SPORT- Pagina 399

Fulvio Floridia: «Napoli-Torino? Una partita dall'esito per nulla scontato»

Dopo il sofferto successo (1-0) sull’Udinese, il Torino è atteso da un difficile impegno in quel di Napoli, al cospetto dei partenopei secondi in classifica e reduci dal bel successo esterno 3-1 in Europa League sullo Zurigo. Che partita sarà, per i granata, questo Napoli-Torino? Una “missione impossibile”? Abbiamo chiesto al noto giornalista televisivo Fulvio Floridia, opinionista di “Sport Italia” e conduttore del programma “Che calcio che fa”, trasmissione in onda ogni venerdì alle ore 21 su “Lombardia TV” (canale 99 in Lombardia e 219 in Piemonte).
 
Napoli-Torino oppone i partenopei galvanizzati dal successo in Europa League ad un Toro proveniente dalla sofferta vittoria sull’Udinese.
«Esatto. Un Napoli che sta dando il giusto valore alla troppo poco considerata (dai club italiani in generale) Europa League. Per i partenopei questo è sostanzialmente un anno di transizione: lontanissimi dalla vetta in campionato ed eliminati dalla Coppa Italia, hanno quale obiettivo la Coppa europea. La gara col Torino vede i campani favoriti dal pronostico, ma personalmente credo che il risultato non sia affatto scontato, per vari motivi».
Ti riferisci al “ruolino di marcia” esterno dei granata?
«Precisamente. Il Torino si esprime meglio in trasferta, dove ha conosciuto solamente una volta la sconfitta, per giunta in modo rocambolesco (2-3 a Roma coi giallo-rossi): di contro, il Napoli è uno “schiacciasassi” in casa, avendo conseguito dieci vittorie e due pareggi nei precedenti dodici impegni. Praticamente, s’affrontano una squadra finora imbattibile in casa ed una che si esprime meglio in trasferta».
Quindi prevedi una gara equilibrata?
«Prevedo una gara equilibrata e divertente. I presupposti ci sono».
A tuo parere il Napoli può arrivare fino in fondo in Europa League?
«Credo che il sodalizio campano abbia le potenzialità per conquistare la Coppa, che fece sua nel lontano 1988-’89 (quando ancora si chiamava Coppa UEFA). Certamente le avversarie insidiose non mancano, in primis il Valencia, il Chelsea e l’Inter».
Sempre a proposito di Europa League, pensi che il Toro possa finalmente tornare sul palcoscenico europeo?
«I granata hanno una buona squadra, che si esprime meglio in trasferta. Credo che il Torino abbia tutte le carte in regola per conquistare la qualificazione europea. Anzi, sinceramente credo che se ci fossero alcune reti in più da parte di Belotti si potrebbe anche ambire al quarto posto. Questa, ovviamente, non è affatto una critica verso il “Gallo”, che corre generosamente a tutto campo (mettendosi a disposizione della squadra), ma solo una constatazione».
Il Torino in Champions League sarebbe un traguardo fantastico.
«La lotta per l’Europa è molto aperta, quindi è giusto prendere in considerazione tale eventualità: è giusto crederci».
Ma intanto c’è questo Napoli-Torino…
«Già. Una partita che, diversamente da quanto potrebbe sembrare, non è affatto dall’esito scontato: il Toro può far risultato».

Giuseppe Livraghi

 

Fulvio Floridia: «Napoli-Torino? Una partita dall’esito per nulla scontato»

Dopo il sofferto successo (1-0) sull’Udinese, il Torino è atteso da un difficile impegno in quel di Napoli, al cospetto dei partenopei secondi in classifica e reduci dal bel successo esterno 3-1 in Europa League sullo Zurigo. Che partita sarà, per i granata, questo Napoli-Torino? Una “missione impossibile”? Abbiamo chiesto al noto giornalista televisivo Fulvio Floridia, opinionista di “Sport Italia” e conduttore del programma “Che calcio che fa”, trasmissione in onda ogni venerdì alle ore 21 su “Lombardia TV” (canale 99 in Lombardia e 219 in Piemonte).

 

Napoli-Torino oppone i partenopei galvanizzati dal successo in Europa League ad un Toro proveniente dalla sofferta vittoria sull’Udinese.

