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Tatiana Andreoli argento a squadre mondiale

Niente da fare per le azzurre dell’arco olimpico impegnate nella finale a squadre della prima tappa di Coppa del Mondo, terminata a Medellin (Colombia)

Tatiana Andreoli, atleta torinese classe 1999 tesserata per la Iuvenilia, l’azzurra di Rio 2016 Lucilla Boari e Vanessa Landi si sono arrese alla fortissima Corea del Sud (Chang, Choi, Kang) a segno nel match odierno senza perdere neppure una volèe. Le asiatiche non hanno sbagliato nulla e chiuso con i parziali di 55-51, 56-53 e 57-54, senza però ridimensionare il bellissimo percorso delle azzurre. Campionesse del mondo Junior in carica, Tatiana, Lucilla e Vanessa hanno chiuso la qualifica al settimo posto e nel tabellone degli scontri diretti hanno superato il Cile (Bassi, Elier Dabner, Marquez Rojas, 6-0), la Cina (Lan, Wu, Zhai, 5-3) e la Spagna (Canales, Garisteo, Marin, in rimonta allo shoot off 5-4 – 27-26). Da ricordare, infine, che la gara individuale di Tatiana Andreoli si è arrestata ai sedicesimi di finale contro la francese Audrey Adiceom, vincente 6-5 (10-9) alla freccia di spareggio. In precedenza Tatiana aveva concluso la qualifica in 23esima posizione (633 punti) e al primo turno degli scontri aveva battuto 6-2 la colombiana Valentina Contreras.La Coppa del Mondo proseguirà con le tappe di Shanghai, dal 6 al 12 maggio, Antalya (Turchia), dal 20 al 26 maggio, e Berlino, dall’1 al 7 luglio. I punti accumulati nelle varie tappe consentiranno ai migliori in classifica di accedere alle finali (data e sede sono ancora da definire), sia nell’arco olimpico sia nel compound. Oltre alla tappa di Medellin in corso, la nazionale italiana parteciperà all’appuntamento di Antalya in preparazione ai Campionati Mondiali di ’S-Hertogenbosch (Olanda), dal 10 al 16 giugno. Saranno questi la prima occasione per provare a raggungere la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Torino basket: un’avventura nel medioevo…

Avremmo voluto parlare di basket giocato con le splendide giocate e imprese di Jaiteh, Dallas Moore, Wilson e Tekele Cotton, e invece, ci troviamo catapultati improvvisamente nei secoli scorsi dalle nuove idee di un’entità che decide o meno sull’ortodossia dei comportamenti sulla base delle proprie convinzioni morali degli appartenenti al suo gruppo…

