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Basket a Torino tra ambizioni e capacità manageriali

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
Anche il Basket al massimo livello ci dà delle preoccupazioni.
Decenni che il Palaruffini non si riempiva così. Anche perché era decenni che non vniceva così nella massima divisione.  E Banchi che fa’? Si dimette e rescinde il contratto consensualmente. O è “sucida” o la ruggine c’era da tempo. Sembra per ingerenze nello spogliatoio del vicepresidente figlio del patron Notaio Forni che – sempre si dice- vorrebbe vendere la società Auxilium Fiat. Societariamente parlando non c’è pace. Le dimissioni dell’allenatore in fase ascendente sono state un fulmine a ciel sereno per i più . Non le vicissitudini societarie  Tutto comincia 10 anni fa con la tripla allo scadere del mitico play Jacuzzi.  Spareggio tra Auxilium Collegno e Libertas Moncalieri. Poi accordo tra Moncalieri e San Mauro lasciando il Gruppo dirigente del Moncalieri  il passo a Terzolo, patron del San Mauro.Quest’ultimo chiede aiuto all’amico e notaio di Castellamonte,Forni impegnato a suo tempo a Biella dove il figlio giocava. Rompe con Biella e viene a Torino. Dopo? Semplice: Terzolo e Forni si separano in modo consensuale. Al primo ritorno alla serie B ed il giovanile, al secondo i riflettori della serie A. Poi accordi di cartello per avere un settore giovanile di altre società. E Massimo Feria, da Rivarolo, commercialista ed ex presidente FinPiemonte, in quota centro destra, dimissionario per grane con la giustizia. Forni dimostra di non temere le asperità della campagna acquisti. Lui i soldi necessari li trova sempre. Non lesina e compera anche il marchio Auxilium, si dice dal leggendario Gianni Asti che con don Gino ha fatto il basket torinese. Insomma, soldi e tensioni societarie sono all’ordine del giorno. Sempre alla rincorsa di una squadra competitiva anche in Euro Lega . Ma morto un papa se ne fa un altro e dopo Banchi l’arrivo di Charlie Recalcati è l’ultimo dei colpacci. Lui é un pezzo del Basket italiano, direi una colonna portante. Forse il primo ottimo giocatore ed eccellente allenatore. E la famiglia Forni per l’ennesima volta non si fa trovare impreparata. Vedremo se Junior entrerà ancora negli spogliatoi. Dubito, visto che il padre ha dichiarato che volendo vendere la società può venderla solo se vincente e riempie il palazzetto. E i tifosi torinesi sono famosissimi per il calore ed anche per le loro contestazioni. Effettivamente vedere il palasport strapieno fa piacere al cuore di tutti i torinesi.I tifosi dopo Banchi sono spaesati. Anche per questo é arrivato Recalcati. E Forni? Continua a non badare  a spese. Per mesi i dirigenti si sono visti in Comune. Missione: l’ utilizzo di un altro impianto sportivo cittadino, il Palavela di proprietà del Parco olimpico. Interessati al Palavela ma non interessati ai costi di questo impianto 
sportivo chiaramente di prestigio internazionale. Qui la Famiglia Muttoni a vario titolo con società qualificate gestisce il Parco olimpico.Cosa non facile se vogliono, come sembra stiano facendo, far tornare i conti.Ben venga il basket al Palavela ma deve “pagare un affitto” e saper gestire la complessa struttura. Qui la storia si fa più ingarbugliata. Massimo Feria ha l’idea vincente: paghi il Comune. Subito  le trattative si arenano, il Comune non ha un euro.  Non se ne fa niente. Rimane il progetto di portare Torino in Europa almeno nel basket. Tutto si gioca sui risultati di quest’anno, di fatto messi in dubbio dalle dimissioni di Banchi. Grandi muri ma con fondamenta molto fragili. Personalmente non metto in dubbio le qualità tecniche di Recalcati.  Anzi non mi permetto minimamente. Ma una dirigenza così ambiziosa dovrebbe avere maggiore equilibrio. Mi sembra che sia questo che sia mancato. Uno scarto tra le ambizioni e le capacità manageriali. Si vedrà cosa succederà in campo e soprattutto sugli spalti. Ma si dovrà vedere che farà la dirigenza che, almeno per ora,  si è fatta “scappare” un allenatore di respiro internazionale, scelto proprio perché capace di governare le dinamiche dei giocatori in campo e negli spogliatoi. Viceversa chi ” andava a rovinare le uova nel paniere” proprio negli spogliatoi ha dimostrato di non essere in grado di gestire una società  che vuole essere di livello europeo

Basket, lo strano caso della FIAT Torino e Mr. Hyde

LE DIMISSIONI DI BANCHI – Avrei avuto altre cose da scrivere con diversi commenti entusiasti di Torino dopo l’ultima partita con Varese dove la Fiat Torino ha vinto con difficoltà ma con gran carattere un match non facile per aggressività sportiva degli avversari e doverosa stanchezza dei molteplici viaggi.

