SPORT- Pagina 386

Juventus-Ajax, non basta CR7


La Champions League è una questione di testa.
Non ci stancheremo mai di ripetere che per andare avanti in questa competizione servono, prima di tutto, la capacità di concentrazione e la rabbia agonistica, dal primo minuto al fischio finale.
Questo ancora prima di avere i campioni, gli schemi, l’esperienza internazionale: allo Stadium i ragazzini olandesi l’hanno ampiamente dimostrato.Dopo la memorabile gara di ritorno contro l’Atletico, il popolo bianconero ha pensato che, finalmente, tale concetto fosse stato inculcato a dovere nella squadra, visto il furore con cui Cristiano e compagni hanno liquidato gli avversari.E forse ha continuato a pensarlo anche per la prima mezz’ora di gioco, dato che la Juve è partita aggressiva anche nello stretto, ha attaccato con buona grinta i portatori di palla dell’Ajax, riuscendo a chiuderla nella propria metà campo per i primi dodici minuti, e al 27’ è passata in vantaggio con una bella incornata di Cristiano, un falco sul cross di Pjanic.
Ma l’Ajax, ben organizzata in ogni reparto, riesce a pareggiare al 34’ – seppur fortunosamente, grazie ad un tiraccio che poi è finito sui piedi di Van De Beek – e da lì tutto è cambiato. Tramortita dal goal subìto, la Juve si è sgonfiata come un palloncino bucato: sparita la pressione sugli avversari, sparita la convinzione nei propri mezzi, la Juve arretrava sempre più, lasciando possesso palla, campo ed iniziativa agli avversari.Emre Can – il migliore dei suoi – e CR7 tentavano in ogni modo di far avanzare la squadra, il primo anche bucando il centrocampo al 41’ con una sgroppata fino in area (atterrato, ma ci lascia la gamba e quindi nulla di fatto), il secondo cercando invano il dialogo con uno spento Bernardeschi, ostinato in alcune occasioni a tener palla anziché passarla a compagni meglio piazzati.
Il secondo tempo, poi, nonostante l’innesto di Kean per Dybala, ha visto il crollo totale della compagine bianconera: già al 51’ st, Szczesny viene costretto al miracolo, arpionando con il braccio sinistro un bel tiro di Ziyech, per poi ripetersi poco dopo, con un colpo di reni a sventare una conclusione di Van De Beek.
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Buio Juve
Gli olandesi spingono, attaccano da ogni parte, sembrano essere dotati di una forza inesauribile: al 62’ st è addirittura Pjanic che salva la propria porta, deviando un tiro di Ziyech con la punta del piede, ed ormai è chiaro a tutti che la Juve non ne ha più, infatti, al 66’ st l’Ajax trova il goal del vantaggio: saltano in due – Alex Sandro e Rugani – ma non riescono a fermare De Ligt, che di testa beffa un incolpevole Szczesny.Poco prima Cancelo subentrava a De Sciglio, ma il portoghese non riesce ad entrare in partita e commette molti errori, anche tecnici; all’80’ st dentro Bentancur per Bernardeschi, ma nulla può cambiare, con il morale a terra e le gambe chissà dove. L’Ajax accede meritatamente alle semifinali, impartendo una sonora lezione di calcio ad una Juventus che sempre più ricorda lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde: autorevole e rispettabile di giorno (in campionato), fa uscire il proprio lato peggiore nelle notti di Champions.
#finoallafine
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Rugiada Gambaudo
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Il cammino dei granata verso l'Europa è rallentato dai rosso-blu isolani

Due punti persi per strada…
Zaza segna e poi viene espulso per proteste, Pavoletti pareggia. Al 96′ Cragno salva i sardi
 
