La lunga settimana di nuoto a Riccione si è conclusa domenica con le finali del Campionato Nazionale a Squadre – Coppa Caduti di Brema, disputate all’indomani dell’ultima giornata degli Assoluti. La vasca lunga è “diventata corta” per la tradizionale competizione dedicata alle migliori 16 società d’Italia, approdate alla finale tricolore grazie ai punteggi raccolti nella fase regionale di dicembre. Quattro le piemontesi ai blocchi di partenza, due in serie A1 (quindi tra le migliori otto) e altrettante in A2 (dal nono al 16esimo posto della fase regionale). In A1 maschile ha gareggiato il Centro Nuoto Torino, che dopo il terzo posto della passata stagione non è riuscito a confermarsi sul podio e ha chiuso in sesta posizione. In A1 femminile si è invece piazzata quinta la Rari Nantes Torino, tornata nella massima serie dopo un anno di assenza. In A2 femminile hanno gareggiato Centro Nuoto Torino e Dynamic Sport, rispettivamente settima e ottava. Ad aggiudicarsi il campionato italiano, per l’undicesima edizione consecutiva in campo maschile e per la decima in ambito femminile, è stato il Circolo Canottieri Aniene. L’articolo completo su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190407183028&area=1&menu=agonismo&read=nuoto
Non importa la classifica: è e sempre sarà Juventus-Milan una delle sfide più affascinanti del nostro calcio: tanti i trofei in campo, tanta la storia di entrambe le squadre, tanti i campioni di ieri e di oggi a fare di questa gara un classico imperdibile

Ieri sera allo Stadium la partita è stata piacevole ed equilibrata: meglio il Milan nel primo tempo, che passa in vantaggio con Piatek, più incisiva la Juve nel secondo – grazie ai cambi, decisamente azzeccati -, che pareggia su rigore e nel finale agguanta la vittoria con l’ormai inarrestabile Kean.
In vista dell’imminente trasferta contro l’Ajax, la Juve parte un po’ rimaneggiata: difesa a tre con De Sciglio-Bonucci-Rugani, centrocampo a 5 ma senza Pjanic e Cancelo, Bernardeschi mezz’ala e davanti Dybala e Mandzukic. Gattuso invece opta per il 4-3-3, scelta che permette al Milan di giocare tranquillo e con sicurezza, tanto che sin dal primo minuto Suso può volare sulla sinistra e crossare in area per Piatek, che di testa manda di poco a lato. La Juve risponde con buone azioni propositive sulla sinistra di Bernardeschi e Spinazzola; ottima idea di Emre Can al 10′ , un bel lancio lungo sulla destra per De Sciglio, che però non aggancia a dovere. Al 25′ purtroppo Emre Can è costretto ad uscire dopo aver subito il secondo fallo, entra Khedira e il modulo diventa un 4-4-2 con Khedira e Bentancur in mezzo, ma il gioco della Juve ne risente e diventa sempre più vischioso a centrocampo, dove pesa anche l’assenza di Pjanic; cerca di spingere di più sulle fasce, ma concede molto al Milan, soprattutto a sinistra (rispetto a Szczesny). Il Milan continua a spingere, ed al 33′ l’episodio contestato: Alex Sandro in caduta tocca con il gomito un pallone crossato in area da Calhanoglu, ma dopo aver visto l’azione al VAR l’arbitro concede solo calcio d’angolo: la
posizione del braccio è stata ritenuta consona perchè tende ad andare indietro, e non verso la palla o verso l’alto. Il buon momento del Milan si concretizza al 39′, quando Bonucci e Bentancur pasticciano e non riescono a leggere l’ottimo passaggio di Bakayoko a Piatek, che segna così il gol dell’1-0. Sul finale del primo tempo, si rivedono i bianconeri: sugli sviluppi di una punizione per fallo su Dybala, al 46′ Mandzukic inventa una splendida semirovesciata che impegna Reina in una gran parata, e poco dopo ancora il portiere del Milan respinge un bel tiro al volo della Joya. Le squadre vanno negli spogliatoi sull’1-0 per i rossoneri e sicuramente qualche riflessione da fare per la Juve, che