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FIAT TORINO BASKET:  cosa resterà di questo anno storico?

Si è conclusa una stagione, si è conclusa e alcuni rimpianti è ovvio che ci siano, visto anche l’indegno spettacolo dei playoff attuali, dove si vede poca roba divertente e tanti “errori” arbitrali sempre molto discutibili, e dove si gioca a porte chiuse una partita senza senso… ma non sono problemi nostri e non ci interessano , ma se fossimo stati lì, sicuramente non avremmo fatto torto a nessuno e forse, anche con questa squadra. Ma passiamo oltre e curiamoci dei nostri sentimenti. Cosa resta a tutti noi di questa annata? Perché non provarci per scuotere di dosso quello che noi dimentichiamo di avere sopra, cioè la polvere del “non ricordo” e aprire la mente ai momenti vissuti insieme? Non in ordine di importanza né di tempo, io “oso” proporre alcuni di quelli che a mio personale parere hanno lasciato il segno. Cominciamo con il tifoso solitario a Kazan! Un solo tifoso un solo sostenitore ma un momento bello e divertente di una passione unica verso una squadra. Un’immagine con il sorriso! Il giro di corsa della squadra nel palazzetto con la Coppa Italia in mano prima della partita con Capo d’Orlando. L’espressione di Washington dopo una schiacciata al volo clamorosa contro Pistoia e la volontà perenne sul suo volto durante le partite (e della pettinatura, che dire?). Valerio Mazzola, forse il più elegante ed educato giocatore di basket in Italia   che quest’anno riceve il premio fair play per quel che ha fatto soccorrendo un avversario in partita e tutte le azioni che fanno di lui un giocatore vincente e importante per l’annata di Torino. Lo sguardo di intesa più bello dell’anno tra Diante Garrett e Paolo Galbiati nella finale con Brescia per non perdere la calma e ripartire con la forza giusta per vincere la finale. Aver tenuto a 59 punti Milano nella partita in casa contro di loro. Il primo tempo contro lo Zenit San Pietroburgo in trasferta. Lo sguardo di Davide Parente sempre in campo con la mente per aiutare i compagni anche quando non giocava. David Okeke che con la sua sfortuna aveva comunque giocato momenti decisivi in questa annata e che da bordo campo non ha mai smesso di stare con i suoi compagni. I canestri da tre punti forzatissimi di Sasha Vujacich che resteranno nella mente per quel che poteva essere con maggiore continuità. Tutti i nostri tifosi in trasferta che si uniscono e tifano uniti per la nostra squadra ovunque si trovino, da Kazan a Zagabria, da Milano a Capo d’Orlando, e che fanno personalmente venire un sorriso al cuore quando li si vede in TV o dal vivo. E il poropporoppopò, poropporoppoppero, poroporoppoporoporoppopòporoppopo’ che nessuno ci ha ancora “fregato” di esultanza durante le partite! Lamar Patterson che tira da quasi fuori campo un tiro da tre e segna, così come il già menzionato tiro al volo all’ultimo secondo e anche i 15 punti nel primo quarto contro il Bayern… I crossover in palleggio di Garrett e le sue rimesse contro i giocatori avversari con canestro segnato. La maschera gettata via, il tiro da tre punti di Peppe Poeta contro Brescia in finale e la sua intervista indimenticabile subito dopo in tv. Mbakwe, le sue schiacciate e la sua stoppata contro il Levallois a Parigi a cancellare un tiro importante nel finale e, soprattutto, il suo splendido sorriso. Le triple di Jones e la sua qualità da ricordarsi perché quando è\era in serata non sbaglia nulla. E anche se un po’ finita in maniera non gradevole l’avventura con lui, però il tiro in controtempo contro Cremona da tre di Vander Blue resta un’icona, così come la sua difesa su Moss sull’ultimo tiro. Così come i tre tiri “ostinati” di Bongou Colo’ in finale che ci hanno permesso di ripartire e vincere. La partita contro il Bayern Monaco di Antonio Iannuzzi che ha fatto sperare nella ritrovata “garra” del nostro lungo….

