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JUVENTUS-GENOA 1-0: UN AUTOGOL REGALA LA TREDICESIMA VITTORIA BIANCONERA

genoa juvejuve stadio2RETE: 30’ pt aut. De Maio.

 

JUVENTUS (3-5-2) Buffon; Caceres (dal 18’ s.t. Rugani), Bonucci, Barzagli; Cuadrado, Padoin, Marchisio, Pogba, Evra (41’p.t. Alex Sandro); Morata (9’ s.t. Zaza), Dybala. A disp. Neto, Rubinho, Lichtesteiner, Hernanes, Lemina, Sturaro, Pereyra. All. Allegri

 

GENOA (3-5-2) Perin; Munoz, De Maio, Izzo; Ansaldi, L. Rigoni, Ntcham (13’ s.t. Diego Capel), Dzemaili (36’ s.t. Matavz), Gabriel Silva; Pavoletti, Cerci (9’ p.t. Suso). A disp. Lamanna, Burdisso, Marchese, Pandev, Lazovic, Fiamozzi, Tatchtsidis, Rincon, Laxalt. All. Gasperini

 

Il minimo sforzo per il massimo risultato. Così la Juventus continua la sua striscia di vittorie, restando ben piantata dietro il Napoli. A far la partita sono stati i padroni di casa, anche se il Genoa non ha certo reso la vita facile ai bianconeri.

 

Al 5’ infatti, è proprio il Genoa a imbastire un buon gioco, Ntcham apre per Cerci che però non riesce a colpire il pallone di testa. Gara con pochi sussulti, entrambe le formazioni non si scompongono e continuano ad annullarsi a vicenda. Al 13’ arriva la prima scossa bianconera con l’insidiosissimo sinistro di Dybala che per un soffio si spegne a lato. Poco dopo anche Pogba prova a metterci del suo, su punizione, ma la conclusione è poco potente e precisa. Di certo non mancano le riposte da parte degli uomini di Gasperini, in avanti con Dzemaili che viene servito da Ntcham, ma anche lui spedisce a lato della porta. Al 30’ arriva la svolta per la Juventus: Cuadrado lascia il segno, arriva sul fondo e lascia partire un tiro cross rasoterra che De Maio, al posto di deviare, spinge nella propria porta. Nella ripresa il Genoa va a caccia del pari, approfittando degli errori bianconeri in fase di impostazione, ma la lucidità dei rossoblù viene a mancare. Cerci prova a pungere, ma Buffon respinge. Per la Juventus entra a dar un po’ di brio Zaza, che insegue tutti i palloni e arriva a calciare malamente su Perin divorandosi l’occasione del 2-0. Alta punizione con Dybala e Pogba manca l’impatto con la sfera. Verso la resa dei conti i bianconeri perdono Caceres costretto a uscire in lacrime e in barella per un brutto infortunio e prende il suo posto Rugani. Arriva un ‘altra splendida giocata di Cuadrado per Dybala, che va al tiro ma viene murato. Non manca un finale piuttosto sofferto per i padroni di casa, che rimangono in dieci per il rosso diretto di Zaza, per una dura entrata su Izzo. Il Genoa non riesce a sfruttare la superiorità numerica e lascia conquistare altri tre punti alla squadra di Allegri. 

 

Roberta Perna

SAMPDORIA-TORINO 2-2: "Prima che finisca il match il Gallo canterà due volte!"

samp toro“Prima che finisca il match il Gallo canterà due volte!”, sembra essere questa la previsione adattata al contesto della gara al Marassi tra blucerchiati e granata. E’ Belotti, infatti, a strappare il 2-2 agli avversari, tutto al 94′, come qualche mese fa, ma questa volta ed essere beffati sono i doriani di Montella

 

Marcatori: 20’ st  Muriel, 25’ Belotti, 39’ st Soriano, 49′ st Belotti.

 

Sampdoria (3-4-2-1): Viviano; Cassani, Ranocchia, Moisander; Sala (25’ pt Diakitè) (1’ st Christodoulopoulos), Palombo, Ivan, Dodò; Correa (33’ st Quagliarella), Soriano; Muriel.A disp.: Puggioni, Brignoli, Skriniar, Krsticic, Barreto, Carbonero, Cassano, Alvarez, Rodriguez. All.: Montella.