dall’uscita di Emre Can si è trovata in serie difficoltà, con soli due tiri in porta in tutto il primo tempo. La ripresa inizia senza cambi, il Milan entra galvanizzato dal vantaggio e cerca di chiudere il match con il solito Piatek, la cui conclusione è però ben parata dall’attento Szczesny; dopo pochi minuti, ancora il portiere bianconero è chiamato in causa da un colpo di testa su punizione per il Milan dalla tre quarti, concessa per fallo di Rugani su Piatek. La Juve però non demorde, capisce che bisogna cambiar passo e lo fa con Dybala, che su lancio di Bonucci viene
atterrato in area da Musacchio e poi trasforma il rigore concesso da Fabbri. Pareggiati i conti, Allegri prova a vincerla: al 16’st toglie Spinazzola per Pjanic, per dare (finalmente) maggior fluidità alla manovra, e poco dopo fa entrare Kean per Dybala; il doppio cambio giova decisamente alla Juve, che inizia a macinare gioco e creare occasioni pericolose, anche grazie allo spostamento in avanti di Bernardeschi, molto più attivo rispetto al primo tempo. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Kean la gira in rete, ma il gol viene annullato per un precedente fallo di Bonucci; a questo punto la Juve capisce che il momento è buono e si riversa nella metà campo avversaria, creando lo scompiglio nella difesa rossonera, con Bernardeschi e Kean che si trovano alla grande. Al 39′ st arriva il 2-1 per la Juve: sale in cattedra Pjanic, arpiona una palla sulla tre quarti e la passa a Kean in area, che non aspetta altro e batte Reina con un gran destro; esulta lo Stadium, si abbracciano Nedved e Andrea Agnelli in tribuna, ad Asti hanno trovato il bomber del presente e del futuro.
Rugiada Gambaudo
Si è concluso il Campionato Italiano Assoluto Unipolsai, evento clou della stagione nazionale del nuoto in vasca lunga, tappa obbligata – per gli azzurri delle nazionali assoluta e giovanile – sulla strada che porta ai Mondiali di Gwangju (21-28 luglio), agli Europei e Mondiali Juniores e alle Universiadi. Cinque giorni di gare che hanno regalato spettacolo, tra record italiani e finali combattute fino all’ultimo metro. Il Piemonte torna a casa con l’oro di Alessandro Miressi (Fiamme Oro/Centro Nuoto Torino) nei 100 stile libero, con i bronzi di Luisa Trombetti (Fiamme Oro/Rari Nantes Torino) e di Alessandro Fusco (Swimming Club Alessandria) rispettivamente nei 400 misti e nei 200 rana, con le qualificazioni agli Europei Junior (Kazan, 3-7 luglio) di Helena Biasibetti (Dynamic Sport) e Emiliano Tomasi (RN Torino), con le medaglie conquistate in staffetta da Aurora Petronio (Fiamme Gialle), Alessandro Miressi e Erica Musso (Fiamme Oro), con buone prestazioni di tanti atleti, protagonisti anche in quest’ultima giornata. Allo Stadio del Nuoto di Riccione non è però ancora il momento di spegnere i riflettori. Domani andrà in scena la finale del Campionato Nazionale a Squadre – Coppa Brema (vasca corta). In A1 maschile ci sarà il Centro Nuoto Torino, terzo nella passata stagione e anche quest’anno a caccia di una medaglia. In A1 femminile ci sarà invece la Rari Nantes Torino, mentre in A2 femminile gareggeranno Centro Nuoto Torino e Dynamic Sport.
Il resoconto dell’ultima giornata su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190406185757&area=1&menu=agonismo&read=nuoto
Parma -Torino, i precedenti tra i due tecnici
Il Parma-Torino di sabato pomeriggio (ore 15) consisterà nel secondo confronto tra i tecnici Roberto D’Aversa e Walter Mazzarri. L’unico precedente è la partita d’andata del corrente campionato (dodicesima giornata, 10 novembre 2018), conclusasi col successo per 2-1 degli emiliani al “Grande Torino”, con reti di Gervinho al 9′ e di Roberto Inglese al 25′: utile solamente a fini statistici la marcatura granata, opera di Daniele Baselli al 37′.
