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ToNite, presentati al Campus Einaudi i risultati di 4 anni del progetto europeo di innovazione urbana

ToNite è un progetto di inclusione urbana gestito dalla Città di Torino e cofinanziato dal programma europeo di innovazione urbana UIA – Urban Innovative Actions nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale che, dal 2019 ha lavorato al cambiamento e alla trasformazione nella vivibilità dei quartieri lungo la Dora.

Il progetto ha avuto come obiettivo il miglioramento della qualità della vita e della percezione di sicurezza nelle aree attigue al fiume Dora (il quartiere Aurora e la porzione del quartiere Vanchiglietta in prossimità del Campus Luigi Einaudi) specialmente nelle ore serali.

Oggi giovedì 6 luglio, durante l’evento finale, la Città di Torino ha presentato alla cittadinanza e agli stakeholder locali i risultati e gli impatti conseguiti dal progetto, oltre alle prospettive di sviluppo e alle future opportunità per il territorio.
L’incontro ha visto la partecipazione dell’Assessora all’Innovazione e alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta, della Prorettrice dell’Università degli Studi di Torino Giulia Carluccio
e del Presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri, oltre ai partner di progetto e ai rappresentanti dei progetti locali.

ToNite ha affrontato il tema della vivibilità degli spazi pubblici e della percezione di sicurezza in un’ottica di innovazione sociale e rigenerazione urbana, con un approccio che ha posto al centro
le potenzialità del territorio e le comunità locali, le quali hanno promosso l’insediamento sul territorio di presidi sociali, artistici e culturali.
Sono oltre 50 gli enti e gli attori del territorio – selezionati tramite avviso pubblico e beneficiari del finanziamento europeo – che, organizzati in 19 progettualità locali, hanno promosso
l’attivazione di nuovi servizi e progetti di prossimità, permettendo di avviare un cambiamento nella frequentazione, nelle modalità di fruizione e nella narrazione degli spazi lungo la Dora.
L’animazione sociale e culturale, lo sport e l’educativa di strada negli spazi urbani, azioni itineranti di assistenza e orientamento sociale per le persone più fragili, la rigenerazione e co-gestione di spazi pubblici precedentemente abbandonati, sono solo alcuni degli ambiti di azione di cui la comunità locale si è fatta protagonista.

“ToNite – ha detto l’Assessora all’Innovazione e alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta – è stato nei fatti uno spazio di sperimentazione che ha permesso di intervenire sul Lungo
Dora torinese sia con lavori sullo spazio pubblico sia con nuovi servizi per la cittadinanza. E’ stato pensato per rendere più vivibile i quartieri in orario serale, migliorando i servizi pubblici e offrendo nuove opportunità a imprese creative. Quello che ci ha mosso è stata l’idea di realizzare una città più bella, sostenibile e inclusiva. Col bando contributi la Città si è posta come obiettivo quello di lavorare su un’infrastruttura diffusa di prossimità, attraverso la partecipazione delle comunità locali e la valorizzazione delle potenzialità del territorio. L’esperienza maturata con il progetto Urban Innovative Actions ci ha portato a disegnare una misura del PN metro, da poco approvata in Giunta, pensata proprio per sostenere i presìdi di comunità, che riteniamo fondamentali per lo sviluppo dei territori, con l’inserimento di 2 milioni e 400 mila euro da dedicare al territorio torinese, nata dal confronto con le realtà del terzo settore”.

La partecipazione – una delle tre aree di impatto del progetto – intesa come maggior predisposizione verso la creazione di collaborazioni e reti di sistema, partecipazione alla vita pubblica e all’applicazione di approcci di co-gestione è stata rilevante. In quest’ottica, il coinvolgimento delle comunità e degli stakeholder locali è stato un aspetto cruciale: in particolare il progetto ha saputo attivare l’impegno anche di attori fortemente strategici, come ad esempio le scuole (sono 7 le strutture coinvolte tra istituti scolastici e Università), le comunità straniere (la comunità islamica e la comunità cinese) e le piccole associazioni.

Per dare una misura della capacità di attivazione della comunità locale, sono stati oltre 2200 gli eventi organizzati dai progetti locali aperti alla cittadinanza e svolti nell’area target di ToNite.
30 mila i cittadini che complessivamente hanno preso parte alle attività proposte e oltre 6 mila i metri quadri di spazi pubblici e privati rigenerati dalla comunità. Inoltre sono stati stipulati 4 Patti
di collaborazione, il negozio civico tra Associazioni e/o gruppi informali di cittadini e la Città di Torino, per la co-gestione e la cura di un bene comune, per la riqualificazione di spazi pubblici in
funzione di presidi sociali. Dal Giardino Pellegrino di Borgo Dora, in cui la Fondazione di Comunità di Porta Palazzo ha co-progettato con un gruppo di cittadini eventi culturali e aggregativi
alla Portineria di Comunità dei Giardini sulla Dora, un’aula studio a cielo aperto e una piccola arena per dibattiti e spettacoli. Dal Salotto di Miranda, un presidio urbano in via Buscalioni, luogo
di incontro e aggregazione, e un’area dedicata al gioco della petanque al progetto Yalla Aurora, che ha in cura un’aiuola presso il Giardino Alimonda.