Torino è stata esclusa dal prossimo campionato di basket (non da quello attuale, notate bene) perché il “presunto futuro socio” di maggioranza (potrebbe abbandonare, essere sostituito, non avere quote di maggioranza in futuro, chi può dirlo con certezza in questo momento?) ha pendenze di varia natura e la società non si è comportata “eticamente” in maniera corretta. Ok, non entriamo nel merito, perché non è possibile per noi sapere tutto, ma non è questo il nodo cruciale. Le società appartenenti alla Serie A di basket riunite in lega si sono date un regolamento che solo da ieri verrà rispettato… . OK, ancora tutto bene, gli elementi saranno da valutare in varie sedi competenti ma non siamo ancora in grado di sapere tutto. Quello che è incredibile, indipendentemente da quello che appare, dai comportamenti innegabilmente “contorti” del mondo dirigenziale dell’Auxilium è che questa assemblea possa decretare a suo “insindacabile giudizio” la chiusura di un’azienda e, di conseguenza, il licenziamento di tutti i suoi dipendenti e l’annullamento di tutti i contratti in essere e futuri della stessa azienda! Capisco e comprendo i motivi che possono essere all’origine delle scelte ma non si può con noncuranza eliminare il lavoro di decine di persone per un comportamento presunto ed eticamente considerato scorretto da un piccolo gruppo di persone. Non si può rovinare l’esistenza di decine di famiglie sulla base di un presunto…qualsiasi cosa. E’ come se un’associazione di categoria escludesse e facesse chiudere un negozio perché segue le regole “dettate dallo stato” ma non quelle interne. Siamo al medioevo e oltre in cui se qualcuno si comporta diversamente da come desidero … la sua fine, a vario titolo, la decide chi in quel momento ha il potere per farlo. Poi, dopo tanto tempo si riconosce l’eventuale errore, ma la persona non “c’è più”, e come si dice…buonanotte ai suonatori. Ora, Torino ha fatto errori, ma non è da sola, e se è giusto punire uno che passa con il rosso allora è giusto punire tutti coloro che con il rosso sono passati di cui si ha notizia. Ma non sta accadendo questo. Come sempre, giocatori e allenatori in qualche modo si ricollocheranno in altri lidi, ma tutti gli “oscuri”? Con quale diritto si cancella un’azienda? Possono esistere regole antiquate in un mondo sportivo industriale di aziende che fatturano milioni di Euro e smuovono interessi territoriali e nazionali diversi? Saranno le sedi competenti a dirimere, forse, la diatriba: ma, al di là delle situazioni dalle quali ci asteniamo dal giudizio fino a quando non saranno chiarite, il pensiero va a tutti i tifosi che vengono cancellati con un colpo di spugna (o almeno questa è l’intenzione) e da sempre a chi lavora. Fosse successo ad un’azienda di tipo diverso, meccanica o agricola, commerciale o un panettiere, avremmo avuto tutti uniti contro chi decide di chiudere un’azienda: ebbene l’Auxilium Torino è un’azienda con tante famiglie che ci lavorano dentro. Trattatela come un’azienda, non come un campo su cui cogliere fiori discutibili.

Paolo Michieletto

 

La Reale Mutua Jacks Torino torna dalla Sardegna con 3 punti e con tanta esperienza

Il calendario del girone A del campionato nazionale serie A2 di softball ha portato la squadra torinese in terra sarda, dove nel week-end ha incontrato il Supramonte ed il Nuoro

Una vittoria ed un pareggio, tre punti da aggiungere alla propria classifica, questo è il conto complessivo dei due incontri disputati sabato 27 e domenica 28 aprile dalla compagine diretta dalla manager Maristella Perizzolo, che in Sardegna si è avvalsa della collaborazione tecnica dei coach Fabrizio Cina e Luigi Pellegrino. L’elemento da sottolineare è l’esperienza, la squadra è stata assieme per quattro giorni ed ha amalgamato a se le giovani Virginia Meano, Valentina Pennazio ed Elena Pinardi, le quali hanno avuto la possibilità di giocare e di mettere minutaggio nelle gambe. Ora è già tempo di pensare al prossimo impegno di domenica prossima, dove il Nuoro ricambierà la visita alla Reale Mutua Jacks Torino. Il 5 maggio alle ore 11 inizio gioco al diamante di via Passo Buole, per un’altra domenica di passione per il softball.

Questo è il programma degli incontri

3^ giornata di andata

27 aprile 2019

·         ore 13:00 Supramonte – Reale Mutua Jacks Torino 9-12

·         +00:45      Supramonte – Reale Mutua Jacks Torino 10-8

Anticipo della 4^ giornata di ritorno

28 aprile 2019

·         ore 11.00 Banco Sardegna Nuoro  – Reale Mutua Jacks Torino 5-19 (inn:4)

·         +00:45      Banco Sardegna Nuoro  – Reale Mutua Jacks Torino 0-11 (inn:5)

