TRIBUNA- Pagina 58

LA CROCE VERDE TORINO CELEBRA 110 ANNI

La Croce Verde Torino celebra il suo 110° anniversario di fondazione. Nella notte di sabato 7 ottobre l’illuminazione in verde della Mole Antonelliana introdurrà la cerimonia ufficiale dei 110 anni Croce Verde Torino in programma domenica 8 ottobre, ore 9.45, al Teatro Alfieri con la premiazione dei volontari alla presenza delle autorità cittadine.

Per l’occasione verrà inoltre presentata l’iniziativa a premi indirizzata agli alunni delle scuole elementari di Torino, dalla prima alla quarta classe, con disegni sul tema “Croce Verde Torino 1907-2017 – Ieri, Oggi e Domani” e consegnati i riconoscimenti agli studenti vincitori. Infine, si assisterà alla proiezione di filmati realizzati dai volontari del Gruppo Giovani Croce Verde Torino.

 

E ancora, sabato 21 e domenica 22 ottobre porte aperte in Croce Verde. Visite guidate della sede di via Dorè 4 a Torino con informazioni sulle attività dell’associazione, sulla chiamata di emergenza e sui servizi di tipo socio sanitario offerti alla cittadinanza. Verranno esposte attrezzature mediche d’epoca messe a disposizione dal professor Marco Galloni, direttore scientifico e vicepresidente Astut Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino.

 

A gettare le basi per la sua costituzione fu, nel 1907, lo studioso Cesare Lombroso. Il primo servizio di soccorso sanitario da parte dei militi della Croce Verde è datato 13 marzo 1908, cui seguì l’apertura di un posto di pronto soccorso in via Matteo Pescatore 4, la creazione di una Cassa Mutua finalizzata ad erogare assistenza medica ed economica ai militi ed ai soci bisognosi. È di quegli anni la nascita di un notiziario interno che, tra il 1920 e 1930, assunse notevole fama come rivista sanitaria potendo attingere al contributo di numerosi luminari dell’epoca.

 

Oggi i volontari soccorritori della Croce Verde Torino sono oltre milletrecento, organizzati in squadre notturne e diurne che affiancano gli oltre 70 dipendenti, senza dimenticare la squadra di montagna, attiva da novant’anni per il soccorso sulle piste da sci. Volontari da 110 e lode, come riportato nel logo ufficiale creato per l’occasione dallo studio Armando Testa. A dare il massimo dei voti alla Croce Verde sono i cittadini di Torino e dei Comuni di Alpignano, Borgaro-Caselle, Ciriè, San Mauro e Venaria Reale, ai quali la Verde presta da sempre aiuto e soccorso con professionalità e dedizione, contribuendo al servizio di emergenza 118 e svolgendo, complessivamente, 78mila servizi solo nell’ultimo anno.

 

La Croce Verde Torino aderente all’Anpas, Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze grazie ai suoi 1.356 volontari e 76 dipendenti effettua oltre 78mila servizi annui. Si tratta di trasporti in emergenza urgenza 118, prestazioni convenzionate con le Aziende sanitarie locali, assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni sportive con una percorrenza di circa 1.280.000 chilometri. La Croce Verde Torino conta cinque sedi operative distaccate nei comuni di Alpignano, Borgaro-Caselle, Ciriè, San Mauro Torinese e Venaria Reale, dispone di 53 ambulanze, 3 mezzi attrezzati al trasporto disabili e 28 autoveicoli per servizi socio sanitari e di protezione civile. Dal 1907 insieme ai cittadini nello spirito di “Ci siamo sempre … Incontriamoci mai”.

