SPORT- Pagina 23

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 inizia in Spagna la sua terza avventura europea

L’attesa per il debutto della Reale Mutua Fenera Chieri ’76 nella CEV Challenge Cup 2024/2025 è quasi finita. Oggi, mercoledì 6 novembre, con fischio d’inizio alle ore 20, le biancoblù affronteranno in trasferta il CV Sant Cugat nell’andata dei sedicesimi di finale. La partita andrà in scena al palazzetto dello sport di Valldoreix, frazione di Sant Cugat del Vallès, città di quasi 100 mila abitanti situata nella comunità autonoma della Catalogna a una ventina di km da Barcellona.

Per le ragazze di coach Bregoli è la terza partecipazione consecutiva a una coppa europea dopo la CEV Challenge Cup 2022/2023 e la CEV Cup 2023/2024, esperienze entrambe concluse in trionfo con la conquista dei trofei. Ora c’è questa nuova occasione per provare a mettere in bacheca una seconda Challenge, impresa che a una squadra italiana non riesce da quasi vent’anni (Perugia nel 2005 e 2007).
Quinto classificato la scorsa stagione nel massimo campionato spagnolo, il CV Sant Cugat è un avversario tutto da scoprire. Al debutto in una competizione europea, nei trentaduesimi di finale si è qualificato a spese dell’Infomaniak Ginevra vincendo entrambe le partite. In termini realizzativi le giocatrici che più si sono messe in luce sono la centrale iberica Aina Berbelm e le schiacciatrici brasiliane Vivi Braun e Ceci, rispettivamente con 28, 27 e 23 punti. Dell’organico allenato da Leonel Passerine, per il resto tutto composto da spagnole, fa parte anche la centrale serba Lana Jovanovic. L’unica giocatrice con trascorsi nel campionato italiano è la palleggiatrice Ana Newsome, in A1 con Bolzano nel 2015/2016.
Il ritorno dei sedicesimi fra Chieri e Sant Cugat si giocherà mercoledì 13 novembre (ore 20) al PalaFenera. Chi passerà il turno affronterà negli ottavi la vincente del doppio confronto fra le finlandesi dell’LP Kangasala e le israeliane del Maccabi Haifa.

I vincitori del “Premio di Letteratura Sportiva Gianni Mura”

“Storie di sport, passioni e grandi imprese”

Cerimonia di Premiazione, in occasione delle “Nitto ATP Finals”

Sabato 9 novembre, ore 16,30

Lo scrittore abruzzese di Casalanguida, Remo Rapino con “Fubbàll” (Minimum fax), l’autrice ternana Patrizia Fortunati con “Noi siamo la Belinda!” (Giunti) e l’ex tennista e allenatore di tennis, il francese di Sedan Yannick Noah con “1983” (Fandango Libri) sono i vincitori e la vincitrice della terza edizione del “Premio di Letteratura Sportiva Gianni Mura”, riconoscimento che intende premiare i libri di narrativa contemporanea che, fra il giugno 2023 e il 31 maggio 2024, “meglio hanno saputo raccontare lo sport, i suoi valori, le sue storie e i suoi protagonisti”, dedicato a Gianni Mura, uno dei più apprezzati giornalisti sportivi italiani, scomparso nel 2020.

Promosso e organizzato dal “Salone Internazionale del Libro” e dalla “Città di Torino”, con il sostegno della “Camera di commercio” torinese, della “Fondazione CRT” e della “Fondazione Compagnia di San Paolo” (e con partner “Turismo Torino” e “FITP – Federazione Italiana Tennis e Padel”), il Premio vedrà la cerimonia di riconoscimento dei vincitori, aperta al pubblico e condotta dal giornalista Paolo Maggionisabato 9 novembre alle ore 16.30 a “Casa Tennis” in Piazza Castello, a Torino, in linea con il palinsesto di eventi organizzato durante le “Nitto ATP Finals” e nell’ambito del ciclo di incontri “Fuoriclasse Live” organizzato dal “Salone Internazionale del Libro”. Infowww.salonelibro.it. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

 L’appuntamento inaugura anche il ciclo di incontri “Fuoriclasse Live”talk e appuntamenti dedicati alle storie di protagoniste e protagonisti dello sport fuori dal campo di gioco, in programma fino al 15 novembre presso l’“Aula Magna Rettorato Università” di Torino e il “Polo del ‘900”, che vede, tra gli ospiti (solo per citarne alcuni): il conduttore radiofonico Gianluca Gazzoli (10 novembre), il “mitico” commentatore televisivo di Pallacanestro, Dan Peterson (11 novembre), con Luca Gregorio e Riccardo Magrini, telecronisti di “Eurosport” (12 novembre).

