“Faber” 2025-2026: giovani under 35 impegnati nella creatività digitale

Metti in gioco il tuo talento

“Faber. Quando la creatività incontra l’impresa” è un’iniziativa che coinvolge oltre sessanta imprese del settore a sostegno dei giovani, dell’innovazione e della creatività digitale in Piemonte. È il principale luogo d’incontro tra nuovi talenti e imprese che credono nel valore della creatività e nel potere delle nuove generazioni. Uno degli elementi distintivi dell’iniziativa è il ruolo attivo delle aziende partner, che mettono in gioco competenze, visione e tempo per individuare nuovi linguaggi, talenti e possibili collaboratori, contribuendo alla crescita di un ecosistema creativo dinamico e aperto.

“Faber” nasce alla consapevolezza che le imprese creative rappresentano un motore strategico dell’innovazione e della transizione digitale. Non a caso, più del 90% delle edizioni considera Faber una tappa fondamentale del proprio percorso professionale. La sfida si articola in due momenti: il concorso nazionale, aperto fino al 13 marzo 2026, dedicato ai giovani creatività, attivi nei settori relativi quali animazione, design, gaming, realtà aumentata, web, app, IoT e altre aree di crescita, e il primo punto di contatto con le imprese partner. Il premio si concretizza al Faber Meeting, in programma il 22 e 23 maggio 2026: due giornate in cui i vincitori incontrano aziende grandi e piccole, partecipano a workshop guidati dai partner e accedono a premi dall’alto valore economico, come tirocini, collaborazioni retribuite, accessi gratuiti a eventi e membership, oltre a servizi e opportunità reali. L’evento finale è una gradevole occasione di connessione e collaborazione, un luogo dove imprese e giovani talenti costruiscono idee, prototipi e nuove possibilità. L’obiettivo è quello di ampliare il mercato digitale coinvolgendo le PMI, gli artigiani, le startup e le realtà dell’innovazione sociale, generando domanda di nuovi servizi creativi.

“Il FaberMeeting è una grande festa dei talenti digitali  – afferma Carlo Boccazzi Varotto, il direttore – si tratta di un evento che sperimenta, anticipa trend e parla i linguaggi di oggi, mettendo al centro il valore delle imprese creative nella transizione digitale. Non a caso sempre più aziende decidono di partecipare attivamente, condividendo competenze e dando una mano concreta ai giovani talenti, edizione dopo edizione, per migliorare il progetto”.

Dal 2007 Faber ha coinvolto oltre 1200 giovani, collaborato con 150 imprese e premiato 180 progetti. Le sette edizioni hanno raccolto 561 lavori di 732 creativi e ospitato 136 eventi tra workshop, talk e tavole rotonde. I partner sono cresciuti da 14 nel 2008 agli oltre 60 di oggi. In occasione del ventennale è nato il percorso speciale “Faber Back to the skill-percorsi di scoperta”, un’iniziativa pensata per rafforzare il dialogo tra formazione, talento e futuro, facendo crescere il ruolo del FaberMeeting come luogo di innovazione, partecipazione e valorizzazione dei talenti emergenti. Il progetto è rivolto ai giovani tra i 16 e i 29 anni, selezionati attraverso la call Action Unlock della Fondazione Compagnia di San Paolo all’interno del programma Città dell’Educazione 16+. Il coinvolgimento di questi giovani rappresenta un valore aggiunto significativo per il FaberMeeting, poiché la loro partecipazione attiva contribuirà a creare uno spazio dinamico di confronto. Attraverso l’incontro diretto con i vincitori, il percorso offrirà nuove opportunità d’orientamento, permettendo ai partecipanti di esplorare competenze, visioni professionali e traiettorie per il proprio futuro. È possibile candidare lavori individuali o di gruppo realizzati negli ultimi 24 mesi nei seguenti ambiti: live action, animazione, visual e graghic design, gaming e realtà aumentata, comunicazione web, app e social media. I progetti saranno valitati dalle aziende partner che selezioneranno i partecipanti ammessi al FeberMeeting, in programma il 22 e 23 maggio 2026 a Tool Box Coworking di Torino