«Esatto. Un Napoli che sta dando il giusto valore alla troppo poco considerata (dai club italiani in generale) Europa League. Per i partenopei questo è sostanzialmente un anno di transizione: lontanissimi dalla vetta in campionato ed eliminati dalla Coppa Italia, hanno quale obiettivo la Coppa europea. La gara col Torino vede i campani favoriti dal pronostico, ma personalmente credo che il risultato non sia affatto scontato, per vari motivi».

Ti riferisci al “ruolino di marcia” esterno dei granata?

«Precisamente. Il Torino si esprime meglio in trasferta, dove ha conosciuto solamente una volta la sconfitta, per giunta in modo rocambolesco (2-3 a Roma coi giallo-rossi): di contro, il Napoli è uno “schiacciasassi” in casa, avendo conseguito dieci vittorie e due pareggi nei precedenti dodici impegni. Praticamente, s’affrontano una squadra finora imbattibile in casa ed una che si esprime meglio in trasferta».

Quindi prevedi una gara equilibrata?

«Prevedo una gara equilibrata e divertente. I presupposti ci sono».

A tuo parere il Napoli può arrivare fino in fondo in Europa League?

«Credo che il sodalizio campano abbia le potenzialità per conquistare la Coppa, che fece sua nel lontano 1988-’89 (quando ancora si chiamava Coppa UEFA). Certamente le avversarie insidiose non mancano, in primis il Valencia, il Chelsea e l’Inter».

Sempre a proposito di Europa League, pensi che il Toro possa finalmente tornare sul palcoscenico europeo?

«I granata hanno una buona squadra, che si esprime meglio in trasferta. Credo che il Torino abbia tutte le carte in regola per conquistare la qualificazione europea. Anzi, sinceramente credo che se ci fossero alcune reti in più da parte di Belotti si potrebbe anche ambire al quarto posto. Questa, ovviamente, non è affatto una critica verso il “Gallo”, che corre generosamente a tutto campo (mettendosi a disposizione della squadra), ma solo una constatazione».

Il Torino in Champions League sarebbe un traguardo fantastico.

«La lotta per l’Europa è molto aperta, quindi è giusto prendere in considerazione tale eventualità: è giusto crederci».

Ma intanto c’è questo Napoli-Torino…

«Già. Una partita che, diversamente da quanto potrebbe sembrare, non è affatto dall’esito scontato: il Toro può far risultato».

Giuseppe Livraghi

 

Napoli-Torino, i precedenti tra i due tecnici

Il confronto di domenica sera (ore 20:30) al “San Paolo” sarà il numero dodici tra Carlo Ancelotti e Walter Mazzarri. In totale, i due allenatori si sono “incrociati” già undici volte, dieci delle quali in cinque consecutivi campionati (dal 2004-2005 al 2008-2009): l’undicesima consiste nella gara d’andata dell’attuale campionato, vinta dagli azzurri “ancelottiani” sul Toro guidato da “WM”. Le prime quattro sfide vedono il Milan di Ancelotti aver la meglio sulla Reggina “mazzarriana”: i meneghini piegano i calabresi per 3-1 all’andata in casa (quinta giornata, 3 ottobre 2004) e per 1-0 al ritorno in trasferta (ventiquattresima, 13 febbraio 2005) nella stagione 2004-2005, ripetendosi l’annata successiva, con un 2-1 interno (sesta giornata, 2 ottobre 2005) seguito da un 4-1 esterno (venticinquesima, 12 febbraio 2006). Il vento cambia nella stagione 2006-2007, con il Milan di Ancelotti che ha sì ragione degli amaranto reggini “mazzarriani” per 3-1 all’andata (diciannovesima, 14 gennaio 2007), dovendo però cedere per 0-2 al ritorno in Calabria, all’ultima giornata (27 maggio 2007). Tale risultato “all’inglese”, oltre a consistere nella prima affermazione di Mazzarri su “Carletto”, vale alla Reggina una storica salvezza, poiché conseguita nonostante una penalizzazione di ben 11 punti. Le due successive stagioni, con Mazzarri sulla panchina della ben più competitiva Sampdoria (mentre Ancelotti è ben saldo al timone del Milan), vedono un bilancio in parità: nel 2007-2008, il Milan espugna la Genova blucerchiata con un roboante 5-0 (decima giornata, 31 ottobre 2007), per poi cedere per 1-2 al ritorno a Milano (ventinovesima, 19 marzo 2008); stesso discorso nel 2008-2009, con netto successo milanista all’andata (stavolta in casa, 3-0 alla settima giornata, il 19 ottobre 2008) e vittoria di misura genovese al ritorno (2-1 alla ventiseiesima, il 1° marzo 2009). Dopo una “pausa” di ben nove anni, i due tecnici tornano ad incontrarsi il 23 settembre 2018, nel contesto della quinta giornata del corrente campionato: netto successo per 3-1 degli azzurri di Ancelotti al “Grande Torino”. In totale, su undici confronti, si contano otto affermazioni di Ancelotti, contro le tre di Mazzarri.

