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Golden Bear di Zagabria: Alessia Tornaghi è oro nella competizione internazionale

 Nel fine settimana la campionessa italiana assoluta di pattinaggio artistico Alessia Tornaghi ha conquistato la medaglia d’oro al Golden Bear di Zagabria, gara internazionale senior. 
Alla sua seconda uscita stagionale nella categoria senior a livello internazionale la sedicenne allieva di Edoardo De Bernardis ha ottenuto il primo posto con un totale di 178.14 punti.
Va sottolineato che la giovanissima atleta ha eseguito nel programma corto la combinazione triplo lutz-triplo toeloop, elemento tecnico che mai nessuna Italiana dopo Carolina  Kostner è riuscita a realizzare in campo internazionale.
La pattinatrice milanese dell’Agorà Skating Team si allena in Piemonte sotto la guida tecnica e artistica di Edoardo De Bernardis dell’ Ice club Torino.
Alla competizione di Zagabria hanno gareggiato anche altri atleti seguiti dallo staff tecnico della società diretta da Claudia Masoero: la finlandese Sofia Sula che con un‘ ottima combinazione di triplo- triplo ha ottenuto il secondo posto nel programma corto e la sesta posizione finale e Anais Coraducci atleta di punta Svizzera quinta classificata.
Nella altre categorie del Golden Bear hanno preso parte alla competizione altri atleti dell’Ice Club Torino: la Svizzera Isabella Albertoni tra le junior e gli Italiani Raffaele Zich , Francesca Prato e Annalisa Ursino.
Ottimo anche l’argento nella categoria junior maschile del polacco Egor Khlopkov, coreografato sempre dal tecnico torinese De Bernardis.

Mazzarri: “Dopo il gol del Cagliari ci è venuto il braccino corto”

“Tra il primo e secondo tempo ho fatto cambi importanti per provare a reagiree  oggi qualcosa di positivo, rispetto alle altre gare, si è visto”. Così dice all’Ansa l’allenatore granata Walter Mazzarri dopo il pareggio 1-1 con il Cagliari. La “crisi” del Toro sarebbe più  psicologica più che fisica o tattica. “Dopo il gol del Cagliari ci è venuto il braccino corto. Prendiamo questo punto – afferma il ct – e pensiamo alla prossima partita. Quando vivi un momento particolare, bisogna  limitare i danni, mettendo un punticino in cascina. Non sono contento,  si può e si deve fare meglio, dobbiamo far passare questo momento. E quando i ragazzi sentono la pressione del risultato si ha paura e si subisce”

Il Lecce blocca la Juve sull’1-1

Arriva il secondo pareggio in nove giornate per gli uomini di Sarri: a Lecce la squadra bianconera chiude in parità dopo un primo tempo dominato ma senza reti, anche grazie al portiere Gabriel, autore di parecchi miracoli.
Siccome tutti dicono che la Juventus ha due formazioni titolari, che chiunque vada in campo la differenza non si vede, allora non si cerchino scuse (tipo l’assenza di CR7) per l’opaca prestazione della squadra di ieri, che – detto onestamente – deve aggiustare la mira.
Piuttosto, tutta la squadra deve fare il mea culpa perchè ieri pomeriggio ha sbagliato l’approccio alla gara, pensando magari di trovare un avversario facile ed arrendevole: niente di più sbagliato, perchè i giallorossi hanno impostato la partita in difesa, è vero, rinunciando ad un certo punto persino a giocare sulle fasce e permettendo alla Juve di crossare da ogni dove; ma hanno fermato i Campioni d’Italia, questo è certo.
Quando ci si accorge che la palla proprio non vuole entrare, di solito ci si affida alla classe di Ronaldo, e qualcosa vien sempre fuori; ma ieri non c’era, ed è evidente che senza di lui non è la stessa cosa: Dybala e Higuain si danno da fare (abbiamo contato almeno 5 tiri della Joya ed altrettanti del Pipita), ma Bernardeschi non era decisamente in partita – tanto che sbaglia un goal a porta vuota – e non si può pensare di buttare semplicemente la palla in avanti alle due punte, specialmente quando la difesa avversaria toglie quasi tutti gli spazi alzando un muro molto difficile da abbattere, anche per la Juventus.
Comunque, dopo un primo tempo in cui la Juve ha fatto vedere molto possesso palla ma zero concretizzazione, al 48′ st. arriva il vantaggio bianconero: Pjanic si avventa su una respinta, tenta il tiro e viene travolto da una scivolata di Petriccione poche spanne dentro l’area; il Var dice che è rigore, Dybala esegue in maniera ineccepibile.
Peccato che dopo pochi minuti segua l’intervento sgraziato di De Ligt: palla sul braccio, rigore realizzato da Mancosu: 1-1. Il Lecce gongola, pare incredulo, e anche Sarri, ma per il motivo opposto, ed inizia a farsi sentire pesantemente contro i suoi, tanto che si becca un cartellino giallo.
A questo punto, Sarri prova a cambiare le carte: prima toglie Danilo (spento: quando il Lecce attacca, lo fa quasi sempre dalla sua parte) per Cuadrado, poi al 66′ st. è costretto a sostituire Pjanic, infortunato, per Khedira. Bentancur va al suo posto, ma non è la stessa cosa, nonostante la sua buona partita. Al 71′ st fuori Can per Rabiot, tanto ormai si gioca costantemente nella metà campo del Lecce, è un assedio.
All’82’ st, il portiere giallorosso fa un buon intervento su Higuain ma lo colpisce in testa e l’argentino finisce la partita con il turbante.
Tanti errori individuali, poco gioco e atteggiamento quasi risparmioso nella gestione della palla: urgono provvedimenti seri.
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Rugiada Gambaudo

