SPORT- Pagina 316

Problemi muscolari alla gamba sinistra per Mandzukic

Mario Mandzukic nell’allenamento alla Continassa ha accusato un problema ai flessori della coscia sinistra. E’ così messa  in dubbio  la sua presenza in occasione della Supercoppa italiana che si disputerà  tra sei giorni a Gedda, in Arabia Saudita, tra Juve e Milan.  Il  problema muscolare verrà valutato nei prossimi giorni e solo allora si avrà una risposta sulla partecipazione o meno dell’attaccante bianconero.

Special Olympics, 500 atleti a Bardonecchia

La partenza della Torch Run, la corsa della fiaccola  dalla Nuvola lavazza di Torino, ha segnato l’avvicinamento alla 30a edizione dei Giochi nazionali invernali Special Olympics  a Bardonecchia, in programma dal 15 al 19 gennaio.Parteciperanno 500 atleti con disabilità intellettive che gareggeranno in 4 discipline sportive,  300 volontari e 150 tecnici. La parte del leone la faranno sci alpino e snowboard ma gli atleti si cimenteranno anche nella corsa con le racchette da neve e nello sci nordico. Una  delegazione piemontese prenderà parte ai prossimi Giochi mondiali estivi Special Olympics, ad Abu Dhabi dal 14 al 21 marzo, con  22 atleti e 10 tecnici.

Il basket torinese alla ricerca di un'anima

Cronaca di una Morte annunciata. Questo almeno per ora mi sembra il titolo del libro di Marquez che definisce meglio la vicenda della squadra Basket Auxilium Torino. Almeno per ora, ancorché i miracoli possono sempre cambiare tutto
Penso che i miracoli li potrà  fare chi successivamente assurgerà al Regno dei Cieli. E non mi pare che siamo in questo caso. Fiumi d’inchiostro in queste settimane incentrati sull’assicurazione che non sarebbe accaduto quello che è accaduto.  Fiat ha perso in casa con Cantù. Mi sa che è iniziata ufficialmente la lotta per non retrocedere. Il Presidente Forni ci ha dispensato di appelli alla coesione ed unità individuando le maggiori responsabilità in chi è stato allontanato dalla società stessa. Ma evidentemente non è bastato e sono convinto che non basterà. Ma cerchiamo di andare per ordine. Nei vari appelli all unità, nei vari passaggi di questi appelli mi ha positivamente colpito una affermazione: Torino ha il diritto di aver una squadra in serie A di Basket. Come torinese non posso che essere d’accordo. E soprattutto in questa fase di difficoltà l’orgoglio serve molto ed è importante. Importante ma non sufficiente. La via d’uscita è molto stretta. E imprecando sugli errori passati inutile e dannoso. Credo che l’unica strada per Fornì sia vendere con tutto quello che ne consegue. Salvare il salvabile. Spero che mi scuserete se ritorno comunque su un punto del passato a mio giudizio dirimente. All’inizio di questo nuovo anno sportivo tutto era predisposto per veleggiare nei piani alti della classifica e dire la propria nelle coppe. Un nuovo allenatore che arrivava addirittura direttamente dagli States. Ingaggiati campioni al massimo livello e come dono della città e dei dirigenti del Parco Olimpico il PalaVela. Impossibile perdere. Risultato finale : hanno perso e anche di brutto. Per un solo motivo: società e squadra non hanno un’anima. Un’ anima non si compra o si trova dietro l’angolo. Per vincere non ci vogliono solo i soldi . Ci vogliono anche questi, ma senza anima non si va da nessuna parte come i fatti dimostrano. E non c’è  altro da fare se non voltare radicalmente pagina. Auguro un in bocca al lupo a chi rimarrà. Soprattutto auguro un in bocca al Lupo a chi subentrerà. Se realmente esiste chi subentrerà speriamo che abbia in testa le sorti anche della nostra città. Per ora la scommessa che la città di Torino e tutti noi torinesi abbiamo fatto sul Basket è persa. Troppe le turbolenze societarie da oltre 10 anni a questa parte. Speriamo che chi subentrerà (se subentrerà) rimanga a Torino. Possiamo solo sperare. Non è molto ma è già qualcosa, attendiamo con una punta di pessimismo. Neanche tre settimane fa Forni diceva che non voleva vendere. Oggi che sta vendendo.  Ieri al massimo chiedeva aiuto . Oggi che non riesce più ad andare avanti sembra che ascolti Feria che gli chiedeva di fare alcuni passi indietro. Mi sa che il sogno della famiglia Forni finisce qui. Dal Canavese passando per Biella e transitando per la nostra città. Fornì e Feira che passeranno alla storia come coloro che hanno chiamato e poi cacciato uno dei più grandi allenatori mondiali. Loro che vincendo la Coppa Italia pensavano di essere arrivati all’inizio di un’avventura nelle Top del Basket Europeo. Dunque un in bocca al lupo anche a loro affinché vendano, se così deve essere,  ed Fiat Auxilium rimanga a Torin. Ne dubito sperando di sbagliarmi.
Patrizio Tosetto