Info per partecipare al concorso: www.fabermeeting.it

Gian Giacomo Della Porta

Centri Impiego, Canalis (Pd): “Fondi spesi ma nebbia sulla riforma”

Gli interventi per la ristrutturazione e l’ammodernamento dei Centri per l’Impiego, finanziati con risorse nazionali e PNRR, procedono nel rispetto delle scadenze, ma non è ancora chiara la riforma ventilata dall’assessore Chiorino

16.12.2025 – Nel rispondere al mio Question time odierno, l’assessore Chiorino ha rassicurato sui tempi di spesa delle risorse PNRR per i Centri per l’impiego e per il programma GOL entro la scadenza di giugno 2026, ma non ha offerto chiarimenti sulla riforma complessiva dei Centri per l’impiego, più volte ventilata.

Ad oggi sono stati impegnati 52 dei 68 milioni di euro, risorse nazionali e PNRR, per rafforzare la formazione degli operatori dei Centri per l’impiego, per i sistemi informativi e le infrastrutture.

Per quanto riguarda il programma GOL, al 30 novembre 2025, 165.632 persone hanno trovato lavoro e tutti i 294 milioni di euro assegnati sono stati impegnati.

Il nodo della riforma dei Centri per l’impiego sarà cruciale per garantire continuità ed efficienza: servono assunzioni di nuovi operatori e c’è un problema di sedi e di spazi fisici.

Monitoreremo che entro il 30 giugno venga conclusa la formazione delle restanti persone disoccupate e soprattutto che questa grande mole di fondi europei erogata in maniera straordinaria durante la pandemia abbia un seguito e non resti una cattedrale nel deserto.

Monica CANALIS – vice presidente commissione lavoro e attività produttive del Consiglio Regionale

Al via il piano neve di Anas

ANAS, società del Gruppo FS, come ogni anno in questo periodo, sta per avviare il “Piano Neve”, insieme alle Forze dell’Ordine, per fronteggiare le emergenze meteo e garantire la sicurezza e transitabilità di tutta la propria rete stradale e autostradale. Il piano prevede una serie di azioni necessarie per affrontare le criticità stradali in condizioni meteorologiche avverse. Per la stagione invernale 2025/2026, ANAS ha individuato, lungo la propria rete, 8 mila km ad alta rischiosità neve, 7mila e 600 km a media rischiosità e 11.900 km a bassa rischiosità. Tra le misure previste, l’obbligo per i veicoli a motore di essere muniti di pneumatici invernali o catene fino al 15 aprile 2026, e la prescrizione di limitazione al traffico in caso di meteo avverso. Per garantire la sicurezza degli autisti dei mezzi pesanti, ANAS ha individuato 496 aree di stazionamento nelle aree a rischio neve. In Valle d’Aosta questi obblighi sono partiti già da ottobre. Il provvedimento, emanato in base alle norme del codice della strada, è segnalato mediante apposita segnaletica verticale. Durante il periodo di validità, i ciclomotori e motocicli potranno circolare solo in assenza di neve o ghiaccio sulla strada o ancora precipitazioni nevose in corso.

“Il nostro presidio h24 – ha spiegato Claudio Andrea Gemme, AD ANAS – ci consente interventi immediati in caso di maltempo, cosiccome per la sicurezza degli automobilisti. ANAS sta pianificando gli interventi di spargimento sale per contrastare la formazione di gelo sul manto stradale e di sgombero neve. Risultati possibili grazie all’impiego di 2800 persone e 2200 mezzi spargisale e spazzaneve con oltre 80 turbine per fresare la neve. Gli utenti, prima di mettersi alla guida, devono controllare lo stato di efficienza del veicolo e degli pneumatici, informarsi sulle condizioni meteo attese, aggiornarsi sulle condizioni del traffico e fare attenzione alla segnaletica. Per la sicurezza dei viaggiatori, tutte le informazioni saranno veicolate attraverso i canali di ANAS”.

