SPORT- Pagina 156

La vita spezzata di Gigi Meroni, l’ultimo beat

Giorno maledetto quel 15 ottobre del 1967 quando, cinquantacinque anni   fa, moriva travolto da un’ auto Gigi Meroni. Era domenica e a Torino era
scesa la sera.

 

Il Torino aveva disputato in casa la quarta giornata del campionato di serie A, vincendo per 4 a 2 contro i blucerchiati della Sampdoria. Una partita vivace, bella. Meroni, la “farfalla granata” non
segnò ma diede il suo contributo con le giocate di classe che ne avevano fatto un idolo della curva granata. A gonfiare la rete dei liguri ci pensarono Nestor Combin, autore di una tripletta, e
Giambattista Moschino. Quel giorno, nelle file del Torino, esordiva anche un giovane Aldo Agroppi, che confezionò l’assist per il 4-2
finale di Combin.

Alcune ore dopo Meroni, in compagnia dell’altro granata Fabrizio Poletti, stava attraversando il corso Re Umberto, all’altezza del civico 46. Gigi voleva raggiungere il bar che solitamente frequentava per
telefonare a Cristiana, la sua ragazza.Lei era fuori e lui era senza chiavi perché , di solito, la domenica sera i granata dormivano in ritiro, ma per una volta venne fatta un’eccezione. I due erano a metà
della carreggiata quando un’auto che viaggiava a tutta velocità li indusse a fare un passo indietro. Una vettura in arrivo dalla parte opposta sfiorò Poletti e urtò in pieno Meroni che, sbalzato sull’altra
corsia, venne investito da una Fiat 124 Coupé che lo trascinò per più di cinquanta metri sull’asfalto. Portato all’ospedale Mauriziano, morì
poche ore dopo, alle 22.40. Se ne andava così Gigi Meroni, a soli ventiquattro anni. La farfalla granata non volò più. Colmo del destino, l’automobile che lo investì era guidata da un suo tifoso
diciannovenne che si chiamava Attilio Romero e che diventò, nel duemila, presidente del Torino. Un cognome e un destino, quello di Meroni, già tragicamente comparso nella storia granata, al tempo della tragedia di Superga. Si chiamava, infatti, Pierluigi Meroni il comandante del trimotore Fiat che si schiantò sulla collina della
basilica il 4 maggio del 1949. Gigi Meroni, nato e cresciuto calcisticamente a Como, dopo aver vestito la maglia lariana e quella del Genoa, approdò nel 1964 a Torino, nella parte granata della città
dell’auto.

Agli ordini del Paròn Nereo Rocco, l’ala numero sette incantò tutti con le sue giocate, i dribbling ubriacanti e quei suoi goal che,
pur non molti (con la maglia del Toro ne insaccherà 24), spesso finirono nelle cineteche del calcio per la bellezza del gesto atletico che li accompagnava, rendendo possibile ciò che ai più pareva
impossibile. Era lui il “calciatore-beat” , quello che non amava i tiri da fermo e men che meno i rigori ma sentiva il bisogno dell’azione,
della lotta per conquistarsi la palla, dell’invenzione artistica del gol. I difensori impazzivano e spesso non trovavano alternative ai mezzi più bruschi per fermarlo, mettendolo giù senza tanti complimenti. I
compagni ne sfruttavano le doti quando l’ala destra dai capelli lunghi e dai basettoni passava loro la palla al momento giusto, con il gesto generoso e altruista di chi concede agli altri l’onore di gonfiare la rete alle spalle del portiere avversario. Anche lui, come Gorge Best, il suo “gemello-diverso”, andava controcorrente. Quando Edmondo Fabbri lo
chiamò in nazionale gli impose una condizione: tagliarsi i capelli. Lui, con l’animo dell’artista che si disegnava da solo i vestiti da indossare,prendendo a modello quelli dei Beatles, e lo spirito trasgressivo che lo portava a passeggiare per le vie di Como portandosi al guinzaglio una gallina, non rinnegò se stesso e rifiutò la convocazione. Era amatissimo dai suoi tifosi, Luigi Meroni. L’ipotesi del suo passaggio alla Juventus, nell’estate del 1967, provocò una
sollevazione dei tifosi del Toro, mandando a gambe all’aria l’operazione. Era l’idolo non solo dei granata ma di tutti coloro che amavano il bel calcio, la fantasia e l’improvvisazione di quest’artista
che sapeva trattare con incredibile abilità la sfera di cuoio.