Il basket torinese alla ricerca di un’anima

Cronaca di una Morte annunciata. Questo almeno per ora mi sembra il titolo del libro di Marquez che definisce meglio la vicenda della squadra Basket Auxilium Torino. Almeno per ora, ancorché i miracoli possono sempre cambiare tutto
Penso che i miracoli li potrà  fare chi successivamente assurgerà al Regno dei Cieli. E non mi pare che siamo in questo caso. Fiumi d’inchiostro in queste settimane incentrati sull’assicurazione che non sarebbe accaduto quello che è accaduto.  Fiat ha perso in casa con Cantù. Mi sa che è iniziata ufficialmente la lotta per non retrocedere. Il Presidente Forni ci ha dispensato di appelli alla coesione ed unità individuando le maggiori responsabilità in chi è stato allontanato dalla società stessa. Ma evidentemente non è bastato e sono convinto che non basterà. Ma cerchiamo di andare per ordine. Nei vari appelli all unità, nei vari passaggi di questi appelli mi ha positivamente colpito una affermazione: Torino ha il diritto di aver una squadra in serie A di Basket. Come torinese non posso che essere d’accordo. E soprattutto in questa fase di difficoltà l’orgoglio serve molto ed è importante. Importante ma non sufficiente. La via d’uscita è molto stretta. E imprecando sugli errori passati inutile e dannoso. Credo che l’unica strada per Fornì sia vendere con tutto quello che ne consegue. Salvare il salvabile. Spero che mi scuserete se ritorno comunque su un punto del passato a mio giudizio dirimente. All’inizio di questo nuovo anno sportivo tutto era predisposto per veleggiare nei piani alti della classifica e dire la propria nelle coppe. Un nuovo allenatore che arrivava addirittura direttamente dagli States. Ingaggiati campioni al massimo livello e come dono della città e dei dirigenti del Parco Olimpico il PalaVela. Impossibile perdere. Risultato finale : hanno perso e anche di brutto. Per un solo motivo: società e squadra non hanno un’anima. Un’ anima non si compra o si trova dietro l’angolo. Per vincere non ci vogliono solo i soldi . Ci vogliono anche questi, ma senza anima non si va da nessuna parte come i fatti dimostrano. E non c’è  altro da fare se non voltare radicalmente pagina. Auguro un in bocca al lupo a chi rimarrà. Soprattutto auguro un in bocca al Lupo a chi subentrerà. Se realmente esiste chi subentrerà speriamo che abbia in testa le sorti anche della nostra città. Per ora la scommessa che la città di Torino e tutti noi torinesi abbiamo fatto sul Basket è persa. Troppe le turbolenze societarie da oltre 10 anni a questa parte. Speriamo che chi subentrerà (se subentrerà) rimanga a Torino. Possiamo solo sperare. Non è molto ma è già qualcosa, attendiamo con una punta di pessimismo. Neanche tre settimane fa Forni diceva che non voleva vendere. Oggi che sta vendendo.  Ieri al massimo chiedeva aiuto . Oggi che non riesce più ad andare avanti sembra che ascolti Feria che gli chiedeva di fare alcuni passi indietro. Mi sa che il sogno della famiglia Forni finisce qui. Dal Canavese passando per Biella e transitando per la nostra città. Fornì e Feira che passeranno alla storia come coloro che hanno chiamato e poi cacciato uno dei più grandi allenatori mondiali. Loro che vincendo la Coppa Italia pensavano di essere arrivati all’inizio di un’avventura nelle Top del Basket Europeo. Dunque un in bocca al lupo anche a loro affinché vendano, se così deve essere,  ed Fiat Auxilium rimanga a Torin. Ne dubito sperando di sbagliarmi.
Patrizio Tosetto