Giuseppe Livraghi
Parma-Torino, i precedenti
Il confronto di sabato pomeriggio (ore 15) sarà il quindicesimo, in Serie A in casa degli emiliani, tra il Parma ed il Toro: nei precedenti 14 incontri si registrano 9 vittorie dei parmigiani, 2 del Torino e 3 pareggi, con i padroni di casa nettamente avanti anche nel computo delle reti realizzate (23-8).
Il primo “incrocio” nella massima divisione ha luogo nella stagione 1990-’91, alla quale entrambe le compagini si presentano da neopromosse (il Toro da vincitore del campionato cadetto ed il Parma da quarto classificato): alla trentunesima giornata (5 maggio 1991), termina 0-0. Parità anche nelle due successive stagioni, con un altro 0-0 nel 1991-’92 (ottava giornata, 27 ottobre 1991) e un 2-2 nel 1992-’93 (ventesima, 14 febbraio 1993, con reti toriniste di Raffaele Sergio al 45′ e Roberto Mussi all’89’), quindi ha inizio un filotto di successi dei padroni di casa: 3-0 nel 1993-’94 (quinta giornata, 19 settembre 1993), 2-0 nel 1994-’95 (sempre alla quinta giornata, 2 ottobre 1994), 1-0 nel 1995-’96 (trentatreesima, 5 maggio 1996) e 4-1 nel 1999-2000 (dodicesima, 5 dicembre 1999, con la rete ospite opera di Andrè Cruz al 90′).
La serie di successi degli emiliani è interrotta nel 2001-2002 dal primo “colpaccio” granata, quando alla ventitreesima giornata (17 febbraio 2002) i ragazzi allenati da Giancarlo Camolese espugnano lo stadio “Ennio Tardini” grazie ad una rete di Gianluca Comotto all’89’. Dopo un altro filotto
di vittorie dei padroni di casa (1-0 nel 2002-2003 e nel 2006-2007, 2-0 nel 2007-2008, 4-1 nel 2012-’13 e 3-1 nel 2013-’14), il Torino torna al successo nel 2014-’15 (cioè nell’ultimo confronto in terra emiliana prima di quello di sabato prossimo), con un secco 2-0 datato 22 marzo 2015 (ventottesima giornata), grazie alle realizzazioni di Maxi Lopez al 19′ e di Migjen Basha al 73′. Oltre a questi confronti nella massima Serie, i due sodalizi si sono, inoltre, incontrati per due volte in cadetteria: successo per 2-0 del Torino nel 1959-’60 (ottava giornata, 8 novembre 1959, con acuti di Giambattista Moschino al 30′ e di Enzo Bearzot al 38′) e pareggio 1-1 nel 1989-’90 (ventottesima, 18 marzo 1990, con la rete granata opera di Ezio Rossi al 37′).
Ricapitolando, tra Serie A e Serie B, si contano 16 confronti, con 9 vittorie del Parma, 3 del Torino e 4 pareggi. E con gli emiliani a condurre nettamente il conto delle realizzazioni: 24-11.
Investimenti e passione per il futuro del basket
Il piano industriale dell’ Auxilium Basket Torino è stato presentato da Massimo Feira con il presidente Forni, coadiuvati da Terzolo, ex patron presente per amore del Basket. Obiettivo minimo: trovare in quattro giorni un milione di euro. Strumento: la sottoscrizione di quote di 10 mila euro attraverso l’ azionariato diffuso. Nutriamo molte perplessità, anche se magari saremo smentiti dai fatti e ce lo auguriamo. Non vogliamo insegnare ai gatti ad arrampicarsi, ma questo piano industriale sembrerebbe fare acqua da tutte le parti. Mi spiego: generalmente il piano industriale si sottopone al cda e ai soci. Si definiscono gli obiettivi per il rilancio produttivo, si predispone un piano di investimenti, un piano di capitalizzazione destinato ad investimenti produttivi. Se le perdite superano il capitale netto i soci sono tenuti a ripianarle. Nel piano industriale in questione si parte dai costi e si copre con delle entrate ipotetiche. O non abbiamo capito o qualcosa non funziona. Poi il tutto è calibrato su due anni, dando per scontato che la squadra non retroceda. Inoltre, nella voce uscite non sono previste cifre accantonate per i contenziosi con giocatori o fornitori. Sembrano cifre messe lì un po’ per caso. Domanda finale: l’azionariato diffuso nello sport, in Italia