Per una mobilità informata, l’evoluzione del traffico in tempo reale è consultabile su smartphone e tablet, grazie all’applicazione “Vai” di ANAS, disponibile in app store e play store. Il servizio clienti Pronto ANAS è raggiungibile al numero verde gratuito 800 841148

Mara Martellotta

Torino, il nuovo Piano Regolatore Generale dopo 30 anni

 

Un passo decisivo verso il suo futuro di Torino. La giunta comunale ha approvato nella seduta di questa mattina il progetto preliminare del nuovo Piano Regolatore Generale, lo strumento che guiderà la trasformazione urbana dei prossimi anni. Dopo 30 anni (il Piano attualmente in vigore fu adottato nel 1991 e approvato nel 1995, redatto da Augusto Cagnardi e Vittorio Gregotti) l’amministrazione comunale si avvia a dotare la città di un nuovo Piano che, dopo il via libera della giunta, seguirà l’iter previsto dalla Legge Urbanistica Regionale, approdando, all’inizio del nuovo anno, nel calendario delle commissioni consiliari per la presentazione e la discussione e poi al voto dell’aula del Consiglio Comunale (dove arriverà presumibilmente nel mese di febbraio). Una volta adottato, il Piano sarà pubblicato per la raccolta delle osservazioni di cittadini e portatori di interesse e successivamente sarà avviata la conferenza di copianificazione per la valutazione da parte degli enti sovraordinati. L’iter si concluderà con l’approvazione finale del progetto definitivo.

Il Piano è il principale strumento dell’amministrazione per governare l’assetto del territorio comunale: detta regole, stabilisce limiti e indica, progettandolo, il futuro della città, tanto nelle sue aree di sviluppo quanto nella trasformazione del tessuto urbano consolidato. Lo fa adottando un impianto flessibile, aggiornabile, organizzato su due livelli: un livello strategico, che definisce visione e indirizzi generali; e un livello conformativo, che stabilisce le regole puntuali per gli interventi. All’aumentare dell’intensità della trasformazione cresce la regia pubblica, secondo un principio di responsabilità che chiarisce ruoli, tempi e strumenti.

“È la mappa che traduce la nostra idea di futuro in scelte concrete – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – a partire dalla rigenerazione del patrimonio urbano esistente, dalla riattivazione delle aree dismesse e dalla valorizzazione degli spazi già costruiti, rafforzando connessioni e servizi, progettando spazi pubblici inclusivi e infrastrutture efficienti. Quello approvato oggi è un progetto collettivo, nato da un percorso condiviso con cittadini, istituzioni, imprese e comunità locali, che mette al centro prossimità, innovazione e ambiente come leve trasversali di sviluppo. Un Piano che guarda alla città come a un sistema integrato di connessioni fisiche e digitali: reti di mobilità, infrastrutture ferroviarie e stradali, reti tecnologiche e servizi digitali come fattori essenziali di competitività, inclusione e qualità urbana. In questo quadro, le reti del trasporto pubblico locale sono funzioni abilitanti della trasformazione della città: la Linea 2 della metropolitana, insieme al sistema ferroviario metropolitano e alle linee tranviarie in sede propria, struttura le scelte urbanistiche, orienta le densità e rafforza l’accessibilità dei quartieri. La Torino del futuro che abbiamo in mente consolida il suo ruolo di città universitaria, di ricerca e di produzione avanzata, salvaguardando e potenziando la sua storica vocazione manifatturiera, che evolve verso modelli ad alto valore aggiunto, sostenibili e fortemente integrati con l’innovazione tecnologica. Poli accademici, distretti dell’innovazione, hub creativi e nuove economie locali dialogano con un sistema produttivo che resta centrale nell’identità e nello sviluppo della città.