CR7 rientra a Torino da Dubai e va in palestra

Cristiano Ronaldo appena tornato da Dubai, dove gli è stato consegnato  il riconoscimento dei Globe Soccer, è corso ad allenarsi in palestra a Torino insieme con il figlio Cristianinho. E’ stato lo stesso CR7 a postare su Instagram le foto sue e del ragazzino che corre sul tapis roulant, vicino  alla compagna Giorgina. Il calciatore scenderà nuovamente in campo con la maglia bianconera il 12 gennaio per gli ottavi di Coppa Italia contro il Bologna. Successivamente la Juventus andrà in Arabia Saudita per la Supercoppa Italiana contro il Milan mercoledì 16.

 

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Basket, Fiat Auxilium. Forni scrive ai tifosi: "Lavoriamo per non dissipare un sogno"

In una lettera aperta ai tifosi il presidente dell’Auxilium Fiat Torino, Antonio Forni, scrive che sta cercando di lavorare perché “non venga dissipato il grande patrimonio del marchio Auxilium in serie A, senza curarmi di chi sta diffondendo notizie false e seminando odio, per fare in modo che chi arriverà si innamori del nostro Palazzetto e del nostro tifo appassionato, e non trovi  un ambiente carico di negatività”. Secondo Forni la parte deludente del campionato è stata  causata da “errori della proprietà, dei dirigenti, del coach, dei giocatori. Stiamo cercando di imparare dagli errori stessi”. Ma il presidente sottolinea anche gli aspetti positivi: il sogno realizzatosi della serie A, la conquista della Coppa Italia che “sono obiettivi importanti per una società giovane e una proprietà a carattere familiare. Nei prossimi giorni si dovrebbero tenere incontri con imprenditori che potrebbero rilevare la squadra.

Basket, Fiat Auxilium. Forni scrive ai tifosi: “Lavoriamo per non dissipare un sogno”

In una lettera aperta ai tifosi il presidente dell’Auxilium Fiat Torino, Antonio Forni, scrive che sta cercando di lavorare perché “non venga dissipato il grande patrimonio del marchio Auxilium in serie A, senza curarmi di chi sta diffondendo notizie false e seminando odio, per fare in modo che chi arriverà si innamori del nostro Palazzetto e del nostro tifo appassionato, e non trovi  un ambiente carico di negatività”. Secondo Forni la parte deludente del campionato è stata  causata da “errori della proprietà, dei dirigenti, del coach, dei giocatori. Stiamo cercando di imparare dagli errori stessi”. Ma il presidente sottolinea anche gli aspetti positivi: il sogno realizzatosi della serie A, la conquista della Coppa Italia che “sono obiettivi importanti per una società giovane e una proprietà a carattere familiare. Nei prossimi giorni si dovrebbero tenere incontri con imprenditori che potrebbero rilevare la squadra.

FIAT Torino basket e il momento importante

Anche questa settimana la situazione in casa FIAT Torino è un divenire complesso, composto da una situazione anomala legata ad una classica dicotomia amore – odio che lega ogni tifoso alla propria squadra: se vince tutti sono eroi se invece si perde la colpa è di uno solo

E’ evidente come sia questa una stagione molto difficile e travagliata sotto molteplici aspetti. Disquisire su ogni punto in questo momento non farebbe altro che ondivagare le emozioni di ciascuno sul proprio punto di vista che per alcuni è la verità narrata, per altri è la verità nascosta e per tutti è comunque la verità che vogliono vedere. La soluzione in tempi brevi non c’è e solo il tempo potrà narrare le gesta che furono e che saranno. L’unico comportamento deleterio è la volontà di distruggere che, pur se comprensibile come quella dell’innamorato deluso, non conduce ad altro che a perderci tutti. In ogni caso. Errori sono stati commessi, probabilmente, e sono frutto di dinamiche esasperate che si sono accumulate a causa di, purtroppo, componenti interne ed esterne alla squadra. Stabilire chi ha o avesse ragione ha un senso, se lo ha, solo dopo aver rimesso a posto “la casa”. Ed ora la casa dove il basket di Torino ha diritto di essere è la serie A impegnata come lo è stata nella storia a giocarsela con le grandi del basket nazionale.

