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Stadio Primo Nebiolo, si rifarà la pista di atletica

Partiranno a settembre i lavori di riqualificazione dello Stadio Primo Nebiolo. La Giunta comunale nella seduta di questa mattina, recependo una delibera proposta dall’assessore allo Sport Domenico Carretta, ha approvato il progetto esecutivo e il cronoprogramma per il rifacimento della pista di atletica leggera e del settore circolare del campo, usato per il lancio del peso e giavellotto. I lavori prevedono anche la ristrutturazione dei servizi, con l’inserimento di un bagno più accessibile per disabili, e dello spogliatoio maschile.

Realizzato nel 1959, lo stadio è attualmente utilizzato per gare di atletica, oltre ad essere l’impianto casalingo della squadra di football americano dei Giaguari Torino.

L’intervento avrà un costo complessivo di 1 milione e 150mila euro finanziati con i fondi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il termine dei lavori è previsto entro la fine del 2024. Si tratta di uno dei principali cantieri di riqualificazione degli impianti sportivi che permetteranno di adeguare le piscine Franzoj, Gaidano, Trecate, Lombardia, Colletta, Cecchi e lo stadio del baseball di via Passo Buole. A questi si aggiungerà la realizzazione dell’innovativo Parco dello sport e dell’educazione ambientale al Meisino che sarà terminato entro il 2025.

Soltanto qualche giorno fa – spiega l’assessore allo Sport, Domenico Carretta –abbiamo ricordato i 100 anni dalla nascita di Primo Nebiolo, un torinese illustre che ha fatto la storia dello sport in Italia e nel mondo. A lungo presidente del Centro Universitario Sportivo torinese, nel 1959 inventò le Universiadi, che nel 2025 accenderanno i riflettori su Torino portando in città migliaia di studenti e sportivi. Le grandi riqualificazioni che interessano gli impianti sportivi e le tariffe che restano inalterate testimoniano l’impegno dell’amministrazione comunale ad investire sullo sport, come veicolo di integrazione, socialità, promozione della salute”.

Via libera della Giunta alla riqualificazione di quattro mercati nella Circoscrizione 2

La Giunta comunale, nella seduta odierna, ha approvato la delibera proposta dall’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, con la quale si dà il via libera al progetto esecutivo relativo ai lavori di riqualificazione di quattro mercati – Nitti, Baltimora, Don Grioli, Sebastopoli – nel territorio della Circoscrizione 2.

La delibera prevede la contestuale approvazione del nuovo quadro economico e del cronoprogramma finanziario delle opere, con lavori – per un importo complessivo di 2 milioni e 195 mila euro – che saranno finanziati con fondi PNRR nell’ambito di Next Generation EU.

Al termine di questi importanti interventi di restyling le quattro aree mercatali verranno restituite agli abitanti dei quartieri Santa Rita e Mirafiori Nord profondamente rinnovate: più accessibili, sicure e con spazi più fruibili. I lavori inizieranno nell’ottobre 2023 per concludersi entro giugno 2025; durante i cantieri i mercati saranno regolarmente operativi, con una possibile riorganizzazione degli spazi occupati dai banchi durante le diverse fasi di lavoro.

La riqualificazione dei mercati prevede interventi di controllo e di rifacimento dell’impiantistica, di rinnovo della pavimentazione e delle relative tracciature per i banchi, di implementazione dell’arredo urbano e della segnaletica; nei mercati Baltimora e Sebastopoli saranno inoltre realizzati nuovi servizi igienici ad uso degli operatori e dei clienti.

Nel mercato Nitti è previsto una riorganizzazione degli spazi occupati dai banchi con un nuovo layout. Anche nel mercato coperto Don Grioli è prevista una riorganizzazione degli spazi, con la realizzazione di un piccolo parcheggio interno ad uso degli operatori mercatali. In quest’ultimo mercato è inoltre previsto un intervento di manutenzione della tettoia, con il ripristino dell’impermeabilizzazione, il controllo di grondaie e pluviali; è prevista inoltre la completa sostituzione degli apparecchi illuminanti con nuovi dispositivi a led, più performanti.