Torino rafforza il proprio posizionamento europeo anche come nodo strategico della logistica e delle reti di scambio, grazie al potenziamento delle connessioni ferroviarie verso la Francia e la Liguria, ai corridoi transalpini e al ruolo della città nei flussi tra Mediterraneo ed Europa continentale, in un’ottica di sostenibilità e competitività.

La cultura e il turismo sono leve strutturali di questo disegno: il Piano riconosce il patrimonio storico, museale, architettonico e paesaggistico come una vera infrastruttura urbana, capace di generare valore economico, attrattività internazionale e coesione sociale. Eventi, istituzioni culturali, spazi creativi e una rete di accoglienza diffusa e accessibile rafforzano l’identità di Torino come città europea della cultura, del turismo sostenibile e della qualità dell’esperienza urbana. La natura entra nella struttura urbana come infrastruttura essenziale: fiumi, collina, parchi e corridoi ecologici formano un sistema integrato per la salute, il benessere e la resilienza climatica. Torino è inoltre il cuore della sua area metropolitana e, insieme ai Comuni vicini, condivide infrastrutture e opportunità, costruendo un sistema urbano interconnesso, aperto e competitivo su scala europea.”

Il Piano riconosce i quartieri come unità urbanistiche di prossimità. Sono 34, ciascuno analizzato nei propri caratteri territoriali, identità e dinamiche demografiche. Il Piano tutela queste specificità e valorizza le loro centralità locali – mercati, scuole, farmacie, biblioteche, spazi pubblici e aree gioco – luoghi che alimentano la vita quotidiana e la coesione sociale.

Il Piano rende possibile una concentrazione demografica sostenibile nelle aree più accessibili, lungo le linee del trasporto pubblico – metropolitana, SFM e tram in sede propria – e introduce un modello perequativo che redistribuisce valore e finanzia la città pubblica. Nuovi spazi per usi temporanei e una maggiore flessibilità funzionale consentono di riattivare rapidamente aree sottoutilizzate.

In questo quadro si inseriscono le Figure di Ricomposizione Urbana, che costruiscono continuità tra parti diverse della città e rendono Torino una città che non aggiunge semplicemente nuovi pezzi, ma ricompone, integra e connette. Sono trame che ricuciono tessuti diversi e definiscono gli elementi essenziali della qualità urbana: spazi pubblici e piani terra attivi, connessioni pedonali e ciclabili, sistemi ecologici integrati. 8 quelle individuate ovvero Porta Nord (attorno al nuovo nodo intermodale di Rebaudengo, dove convergeranno la Linea 2 della metropolitana, la rete SFM – proiettata fino all’aeroporto di Caselle – e il capolinea degli autobus extraurbani di via Fossata e l’ex Trincerone si connetterà con il rinnovato parco Sempione e con la Manifattura Tabacchi); Dora Verde (lungo il corso urbano della Dora come infrastruttura verde capace di collegare parchi, funzioni e quartieri. In questo contesto si inseriranno nuove funzioni pubbliche, come il futuro Ospedale di Torino Nord); Arena Ruffini (che riconosce nel Parco Ruffini il fulcro di un ampio sistema sportivo urbano, destinato ad ampliarsi); Centro Innovazione (dove Porta Susa, il Tribunale, le OGR, il Politecnico e le grandi sedi direzionali si affacciano su una rete crescente di spazi pubblici, servizi e percorsi pedonali e ciclabili); Forum Civico (dal Lingotto a Lingotto Fiere, dal futuro Parco della Salute al Palazzo del Lavoro, che si affacciano sul sistema del Po, cui si collegano strutture sportive e museali, come il PalaVela e il Museo dell’Automobile, e un’intelaiatura di spazi pubblici che si estende fino all’ex Moi e alla centralità di quartiere di piazza Galimberti); Nuove Economie (Mirafiori come ambito di trasformazione, dove la tradizione produttiva si evolve attraverso nuovi spazi per l’innovazione, servizi alle imprese e funzioni miste e la Linea 2 della metropolitana e la nuova piazza Mirafiori introdurranno un sistema di mobilità e di spazi pubblici che ridisegna la struttura dell’area); Spazio Futuro (che si sviluppa lungo l’asse di corso Marche, dove poli dell’aerospazio, della ricerca tecnologica e attrezzature universitarie definiscono un ambiente orientato all’innovazione avanzata e l’estensione della Linea 1 della metropolitana verso Collegno rafforzerà l’accessibilità); Settimo Asse (segue l’andamento di corso Romania verso Settimo Torinese, dove funzioni produttive, logistiche, commerciali e di servizio compongono un sistema urbano di scala metropolitana, rafforzato nella connessione dalla presenza della stazione SFM di Stura). Attorno a questi strumenti si innestano gli elementi che rendono la città una vera infrastruttura ecosistemica: standard prestazionali di sostenibilità richiesti per le nuove costruzioni e per gli interventi di demolizione e ricostruzione, aree con criteri innovativi di gestione.