Grazie

Primato alla Corsa dei record

Grande festa, domenica scorsa,  per la quinta edizione de La Corsa dei Record, la mezza maratona che congiungeva le località di Lanzo Torinese e Caselle Torinese attraverso un percorso di 21,097 rivelatosi estremamente veloce. Talmente veloce da onorare appieno il nome della gara, offrendo non solo un grande spettacolo, ma anche il nuovo primato della corsa, con Francesco Grillo autore di una prestazione di grandissimo spessore, conclusa nel tempo di 1h07’32″, mostrando una condizione strepitosa come si era visto già due settimane fa nella vittoriosa Biella-Graglia.
La giornata dal clima tipicamente primaverile, con il vento che ha soffiato lungo ampi tratti alle spalle dei corridori, ha favorito le prestazioni degli oltre 250 partecipanti alla gara lunga, spostata di un mese rispetto allo scorso anno, un cambio di periodo di effettuazione che alla resa dei conti si è rivelato indovinato. La prova si è presto trasformata in una sfida a due fra Grillo e “l’ospite” lombardo Loris Mandelli (Pol.Carugate), dalla vasta esperienza sulla distanza che però nulla ha potuto di fronte alla progressione del portacolori dell’Atletica Saluzzo, capace alla fine di abbassare di mezzo minuto esatto il precedente record stabilito due anni fa dal marocchino Youssef Sbaai. Mandelli ha chiuso al secondo posto in 1h09’43″ mentre la lotta per il terzo posto alla fine ha premiato Giuseppe Bollini (Circuito Running) in 1h15’22″.
A completare la bellissima giornata dell’Atl.Saluzzo è arrivato il successo fra le donne di Nadia Re, che ha così bissato la vittoria dello scorso anno in 1h20’28″, con un progresso di un minuto rispetto alla passata stagione. A farle compagnia sul podio Antonella Gravino (Equilibra Running Team) staccata di ben 7’11″ e Francesca Bai (Cral Gtt) terza a 10’21″.
Considerando anche la non competitiva Sfidiamo il Diabete, con ricavato in beneficenza, sono stati oltre 400 gli iscritti alla manifestazione piemontese, gestita attraverso la partecipazione di oltre 50 volontari e di altrettanti membri delle amministrazioni dei 7 comuni coinvolti (Lanzo Balangero, Mathi, Nole, Ciriè, San Maurizio e Caselle) che hanno curato al meglio il tracciato per buona parte disegnato sulla pista ciclabile della Corona Verde, dove si è registrata la presenza di un foltissimo pubblico. Un’edizione da ricordare e già si pensa alla prossima.
 

Granata in grande forma battono il Milan

I granata battono il  Milan per  2-0 nel posticipo della 34a giornata di campionato di serie A. Le reti del Torino sono state segnate nel secondo tempo da  Belotti su rigore al 13′ st e da  Berenguer al 24′ st. La Roma supera il Milan che si trova quinto, raggiunto dal Torino, e alla pari  con l’Atalanta che gioca oggi con l’Udinese.

Inter-Juve, un tempo a testa

Il Derby d’Italia non ha deluso le aspettative neanche ieri sera, nonostante la Juventus sia arrivata a San Siro con l’ottavo tricolore già cucito sulle maglie e 26 punti di distacco dai nerazzurri

La squadra di Spalletti vuole i tre punti per tentare di sottrarre il secondo posto al Napoli e, naturalmente, per una questione d’orgoglio: in effetti, nel primo tempo l’Inter ha giocato la migliore partita della stagione, costruendo almeno 3 – 4 ottime occasioni da goal e schiacciando la Juve nella propria metà campo; basti pensare che il bianconero più attivo nella prima frazione di gara è stato Szczesny, che già al 7′ si fa infilare da uno splendido calcio al volo di Nainggolan su assist di Politano, ed al 28′ si salva su Icardi.

I bianconeri sembrano assenti, intimoriti dall’avvio rabbioso dell’Inter e dalla rete subìta: nei primi 45 minuti, interessante solo un’azione con Bernardeschi – serata da dimenticare per lui – , ma il suo tiro è fuori misura; CR7 è troppo solo là davanti, le due mezz’ali non lo supportano come dovrebbero e gli arrivano pochissimi palloni giocabili, anche perchè Cancelo non è in partita. Dato significativo del primo tempo: 7 corner in favore del’Inter contro 1 soltanto per la Juve.