“La riqualificazione degli spazi di questi quattro frequentati mercati, a cui si aggiungeranno analoghi interventi su Porta Palazzo, Racconigi, via Madama Cristina, via Pavese, via Guala, via Porpora e corso Brunelleschi, fa parte del piano di azioni pensate dall’Amministrazione comunale per valorizzare questo importante tessuto commerciale cittadino – ha commentato l’assessore Paolo Chiavarino -. Grazie a questi lavori avranno spazi più accessibili, sicuri e fruibili, mentre con la nuova campagna e con la nuova app ‘Torino Mercati’, che abbiamo lanciato di recente, i torinesi e i turisti potranno scoprire tutti i mercati rionali, i loro quartieri e la loro storia, gli orari di apertura e le loro specificità”.

Il progetto di riqualificazione delle quattro aree mercatali si inserisce nel Piano Integrato Urbano – PIÙ, che prevede interventi di rigenerazione urbana dei quartieri torinesi con la riqualificazione delle sedi bibliotecarie e del tessuto urbano che le ospita, per contrastare le vulnerabilità materiali e sociali, eliminare le barriere fisiche e socio-culturali, migliorare l’accessibilità e la qualità dello spazio pubblico e dei luoghi della socialità e dell’inclusione.

Nuove modifiche ai regolamenti sui dehor nelle aree della movida

Prosegue l’attuazione del piano sperimentale di governo della notte definito e avviato dalla Città. La Giunta Comunale nella seduta di questa mattina, con tre differenti delibere proposte dall’assessore al Commercio Paolo Chiavarino e dall’assessora alla Sicurezza Gianna Pentenero, ha apportato alcune modifiche ai regolamenti 329 “Regolamento per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande degli esercizi pubblici”, 388 per la “Disciplina dell’allestimento di spazi e strutture all’aperto su suolo pubblico, o privato ad uso pubblico, attrezzati per il consumo di alimenti e bevande annessi a locali di pubblico esercizio di somministrazione” e all’articolo 8 bis del “Regolamento di Polizia Urbana”.

Le modifiche sono state illustrate e discusse nei giorni scorsi con i rappresentanti delle associazioni di categoria nell’ambito della cabina di regia presieduta dalla direttrice generale e costituita dai dirigenti degli assessorati coinvolti per il monitoraggio del fenomeno della movida e riguardano alcuni aspetti legati in modo particolare alle nuove aperture e alle modalità di gestione di locali ed esercizi commerciali nelle zone di San Salvario, Santa Giulia, Vanchiglia e tra piazza Vittorio e corso Regio Parco.

Il proficuo confronto tra Amministrazione e Associazioni degli esercenti – afferma l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – ha permesso alla Città di individuare soluzioni utili per dare una risposta alle legittime esigenze degli operatori commerciali di svolgere le proprie attività, dei residenti di riposare e dei giovani di divertirsi”.

In queste aree i nuovi esercizi commerciali che apriranno non potranno avere una superficie al loro interno inferiore a 75 metri quadrati (anziché gli attuali 50). Ciò naturalmente a beneficio del poter ospitare la clientela all’interno, specie nelle ore più tarde, riducendo così l’impatto acustico. La norma non sarà retroattiva ma riguarderà l’apertura di nuovi insediamenti o il trasferimento di attività all’interno delle aree individuate dalla sperimentazione.

La Città potrà inoltre individuare zone interessate da un afflusso particolarmente rilevante di persone e, in esito ai dati rilevabili dalle attività di monitoraggio, gli orari di chiusura delle attività possano essere anticipati, anche in modo differenziato all’interno della medesima area, al fine di riportare entro i limiti della soglia di tollerabilità notturna le emissioni delle fonti di rumore.

Sempre secondo le modifiche approvate, i gestori dovranno, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore delle nuove disposizioni, dotarsi di personale appositamente formato per l’assistenza alla clientela, secondo un protocollo operativo concordato con le associazioni di categoria, che garantirà maggiore attenzione al rispetto degli obblighi di legge in materia di somministrazione di alcolici.