Il Torino non sfrutta appieno l’impegno casalingo col Cagliari, dovendosi accontentare di un 1-1 che consiste in due punti persi. Dopo il nulla di fatto del primo tempo, gli uomini di mister Walter Mazzarri sbloccano la situazione al 52′ con Simone Zaza, che da pochi passi gira in rete un suggerimento di Armando Izzo (sempre fra i migliori): 1-0 e sembra fatta. Invece, una discutibile espulsione dello stesso Zaza, reo d’aver protestato verso il direttore di gara (signor Irrati), complica le cose: è il 73′ e appena due giri di lancette più tardi gli isolani pareggiano grazie a Pavoletti, che incorna in rete un traversone di Cigarini. La rete degli ospiti viene prima annullata e poi convalidata (dopo un consulto col VAR): 1-1 e tutto da rifare, in inferiorità numerica. Dopo le espulsioni (entrambe per doppia ammonizione) dei rosso-blu Pellegrini (82′) e Barella (95′), il Toro sfiora il nuovo vantaggio al 96′, con una bella punizione di Baselli deviata sul fondo dal sempre attento estremo difensore ospite Cragno. Finisce, quindi, 1-1: un passettino verso la salvezza per il Cagliari, un rallentamento nella corsa verso l’Europa per il Toro. A render meno amara la giornata (che poteva essere dolcissima) dei torinisti arrivano i risultati dagli altri campi: alla sconfitta (0-1) della Lazio sul campo del Milan nell’anticipo di sabato, si aggiungono sì la vittoria (1-0) della Roma in casa con l’Udinese, ma anche l’inatteso 0-0 casalingo dell’Atalanta nel posticipo del lunedì sera con l’Empoli, per una classifica che vede i granata al settimo posto (piazzamento che potrebbe valere l’Europa, se la Coppa Italia verrà vinta da una compagine piazzatasi nei primi sei posti in campionato) a quota 50 punti, a 5 lunghezze dalla quarta piazza (che significa Champions League) attualmente appannaggio del Milan, a 4 dalla Roma (quinta a 54) e tre dall’Atalanta (sesta a 53), senza dimenticare la Lazio ottava a 49 (ma con una partita in meno), né la Sampdoria nona a 48 (e vittoriosa per 2-0 nel derby col Genoa). Il discorso Europa League è ancora aperto, col Toro che ha ancora buone possibilità d’accedere all’ex Coppa UEFA, ma resta comunque il rammarico per i due punti persi per strada: con questi due punticini, ora i granata sarebbero a 52, cioè sempre al settimo posto, ma a sole tre lunghezze dal Milan quarto (ed ospite al “Grande Torino” il prossimo 28 aprile) e senza il rischio di venir superati dalla Lazio (qualora i capitolini vincessero il recupero con l’Udinese). Fondamentale sarà, ora, andare a vincere l’impegno di sabato prossimo (ore 15) nella Genova rosso-blu, recuperando i due punti “bruciati” nella gara interna coi sardi.

Giuseppe Livraghi

 

Pistoia – Torino, un momento di speranza.

Era la partita da vincere, e lo si è fatto. Il primo passo verso la speranza di continuare a vedere basket di alto livello nella nostra città è stato compiuto dai giocatori, battendo la più diretta concorrente alla salvezza

Ora la società è quasi salva, fatti i debiti scongiuri sportivi, in quanto solo un qualcosa di estremamente difficile se non ragionevolmente impossibile potrebbe ormai complicare l’esistenza.
Il resto è noto, e la situazione economica proprio oggi dovrà avere una svolta decisiva e speriamo che dopo tanto soffrire ci possa essere uno spiraglio per il futuro. Ma, come sempre, limitiamoci al campo e alla disanima della partita. Sembra che la salvezza di Torino possa essere dovuta a tutti coloro che a vario titoli sono finiti nel banco dei “cattivi” sottoposti a punizioni infantili durante l’anno non adatte di solito in un ambito professionistico. In primis, Mam Jaiteh, sottovalutatissimo all’inizio ed autore di una partita da 17 punti e 19 rimbalzi ed una presenza intimidatoria da maturo giocatore e la sua età è ancora molto giovane. Poi, Dallas Moore, talvolta compresso per motivi tattici che però nel momento di massima difficoltà sciorina un 9-0 personale per rientrare in partita. Ed infine Jamil Wilson, che con l’ultimo minuto ha deciso la partita a favore di Torino con un coraggio-incosciente degno solo dei grandi campioni, che lui probabilmente sarebbe se completasse l’opera del giocatore che potrebbe essere ma che ha dimostrato solo a tratti, purtroppo. A parte il solito costante e splendido Hobson, vera scoperta, anzi riscoperta di nonno Brown, che in Italia ha dimostrato tutto il suo valore sia come passatore che come personalità, il resto della truppa si è comportato in maniera anonima, con qualche spunto finale di Cotton nell’ultima azione e qualche stoppata di Mc Adoo e una tripla importante segnata da Poeta. La partita è stata tesa e difficile come ben si sapeva. Torino ha cercato di complicarsi l’esistenza con un quintetto di partenza del quarto quarto almeno discutibile con Hobson, Jaiteh e Moore in panchina, ma poi, la fantasia del gioco unita alla volontà di non perdere ha permesso di vincere quella che era una partita da vincere senza se e senza ma.Non era il campionato che si pensava di dover disputare, ma è andata così. Ora speriamo in una giornata che possa dare buone news e che dia futuro al basket torinese. Le migliaia di tifosi veri che impegnano soldi, tempo e risorse emotive per seguire il basket sognano un anno diverso ma soprattutto sognano il grande basket. Errori ne sono stati fatti tanti e viaggiare a ritroso non serve a nulla. Almeno adesso. Ora c’è bisogno di “presenti” per il futuro.