Alternativa Libera: lettera aperta alla sindaca Appendino

Mia cara Sindaca, Le scrivo questa lettera aperta, in quanto quello che si sta apprestando ad approvare è il suo secondo bilancio della città di Torino, ovvero il primo dove può effettivamente esprimere, appieno, tutto il potenziale dell’amministrazione a Cinque Stelle. Ricordo il suo primo intervento, nel 2012, con le valutazione sul bilancio della città stilato dall’amministrazione del Sindaco che la preceduta, Piero Fassino. Quell’intervento si apriva ponendo l’attenzione su tre punti molto importanti, su quali imbastiva la sua azione come consigliera d’opposizione del Movimento 5 Stelle, e come tale non condivideva nella maniera più assoluta: 1) La riduzione della spesa corrente – che tradusse come tagli. 2) La dismissione delle quote delle società partecipate – che lei individuava come progressiva alienazione del patrimonio della città; 3) Il massimo sfruttamento delle voci di entrata (a cominciare dai tributi locali) – e qui ne comprese il significato: l’aumento della pressione fiscale sui cittadini. La motivazione del progetto di bilancio che fu approvato dalla giunta Fassino risiedeva in un sola motivazione: rientrava nel patto di stabilità, da cui la città usci, per decisione dello stesso Sindaco Fassino. In quello stesso bilancio, venne decisa la dismissione di quote di TRM, AMIAT, GTT e SAGAT e del suo patrimonio immobiliare alla disperata ricerca di incassi. Ora, lei che è Sindaca, la politica economica portata avanti dalla sua amministrazione per la città, anziché superare e andare oltre l’impianto del “Sistema Torino” che ha tanto combattuto da banchi dell’opposizione, non fa altro che mantenere la rotta. Nel 2012, Fassino decise di uscire dal patto di Stabilità, per poter continuare a mantenere, per quanto potesse essere possibile, le mani libere.

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Lei oggi, per continuare a tenere le mani libere ha deciso di non dichiarare il dissesto, che significherebbe il commissariamento della città, ma di concordare con la Corte dei Conti gli interventi da effettuare volta per volta andando a risparmiare 10 milioni di tagli, sui 90 che le verrebbero imposti dal concordato. E dichiara 80 milioni di tagli da qui al 2021, di sacrifici che i cittadini, devono continuare a sopportare per il bene della città. Dismissioni di quote delle partecipate, ma non si oppose quando le propose Fassino ? Con il conseguente impoverimento della città e dei suoi cittadini. Vendere tutto ciò che è possibile vendere. Usare la cassaforte di Torino per prelevare denaro fresco, tentare di fare la stessa cosa con la SMAT. Impegnarsi, per non usare più gli oneri urbanistici per fare cassa, salvo poi rimangiarsi la parola poco dopo. Mia cara Sindaca. Ma dove ha vissuto negli anni in cui era fra i banchi dell’opposizione ? 5 anni passati a fare le pulci al Sindaco Fassino, per poi arrivare a occupare la sua poltrona e scoprire che non si era accorta di ciò che succedeva in città. Dovrebbe pensare a restituire i soldi presi per sedersi in consiglio comunale. Le sue scelte, non hanno avuto il coraggio per cui tutti i torinesi l’anno votata e hanno votato 5 Stelle. Dare un segnale di forte discontinuità con il passato, con quei “30 anni” in cui Torino, per seguire il suo pensiero, è stata portata sull’orlo del baratro. Certo, però che fa specie, questa sua affermazione. Fino a oggi, gli amministratori si limitavano a dare la colpa a quelli che li avevano preceduti, ormai era prassi consolidata, ma lei è stata capace di andare oltre, di andare avanti laddove tutti si fermavano. Incolpare della situazione cittadina tutti gli amministratori a partire dagli anni 80 a oggi, mi chiedo, e le chiedo, se Novelli è escluso o compreso dai 30 anni. Questo si che è puro coraggio. Ma lei dove ha vissuto in questi 30 anni di mala gestione? Ah si a Moncalieri. Ecco perché non sa e non comprende cosa Torino era 30 anni fa e non comprende cosa Torino è adesso. Eppure non abitava molto distante da noi.