La ripresa vede una Juventus decisamente più reattiva; Allegri al 4′ st inserisce Spinazzola per Alex Sandro, ed è la chiave di volta della gara: i bianconeri iniziano a macinare azioni proprio dalla sinistra, dando velocità a tutta la manovra e creando alternative in attacco, anche perchè al 15′ st entra il giovane Kean per Matuidi, ed a quel punto i bianconeri riprendono forma e vigore.

E finalmente arriva il pareggio bianconero, con un’azione magistrale: Pjanic inventa un retropassaggio di tacco al limite dell’area per Cristiano, che buca la rete con un gran sinistro rasoterra, Handanovic nulla può. Per CR7 è il 600° goal con squadre di club: giù il cappello, signori.

Ora la partita si fa davvero vivace, ad ogni azione della Juve – che ha alzato il baricentro e Pjanic gioca 20 metri più avanti – risponde l’Inter in contropiede, che cerca comunque di reagire, ad esempio al 69’st con Perisic, ma Szczesny riesce ad alzare il suo tiro sopra la traversa; poco dopo è però Handanovic a bloccare il destro al volo di Pjanic, che riceve un buon assist da Spinazzola.

I nerazzurri calano sempre di più, mentre, al contrario, Spinazzola, Kean e Cristiano si cercano e si trovano a meraviglia, e il finale è un assedio Juve nell’area nerazzurra: all’85’ st esce Bernardeschi per Pereira, che si mette subito in mostra con un bell’assist in area per Spinazzola, che però non riesce a concretizzare, e al 90′ st CR7 fa partire da destra una palla pericolosissima in area dove c’è Pereira, ma l’Inter si salva per miracolo.

Derby d’Italia onorato, bello spettacolo (specie nel secondo tempo), risultato giusto. #finoallafine

Rugiada Gambaudo

Verso Torino-Milan: il match più importante dell'ultimo quarto di secolo di storia granata

Una partita attesa oltre un quarto di secolo, per la precisione venticinque anni, dieci mesi e nove giorni (o, se preferite, 9444 giorni). Questo è il lasso di tempo tra il 19 giugno 1993 e il 28 aprile 2019, cioè tra il trionfo granata nella Coppa Italia 1992-’93 e la partita di domenica tra il Toro e il Milan. Con massimo rispetto per tutta la storia torinista e per tutti i giocatori che hanno difeso i colori granata, non è errato affermare che il Torino-Milan di domenica sera consiste nella partita più importante degli ultimi venticinque (abbondanti) anni di storia del Toro. Per chi in quel 1993 ancora non era nato (oppure era troppo piccolo), è giusto ricordare che in quella serata il Torino, pur sconfitto per 5-2 dalla Roma nella Città Eterna, riuscì meritatamente a conquistare la Coppa Italia, in virtù del secco successo per 3-0 maturato nella gara d’andata in Piemonte. Una Coppa Italia che tuttora consiste nell’ultimo trofeo conseguito dal sodalizio torinista. Certo, qualcuno potrebbe (non a torto) affermare che in quell’occasione si mise in bacheca una Coppa, mentre ora si è in lizza “solo” per la qualificazione alla Champions League, ma il fatto resta: per trovare una partita importante quanto quella di domenica bisogna andare a ritroso fino al giugno 1993. A render ancor più prestigioso (e, se vogliamo, storico) questo Torino-Milan sarà il fatto che, da quanto esiste la Champions League così come è attualmente strutturata, il Toro non solo non sia ancora riuscito ad accederci, ma neppure ci sia andato almeno vicino. Infatti, l’ultima esperienza del Toro nella “Coppa dalle grandi orecchie” risale all’annata 1976-’77, quando la manifestazione era ancora denominata Coppa dei Campioni, era riservata ai soli campioni nazionali (nonché alla detentrice dello stesso trofeo) ed era strutturata sull’eliminazione diretta, per ogni turno. Quel Toro si comportò più che dignitosamente, superando gli svedesi del Malmoe al primo turno (2-1 in casa all’andata e 1-1 in Svezia al ritorno), per poi inchinarsi (con una buona dose di sfortuna) al Borussia Moenchengladbach agli ottavi di finale, perdendo per 1-2 l’andata al “Comunale” e pareggiando per 0-0 il ritorno nell’allora Germania Ovest. La partita in terra tedesca (disputatasi a Dusseldorf) è tuttora ricordata come la lampante prova del “cuore Toro”: rimasti in otto uomini a causa delle discutibili espulsioni di Vittorio Caporale, Renato Zaccarelli e Luciano “Giaguaro” Castellini, i granata riuscirono a concludere indenni la contesa, per una soddisfazione (seppur platonica) enorme. A seguito dell’espulsione (al 71′) di Castellini, negli ultimi diciannove minuti la porta torinista venne difesa da Francesco “Ciccio” Graziani, che si destreggiò bene tra i pali, effettuando anche delle buone parate. Era il 3 novembre 1976.
 