Probabilmente vince su tutte l’azione della vittoria contro Brescia con la palla recuperata da Washington, contropiede e lay-up di Sasha. Le facce emozionate e piangenti al termine della partita con Brescia della finale di Coppa Italia con tutti, chi dal vivo chi sul divano a piangere di commozione totale e increduli. L’arrivo a Porta Susa della squadra, come ai tempi antichi dello sport. E’ vero, molte emozioni sono per la vittoria in Coppa Italia, perché negarlo. Ma non sono solo in quella sede. Sono anche nel fatto che nonostante tutto ciò che è successo, all’ultima partita, con la finale di Coppa Italia di calcio in contemporanea, la gente, quella vera che poteva esserci c’era ed ha ringraziato tutti. Perché a criticare e a distruggere sono capaci in tanti. A comprendere che si può fare meglio sono “abbastanza”, ad apprezzare ciò che è stato fatto per poter “piangere” ed esultare tutti insieme sono molto pochi. Ma per quei pochi, che non mollano mai, dirigenti, atleti e tifoseria al completo, vada il nostro grazie per un anno che non ci sarebbe stato senza ognuno di voi, o forse, senza ognuno di noi.

Paolo Michieletto

Nuova maglia per la Juventus

Nuova maglia, stessi colori, il bianco e il nero, per la Juventus. La squadra sabato contro il Verona presenta la maglia della prossima stagione. Un design “semplice e sfrontato  ispirato dal rispetto verso gli iconici colori bianconeri ma con un look contemporaneo”, scrive il sito della società. La nuova maglia presenta  nella parte anteriore solo due strisce verticali,  una sola su quella posteriore in un mix di tradizione e futuro sul quale spicca il nuovo logo della Juve. Nuovo anche il colletto, a ”v”, in esclusiva da Adidas.

 

(foto www.juventus.com)

 

L’Esercito e la festa dello sport

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Quattrocento atleti militari e civili hanno partecipato alla 10^ edizione del tradizionale incontro sportivo

 Il 196° corso “Certezza” si è aggiudicato il X trofeo sportivo Scuola di Applicazione dell’Esercito, disputato nelle giornate del 27 aprile, 5 e 12 maggio presso il Complesso Sportivo Militare “Cap. N. Porcelli” di Piazza d’Armi ed in altre infrastrutture sportive militari e civili della Città. La cerimonia dell’Alzabandiera ha dato via al trofeo. In una festosa cornice di pubblico, trecento donne e uomini dell’Esercito, cento appartenenti delle forze di polizia ed alcune società sportive piemontesi si sono confrontati in diverse discipline, alcune delle quali tradizionalmente appannaggio dei militari: tiro sportivo con la pistola, nuoto e pallanuoto, scherma, staffetta 4×100 e 12×400, pallavolo, pugilato, equitazione, pentathlon, rugby, circuito militare ad ostacoli, corsa campestre e tiro alla fune. A fare il tifo nelle competizioni individuali e a squadre, colleghi, amici, familiari degli atleti e tante famiglie che, approfittando dell’apertura al pubblico del Complesso 

Sportivo Militare, hanno deciso di condividere una giornata di sport e divertimento con l’Esercito. Grande l’entusiasmo dei più piccoli per i cavalli e i cavalieri della Scuola di Applicazione e palpabile la soddisfazione dei bambini. Il trofeo, giunto alla sua decima edizione, si conferma un privilegiato momento di incontro fra appartenenti alle forze armate e di polizia operanti sul territorio, sportivi di ogni età e cittadini animati dal desiderio di trascorrere una giornata di sport e di festa a fianco dei ragazzi e delle ragazze in uniforme. Il X trofeo sportivo Scuola di Applicazione dell’Esercito consolida l’immagine di una istituzione impegnata nella divulgazione dei

fondamentali valori etici e di solidarietà ed assume particolare significato anche alla luce del ruolo centrale della preparazione fisica nel percorso formativo degli Ufficiali. Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito presiede alla formazione di base e avanzata del personale appartenente ai diversi ruoli e categorie della Forza Armata. Ha alle proprie dipendenze l’Accademia Militare di Modena, la Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo, le Scuole militari “Nunziatella” di Napoli e “Teuliè” di Milano, la Scuola Lingue Estere dell’Esercito di Perugia, l’80° Reggimento Addestramento Volontari “ROMA” di Cassino ed il Centro Studi Post Conflict Operations di Torino.

Juve in festa. Allegri: “Se non mi mandano via sto qui”

Juventus in festa per lo scudetto. Mentre si svolge il carosello di tifosi in piazza San Carlo il tecnico bianconero – come riporta l’Ansa – commenta: “Se non mi mandano via io credo  di restare qui alla Juve anche il prossimo anno”. Il risultato di 0-0 con la Roma ha assegnato alla squadra bianconera il titolo di Campione d’Italia. (Foto: Claudio Benedetto – www.fotoegrafico.net)

Toro, Cairo: “Avanti con Mazzarri”

Una vittoria in rimonta per il Torino che si congeda dalla tifoseria di casa battendo 2-1 la Spal e toccando quota 51 in classifica.  Il presidente Urbano Cairo: “Ripartiremo dalla campagna acquisti, meglio non fare troppi proclami e procedere passo passo, cercando di conquistare gli obiettivi che fisseremo, ovviamente con Mazzarri”. Il Torino concluderà la stagione sabato, alle 20.45, a Marassi, ospite del Genoa.