 

Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Zappacosta, Gazzi, Acquah (1’ st Baselli), Benassi (25’ Maxi Lopez), G. Silva; Belotti, Martinez (17’ st Immobile). A disp. Castellazzi, Ichazo, Jansson, B. Peres, Farnerud, Molinaro, Vives, Obi, Avelar. All.: Ventura.toro bandiera

 

“Prima che finisca il match il Gallo canterà due volte!”, sembra essere questa la previsione adattata al contesto della gara al Marassi tra blucerchiati e granata. E’ Belotti, infatti, a strappare il 2-2 agli avversari, tutto al 94′, come qualche mese fa, ma questa volta ed essere beffati sono i doriani di Montella. Prezioso come l’oro questo notevole gol di testa di un giocatore alquanto decisivo negli ultimi match, prezioso soprattutto perché i granata hanno collezionato una sola vittoria nelle ultime otto gare. Se Ventura sorride compiaciuto da una parte, dall’altra Montella fa tutto tranne che gioire. Quattro sconfitte di fila per i blucerchiati, a cui si aggiunge un pareggio in extremis. Il tecnico doriano aveva forse stupito tenendo in panchina Cassano e l’ex appena arrivato Quagliarella, così come Ventura lasciando in panchina Immobile, assieme a Baselli e Bruno Peres.

 

Alquanto tranquillo, anche troppo, l’andamento della squadra di casa, che rischia il gol più di una volta in avvio di gara. E’ Martinez, infatti, a trovare il primo pallone al 6′ con un sinistro dalla distanza deviato da Viviano. Ed è sempre Martinez a rendersi pericoloso 1′ dopo con Acquah che apre per l’attaccante che si allunga ma viene anticipato da Viviano. Sembra dar segni di vita anche la squadra di casa con Muriel che al 10′ si gira e cerca la conclusione, ma Padelli risponde presente. Fino a questo momento di sicuro match più granata che doriano con la manovra di casa che stenta a decollare grazie all’insistente pressing della squadra ospite. Si fa vedere ancora Acquah poco prima della mezz’ora che dopo una calvalcata da centrocampo tenta la conclusione intercettata di nuovo da Viviano.

 

Nella ripresa le squadre tentano di dare più sprint alla gara ancora a secco di gol. Ventura prova a cambiare le carte in tavola inserendo Immobile al posto del migliore in campo Martinez. A poco conta perché dopo pochi minuti, intorno al 20′ è la Sampdoria a sbloccare quasi a sorpresa il match: assist di Dodò dalla fascia sinistra, e Muriel mette dentro di testa sul secondo palo, nulla da fare per Padelli. Ma i granata non ci stanno ad essere beffati dopo una prestazione tutto sommato soddisfacente e dopo 5′ rimettono le cose a posto con il primo canto del Gallo: il numero nove, lasciato clamorosamente libero da Ranocchia, approfitta del cross di Immobile e sigla il pareggio. Ora è un match alquanto frenetico di batti e ribatti tra due squadre desiderose di riscatto che non vogliono mollare la presa. E’ clamorosa l’occasione di Immobile sulla mezz’ora che prova a dribblare il portiere superando Ranocchia, ma Viviano risponde ancora presente.

 

Ma a far festa a 5′ dalla fine sono ancora i doriani che fanno esplodere il Marassi con il gol del vantaggio di Soriano sul secondo palo. Gol che sembra, appunto, chiuderei il match e regalare a Montella la vittoria tanto desiderata. Se non fosse che il Gallo ancora non è stufo di cantare, deciso a farlo proprio sullo scadere del match, nel 4′ minuto di recupero, con un bellissimo colpo di testa servito di nuovo da Immobile. Colpo di testa beffa per la Sampdoria, ma salvezza per i granata che possono tirare un sospiro di sollievo.

 

Valeria Tuberosi

4-0 per i bianconeri: Chievo demolito, Juventus strepitosa

CHIEVO JUVEjuve bandiereReti: pt 6′ Morata, 40′ Morata; st 16′ Alex Sandro, 22′ Pogba.

 

CHIEVO (4-3-1-2): Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, Sardo, Frey; Castro, Radovanovic (16′ s.t. Pinzi), Rigoni; Birsa (23′ s.t. Pellissier); Inglese, Mpoku (28′ s.t. Gobbi). A disp. Bressan, Seculin, Spolli, Costa, Damian, Depaoli. All.Maran.