Paolo Michieletto


 
 
 

Elisabetta Mijno oro e bronzo a Dubai

Si è concluso a Dubai il Fazza Para-Archery World  Tournament, primo appuntamento agonistico della stagione all’aperto per quanto riguarda la nazionale paralimpica. Il pensiero degli azzurri è già rivolto alla prima settimana di giugno, quando a Hertogenbosch (Olanda) si terranno i Mondiali, prima occasione per centrare la qualificazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Intanto, negli Emirati Arabi Uniti la nazionale italiana ha conquistato un oro, quattro argenti e due bronzi, piazzandosi terza nel medagliere alle spalle di Gran Bretagna e Giappone ma raccogliendo più medaglie e tornando quindi a casa con sensazioni positive. Le stesse che hanno accompagnato le gare di Elisabetta Mijno, arciera torinese tesserata per Fiamme Azzurre e Arcieri delle Alpi, due volte sul podio dell’arco olimpico con l’oro del mixed team e il bronzo dell’individuale. Nel mixed team Elisabetta Mijno e Stefano Travisani – campioni del mondo in carica – si sono confermati coppia da battere, al termine di una combattuta finale contro la Gran Bretagna (Chaisty-Phillips). Il match si è chiuso 5-4 allo shoot off (18-16), dopo che gli azzurri avevano rimontato per due volte un set di svantaggio (parziali 31-32, 34-32, 30-31, 33-32). In precedenza i due azzurri avevano sconfitto ai quarti l’Iraq e in semifinale la Corea del Sud.Nel torneo individuale Elisabetta ha invece superato la coreana Jo Jang Moon nella finale per il terzo posto, con il punteggio di 7-3 (parziali 26-21, 25-25, 24-23 18-23, 26-23). Ai primi due posti la britannica Hazel Chaisty e l’altra azzurra Annalisa Rosada. Dopo il primo posto in qualifica con 594 punti l’arciera torinese è entrata in tabellone direttamente ai quarti e sconfitto la giapponese Aya Nakanishi, prima di cedere in semifinale contro la Chaisty. 567, invece, i punti in qualifica dell’altro piemontese Roberto Airoldi (Arcieri Cameri), poi sconfitto al primo scontro diretto dal ceco Martin Chaloupsky. La nazionale italiana può adesso preparare il prossimo appuntamento internazionale; si tratta della prima tappa della Para-Archery European Cup, a Olbia dal 29 aprile al 5 maggio. Già note le convocazioni, che coinvolgono anche Elisabetta Mijno e Roberto Airoldi.
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Softball serie A2: Reale Mutua Jacks Torino vs Liburnia Livorno 1-1

E’ stata la partita dalle due facce e dalle tante emozioni, quelle vissute durante la prima giornata del campionato nazionale di serie A2 di softball giocata fra la Reale Mutua Jacks Torino e la Liburnia Livorno
Il punteggio finale di 1-1 rispecchia a pieno l’andamento dei due match disputati sul diamante di Torino.  Il primo durato quasi tre ore, è stato una vera e propria partita a scacchi, dove la differenza l’hanno fatta le difese. Imprecisa quella della squadra di casa, più decisa quella avversaria. La migliore in campo è risultata essere l’esperta lanciatrice livornese Stefania Balloni. La seconda partita invece, è stata tutta a favore della compagine di casa, alla quale è riuscito praticamente tutto. Le mazze hanno girato e dove addirittura la rientrante Isabella Dalbesio si è esibita in un fuoricampo, il cui rammarico è di averlo eseguito a basi vuote, ma che l’ha portata comunque in casa base a ricevere i complimenti delle proprie compagne di squadra. Al quinto inning sul 9-0 a favore della squadra torinese, si sono chiusi i giochi che hanno anticipato di qualche minuto l’arrivo della pioggia, protagonista non presente fortunatamente, del week-end. Ottimo, come sempre, l’arbitraggio di Aldo Barile e di Giuseppe Pernice.
risultati
girone A
13 APRILE 2019
1^ Carpana Crocetta (Pr) – Softball La Loggia (To) 5-7
2^ Carpana Crocetta (Pr) – Softball La Loggia (To) 2-5
14 aprile 2019
1^ Reale Mutua Jacks Torino – Liburnia Livorno 1-4
2^ Reale Mutua Jacks Torino – Liburnia Livorno 9-0 (inn:5)
1^ Pol. Supramonte (Nu) – Monzesi New Bollate (Mi) 6-16 (inn:5)
2^ Pol. Supramonte (Nu) – Monzesi New Bollate (Mi) 1-9 (inn:5)
classifica
1. Softball La Loggia 2
2. Monzesi New Bollate 2
3. Liburnia Livorno 1
4. Reale Mutua Jacks Torino 1
5. Carpana Crocetta 0
6. Pol. Supramonte 0
7. Banco Sardegna Sassari 0
8. Sacco Legnano 0