Infine sono stati rigenerati e messi a disposizione della collettività 2 spazi in disuso: il centro giovanile di Yalla Aurora in via Chivasso 10C, un centro educativo, aggregativo e di servizi gestito
dai giovani, e il Campus Leone Ginzburg in via Cigna 37, un campus universitario popolare.
In termini di acquisizione di conoscenza – seconda area di impatto del progetto – ToNite, da un lato ha fornito alla Città nuovi strumenti di lettura e analisi delle dinamiche territoriali e dall’altro ha contribuito alla costruzione di una nuova narrazione dei quartieri lungo la Dora a partire dalla storia dei luoghi e dalle storie di chi abita il quartiere (gli strumenti principali sono stati l’app
Tellingstones per l’individuazione dei punti di interesse di prossimità e la raccolta di storie attraverso l’iniziativa “Il fiume delle biografie” evoluta poi nel docu-film “Le mille notti” del regista Di Polito).

Il miglioramento della vivibilità degli spazi urbani – terza area di impatto del progetto – riguarda il cambiamento che ToNite ha voluto generare nell’utilizzo e nella fruizione di alcuni spazi pubblici nelle aree target, allo scopo di portare bellezza, punti luce, supporti alla socialità nelle aree con potenziale serale e notturno ancora inespresso o percepite come pericolose di sera.
In particolare, sono 3 gli interventi di rigenerazione urbana realizzati o in fase di realizzazione.

Il primo intervento ha riqualificato lo spazio urbano di Viale Ottavio Mai, trasformandolo in un viale accessibile, pedonale e ciclabile e rendendolo un luogo sicuro e piacevole da frequentare
soprattutto nelle ore serali e notturne. Inoltre l’Università degli Studi di Torino ha esteso l’ orario di apertura delle aule studio che affacciano sul viale fino alle ore 23, garantendo così la fruizione in sicurezza dello spazio e valorizzando ulteriormente le potenzialità dell’area.

Il secondo intervento ha riguardato il Giardino Pellegrino, in Borgo Dora con l’intervento di rifacimento della pavimentazione, l'installazione di nuovi elementi di arredo urbano e di nuove
attrezzature gioco nell’area bimbi.

Il terzo intervento invece si focalizza sullo spazio pubblico lungo le sponde del fiume Dora, nell’area compresa tra Corso Principe Oddone e il Campus Luigi Einaudi, dove, per una lunghezza
di circa 2,5 Km, verranno installati elementi di arredo urbano multifunzionali, un landmark per il lungo Dora, che combinano la seduta, l’illuminazione e la segnaletica di luoghi significativi e
percorsi del territorio.

L’eredità del progetto ToNite è molto più ampia dei risultati diretti dell’azione svolta dai suoi partner e da tutti gli attori della comunità locale coinvolta. I quartieri attigui al fiume Dora, infatti,
sono oggi al centro di un lavoro integrato su più livelli e finalizzato a portare avanti e migliorare ulteriormente gli obiettivi di vivibilità su cui il progetto UIA ha acceso i riflettori.
Nell’ambito di ToNite, all’interno dell’amministrazione comunale è stato istituito un tavolo intersettoriale composto da 6 dipartimenti e divisioni della Città di Torino, al fine di coordinare le
fasi di progettazione e realizzazione dei prossimi investimenti pubblici in programma e delle future opportunità di sviluppo.

Nell’area di progetto interverranno 3 diversi programmi di investimento (React EU, PinQua – Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, PIU – Piano Integrato Urbano), articolati in 9 progettualità strategiche già approvate e in gran parte già avviate, per un valore di circa 10 milioni di euro di interventi pubblici per il 2023, e ulteriori 20 milioni di euro dal 2024 in
avanti.
I principali interventi riguarderanno la qualità dell’abitare, contribuendo a riqualificare e incrementare il patrimonio di edilizia residenziale sociale. Riqualificheranno lo spazio pubblico attraverso nuovi percorsi pedonali e ciclabili con azioni di moderazione del traffico e inserimento di nuovo verde e incideranno sulla vivibilità e sulla sicurezza lavorando sull’inclusione, sulle relazioni sociali e sulla riduzione delle disuguaglianze. Sono inoltre previsti interventi sulle sedi delle biblioteche di quartiere e sul tessuto urbano che le ospita.

La Città di Torino è capofila del progetto insieme ai partner Anci, Efus, Engineeging, Espereal, Experientia, Fondazione Piemonte Innova, SocialFare. ToNite è un progetto europeo cofinanziato
dal programma UIA – Urban Innovative Actions nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.



CTE NEXT compie due anni con sperimentazioni sul campo che proiettano le città verso il futuro

A due anni dalla fondazione, CTE Next, la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino, è un luogo aperto e accessibile dove imprese e start-up sviluppano tecnologie per la vita di tutti i giorni. Negli spazi di CSI Next ne è stato oggi simbolicamente festeggiato il compleanno: un appuntamento all’insegna della sperimentazione e della condivisione che ha visto nel momento dedicato a “Innovation Experience” cinque progetti alla prova diretta del pubblico.

Sperimentazione, attenzione all’ambiente e tecnologie etiche: sono queste le parole chiave di CTE NEXT, la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino, nata due anni fa dalla volontà del Comune di Torino, che, seguito da una aggregazione di 12 partner pubblici e privati, il 5 luglio 2021 si aggiudicava il bando del Ministero delle imprese e del Made in Italy con una dotazione di 13 milioni di euro per realizzare un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti legate al 5G in settori strategici per il territorio.

CTE Next oggi è una community di pratica viva, visibile e riconoscibile nei suoi hub diffusi e sempre aperta dove aspiranti imprenditori e imprese (per lo più start up e PMI) co-sviluppano, insieme alla PA e agli attori della ricerca, soluzioni tecnologiche innovative per migliorare la vita quotidiana nelle città del futuro.