Giochi Mondiali Militari, i piazzamenti degli atleti piemontesi

Si sono svolte nel giorni scorsi le gare di nuoto in vasca e di nuoto per salvamento dei Giochi Mondiali Militari, evento organizzato con cadenza quadriennale dal CISM – Conseil International du Sport Militaire (Comitato Internazionale Sport Militari) e quest’anno di scena a Wuhan, in Cina. Tanti gli atleti italiani impegnati e tra loro anche alcuni piemontesi. Aurora Petronio (Fiamme Gialle/Rari Nantes Torino) si è piazzata quinta nella finale dei 200 farfalla con il tempo di 2’14’’85, mentre nella mezza distanza si è fermata in qualifica, 12esima in 1’03’’19. Ha poi nuotato anche nelle batterie della 4×100 mista femminile – nella frazione a delfino – contribuendo al passaggio in finale della formazione azzurra, poi sesta. Due gare individuali anche per Alessandro Bori (Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse), fermatosi in qualifica a ridosso dei primi 10 sia nei 50 sia nei 100 stile libero, con i tempi di 23’’40 e 51’’10 rispettivamente. L’atleta lombardo che dalla scorsa primavera si allena al Centro Nuoto Torino ha gareggiato in ben quattro staffette, settimo con la 4×100 stile libero mixed, con la 4×100 e la 4×200 stile libero maschile, e quinto con la 4×100 mista mixed, nella quale ha nuotato l’ultima frazione a stile libero in 49’’99.

 

Nel nuoto per salvamento è arrivata a un passo dal podio Giorgia Romei (Marina Militare), nuotatrice ligure di casa all’Aquatica Torino, quarta nei 200 ostacoli in 2’10’’33 e quarta anche con la 4×50 mista azzurra. Giorgia ha ottenuto anche un sesto e un settimo posto con le staffette 4×50 ostacoli e 4×25 manichino rispettivamente. Con lei si è tuffato Diego Giuglar (Marina Militare/Rari Nantes Torino), sesto in tutte le staffette e 11esimo nelle qualifiche di tutte le gare individuali cui ha preso parte: i 50 manichino (32’’50), i 100 manichino pinne (50’’98) e i 100 manichino pinne e torpedo (57’’78).

 

Ai Giochi Mondiali Militari di Wuhan è in gara anche Alice Franco (Esercito/Asti Nuoto), che ieri ha concluso la 10 km in acque libere in 2h15’30’’ e domani sarà impegnata nella 5 km. Tutti i risultati a questo link.