Ai suoi funerali parteciparono più di ventimila persone e l’intera città trattenne il fiato. L’emozione fu grande e toccò tutti, compresi alcuni detenuti delle Nuove che fecero una colletta per mandare dei
fiori. Solo la Diocesi di Torino si oppose al funerale religioso di quel “peccatore pubblico” e criticò aspramente don Francesco Ferraudo, cappellano del Torino, che lo celebrò comunque. Meroni conviveva con Cristiana Uderstadt e la sua ragazza – di origine polacca e figlia di giostrai – era ancora sposata, in attesa di poter divorziare. Un peccato, all’epoca, da non perdonare anche da morto a quel ragazzo che,
come scrisse Gianni Brera “era un simbolo di estri bizzarri e libertà sociali in un paese di quasi tutti conformisti sornioni”.

Marco Travaglini

Derby di trotto. La scuola torinese domina

I numeri nello sport non raccontano tutto ma hanno un grande pregio: non mentono mai. E quelli che intrecciano la storia del Derby Italiano del trotto agli allevamenti, agli allenatori, driver e proprietari piemontesi, oltre che alla pista dell’Ippodromo di Vinovo sono esaltanti. Lo dimostrano le ultime quattro edizioni della corsa, con tre vittorie e un secondo posto. L’ultimo capitolo di questa storia lo ha scritto domenica scorsa Dimitri Ferm a Capannelle. Ma è solo l’ennesima dimostrazione della forza di un movimento e di persone che sanno lavorare con passione e risultati.

Ha cominciato nel 2019 Alrajah One, nato all’allevamento Rondello a Vigone e allevato da Luca Crosetti e Silvia De Andrea. Dopo due stagioni in chiaroscuro, quest’anno si è trasferito negli Stati Uniti e a luglio ha vinto due delle più prestigiose corse del calendario statunitense (fanno 21 in carriera, con oltre 1 milione di euro portato a casa). Finita qui? Assolutamente no perché nel 2020 Blackflash Bar, nata e diventata trottatrice preso l’Allevamento Bar di Luigi Truccone finì seconda per millimetri alle spalle di Bleff Dipa ma in compenso le Oaks riservate solo alle femmine fecero registrare la doppietta con i nomi di Betta Zack (allevata nell’Azienda Agricola La Zaccarella di Valter Ferrero, proprietà de Il Grifone a Vigone) e Bonneville GiFont, “figlia” de Le Fontanette.

Un anno fa, poi, l’apoteosi. Primo Charmant De Zack, pupillo di Valter e Vittorio Ferrero sempre all’Allevamento La Zaccarella, con Callmethebreeze, allevato nel torinese da Maurizio Grosso per conto di Philippe Allaire e guidato da Andrea Guzzinati, al terzo posto e al quarto Chuky Roc, proprietà della famiglia Rocca a Vigone che resta la roccaforte del movimento.

Questo poteva essere un anno di transizione, ma ci ha pensato Dimitri Ferm, nato e cresciuto a Vigone nell’allevamento Le Fontanette e allevato e di proprietà dalla Dream Ferm. Un consorzio a quattro, del quale fa parte anche il torinese Cesare Canavesio: in carriera ha vinto 10 delle 17 corse disputate, ma sono ben sette da gennaio a oggi. Il GP Etruria a Firenze, il GP Giovanardi a Modena, il GP Nazionale lo scorso giugno a Vinovo. Il GP Marangoni spostato eccezionalmente da Torino Milano, per finire con il Derby a Roma anche se in realtà è solo l’inizio.

Una storia incredibile, pensando che è costato solo 12mila euro, equamente divisi tra i suoi 4 proprietari e finora a vinto circa 500mila euro. Era rimasto invenduto perché nato tardi nella sua annata e per questo considerato meno prestante. Sta ripagando tutti con gli interessi.