Crescente l’attenzione e la partecipazione, anche dall’estero: 20.000 le visite da utenti unici sul sito, 2.800 i partecipanti agli oltre 80 eventi organizzati, 500 le imprese attive, 200 le persone formate e 100 i servizi erogati, con un forte focus sulla richiesta di supporto al testing di soluzioni 5G. 20 infine gli stakeholder (Corporate e non solo) che accompagnano e aumentano le opportunità di CTE NEXT, dando vita a collaborazioni B2B e sperimentazioni congiunte.
La cifra che caratterizza la Casa delle Tecnologie torinese, e la distingue a livello nazionale, è infatti il cosiddetto ‘Urban Testing’, vale a dire il programma di supporto a sperimentazioni su campo in situazioni cittadine reali di tecnologie emergenti abilitate dal 5G nei più svariati settori, dalla mobilità terrestre e aerea all’industria 4.0 passando per l’ampio ventaglio di servizi urbani.

 

“Sono davvero felice di festeggiare insieme a tutto il sistema dell’innovazione torinese i due anni della nostra “Casa” – sottolinea l’assessora all’Innovazione del Comune di Torino Chiara Foglietta. Come Assessorato all’Innovazione, in questi anni abbiamo dato un accento importante al progetto CTE Next verso il cambiamento climatico e l’etica delle tecnologie. In particolare, nell’ultima Call4Testing sono diventati centrali le sperimentazioni ambientali, legate alla mobilità e all’efficientamento energetico. Contestualmente abbiamo lanciato, proprio in questi giorni, una Call2Action rivolta alle imprese locali per l’avvio della community “100 Città climaticamente neutre al 2030” perché le aziende e le startup contribuiscano, insieme alla Città e a CTE NEXT, al raggiungimento dell’obiettivo “zero C02” entro il 2030, così come voluto dalla Missione “NetZeroCities” della Commissione Europea che vede Torino protagonista del cambiamento verso un’Europa più sostenibile”.

 

In questi due anni sono state ben 30 le sperimentazioni realizzate in ambiente reale con soluzioni in grado di traguardare il mercato. 5 i Proof of concepts ovvero gli ambiti di ricerca applicata sui quali i partner di CTE hanno fatto convergere aspettative, skills, interessi e proprie attività di sviluppo in campo, in aree che variano dall’abilitazione di corridoi urbani per i droni allo sviluppo ed integrazione di funzionalità nuove nell’infrastruttura per la smart road, sino alla prototipazione di futuristici ambienti virtuali di apprendimento in metaverso legati ai Musei Cittadini e in grado di creare ponti tra il virtuale ed il reale per gli studenti torinesi. Il tutto sfidando la Città e i partner anche sul fronte dell’innovazione amministrativa e portando all’apertura del dialogo con Autorità nazionali competenti, prefigurando ambienti tipo “Sandbox” ovvero ambiti di test selezionati e controllati, ove derogare o alleggerire la normativa vigente, con l’obiettivo di rendere più fluida e veloce la generazione di soluzioni innovative in nuovi scenari di utilizzo.

Altre 7 sono le imprese vincitrici dell’ultima Call4Testing Future City appena conclusa, con una dotazione finanziaria complessiva di circa 490 mila euro e un contributo a fondo perduto di circa 70 mila euro per ciascuna, per accelerare lo sviluppo e il testing di altrettante nuove soluzioni urbane, alcune, peraltro e per la prima volta, anche in risposta a sfide lanciate dagli stakeholder Corporate di CTE Next.
Fra queste soluzioni, che saranno testate a breve a Torino troviamo: QuestIT, PMI innovativa che propone lo sviluppo di un avatar in grado di dialogare con i cittadini con disabilità uditive nel contesto del servizio di emergenza in tempo reale 112, sfida lanciata da Azienda31-Regione Piemonte; Synesthesia, che propone un’alternativa innovativa e sostenibile per la gestione della logistica e delle consegne nelle aree urbane attraverso l’uso di robot autonomi; Sma-RTY, che vuole sperimentare e validare un sistema innovativo, basato su tecnologie 5G ed Intelligenza Artificiale, per l’assistenza ed il supporto alla guida dei veicoli; Lifetouch, che propone il testing in condizioni reali di MOVEO, veicolo a guida autonoma per la logistica di ultimo miglio; Midori, startup torinese che propone un progetto di sperimentazione per dimostrare l’impiego di tecnologie IoT e Intelligenza Artificiale per promuovere la riduzione dell’impatto energetico attraverso l’accrescimento della consapevolezza sui consumi e l’ottimizzazione nell’utilizzo di fonti rinnovabili, sfida condivisa con lo stakeholder Planet Smart City; STENDHAPP, startup innovativa a vocazione sociale che propone di testare a Torino un’applicazione in grado di suggerire eventi e luoghi della cultura nelle vicinanze, basati sul comportamento dell’utente in tempo reale e sul riconoscimento immagini grazie al machine learning (ML); Darts Engineering, propone la sperimentazione in ambiente urbano di un servizio inedito per la previsione e l’informazione dei pericoli causati da condizioni avverse sulla sicurezza delle persone in spostamento e dei veicoli in transito nelle smart road urbane grazie all’uso combinato di tecnologie IoT, 5G e Cooperative ITS. Un patrimonio di conoscenza e competenza unico, che ha condotto CTE Next ad un’importante riflessione sugli sviluppi futuri.

Un occhio di riguardo viene posto alle tematiche legate al “cambiamento climatico”. In particolare, le sperimentazioni realizzate con CTE Next si configurano come un vero e proprio strumento attuativo dell’impegno per la neutralità climatica torinese da raggiungere entro il
2030, dimostrando l’apporto trasformativo delle tecnologie emergenti e stimolando azioni congiunte con partner e stakeholder in questa direzione.