I titolari, inoltre, dovranno apporre in modo visibile all’ingresso dell’attività l’indicazione della capienza massima di persone consentita all’interno dei dehor. Previsto anche l’obbligo, per gli esercenti, di utilizzare contenitori per bevande ‘a perdere’ che rendano identificabile la provenienza.

Con queste delibere – spiega l’assessora alla Sicurezza Gianna Pentenero –  stiamo dando attuazione a quel piano di governo della notte su cui da mesi lavorano assessorati e settori della città, insieme ai comitati, alle associazioni di categoria e alle circoscrizioni. L’obiettivo è sempre lo stesso, ovvero limitare la mala-movida per arrivare a un equilibrio tra il diritto al riposo e le necessità di imprenditori e clienti che animano l’economia della notte. Abbiamo lavorato su ambiti trasversali, dal commercio al controllo, proprio per rispondere alla complessità del problema. Alcune azioni congiunte di polizia hanno anche già dato i primi risultati, così come l’azione di dialogo che vogliamo porti alla riduzione del conflitto nei quartieri più esposti“.

Le delibere varate oggi dalla Giunta passeranno all’esame del Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva. Nel frattempo proseguirà l’attività di monitoraggio delle presenze e valutazione dell’impatto acustico negli spazi aperti. I dati raccolti costituiranno la base per disciplinare l’applicazione di quanto previsto dai nuovi regolamenti

Occupazioni abusive, la Polizia Locale recupera altri alloggi Atc

Attenzione sempre alta sulle occupazioni abusive. Continuano gli interventi della Polizia Locale e delle altre Forze dell’Ordine programmati insieme all’ Agenzia Territoriale per la Casa per risolvere le occupazioni con più alto grado di priorità.

Questa mattina è stata la volta del complesso residenziale ubicato nell’isolato compreso tra corso Grosseto e le vie Bibiana, Sospello e Chiesa della Salutedove, unitamente alla Polizia di Stato e ai Carabinieri, gli agenti della Polizia Locale del Nucleo Polizia Abitativa, del Reparto Operativo Speciale e del Reparto Informativo Sicurezza e Integrazione, hanno effettuato un intervento di recupero di alloggi occupati abusivamente.

Si tratta di un’attività programmata in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica su richiesta di ATC e l’intervento è scattato dopo il consueto percorso di mediazione posto in essere per convincere le famiglie occupanti a lasciare in autonomia le abitazioni.

Le operazioni sono ancora in corso e sul posto sono presenti anche gli uffici dei Servizi Sociali per la ricollocazione delle persone in situazione di fragilità come bambini e anziani. Al momento gli alloggi recuperati sono 5 e tutti gli occupanti hanno lasciato spontaneamente le abitazioni. Gli agenti del Reparto Sicurezza Stradale Integrata hanno inoltre provveduto a far rimuovere dal cortile un’auto e una moto in stato di abbandono, mentre altri 4 veicoli saranno oggetto di accertamenti nei prossimi giorni.

Al termine delle operazioni saranno cambiate le serrature e gli immobili rientreranno nelle disponibilità dell’Agenzia Territoriale per la Casa.

Sale dunque a 53 il numero degli alloggi recuperati dalla Polizia Locale dall’inizio dell’anno.

Tour de France, Lo Russo e Cirio a Parigi per il passaggio di testimone. Nel 2024 la Grande Boucle partirà dall’Italia