 

In ottomila alla Stratorino

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Tra gli ottomila podisti iscritti e’ stato Gianluca Ferrato,  25 anni, di Pinerolo, a vincere la Stratorino 2018. I partecipanti hanno potuto scegliere tra il percorso di cinque o dieci chilometri. Il primo una  passeggiata tra i monumenti del centro, il secondo una vera e propria gara cronometrata che passa anche per  il Valentino. La 42esima edizione della corsa organizzata da “La Stampa” e Team Marathon e’ partita alle 10 da via Roma angolo piazza Castello. Tante le famiglie con bambini e cani al seguito. Madrina Cristina Chiabotto. (Foto rc – il Torinese)

Attesi 55mila tifosi per Roma – Juventus

Sono 55mila gli spettatori previsti domani all’Olimpico in occasione big match Roma-Juventus. Migliaia di juventini giungeranno nella Capitale su treni e bus organizzati. Il tavolo tecnico in Questura, presieduto dal questore Guido Marino, ha definito  i dettagli del piano. I cancelli d’ingresso verranno aperti  alle 18, con  una suddivisione dei flussi di spettatori su aree di parcheggio per ognuna delle tifoserie. La Prefettura ha disposto il divieto di vendita per asporto e trasporto in strada di bevande in bottiglia.

Dall’Uefa provvedimento contro Buffon

Un procedimento disciplinare nei confronti di Gigi Buffon è stato aperto dall’Uefa per l’espulsione e le dichiarazioni fatte a Madrid. Allo stadio  Bernabeu il portiere e capitano bianconero venne allontanato dall’arbitro Oliver dopo  le proteste successive al rigore concesso al Real all’ultimo minuto di recupero, che portò all’eliminazione della Juventus. La discussione del caso avverrà il 31 maggio da parte della commissione Controllo, Etica e Disciplinare.

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

FIAT Torino – Varese: proprio sicuri che sia l’anno dei rimpianti?

E’ terminato il campionato con una vittoria che non lascia l’amaro in bocca per quel che sarebbe dovuto accadere dal prossimo weekend, ma con un sorriso che dovrebbe solo far sperare di poter rivivere le tante emozioni positive che quest’anno abbiamo vissuto

Se questo è un anno di rimpianti, bè, … datecene altri: prima partecipazione in coppa Italia e vittoria immediata al primo tentativo (prima squadra a vincerla dopo soli tre anni in Serie A, come segnalatomi da una persona “influente”), passaggio del primo turno di Eurocup e a 3” all’ intervallo dell’ultima partita della seconda fase si era qualificati… per i turni successivi. Campionato? Ok, si vorrebbe avere tutto, e sarebbe bello, ma l’esperienza sarà il tesoro da conservare per il prossimo anno. E comunque, pur essendo ripetitivo: nelle ultime partite 6 sono andate perse negli ultimi minuti se non secondi e pur se è vero che con i se e con i ma non si vincono i campionati, per lo stesso motivo aver vinto la Coppa Italia non è stata una fortuna.Chi vuole ricordare qualcosa di bello? Senza classifica, ma con emozione, … vedrete quante cose solo al volo bastano per avere tuffo al cuore. In ordine sparso e solo a titolo di esempio per la memoria…   la palla recuperata da Deron e il passaggio a Sasha della finale credo sia da lacrime istantanee, il tiro di mercoledì di Peppe da libro Cuore, l’alley hoop di Bongou Colo’ per Deron sotto di 20 da incoscienti spettacolari, i tre tiri quasi consecutivi sempre di Bongou Colo’ in finale coppa Italia sono da vittoria della volontà sulla ragione, Valerio Mazzola che lotta per la vittoria in coppa a Firenze, segna bombe a raffica come mercoledì e che comunque trova il tempo di sollevare Gudaitis da cavaliere antico contro Milano, le vittorie su Milano e sul Bayern di quest’anno, il tiro da tre dall’angolo di Vander Blue contro Cremona in controtempo, Trevor Mbakwe che con la schiena a pezzi vola a schiacciare a canestro e prova pure a pedalare pur di entrare in campo, il canestro al volo di Patterson allo scadere del secondo tempo su passaggio baseball tutto campo di Washington contro Varese, i passaggi sulla schiena degli avversari di Garrett che poi conclude a canestro, il giro del campo con la Coppa Italia prima della partita con Capo D’Orlando, la classe e l’educazione sportiva di Jones che entra e tira dentro 7 bombe come se avesse sempre giocato e tutto il Palaruffini in piedi ieri sera a festeggiare con la squadra e con allenatore e tutto lo staff, ma sono solo alcuni dei momenti e tutti non è possibile metterli, almeno in questo articolo… : e questa è una stagione deludente? Allora, se questo è vero, prepariamo pure l’ex Palaisozaki alias Palalpitour: altroché il Palavela, se Torino “da delusione” crea queste emozioni, se vincerà cosa potra’ succedere?