Ma, purtroppo, le notizie odierne delle dimissioni dell’allenatore della squadra Luca Banchi, da noi più volte identificato come uno degli artefici delle vittorie di quest’anno, ha sopravanzato necessariamente tale volontà descrittiva. Una diatriba in corso fin da inizio anno è sfociata in una disfatta per tutti i componenti in campo: allenatore, proprietà e soprattutto tifosi. Nessuno di noi è veramente in grado di comprendere nel dettaglio cosa sia successo, ma tutti avranno una loro opinione. Senza aver vissuto realmente i fatti nessuno, veramente nessuno può sapere la verità, che, come quando capita in un incidente automobilistico, di solito si sa che è sempre la propria. Posso solo esprimere due cose: la proprietà, nel bene e nel male, è quella che ci mette il rischio di impresa e Torino, senza la “follia” dei Forni vedrebbe probabilmente il basket non dal livello attuale, con i pro e i contro di ogni pensiero. Come si conduca una società è opinabile, che sia un fatto che con il loro arrivo sia coincisa la crescita del basket cittadino, no. L’allenatore, da sempre, nello sport è a rischio risultati e quando non è così, come nel nostro caso, può avere un ego e delle capacità molto alte tali da scontrarsi con personalità forti sia con giocatori che con dirigenza, ma a maggior titolo deve difendere con i fatti il proprio operato. Uno stipendio che raggiunge probabilmente cifre molto alte in tre anni a fronte di quello di gente tra gli spalti che spende del suo per seguire le trasferte e ci rimette anche un po’ di salute e famiglia, dovrebbe far riflettere su evidenti differenze tra lavoratore e “lavoratore”. La situazione in sé non è commentabile, la verità probabilmente è in caratteri forti da entrambi i lati e molta convinzione nei propri mezzi con poca gestione delle diplomazie necessarie per l’alto livello. Ma purtroppo è un male comune nel mondo dello sport, dove da sempre le proprietà litigano con gli allenatori e viceversa, salvo pochi periodi felici, e pensare di esserne immuni a Torino forse era un’utopia. Il mio pensiero va a tutti i tifosi che, come me, restano delusi da una passione, che come etimologia significa sofferenza, legata comunque a fattori umani. E il mio pensiero va proprio a coloro che vorrebbero con forza urlare la loro rabbia per quanto successo difendendo chi di loro non ha cura, avendo comunque abbandonato la “nave”, e “offendendo” chi fino a poco tempo prima era l’artefice dei loro sogni. Probabilmente la ragione c’è ed è giustificata, però il giorno dopo gli allenatori, pur rinunciando a stipendi milionari troveranno il loro posto di lavoro “nuovo” e avranno nuove bandiere a cui alzare i pugni al cielo, le proprietà potrebbero anche cambiare interessi ma vivere comunque serenamente, ma loro, i tifosi veri, forse, avranno segni indelebili su aspetti della propria vita quotidiana che potrebbero turbare la loro esistenza “normale”. La saggezza imporrebbe il “non ti curar di loro ma guarda e passa”, ma la rabbia è un istinto difficilmente controllabile. E la parte maestra di noi vorrebbe che il fuoco delle passioni venisse soggiogato dalla forza della ragione. In tutto questo che sta succedendo vediamo tanti che si agitano e sembrano non curarsi delle persone che per questo sport “soffrono”, si emozionano, sbattono per terra i telecomandi quando le cose non vanno bene, piangono a fine partita quando si vince, danno la mano con gioia ai giocatori a fine partita e tanto altro . Cari Tifosi, siate forti, gli uomini sbagliano, e forse apposta non lo fanno (o almeno facciamo finta di crederlo in questo caso), ma nel basket si dice da sempre “… se hai fatto un errore non farne due (se hai sbagliato un tiro non vuol dire che tu non debba tornare in difesa)”, e allora se la dirigenza e l’allenatore ciascuno a proprio modo ha sbagliato, non sbagliate anche voi rovinandovi inutilmente la vita per qualcuno che forse non sa nemmeno chi siate .