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo oggi a Parigi hanno raccolto, insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella, il testimone del Tour de France, in occasione dell’arrivo al traguardo  dell’edizione 2023. Nella splendida cornice degli Champs Élysèes il presidente e il sindaco, accolti dalla prima cittadina di Parigi Anne Hidalgo e accompagnati dall’ambasciatrice d’Italia in Francia Emanuela D’Alessandro, hanno partecipato alla cerimonia di premiazione del Tour 2023 pronto a portare in Italia la bandiera dell’edizione 2024 che partirà da Firenze, per approdare a Rimini, toccare Cesenatico e Bologna per poi partire da Piacenza e arrivare a Torino.
Nel Tour de France 2024 Torino e il Piemonte, infatti, ricopriranno un ruolo da protagonista: il 1° luglio i corridori partiti da Piacenza taglieranno il traguardo nella città della Mole. Un percorso che vedrà la corsa ciclistica più importante del mondo per la prima volta iniziare dall’Italia, con la tappa piemontese anticipata dalla Firenze-Rimini e dalla Cesenatico-Bologna.
Nel dettaglio, la carovana passerà da Tortona, con un Gran Premio della Montagna sulla salita del Castello denominata “Cote de Tortone – Fausto Coppi” nel ricordo del grande campione piemontese, poi Alessandria, Nizza Monferrato, Barbaresco, Alba, Sommariva Perno, Carmagnola, Moncalieri e infine Torino.
I velocisti avranno la loro prima possibilità di mettersi in luce lungo un tracciato senza grandi asperità, caratterizzato dalla traversata delle colline di Monferrato Langhe e Roero, con i loro prelibati tartufi e il paesaggio vitivinicolo classificato come patrimonio mondiale dell’Unesco, alcune strade prese in prestito dalla Milano-Sanremo e molto altro ancora. Lo scenario sarà senz’altro superbo, ma le eventuali fughe avranno difficoltà a stare lontane ed evitare uno sprint di gruppo. All’organizzazione della tappa piemontese del Tour de France Regione, Comune e staff della corsa lavorano da parecchi mesi.
«Non era mai capitato che il Tour de France vedesse il Piemonte e Torino come protagonisti. Qualche fuga, in passato, aveva valicato le Alpi, ma questa volta il Tour de France fa tappa a Torino dopo aver attraversato il Piemonte ed è un’occasione straordinaria per promuovere la nostra terra e i nostri prodotti attraverso quello che è l’evento sportivo più seguito al mondo» spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
«Portare questo importantissimo evento a Torino è un grandissimo traguardo, di cui siamo particolarmente orgogliosi e l’occasione per ribadire simbolicamente ancora una volta l’importante connessione che ci lega alla Francia. Il Tour è uno degli appuntamenti sportivi più grandi e seguiti in assoluto, una grande occasione per Torino, che sarà al centro dell’attenzione del mondo sportivo e non soltanto» aggiunge il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
L’Ambasciatrice d’Italia in Francia Emanuela D’Alessandro sottolinea: «Al Tour de France, come al Giro d’Italia, sono legate pagine memorabili della storia del ciclismo. Ospitare per la prima volta nel nostro Paese la “Grande Boucle”, con tre tappe dell’edizione 2024, inclusa la partenza, rappresenta una straordinaria occasione di promozione dei territori, delle eccellenze italiane, del Made in Italy e di proiezione internazionale del nostro Paese. Grazie agli organizzatori del Tour de France, ai Presidenti di Regione ed ai Sindaci coinvolti per questa bellissima iniziativa, che avvicina ancor di più Italia e Francia» conclude.
Al termine della giornata parigina, nella serata al Pavillon Elysée dedicata agli ospiti illustri del Tour de France, protagonista anche una delle eccellenze piemontesi e italiane nel mondo: il Barolo offerto dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. «Ci rende orgogliosi aver portato oltralpe il Barolo in una circostanza così importante» ha sottolineato il presidente del Consorzio Andrea Ferrero.

Metro, proseguono i lavori infrastrutturali e di rinnovo tecnologico. Dal 7 agosto al 3 settembre servizio sostitutivo con bus

I lavori per il prolungamento della Metropolitana nella tratta da Collegno a Cascine Vica procedono secondo le tempistiche stabilite: l’obiettivo è completare le opere infrastrutturali e di rinnovo tecnologico per aprire le stazioni Certosa, Centro, Leumann e Cascine Vica alla circolazione e al pubblico entro il 2025.

Come già annunciato ad aprile, il prolungamento verso ovest e il nuovo sistema di segnalamento della marcia dei treni da analogico VAL a digitale CBTC, comportano variazioni al servizio della Metro. In particolare dal 7 agosto al 3 settembre si svolgeranno le operazioni di installazione del nuovo sistema digitale e la metropolitana sarà sostituita sull’intera tratta con bus ad alta capienza di nuova generazione e frequenza di transito media di 8 minuti. Le fermate della linea bus saranno quelle della Metropolitana.