Si rafforza inoltre il filone definito “Etica & Inclusion”, ovvero l’attenzione ad un uso responsabile delle tecnologie, dotandosi di strumenti di analisi e confronto volti ad indagare i profili etici delle soluzioni proposte (a partire da quelle che utilizzano l’intelligenza artificiale) prevedendo e mitigando gli effetti negativi sulla vita di cittadini e utenti; nonché alla capacità dei progetti delle imprese supportate di generare impatto positivo in termini di diversità, inclusione e accessibilità.

Si intende inoltre supportare, in raccordo con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, lo sviluppo di processi di internazionalizzazione di CTE, nell’ottica di promuovere le imprese della community su scala internazionale e di favorire l’esportazione all’estero del modello “Torino” di “comunità intelligente” – condiviso fra gli stakeholder Corporate – favorendo anche l’attrazione di talenti e aziende dall’estero, per rendere il territorio torinese sempre più generativo di idee, relazioni, opportunità per tutti.

Infine, forti delle competenze e risultati generati, il terzo anno di operatività della CTE sarà l’occasione per lanciare un programma di education aperto ai più giovani (dalle elementari alle scuole superiori) grazie ad un’offerta formativa integrata da parte di partner e stakeholder in grado di coniugare competenze trasversali per l’imprenditorialità, l’alfabetizzazione tecnologica legata alle emerging tech sino a comprenderne l’utilizzo e i benefici per il vivere urbano, grazie anche a visite a luoghi simbolo e al dialogo con le imprese della community.

Il compleanno di CTE Next ha visto la moderazione di Fabio De Ponte, giornalista RAI, e la partecipazione del Direttore generale del CSI Piemonte, partner di CTE Next, Pietro Pacini, seguito dall’Assessora della Città di Torino alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Ambiente, Mobilità e Trasporti, Chiara Foglietta, e Marco Landi, Presidente di QuestIT e di Atlantis Venture, che ha realizzato un keynote speech sul futuro dell’Intelligenza Artificiale nell’ecosistema europeo.

Poi due tavole rotonde: la prima dedicata a “Due Anni di CTE NEXT: Risultati, impatti e prospettive sull’innovazione urbana e il 5G” con Elena Deambrogio, Responsabile del progetto CTE Next, Laura Morgagni, CEO di Fondazione Piemonte Innova e Gabriele Elia, Head of
Technology Communication & Standardization di TIM, dove si sono delineati i due anni trascorsi aprendo alle prospettive future della Casa. La seconda tavola rotonda ha affrontato il tema delle “Sfide e opportunità delle tecnologie emergenti: esperti a confronto” con Francesco Meneghetti, CEO e Co-founder di Fabbrica Digitale, Marina Geymonat, Head, Enterprise Data AI and Analytics di Capgemini INVENT, Alessandro Goia, Global Head of Innovation di Planet Smart City ed Eugenia Forte, Manager dell’Acceleratore aerospaziale TakeOff, dove si sono analizzate nuove tendenze innovative, come l’AI per le CER (Comunità Energetiche) urbane e i passi per l’internazionalizzazione di una startup.

Fra gli spunti emersi, si è colta la volontà e il convergere di energie positive per pensare ad un futuro della “Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino” come un hub duraturo, aperto all’internazionalizzazione e in grado di agire sempre più come “Acceleratore di Acceleratori” e
“Casa” dell’ecosistema locale dell’innovazione.

Nella seconda parte dell’evento si è tenuta l’Innovation Experience: sono stati presentate cinque imprese che hanno collaborato con la “Casa”, che hanno fatto sperimentare ai presenti le loro tecnologie/prototipi. Si tratta di ABZero, con il drone dotato di Smart Capsule per il trasporto di sangue e organi; Kineton e la Kinecar, innovativa minicar punto di congiunzione fra media e automative; Impersive e la tecnologia per la produzione di experience stereoscopiche immersive a 360° in soggettiva dinamica, unica nel panorama internazionale; Open Stage e i palchi itineranti in città dove gli artisti possono prenotarsi tramite app; infine, UTwin che ha realizzato un gemello digitale della scuola pubblica Pestalozzi di Torino.

 

Descrizione Imprese della Innovation Experience e del progetto CTE Next

Con ABZero (https://www.abzero.it/), startup innovativa che si occupa di delivery con i droni, si è entrati nella Air Mobility Urban Experience; potendo visionare da vicino il suo drone dotato di Smart Capsule: un contenitore in poliuretano, brevettato e dotato di intelligenza artificiale che, grazie ad innovativi sensori IoT a bordo, è in grado di monitorare attivamente temperatura e umidità del bene trasportato – in particolare sangue, medicinali e anche organi – oltre ad emolisi dei globuli rossi, garantendo condizioni ottimali per i
beni durante il trasporto. Sono stati inoltre presentati alcuni video delle sperimentazioni realizzate nella Città di Torino.

Kineton, (https://www.kineton.it/) impresa che fornisce servizi di ingegneria all’avanguardia creando e sviluppando soluzioni innovative nei principali settori tecnologici, ha presentato la “KineCar Experience”, la sua innovativa minicar. Punto di congiunzione fra media e automotive, la KineCar offre una user experience analoga a quella di uno smartphone garantendo massima sicurezza ed innovazione tecnologica. KineCar è il primo veicolo della sua categoria dotato di un potente sistema di infotainment e delle più recenti tecnologie di streaming che portano a bordo le tue app preferite e i loro contenuti. Per un adolescente è come salire su un luna park, per un adulto è uno spazio in cui continuare le sue attività, leggere le e-mail, partecipare ad una riunione e vedere contenuti in streaming. Funzioni di intrattenimento, sistemi avanzati di assistenza alla guida, connettività e molto altro sono stati sperimentati a bordo della KineCar.