I vincitori

Lo scrittore Remo Rapino con il suo “Fubbàll” (Minimum fax) riceverà il premio come “Miglior libro di Letteratura Sportiva”: dodici storie e biografie di calciatori non illustri, storie di provincia di quando i campi erano di terra e polvere e tra gli avversari c’era rispetto e sana competizione. Bei tempi!

Patrizia Fortunati con “Noi siamo la Belinda!” (Giunti) ottiene invece il riconoscimento per la sezione “Fuoriclasse”, che premia il “Miglior libro di Letteratura Sportiva per ragazze e ragazzi”: il suo è un divertente romanzo sulla crescita di un gruppo di ragazzi outsider impegnati per la loro squadra di calcio mista, soprannominata, per l’appunto, “Belinda”.

L’ex tennista e allenatore di tennis Yannick Noah riceverà la “menzione speciale” della Giuria, che premia il miglior libro sul tennis, per “1983” (Fandango Libri), scritto con l’ex-tennista e giornalista Antoine Benneteau: nel libro, la storia di un mito che ha segnato il tennis mondiale, simbolo di integrazione e impegno civile. A ritirare il premio per lui sarà presente Domenico Procacci, fondatore di “Fandango Libri”. “Non una classica autobiografia – la motivazione della Giuria – ma una raccolta di ricordi e punti di vista forniti dall’autore e dalle persone che lo hanno accompagnato nel suo viaggio sportivo. Un libro ricco di fascino, che ci spalanca una finestra su un modo di concepire il tennis che non esiste più e che – una volta chiuso – ci costringe a riflettere e a porci qualche domanda sul senso più profondo della vita”.

Da segnalare ancora che, in occasione del “Premio Gianni Mura” e di “Fuoriclasse Live”, anche quest’anno torna la “Libreria Internazionale Salone del Libro”, realizzata in collaborazione con la “Libreria Luxemburg” all’interno del “Fan Village” di piazza D’Armi, a Torino. Il “Salone” proporrà al pubblico uno spazio speciale dedicato a romanzi, saggi, fumetti e graphic novel sullo sport e sul tennis in particolare, sulla città di Torino e sulla cucina italiana, con titoli di respiro nazionale e internazionale e una selezione di libri in lingua inglese, francese, tedesca e spagnola, oltre che i libri del “Premio”. La libreria sarà aperta da sabato 9 fino a domenica 17 novembre, ultimo giorno del torneo “Nitto ATP Finals”dalle 9.30 alle 23.30.

g.m.

Nelle foto:

–       Logo “Premio Gianni Mura”

–       Remo Rapino

–       Patrizia Fortunati

Lucia Tassinario superlativa a Torino

La Fiorentina trionfa anche sul Torino

Il gol di Kean dopo un errore di Maripan segna la vittoria sui granata all’Olimpico di Torino.  È la settima vittoria consecutiva per i Viola. Ora sono secondi in classifica dopo l’Inter.

Foto Sergio Pacchiotti

Juve batte Udinese 2-0

La Juventus fuori casa batte l’Udinese 2-0. La prima rete è un autogol al 19′, con Khéphren Thuram che prende il palo e termina dietro al portiere dell’Udinese Maduka Okoye. I bianconeri raddoppiano dalla distanza con Savona al 37’.  La Juve sale così  dalla settima alla terza posizione in classifica  con 21 punti. E sfiderà,  martedì, il Lille in Champions League.

 

Atp, storie e protagonisti dello sport fuori dai campi di gioco

Il Salone del Libro di Torino in occasione delle Nitto ATP Finals 2024

I talk tra sport e libri di “Fuoriclasse Live
e il Premio di letteratura sportiva Gianni Mura
in programma dal 9 al 15 novembre a Torino

I luoghi:
Aula Magna Rettorato Università di Torino (via Po 17)
Casa Tennis (piazza Castello), Polo del ‘900 (Piazzetta Antonicelli)

www.salonelibro.it

Storie di vita, coraggio, lealtà attraverso lo sport e libri a tema. Da sabato 9 a venerdì 15 novembre 2024, in occasione delle Nitto ATP Finals 202 4, il Salone Internazionale del Libro di Torino organizza la seconda edizione dei talk “Fuoriclasse Live – Storie e protagonisti dello sport fuori dal campo di gioco” e la cerimonia conclusiva della terza edizione delPremio di letteratura sportiva Gianni Mura , riconoscimento dedicato ai libri di sport per adulti e ragazzi, organizzato insieme con la Città di Torino econ il sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione CRT (partner Turismo Torino e FITP – Federazione Italiana Tennis e Padel).