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Mercoledì sembrava che la FIAT Torino giocasse senza curarsi degli avversari: come l’avevamo vista più volte, con calma con indifferenza quasi nei confronti degli avversari che pure arrivavano da 12 vittorie su 14 nel girone di ritorno. Non sembrava Varese la squadra forte, eppure non hanno non giocato alla “morte” pur di farcela, semplicemente la FIAT Torino ha giocato libera con la testa, e il buon Galbiati, qualsiasi sia il suo futuro, esce da vincente quest’anno, e non solo per la Coppa Italia, che così frettolosamente molti hanno già scordato: no, non è vero, non sono molti. Sono tanti invece i tifosi della curva che proprio in occasione dell’ultima partita hanno indossato la maglia con il cerchio tricolore. Dimenticare non è patrimonio delle persone sensibili. E proprio su questa parte mercoledì c’è stata una celebrazione di una persona che io non ho avuto la possibilità di conoscere, ma visto che molto di quello che sei stato vale da quello che lasci, da quello che ho ricevuto e sentito credo che Claudio, deve essere stato una persona vera, sincera, leale e sensibile. Smuovere il cuore di tutti non è facile. E aver la forza di farlo davanti a tutti vuol dire averla ricevuta da chi non c’è più fisicamente ma che vive nelle persone che lo hanno amato e lo ameranno per sempre. Peppe Poeta, prima della partita, ha letto una poesia, anzi direi più un’espressione di amore profondo che la moglie Tina gli ha dedicato. Mi è stata inviata e la trascrivo così com’è: “L’infinito del verbo AMARE è RESTARE, è esserci nonostante tutto. Amare è anche RESTARE sotto la Croce di chi AMI, bevendo fino in fondo, in certi precisi momenti, l’amaro calice dell’impotenza. Il Dolore più grande è NON poter far nulla davanti alla Sofferenza di chi AMI. Ma l’AMORE VERO è anche e soprattutto restare lì nonostante la nostra impotenza. Si ama soprattutto quando si RESTA anche nelle situazioni in cui NON converrebbe più restare”.

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E altre persone si sono unite per Claudio e per Tina: Manuele scrive “Per me Claudio è stato un esempio e sono fiero di essergli stato amico e di essergli stato vicino ma sono io che devo dirgli grazie per la sua amicizia e per i suoi insegnamenti e davvero, come dice qualcuno, l’Infinito di amare è restare”. Deborah ci invia: “Ogni volta vorrei mollare ma non lo faccio, ogni volta che combatto per ciò che ritengo giusto, lo farò con il sorriso dedicandolo a te… Grazie amico mio”.