“La costruzione del nuovo Piano Regolatore Generale – conclude l’assessore all’Urbanistica e al Piano Regolatore Paolo Mazzoleni – si configura come un processo pubblico complesso, che intreccia organizzazione amministrativa, metodo di lavoro e produzione di conoscenza come parti inscindibili di un unico percorso. L’elaborazione del Progetto Preliminare si fonda su un impianto metodologico che valorizza il presidio pubblico del processo, il coordinamento tra saperi specialistici e la costruzione condivisa di un quadro conoscitivo solido e aggiornato. Il documento approvato oggi è frutto del lavoro di mesi di un team di circa 70 persone, con un’età media di 37 anni e raggiunge l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ovvero di vedere approvato il primo progetto preliminare entro la fine del 2025. Ora auspichiamo che l’iter possa procedere in tempi ragionevoli per dotare la città di un nuovo strumento più adatto alle sue esigenze e alle trasformazioni che la stanno attraversando. Torino sta cambiando — e vuole cambiare bene. Vuole essere una città europea capace di competere sulle idee, sulle infrastrutture, sulla qualità urbana e sulla qualità della vita. Il nuovo Piano Regolatore è lo strumento che unisce visione e realismo e offre una mappa condivisa per costruire, insieme, la Torino che verrà”.

TorinoClick

Assoluti invernali: Lucia Tassinario a ridosso della top-10 in 50 e 100 farfalla

Il più grande palcoscenico d’Italia: Piemonte dal Vivo al primo posto

Per il triennio 2025–2027, il Ministero della Cultura ha promosso la Fondazione Piemonte dal Vivo al primo posto nella graduatoria dei Circuiti multidisciplinari del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo. È la prima volta che la Fondazione ottiene questo primato, con un punteggio di 80,92.

All’inizio di questa nuova triennalità, la Commissione Prosa del Ministero della Cultura ha riconosciuto un’eccellenza nel Circuito Regionale del Piemonte – dichiara Alessandro Voglino, Presidente della Commissione Prosa – per qualità, efficacia, diffusione e per effettività delle sue azioni in Italia. Noi lo consideriamo un modello perché i circuiti sono, secondo la nostra visione, uno degli strumenti principali per allungare le stagioni, per dare più vita agli spettacoli, per avere più luoghi di rappresentazione, che è la grande sfida del presente e del futuro del teatro italiano.

 

Sono diventata Presidente in un momento di grande crescita per Piemonte dal Vivo, un circuito che si è fatto interprete delle sfide della contemporaneità, cogliendo e facendo propri i molteplici segnali di innovazione – dichiara Manuela Lamberti, Presidente di Piemonte dal Vivo. Oltre all’attività tradizionale, infatti, il Circuito ha saputo sperimentare e integrare nuove traiettorie di sviluppo, nuovi linguaggi. L’innovazione tecnologica ci porta oggi a riflettere sulla transdisciplinarietà, elemento centrale del nostro tempo. Nel mio percorso intendo porre grande attenzione a questi mutamenti, tenendo la barra sulla centralità dell’uomo, ma accogliendo le grandi sfide che quest’epoca ci pone di fronte.