Ma basta scorrere l’Albo d’Oro della corsa più importante d’Italia e appare tutto chiaro, senza inganni. Senza andare troppo lontano, nel 2005 il Derby parlava piemontese con la vittoria di Fairbang Gi che stampava in stretta fotografia Fleche, due cavalli allevati dai “nostri” Dario Gariglio e i coniugi Borini. Tre anni dopo, ecco Lana Del Rio, allevata dalla famiglia Monticone a qualche km dall’ippodromo, e per lei è stato solo il primo passo di una cavalcata fantastica. E ancora Unicka, nata a Roma ma cresciuta fin da subito all’Allevamento Le Fontanette di Vigone: suo il Derby 2016.

Numeri e nomi che raccontano una verità incontestabile: in Piemonte c’è tanta qualità e la pista di Vinovo aiuta a plasmarla e renderla vincente. Prossima tappa, il 1° novembre quando a Vinovo andrà in scena il GP Orsi Mangelli, anche per le femmine, ideale prima rivincita del Derby. In realtà però da qui a fine anno ci saranno altre 10 riunioni di trotto, compresa quella conclusiva di sabato 17 dicembre con il Palio dei Proprietari. Una storia in parte già scritta e che racconta un vero fenomeno. Oggi, ma non da oggi, il Piemonte è leader in Italia.

È derby! Torino e Juventus si sfidano sabato

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 15 Ottobre 2022 alle ore 18:00

La gara arriva in un momento negativo  per entrambe le formazioni. La Juventus ha subito 2 pesanti sconfitte contro il Milan per 2-0, ed un  altro 2-0 patito in Champions League che brucia tantissimo, visto che ha quasi definitivamente eliminato i bianconeri dalla competizione.
Sará un match dove anche il Torino vorrà trovare i 3 punti, che non ottiene da 4 giornate.
In campionato Torino e Juventus si sono affrontate 181 volte con un bilancio di 44 vittorie granata, 48 pareggi e 89 successi bianconeri. Nella scorsa stagione la Juventus ha vinto il confronto in trasferta, mentre allo ‘Stadium’ la sfida è finita in parità
Per ritrovare l’ultimo successo del Torino in derby invece bisogna risalire alla stagione 2014/15 quando la squadra allora allenata da Ventura sconfisse in rimonta la Juventus per 2-1 con goal di Darmian e Quagliarella.

Formazioni di Torino – Juventus

Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji,Schuurs,Rodriguez; Singo, Ricci, Lukic,Vojvoda; Miranchuk, Vlasic; Sanabria
Allenatore: Juric

Formazione Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, Danilo, Bremer, Alex Sandro; Rabiot, Paredes, McKennie; Milik, Vlahovic, Kostic
Allenatore:Allegri

Enzo Grassano

Da oggi il trofeo delle Nitto Atp Finals esposto a Gallerie d’Italia

Anche quest’anno Intesa Sanpaolo, in qualità di Host Partner delle Nitto ATP Finals, avrà un ruolo di primo piano nel “Trophy Tour”, ovvero nel “tour” di esposizioni del trofeo della manifestazione nelle sedi dei principali partner.

Il trofeo, arrivato direttamente da Londra, sarà esposto da oggi giovedì 13 ottobre, a un mese esatto dall’avvio del torneo, nel museo torinese della Banca, le Gallerie d’Italia -Torino in piazza San Carlo, con accesso gratuito secondo l’orario di apertura del museo.

Da domenica 16 ottobre il trofeo verrà trasferito in Area X, lo spazio esperienziale dedicato alla diffusione della cultura della protezione assicurativa del Gruppo Intesa Sanpaolo in via San Francesco d’Assisi 12, dove rimarrà esposto fino al 19 ottobre incluso.

 

Tecnico di Tiro con l’Arco, il corso

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Con l’autunno prende il via un importante appuntamento formativo della Sda Giochi. Il corso TES per Tecnici Educatori di Tiro con L’Arco è organizzato dalla SdA Giochi Nazionale ed è iniziato a ottobre con le prime lezioni teoriche in FAD. Le lezioni pratiche (32 ore) sono state ripartite in diverse sedi sul territorio nazionale tra cui anche quella del Comitato Territoriale di Ivrea, presso cui si formeranno i candidati provenienti da Piemonte e Lombardia sotto la guida del formatore Paolo Castelli. Il corso si prefigge di formare i nuovi tecnici in linea con i principi UISP con una particolare enfasi alle metodologie costruttiviste e per una promozione del tiro con l’arco che non sia esclusivamente competitiva ma che, attraverso una pratica intelligente, enfatizzi anche gli aspetti sociali, culturali e naturalistici di questa disciplina. I tecnici ArcoUISP infine, saranno invitati ad apprezzare il valore del volontariato ed a centrare l’attenzione all’arciere, piuttosto che all’attrezzatura promuovendo l’uso di attrezzatura semplice ed economica per abbattere le barriere di censo nell’approccio allo sport.