Con Impersive (https://impersive.com/), azienda che ha sviluppato una tecnologia per la produzione di experience stereoscopiche immersive a 360° in soggettiva dinamica, unica nel panorama internazionale, si ha avuto accesso alla VR360 Experience dove attraverso dei visori le persone sono catapultate in un viaggio da protagonisti a 360° alla scoperta di alcuni musei torinesi, in selezionati luoghi storici e innovativi della città e a colloquio con alcuni personaggi famosi del nostro territorio: da Chiambretti a Chiabotto passando per Arturo Brachetti. Oltre al contenuto su Torino, l’azienda milanese ha portato una selezione di ulteriori experience immersive prodotte in diversi ambiti.

Open Stage (https://theopenstage.it/) è una startup innovativa a impatto sociale che si basa su un’App al servizio dei creativi e dei Comuni che vogliono innovare l’intrattenimento urbano. Una piattaforma che permette di prenotare il proprio spazio nelle città (piazze, parchi, metropolitane e qualsiasi altro spazio pubblico) in cui esibirsi in regola. Un’esperienza di “Stage Sharing” che ha permesso ad un giovane artista e a una band torinese di esibirsi utilizzando il totem di Open Stage, ovvero una colonnina dotata di collegamento alla rete 5G, di diffusori audio, mixer e luci led, prenotabile e sbloccabile proprio tramite l’app di Open Stage. Un palcoscenico condiviso, all’aperto, inclusivo e di qualità. I partecipanti all’evento hanno ascoltato questa innovazione tecnologica oltre a toccarla con mano.

Con UTwin (https://www.utwin.it), azienda di proptech che si occupa dei dati di edifici e infrastrutture attraverso i gemelli digitali, si è entrati nella “Digital Twin Experience” dove si è sperimentato in prima persona la navigazione nel gemello digitale realizzato della scuola pubblica Pestalozzi del Comune di Torino, visualizzando live i dati provenienti dai sensori e dalle telecamere dell’infrastruttura CiscoMeraki
direttamente nel gemello digitale. Il progetto è stato realizzato nel contesto di CTE Next che ha fatto fare rete e coordinato la collaborazione fra una startup innovativa come UTwin, una corporate tecnologica come CISCO e la PMI Bizmate, in ottica di open innovation e co-innovazione tra diversi attori dell’ecosistema.

A Torino nasceranno due nuovi centri per l’impiego. La Giunta dà in concessione gratuita gli immobili all’Agenzia Piemonte Lavoro

Gli immobili di proprietà della Città di Torino situati nelle vie Cavour 27B e Guido Reni 102 verranno dati in concessione gratuita all’Agenzia Piemonte Lavoro che coordina i Centri per l’Impiego. Questa mattina il provvedimento è stato licenziato dalla Giunta Comunale su proposta della Vicesindaca Michela Favaro.

Attualmente i Centri per l’Impiego nel Comune di Torino sono due (via Bologna 153 per la zona Nord e via Castelgomberto 75 per la zona Sud) entrambi collocati in immobili di proprietà comunale. A questi se ne aggiungeranno altri due: uno in via Cavour angolo via Accademia Albertina e uno nella Cascina Giajone in via Guido Reni 102.

Per la Vicesindaca Michela Favaro si tratta di “una importante occasione di valorizzazione del patrimonio. Auspichiamo – aggiunge – che, in futuro, il servizio possa essere il più capillare possibile e diffuso sul territorio, coinvolgendo anche altri immobili”.

In seguito a un’attenta analisi del mercato del lavoro cittadino, l’Amministrazione comunale e l’Agenzia Piemonte Lavoro hanno condiviso la necessità di assicurare lo sviluppo di una rete di servizi pubblici per il lavoro in grado di affrontare le sfide poste da un mercato occupazionale in evoluzione e sempre più digitalizzato. Di qui l’esigenza di creare una rete tra imprese e territorio per rappresentare un punto di riferimento nell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro per cittadini e imprese e, l’atto di questa mattina, rappresenta il primo tassello in questa direzione.

Obiettivo degli assessorati al Patrimonio e al Lavoro del Comune di Torino è infatti quello di aumentare le sedi attuali dei Centri per l’Impiego torinesi per facilitare l’intercettazione delle persone e in particolar modo di quelle prive di occupazione.

Con il potenziamento degli sportelli e la loro collocazione negli altri quadranti della città, l’Amministrazione intende ribadire la sua attenzione nei confronti del lavoro– spiega l’Assessora al Lavoro Gianna Pentenero -. L’occupazione come volano per lo sviluppo è un punto fermo del nostro agire amministrativo e da oltre un anno stiamo lavorando per ricostruire la rete dei servizi cittadini e far incontrare domanda e offerta. Un obiettivo che può essere raggiunto solo col coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, a partire dall’Agenzia Piemonte Lavoro. Solo con un’azione coordinata e plurale possiamo trovare delle ricadute positive per un ‘buon’ lavoro che rispetti i diritti e garantisca un futuro anche in settori a forte espansione”.

Le concessioni degli immobili avranno una durata trentennale dalla stipula del contratto.

Una nuova Centrale Operativa Territoriale nell’ex “Astanteria Martini”

Il complesso ospedaliero “ex Astanteria Municipale Martini” di via Cigna 74, di proprietà dell’Azienda Sanitaria Locale Città di Torino, sarà interessato da un progetto di recupero per la realizzazione di un nuovo volume destinato a ospitare una Centrale Operativa Territoriale (COT) che avrà il compito di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari e socioassistenziali. 