Giuseppe Livraghi

 

Coppa del Mondo, Tatiana Andreoli in finale a squadre

Brillano le squadre azzurre nella prima tappa di Coppa del Mondo in corso a Medellin (Colombia). Si giocheranno l’oro la formazione femminile dell’arco olimpico e quella maschile del compound, mentre cercherà di conquistare il bronzo il terzetto femminile del compound

 Tra le ragazze dell’olimpico c’è Tatiana Andreoli, ventenne torinese tesserata per la Iuvenilia, che insieme a Lucilla Boari e Vanessa Landi sfiderà la Corea del Sud (Chang, Choi, Kang) domenica alle 17.25 ora italiana. Le tre azzurre, campionesse del mondo Junior nel 2017, hanno chiuso la qualifica al settimo posto e nel tabellone degli scontri diretti hanno poi superato in successione il Cile (Bassi, Elier Dabner, Marquez Rojas, 6-0), la Cina (Lan, Wu, Zhai, 5-3) e la Spagna (Canales, Garisteo, Marin, in rimonta allo shoot off 5-4 – 27-26). Adesso sono attese dal confronto con le forti coreane, nella finale che sarà trasmessa in diretta streaming dal canale youtube ufficiale della World Archery. A livello individuale la corsa di Tatiana Andreoli si è fermata ai sedicesimi di finale contro la francese Audrey Adiceom, vincente 6-5 (10-9) alla freccia di spareggio. In precedenza Tatiana aveva concluso la qualifica in 23esima posizione (633 punti) e al primo turno degli scontri aveva battuto 6-2 la colombiana Valentina Contreras.
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Torino-Milan, i precedenti