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L’inizio della trasformazione di Torino da città puramente operaia (FIAT), in città con velleità cosmopolite, possiamo individuarla con il 1982, data dell’annuncio della chiusura del Lingotto e di quello che oggi possiamo definire come la fine della vocazione prettamente meccanica e automobilistica di Torino. Guarda caso son passati 30 anni da allora. E a partire da quella data, gli amministratori della città hanno saputo e dovuto, reinventare Torino e costruirle uno spazio proprio all’interno della comunità internazionale. E questo ospitando, vertici internazionali, Mondiali di Calcio, le Olimpiadi Invernali. E Poi costruendo il Salone del Libro, del Gusto assieme a Terra Madre. E tutti gli eventi culturali che hanno caratterizzato la città in questi lunghi 30 anni. Si, queste cose non sono state fatte a costo zero. Ma hanno permesso alla città di vivere e di rimanere viva diventando cosmopolita. E per fare questo, c’è stato bisogno di coraggio. Di fare scelte, che non sarebbero state indolori, ma che hanno saputo inserire la città in un contesto nuovo e di potersi conquistare, oggi che siamo nel 2017, il suo quinto posto come città turistica. 30 anni dopo, malgrado le difficoltà, Torino è stata capace di reinventarsi e di costruirsi un suo ruolo peculiare e questo grazie ai Torinesi che hanno avuto la forza di fare le scelte che andavano fatte per non far finire la città nella storia delle città diventate archeologie industriali. Ora, signora Sindaca, le chiedo, qual è la visione che lei e il Movimento 5 Stelle ha per questa città ? Dal giorno della sua “incoronazione” si è solo visto un lento ma costante e continuo gioco a smantellare tutto ciò che la città, in 30 anni è stata capace di costruire, con molta fatica e sacrifici da parte dei torinesi, che se ne sono accollati i costi. Abbiamo quasi perso il Salone del Libro a favore di Milano, abbiamo perso il giro delle grandi mostre. Manchiamo di coraggio nel portare la città su lidi sicuri, coraggio che solo lei e i suoi uomini possono darci. Ci si augura che il destino della città non sia quello di competere per avere la Fiera Nazionale della Trippa, anche se …. Potrebbe essere un’idea … Non scartiamola del tutto ! Cordialmente e con affetto,

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Maurizio Penna, Presidente Alternativa Libera – Torino.

PULIAMO IL MONDO FA TAPPA A RIVALTA

Sabato 7 ottobre Rivalta partecipa a Puliamo il Mondo, il grande appuntamento di volontariato ambientale che ogni anno coinvolge migliaia di persone in tutta Italia. Scopo della giornata, liberare dai rifiuti e dall’incuria parchi, strade, sponde dei fiumi. A Rivalta l’appuntamento per i volontari è alle 9 del mattino al Parco del Sangone in via Piossasco e ai giardini di via Leopardi. Al Parco sono in programma interventi di manutenzione e di pulizia del muro dietro il BiciGrill e delle aree limitrofe al torrente Sangone. Ai giardini di via Leopardi nel quartiere Pastasi lavorerà invece alla verniciatura della staccionata. Puliamo il Mondo è l’edizione italiana di Clean up the World ed è stata portata in Italia nel 1993 da Legambiente: in 24 anni più di mille gruppi di volontari hanno organizzato iniziative e progetti a livello locale in collaborazione con associazioni, aziende e amministrazioni cittadine. A Rivalta l’iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione tra Comune, Ecovolontari Rivaltesi, Comitato Frazione Pasta, Legambiente. «Come tutti gli anni anche il prossimo fine settimana Rivalta partecipa a Puliamo il Mondo grazie all’impegno e alla disponibilità dei tanti volontari che dedicano alcune ore del loro tempo libero per la comunità», ha detto il vicesindaco Sergio Muro, referente operativo della giornata. Che ha aggiunto: «il Parco e i giardini di Pasta sono un bene a disposizione di tutti ed è giusti che tutti ce ne occupiamo: sabato ripuliremo dall’incuria ma è importante tutelare e conservare gli spazi e le risorse comuni tutti i giorni dell’anno». Per saperne di più e per aderire alla giornata è possibile contattare l’Ufficio Ambiente del Comune di Rivalta al numero telefonico 011-90.45.552 oppure via mail all’indirizzo ambiente@comune.rivalta.to.it

Per la Giornata dell’insegnante

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani vuole riflettere, insieme ai Colleghi tutti, sull’attuale significato della ricorrenza del 5 ottobre, Giornata Mondiale dell’Insegnante, vero ed autentico protagonista della scena in una scuola che si evolve per formare in maniera sempre più concreta i giovani al loro futuro.