funziona? Che io sappia non ci sono casi concreti. Bisogna andare in Spagna ed in particolare a Barcellona per trovarli. Con una tradizione quasi centenaria. Torino farebbe da apripista. Proporre di sottoscrivere 10 mila euro con la possibilità di perderli nel giro di sei mesi solo per amore del Basket mi sembra un po’ troppo. E raggiungere un milione di euro in questo modo è molto ardimentoso. Inoltre (più o meno) abbiamo capito quanto ha tirato fuori il presidente Forni. Non sappiamo se l’amministratore delegato Feira abbia sottoscritto cifre a fondo perduto per la società. Ma fare appello alla passione sportiva è sempre cosa bella e nobile, qualcosa di simile alla passione politica. Nel PCI si usava molto ripianare i conti sempre deficitari con delle campagne straordinarie di sottoscrizione: sottoscrizioneTatiana Andreoli in Turchia con la nazionale assoluta
Dopo le soddisfazioni raccolte nelle gare Indoor la nazionale italiana è pronta per l’esordio nella stagione all’aperto. Nei prossimi giorni sarà impegnata su due fronti con due squadre differenti. Da oggi a lunedì 8 aprile è in programma ad Antalya (Turchia) la decima edizione del Kahraman Bagatir Spring Arrows Tournament, evento cui partecipano tutti gli arcieri azzurri reduci dal raduno di Formia, tra cui Tatiana Andreoli (Iuvenilia). Da lunedì 8 a domenica 14 aprile gli azzurri saranno invece in gara all’European Grand Prix di Bucarest. Convocati nell’arco olimpico Marco Morello e il trentino Amedeo Tonelli, entrambi tesserati per Aeronautica Militare e
Iuvenilia; nel compound ci sarà l’emiliana Irene Franchini (Fiamme Azzurre/Arcieri delle Alpi). Le due gare rappresentano l’esordio nella stagione internazionale all’aperto delle nazionali arco olimpico e compound e i primi test in vista dell’appuntamento dell’anno: i Mondiali di ’s-Hertogenbosch (Paesi Bassi). Si terranno dal 10 al 16 giugno e oltre ad attribuire i titoli iridati assegneranno le prime carte olimpiche in vista di Tokyo 2020. Prima dei Mondiali però la nazionale italiana (olimpico e compound) sarà impegnata in due tappe di Coppa del Mondo: a Medellin (Colombia) dal 22 al 28 aprile e ad Antalya (Turchia) nel mese successivo. L’articolo completo a questo link
(Foto archivio)
Nuoto: Luisa Trombetti bronzo nei 400 misti
Si è aperto a Riccione il Campionato Italiano Assoluto UnipolSai, evento clou della stagione nazionale del nuoto in vasca lunga, tappa obbligata – per gli azzurri delle nazionali assoluta e giovanile – sulla strada che porta ai Mondiali di Gwangju (21-28 luglio), agli Europei e Mondiali Juniores e alle Universiadi
Tanti i piemontesi in gara fin dalla prima giornata, che tra record italiani e primi pass iridati ha visto Luisa Trombetti sul terzo gradino del podio. La nuotatrice torinese classe 1993, tesserata per Fiamme Oro e Rari Nantes Torino, in nazionale alle Olimpiadi di Rio 2016 e agli Europei dello stesso anno, ha vinto il bronzo nei 400 misti con il tempo di 4’42’’92. Si è piazzata alle spalle della vicecampionessa europea di specialità Ilaria Cusinato (Fiamme Oro/Team Veneto, 4’37’’45) e dell’altra azzurra Carlotta Toni (Esercito/RN Florentia, 4’42’’33). Terza dopo i primi 100 metri a delfino, ha perso una posizione nella frazione a dorso, prontamente recuperata nelle successive due vasche a rana. Ha quindi mantenuto la posizione negli ultimi 100 a stile libero, recuperando parecchio nei confronti di Carlotta Toni senza però riuscire a completare la rimonta. L’articolo completo con i migliori risultati degli atleti piemontesi su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190402201523&area=1&menu=agonismo&read=nuoto
Doppietta del “Gallo” Belotti: blucerchiati battuti 2-1. E la Champions League non è poi così distante…