Uisp Torino

 Super Tris, Quartè e Quintè  all’ippodromo

Il tempo di mandare a memoria le vittorie a Vinovo di Etsic’Etaitvrai, che resta imbattuta con Andrea Guzzinati, e di Ernesto Roc (alla terza vittoria di fila) con il suo proprietario e allenatore Filippo Rocca nei due Criteria riservati ai 2 anni. Ma anche quello di celebrare il successo di Dimitri Ferm, cavallo allevato dal torinese Cesare Canavesio (e vincitore quest’anno anche del GP Nazionale a Vinovo in giugno) sempre insieme ad Andrea Farolfi nel Derby di Trotto e la pista torinese è di nuovo pronta.
I cancelli riapriranno mercoledì 12 ottobre con una riunione che si chiuderà con la Super Tris, Quartè e Quintè e ben 18 cavalli al via. Bellissima corsa sul doppio km con partenza fra i tre nastri, che ne vedrà partire 9 al primo nastro, sette al secondo e due all’ultimo dei 2.100 metri. Andrea Guzzinati e Borboletta hanno il favore del pronostico, ma per le scommesse si segnalano l’allievo di Pietro Gubellini, Aldoc Dr che partirà all’esterno del nastro, e Attrazione che scenderà per l’ultima volta in pista per poi ritirarsi alla carriera da fattrice insieme a Marco Smorgon cercherà certamente di farle terminare il suo percorso con il massimo del risultato. Poi Tyl Etoile affidata a Marco Stefani ma anche Arnold Cup e Agrado proveranno a piazzarsi.
Interessante anche il Premio Montreal che vedrà puledri di due anni: Esperia Cr ha vinto recentemente sulla pista con Santo Mollo che affida l’allieva di Dubois a suo figlio Simone. Ma ci sarà anche Espresso Italia, preparato da Mauro Baroncini e affidato ad Andrea Faroldi.
La corsa gentlemen ha un pronostico molto aperto che vedrà il rientro dopo 5 mesi di Zar Dei Baba, uno degli allievi di Michele Bechis. Il pomeriggio di corse inizierà alle ore 14,55 con ingresso gratuito e possibilità di pranzare presso il ristorante panoramico.

È finita? Maccabi Haifa-Juventus 2-0

Atzili show, ora serve un miracolo
Champions League – Quarta giornata

Atzili (2)

Al peggio bianconero di questa stagione non c’è una fine.Un primo tempo disastroso condanna la Juventus al ko sul campo del non irresistibile Maccabi Haifa.È un Inizio da incubo per i colori bianconeri ed è subito  gol al 7’ di Atzili, protagonista assoluto e autore della doppietta:entrambe le reti avvengono in contropiede. Nella ripresa il risultato non cambia ed ora alla Juve servirà un miracolo per sperare di passare il turno con a grande rischio anche la qualificazione di consolazione  in Europa League.Come se non bastasse piove ancora sul bagnato: si fa, nuovamente, male Di Maria: problema muscolare alla coscia destra non da poco e gravità dell’infortunio da valutare attentamente. Sicuramente salterà il derby contro il Toro e poi si vedrà.

Enzo Grassano

Record di presenze per Handanovic

Curiosità dal mondo del calcio

Tra le varie curiosità di questo campionato di calcio serie A segnaliamo che il record di presenze,tra i giocatori in attività, appartiene al portiere dell’Inter Samir Handanovic con 552 gare disputate. Sul podio alle sue spalle troviamo il bomber doriano Fabio Quagliarella con 533,terzo il portiere del Sassuolo Andrea Consigli con 440.
Il record generale di tutta la storia del calcio della serie A appartiene a Gianluigi Buffon con 657 gare disputate.
Il super portiere ex bianconero,44enne, è ancora in attività a difendere la porta del Parma in serie B.