L’intervento nasce per soddisfare esigenze funzionali dettate dalla necessità di spazio per ospitare tre Centri Operativi Territoriali, rispettando gli standard previsti sia dal regolamento igienico edilizio della città di Torino che dalle direttive dell’ASLTO e garantendo la qualità ed il contenimento dei costi d’intervento.

Il progetto, scelto tra le diverse possibili opzioni valutate, prevede la costruzione di un piano al di sopra della ex centrale termica seminterrata, adiacente al prospetto interno dell’Astanteria. L’intervento di sopraelevazione ricalca il perimetro del corpo di fabbrica seminterrato con alcuni mirati ampliamenti al fine di ottenere una superficie di pavimento regolare a perimetro rettangolare.

Il nuovo piano, completamente fuori terra, ospiterà le tre COT ed è concepito come un blocco autonomo in quanto l’edificio principale dell’Astanteria Martina è al momento in disuso. Pertanto dovrà essere isolato dal resto dei fabbricati esistenti, compreso il sottostante piano ex Centrale Termica, sia per il contenimento energetico sia per la sicurezza antincendio. Il piano di sopraelevazione si imposterà sulle strutture esistenti in cemento armato formata da pareti e solette piene, con un aumento della superficie lorda di pavimento pari a 322 mq.

Il nuovo corpo di fabbrica assumerà la forma di parallelepipedo a base regolare con tetto piano utilizzabile in futura anche come terrazzo.

Per accedere al piano in sopraelevazione sarà realizzata una rampa adatta anche a persone con difficoltà motorie. Il nuovo piano riservato alle attività delle COT, divise in 3 unità, dovrà essere completamente isolato dall’esistente fabbricato principale fino a quando non saranno completate la ristrutturazione ed il recupero funzionale dell’ex Astanteria Martini.

L’immobile ricade, secondo il P.R.G. vigente, come “edificio di valore storico – ambientale”, trattandosi quindi di intervento di adeguamento di un complesso con funzioni di pubblica utilità, richiede di avvalersi della facoltà ammessa dall’art. 26 comma 22 delle N.U.E.A. del P.R.G., di realizzare interventi edilizi in aggiunta a quelli indicati nella tabella dei tipi d’intervento di cui all’art. 26 e allegato A delle N.U.E.A. del P.R.G., previa approvazione da parte del Consiglio Comunale.

Nel giardino del Mauriziano la commemorazione delle vittime da Covid

Si è svolta oggi pomeriggio, negli spazi del “Giardino Parlante” dell’Ospedale Mauriziano di Torino, la cerimonia di commemorazione delle vittime da Coronavirus.

Un appuntamento che, a partire dal 2020, si ripropone ogni anno nello spazio verde della struttura sanitaria, con un rito laico, in cui tutti possano ricordare i propri cari scomparsi a causa del virus della recente pandemia.

Presente alla cerimonia l’Assessore al Welfare della Città di Torino Jacopo Rosatelli, che ha voluto  partecipare personalmente al momento di ricordo e riflessione, insieme ai familiari delle vittime e ai sanitari che se ne erano presi cura in quel difficile momento.

 

Christian Ruggeri




 

 

Prosegue il programma di efficientamento energetico sugli immobili della Città. Oltre 7 milioni per 4 edifici

Altri quattro edifici di Torino si aggiungono all’elenco degli immobili che nei prossimi mesi potranno avvantaggiarsi di importanti opere di efficientamento e riqualificazione energetica.

La Giunta comunale ha approvato questa mattina, su proposta dell’Assessora alle Politiche per l’Ambiente e l’Energia Chiara Foglietta, i quattro progetti definitivi presentati da Iren Smart Solutions.

Sono in tutto 800 gli immobili di proprietà della Città che entro fine 2029 saranno oggetto di efficientamento e riqualificazione energetica, grazie all’accordo sottoscritto lo scorso anno dal Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e dal Presidente di Iren Luca Dal Fabbro con l’obiettivo di rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista dei consumi e più sostenibili dal punto di vista ambientale. Prosegue così l’impegno di Torino, tra le 100 città europee impegnate a diminuire le emissioni entro il 2030, verso una città a impatto climatico zero.

Il finanziamento dei quattro interventi approvati questa mattina ammonta a 7 milioni e 800mila euro e sarà interamente a carico del concessionario Iren, secondo quanto previsto dal contratto di concessione stipulato con la Città.

Gli immobili interessati dai lavori di riqualificazione ed efficientamento energetico includono il complesso di corso Corsica 55, dove ha sede la Circoscrizione Otto, il complesso scolastico E/10 in via Romita 19, il complesso edilizio della Scuola Elementare “Leone Sinigaglia” (Centro Lilliput1, Centro Famiglia, Palestra, Piscina Sebastopoli) in corso Sebastopoli 258/260, il complesso sede degli uffici della Polizia Municipale e dell’Ufficio Ambiente e Verde in via Bologna 74.

Gli interventi dei progetti approvati riguardano prevalentemente opere relative all’involucro edilizio, con isolamento termico delle superfici orizzontali e verticali, riqualificazione degli impianti di climatizzazione (estiva ed invernale), sostituzione dell’illuminazione con utilizzo di tecnologia a Led, sostituzione di serramenti e realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici.

Gli strappano collanina d’oro: arrestati dalla polizia

Le Volanti dell’UGPSP hanno arrestato due ragazzi egiziani, di 17 e di 20 anni, gravemente indiziati del reato di furto con strappo ai danni di un loro coetaneo.

Sono quasi le tre del pomeriggio quando la Centrale Operativa della locale Questura riceve la segnalazione di un furto con strappo, consumato sulla linea 4 del tram, ad opera di due soggetti di origine nord africana ai danni di una giovane vittima, che da subito non nasconde il forte legame affettivo che ha con il bene sottratto appartenuto a suo nonno defunto.