Paolo Michieletto

Basket serie A, ecco le magnifiche 8

La fase di andata del campionato di serie A di basket si è conclusa. Ecco le otto partecipanti e gli accoppiamenti della Final Eight di Coppa Italia, dal 15 al 18 febbraio a Firenze. Gli ultimi due posti a spettano alla Red October Cantù che ha vinto a Brindisi e si posiziona al sesto posto. La Vanoli Cremona, trionfante a Capo d’Orlando, chiude ottava e la Virtus Segafredo Bologna è settima per la classifica avulsa, mentre viene esclusa Sassari. Con il posticipo di Milano sono state assegnate anche le posizioni alle spalle della Sidigas: seconda Brescia, terza Milano e quarta Venezia. La Vanoli, ottava, giocherà con la Sidigas capolista e nell’altro accoppiamento si sfideranno Venezia, quarta, e la quinta, Fiat Torino. Nell’altra parte del tabellone si incroceranno la seconda, Germani Brescia, e la settima Segafredo Bologna, invece la terza, EA7 Emporio Armano Milano giocherà contro la sesta, la Red October Cantù.

“PasSporTo”, la Città per i giovani e lo sport

 

La Città ha avviato una nuova campagna istituzionale per corsi ed iniziative gratuite, a tema sportivo e ricreativo, dedicate agli adolescenti torinesi. Se sei nato negli anni 2003/2004 e compi 14 o 15 anni, il “PasSporTo” è dedicato a TE!!! Fai Sport GRATUITAMENTE con noi per tutto il 2018! Scarica o visiona l’elenco delle attività aprendo il link che trovi a inizio pagina e contatta le associazioni per divertirti sportivamente. Per usufruire dei corsi basta prenotare presso le associazioni e presentarsi con il documento di identità valido e la tessera che riceverai entro febbraio 2018 per posta. PRENOTA SUBITO!! Non importa se compirai gli anni nei mesi successivi

RISERVATO ALLE ASSOCIAZIONI

Per tutte le associazioni che intendono presentare una proposta, di seguito i facsimili della domanda e della scheda di adesione, da inoltrarsi a:

progetti.sport@comune.torino.it

Scheda Adesione (274 KB)

Con la pattinatrice Giada Russo anche il Piemonte alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018

La Federazione Italiana Sport Ghiaccio ha ufficializzato i nomi dei pattinatori che rappresenteranno l’Italia sul ghiaccio olimpico di Pyeongchang. Le prestazioni internazionali della stagione e l’ottima medaglia d’argento ai Campionati italiani di Milano 2018 hanno consentito alla pattinatrice dell’Ice Club Torino Asd Giada Russo di ricevere l’importante convocazione per le Olimpiadi che si svolgeranno nella Corea del Sud nel febbraio 2018. L’atleta torinese, allenata da Claudia Masoero ed Edoardo De Bernardis vestirà i colori azzurri e gareggerà, insieme a Carolina Kostner, nel pattinaggio di figura singolo femminile, ai XXIII Giochi invernali. Per la giovane ventenne torinese si tratta di un risultato fortemente voluto grazie al talento e alla caparbietà che l’hanno sempre contraddistinta.Giada ha iniziato giovanissima, da bambina  a pattinare sulla pista all’aperto del Tazzoli, seguita fin dai primi passi sulla pista ghiacciata da Claudia Masoero, la sua storica allenatrice. Successivamente, al gruppo, si è aggiunto Edoardo De Bernardis che, oltre ad allenarla, ha sempre curato le coreografie dei suoi programmi. Dopo aver vinto a 14 anni il titolo italiano nella categoria junior, la Russo, a 15 anni, ha esordito nella categoria senior, conquistando la medaglia di bronzo alle spalle delle due campionesse internazionali Carolina Kostner e Valentina Marchei, e nel 2015 e 2016 ha vinto due titoli italiani. “L’Olimpiade rappresenta l’obiettivo di ogni atleta e questa convocazione mi emoziona e, al tempo stesso, mi responsabilizza moltissimo” ha commentato Giada Russo, tradendo emozione e un giusto sentimento d’oroglio per il risultato ottenuto. “Alle Olimpiadi di Torino, nel 2006, ero stata scelta come flower e, naturalmente, come tutti i bambini, sognavo di poter gareggiare un giorno come olimpionica e questo sogno è diventato realtà. E’ un grandissimo onore poter rappresentare il mio Paese sul ghiaccio della Corea e sono felice di fare parte della squadra italiana. Questo risultato è merito di tutta la mia società, l’Ice Club Torino, che mi ha sempre sostenuta, aiutata e spinta a dare il meglio” ha aggiunto la pattinatrice piemontese. “Giada Russo è una grande lavoratrice e una bella pattinatrice, espressiva ed elegante – hanno dichiarato Claudia Masoero e Edoardo De Bernardis –Siamo orgogliosi di lei e di questa convocazione così importante che la porterà a gareggiare alle Olimpiadi, consentendole di coronare il suo grande sogno. Adesso dovremo lavorare con un’intensità ancora maggiore per preparare al meglio le prossime competizioni internazionali”.Un risultato di grande perstigio per la società fondata nel 1971 dall’indimenticato Franco Masoero che, con dedizione e passione, ha portato tantissime ragazze e tanti giovani a misurarsi con questo sport affascinante, fino al punto di raggiungere il record storico del maggior numero di atleti piemonetsi entrati nella Nazionale Italiana. Un record che oggi ha avuto non solo conferma ma anche uno straordinario incremento per il club che svolge la sua attività a Torino e Pinerolo.