L’Insegnante. Un Uomo o una Donna cui viene delegato dalla società un ruolo fondamentale. Una Uomo o una Donna che vivono con i propri alunni e per i propri alunni durante un lungo anno scolastico. Un Uomo o una Donna che, nello svolgimento del loro delicato compito, si trovano di fronte a nuove sfide ed a tante difficoltà, ma anche e soprattutto a tante, tantissime soddisfazioni per i traguardi raggiunti dai loro studenti, sensazioni indescrivibili che nessuna professione potrà mai regalare. Ogni giorno il suono della campanella che segna l’inizio delle lezioni, segna l’inizio di un’altra giornata che l’Insegnante trascorrerà con i propri alunni e nella quale profonderà tutto il suo impegno formativo mirato non soltanto a fornire gli strumenti per l’acquisizione del sapere e delle competenze utili e fondamentali per il loro futuro professionale o per le loro scelte universitarie, ma, anche e soprattutto, ad educarli al rispetto reciproco e alla solidarietà, al superamento dei pregiudizi e alla inclusione, all’accoglienza di culture diverse protese in un dialogo di crescita morale, spirituale e pacifica. In una società in continua evoluzione, infatti, la formazione delle giovani generazioni non potrebbe considerarsi completa se prescindesse dal profilo umano e solidaristico; solo così potremo sperare, un domani, di avere dei cittadini consapevoli, degli uomini e delle donne attenti e rispettosi dei propri e degli altrui diritti così come dei propri e degli altrui doveri, oltre che degli ottimi protagonisti dei vari settori economici, professionali e lavorativi in genere. E’ difficile la professione dell’Insegnante. E’ difficile quando ci si trova di fronte a dei giovani che hanno necessità di nuovi stimoli e nuove proposte in una società in cui si susseguono esempi non edificanti di prepotenza e malaffare; in cui al dialogo si preferisce la prevaricazione; in cui il “diverso” diviene facile preda del branco, un branco che non riesce proprio ad accettare la mancanza di omologazione agli stereotipi offerti da una pseudo cultura massificante e che tende a schiacciare tutti verso un livello sempre più infimo e più vuoto. Eppure con tenacia, con costanza, con amore, con abnegazione, migliaia di insegnanti ogni giorno svolgono pazientemente la loro Missione, perché è giusto chiamarla Missione anche a costo di apparire inguaribilmente romantici e sognatori, lavorando insieme ai loro alunni giorno dopo giorno; suscitandone la curiosità e rendendoli protagonisti dell’apprendimento; crescendo insieme a loro   in un osmotico scambio di esperienze e di saperi. Perché l’istruzione rende liberi e la libertà è il valore fondamentale in una società democratica e pluralista come la nostra. Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti umani è vicino a tutti gli Insegnanti che ogni giorno svolgono con tanti sacrifici la loro Missione. E’ vicino, in particolare, a tutti quegli Insegnanti che si trovano lontano dalle loro regioni e non hanno, nelle sfide personali e professionali che quotidianamente affrontano, il sostegno delle loro Famiglie; è vicino a tutti gli Insegnanti che   credono nel loro lavoro e credono nel futuro. Un futuro migliore e più giusto per tutta l’Umanità e per questo continuano a lottare.

 

prof. Elisabetta Barbuto

Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

TRENTACINQUESIMO ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DI VSSC VOLONTARI SOCCORSO SUD CANAVESE

Domenica 8 ottobre l’associazione Anpas Volontari Soccorso Sud Canavese di Caluso, in occasione della festa patronale di San Calocero, festeggerà il trentacinquesimo anniversario di fondazione.

Il programma della giornata prevede alle ore 10.30 la funzione religiosa presso la Chiesa Parrocchiale di Caluso e alle 11.30 la tradizionale sfilata dei volontari per le vie del paese. Al termine si terrà il buffet presso l’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino a Caluso.

 

Eugenio Abellonio, presidente Volontari Soccorso Sud Canavese di Caluso: «Un importante traguardo per la nostra Pubblica Assistenza. Ringrazio tutti i volontari che con impegno, disponibilità e generosità si mettono ogni giorno al servizio della comunità e del territorio canavesano. Un riconoscimento speciale va inoltre ai volontari Gianni ActisDomenico Gamerro e Gianpaolo Dalozzo che riceveranno, in questa occasione, una targa per i 35 anni di attività di volontariato attivo nella nostra associazione».

 

La Pubblica Assistenza Volontari Soccorso Sud Canavese, associata Anpas, può contare su 96 volontari, di cui 41 donne, grazie ai quali ogni anno svolge oltre 2mila servizi con una percorrenza di circa 212mila chilometri. Effettua servizi di emergenza 118, trasporti ordinari a mezzo ambulanza come dialisi e terapie, trasporti interospedalieri, assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni, accompagnamento per visite anche con mezzi attrezzati al trasporto dei disabili. Il parco automezzi è composto da tre ambulanze, un mezzo disabili e tre autoveicoli per i servizi socio sanitari.