Questo è il posto del basket a Torino. So che sembro di parte, in quello che sto per scrivere, ma credo sia giusto non dimenticare mai il motivo e le persone a cui dire grazie di aver potuto rivedere il basket di alto livello in città. Così come si danno i meriti, è sicuro che molte cose saranno migliorabili e che le esperienze, anche dure degli ultimi tempi, non potranno che essere di sprone al miglioramento effettivo. Ma ci vuole tempo e questa stagione è quasi giunta a metà, e il tempo è poco e poco si può ora fare. Lo strillo e lo strepito di rabbia è ovvia conseguenza dopo una serie di sconfitte, ma per poter tornare a gioire non basta godere delle sconfitte altrui, o meglio, di coloro per cui fino al giorno prima si era tifosi. Adesso, sarebbe finalmente ora di compattarsi tutti e non cercare ognuno la propria ragione per dire “io l’avevo detto”, ma cercare di tifare tutti insieme per quelle maglie che ci fanno sussultare ogni volta che segnano un canestro. I componenti di una squadra sono “uomini e persone” che sentono la “folla” e che possono vincere o perdere anche in funzione di questo. Sono professionisti, si dice, ma non possono eliminare il lato umano. Sentire “calore” addosso, sentire la voglia di continuare della gente tifosa di basket che tifa Torino, può fare la differenza. Mollare adesso non si può, non si deve. Tutti quelli che lavorano per la FIAT Torino basket danno l’anima perché lo spettacolo appaia. Lo devono sentire tutti, e tutti i giocatori devono sentire il peso e l’onore di vestire questa maglia. Perché si possa dire con orgoglio… questa è Torino!

Paolo Michieletto

Golf, anno col botto per Molinari

Il nuovo anno del PGA Tour inizia  alle Hawaii il 3-6 gennaio con il Sentry Tournament of Champions, riservato ai vincitori 2018 sul massimo circuito statunitense. A Kapalua, isola di Maui, si gioca la leadership mondiale di Francesco Molinari,  in campo dopo un anno spettacolare. Il piemontese sfiderà i big mondiali:  Brooks Koepka ( world ranking). il campione in carica Dustin Johnson, Justin Thomas, Jon Rahm, Rory McIlroy, Jason Day, Bryson DeChambeau, Patrick Reed e Ian Poulter.

CANICROSS DEL BOSCHETTO

Domenica 3 febbraio al parco di Nichelino

Domenica 3 febbraio il boschetto di Nichelino ospita la 4^ tappa del
Campionato italiano UISP di canicross sulla distanza di 3,5 km. con
partenza alle 10 per la gara competitiva e alle 10,30 per la non
competitiva, seguita dalla passeggiata aperta a tutti alla presenza di
educatori qualificati. La manifestazione è organizzata dal Settore
Cinofilia UISP Piemonte.
Cos’è esattamente il canicross? E’ una nuova disciplina
cinofila-sportiva che coinvolge il cane e il suo conduttore, un binomio
affiatato e allenato, unito da una cintura, una linea ammortizzata e una
specifica pettorina che previene gli infortuni.
Fondamentale è la salute e la salvaguardia del cane, che viene
sottoposto a controllo veterinario, prima e dopo la competizione e corre
spontaneamente.
L’amico a 4 zampe si trova davanti a circa due metri dal podista e
insieme corrono lungo un percorso sterrato.
La regola fondamentale è identica a quella delle gare di running, chi
impiega minor tempo vince.
Il Canicross affonda le sue radici nelle corse con i cani da slitta lo
Skijöring ed è nato dalla necessità di allenarli anche nel periodo
estivo.
Lo sport a “6 zampe” è aperto a tutti i cani di qualsiasi razza, con o
senza pedigree ed è stimolante e naturale per il cane.
Esistono anche alcune varianti come il bikejoring, lo scootering e il
kart e domenica si potrà assistere ad alcune dimostrazioni. Le prime due
sono uno sport che vede il cane “trainare” la bicicletta o un
monopattino e il kart è un carrello a tre o quattro ruote a cui vengono
legati quattro o più cani.
Discipline dove conta sempre preservare la salute del cane e divertirsi
in pieno spirito dello #Sportpertutti!