Il Premio Gianni Mura si svolgerà a Casa Tennis in Piazza Castello: gli appuntamenti dal 10 al 14 novembre si terranno all’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino (via Po 17); l’incontro del 15 novembre sarà ospitato al Polo del ‘900 (piazzetta Antonicelli).

Ingresso libero fino a esaurimento posti. Info e prenotazioni: www.salonelibro.it

Raccontare lo sport, i suoi protagonisti e i suoi valori è l’impegno di “Fuoriclasse Live” e del Premio Gianni Mura . Valori come impegno e sacrificio, disciplina, motivazione, lealtà, rispetto della persona e delle regole, ricerca dei propri limiti, integrazione e appartenenza: sono principi fondanti di ogni società, strumenti per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita.

Tra gli ospiti: i vincitori del Premio di letteratura sportiva Gianni Mura, che parteciperanno alla cerimonia di premiazione sabato 9 novembre, condotta da Paolo Maggioni (i finalisti sono: Stefano Bizzotto, Lorenzo Iervolino, Remo Rapino, Dario Ricci, Marino Bartoletti, Patrizia Fortunati, Annalisa Strada, Sarah Pellizzari Rabolini, Marco Parolo, Marco Cattaneo); il conduttore radiofonico Gianluca Gazzoli , autore del podcast “Passa dal BSMT”, con il libro Anche quando nessuno ci crede. La rivincita degli underdog (Mondadori), in dialogo con Matteo Curti, domenica 10 novembre; l’ex allenatore di basket Dan Peterson, il più noto commentatore televisivo di pallacanestro, con il suo libro L’ABC del basket(Rizzoli), in dialogo con Guido Vaciago lunedì 11 novembre; i telecronisti di Eurosport Luca Gregorio e Riccardo Magrini, ex ciclista professionista e oggi commentatore, con le storie di ciclismo raccontate attraverso la musica della loro band Cane Vecchio Sa-und, martedì 12 novembre; Gaia Piccardi e Marco Imarisio con il libro Piovuto dal cielo. Come Jannik Sinner sta cambiando la storia del tennis (Cairo), in dialogo con Federica Furino mercoledì 13 novembre; La Ragione di Stato con i loro due libri sul calcio, pubblicati da 66thand2nd, venerdì 15 novembre.

Gli appuntamenti di Fuoriclasse Live sono in collaborazione con l’Università di Torino e il Polo del ‘900.

«Lo sport è una parte integrante della nostra vita quotidiana e della nostra cultura. Attraverso i libri e le parole possiamo esplorare le emozioni, le difficoltà e i trionfi che accompagnano gli atleti nel loro percorso. La letteratura sportiva permette di avvicinarci a queste storie, di comprendere le motivazioni profonde che spingono un individuo a superare i propri limiti e a lottare per i propri sogni. La figura di Gianni Mura rappresenta un faro in questo panorama, un uomo che ha saputo raccontare lo sport non solo con la sua penna, ma con il cuore, mettendo in luce quei valori di determinazione, coraggio e passione che ci uniscono tutti. La sua eredità vive nelle pagine di chi continua a scrivere, a emozionare e a ispirare, vive nei talenti che premieremo anche in questa terza edizione». Domenico Carretta, Assessore Sport, Grandi eventi, Turismo e Tempo Libero, Città di Torino

«Fuoriclasse Live, con la sua variegata proposta di ospiti, riconferma il forte impegno del Salone del libro nella promozione della migliore letteratura ed editoria sportiva, impreziosendo così il proprio ricco ventaglio di progetti a tema sportivo, come la Sala Olimpica, il Premio Gianni Mura e il podcast Fuoriclasse». MarcoPautasso , Segretario generale del Salone Internazionale del libro di Torino.

All’Olimpico di Roma giallorossi battono granata 1-0

Roma batte Torino 1-0 nella decima giornata di Serie A e si piazza a quota 13 punti in classifica.

All’Olimpico Dybala segna al 20′ su errore di Linetty.

Nella ripresa il Toro tenta la rivincita ma i giallorossi non si lasciano sopraffare.