La pattuglia della Polizia di Stato, attraverso le indicazioni fornite dalla vittima alla Centrale Operativa e dai passanti, ripercorre la via di fuga imboccata dai due egiziani e blocca l’autobus della linea 11 a bordo del quale gli stessi sono stati visti salire.

Seduti negli ultimi posti vengono immediatamente individuati due soggetti corrispondenti alle descrizioni fornite, che sin da subito mostrano un atteggiamento insofferente al controllo degli operatori di polizia.

Nelle immediate vicinanze dei due ragazzi egiziani, ossia nello spazio tra i due sedili dagli stessi occupati, viene rinvenuta la collana d’oro del valore di circa 1200 euro sottratta poco prima ad un loro coetaneo.

Entrambi i giovani vengono tratti in arresto e tradotti rispettivamente presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” e presso il centro di accoglienza per minori.

Torino – Orbassano: riparte il servizio Nightbuster

 

𝗥𝗶𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗡𝗜𝗚𝗛𝗧𝗕𝗨𝗦𝗧𝗘𝗥, il servizio di Trasporto Pubblico Locale di GTT dedicato in particolar modo ai giovani che garantisce collegamenti con il centro di Torino con numerose corse serali e notturne.
𝗟𝗮 𝗹𝗶𝗻𝗲𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗮 𝗢𝗿𝗯𝗮𝘀𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼, 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲, è la 𝗟𝗶𝗻𝗲𝗮 𝗦𝟱 𝗩𝗜𝗢𝗟𝗔 (𝗼 𝗦𝟱𝗕 𝗩𝗜𝗢𝗟𝗔): partenze ogni 2 ore dalle 24.00 alle 4.00 da Orbassano e dalle 1.00 alle 5.00 da piazza Vittorio Veneto.
Ricordiamo che a bordo delle linee di servizio notturno sono validi tutti i normali documenti di viaggio per la tratta percorsa.
E’ possibile consultare 𝗼𝗿𝗮𝗿𝗶 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝘀𝘂𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 https://www.gtt.to.it/cms/linee-e-orari/torino-e-cintura/rete-notturna-night-buster#percorsi

“Mover la Movida”, un report getta le basi per il governo della notte

C’è un’analisi scientifica del fenomeno movida dietro i recenti provvedimenti che l’amministrazione comunale ha intrapreso per il governo della vita notturna torinese.

Il progetto si chiama “Mover la Movida” ed è stato affidato al gruppo di Lavoro del Centro interdipartimentale Future Urban Legacy Lab (FULL) del Politecnico di Torino, per conto della Divisione Decentramento, Servizi Culturali e amministrativi, giovani e pari opportunità della Città grazie a un finanziamento di Compagnia di San Paolo, tramite il bando Next Generation WE 2021.

Il report conclusivo, dal titolo “Vivere, convivere, far vivere la notte a Torino” è stato presentato oggi pomeriggio negli spazi di Off Topic in via Pallavicino alla presenza del Sindaco Stefano Lo Russo e degli assessori alla Rigenerazione Urbana e ai Giovani Carlotta Salerno, alla Sicurezza Gianna Pentenero, all’Ambiente Chiara Foglietta e al Commercio Paolo Chiavarino dai ricercatori Loris Servillo e Erica Mangione.

“L’avvio del progetto– spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – è stato il primo tassello di un lavoro più ampio e trasversale che ha coinvolto in questi mesi gli assessorati alla Sicurezza, all’Ambiente, al Commercio, alle Politiche Educative e gli stessi esercenti, che hanno a cuore il fatto che la vita notturna di Torino sia vivace, bella da vivere per i giovani ma contemporaneamente rispettosa delle norme che, anche nell’ottica di tutela della salute pubblica e dei residenti, dobbiamo poter garantire”.

“È la prima volta – aggiunge l’Assessora Carlotta Salerno – che il fenomeno della cosiddetta movida viene affrontato con un approccio scientifico e accademico. Questo permette all’amministrazione di entrare nel merito del tema conoscendone tutti gli aspetti, sia per assumere le scelte necessarie per il governo della notte che per costruire una proposta alternativa e positiva, che non mira a punire e ridurre le opportunità di divertimento ma anzi ad ampliarle, evitando così l’eccessiva concentrazione del fenomeno in un solo luogo della città”.

“Mover la Movida” si è articolato come percorso partecipativo in sessioni di laboratorio e ha riunito protagonisti della vita notturna di diverse generazioni tra i 25 e i 65 anni in una serie di interviste. Obiettivo analizzare gli scenari della notte torinese per costruire una nuovo modello operativo. Le attività di ricerca si sono svolte da ottobre 2022 a marzo 2023.

Nel concreto, il progetto ha lavorato ad una indagine qualitativa e quantitativa per individuare i protagonisti e gli scenari della vita notturna, la dimensione sociale e geografica delle aggregazioni notturne nella città, criticità e conflitti legati alla notte. All’attività di analisi si è affiancato l’avvio di un processo di co-progettazione con gli attori del territorio per trovare soluzioni comuni e costruire insieme una nuova strategia di governo della notte.

Anzitutto, “non chiamatela movida”: per gli intervistati la rappresentazione della notte associata solo a comportamenti eccessivi da parte dei giovani e all’abuso di alcol e sostanze è stigmatizzante perché la vita notturna è anche offerta, e desiderio, di produzione culturale.