 

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner (36′ s.t. Padoin), Khedira (1′ s.t. Sturaro), Marchisio (24′ s.t. Hernanes), Pogba, Alex Sandro; Dybala, Morata. A disp. Neto, Rubinho, Rugani, Chiellini, Pereyra, Cuadrado, Zaza, Favilli. All. Allegri.

 

ARBITRO: Doveri di Roma.

 

Seppur temporaneamente, in attesa del Napoli, la Juventus si gode la vista dall’alto riconquistando il primo posto, asfaltando il Chievo con due reti per tempo

 

Così lo spagnolo, dopo aver regalato l’ultima vittoria nella partita di Coppa ai bianconeri, detta subito le regole del gioco. In soli sei minuti dal fischio d’inizio, con una splendida accelerazione da parte di Lichtsteiner, Morata ben coglie il cross dello svizzero, e non perde tempo depositando subito in rete. In mezz’ora i bianconeri dominano il campo, Pogba è devastante, accelera e conclude con un missile dai trenta metri che si infrange altro sopra la traversa e la seconda volta però, è Bizzarri a non lasciarlo passare. Per vedere il Chievo dalle parti di Buffon bisogna aspettare oltre la mezz’ora con Rigoni che calcia dritto in porta, ma il numero uno della Juventus non si lascia cogliere di sorpresa. Il primo tempo si chiude come così come si era aperto, con la seconda rete firmata da Morata. Iniziativa strepitosa di Dybala che allarga per Khedira, assist perfetto piazzato per Morata, che si fa trovare pronto sul secondo palo giusto in tempo per spingere in porta. Nella ripresa il Chievo sembra essere molto più convinto e sfiora l’ 1-2 sulla punizione battuta da Birsa, ma Cacciatori non riesce a sfruttare al meglio il tiro. Il Chievo spera ancora di poter raddrizzare l’incontro e anche Radovanovic prova un tiro molto rasoterra da fuori area, ma la rete è ben lontana. La Juventus d’altro canto, cerca di chiudere definitivamente l’incontro. A metà del secondo tempo ecco arrivare il 3-0: ancora una volta il tutto parte da Dybala che trova il varco per servire Lichtsteiner, pescando Pogba a centro area pronto a servire Alex Sandro in velocità che piazza il pallone dritto in porta. Cinque minuti più tardi Pogba cerca il suo gol e lo fa in solitaria, ricevuta palla da Dybala salta Dainelli ed infila il destro in rete. Sul finale i bianconeri provano a gonfiare ancor di più il risultato: Pogba, lanciato da Bonucci, si esibisce ancora una volta, ma la palla si stampa sulla traversa. Quattro gol sono più che sufficienti per confermare l’ottima forma dei bianconeri, con il record di dodici vittorie consecutive.

 

Roberta Perna

"Cuoreamoremio" su Quarta Rete Tv

toro carosello L’appuntamento per i tifosi granata è  alle 20.30.

 

Da martedì 2 febbraio riprende in televisione sull’emittente su Quarta Rete la trasmissione “Cuoreamoremio”. Conduttrice Elena Rossin, opinionista Alex Gilardini. L’appuntamento per i tifosi granata è  alle 20.30.

TORINO-HELLAS VERONA 0-0: I GRANATA DEVONO ACCONTENTARSI DI UN PUNTO

HELLAS VERONA TOROVentura e i suoi hanno conquistato una sola vittoria nelle ultime sette partite, quella contro il Frosinone, e se dopo l’arrivo di Immobile l’andamento della squadra sembrava essere tornato ad essere positivo, la prestazione a tratti blanda dei granata non sembra confermare questa ripresa

 

Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Jansson, Moretti; Bruno Peres, Acquah (12′ st Baselli), Gazzi, Benassi, Molinaro (12′ st Zappacosta); Immobile (43′ st Martinez), Belotti. All. Ventura.

Hellas Verona (4-4-1-1): Gollini; Pisano, Moras, Helander, Albertazzi (32′ st Fares); Wszolek (34′ st Bianchetti), Ionita, Greco, Jankovic; Gomez (10′ st Pazzini); Toni. All. Delneri.