 

Marco Travaglini

(foto: Barbara Castellaro)

IL 2018 DI PAOLA GIANOTTI: DAL PREMIO BRERA A PYEONGCHANG

Paola Gianotti è “sportiva dell’anno 2017”. Il prossimo 29 gennaio, alle ore 18,30 presso il teatro Dal Verme di Milano, le verrà assegnato il premio “Gianni Brera”. La giuria della XVII edizione del riconoscimento intitolato al grande scrittore e giornalista sportivo, organizzato dal circolo culturale “I navigli”, ha deciso di conferirle un premio speciale per i risultati raggiunti nel 2017. “Sono molto contenta di questa iniziativa, soprattutto perché legata al nome di una persona che è stata un innovatore ed ha lasciato una profonda impronta sul giornalismo sportivo italiano del secolo scorso“. Si tratta della prima tappa di un 2018 denso di impegni per l’atleta eporediese detentrice di ben tre Guinness World Record.

 

Samsung Italia ha selezionato Paola Gianotti per portare la torcia olimpica dei Giochi olimpici invernali, la cui XXIII edizione si svolgerà il prossimo mese di febbraio in Corea del Sud; avrà quindi la possibilità di vivere l’emozione di far parte dei Giochi olimpici, con il ruolo di tedofora di Pyeongchang 2018, in programma dal 9 al 25 febbraio. L’annuncio è stato fatto di recente da Samsung Electronics, Worldwide Partner dei Giochi, a conclusione della campagna nazionale “Corri per il sogno, diventa tedoforo”. “La selezione – ricorda Paola – è stata impostata nella ricerca di quanti abbiano lottato con tutte le proprie forze per realizzare il proprio sogno. Sono orgogliosa di portare i colori azzurri davanti agli occhi del mondo e spero di essere uno sprone per coloro che ancora stanno lottando per vincere difficoltà e raggiungere i loro obiettivi. Ci sono emozioni che non hanno prezzo: questo è il più grande onore della mia vita!“. I tedofori saranno in tutto 7.500 e percorreranno 2.018 chilometri attraverso la Corea del Sud.

 

Il 20 marzo alla Triennale di Milano Paola sarà protagonista, insieme al professor Carlo Carraro, economista ambientale e già rettore di Ca’ Foscari, della giornata inaugurale del Festival dei Diritti Umani; davanti a circa ottocento studenti delle scuole secondarie di secondo grado racconterà le sue esperienze in Uganda insieme all’associazione Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo (africamission.org), al fianco delle donne. Sarà una testimonianza sulla situazione dei diritti umani basilari, constatata di persona nei viaggi del 2016 e 2017.

Il grande Basket visto dalla curva: FIAT Torino – Brescia

“Una Torino scettica rimane a bocca aperta per una squadra che sbalordisce, vince e convince, ottima in difesa e con un Banchi che orchestra la squadra come se l’avesse allenata da sempre! Ottimi tutti, forse una nota in più per Garrett e Akeem Olajannuzzi… (finalmente in fiducia e con buone iniziative). Ora il pubblico deve crederci un po’ di più e nonostante l’orario di ieri complicato seguire e sostenere la squadra anche in coppa!”… Già, questo è il commento di Simone dai Rude Boys che si riferiva alla partita di martedì scorso contro il Bayern Monaco, ma se pensiamo alla partita contro Brescia, potremmo quasi riapplicarlo, vista la qualità del gioco offerto dalla FIAT Torino in replica contro l’ormai ex-capolista… (tra l’altro, i tifosi di Brescia probabilmente non saranno scaramantici ma, insomma, un pochino se “la sono tirata” esponendo a Milano uno striscione con sopra scritto “credo che un sogno così non ritorni mai più” iniziando quindi una bella serie di quattro sconfitte in cinque partite…).