Juve, Agnelli: “E’ ora di pensare in grande”

Il  presidente della società bianconera, Andrea Agnelli, all’assemblea degli azionisti, tenutasi all’Allianz Stadium per approvare il bilancio 2018-2019 e l’aumento di capitale di 300 milioni di euro ha detto che “per la Juventus questo deve essere un “nuovo anno zero: vogliamo pensare in grande.” Ha aggiunto: “l”aumento di capitale puntava al risanamento societario, che è stato completato. Ora dobbiamo pensare allo sviluppo della società con un orizzonte di lungo periodo”.

Juve-Lokomotiv Mosca, vittoria sofferta

Ancora una volta la Juve soffre, ma vince. Contro la corazzata russa, che ha ben ingabbiato gli uomini di Sarri, i bianconeri hanno fatto tanto possesso palla, ma pochissime combinazioni efficaci; Ronaldo non in serata, Pjanic marcatissimo, i laterali poco incisivi. Anche la difesa ha avuto difficoltà, specie in occasione della rete subita.
La Juve parte con Bentancur trequartista dietro a CR7 e Dybala, Matuidi con Pjanic e Khedira in mezzo. Già dalla prime battute si intuisce che il Lokomotiv pensa più che altro a difendersi, cercando di sfruttare il contropiede su eventuali errori avversari; infatti passa in vantaggio al 30′, quando Bonucci e De Ligt non contrastano a dovere Miranchuk, che arriva facilmente in area bianconera e segna il goal dello 0 -1.
Nel secondo tempo Sarri toglie Khedira per Higuain, quindi Dybala va a fare il trequartista; con l’inserimento del Pipita, si apre qualche spazio nella difesa russa e Cuadrado può spingere meglio, sfornando preziosi assist in area; al 64′ st esce Matuidi – non brillante stasera – per Rabiot.
Al 76′ st i padroni di casa pareggiano con Dybala, che raccoglie un bell’assist del solito Cuadrado dalla destra e, liberissimo, sgancia un tiro appena fuori area che va a finire alle spalle di Guillerme. Uscirà all’80’ st tra gli applausi del pubblico, tutto in piedi. Si vede che il ragazzo ha voglia di far bene e che l’intesa con i compagni è ottima; la classe non si discute.
Dopo appena due minuti, la Joya raddoppia, girando in rete un tiro da fuori di Sandro: 2-1 Juve, partita ribaltata nonostante le incertezze iniziali. In partite come questa, dove l’avversario si chiude in difesa, il tridente Ronaldo-Higuain-Dybala può essere una soluzione, anche se il più in forma stasera era proprio Dybala, mentre CR7 e Higuain erano sottotono.
Vero è che il Pipita va vicino al goal, dapprima con una grande giocata al limite dell’area di rigore e poi con un colpo di testa, ma in entrambe le occasioni il pallone finisce sul fondo per pochi centimetri.
Il gioco di Sarri stasera non si è visto, grazie anche ad un avversario ostico che non ha concesso molti spazi; ma la squadra ha saputo soffrire e pazientare il momento opportuno per la rimonta, anche se con due tocchi individuali.
Ovunqueecomunque #finoallafine
Rugiada Gambaudo