Spal – Juve, festa rimandata

Era dall’ottobre del 2017, contro la Lazio, che la Juventus non perdeva una gara partendo da una situazione di vantaggio; festa per l’ottavo scudetto consecutivo rimandata, dunque, alla partita interna contro la Fiorentina del prossimo 20 aprile, quando ormai sarà acquisito il risultato – qualificazione o meno alle semifinali di Champions – contro l’Ajax di martedì sera, gara certamente più importante ed impegnativa, anche mentalmente.

E allora, spazio ai ragazzi della Primavera: dal primo minuto Kastanos in mezzo, in difesa Gozzi nella difesa a tre con Barzagli e De Sciglio; nella ripresa, Nicolussi Caviglia in mezzo e Mavididi in attacco; per il resto, Kean davanti sin dall’inizio con Dybala; si rivede Quadrado mezz’ala, reduce da un lungo infortunio. Nonostante le assenze importanti, i bianconeri partono subito decisi, poi le due squadre si studiano a centrocampo e la Spal inizia ad impostare qualche azione offensiva in area avversaria, ma senza incidere. Verso il 20′ la squadra di casa si fa più pressante, specie sulle fasce, ma non riesce a far arrivare palloni interessanti davanti a Perin, anche se per lungo tempo riesce a rimanere nella metà campo della Juve. La Signora gioca tranquillamente, sa che deve attendere il momento propizio che, infatti, non tarda ad arrivare: Cancelo si accentra e fa partire un gran tiro in area, dove il rapace Kean intercetta il pallone ed infila di piatto al 29′, Juve in vantaggio. La partita è piacevole: sulla sinistra Lazzari e Spinazzola si affrontano in un bel duello, la Spal non pare scoraggiata dal goal subìto, anzi: le azioni si susseguono da una parte e dall’altra, con le squadre che si allungano come un elastico, ora verso Perin, ora verso Viviano. Al 44′ i padroni di casa hanno una buona occasione con Floccari, ma nulla di fatto, e finisce il primo tempo con la Juve in vantaggio.
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La ripresa giova alla Spal, che entra in campo grintosa e decisa a pareggiare, cosa che avviene al 48′, quando Bentancur si fa sfuggire Bonifazi, che, su cross dalla sinistra di Schiattarella, insacca la rete dell’1-1. La Spal ora è decisamente su di morale, spinge molto in fascia e riesce a creare occasioni pericolose; la Juve è in difficoltà, non riesce più ad uscire dalla propria metà campo e non fa altro che arginare gli attacchi della Spal: al 57′ st, ad esempio, Perin sventa un bel tiro di Murgia. Al 60′ st. Allegri sostituisce Kastanos (prestazione incolore) – con Nicolussi Caviglia, altro giovane centrocampista interessante, che cerca subito di dare il proprio contributo con un buon tiro dal limite, ma Viviano para. La Juve adesso spinge, vuole il vantaggio e Quadrado tenta di vivacizzare l’attacco, Kean prova qualche accelerazione; al 68′ però lo stesso Kean – il migliore dei suoi – esce per far posto a Mavididi, altro esordiente; Dybala e Quadrado provano a centrare la porta da fuori area, ma senza esito. La Spal argina bene, non si fa spaventare e trova il vantaggio: è il 73′ st quando Floccari semina il panico nella difesa bianconera e segna, rete convalidata anche dopo le proteste bianconere per un presunto fallo di mano. A dispetto del goal subìto, la Juve non ci sta a perdere: aumenta la pressione e all’80’ st esce Barzagli per Bernardeschi, che nel finale batte una punizione pericolosa, De Sciglio di testa manda a lato di pochissimo. Il match si chiude con la vittoria della Spal per 2-1; da sottolineare le giovani promesse della Juve, che hanno davvero ben figurato, a parte Kastanos che si è limitato al compitino in fase di interdizione. Ed ora….testa, gambe e cuore alla sfida di martedì sera. #finoallafine
 