I dati confermano come in questi anni la Fondazione si sia fatta interprete del Programma Triennale della Cultura regionale, mettendo in pratica — nel quotidiano dei teatri, dei comuni, delle comunità — la visione strategica della Regione sullo spettacolo dal vivo e, più in generale, sul ruolo della cultura per lo sviluppo sostenibile, l’inclusione e il benessere dei territori.

Piemonte dal Vivo non è soltanto un Circuito, ma una vera infrastruttura culturale che cresce insieme ai suoi territori. È la voce dei teatri dei piccoli comuni, è lo sguardo dei ragazzi che si accende davanti a uno spettacolo, è l’emozione condivisa che unisce generazioni diverse – dichiara l’Assessore alla cultura della Regione Piemonte Marina Chiarelli Portare teatro, musica, danza e nuove forme d’arte in oltre 70 comuni significa offrire a ogni cittadino la possibilità di sentirsi parte di una comunità più ampia, viva e inclusiva. I risultati presentati oggi confermano questo valore: raccontano un Piemonte che investe con convinzione nella bellezza, nella partecipazione, nell’incontro e in un’idea di cultura accessibile e diffusa. Come Regione continueremo a sostenere questa energia, perché quando il Piemonte investe nella cultura investe nel futuro dei suoi territori, nella coesione delle comunità e nelle opportunità delle persone.

 

Tre modi di dire “Circuito”

Per il triennio 2025-2027 Piemonte dal Vivo sviluppa la propria azione intessendo fra loro tre assi fondamentali, a partire dalle 30 stagioni comunali in corso costruite con impronta multidisciplinare in sinergia con gli enti locali per portare sul territorio i vari linguaggi della messinscena, dal grande repertorio agli allestimenti più sperimentali, garantendo una proposta di alto profilo artistico per un totale in questa stagione di circa 300 repliche.

A questo primo asse, se ne intreccia un altro, il progetto Corto Circuito, che sostiene spazi rigenerati e nuove comunità culturali, favorendo lo sviluppo culturale attraverso pratiche contemporanee e processi partecipativi, con un totale di circa 180 repliche a stagione. Per il triennio 2025-2027 sono 20 le realtà di promozione teatrale coinvolte, attive in 26 comuni di cui 14 piccoli borghi. Corto Circuito alimenta luoghi presso cui le compagnie possano sperimentare in modo continuativo, generando innovazione artistica e coesione sociale: l’arte performativa diventa così motore di rinascita.

La terza direttrice è rivolta alle Nuove Generazioni, uno degli ambiti strategici della Fondazione. L’azione integra spettacoli, formazione e percorsi partecipativi, in dialogo con scuole e famiglie. Accanto alla programmazione per l’infanzia, cresce l’attenzione per il pubblico adolescente, con produzioni serali dedicate e attività di approfondimento, come il progetto Playtime. Esercizi per un futuro possibile per le scuole secondarie. I primi risultati di questo lavoro confluiranno nel volume Educare alla Bellezza, in uscita per Franco Angeli.

Nel corso del 2025, secondo i primi dati, la Fondazione Piemonte dal Vivo ha programmato circa 900 recite tra prosa, danza, musica e circo contemporaneo, raggiungendo 73 comuni in 8 province, attivando una rete composta da 156 spazi, tra teatri, luoghi non convenzionali e siti culturali. Una parte significativa di questa programmazione ha interessato le aree interne e i piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti: un’azione che conferma la vocazione del Circuito al riequilibrio territoriale e al contrasto della marginalità culturale.

Incidente in piazza Solferino tra un bus GTT e un’auto: tre persone in ospedale

Violento schianto tra un bus GTT della linea 8 e un’auto in piazza Solferino: il mezzo pubblico finisce contro un muro, tre persone in ospedale.