Dal report emergono poi le zone di maggior concentrazione della vita notturna ovvero il centro, nelle zone di piazza Carlo Felice, piazza Vittorio, via Po e il Quadrilatero, piazza Santa Giulia in Vanchiglia, San Salvario, in particolare l’area intorno a largo Saluzzo e nel primo tratto di via Madama Cristina. Concentrazioni medie invece si osservano tra Cenisia e San Paolo, nei dintorni di piazza Sabotino, e poi lungo Via Nizza a sud e Corso Giulio Cesare a nord, e in maniera un po’ più allargata, lungo Corso Francia a Ovest. Le mappe per fasce orarie mostrano invece come, nelle ore più tarde, si assista ad una progressiva contrazione e concentrazione delle aree con attività commerciali aperte. Chiudono i bar nelle aree periferiche, mentre restano aperti in alcune delle zone di maggiore concentrazione. La mappa dei bar che chiudono tra mezzanotte e le 6 di mattina mostra aree completamente vuote, tra cui spicca la zona a ridosso del centro, che include il quartiere Crocetta. Al contrario le aree con elevate concentrazioni sono piazza Vittorio e largo Saluzzo, seguite da via Po, Quadrilatero e piazza Santa Giulia.  Statistiche in continua evoluzione: i trend della notte, in termini di tipo e modalità dell’aggregazione e della fruizione, ma anche per fasce orarie, luoghi considerati di tendenza, seguono le mode del momento e non sono facilmente prevedibili, nemmeno da parte degli operatori. Per questo – è emerso- è importante attivare un sistema di monitoraggio e di aggiornamento dati integrato, anche con l’aiuto degli operatori, che consenta di percepire le dinamiche in corso. E diventa strategico facilitare azioni di trasformazione di aree di città che hanno bisogno di processi rigenerativi e che possano ospitare il divertimento notturno. Tra queste gli intervistati indicano la zona di viale Ottavio Mai, parco Dora, Colletta, le zone di corso Novara e della Pellerina.

Anche la musica dal vivo è un elemento chiave delle attività culturali notturne. Dal rapporto si evince anche come la musica live si concentri più in alcuni quartieri della città. Più di un terzo delle esibizioni sono in locali del centro, seguono San Salvario e Barriera di Milano, mostrando anche in questo caso come ci siano geografie specifiche e isole della notte. Questi tre quartieri contano quasi la metà dei locali torinesi e oltre il 60% delle esibizioni. In alcuni quartieri (Madonna del Pilone, Le Vallette, Mirafiori Nord e San Paolo) sia i locali che, di conseguenza, le esibizioni sono molto rare.

La dialettica fra naturale spontaneità delle aggregazioni notturne e controllo da parte delle forze dell’ordine pubblico, ma anche da parte dell’amministrazione e degli stessi organizzatori di eventi è citata in molte delle interviste. Emerge secondo i ricercatori la difficoltà a trovare un equilibrio fra la volontà di assecondare libertà e spontaneità delle attività notturne e la necessità di organizzazione e supporto per garantire ordine e sicurezza. In tema di sicurezza, per gli intervistati, oltre che ragionare sulla possibilità di incrementare il controllo del territorio, incentivare la sicurezza significa migliorare l’illuminazione pubblica, garantire maggiori passaggi del trasporto pubblico nelle ore notturne e, soprattutto, lavorare sulla responsabilizzazione dei frequentatori della notte sia in termini collettivi che individuali.

Il gruppo di lavoro ha concluso tracciando il ritratto ideale della notte torinese attraverso una serie di aggettivi. Diffusa, dove gli eventi e le occasioni
di ritrovarsi sono tanti e diffusi in tutti i quartieri, raggiungibili e collegati fra loro; pubblica e popolata, in spazi come biblioteche, parchi, strade, piazze e lungo i fiumi; innovativa, come luogo della creatività culturale ed artistica; libera e inclusiva; di continuità con il giorno, fatta di spazi polifunzionali, che rimangono aperti anche di notte; europea ed internazionale.

Presentato il manifesto del Festival del Digitale Popolare 2023

È Roberto Recchioni l’autore che firma l’immagine scelta per questa seconda edizione dopo la firma di Fumettibrutti alias Jole Signorelli su quello della prima e grazie alla collaborazione tra Fondazione Italia Digitale, che organizza l’evento, e Etna Comics.

Il Festival si terrà i prossimi 7 e 8 ottobre a Torino con incontri, dibattiti e seminari dedicati alla cultura digitale e ai suoi nuovi linguaggi, riconosciuti e promossi come forma di cultura popolare.

Col titolo “Futura, a misura d’umanità, l’evento, il cui filo conduttore sarà la persona al centro del processo di innovazione digitale, anche quest’anno conterà su un grande nome nel panorama della nona arte.

Romano, classe 1974, Roberto Recchioni nasce come fumettista ma la sua carriera spazia col tempo dal disegno alla scrittura, dalla sceneggiatura alla critica cinematografica e videoludica. Creativo e poliedrico, il suo nome si collega a personaggi e serie di successo quali John Doe (con Lorenzo Bartoli), Battaglia, Dylan Dog, Orfani, Tex e molte altre.

“Per interpretare il concetto di ‘Futura’ – spiega Recchioni – sono partito dalle parole di Lucio Dalla «sarà diversa, bella come una stella» cercando di declinarle su un tessuto urbano come quello di Torino, una città che amo e che conosco molto bene. Quello che mi stava a cuore era riuscire a veicolare l’idea di una rivoluzione digitale ancorata all’umanità e al servizio dell’umanità, capace di guardare avanti senza cancellare o sovrascrivere il passato”.

Il festival, che nella scorsa edizione ha contato oltre duemila presenze e duecento ospiti, tra personaggi appartenenti alla sfera della cultura, dello sport, dell’innovazione e delle istituzioni, è organizzato da Fondazione Italia Digitale con il patrocinio della Città di Torino.

 

Christian Ruggeri