Rugiada Gambaudo

La Reale Mutua Jacks Torino in casa contro il Softball Liburnia

La Reale Mutua Jacks Torino domenica sarà impegnata sul diamante di casa, dove dalle ore 11 ospiterà la compagine toscana del Softball Liburnia, contro la quale come consuetudine saranno disputati due incontri.
L’obiettivo stagionale 2019 della squadra torinese è ben chiaro, è quello di mantenere la serie, questo è stato ribadito dalla manager Maristella Perizzolo durante la presentazione della rosa delle giocatrici, svolta a Torino lo scorso 9 marzo nella sede dell’Agenzia di Reale Mutua di corso Giulio Cesare 268.
Un campionato difficile diviso nella fase regolare in due gironi, la Reale Mutua Jacks Torino è inserita in quello A insieme al rinforzato Legnano, il temibile Bollate, le cugine de La Loggia, le parmensi del Crocetta e l’inedita coppia delle due squadre sarde il Supramonte e il Sassari.
Il roster 2019 è composto da un mix fra giocatrici esperte e di giovani leve. Proprio in quest’ottica la Reale Mutua Jacks Torino ha stretto un accordo con altre due società piemontesi l’Avigliana Rebels e il Porta Mortara Novara con le quali, in sodalizio, sono state iscritte una formazione giovanile U18 affidata alla manager Samanta Valsania ed una squadra che parteciperà al campionato di serie B.
Anche quest’ultima, diretta dal Venezuelano Eduardo Mendoza, giocherà la prima partita della stagione domenica prossima a Castellamonte.
Inizia quindi un’attivissima stagione che vedrà le Jacks ancora protagoniste.

Toro, col “Casteddu” per cercare lo scatto in ottica europea

Reduce dal pareggio (0-0) di Parma, domenica (ore 12.30) il Torino ospiterà il Cagliari con l’imperativo d’effettuare un ottimo “scatto” in ottica europea. Una vittoria al cospetto dei già quasi salvi isolani, infatti, permetterebbe ai granata di portarsi a quota 52 punti, sfruttando lo scontro diretto Milan-Lazio in programma stasera (ore 20.30) a San Siro: in caso di successo laziale ci sarebbe l’aggancio granata al “diavolo”, un successo milanista porterebbe il Toro a +3 sui capitolini (che, però, devono ancora recuperare l’incontro con l’Udinese, in programma mercoledì prossimo), mentre un pareggio vorrebbe dire guadagnare punti su entrambe le compagini. Il Milan è attualmente quarto a pari merito con l’Atalanta (a 52 punti), mentre la Lazio è a quota 49: gli atalantini saranno, invece, impegnati lunedì sera nel posticipo casalingo col pericolante Empoli (terzultimo a 28 punti). Delle altre avversarie del Torino nella corsa per un posto nelle Coppe Europee, la Roma (51 punti) ospita una rivitalizzata Udinese, mentre la Sampdoria (a 45, ma da non sottovalutare) sarà impegnata nel derby col Genoa. In pratica, delle avversarie del Toro, due (Roma e Atalanta) saranno opposte a compagini impegnate nella lotta per la permanenza (con l’Udinese che sembra passarsela meglio dell’Empoli), due s’affronteranno in uno scontro diretto che potrebbe favorire il Torino (sempre in caso di vittoria degli uomini di Walter Mazzarri al cospetto del Cagliari) e l’altra, cioè la Sampdoria (quella più lontana), impegnata nella stracittadina. Una giornata, come si evince, che può essere favorevole (addirittura molto favorevole) al Toro, a condizione che i granata facciano loro i tre punti con i rosso-blu sardi. A proposito del Cagliari, il “Casteddu” (questo il soprannome del club cagliaritano) staziona all’undicesimo posto (alla pari del Sassuolo), con 36 punti, con un margine di 8 lunghezze sulla zona retrocessione: un gruzzoletto che, a sette giornate dal termine del campionato, appare moderatamente (e forse più) rassicurante. In sintesi, il Toro ha l’obbligo di vincere: in caso di successo col Cagliari, la Champions League non sarà più un “pensiero indecente”. Ma, prima di pensare alla Champions, bisogna archiviare con successo la pratica con i sardi, compagine alla portata dei granata ma assolutamente da non sottovalutare: parafrasando la frase fatta pronunciare dal grande Alessandro Manzoni a un personaggio (Antonio Ferrer, per la precisione) de “I promessi sposi”, potremmo affermare “Adelante, Toro, ma con giudizio”.