È successo nel pomeriggio di oggi, quando l’autobus, dopo l’impatto con un’auto, ha terminato la sua corsa contro un muro tra la galleria d’arte Mazzoleni in via Cernaia. La causa dell’incidente potrebbe essere riconducibile a un malore accusato dalla conducente del mezzo pubblico, che viaggiava in direzione di Corso Bolzano. A bordo dell’auto coinvolta, una Toyota Yaris, si trovava una donna che è rimasta incastrata nell’abitacolo.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, gli agenti della polizia municipale e i tecnici del GTT. L’autista del bus è stata trasportata all’ospedale Maria Vittoria in codice giallo, mentre due passeggeri hanno riportato ferite lievi e sono stati accompagnati al Mauriziano in codice verde.

VI.G

I prezzi al consumo a Torino: ecco gli ultimi dati

Nel mese di Novembre 2025 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dall’Ufficio di Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 121,3 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,5% rispetto al mese precedente e del +0,8% rispetto al mese di Novembre 2024 (tasso tendenziale).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,3% sul mese precedente e +1,9% su novembre 2024. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto segnalano una variazione del +0,8% rispetto al mese di ottobre 2025 e del +0,4% rispetto all’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano una variazione del +0,4% rispetto al mese precedente e del +0,1% rispetto a novembre 2024.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva +0,2% su base congiunturale e INVARIATO su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari +0,2% sul mese precedente e +1,5% sull’anno precedente,

Beni Energetici +1,0% sul mese precedente e -3,2% sull’anno precedente,

Tabacchi INVARIATO sul mese precedente e +3,2% sull’anno precedente,

Altri Beni +0,1% sul mese precedente e +0,1% sull’anno precedente.

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +0,8% su base congiunturale e +2,1% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione INVARIATO sul mese precedente e +2,3% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni -0,2% sul mese precedente e -0,6% sull’anno precedente,

Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona +2,4% sul mese precedente e +3,3% sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti -1,7% sul mese precedente e +0,3% sull’anno precedente,

Servizi vari +1,0% sul mese precedente e +1,4% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,4% rispetto al mese precedente e +1,3% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.

I dati relativi al mese di Novembre si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/

(Fonte Città di Torino)

Aggredisce e rapina anziani: arrestato un 33enne

Stavano per rientrare a casa quando, all’improvviso, due anziani vengono rapinati: in uno dei casi una delle vittime rimane gravemente ferita alla testa. Arrestato il rapinatore.

Era successo ad Alessandria tra la fine di settembre e i primi di ottobre, quando un 33enne sorprendeva alle spalle le sue vittime nelle ore serali. L’uomo le afferrava per un braccio o per il collo e le faceva cadere a terra, per poi derubarle. Le indagini della sezione operativa del NOR, supportate dall’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e da ulteriori accertamenti, consentivano di individuarlo. Decisivo è stato il riconoscimento della fisionomia, della corporatura e del suo modus operandi, in particolare del modo di scegliere le vittime e di agire.

Il 33enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato infine arrestato.

VI.G

Le Finali della Coppa Italia Frecciarossa

Oggi, martedì 16 dicembre alle ore 14.30, personalità istituzionali e sportive si sono incontrate nella Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte a Torino per presentare le Finali della Coppa Italia Frecciarossa, l’evento organizzato dalla Lega Volley Femminile con il patrocinio della Regione Piemonte e del Comune di Torino e la collaborazione della FIPAV Piemonte.

L’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi, Paolo Bongioanni, e l’Assessore allo Sport del Comune di Torino, Domenico Carretta, hanno introdotto le Finali del 24 e del 25 gennaio in compagnia dell’Amministratore Delegato della Lega Volley Femminile, Enzo Barbaro, e del Presidente della FIPAV Piemonte, Paolo Marangon. All’interno della conferenza stampa, moderata dalla responsabile delle Relazioni Esterne di Lega Volley Femminile, Consuelo Mangifesta, è stata anticipata la presenza di una grande Fan Zone, che sarà attiva dal sabato mattina nel foyer dell’Inalpi Arena con momenti di intrattenimento e spettacolarizzazione, ed è stata annunciata Paola Cardullo, ex campionessa europea e mondiale con l’Italia e quattro volte campionessa della Coppa Italia, come testimonial e madrina dell’evento.