L’incontro di domenica sera (ore 20:30) sarà il settantatreesimo confronto nella Serie A a girone unico, in terra piemontese, tra Torino e Milan. Le precedenti 72 gare vedono il Toro in vantaggio, con 20 vittorie contro le 17 dei milanesi (35, invece, i pareggi), ma con i meneghini avanti nel computo delle reti realizzate: 95-90. L’ultimo successo lombardo è un 4-2 risalente all’annata 2012-’13 (sedicesima giornata, 9 dicembre 2012), mentre l’ultima affermazione granata è datata 4 novembre 2001 (decima giornata della stagione 2001-2002): 1-0 firmato da Cristiano Lucarelli al 26′. Recentissimo, infine, l’ultimo pareggio: l’1-1 dalla scorsa annata (trentatreesima giornata, 18 aprile 2018), con i lombardi passati a condurre al 9′ (rete di Giacomo Bonaventura, dopo che il Toro aveva fallito un calcio di rigore con Andrea Belotti al 3′), ma raggiunti nella ripresa, grazie a una splendida incornata di Lorenzo De Silvestri (70′). Il più largo successo milanese è il 6-0 della stagione 1951-’52 (settima giornata, 21 ottobre 1951), mentre la più pingue vittoria torinista è il 6-2 col quale il Grande Torino fa suo l’incontro della trentasettesima giornata del campionato 1946-’47 (29 giugno 1947). Oltre al girone unico, le due compagini si sono, altresì, incontrate nei campionati strutturati su più gironi (quindi prima della stagione 1929-’30), nonché nella Serie A 1945-’46 (l’ultima, per forza di cose, non disputata in un unico girone): il conto “pre 1929” vede 11 confronti, con 5 vittorie del Torino, 5 pareggi e un solo successo milanista, con il Toro avanti per 29-18 nel computo delle reti. L’incontro della seconda giornata del girone finale del campionato 1907 consiste nel primo “incrocio” ufficiale in assoluto fra i due sodalizi: un 1-1 datato 10 marzo 1907. Per quanto riguarda, invece, l’annata 1945-’46, si contano due successi granata: 4-0 alla settima giornata del girone eliminatorio dell’Alta Italia e 3-0 alla seconda del girone finale.
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Ed eccoci alla Coppa Italia, nella quale in quel di Torino si computano 11 confronti, con 7 vittorie granata, un solo successo milanista e 3 pareggi, con il Toro avanti per 17-7 nel conto delle reti. I primi tre confronti vedono altrettanti successi piemontesi: 3-2 (dopo i tempi supplementari) nella ripetizione della gara di semifinale del 1937-’38, 5-0 nei quarti di finale del 1942-’43 (edizione poi vinta dal Toro, nella finale col Venezia) e 2-1 negli ottavi di finale del 1960-’61. Il Milan strappa un pareggio nell’edizione 1967-’68, con uno 0-0 alla prima giornata del girone finale (a quei tempi il trofeo non veniva assegnato mediante eliminazione diretta) che vede la successiva l’affermazione del Toro, quindi altre due vittorie granata: 1-0 nell’andata dei quarti di finale del 1968-’69 (successo poi “replicato” nella gara di ritorno in Lombardia) e stesso risultato alla prima giornata del girone finale del 1970-’71, edizione vinta dal Torino nel successivo spareggio con lo stesso Milan. Il “Diavolo” torna da Torino con un risultato positivo la stagione seguente, con uno 0-0 alla prima giornata del girone di semifinale (5 giugno 1972), quindi il successivo confronto va in scena sedici anni più tardi, nel 1988, alla terza giornata del girone valido quale seconda fase dell’edizione 1988-’89, con un già eliminato Toro che batte i rosso-neri per 1-0 (rete di Giorgio Bresciani, su rigore, al 29′), estromettendoli dalla competizione. I due confronti degli Anni Novanta vedono il Milan uscire indenne nel 1991-’92 (1-1 nel ritorno dei quarti di finale) ma sconfitto nel 1998-’99 (2-0 nell’andata del secondo turno): nel primo caso i milanesi avanzano grazie al 2-0 dell’andata, mentre nel secondo ribaltando la situazione nel match di ritorno (vinto con un secco 3-0). L’ultimo confronto, in quel di Torino, nella “competizione della coccarda tricolore” risale all’annata 2000-2001, con il Milan che passa per 3-1 su un Toro destinato a tornare in Serie A. Non va, infine, dimenticato il confronto internazionale datato 1961-’62 (10 giugno 1962), nella semifinale d’andata della Coppa dell’Amicizia italo-franco-svizzera, conclusosi col successo granata per 2-1. In totale, tra i vari campionati e le varie coppe ufficiali, il Torino ha ospitato il Milan 97 volte, vincendo in 35 occasioni e perdendo in 19 (43, invece, i pareggi). Il computo delle reti vede, infine, in vantaggio i granata, per 145-121.

Giuseppe Livraghi

Marchisio operato al menisco all'ospedale Koelliker

Ieri, 24 aprile, presso l’Ospedale Koelliker  di Torino, il calciatore Claudio Marchisio è stato sottoposto a intervento chirurgico di riparazione artroscopica del menisco laterale del ginocchio destro, dal Dottor Saccia, coadiuvato dai dottori Comba e Cenna. I tempi di ripresa dell’attività agonistica, dopo l’operazione perfettamente riuscita, saranno non inferiori ai 4 mesi.