 

Poteva essere l’occasione per il Torino di tornare a vincere ed interrompere la scia negativa che dura già da un po’, in casa contro l’Hellas Verona, ultima in classifica ancora a secco dei 3 punti. Poteva, appunto, dato che la realtà dei fatti vede solo un match a porte inviolate, con due squadre in campo non abbastanza incisive da fare di più. Ventura e i suoi hanno conquistato una sola vittoria nelle ultime sette partite, quella contro il Frosinone, e se dopo l’arrivo di Immobile l’andamento della squadra sembrava essere tornato ad essere positivo, la prestazione a tratti blanda dei granata non sembra confermare questa ripresa. Di motivazioni per far bene ne aveva molte, quindi, il Toro, in questo match non troppo insidioso, almeno sulla carta. Ed era partito abbastanza agguerrito, infatti, nella prima frazione di gara, controllo di gioco poi ribaltatosi però nel secondo tempo. I primi tentativi arrivano per mano, anzi per piede sinistro di Belotti sul quarto d’ora che termina però alto sopra la traversa. Tanto possesso palla, ma poca iniziativa per i granata, si intende quella decisiva che porti la squadra in vantaggio e sblocchi la partita. Ci mette del suo però quasi alla mezz’ora di nuovo il Gallo che scarica il destro fermato non alla perfezione da Gollini. Fiammate a parte, gli attaccanti se la dormono abbastanza, soprattutto Immobile che ancora non riesce ad entrare in partita. Per non parlare poi della compagine avversaria praticamente inesistente. A ridestare dal torpore ci pensa questa volta Benassi poco dopo la mezz’ora che tira un destro da fuori aria, intercettato questa volta alla perfezione dal portiere avversario. E’ ancora il numero 15 granata a provare a smuovere qualcosa prima dell’intervallo, prima su una ribattuta di Immobile, poi su un colpo di testa che impegna ancora una volta Gollini, per il momento migliore in campo tra i suoi. Non di certo da fuochi d’artificio lo spettacolo della seconda frazione di match, ma con la squadra ospite maggiormente propensa a spostarsi in avanti per cercare di creare pericolo. Dall’altra parte meno presente il Torino, molto spesso fermo solo a centrocampo. Prima della mezz’ora si porta in avanti Wszolek che però non serve Toni completamente solo in area di rigore e perde l’occasione per centrare il gol. A questo risponde il solito Benassi ancora troppo impreciso, che dopo essersi liberato di tre avversari scarica di nuovo il sinistro troppo in alto. Finalmente una vera chance per la squadra di Delneri con Jankovic dalla destra, Toni anticipa sia Maksimovic che Padelli ma non trova la porta. Si fa vedere anche Immobile a 10′ dalla fine, cerca il pallonetto ma Gollini risponde presente. Spreca tanto ora il Torino che sul finire del match sembra essersi ridestato e vuole metterla dentro. Dentro non va, però, neanche in fase di recupero con il neo entrato Martinez che a porta completamente vuota manda clamorosamente fuori. Vittoria che sfuma in casa Toro, è ancora un altro punto di cui si deve accontentare.

 

Valeria Tuberosi

 

Juventus-Inter 3-0. I NEROAZZURRI TRAVOLTI DA MORATA E DYBALA

INTER JUVEjuve stadiumRETI: Morata (J) su rigore al 36′ p.t.; Morata al 18′, Dybala al 38′ s.t.

 

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Cuadrado (45’ st Padoin), Pogba, Marchisio, Asamoah, Evra (dal 38’ st Alex Sandro); Morata, Mandzukic ( 32’ st Dybala). A disp. Buffon, Rubinho, Barzagli, Rugani, Lichtsteiner, Hernanes. All. Allegri

 

INTER (4-1-4-1): Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Melo (19’st Brozovic); Biabiany (32’ st Icardi), Medel, Kondogbia, Ljajic (35’ st Juan Jesus); Jovetic. A disp. Carrizo, Berni, Ranocchia, Telles, Montoya, Santon, Gnoukouri, Palacio, Manaj). All. Mancini

 

ARBITRO: Tagliavento.