Il grande rugby torna a Torino: il 23 novembre la sfida tra gli azzurri e gli All Blacks

E’ iniziato il conto alla rovescia per Torino e l’Allianz Stadium che, sabato 23 novembre, ospiteranno il test-match conclusivo delle Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series tra l’Italia di Gonzalo Quesada e gli All Blacks neozelandesi, la squadra simbolo del grande rugby internazionale che sfiderà gli Azzurri nello stadio di casa della Juventus.

Il capoluogo piemontese, che nella propria storia ha accolto la Nazionale Italiana Rugby in tre occasioni, sempre allo Stadio Olimpico,, torna ad ospitare l’Italrugby a nove anni di distanza dall’ultimo appuntamento – in preparazione alla Rugby World Cup 2015 contro la Scozia – e lo fa con la sfida più iconica e sentita di un trittico autunnale che, per Lamaro e compagni, prenderà il via sabato 9 novembre ad Udine contro l’Argentina per poi proseguire domenica 17 novembre a Genova contro la Georgia prima di concludersi con l’appuntamento torinese, il più atteso non solo dagli appassionati ma dagli sportivi di tutta Italia.


Quasi quarantamila i biglietti già venduti da FIR per la partita contro la Nuova Zelanda, unico avversario sulla scena internazionale, insieme all’Inghilterra, mai battuto nei precedenti confronti dall’Italrugby.

 

Torino e l’Allianz Stadium continueranno ad ospitare la Nazionale Italiana Maschile anche nel 2025 e nel 2026, grazie all’accordo sottoscritto tra FIR e Juventus e che porterà ogni autunno nell’impianto del capoluogo il più prestigioso dei tre appuntamenti autunnali previsti dal calendario internazionale, consolidando la città sabauda come meta di riferimento per il turismo sportivo. 

 

“Dopo il ciclismo, il grande tennis, con questo match Torino e il Piemonte fanno un ulteriore passo avanti e arrivano a ospitare una sfida iconica, che risveglia passione e interesse anche tra chi non è tifoso di rugby. Avere qui, la nazionale italiana e i celeberrimi All Blacks significa rendere, ancora una volta, questo territorio la capitale mondiale dello sport. E ci piace che questo avvenga con il rugby, una disciplina bellissima che finalmente recluta appassionati e tifosi anche nel nostro Paese. Eventi come questo non sono solo spettacolo, ma rappresentano un’opportunità di crescita che coinvolgono le famiglie, ispirano i giovani e soprattutto lasciano un’impronta nel tempo. E, come amministratori, abbiamo il dovere di sostenere e promuovere questo fermento sportivo, perché lo sport crea legami, identifica valori e ci permette di guardare al futuro con maggiore fiducia e coesione” hanno dichiarato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore allo Sport Marina Chiarelli. 


“Accogliere gli All Blacks, vera e propria leggenda del mondo del rugby e icona dello sport mondiale, sarà un imperdibile evento – ha dichiarato il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo- e, insieme, una importante opportunità di visibilità per il territorio. Nell’anno che vede la nostra Torino sempre più meta di grandi eventi sportivi internazionali, con il grande successo del Tour De France in estate, il mese di novembre, dopo le attesissime Nitto Atp Finals, porterà in città i campioni del rugby insieme ad appassionati e tifosi da tutto il mondo per un match che si annuncia sin d’ora attesissimo. Un appuntamento che intende essere il primo passo per la presenza del grande rugby a Torino e del quale siamo davvero molto contenti”.

“Vedere in campo la Nazionale italiana che sfida un simbolo dello sport internazionale come gli All Blacks – ha aggiunto l’assessore allo Sport della Città di Torino Domenico Carretta – è un orgoglio per Torino e si inserisce nella nostra visione di città come polo attrattivo per i grandi eventi sportivi, che possono essere di ispirazione per tante ragazze e tanti ragazzi e avvicinarli alla pratica sportiva di base”.

“Siamo felici di poter aprire le porte dell’Allianz Stadium alla Nazionale Italiana di Rugby, in quello che sarà il primo grande evento non calcistico ospitato dalla sua apertura. Ancora più orgogliosi dell’accordo raggiunto con FIR, che ringraziamo per la fiducia, perchè ci consentirà di proseguire questo percorso anche nei prossimi anni. Come Juventus siamo da sempre molto attenti agli eventi del nostro territorio e anche in questo caso abbiamo voluto dare un forte segnale e accompagnare l’avvicinamento a questo grande match con la mostra “The Hearth of Rugby” che ospiteremo all’interno dello Juventus Stadium fino al 24 novembre 2024” ha detto il Presidente di Juventus FC, Gianluca Ferrero.