Giuseppe Livraghi

 
 

Torino-Cagliari, i precedenti tra i due tecnici

Il confronto di domenica (ore 12.30) al “Grande Torino” consisterà nel settimo “incrocio” tra Walter Mazzarri e Rolando Maran, con il tecnico granata nettamente in vantaggio: 2 vittorie a zero, con il contorno di 4 pareggi (tutti per 0-0). Le strade dei due allenatori s’incrociano la prima volta nella massima serie nell’annata 2012-’13, con il Napoli di Mazzarri che pareggia per 0-0 sul campo del Catania di Maran alla quarta giornata (23 settembre 2012), per poi vincere per 2-0 la gara di ritorno in Campania, alla ventitreesima (2 febbraio 2013). La stagione seguente, il Mazzarri “interista” trionfa per 3-0 all’andata in Sicilia (alla seconda giornata, 1° settembre 2013) con i rosso-azzurri di Maran, salvo poi farsi bloccare sul nulla di fatto al ritorno a Milano, alla ventunesima (26 gennaio 2014). Dopo una “pausa” pluriennale, le strade dei due tecnici tornano ad incrociarsi nel 2017-’18, alla trentaduesima giornata (14 aprile 2018), con Maran sulla panchina del Chievo e “WM” da gennaio alla guida del Toro: a Verona, finisce 0-0. Nulla di fatto anche la stagione successiva (cioè l’attuale), dove alla tredicesima giornata (26 novembre 2018) il Cagliari di Maran blocca, in terra sarda, il Toro di Mazzarri (in tale occasione non presente in panchina, a causa di un malore accusato pochi giorni prima, e sostituito dal fido vice Nicolò Frustalupi). Tuttavia, i primi confronti fra i due allenatori risalgono all’inizio degli Anni Duemila, per la precisione alla stagione 2002-2003, in Serie C-1, che vede Mazzarri alla guida della Pistoiese e Maran tecnico dell’allora Cittadella Padova, con quest’ultimo che fa suo (1-0) il confronto d’andata in Veneto alla sedicesima giornata, perdendo col medesimo risultato la gara di ritorno in casa degli arancioni alla trentatreesima, sicché il computo in terza serie è in assoluta parità; oltre ad essere il primo confronto tra i due allenatori, quel Cittadella Padova-Pistoiese 1-0 consiste, quindi, nell’unica vittoria di Maran al cospetto di una squadra allenata da Mazzarri. Contando anche quei due confronti, il bilancio delle sfide tra Mazzarri e Maran vede il tecnico granata sempre avanti, per 3 vittorie ad una. E con Maran che non riesce ad aver la meglio sull’attuale allenatore torinista da quel lontano successo datato 15 dicembre 2002.

Giuseppe Livraghi

NUOTO: Coppa Tokyo Summer Edition

Archiviati i Criteria Nazionali Giovanili, gli Assoluti e le finali nazionali della Coppa Brema, disputati tra metà marzo e lo scorso fine settimana, il nuoto di Piemonte e Valle d’Aosta “torna a casa” per la tappa inaugurale della Coppa Tokyo Summer Edition. Si tratta del primo appuntamento regionale in vasca lunga, in una seconda parte di stagione che culminerà con i Campionati Regionali di Categoria (4-7 luglio) e Assoluti (19-21 luglio) in programma a luglio, a loro volta preludio dei Campionati Italiani di Categoria, a Roma dall’1 al 7 agosto. La prima tappa della Coppa Tokyo Summer Edition si terrà domani e domenica al Palazzo del Nuoto di Torino e vedrà ai blocchi di partenza oltre 800 atleti di 35 società, per un totale di quasi 3000 presenze gara. L’articolo completo su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190412123326&area=1&menu=agonismo&read=nuoto