Di seguito le dichiarazioni.

Alberto Cirio e Paolo BongioanniPresidente Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte: “Le Finali della Coppa Italia Frecciarossa rappresentano un appuntamento di altissimo profilo sportivo e un’ulteriore conferma della capacità del Piemonte di essere protagonista nell’organizzazione di grandi eventi nazionali e internazionali. Accogliere a Torino le migliori quattro squadre della Serie A di volley femminile in una regione dove questo sport è espresso ai livelli più alti e ha un vasto seguito significa valorizzare ulteriormente uno sport che esprime eccellenza, passione e grande partecipazione di pubblico. Come Regione siamo orgogliosi di ospitare sempre più sul nostro territorio grandi appuntamenti sportivi, capaci di generare ricadute positive sia in termini economici e turistici, sia culturali e sociali. Eventi come questo rafforzano l’identità del Piemonte come terra di sport, di accoglienza e di organizzazione di qualità. Ringraziamo la Lega Volley Femminile, la FIPAV Piemonte e tutte le istituzioni coinvolte per il lavoro svolto e per aver scelto ancora una volta il nostro territorio come palcoscenico di un evento così prestigioso”.

Domenico CarrettaAssessore allo Sport e Grandi Eventi della Città di Torino: “Torino si prepara ad ospitare il primo grande evento sportivo del 2026. Aver aggiunto la Final Four di Coppa Italia Volley Femminile al nostro calendario rafforza la nostra immagine di città dello sport, aperta, dinamica, un’immagine che abbiamo saputo costruire, nel tempo, con competenza, professionalità, esperienza organizzativa facendo squadra con tutte le istituzioni del territorio”.

Paolo MarangonPresidente di FIPAV Piemonte“Il movimento di pallavolo femminile in Piemonte ci fa essere orgogliosi, siamo l’unica Regione in Italia con quattro squadre nel massimo campionato di Serie A1. Siamo felici del percorso che stiamo intraprendendo, abbiamo bloccato i campionati territoriali per fare si che i ragazzi abbiano il tempo per venire a questo grande evento e possano ammirare le migliori campionesse al mondo. Negli ultimi anni tanti tifosi e appassionati hanno risposto presente sul territorio e sono sicuro che anche quest’anno sarà così”.

Enzo BarbaroAmministratore Delegato della Lega Volley Femminile“Per noi è un onore essere qui perché dimostra il percorso di crescita che abbiamo fatto negli ultimi anni: in credibilità, in affidabilità e nella qualità del nostro lavoro e di quello di tutte le Società di Serie A. Abbiamo elevato insieme il livello della pallavolo italiana e ci siamo meritati di arrivare qui a Torino, che per noi è una sfida bellissima: nonostante tempi stretti, con un impianto che fa anche un po’ di paura perché è molto grande, ci siamo ripetuti ‘se non ora quando’. Abbiamo sempre riempito palazzetti in impianti più piccoli e venire qui è una bella prova. Abbiamo trovato una squadra incredibile che ci sta supportando dal primo momento, ci siamo subito sentiti a casa per la collaborazione. Grazie a tutti, da Regione e Comune alla FIPAV Piemonte e CUS Torino fino ai partner, sia quelli che ci supportano da anni sia quelli che da poco si sono uniti a noi. Una menzione particolare per Frecciarossa che ha scelto anche quest’anno di essere al nostro fianco come Title Sponsor, non vediamo l’ora di portare a termine tante delle cose che ci siamo detti, dalla promozione alla spettacolarizzazione. L’Inalpi Arena è l’impianto più bello d’Italia, puntiamo a regalare a tutti gli appassionati il miglior evento di pallavolo femminile che si sia mai realizzato”.