 

L’Anpas Comitato Regionale Piemonte rappresenta 78 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 9.471 volontari (di cui 3.430 donne), 6.635 soci sostenitori e 377 dipendenti. Nel corso dell’ultimo anno le associate Anpas del Piemonte hanno svolto 432mila servizi con una percorrenza complessiva di circa 14 milioni di chilometri utilizzando 382 autoambulanze, 172 automezzi per il trasporto disabili, 223 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile.

 

Laus: “Istituzioni per la Nonviolenza”

“Nonviolenza è una parola che non a caso si scrive unita, perché ha un significato più ampio del solo “no alla violenza”. Vuol dire tante cose. Politicamente nonviolenza vuol dire anteporre il rispetto della persona e della dignità umana ai personalismi e ai giochi di potere, vuol dire gestione costruttiva dei conflitti quotidiani, vuol dire strategia di lotta per rivendicare i propri diritti senza l’uso delle armi, vuol dire agire attraverso il consenso e la partecipazione”, così ha dichiarato Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale. “Si tratta di un atteggiamento positivo a favore dell’eliminazione di ogni forma di violenza, un atteggiamento da adottare nell’affermazione dei diritti umani: l’educazione, la sanità, la democrazia reale, i diritti di tutti i discriminati per ragioni razziali, economiche, di genere, di preferenza sessuale, di credenza religiosa. Quello che mi auguro, come presidente del Comitato regionale per i Diritti umani, è che questo cammino venga abbracciato dal più alto numero di persone possibile, a partire dalle istituzioni che devono agire secondo l’etica e la giustizia della nonviolenza”.

Rifiuti in via Porporati

La lettrice Romina Greco ci invia questa immagine scattata nei pressi dei cassonetti in via Porporati. Al momento della pubblicazione non sappiamo se gli addetti alla raccolta rifiuti abbiano provveduto o meno a ripulire, nel caso non lo abbiano fatto ci auguriamo che ciò avvenga al più presto e che casi analoghi non si verifichino più.

PIANO ANTI-NUTRIE A TORINO, MOVIMENTO ANIMALISTA: “UN MASSACRO TARGATO 5S”

“Un massacro targato Cinque stelle”. Così, in una nota firmata dalla responsabile regionale Monica Fontana, il Movimento animalista definisce il piano di contenimento della nutria sul territorio della città metropolitana di Torino per il quinquennio 2017-2021, appena approvato dalla giunta Appendino.

“Deposta la maschera animalista indossata durante la campagna elettorale – prosegue la nota –  l’amministrazione pentastellata prima dice sì allo zoo e poi autorizza l’eradicazione cruenta delle nutrie presenti sul territorio. Il piano di abbattimento prevede l’uso delle armi da fuoco, delle trappole, delle armi ad aria compressa: contro questi incolpevoli animali va bene tutto. E I cacciatori ringraziano. Potranno perfino frequentare corsi di formazione per “eliminatori di nutrie”.

“In realtà – continua Fontana – il Regolamento UE 1143/2014 sul controllo delle specie esotiche invasive prevede l’eradicazione violenta solo come soluzione estrema e indica, quale via preferenziale, l’impiego di mezzi ecologici (recinzioni, sterilizzazione etc). Tutto ciò non è stato considerato e si è scelta la via più breve, quella della strage, senza tener conto, peraltro, che la caccia indiscriminata potrebbe innescare una “reazione di sopravvivenza” degli animali, moltiplicando le nascite”. Conclude il testo: “Questa campagna di sterminio, contro animali importati dal Sud America negli anni Trenta per fare le pellicce di “castorino” e poi sconsideratamente immessi sul territorio quando non servivano più, non è altro che una confessione di impotenza, lo specchio di una politica ambientale del tutto assente, fatta solo di promesse preelettorali poi completamente disattese. Come se la causa degli allagamenti fossero le nutrie invece che l’opera, o l’inerzia, dell’uomo che cementifica gli argini e “dimentica” la manutenzione. Noi del Movimento Animalista denunciamo il barbaro piano anti-nutrie. Giunta Appendino, non siete né animalisti né ambientalisti! Lo dicono, una volta per tutte, le vostre scelte scellerate”.