 

Finale di Coppa ipotecata. La Juve non si ferma e fa cadere anche l’Inter, protagonista Morata che risolve il problema al 36’ su rigore e, successivamente, firma una bella doppietta nel secondo tempo. Nella ripresa le speranze dell’Inter, rimasto in dieci, svaniscono definitivamente con Allegri che decide di giocarsi anche Dybala giusto in tempo per chiudere la partita con un bel 3-0

 

La Juventus non perde tempo, già al 2’ inizia a dettare le regole del gioco, Morata serve in area Asamoah e il numero 22 bianconero colpisce male e il pallone termina sul fondo. L’Inter prova a dare una risposta, attacca Medel ma manca lo specchio della porta. Al 14’ i bianconeri richiedono un rigore per un fallo di mano di Medel su una punizione battuta da Cuadrado: il direttore di gara concede solo il tiro dalla bandierina. Le cose cambiano al 34’, Cudrado viene steso in area da Murillo, questa volta non ci sono dubbi e Tagliavento concede il tiro dal dischetto. Dagli 11 metri Morata sblocca l’incontro piazzando il pallone sotto l’incrocio dei pali, inarrivabile per Handanovic. La difesa bianconera è invalicabile e i neroazzurri non trovano gli spazi per poter colpire. Al 43’ contropiede della Juventus, ma Marchisio deposita a lato della porta. La ripresa è a senso unico e Morata porta la vecchia signora sul 2-0 dagli sviluppi del tiro di Mandzukic. L’unica reazione dell’Inter arriva due minuti dopo, Jovetic stacca di testa ma Neto si tuffa e blocca il colpo. Al 70’ arriva la doccia fredda per l’Inter, Murillo, già ammonito, abbatte Cuadrado , ed è inevitabile che i neroazzurri restino in dieci. Nonostante la grande sofferenze per l’Inter,  Jovetic prova ancora a dare qualche brivido ma non aggancia il pallone sul cross di D’ambrosio. Dall’altro lato anche Morata si mangia la sua occasione per il 3-0, sprecando uno splendido cross di Pogba. Ci pensa Dybala sul finale a regalare il tris ai bianconeri. Preso il posto di Mandzukic, l’argentino coglie l’assist rasoterra di Asamoah e trafigge Handanovic chiudendo definitivamente i giochi. 

 

Roberta Perna

FIORENTINA-TORINO 2-0: C'E' DUE SENZA TRE

fiorentina torinotoro flagDopo i due risultati positivi contro Frosinone e Sassuolo, Ilicic e Rodriguez fermano di nuovo i granata. Il 2-0 dei viola pesa negativamente su Ventura e i suoi, così come dall’altra parte è una bella boccata d’aria per Sousa che torna a sorridere dopo le sconfitte contro Lazio e Milan

 

Marcatori: 24′ pt Ilicic, 39′ st Rodriguez.

 

Fiorentina (3-4-2-1): Tatarusanu; Roncaglia, G. Rodriguez, Astori; Bernardeschi, Verdù (41′ st Blaszczykowski), Borja Valero, Pasqual; Ilicic (22′ st T. Costa); Babacar, Kalinic (37′ st Zarate). A disp. Sepe, Lezzerini, Gilberto, Tomovic, M. Alonso, Mati Fernandez. All. P. Sousa

 

Torino (3-5-2): Ichazo; Maksimovic, Glik, Moretti; Zappacosta, Acquah (27′ st Benassi), Vives, Baselli (36′ st Prcic), Molinaro; Belotti, Immobile (27′ st Martinez). A disp. Castellazzi, Padelli, Bovo, Gaston Silva, Jansson, Gazzi, Quagliarella. All. Ventura

 

Non c’è due senza tre sembra non valere per il Torino in quel di Firenze, dato che dopo i due risultati positivi contro Frosinone e Sassuolo, Ilicic e Rodriguez fermano di nuovo i granata. Il 2-0 dei viola pesa negativamente su Ventura e i suoi, così come dall’altra parte è una bella boccata d’aria per Sousa che torna a sorridere dopo le sconfitte contro Lazio e Milan. Anche un po’ più di un sorriso, dato che così facendo la squadra toscana supera i neroazurri e momentaneamente va al terzo posto a -1 dalla Juventus. Tutto ancora temporaneo, è vero, ma la sconfitta per i granata pesa eccome. Soprattutto se abbastanza meritata per la miglior presenza in campo della squadra di casa. Non è bastato Immobile questa volta, e neanche l’iniziativa di Zappacosta e la costanza di Baselli. Dall’altra parte invece decisivo Ilicic, con un attacco affidato a Babacar e Kalinic.