Andrea Duodo, Presidente della Federazione Italiana Rugby, ha dichiarato: “Siamo profondamente emozionati per il trittico internazionale d’autunno che ci attende e la sfida di Torino contro gli All Blacks rappresenta l’acme delle nostre Vittoria Assicurazioni Autumn Series.

A quindici anni dalla storica sfida di San Siro, riportiamo gli All Blacks nel cuore del Nord Italia, in uno degli stadi più iconici dello sport nel nostro Paese. Un evento che ha fin da subito catturato l’attenzione e l’immaginazione di tutti, rugbisti e appassionati di tutti gli sport: ospitiamo la squadra di rugby più leggendaria al mondo, l’avversario più temibile, nello stadio più suggestivo. Tutto è pronto per vivere una serata di rugby che resterà nella memoria di tutti noi”.

“Ringrazio il Presidente Ferrero e la Juventus che hanno condiviso da subito questa visione e che, assieme a FIR, hanno creato le condizioni affinché questo sogno si realizzasse, non solo oggi ma anche per il futuro, consolidando i nostri eventi internazionali quali asset strategici per la nostra Federazione e per tutto il movimento, al quale garantiscono un forte impatto economico rappresentando al contempo una straordinaria opportunità di contaminazione del grande pubblico con i valori tipici del nostro Gioco. Voglio ringraziare anche il Governatore Cirio e il Sindaco Lo Russo per il loro sostegno, così come l’Esercito Italiano, che ha messo a disposizione le proprie strutture per la preparazione della nostra Nazionale. I nostri Azzurri trascorreranno qui tutta la settimana, generando un importante lascito su tutto il movimento rugbistico, in particolare tra i più giovani” ha aggiunto il Presidente federale.

Campionato italiano assoluto di Rafting

Al Campionato italiano assoluto, svoltosi in Umbria dove ha luogo la cascata artificiale piu’ alta d’Europa, Ivrea Canoa Club conferma la sua leadership nazionale con un primo posto sostenuto anche dal miglior tempo mai registrato.

Il campo di gara delle Marmore, suggestivo canale immerso in una spettacolare cornice naturalistica, mette a dura prova anche i più esperti. Un canale molto tecnico e stretto richiede equipaggi in perfetta simbiosi, ingredienti fondamentali per vincere la medaglia d’oro e battere il record di discesa.

Grande è infatti la soddisfazione del team tutto eporediese composto da Matteo Cerrano, Ludovico Cuignon, Christian Biava e Tommaso Panico.

I nostri ragazzi, si fanno chiamare Dream Team e ne hanno tutto il diritto, sono in testa alla classifica nazionale a punti. Dopo l’esordio sul canale di casa a maggio in cui si sono aggiudicati il primo posto nella specialità RX, vincendo alle Marmore hanno messo un’importante ipoteca sul titolo assoluto. Rimane solo l’ultima prova, questa volta di Slalom, che si terrà a Verona, sull’Adige il 17 novembre.

I ragazzi del Dream Team hanno gareggiato anche in equipaggi misti dove Matteo Cerrano e Tommaso Panico assieme a Francesca Fontanive e Silvia Venturini del Granda Canoa Club di Cuneo si aggiudicano il primo posto e Christian Biava con Ludovico Cuignon assieme a Elisa Becchelli del Verona e Sara Amonini del Granda salgono sul secondo gradino.

In gara anche la squadra U23 con i fratelli Nicolo’ e Matteo Balma, Elia Ciardullo e Lorenzo Guenno che per un errore a metà percorso sono costretti a fermarsi mentre l’equipaggio eporediese di Simone Marchegiano, Daniele Cerrano, Lorenzo Spertino con Andrea Depi del Monrosa registrano un quinto posto.

Complimenti d’obbligo e soprattutto grande riconoscimento anche dalla federazione italiana di rafting per la grande crescita a livello agonistico dell’Ivrea Canoa Club. La preparazione tecnica, atletica e soprattutto la grande esperienza maturata in canoa permette di fare la differenza già dopo solo due anni nel mondo delle competizioni. Quando impari a conoscere il fiume, l’imbarcazione diventa solo il veicolo per il successo!