Reale Mutua Torino – Treviglio: una sconfitta senza alibi

Il basket visto da vicino

84 – 84: 25” 1 decimo alla fine palla in mano. Tiro contro il tabellone senza toccare il ferro (e con questo sono quattro in tutta la partita di tiri sul “palo” , …) rimbalzo e nulla di fatto. 1” e 1 decimo alla fine. Time out. E dopo una notevole “pensata” Treviglio riesce a fare una rimessa da metacampo per un giocatore che si trova solo sotto canestro!!! Che segna, ovviamente, e forse fuori tempo massimo: ma vogliamo trovare scuse ad un abominio tattico di questo livello? Direi di no.
La partita ha avuto andamento a strappi ma con buona parte della stessa gestita sempre in avanti dai Treviglio Lakers, o almeno così son sembrati, vista la facilità con cui hanno attaccato la difesa di Torino.
Purtroppo, oltre a Diop (infortunato a tempo medio lungo…) , bisogna registrare l’assenza pressoché totale dal gioco di Pinkins che in questo campionato non è ancora entrato a far parte, sperando che la “malattia” dei giocatori forti che a Torino “impazziscono” e giocano come evanescenti fotocopie del nulla non sia incombente anche su di lui e sappia reagire a questo periodo.
In realtà, abbiamo solo due, tre giocatori di livello buono per la serie A2 o lega nazionale pallacanestro che dir si voglia, e sono Marks (pur con dei limiti di personalità e del coach che talvolta lo relega in panchina nei momenti clou per lasciar posto al volenteroso ed eroico Traini che, però, a dire il vero, il livello dove gioca se lo deve ancora guadagnare, facendo a tratti cose egregie e talvolta incredibili “follie cestistiche”) e Campani, che, come già scritto da me negli articoli precedenti, è un lusso per la categoria. Poi c’è Cappelletti, che a tratti dimostra molto bene il suo valore ma che è ancora in condizione fisica da affinare, visti i crampi accusati in campo (cosa non “proprio” comune in ambito cestistico, anche se li aveva avuti anche Lebron James nelle finali NBA, ma temo sia un pochino irriverente il paragone).
Alibegovic è a corrente alternata e non è ancora il giocatore di un paio di anni fa ad inizio campionato. Il tempo per migliorare c’è tutto e noi lo speriamo. Di Toscano si può solo dire che lasciarlo da solo da tre è un “suicidio” sportivo della squadra che lo affronta in quanto sa essere molto preciso, ma fuori della piastrella…abbiamo già parlato in cima al presente articolo.
In tutto questo bisogna dire che stavolta al Coach non è andata bene, in quanto già in altre occasioni si era vinto all’ultimo secondo per errore degli avversari, cosa che sarebbe potuta accadere anche ieri sera, ma sembra proprio che il Killer Istinct per distruggere l’avversario al momento non sia patrimonio della squadra di Torino e del suo coach, che talvolta preserva giocatori che dal campo non dovrebbero mai uscire, in luogo di altri comprimari che fanno tutto quello che possono e che quindi vanno apprezzati.
Lamentarsi dell’arbitraggio è un segnale di debolezza elevata in questo contesto. Treviglio è una squadra onorevole ma non un “dream Team”. Rispetto degli avversari non vuol dire paura. E i tifosi di Torino hanno bisogno di emozioni e divertimento e, soprattutto vincere. Se segni anche all’ultimo secondo, degli arbitri non ne parli nemmeno. Se no, giustifichi, ma così ti qualifichi anche…. .
Bisogna ricordare che questa è la città che ha “esonerato” Allegri, allenatore di una squadra che ha vinto tutto perché non “piaceva” come vinceva … e se qui non si vince … non si va avanti bene.
Lo sport è spettacolo e tecnica unite al massimo livello per poter attrarre folle di persone all’evento sportivo. Il solo risultato talvolta non è sufficiente. Ma, ancora una volta, ricordo una frase di una persona importante in ambito sportivo che disse “vincere non è importante … è l’unica cosa che conta” (Giampiero Boniperti), ed è bene non dimenticarselo, soprattutto se si vuole cogliere il cuore della gente.


Il mio unico suggerimento, da tifoso e da medio esperto di basket vuoi per età che da giocatore di altri tempi, è quello di affrontare con coraggio e un minimo di spavalderia le partite. Attendere gli altri di solito ti fa arrivare in ritardo. Non sarai mai il più forte se non ci credi anche tu. L’umiltà è una splendida dote, ma nello sport, di solito, vince anche chi crede in sé stesso e sa di potercela fare. Non rincorriamo alibi con gli arbitri (che probabilmente non hanno avuto “neanche loro” una buona serata), non diamo meriti agli avversari o colpe ai nostri giocatori: insomma, giochiamo per vincere e non per non perdere. E magari, anche un pochino di basket spettacolo, aiuterebbe a scaldare gli animi… . Dai Torino! Dai Basket Torino! Noi ci siamo!
PS: ancora una nota. Il gesto più bello della serata è del giocatore di Treviglio Mattia Palumbo che, in una situazione di gioco molto equilibrata, convince l’arbitro a cambiare la decisione di dare rimessa alla squadra di Treviglio autoaccusandosi di aver toccato lui per ultimo la palla e facendo avere la rimessa in gioco per Torino. E’ un raro, molto raro, esempio di sportività in campo in ambito professionistico. Anni fa, da questa testata giornalistica, contribuii a far ricevere il premio Fair Play al giocatore di Torino Valerio Mazzola per aver sollevato da terra un suo avversario pur perdendo lui occasione di contropiede e avvantaggiando l’altra squadra per un sano senso dell’onore. Ebbene, il gesto di Palumbo, sottolineato da un applauso a scena aperta di tutto il Pala Ruffini (o Pala Gianni Asti) meriterebbe uguale ricompensa. Grazie Mattia, a nome di tutti gli sportivi e dei ragazzini presenti: sei stato un grande esempio!