Un bel Torino torna alla vittoria (dopo la sconfitta interna 2-3 col Bologna di prima della sosta ed il pareggio 1-1 di Firenze di domenica scorsa) nell’importantissimo scontro diretto con la Sampdoria, piegata per 2-1 grazie alle reti del “Gallo” Andrea Belotti, a segno al 33′ e al 46′ del primo tempo. La rete di Manolo Gabbiadini all’83’ non impaurisce il Toro, che fa suoi tre punti importantissimi in ottica europea. Europea, ma quale? L’Europa League oppure la più importate (e ricca) Champions? La classifica vede ora i granata al quinto posto (a quota 48), a pari merito con Atalanta (che gioca stasera in casa col Bologna), Lazio (sconfitta per 0-1 a Ferrara dalla SPAL, ma anch’essa con una partita in meno -quella con l’Udinese-, che recupererà il prossimo 17 aprile) e Roma (bloccata sul
2-2 interno dalla Fiorentina): la quarta piazza, attualmente appannaggio del Milan (52 punti, fermato sull’1-1 a San Siro dall’Udinese) dista quattro lunghezze, che non sono poche, ma neppure tantissime, quindi è più che comprensibile fare un pensiero “indecente” all’ex Coppa dei Campioni. Con un Belotti al massimo, il Toro ha le carte in regola per conquistare l’accesso all’Europa League, cullando quel sogno chiamato Champions. Il prossimo turno di campionato vedrà i granata impegnati sabato (ore 15) a Parma, al cospetto degli emiliani sconfitti (2-3) in Ciociaria da un Frosinone penultimo ma (giustamente) per nulla rassegnato al ritorno in cadetteria.
Giuseppe Livraghi
Una buona Juve si è presentata ieri sera alla Sardegna Arena, nonostante le numerose ed illustri assenze; Allegri parte con un classico 3-5-2, in attacco Kean in coppia con Bernardeschi sin dal primo minuto. Un bel gol di testa di Bonucci nel primo tempo e un destro in area di Kean (4 centri in 4 partite, tra l’altro!) nel finale regalano a Madama una vittoria meritata e ben costruita. Il Cagliari cerca sin dai primi minuti di ingabbiare il centrocampo bianconero in spazi stretti, ma inutilmente: Pjanic in serata di grazia imposta ed inventa, Emre Can ancora una volta prezioso per qualità e quantità, insieme a Matuidi macina chilometri. La Juve prende possesso totale del campo, anche grazie ad un Cagliari sempre più arrendevole, ed al 21’ arriva il vantaggio: calcio d’angolo da sinistra, Pjanic mette una palla d’oro sulla testa di Bonucci, che insacca per l’1 – 0. Anche dopo il gol, la Juve continua a creare azioni offensive, mentre il Cagliari si vede solo al 39’ con un tiro in area di Pedro, che però finisce alto. All’inizio della ripresa, la squadra di casa tenta di mettere in difficoltà la Juve con un pressing più alto, ma inutilmente, perché i bianconeri sono decisamente agguerriti: al 60’ st, Caceres deve uscire per infortunio muscolare, entra Bentancur ed Emre Can fa a fare il difensore centrale, tuttavia l’atteggiamento della Juve non cambia, anzi, si fa ancora più offensivo, con azioni pericolose sia da destra che da sinistra. Al 76’ st si rivede il Cagliari in area Juve: Pavoletti di testa tenta la conclusione, ma
finisce alta sulla traversa. Il finale è un assedio della Juve nella metà campo dei padroni di casa, e Kean all’80’st ha una grande occasione da solo a tu per tu con il portiere, ma Cragno lo anticipa di testa. Dopo appena quattro minuti, però, ancora Kean firma il raddoppio: Bentancur va sulla destra e lancia un traversone che Moise trasforma in rete. La prestazione della squadra di Allegri è stata convincente anche dal punto di vista tecnico, dato che Szczesny non ha mai dovuto impegnarsi seriamente: il centrocampo della Juve ha letto alla perfezione la partita, tutta la squadra è stata attenta e ha saputo costruire anche qualche azione pregevole. Questo l’atteggiamento giusto per ricevere sabato allo Stadium il Milan di Gattuso. #finoallafine
Rugiada Gambaudo