Continua quindi Torino a sorprendere gli scettici e tutti coloro che sperano in una sconfitta per poter dire “io l’avevo detto” come alcuni social riportano talvolta. In realtà molti commentatori indicano sempre come “serata nera” quella della squadra avversaria, ma ormai credo che sia giusto anche dare merito a Torino di aver fatto giocare male l’altra squadra e non serate sfortunate al tiro o “stanchezze” evanescenti”. Ormai è un fatto: Torino ha “annichilito” Milano, Reggio Emilia (in arrivo a Torino dopo 5 partite vinte in fila), il Bayern Monaco, e ora Brescia; non può essere un caso che contro Torino tutte le guardie avversarie siano scomparse, nell’ordine Theodore e Jerrels, Della Valle & Co., tutto il gruppo del Bayern, e buon ultimo Luca Vitali, apparso come semplice portatore di palla quando fino al giorno prima era dipinto come il novello Magic Johnson.

Diamo merito alla voglia di aiutarsi e le qualità difensive della FIAT e non solo delle capacità offensive che talvolta a Torino difettano ma che, quando si appalesano, rendono questa squadra quasi imbattibile.

“E che dire? Un Auxilium da 10 e lode trascinata da un Palaruffini calorosissimo, vero sesto uomo!”, questo il commento da Gianluca del Condove Club, che non può che essere condiviso visto il sostegno che la squadra ha trovato nei (pochi) momenti di difficoltà e che si vede necessita in quanto ormai più di un giocatore incita il pubblico, e sente il bisogno di un rinforzo in più trovandolo in ogni angolo (anche se un angolo in un palazzetto circolare è raro…) del campo di gioco.

E Simone aggiunge il suo commento anche per la partita di Brescia “Bravi tutti! Tutti bravi! Una Supertorino in cui è difficile trovare un migliore! Eccezionali e mai fuori concentrazione! Luca Banchi dirige come un’orchestra una squadra perfetta! Final 8! Grande Aux!”. E in effetti ormai il traguardo final 8 di coppa Italia è raggiunto con possibilità oscillanti tra il 5° e il 3° posto a seconda dei risultati dell’ultima giornata.

Sentendo i commenti televisivi in serata e i responsi giornalistici delle testate “più famose” bisogna però sottolineare una cosa: se Brescia fosse arrivata senza uno tra Vitali o Landry o similare… tutti a dare la colpa a questo fatto se avessero perso: ma Torino ha vinto senza quello che è una pedina superfondamentale per questa squadra, Trevor Mbakwe! E Torino ha vinto anche il confronto con i lunghi, tanto che coach Diana di Brescia ha tenuto molto in panchina i suoi lunghi fino a non farli più entrare a fine gara, tanta è stata anche in questo campo la superiorità dei nostri in questo ruolo: onore a Iannuzzi (finalmente grintoso e sorridente oltreché meritarsi ogni tipo di appellativo da Lebron a Olajuwon) e a Mazzola che continua a rivelarsi super prezioso spendendosi in ogni lato del campo. Il ritorno di Trevor aggiungerà ulteriore peso ad un reparto che continuando a giocare così diventerà un problema per tutti gli altri. Da ricordare e segnalare che contro Milano il reparto lunghi avversario aveva collezionato 13 falli commessi, quello del Bayern è sembrato normale e quello di ieri (Hunt e Ortner) una coppia di serie A2… .

“Vorrei rimarcare la prova di un giocatore spesso criticato: Iannuzzi; in due partite giocate in assenza di Mbakwe ha dimostrato di essere un valido giocatore di serie A, unendo qualità e quantità: il suo tiro dai 5 metri è ormai una “sentenza”ed in difesa non ha di certo sfigurato contro i lunghi di una squadra che punta all’Eurocup e contro quelli della squadra prima in classifica”, questo il commento tecnico di Mauro sulle buone prestazioni del nostro pivot che sta riemergendo alla grande!