DOMENICA 1 OTTOBRE #EROSTRANIERO AL BALON

Dalle 11.00 tante iniziative davanti a CasArcobaleno, via Lanino 3A

Domenica 1/10 all’interno della seconda edizione di “A spasso nel Tempo”, la Festa del Balon di Torino, davanti CasArcobaleno (via Lanino 3A) le associazioni Altera, Arcigay Torino, Trepuntozero, Giosef Unito organizzano una giornata di festa e sensibilizzazione sul tema del diritto di cittadinanza e immigrazione durante la quale ci sarà la raccolta firme per #Erostraniero. Ero straniero – L’umanità che fa bene è una campagna promossa da: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, con il sostegno di numerosi sindaci e organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana e Fondazione Migrantes.

La giornata a CasArcobaleno:

Dalle 11.00 stand gastronomici da Marocco, Perù e Albania

Dalle 14.30 Danze dal Perù con Academia de Marinera Hnos Ramos, danze dal sud Italia con Vampa de Lumèra musica con il pianista e compositore Marco Tarasco

Dalle 17.00 Talk con Luciano Scagliotti e Ayoub Moussaid del movimento Italiani Senza Cittadinanza (http://www.italianisenzacittadinanza.it/)

La campagna “Ero Straniero – L’umanità che fa bene” è stata lanciata ufficialmente il 12 aprile in una conferenza stampa al Senato da Emma Bonino e dalle altre organizzazioni che, insieme a Radicali Italiani, sono promotrici della legge di iniziativa popolare per superare la legge Bossi – Fini e cambiare le politiche sull’immigrazione puntando su inclusione e lavoro.La legge di iniziativa popolare dal titolo “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari” è promossa da Radicali Italiani insieme a Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, con il sostegno di numerose organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana, Fondazione Migrantes Comunità di Sant’Egidio e tante associazioni locali. A maggio è partita in tutta Italia la raccolta firme, anche con il supporto di un’ampia rete di sindaci – al momento sono già 60 – che hanno aderito alla campagna. Sono cinquantamila le firme di cittadini italiani da raccogliere in sei mesi per sottoporre la legge all’attenzione del Parlamento. La campagna “Ero straniero – L’umanità che fa bene” si propone di cambiare anche il racconto pubblico sull’immigrazione, ostaggio di pregiudizi, luoghi comuni e vere e proprie bugie che, invece di contrastare, la politica spesso sceglie di cavalcare per guadagnare consenso.(http://www.radicali.it/campagne/immigrazione/)

PIANO DI ABBATTIMENTO DELLE NUTRIE A TORINO. LAV E CONSULTA: “UN INUTILE FAVORE AI CACCIATORI”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Nei giorni scorsi la Giunta Appendino ha approvato un piano di abbattimento delle nutrie presenti sul territorio metropolitano della città di Torino. L’amministrazione pentastellata ha dunque scelto la strada dell’eradicazione violenta, a dispetto dei buoni propositi pre-elettorali, senza tenere in considerazione, ancora una volta, il diritto di tutti gli animali ad essere tutelati da violenze e abusi. La LAV rileva che simili decisioni, oltre che non tenere in minima considerazione i diritti degli individui appartenenti a specie diverse dalla nostra, hanno già mostrato in passato tutta la loro inefficacia. «E’ oramai dimostrato che le cosiddette eradicazioni non diminuiscono la popolazione delle specie colpite. Al contrario, le uccisioni indiscriminate, che rappresentano un mero favore alla sete di sterminio dei cacciatori, non fanno altro che innescare i naturali meccanismi di sopravvivenza delle specie oggetto delle uccisioni di massa, facendone aumentare le nascite per sopperire ai decessi» – dichiara Gualtiero Crovesio, responsabile della LAV a Torino. «Invitiamo quindi la Città Metropolitana ad attuare un programma di sterilizzazione, che rappresenterebbe l’unica via efficace alla riduzione della presenza delle nutrie nel territorio metropolitano, come già suggerito dal dott. Enrico Moriconi, Garante Regionale per Diritti degli Animali». Le nutrie sono mammiferi che, come ad esempio i cani o i gatti, sono in grado di provare emozioni complesse, e possono creare facilmente legami affettivi anche con gli esseri umani. Lo sanno bene i tanti torinesi, soprattutto bambini, che negli ultimi anni sulle sponde del Po hanno creato un vero e proprio rapporto di affezione con questi roditori. «Le associazioni animaliste chiedono alla Sindaca Appendino e a tutto il Consiglio Comunale di farsi parte attiva per la realizzazione di un progetto pilota di sterilizzazione, al quale sono disponibili a fornire massima collaborazione» – conclude Marco Francone, Presidente della Consulta delle associazioni animaliste della Città di Torino.