Giuseppe Livraghi

 

Napoli-Torino, i precedenti

L’incontro di domenica sera (ore 20:30) sarà il numero 65, in Serie A a girone unico nella città partenopea, tra il Napoli e il Toro: il computo vede gli azzurri avanti, con 27 successi, a fronte degli 8 dei granata (29, invece, i pareggi). Il Napoli è avanti anche nel conteggio delle reti realizzate: 97-59. Il primo confronto nella Serie A strutturata su un unico girone coincide con il primo successo napoletano: 2-0 il 17 novembre 1929 (settima giornata della stagione 1929-’30). La prima affermazione granata non si fa, comunque, attendere molto, giungendo già la stagione successiva, con un 2-0 a tavolino alla trentatreesima giornata (21 giugno 1931), dovuto ad un’invasione di campo avvenuta sul risultato di 1-0 per il Toro (rete di Onesto Silano su rigore all’87’). L’ultima vittoria del Torino è datata 17 maggio 2009 (trentaseiesima giornata della stagione 2008-2009): un bel 2-1 firmato da Rolando Bianchi al 51′ e da Alessandro Rosina al 72′, che ribaltano l’iniziale vantaggio campano realizzato da Pià al 41′. Recentissimo, invece, l’ultimo pareggio, poiché risalente alla scorsa stagione, per la precisione alla trentaseiesima giornata (6 maggio 2018): 2-2, coi granata bravi a recuperare per due volte il vantaggio partenopeo, prima con Daniele Baselli (per l’1-1 al 55′), quindi con Lorenzo De Silvestri (definitivo 2-2 all’83’). L’ultimo successo campano ha, invece, avuto luogo un’annata più addietro, cioè nel 2016-’17, con un rocambolesco 5-3 alla diciassettesima giornata (18 dicembre 2016). Le più larghe vittorie partenopee sono due 4-0: la prima risalente alla stagione 1951-’52 (ventottesima giornata, 6 aprile 1952), la seconda al 1969-’70 (diciannovesima, 1° febbraio 1970). Le più corpose vittorie toriniste sono, invece, dei successi con “solo” due reti di scarto: per la precisione, due 2-0 (nel 1930-’31 e nel 1954-’55) ed altrettanti 3-1 (nel 1977-’78 e nel 1980-’81). Oltre alla Serie A a girone unico, i due sodalizi si sono affrontati anche nel massimo campionato strutturato su più gironi, nonché in Serie B e in Coppa Italia. Per quanto riguarda il campionato non a girone unico, ci si riferisce alle stagioni 1927-’28 e 1945-’46. Nella prima occasione, con il massimo campionato denominato “Divisione Nazionale”, Toro e Napoli s’incontrano a Napoli alla decima giornata del girone preliminare: i granata passano per 1-0 sul campo “Ilva” di Bagnoli, procedendo verso la conquista del loro primo scudetto (dopo quello revocato la stagione precedente). Nella stagione post-bellica, invece, azzurri e granata si affrontano nel girone finale del campionato (l’ultimo, per ovvi motivi, strutturato su più gironi), con il Grande Torino che passa per 2-0 al Vomero grazie a una doppietta di Gabetto. Nella massima serie strutturata su più gironi, quindi, si contano due confronti, entrambi vinti dal Toro (con un totale di 3-0 nel conteggio delle reti). Ed eccoci alla serie cadetta, nella quale si contano due sfide (relative alle stagioni 1998-’99 e 2003-2004), entrambe terminate in parità: 0-0 e 2-2. In Coppa Italia, invece, gli incontri in Campania ammontano a cinque, con tre affermazioni granata e una sola del Napoli (col “contorno” di un pareggio), con il Toro avanti per 8-5 nel computo delle realizzazioni. Il primo confronto nella competizione “della coccarda” risale alla ripetizione della gara dei sedicesimi di finale della stagione 1940-’41: 2-1 granata il 15 maggio 1941. Dopo una “pausa” trentennale, riecco le due compagini di fronte nella stagione 1970-’71, con i piemontesi vittoriosi per 3-1 nel girone finale e poi destinati a far loro la Coppa nel drammatico spareggio di Genova, vinto ai rigori al cospetto del Milan. La prima vittoria napoletana in Coppa sul Toro arriva nel 1974-’75, con un 1-0 nel girone di semifinale: il K.O. coi partenopei costa ai torinisti l’accesso alla finale. Gli ultimi confronti sono, invece, risalenti agli Anni Ottanta, sempre all’altezza dei quarti di finale: 0-0 nel 1982-’83 (col Toro promosso per via del 2-0 dell’andata in Piemonte) e 3-2 granata nel 1987-’88 (e Torino nuovamente qualificato, dopo l’1-1 dell’andata in casa). In totale, tra i vari campionati e la Coppa Italia, il Napoli ha ospitato il Torino in 73 occasioni, nelle quali si sono registrate 28 vittorie napoletane, 13 toriniste e 32 pareggi, con il Napoli avanti per 104-72 nel conteggio delle reti.

