile è spesso mercificato e banalizzato, e riscontrando la strumentalizzazione ossessiva dello stesso nella pubblicità e nei prodotti d’intrattenimento in cui il “gentil sesso” viene sempre relegato a ruoli di subalternità, passività e arrendevolezza, diventa doveroso intervenire tempestivamente per promuovere tra i giovani il rispetto dell’altro e diffondere i valori della reciprocità e parità.

In Italia la situazione ancora non è delle migliori neanche circa la rappresentanza politica, nonostante alcuni interventi normativi tesi a riequilibrare i rapporti tra i sessi (Legge n. 215/2012). Basta riflettere su alcuni dati: solo un terzo dei parlamentari nell’attuale legislatura è di sesso femminile; le deputate della Camera sono circa il 31% del totale, mentre le senatrici sono il 29%.

Spinte retrograde e oscurantiste spesso inficerebbero i traguardi raggiunti dalle donne durante il Novecento. Non bisogna recedere dalla divulgazione dei principi di uguaglianza riconosciuti dall’art. 3 della Costituzione italiana e dall’art. 1 della DUDU.

A tal proposito, nel lasso di tempo che intercorre tra l’8 marzo e il 15 marzo, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani invita le scuole di ogni ordine e grado di Torino a sostenere campagne di sensibilizzazione circa il tema proposto e ad associarsi al flash mob ideato e promosso dall’ISI Pertini di Lucca nell’ambito di un progetto realizzato in collaborazione con il Coordinamento e che consiste nel lancio, da parte degli studenti, di palloncini rosa e azzurri uniti insieme da un nastro per simboleggiare l’armonia e la parità tra i generi.

Prof. Romano Pesavento

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

(foto: il Torinese)

 

Bilancio di metà mandato delle politiche di pari opportunità

L’8 marzo quest’anno è l’occasione per redigere un bilancio di metà mandato delle politiche di pari opportunità e avviare una consultazione delle donne piemontesi sia online sull’area tematica Diritti del sito della Regione Piemonte (www.regione.piemonte.it/diritti/web) sia con incontri pubblici, almeno uno per provincia, in modo da raccogliere suggerimenti, sollecitazioni e criticità ancora da affrontare.

 

Il tour delle province per parlare di politiche di genere partirà da Torino esattamente tra un mese, con il primo incontro che si terrà lunedì 3 aprile alle ore 16.30 presso la Sala multimediale di Corso Regina Margherita 174. Il tour durerà due mesi, aprile e maggio, e saranno invitate a parteciparvi tutte le associazioni femminili e le singole cittadine interessate.

 

Una delle prime e principali attività della Regione Piemonte a sostegno delle donne è stata l’approvazione della legge regionale 4 del 2016 “Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli”. Anche la discriminazione è una forma di violenza e così, sempre nel 2016, la Regione Piemonte ha approvato una legge regionale contro ogni forma di discriminazione, la numero 5“Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento”.

 

Tante le azioni della Regione Piemonte in questi due anni e mezzo. Ci siamo occupati di contrasto alla tratta, di conciliazione dei tempi vita-lavoro, con il telelavoro e progetti per incentivare l’utilizzo dei congedi parentali da parte dei papà, di medicina di genere, di linguaggio di genere sottoscrivendo, tra le altre cose, anche la Carta d’Intenti “Io parlo e non discrimino”.

 

La parità di genere è ancora un obiettivo da raggiungere e la Regione Piemonte su questo fronte si è assunta la responsabilità di monitorare e sensibilizzare. L’assessorato alle Pari Opportunità ha portato avanti insieme all’AICCRE, l’Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, un monitoraggio che ha analizzato la composizione delle Giunte di 240 Comuni piemontesi. Il risultato è che sul versante Statuti per l’87% (208 su 240) non sono ancora aggiornati o adeguati in maniera idonea mentre la situazione Giunte comunali è migliore, il 18% (43 su 240) deve adeguare i propri numeri per garantire il 40% della rappresentanza di genere.

 

Per tutte queste attività in due anni e mezzo abbiamo investito più di 7 milioni di euro, tra fondi regionali, fondi del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e fondi europei.

 

Monica Cerutti

Assessora alle Pari opportunità – Regione Piemonte