 

Sembra agguerrito l’inizio dei granata grazie soprattutto agli interventi preziosi di Baselli e Zappacosta, con il secondo molto attivo sulla destra. Il vero pericolo si vede solo però dall’altra parte di campo, quando dopo il quarto d’ora Astori sfiora il vantaggio: Borja Valero crossa da destra verso Astori che dai 5 metri spara in alto di testa, incredibilmente ancora 0-0. Ancora nella stessa area quando 1’ dopo è Ilicic a far paura ai granata, aiutato in realtà dall’errore di Ichazo che respinge dritto sui piedi dell’attaccante avversario, ancora nulla di fatto. Il match è di nuovo viola quando al 22’ Bernardeschi su una deviazione intercetta il pallone di Babacar, ma non trova lo specchio della porta. Niente paura per Sousa e i suoi perché al 25’ Ilicic trasforma in gol una punizione battuta al meglio, parabola perfetta che scavalca la barriera e la mette quasi all’incrocio dei pali. Reazione che timidamente arriva da parte dei granata che però subiscono il pressing alto della Fiorentina sempre attenta in fase di non possesso.

 

Non abbassa la guardia neanche nella seconda frazione del match la squadra di Paulo Sousa, anche se la prima vera occasione è color granata: Zappacosta mette al centro per Baselli che tenta il tiro respinto però prontamente da Tatarusanu. Primi cambi per le squadre con Ilicic in panchina, sostituito da Tino Costa, e Ventura che cambia tutto con Immobile fuori e Martinez dentro. Entra anche Benassi al posto di Acquah. Non particolarmente incisivi, infatti, i giocatori, come d’altronde un po’ tutta la squadra. Continuano a soffrire, infatti, gli ospiti, soprattutto quando al 39’ la Fiorentina decide di allungare di nuovo da calcio piazzato: Pasqual batte il calcio d’angolo e Rodriguez la mette dentro di testa all’incrocio dei pali. Si chiude così il match all’insegna del viola che di sicuro non porta bene ai granata, per Ventura ora tutto da rifare.

 

Valeria Tuberosi

 

JUVENTUS-ROMA 1-0: PERLA DI DYBALA. I BIANCONERI SI RIPORTANO A -2 DAL NAPOLI

juve romajuve bandiereRETE: st 32’ Dybala.

 

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner ( 21’ st Cuadrado), Khedira, Marchisio, Pogba, Evra; Dybala ( 40’ st Morata), Mandzukic. A disp. Neto, Audero, Caceres, Rugani, Sturaro, Alex Sandro, Padoin, Asamoah, Hernanes, Zaza. All. Allegri.

 

ROMA (3-4-2-1): Szczesny; Manolas, De Rossi, Ruediger; Florenzi (dal 48’ st Torosidis), Pjanic, Vainqueur (26’ S. Keita), Digne; Salah ( 45’ st Sadiq), Nainggolan; Dzeko. A disp. De Sanctis, Lobont, Castan, Gyomber, Totti, Iago Falque, Emerson. All. Spalletti

 

Il grande appuntamento tra Juve e Roma non delude. Una partita molto tattica e senza tante occasioni da gol. Solo nel secondo tempo Dybala, con una splendida giocata manovrata da Pogba, sblocca il risultato. La Juventus si è ben ripresa e resta piantata dietro il Napoli in lotta per lo scudetto, mentre la Roma sprofonda al quinto posto con 35 punti.

 

L’avvio è piuttosto blando, Spalletti stravolge la Roma in modo da limitare gli attacchi bianconeri il più possibile, ma già al decimo arriva il primo sussulto da parte della squadra di Allegri. Con una punizione dal limite, Dybala calcia di potenza ma non mette in difficoltà Szczesny. Per oltre un quarto d’ora la Roma resta schiacciata nella propria metà campo, Florenzi prova a smuoversi affacciandosi dalle parti di Buffon con una conclusione personale, ma il numero uno della Juventus blocca senza grossi problemi. La vecchia signora continua a spingere; prima con Evra, che ci prova due volte con il sinistro ma senza precisione e poi con Pogba, che non centra la porta ma alza di troppo il colpo di testa. Si va così al riposo sullo 0-0, senza grandi emozioni se non con qualche nervo teso tra Mandzukic e De Rossi. Nella ripresa i giallorossi sembrano scendere in campo con il giusto spirito, ma il ritmo non sembra cambiare. Allegri decide di inserire Cuadrado al posto di Lichtsteiner che subito prova un rasoterra non proprio irresistibile. Al 28’ arriva una ghiotta occasione per i bianconeri: Cuadrado crossa per Pogba, tacco al volo per Mandzukic bravo a vedere l’inserimento di Evra che praticamente solo davanti la porta spinge addosso a Szczesny. Ormai è solo la Juventus a farsi sentire e, alla mezz’ora del secondo tempo, gli sforzi vengono premiati: l’argentino coglie benissimo l’azione manovrata da Pogba, assist perfetto del francese e Dybala trafigge Szczesny con una stoccata che si infila nell’angolino basso. Risuona l’undicesima vittoria consecutiva per la vecchia signora, mentre Spalletti, appena rientrato nella capitale, sembra confermare il tabù che non lo vede mai vincente contro la Juventus.