Giuseppe Livraghi

 

Gli azzurri del tiro con l’arco vanno in Turchia

La Nazionale italiana di tiro con l’arco è pronta per il primo appuntamento internazionale dell’anno

Dal 25 febbraio al 3 marzo gli azzurri saranno di scena a Samsun, in Turchia, per i Campionati Europei Indoor. Tra i 24 convocati figurano anche diversi atleti piemontesi. Nell’olimpico ci saranno Marco Morello (Aeronautica Militare/Iuvenilia) e gli Junior Alessandro Paoli e Aiko Rolando (Iuvenilia). Nel compound lo Junior Alex Boggiatto (Ar.Co. Arcieri Collegno) e la veterana Irene Franchini, atleta emiliana tesserata per Fiamme Azzurre e Arcieri delle Alpi. L’articolo completo sul sito della FITARCO a questo link.

Gli azzurri del tiro con l'arco vanno in Turchia

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Dal 25 febbraio al 3 marzo gli azzurri saranno di scena a Samsun, in Turchia, per i Campionati Europei Indoor. Tra i 24 convocati figurano anche diversi atleti piemontesi. Nell’olimpico ci saranno Marco Morello (Aeronautica Militare/Iuvenilia) e gli Junior Alessandro Paoli e Aiko Rolando (Iuvenilia). Nel compound lo Junior Alex Boggiatto (Ar.Co. Arcieri Collegno) e la veterana Irene Franchini, atleta emiliana tesserata per Fiamme Azzurre e Arcieri delle Alpi. L’articolo completo sul sito della FITARCO a questo link.

"Che storia lo sport" con Stefania Belmondo

Il volto sano e pulito dello sport: un momento di riconoscimento dei meriti sportivi di alcuni atleti piemontesi ma anche un’occasione per parlare delle caratteristiche personali e caratteriali che li hanno contraddistinti nel corso della loro vita agonistica

