Conto alla rovescia per l’arrivo il 1° luglio in Piemonte del Grand Départ del Tour de France che per la prima volta parte dall’Italia. Ieri, a Firenze, città da cui prenderà il via la Grande Boucle a fine giugno, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo hanno partecipato alla giornata che celebra i 100 giorni dall’avvenimento storico.
Proprio in omaggio al Tour, ieri e questa sera a Torino la Mole Antonelliana, i ponti lungo il Po e Palazzo Civico vengono illuminati di giallo, colore ufficiale della competizione ciclistica.
Il presidente Cirio e il sindaco Lo Russo hanno annunciato le prime iniziative collegate al passaggio della tappa che la Regione Piemonte, il Comune di Torino, Visit Piemonte, Turismo Torino e Provincia e gli altri enti coinvolti dal Tour presenteranno nei prossimi mesi. Tra queste, un itinerario del gusto, che sarà proposto in occasione della tappa. L’eccellenza dell’enogastronomia piemontese si intreccerà così al ciclismo e alla sua storia per raccontare il valore di luoghi straordinari, dando vita a una narrazione che attraverserà idealmente il percorso affrontato in gara dai ciclisti.
Guardando al percorso, la terza tappa della 111esima edizione, con i suoi 231 chilometri, è la più lunga delle 21 in programma: partirà lunedì 1° luglio da Piacenza e dopo 58 chilometri raggiungerà il Piemonte. Qui la corsa si infiammerà subito grazie al gran premio della montagna sulla salita di Tortona: un omaggio al Campionissimo, il piemontese Fausto Coppi. A seguire, virata su Alessandria, fino a raggiungere l’Astigiano prima, con passaggio a Nizza Monferrato e Canelli, e il Cuneese poi, con le salite di Barbaresco e Sommariva Perno intervallate dall’attraversamento di Alba: un autentico viaggio del gusto tra le colline Unesco di Langhe, Monferrato e Roero. Il gran finale nel Torinese: Carmagnola con vista su Stupinigi e poi Torino, con un arrivo spettacolare che esalterà le ruote veloci del gruppo. E il giorno successivo si bisserà con la partenza da Pinerolo.
Sarà un’occasione straordinaria di visibilità per il Piemonte, i suoi centri storici ricchi di cultura e tradizioni, i suoi paesaggi mozzafiato e le sue eccellenze: il Tour de France è la principale competizione ciclistica al mondo e la terza competizione sportiva per interesse e ricavi dopo le Olimpiadi estive e i Mondiali di calcio, con ogni tappa che viene seguita mediamente da 12 milioni di telespettatori sintonizzati da 200 Paesi.
Un’eccezionale vetrina, ma anche un volano di effetti positivi per tutto il territorio. L’impatto sull’economia locale, partendo dall’analisi dei dati relativi alle grandi partenze organizzate in precedenza, è quantificabile per il Piemonte in una ricaduta compresa tra i 5,1 milioni e i 15 milioni di euro.
“Il 2023 – dichiara il presidente del Piemonte, Alberto Cirio – si è chiuso nella nostra regione con oltre 16 milioni di presenze turistiche, un nuovo record che conferma una vocazione che stiamo consolidando ancora quest’anno puntando sulle bellezze architettoniche e naturalistiche del nostro territorio, sui grandi eventi, anche sportivi, a partire dal Tour de France, e sulla nostra straordinaria ricchezza enogastronomica. Il Tour rappresenta per il Piemonte un’occasione imperdibile e stiamo mettendo in campo tutte le nostre forze per renderlo un evento unico, per gli atleti, per il pubblico, per le nostre comunità e anche per chi guarderà le nostre splendide terre in diretta da tutto il mondo”.
“Sicuramente la tappa ospitata dal Piemonte sarà una di quelle più spettacolari di questo inizio di Tour de France. Il nostro territorio offrirà un percorso movimentato che darà vita a una gara emozionante – afferma l’assessore allo Sport della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca -. E questa, se ci pensiamo, è una caratteristica delle competizioni sportive che si svolgono in Piemonte. Sono inoltre certo che anche sul piano dello spettacolo paesaggistico veicolato dai cameramen del Tour la nostra regione avrà molto da dire a tutti gli spettatori internazionali che seguiranno l’evento da casa”.
“Per la nostra città – è il commento del sindaco di Torino Stefano Lo Russo – il 2024 si contraddistingue come un anno all’insegna dei grandi eventi sportivi. In questa cornice, l’arrivo del Tour de France rappresenta non soltanto un momento storico ma anche l’opportunità di ribadire come il nostro territorio sia palcoscenico ideale per eventi di portata globale. Siamo davvero orgogliosi di aver portato a Torino il Tour, uno degli eventi più seguiti al mondo, che contribuirà certamente a posizionarci ancora di più al centro delle rotte internazionali”.