“Merito a Torino di aver vinto una partita che sembrava impossibile facendo sembrare Brescia una squadra normale, e tutti, con un premio a parte a Patterson e Sasha, hanno fatto benissimo!” commento di Giovanni settore giallo. Chicche della serata: passaggio dietro la schiena di Sasha a Patterson nel primo quarto per un tiro da tre e lo splendido passaggio da top ten di Garrett per l’ultimo canestro della partita di Lamar, quasi una forma di rivalsa sportiva contro chi per tutta la partita non ha lesinato muscoli e mani addosso senza quasi mai vedersi fischiato fallo e, anzi, addirittura condonato per un’entrata “per far male” non ben vista dagli arbitri nell’ultimo minuto.

“Non pensavo che fosse possibile replicare la partita con il Bayern, ma il cuore messo in campo da tutti i giocatori è stato più forte delle avversità, non solo Trevor ma anche Washington a mezzo servizio. Bravi tutti e soprattutto Banchi, che sta dirigendo alla grande!” dice Sabrina dalla curva Guerrieri, e bisogna dire che se si gioca così sarà dura per tutti gli altri!

“Il mio più che un commento è un appello ai giocatori… che “si vogliano bene” tra di loro per costruire qualcosa di importante perché le qualità ci sono. Serve un gruppo unito con una mentalità vincente. Siamo sulla buona strada, direi, soprattutto dopo le ultime due vittorie casalinghe”. Questo il commento di Stefano, da tempo nel mondo del professionismo sportivo che ben comprende come solo la tecnica non basta per vincere, ma anche una salda unione e voglia di “soffrire” sia fondamentale.

Per ultimo, ma non ultimo, …un piccolo encomio anche a Poeta che ha effettuato un’entrata che credo vada al top delle azioni effettuate in maglia gialloblu con cambio di mano in volo da vero fuoriclasse! Se torna anche lui al suo livello allora Torino può guardare più lontano!

Paolo Michieletto

 

Toro, Cairo: “Mazzarri ed io maniaci dei dettagli”

Il presidente granata, Urbano Cairo, ha spiegato a ‘Radio anch’io sport’, la decisione di esonerare Mihajlovic e sostituirlo con Walter Mazzarri. Sul tecnico serbo ha detto: “è un buon allenatore, ha fatto cose importanti, con noi è rimasto un anno e mezzo, per più di  60 partite. Ma già nel ritorno della scorsa stagione le cose sono andate meno bene e in questo campionato non s’è mai visto il Toro che io voglio. Resta la stima per la persona e l’allenatore”. E aggiunge: “volevo portare Mazzarri al Toro già nel 2007, ma era impegnato con la Samp. Ho continuato a seguirlo e quando era libero ne ho approfittato. E’ un uomo totalmente focalizzato sugli obiettivi in partita, già nel suo primo allenamento l’ho visto molto attento ad ogni dettaglio, in modo maniacale, che ritengo una cosa importantissima: anch’ io sono così”.

Juve, la soddisfazione di Allegri

Massimiliano Allegri commenta come di consueto su Twitter la partita dei bianconeri. Questa volta a proposito della vittoria sofferta per 1-0 contro il Cagliari: “Abbiamo vinto una partita fisica, su un campo difficile. Ora i ragazzi si godano un po’ la pausa: ci aspetta una seconda metà di stagione di lavoro per cercare di raggiungere tutti gli obiettivi!”.

 

Mihajlovic esonerato da Cairo, arriva Mazzarri

Sinisa Mihajlovic è stato ufficialmente esonerato dopo la sconfitta con la Juventus di ieri sera.  L’annuncio è apparso sul sito del Torino: “A Sinisa e al suo staff  i ringraziamenti per l’impegno e per la passione dimostrati in questi 18 mesi in granata”. Il presidente granata Urbano Cairo ha  la decisione nella notte a fronte degli scarsi  risultati in campionato che hanno allontanato il Toro dalle prime sei posizioni e dalla zona Europa League. Mihajlovic dopo la sua espulsione dal campo per la sua protesta contro il secondo gol juventino non si era  presentato in sala stampa, dove si era fatto sostituire dal  vice Attilio Lombardo. Il Toro e Walter Mazzarri hanno intanto trovato l’accordo. L’allenatore, l’11° del Torino,  chiedeva un ingaggio per un periodo più lungo rispetto a quello proposto dalla società  granata. Il contratto durerà così fino al 30 giugno 2020.

 

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)