Passioni, temperamento, tenacia, riscatto, determinazione. “Che storia lo sport”, è la cerimonia  che si è svolta questa mattina  nell’aula consiliare di Palazzo Lascaris condotta dal giornalista Vittorio OreggiaOspite d’onore la pluricampionessa olimpica e madrina dell’evento, Stefania BelmondoGli sportivi presenti sono stati insigniti del titolo di Ambasciatori dello sport e del benessere per aver incarnato spirito di sacrificio, lealtà, correttezza, dedizione, tenacia, coraggio e rispetto dell’avversario: aspetti che li rendono modelli di comportamento per le giovani generazioni. Tra i tanti grandi nomi dello sport premiati, alla presenza di Tiziana Nasi presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici, del presidente del Coni Piemonte, Gianfranco Porqueddu: Livio Berruti, campione olimpico nei 200 metri a Roma 1960 e testimonial dello sport pulito, Bernard e Martin Dematteis, campioni della corsa in montagna, esempio di coesione e sacrificio, Emiliano Moretti, difensore del Torino Fc, un esempio di rispetto e sobrietà dentro e fuori dal campo, Carlotta Gilli, pluricampionessa paralimpica europea di nuoto,Farhan Hadafo, promessa dell’atletica paralimpica con all’attivo già un bronzo europeo, Massimo Berruti, campione di pallone elastico anni ‘70, Hamid En Naour, ragazzo marocchino, diventato poi un campione di rugby grazie anche al sostegno del papà adottivo, ed infine Gianni Stella, atleta podista torinese over 50 vincitore dell’ultima edizione della Maratona di New York nella sua categoria. Ad Andrea Chiarotti, leader dell’hockey paralimpico nazionale recentemente scomparso, e alle sue imprese sportive sono stati dedicati alcuni minuti attraverso immagini significative del suo trascorso da sportivo e da allenatore. Assente ma premiato idealmente anche Giovanni Pellielo detto “Johnny” 4 medaglie olimpiche individuali, 10 titoli mondiali, 12 titoli europei ed anche “discobolo d’oro per la morale”. “Il titolo di questa nostra iniziativa – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti – è straordinario perché racconta in poche parole quanto lo sport sia opportunità, fatica e possibilità di farcela senza trascurare le storie personali che spesso si celano dietro alle vittorie e alle sconfitte. Questo è il senso della giornata di oggi, trasferire ai più giovani come qualunque tipo di obiettivo, sportivo e non, vada perseguito con tenacia, determinazione e passione”.  “Attraverso questa iniziativa – specifica la vicepresidente del Consiglio, con delega agli Stati generali dello sport e del benessere, Angela Motta  –  intendiamo premiare quegli atleti che si sono distinti certamente per meriti sportivi indiscussi ma che soprattutto hanno saputo essere interpreti, grazie anche ad un vissuto personale unico e particolare, di uno stile di vita e di valori che meritano di essere valorizzati e condivisi. In un momento in cui le cronache riportano pagine sportive di cui non andare particolarmente fieri, credo sia d’obbligo dedicare spazi e tempo alle storie che raccontano il volto sano  e pulito dello sport”. 

 

“Che storia lo sport” con Stefania Belmondo

Il volto sano e pulito dello sport: un momento di riconoscimento dei meriti sportivi di alcuni atleti piemontesi ma anche un’occasione per parlare delle caratteristiche personali e caratteriali che li hanno contraddistinti nel corso della loro vita agonistica