“Nel quotidiano si incontrano tantissime persone , ma sono poche quelle per me SPECIALI, una di queste sei tu! Grazie Bulls!!”, queste le parole di Luca. E ancora… “Questo pomeriggio mi è stato chiesto un pensiero su Claudio e inizialmente avevo paura di essere banale e di non riuscire ad esprimere il mio amore, poi mi sono seduto e ho pensato che per me Claudio era tutto. E’ stato un papà quando ne ho avuto bisogno, è stato un amico un fratello un consigliere e in una sola parola è stato Famiglia per me. E’stato motivo di orgoglio poter dirgli quanto gli voglio bene e quanto importante fosse per me e per noi e di quanto io sia felice di potermi forgiare della parola amico suo perché Claudio era vita. Grazie davvero di tutto amico mio: forse ha davvero ragione Tina la sua splendida metà. Lei è stata l’altra metà del suo cielo, erano uno il prolungamento dell’altro e…sì: permettemi, direi come dice TINA, L’INFINITO DI AMARE E’ RESTARE E CLAUDIO E’ QUI con noi. Ti voglio bene. Tuo Manuelino”. “Il vuoto a chi rimane… Chi era Claudio? Il susseguirsi di gesti del cuore racchiudono una vita di momenti e sensazioni che descrivere a parolo o con parabole pre…stampate hanno del limitativo. Un Cuore Granata e Gialloblù, un uomo di Curva, una persona che ci ha lasciato un esempio che rimane come un tatuaggio nell’anima, il voler vincere sul demonio della malattia. Un esempio di lotta senza quartieri e religione, una semplice persona che ha lasciato qualcosa. Come un vecchio capitano in campo, ho solo avuto l’onore con rispetto e semplicità…di tenere per mano chi ti ha amato e amerà per sempre (la tua moglie Tina) per preparare la sceneggiatura di un film d’amore di chi rimane. Un semplice gesto per non apparire, ma per dimostrare alla tua gente, che non serve apparire… ma fare… come hanno fatto i tuoi fratelli. A loro il tributo e l’applauso di un Ruffini al 99% toccato dalla lettura del Ruggente Peppe Poeta. Ciao Claudione…veglia sempre su di Noi… ti garantisco che i ragazzi porteranno avanti il tuo desiderio e si prenderanno cura di Tina. Ciao Claudione. Con stima e rispetto. Il Capitano.” E queste sono le parole di qualcuno, che a cuore non è secondo a nessuno… Commentare? Non ce n’è bisogno. Qualcuno ha avuto la forza di andare oltre il campo e a portare umanità oltre il canestro, e a Claudio e all’artefice che ha avuto la forza di creare con volontà questo splendido pur se triste momento intenso vada il nostro pensiero di riconoscenza per aver fatto vivere la vita nel mondo luminoso del nostro Basket. E’ vero: Torino poteva vincere di più, ma ha fatto tanto e ha tifosi veri che hanno un cuore e che sanno riconoscere la volontà di fare. Avanti Torino, la strada non sarà sempre facile, ma almeno, il prossimo anno, le nostre maglie avranno un cerchio tricolore a ricordarci che luci ed ombre fanno parti della vita e anche dello sport, ma il coraggio, l’incoscienza e la voglia di farcela a volte fanno sì che nonostante tutto si può vincere con tutti e tutti insieme. Tutto il resto … è noia.

Paolo Michieletto

 

MOUNTAIN BIKE: IL GSPM TORINO È CAMPIONE D’ITALIA

Fine settimana foriero di soddisfazioni incommensurabili per il Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino: dopo l’argento nazionale conquistato sabato 5 maggio nella gara di corsa su strada, domenica è finalmente arrivato il primo scudetto stagionale. A conquistare il tricolore sono stati i ragazzi della mountain bike, che si sono imposti sulla concorrenza in occasione dei campionati italiani ASPMI, disputatisi a Borgo Tossignano, in provincia di Imola

La spedizione sabauda constava in tutto di 7 partecipanti: oltre al responsabile della compagine ciclistica, Andrea Bologna, si sono presentati ai nastri di partenza anche Barbara Batel, Adriano Petti, Roberto Laghi, Roberto Moretta, Massimiliano Lenta e Alessandro Dazzeo. Detto della graduatoria a squadre, nella quale i piemontesi si sono lasciati alle spalle i colleghi di Imola e Modena, per il team gialloblù non sono mancate neppure le gioie individuali; infatti, Batel e Petti hanno agguantato il primo posto nelle rispettive categorie (donne e M4), mentre Bologna si è piazzato secondo nella M5 davanti al compagno di squadra Moretta (bronzo). Terza posizione, infine, nelle categorie M3 e M6 per Lenta e Laghi. A margine della competizione, Andrea Bologna si è dichiarato estremamente soddisfatto per i risultati conseguiti: «Siamo davvero felici e orgogliosi di aver iscritto nuovamente il nome di Torino nell’albo d’oro della kermesse, al termine di una gara rivelatasi più impegnativa del previsto a causa del fango disseminato lungo l’intero tracciato, che ha reso difficoltosa la pedalata e precario l’equilibrio, tanto che si sono registrate numerose cadute tra gli atleti, fortunatamente prive di conseguenze. Notevoli anche la lunghezza del percorso e il dislivello: nel primo caso parliamo di 36 chilometri, nel secondo di ben 1500 metri!». Un plauso, infine, è stato rivolto agli organizzatori della manifestazione: «Ringraziamo infinitamente la polizia municipale di Imola, con particolare riferimento a Stefano e Gabriele, per la grande ospitalità dimostrata e la disponibilità messa in campo». Smaltita l’euforia per il primo scudetto dell’anno, per il GSPM Torino è già tempo di prepararsi alla prossima sfida: sabato 19 maggio, ad Arcola, in Liguria, è in programma il campionato italiano ASPMI di tiro dinamico. L’obiettivo è quello di migliorare il quinto posto conseguito poco meno di dodici mesi fa a Terni.