Enzo Grassano

 

Tennis in carrozzina, le finali

CAMPIONATI ITALIANI 

FABIAN MAZZEI TRIONFA DOPO SEI ANNI NEL SINGOLARE OPEN MASCHILE

CONFERME PER MARIANNA LAURO NEL FEMMINILE E ALBERTO SAJA NEI QUAD

 

Dopo quattro intensissimi giorni di gare, i Campionati Italiani di Tennis in Carrozzina hanno decretato i propri vincitori. La manifestazione, andata in scena da giovedì 6 fino a ieri, ha visto assegnare il titolo tricolore ad alcuni tra i migliori atleti del panorama nazionale della disciplina: in una giornata contraddistinta dal maltempo, le partite – giocate fino a sabato in esterna sulla terra rossa – si sono spostate sui campi interni 1, 2 e 3 in sintetico del Centro Sisport Mirafiori di Via Pier Domenico Olivero 40 a Torino.

 

A trionfare sono stati Fabian Mazzei (Tennis Club Budrio) nel singolare Open (atleti con disabilità agli arti inferiori) maschile, la testa di serie n° 1 Marianna Lauro (ASDC Sardinia Open, #1*) nel singolare Open femminile, la testa di serie n° 1 Alberto Saja (Active Sport Brescia, #1) nel singolare Quad (atleti con disabilità agli arti inferiori e ad almeno un arto superiore), Luca Spano (Country Club Bologna, #5) e Giovanni Zeni (Canottieri Baldesio, #4) nel doppio Open maschile, Silvia Morotti (SBS Bergamo, #2) e Vanessa Ricci (SBS Bergamo, #3) nel doppio Open femminile e ancora di Saja in coppia con il compagno di squadra Ivano Boriva (#3) nel doppio Quad. *posizione nel ranking italiano

 

Per Mazzei si tratta del 18° Titolo Italiano, ottenuto a distanza di 6 anni dall’ultima partecipazione e dall’ultima vittoria: il cinque volte paralimpico ha superato il portacolori del CUS Torino e testa di serie n° 2 Antonio Cippo (#3) per 6-3 6-1. A confermarsi campionessa, non senza combattere, è stata invece Lauro, al 13° titolo in 15 anni di carriera: in un match molto equilibrato, la tre volte paralimpica ha infine battuto l’avversaria e testa di serie n° 2 Silvia Morotti (SBS Bergamo, #2) per 6-4 1-6 6-3. Altra conferma è stata quella di Saja tra i Quad, bravo a superare in finale per il secondo anno consecutivo l’avversario Alfredo Di Cosmo (Tennis Club Insubria Bregnano, #2) per 6-3 6-1.

 

Nel doppio, Spano e Zeni hanno battuto gli avversari Cippo e Francesco Felici (Tennis Training School Foligno, #1 Juniores) per 7-5 6-2. Morotti e Ricci hanno sconfitto Lauro e Roberta Faccoli (Active Sport Brescia, #7) per 6-2 6-3. Saja e Boriva, infine, hanno avuto la meglio sulla coppia piemontese formata da Vincenzo Troilo (Sfide Torino, #5) e Luca Cosentino (Volare Alessandria, #10) per 6-1 6-2. A essere premiata, in qualità di atleta più giovane e “più lontana”, è stata anche Beatrice Draghici del Tennis Club Mazara del Vallo. Per quanto concerne i tabelloni di consolazione, composti dagli atleti eliminati durante i primi turni, a vincere sono stati Marco Pincella (Country Club Bologna, #7) e Vanessa Ricci tra gli Open e Erik Garcia (CUS Genova, #12) tra i Quad.

 

A Campionati conclusi, per l’organizzazione firmata Sportdipiù è tempo di bilanci: «Fortunatamente – ha sottolineato il Direttore del torneo Pietro Mazzeiè andato tutto bene e per questo tengo a ringraziare la Sisport per aver messo a disposizione anche la struttura al coperto per permetterci di concludere le finali. Dal punto di vista tecnico abbiamo assistito al grande ritorno di Fabian Mazzei dopo qualche anno di inattività, a una bella e combattuta finale singolare femminile Open, alla conferma di Saja tra i Quad e alla crescita di qualche giovane interessante. A Sportdipiù questi Campionati lasciano molta esperienza nell’organizzare grandi eventi e al territorio piemontese la consapevolezza di poter incrementare un bacino di utenza già grande, sperando che i ragazzi utilizzino il torneo come spunto per iniziare l’attività sportiva; in questi anni di ATP Finals a Torino, infine, non poteva più mancare un grande torneo di tennis in carrozzina».