Sarà un’ulteriore cassa di risonanza il menù tutto giallo disegnato dal Piemonte. La proposta gastronomica si compone di tre speciali creazioni – un cocktail, un piatto e un dolce – preparate da protagonisti del territorio con prodotti tipici piemontesi legati a tre luoghi attraversati dalla tappa piemontese del Grand Départ: l’Alessandrino, i luoghi patrimonio Unesco di Langhe, Monferrato e Roero e poi il Torinese.
Si comincia con una proposta per l’aperitivo, “La Musette”, in onore della borsa del ciclista, nato dal talento e dall’estro di Luigi Barberis, bartender della provincia di Alessandria, a base di succo di limone, sciroppo salato alla camomilla, bitter bianco – liquore che tra gli ingredienti contiene le erbe piemontesi artemisia e genziana -, cedrata e ghiaccio.
I paesaggi vitivinicoli del Piemonte, Langhe, Monferrato e Roero, hanno ispirato, ad Alba, lo chef stellato, appassionato di bicicletta, Enrico Crippa per la creazione del piatto omaggio al Tour de France: sarà il riso il cardine della sua proposta, un chiaro rimando alle origini brianzole dello chef e anche alla straordinaria produzione piemontese, colorato dal giallo dello zafferano accompagnato da un ragù di fegatini, che rimandano ai mercati rionali fiorentini in un percorso che dalla partenza del Tour accompagna il palato fino al Piemonte. Il piatto “Omaggio al Tour de France” sarà inserito in carta, tra le proposte del Menu Seasonal Things per tutta la durata della corsa, dal 29 giugno fino al 21 luglio.
Dopo la volata della carovana gialla dalla Palazzina di caccia di Stupinigi, Residenza Sabauda, patrimonio mondiale dell’Unesco, l’arrivo nella capitale piemontese, ultima città di tappa del Grand Départ, è all’insegna della dolcezza. Qui, per l’evento ciclistico, anche il gianduiotto, cioccolatino tipico torinese che deve la sua forma iconica al cappello di Gianduja, la maschera del carnevale piemontese, si veste di giallo. La pralina, composta da nocciole tostate e macinate, cacao amaro, burro di cacao e zucchero, è stata rielaborata dal pasticcere Giovanni dell’Agnese, Maestro del Gusto di Torino e vicepresidente Ascom-Epat. Il gianduiotto diventa giallo in onore della maglia del Tour de France. Il dolce, “Piemonte dolce Tour”, oltre a essere ricoperto da burro di cacao del colore della Grande Boucle, abbina al cioccolato gianduia un inserto di bonet, dessert tipico piemontese realizzato con cacao e amaretti. A coronare la delizia, accanto al gianduiotto, una piccola Mole Antonelliana di cioccolato, monumento simbolo di Torino, e una nocciola del Piemonte. Anche il maestro cioccolatiere Guido Castagna sta lavorando alla creazione di un gianduiotto giallo nella forma a pralina, proposta che potrà essere condivisa dai pasticceri piemontesi.
Il 1° luglio, il Piemonte stabilirà anche un primato: diventerà la prima regione d’Italia ad aver ospitato nello stesso anno la grande partenza delle due maggiori corse a tappe di ciclismo al mondo. Il Grand Départ del Tour sarà infatti preceduto dall’apertura del Giro, che partirà il 4 maggio con la Venaria Reale-Torino.
In questo modo, si rafforza il profondo legame tra territorio piemontese e ciclismo, che qui ha scritto importanti pagine della sua storia, a partire dalle imprese di Fausto Coppi, uno dei più amati atleti di tutti i tempi, capace di vincere cinque volte il Giro d’Italia e due volte il Tour de France. Il suo mito oggi vive sulle vette che lo hanno reso immortale ma anche nelle terre dove è nato e cresciuto. L’emblema di questo ricordo collettivo è Casa Coppi, a Castellania, riaperta grazie anche all’intervento della Regione Piemonte, che ne fa conoscere l’aspetto più intimo e riservato. Questa, comunque, è solo una tappa del viaggio dedicato al Campionissimo: appassionati e visitatori potranno scoprire anche i colli nel Tortonese, con meravigliose colline vitate ed esperienze culinarie senza eguali.
Il Piemonte ha dato i natali a tanti altri campionissimi del pedale, come il canavese Giovanni Brunero, che riuscì a imporsi in tre edizioni del Giro, Costante Girardengo, novese, due volte primo nella classifica finale della Corsa Rosa, proprio come l’aviglianese Giovanni Valetti, il torinese Franco Balmamion e il novarese Giuseppe Saronni, oltre a Luigi Marchisio di Castelnuovo Don Bosco e Francesco Camusso di Cumiana, entrambi vincitori di un Giro. Senza dimenticare Nino Defilippis, ciclista di Torino che tra il 1952 e il 1964 ha vinto nove tappe al Giro, sette al Tour e due alla Vuelta. Fino ad arrivare ai big piemontesi di oggi: dal verbanese Filippo Ganna all’albese Matteo Sobrero, dalla cuneese Elisa Balsamo all’ossolana Elisa Longo Borghini.