Paolo Michieletto

Gspm Torino secondo ai campionati italiani di corsa campestre

FRECCE D’ARGENTO

Prestazione sfavillante da parte dei vigili sabaudi, fra i quali brilla Luisella Tanda, laureatasi vicecampione nazionale nella gara femminile

L’Aquila, città capoluogo d’Abruzzo, e la pista d’atletica dell’impianto sportivo “Isaia Di Cesare” hanno accolto nella giornata di domenica 20 ottobre i circa 130 partecipanti alla quarantottesima edizione del campionato italiano ASPMI di corsa campestre, organizzato dal locale gruppo sportivo di polizia municipale.

Malgrado il sole e le temperature quasi estive, che hanno reso la rassegna podistica ancor più impegnativa, si è assistito a una prestazione sfavillante da parte degli atleti del GSPM Torino, laureatisi vicecampioni nazionali alle spalle del GS Milano e davanti al GS L’Aquila. Nella gara femminile, in particolare, si segnala l’argento assoluto della gialloblù Luisella Tanda, preceduta soltanto dalla “collega” modenese Monica Menghini.

A completare l’organico del sodalizio sabaudo sono stati Loredana Libertella (bronzo nella categoria F45), Rosa Staiti Sellitto (argento F50), Davide Aghilar (bronzo M45), Alessio Colucci (argento M35), Alessio Aiello, Marco Baldo, Alberto Bellachioma, Cristian Bertaina, Corrado Di Muro, Silvano Ferrero, Andrea La Rosa e Andrea Pisoni.

«Dopo la partenza sulla pista d’atletica – racconta Cristian Bertana, responsabile del settore podistico del Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino – il tracciato proponeva l’ingresso all’interno di un circuito sterrato difficile e caratterizzato daalcuni saliscendi. Lo stesso doveva essere percorso per due volte dalle donne e per tre volte dagli uomini, con la linea d’arrivo posizionata nuovamente sulla pista d’atletica. Indubbiamente si è trattato di un’ottima edizione, sia dal punto di vista tecnico, sia sotto il profilo organizzativo; i miei complimenti, pertanto, ai colleghi abruzzesi per il lavoro svolto, soprattutto a Eugenio Cagnazzo, capace di coinvolgere tantissimi atleti e gruppi sportivi provenienti dall’intero Stivale. Infine, un plauso a tutti i miei compagni di squadra: insieme diamo vita a un gruppo semplicemente superlativo».

Alessandro Nidi

Quarta sconfitta granata. E domenica arriva il Cagliari

Aria di crisi  per il Torino, sconfitto a Udine per 1-0, con un gol di Okaka nel primo tempo. Con questa sconfitta, il Toro è a metà classifica, a 10 punti. Domenica prossima all’Olimpico  ‘Grande Torino’ incontrerà  il Cagliari, squadra frizzante già a quota 14 punti. E’ la quarta sconfitta stagionale in campionato per i granata, dopo quelle subite da Lecce, Sampdoria e Parma, il terzo ko nelle ultime cinque partite. Mazzarri ha fatto scendere in campo  Zaza, Iago Falque e Millico nel secondo tempo, ma non è servito. Con il 62% nel possesso palla, il Toro è  però riuscito a tirare solo tre volte in porta.