 

Durante le premiazioni, un visibilmente commosso Fabian Mazzei è riuscito a stento a trattenere le lacrime: «Ancora non ci credo – ha commentato a caldo – e sembra tutto così irreale, aver rivisto tanti avversari e tanti amici che quando siamo fuori dal campo si trasformano in fratelli è stato davvero molto emozionante. Dopo i 6 anni di inattività ho ripreso perché il mio amico Marco Pincella mi ha chiesto di giocare in doppio: per questo ho deciso di rimettermi in discussione e devo dire che è andata molto bene perché non pensavo di arrivare fino in fondo.

La voglia e l’entusiasmo sono tornati, l’obiettivo è quello di partecipare a tornei internazionali e fare classifica; per le Paralimpiadi, invece, ci devo pensare perché ne ho già disputate cinque».

 

Per Marianna Lauro, invece, l’obiettivo dichiarato sono proprio le Paralimpiadi: «Riconfermarmi campionessa – ha dichiarato – è sempre una grande emozione. In finale ho vinto solamente al terzo set perché, passando dalla terra a un campo molto veloce, all’inizio ero fuori tempo e ci ho messo un po’ a riprendermi ma sono comunque molto contenta. Il prossimo obiettivo è quello di qualificarmi per Parigi 2024: ho iniziato bene la stagione vincendo due tornei e, la prossima settimana, partirò per la Polonia dove ne giocherò altrettanti. Dovrò invece migliorare sul servizio, sicuramente il mio punto debole: nonostante fossi arrivata ai Campionati con un buon colpo, infatti, sono mancata un po’ e con il mio allenatore dovrò lavorarci».

 

I Campionati Italiani di Tennis in Carrozzina sono stati realizzati con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, della Città di Torino, del Comitato Italiano Paralimpico e della Federazione Italiana Tennis e sono inclusi nel programma di Piemonte Regione Europea dello Sport 2022. La loro organizzazione da parte di Sportipiù non sarebbe possibile senza il fondamentale contributo degli sponsor: oltre ai sostenitori istituzionali Reply, Beneficentia Stiftung, Vigel, Angelini, Barricalla, Megadyne e Gruppo Ver Plast, vanno ad aggiungersi Dondi Salotti, Expo Srl, TeleFlex, Reale Group, Lauretana e Monticone Frutta. Immancabile, come sempre, anche il supporto dei partner ISCOG, Volo2006, Lab 3.11, CPD Consulta Persone in Difficoltà e Autocarrozzeria Nuovo Jolly.

 

Per gli aggiornamenti su tabelloni e risultati consultare il sito www.sportdipiu.it alla sezione News.

Chieri Calcio e Salsasio: la collaborazione continua

Da questa stagione sportiva l’Usd Salsasio è ufficialmente affiliata al Chieri Calcio.
La collaborazione tra le due società prevede la presenza mensile di tecnici del Chieri nel centro sportivo Giorgio Demichelis di Salsasio per seguire le squadre giovanili e femminili, oltre alla partecipazione delle squadre rossonere ai tornei e agli eventi del Chieri.
L’affiliazione tra la società di patron Stefano Sorrentino e il Salsasio prevede anche una sinergia tra le società su tutti i campi, prima squadra compresa.
Le Società Affiliate, che con il loro prezioso contributo aiuteranno a far crescere un progetto ambizioso e stimolante, potranno contare sul supporto del Chieri, Scuola Calcio Élite, nella realizzazione di un percorso di formazione e miglioramento, basato sulla condivisione di competenze tecniche, programmi di allenamento ed esperienze, oltre che sul contatto diretto con i tecnici, l’area Scouting e il personale del Chieri.
Durante la firma del contratto di affiliazione erano presenti oltre al direttore generale del Chieri Calcio Antonio Montanaro anche il Presidente del Salsasio Giuseppe Quattrocchio e il vice Francesco Desogus.
In foto il direttore generale del Chieri Calcio Antonio Montanaro con i vertici del Salsasio, il Presidente Giuseppe Quattrocchio e il vice Francesco Desogus.