 

Roberta Perna

LAZIO-JUVENTUS 0-1. LA VECCHIA SIGNORA CON LICHTSTEINER VOLA IN SEMIFINALI DI COPPA

LAZIO JUVE 22La strada delle vittorie non sembra voler terminare e, dopo i dieci successi consecutivi in campionato, la Juventus non si smentisce nemmeno all’Olimpico. La squadra di Allegri, grazie alla rete decisiva di Lichtsteiner, non si ferma in Coppa Italia e vola in semifinale contro l’Inter

 

RETE: st 21’ Lichtsteiner.

 

LAZIO (4-3-3): Berisha; Konko (dal 27′ s.t. Felipe Anderson), Bisevac, Mauricio (dal 17′ s.t. Hoedt), Radu; Milinkovic, Biglia, Lulic; Candreva, Klose (dal 37′ s.t. Matri), Keita. A disp. Guerrieri, Matosevic, Braafheid, Patric, Parolo, Onazi, Cataldi, Mauri, Djordjevic. All. Pioli.

 

JUVENTUS (3-5-2): Neto; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner  ( 34′ s.t. Cuadrado), Sturaro, Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Zaza (45′ s.t. Dybala), Morata ( 30′ s.t. Mandzukic). A disp. Buffon, Audero, Rugani, Padoin, Asamoah, Hernanes. All. Allegri.

 

ARBITRO: Damato di Barletta.

 

La strada delle vittorie non sembra voler terminare e, dopo i dieci successi consecutivi in campionato, la Juventus non si smentisce nemmeno all’Olimpico. La squadra di Allegri, grazie alla rete decisiva di Lichtsteiner, non si ferma in Coppa Italia e vola in semifinale contro l’Inter.

Una prova di grande autorità, sprecando molto ma limitando allo stesso tempo i pericoli davanti la porta di Neto, contro una Lazio volenterosa e in grado di tener testa alla vecchia signora per più di sessanta minuti. In avvio sono proprio i biancocelesti a impedire alla squadra di Allegri di avanzare per evitare qualsiasi iniziativa, ma al 4’ Sturaro prova a liberare il destro, la conclusione centrale non crea problemi a Berisha.  Mancano le vere occasioni da gol, al 13’ sembra esserci qualche buona chance per la Lazio: Klose innesca Keita, dalla sinistra entra in area e tenta il tiro incrociato da posizione defilata, mancando però lo specchio della porta. Subito sull’altro fronte Zaza cerca i suoi spazi ma viene frenato da Bisevac che gli impedisce di tirare. Un minuto dopo la palla gol è per Pogba, il francese prova a piazzarla ma Berisha impedisce l’esultanza riparandosi in angolo. Le due squadre si equivalgono e alla mezz’ora  Morata va giù pressato da Bisevac ma il direttore di gara decide di proseguire. Nella ripresa la Juventus riprende in mano le redini del gioco inizia a pungere Morata ma calcia addosso a Berisha. La squadra di Allegri resta in pressione  e Zaza a porta praticamente vuota si divora il gol del vantaggio. Col passare dei minuti i padroni di casa soffrono sempre di più e al 21’ la Juventus passa in vantaggio: Zaza con uno splendido tiro a giro stampa sul palo, ma arriva Lichtsteiner a gonfiare la rete.  Nella fase finale è sempre la Juventus a mantenere il controllo, anche perché la Lazio è costretta a chiudere l’incontro in dieci a causa dell’infortunio di Biglia. Anche nel recupero la Juventus non si risparmia, appena entrati Mandzukic e Dybala impegnano Berisha fino all’ultimo minuto di gioco. Il brivido arriva proprio sul fischio finale da parte di Dybala che riceve palla da Alex Sandro e calcia un rasoterra incrociato fuori di pochissimo. La squadra di Allegri prosegue con successo il suo cammino anche in Coppa. 