Juve-Bologna, tre punti importanti

Basta poco alla Juve per averla vinta sul pur ottimo Bologna: due tocchi per tempo, CR7 al 19′ e Pjanic al 53′, dopo il momentaneo pareggio dei rossoblu al 26′, e un Buffon che salva la porta al 94′ con un gran colpo di reni, che vale un goal. Chapeau Gigi.
Ricordando la prestazione con l’Inter, però, la squadra di Sarri ha fatto un passo indietro, nonostante per l’intera partita la percentuale di possesso palla sia nettamente a favore dei bianconeri. Altra nota negativa: Rabiot, che purtroppo continua a non essere in condizione, nonostante un primo tempo di tanta buona volontà e qualche iniziativa in più rispetto alle partite precedenti. Ma è ancora troppo poco.
Sarri parte con Buffon in porta, Cuadrado terzino destro e Rabiot a sinistra nel centrocampo con Pjanic e Khedira; Bernardeschi dietro Ronaldo e Higuain. Il Bologna di Mihajlovic cerca di sfruttare il contropiede, e a centrocampo riesce spesso a spezzare le trame di gioco dei bianconeri, che infatti non riescono a far arrivare molti palloni decenti a Higuain. Buona partita, quella del Pipita, ma tutta di lavoro sporco perchè gli avversari non gli lasciano molti spazi.
Ronaldo invece gli spazi se li va a prendere spaziando da sinistra a destra, inventando ottime sponde per Higuain e, quando può, prova la conclusione personale, come quella che ha portato al vantaggio della Juve: su un passaggio non irresistibile di Rabiot, CR7 arpiona la palla, entra in area e fa partire un gran tiro su cui Skorupski non è impeccabile, con il pallone che termina la sua corsa in fondo al sacco.
Il Bologna però non si fa intimidire, tanto che al 26′ c’è la rete del pareggio: cross profondo sul secondo palo, Danilo riceve completamente libero ed infila l’incolpevole Buffon. Sull’onda del pareggio, i rossoblu hanno un buon momento: al 39′ Palacio fa partire un bel cross verso Orsolini, che tira, ma De Ligt spazza via.
La Juve chiude il primo tempo un po’ in affanno, ma prova al 43′ Bernardeschi a crossare da destra per Ronaldo, che però non ci arriva e il portiere respinge bene.
La ripresa si apre con una Juventus più agguerrita: Rabiot al 48′ st ha una buona intuizione e serve un interessante pallone al centro a cercare Higuain, Krejci lo anticipa mettendo in angolo; al 52′ Higuain riesce ad anticipare Danilo e serve Ronaldo, poi sull’angolo derivante dagli sviluppi dell’azione precedente Skorupski si supera e alza sulla traversa una conclusione di Ronaldo di testa.
Ma la Juve vuole tornare in vantaggio, insiste ed alla fine arriva il 2-1: al 54′ Orsolini e Mbaye si ostacolano a vicenda all’interno della loro area di rigore, alla fine il pallone arriva a Pjanic, raccoglie un pallone che CR7 non era riuscito a piazzare, ed insacca sul primo palo.
Pjanic e Ronaldo stasera sono ispirati e, non paghi del vantaggio riconquistato, vogliono il 3-1: al 64′ il portoghese innesca la corsa di Alex Sandro, il brasiliano serve al centro Higuain, che però trova una grande risposta del portiere; nel frattempo Sarri sostituisce Khedira con Bentancur e dopo qualche minuto fa entrare Matuidi per Rabiot, fischiato.
Al 75′ ancora Ronaldo, stavolta dalla destra, crossa ancora al centro per Higuain, che conclude il tiro, ma l’estremo difensore del Bologna riesce ancora una volta a salvare la porta; Skorupski è comunque in gran serata, perchè dopo pochi minuti sventa una conclusione di CR7, che in area si gira e tenta di sorprendere il portiere, prontissimo alla ribattuta.
Il finale è tutto del Bologna, che tenta il tutto per tutto: all’84’ importante occasione per i rossoblu con Palacio che ruba palla sulla trequarti, poi l’azione porta Orsolini a pochi passi da Buffon, ma non riesce a coordinarsi per un soffio e sbaglia.
Al 91′ il Bologna protesta per un presunto fallo di mano di De Ligt, però l’arbitro non è dello stesso avviso; pochi istanti dopo arriva una clamorosa doppia occasione per i rossoblu con Santander, ma prima la traversa e poi Buffon – grandissima parata! – negano il pareggio.
Tre punti importanti per mantenere la testa della classifica, nonostante una prestazione non brillante.
Ovunqueecomunque #finoallafine
Rugiada Gambaudo