Passioni, temperamento, tenacia, riscatto, determinazione. “Che storia lo sport”, è la cerimonia  che si è svolta questa mattina  nell’aula consiliare di Palazzo Lascaris condotta dal giornalista Vittorio OreggiaOspite d’onore la pluricampionessa olimpica e madrina dell’evento, Stefania BelmondoGli sportivi presenti sono stati insigniti del titolo di Ambasciatori dello sport e del benessere per aver incarnato spirito di sacrificio, lealtà, correttezza, dedizione, tenacia, coraggio e rispetto dell’avversario: aspetti che li rendono modelli di comportamento per le giovani generazioni. Tra i tanti grandi nomi dello sport premiati, alla presenza di Tiziana Nasi presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici, del presidente del Coni Piemonte, Gianfranco Porqueddu: Livio Berruti, campione olimpico nei 200 metri a Roma 1960 e testimonial dello sport pulito, Bernard e Martin Dematteis, campioni della corsa in montagna, esempio di coesione e sacrificio, Emiliano Moretti, difensore del Torino Fc, un esempio di rispetto e sobrietà dentro e fuori dal campo, Carlotta Gilli, pluricampionessa paralimpica europea di nuoto,Farhan Hadafo, promessa dell’atletica paralimpica con all’attivo già un bronzo europeo, Massimo Berruti, campione di pallone elastico anni ‘70, Hamid En Naour, ragazzo marocchino, diventato poi un campione di rugby grazie anche al sostegno del papà adottivo, ed infine Gianni Stella, atleta podista torinese over 50 vincitore dell’ultima edizione della Maratona di New York nella sua categoria. Ad Andrea Chiarotti, leader dell’hockey paralimpico nazionale recentemente scomparso, e alle sue imprese sportive sono stati dedicati alcuni minuti attraverso immagini significative del suo trascorso da sportivo e da allenatore. Assente ma premiato idealmente anche Giovanni Pellielo detto “Johnny” 4 medaglie olimpiche individuali, 10 titoli mondiali, 12 titoli europei ed anche “discobolo d’oro per la morale”. “Il titolo di questa nostra iniziativa – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti – è straordinario perché racconta in poche parole quanto lo sport sia opportunità, fatica e possibilità di farcela senza trascurare le storie personali che spesso si celano dietro alle vittorie e alle sconfitte. Questo è il senso della giornata di oggi, trasferire ai più giovani come qualunque tipo di obiettivo, sportivo e non, vada perseguito con tenacia, determinazione e passione”.  “Attraverso questa iniziativa – specifica la vicepresidente del Consiglio, con delega agli Stati generali dello sport e del benessere, Angela Motta  –  intendiamo premiare quegli atleti che si sono distinti certamente per meriti sportivi indiscussi ma che soprattutto hanno saputo essere interpreti, grazie anche ad un vissuto personale unico e particolare, di uno stile di vita e di valori che meritano di essere valorizzati e condivisi. In un momento in cui le cronache riportano pagine sportive di cui non andare particolarmente fieri, credo sia d’obbligo dedicare spazi e tempo alle storie che raccontano il volto sano  e pulito dello sport”. 

 

DiscesaLiberi sale sul podio con il suo atleta Paolo Priolo

In Canada alla Coppa del Mondo di parasnowboard l’Italia vola sul podio con Jacopo Luchini e Paolo Priolo, che si aggiudicano rispettivamente secondo e terzo posto dietro al francese Maxime Montaggioni

Per la prima volta quattro atleti in contemporanea sono scesi durante la gara di cross, come accade nelle competizioni FIS, e l’Italia ha conquistato con orgoglio i due prestigiosi riconoscimenti. Paolo Priolo, tesserato per DiscesaLiberi e atleta azzurro dal 2014, ha accolto con grande entusiasmo il suo primo podio in carriera, dichiarando di essere particolarmente felice di condividerlo con il compagno di squadra Jacopo, che ha vissuto la grande emozione di aggiungere un argento al suo palmares. A 18 anni Paolo perse l’uso del braccio destro dopo un incidente automobilistico, ma la sua grande forza di volontà lo ha portato a vestire i colori dell’Italia nel mondo; dopo la sua partecipazione alla Paralimpiadi di Pyeongchang, l’atleta astigiano ha rivelato di aver cambiato il suo approccio alla gara, lavorando sodo per ottenere grandi risultati, che infatti non hanno tardato ad arrivare: una medaglia di bronzo è già al collo e si dichiara pronto ad affrontare al meglio le prossime gare. Quando non è impegnato in Nazionale, Paolo corre sulle piste con DiscesaLiberi, l’associazione che da anni supporta i disabili nella pratica dello sci e dello snowboard ed operativa nel Comprensorio del Mondole Ski, in particolare a Prato Nevoso (CN). Enorme soddisfazione, dunque, anche per l’associazione monregalese e per tutti coloro che condividono l’idea che vivere la montagna dia emozioni a tutti, ma possa regalarne di fortissime ai disabili.

Juventus batte Sassuolo 3-0

La Juventus vince contro il Sassuolo  per 3-0 (1-0) nel posticipo della 23^ giornata della serie A. Hanno segnato i bianconeri Khedira, Cristiano Ronaldo,  ed Emre Can al 18/o centro della stagione.La squadra di Massimiliano Allegri arriva così a quota 63 punti in classifica,  a +11 sul Napoli.

(foto archivio C. Benedetto www.fotoegrafico.net)