 

Roberta Perna

SASSUOLO-TORINO 1-1… un punticino per ognuno non fa male a nessuno

sassuolo-torino 2La squadra ospite deve fare a meno di un gran numero di giocatori, tra cui Maxi Lopez e Bruno Perez, in campo, infatti, Zappacosta e Gaston Silva. Dall’altra parte Di Francesco deve fare a meno di Missiroli e Floro Flores, all’esordio invece il giovane attaccante Pierini

 

Marcatori: 22′ pt Belotti, 40′ pt Acerbi.

 

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini (35′ st Laribi), Magnanelli, Duncan; Berardi (29′ st Falcinelli), Defrel (42′ st Politano), Sansone. A disp. Pomini, Pegolo, Longhi, Antei, Pellegrini, Pierini, Ariaudo, Fontanesi, Gazzola. All. Di Francesco.

 

TORINO (3-5-2): Ichazo; Maksimovic, Glik, Moretti; Zappacosta (35′ st Bovo), Benassi (34′ st Baselli), Gazzi, Acquah, Silva; Belotti, Immobile. A disp. Padelli, Castellazzi, Molinaro, Martinez, Vives, Quagliarella. All. Ventura.

 

Un punticino per ognuno non fa male a nessuno: così è per Sassuolo-Torino che concludono il match di recupero di dicembre sull’1-1, risultato che forse, in realtà, accontenta più Ventura. Pochi i cambiamenti in classifica con i giocatori di casa che raggiungono il Milano sesto a 32 punti e la squadra granata a quota 26, ancora troppo lontana da tutto ciò che conta. La squadra ospite deve fare a meno di un gran numero di giocatori, tra cui Maxi Lopez e Bruno Perez, in campo, infatti, Zappacosta e Gaston Silva. Dall’altra parte Di Francesco deve fare a meno di Missiroli e Floro Flores, all’esordio invece il giovane attaccante Pierini.

 

Gara di sicuro più vibrante nel primo frangente, con le occasioni più accese da entrambe le parti. Primi minuti decisamente a ritmi alti soprattutto per la squadra di casa, con un Torino che si risveglia solo verso il 10′ grazie al tiro di Zappacosta che dalla destra prova a crossare al centro, ma nessuno è veloce abbastanza per concludere. Sempre più in crescita sono ora gli ospiti con Zappacosta scatenato a centrocampo e Immobile che pian piano vien fuori. Ci prova anche lui sul quarto d’ora sul colpo di testa di Glik, ma la posizione irregolare vanifica tutto. Tanto tentare e alla fine la rete granata arriva quando al 23′ Benassi riceve un lancio lungo sulla sinistra, arriva sul fondo e mette al centro, dove Belotti supera Cannavaro e mette dentro il gol del sorpasso. Dopo pochi minuti rischiano Ventura e i suoi su un calcio d’angolo battuto da Berardi in cui è Glick a metterci la toppa salvando sulla linea. Ingranata la marcia, ora il Sassuolo non ci sta e cerca a tutti i costi il pareggio. Resta vigile però Ichazo che al 35′ mette in angolo un tiro secco di Defrel, deviato da Maksimovic. Non va allo stesso modo però 5′ dopo quando sulla punizione dalla trequarti battuta da Sansone, Biondini viene favorito da un rimpallo e prova il tiro. Ichazo risponde ancora presente ma non benissimo, e Acerbi ci mette del suo trovando il pareggio.

 

Tutto un po’ confuso nella seconda frazione di gara, ravvivata solo dall’occasione clamorosa di Immobile al 12′, ancora in offside sul tiro di testa di Glik. Ma è il Sassuolo a far più paura quando sulla mezz’ora Duncan, aiutato da Sansone sbaglia completamente sparando a lato. Stessa cosa fa Sansone dopo 10′ grazie allo splendido cross di Vrsaljko, palla incredibilmente di poco a lato rispetto al palo sinistro. Sembra alquanto spento il Torino in questo frangente, lo stesso non si può di Ventura che a pochi secondi dalla fine si fa di nuovo espellere per protesta. Animi caldi e voglia di far bene da parte, su questo non si può dir nulla.

 

Valeria Tuberosi