La Valanga Azzurra, il docufilm per celebrare quei lontani miti dello sci

Presentato al cinema Romano di Torino il docufilm del regista Giovanni Veronesi sulla mitica “Valanga Azzurra”, un gruppo fantastico di sciatori che, negli anni Settanta, portarono gloria e lustro all’Italia con le loro innumerevoli e spettacolari vittorie nel cosiddetto “circo bianco”: verrà trasmesso il 30 dicembre in prima serata su Rai 3. Presenti in sala molti dei protagonisti di ieri, dal mitico Gustav Thoeni a Piero Gros e a Paolo De Chiesa, oggi commentatore tecnico per la Rai, e di oggi, come Sofia Goggia e Federica Brignone.

Cinquant’anni fa nasceva il mito della “Valanga Azzurra”, una felice ed eloquente espressione di origine giornalistica usata per la prima volta nel 1974 da La Gazzetta dello Sport, dal giornalista Massimo di Marco, a commento della gara di slalom gigante di Berchtesgaden, in Germania, del 7 gennaio, la quale per ben un decennio fu la squadra di sci alpino più forte della storia. Un gruppo straordinario di atleti e sciatori che, ispirato dai grandi del passato, uno su tutti Zeno Colò, creò le premesse per un movimento sciistico di massa (negli anni Settanta, con il boom economico italiano, prese piede anche il turismo montano e quindi le attività sportive a esso collegate; inoltre gli sci di legno con attacchi rudimentali furono sostituiti da materiali moderni), che avrebbe poi portato alla nascita di altri super campioni come, per esempio e per citare il più fantastico e indiscusso, Alberto Tomba, detto la “Bomba” (che fu allenato da Gustav Thoeni).

Probabilmente la volontà di produrre questo docufilm è nata anche dalla precedente idea filmica di Domenico Procacci (Una squadra) di rendere omaggio a un altro mito sportivo nostrano del passato, l’altrettanto celeberrimo team nazionale di tennis, composto da Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli e capitanato da Nicola Pietrangeli, il quale, sempre negli anni Settanta (1976), alzò sotto il cielo di Santiago del Cile la famosa Coppa Davis. Questo evidente e ulteriore stimolo, unito a una passione vera e profonda per lo sci di Giovanni Veronesi, che da bambino fantasticava nei suoi sogni di emulare quei grandi campioni, senza poi riuscirci, deve aver dunque indotto il regista-sceneggiatore di personaggi quali Carlo Verdone, Francesco Nuti e Leonardo Pieraccioni ad abbracciare questa nuova e particolare avventura professionale, questa nuova sfida.

Nel docufilm, già presentato al Festival del Cinema di Roma, viene narrato tutto il leggendario percorso della nazionale italiana di sci alpino degli anni Settanta, guidata dall’altrettanto leggendario capitano Mario Cotelli, attraverso i suoi innumerevoli e prestigiosi successi in Coppa del Mondo, ai Mondiali e alle Olimpiadi: in pochi anni la Valanga Azzurra vinse infatti cinque Coppe del Mondo e numerose medaglie tra Olimpiadi invernali e Mondiali di sci alpino. Il docufilm, che ha richiesto un lavoro lungo, minuzioso e approfondito, naturalmente non racconta solo i fasti e le vittorie, ma analizza anche e soprattutto il gruppo e i singoli, gli antagonismi e i protagonismi, le sane e ovvie rivalità, le amicizie e le discussioni, le litigate, lo spirito di squadra, la capacità di stimolarsi e sostenersi a vicenda nei momenti migliori e in quelli più difficili, sempre memore del fatto che erano certamente campioni sugli sci, ma ancor più e in primis uomini nella vita quotidiana, con i loro pregi e difetti, vizi e virtù.

Solitamente, tra questi veri e propri eroi del “circo bianco”, che fecero sognare ed esaltare milioni di italiani di ogni latitudine ed età, si tende a ricordare i nomi più blasonati e vincenti come Gustav Thoeni o Piero Gros, ma di non minore importanza furono, proprio per la costruzione del mito della Valanga Azzurra, personaggi come Paolo De Chiesa, Herbert Planck, Franco Bieler, Helmut Schmalzl, Tino Pietrogiovanna, Stefano Anzi, Giuliano Besson e Fausto Radici. Tutti, chi più e chi meno, diedero il loro prezioso e originale contributo per la creazione di un mito che resiste ancora dopo cinquant’anni e che sembra intramontabile, eterno e bello come una favola.

Patrizio Brusasco