GTT e Infra.To, oltre alle attività in galleria a Fermi per l’estensione a Cascine Vica e all’installazione di apparati e antenne del nuovo sistema digitale CBTC, stanno anche predisponendo l’alimentazione elettrica per la nuova tratta e provvedendo all’installazione dei nuovi apparati di automazione in stazione. Si procederà poi alle prove e ai collaudi.

Il periodo di sospensione del servizio della Metropolitana, consentirà inoltre interventi di approfondita pulizia all’interno e all’esterno di tutte le stazioni (tunnel, vetrate, locali tecnici…) e il ripristino dei controsoffitti della stazione Paradiso.

A partire dal 4 settembre e fino a cessate esigenze, la Metropolitana potrà riprendere il suo regolare servizio proseguendo con l’orario studiato per consentire lo svolgimento delle attività programmate: dal lunedì al giovedì e nelle giornate festive chiuderà alle ore 22:00 (ultima partenza 21:30). Dalle ore 22:00 a fine servizio saranno attivi i bus sostitutivi della linea M1S. Il venerdì e il sabato la Metropolitana sarà in servizio fino alle ore 1:30 (ultima partenza 1:00).

Homes4All, da Torino un nuovo modello di housing sociale. Presentati i risultati della sperimentazione

Sono stati presentati oggi pomeriggio al Combo di corso Regina Margherita 128 i risultati della  sperimentazione di “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova”.

Al progetto, che propone un innovativo modello di housing sociale per affrontare l’emergenza abitativa, contribuiscono numerosi attori pubblici e privati, profit, del terzo settore o investitori: una solida rete di partner dalle competenze diversificate.

Avviato a febbraio del 2020, “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova” è un progetto di finanza di impatto che vede come capofila la Città di Torino in partenariato con Homes4All S.r.l. Società Benefit, Brainscapital S.r.l. Società Benefit, Homers S.r.l. Società Benefit, Associazione ACMOS e Camera di Commercio di Torino.

18 i nuclei familiari (5 incapienti, 13 parzialmente capienti) coinvolti per un totale di 49 le persone, di cui 16 minori e 3 persone con disabilità, individuati tra quelli presenti nella graduatoria di Lo.C.A.Re., l’Agenzia Sociale Comunale per la locazione.

Alla base di “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova” l’idea di poter contrastare l’emergenza abitativa e favorire la rigenerazione urbana generando un forte impatto sul territorio con positivi effetti sociali e ambientali.

Come? Intercettando sul mercato immobili privati vuoti o beni da acquistare in asta da mettere poi a disposizione di nuclei familiari in difficoltà. Homes4All S.r.l provvede sia all’acquisizione che alla gestione degli immobili, li ristruttura mettendoli a norma. Gli alloggi vengono poi assegnati alle famiglie che contestualmente, in collaborazione con i servizi sociali e il terzo settore, vengono accompagnate lungo un percorso di rafforzamento dell’autonomia economica

Tra gli obiettivi del progetto, che coi fondi messi a disposizione dal Fondo per l’Innovazione Sociale ha potuto ristrutturare 4 unità abitative diventate per altrettante famiglie una casa accogliente e sicura, c’è infatti proprio il miglioramento delle condizioni economiche e lavorative dei beneficiari, in modo da consentire loro l’autonomia abitativa.

Un risultato già conseguito da 2 nuclei famigliari che sono in procinto di ultimare il loro percorso di accompagnamento sociale: su 5 adulti presenti, 4 hanno trovato lavoro di cui 2 a tempo indeterminato, raggiungendo quindi gli obiettivi di stabilità e migliorando le condizioni di benessere familiare. Inoltre altri 2 nuclei “pilota” hanno sperimentato l’accompagnamento sociale già al termine della prima fase del progetto dedicata allo studio di fattibilità: entrambi hanno raggiunto gli obiettivi del patto e sono stati inseriti in una casa popolare.

“Con il progetto Homes4All, la Città di Torino ha la possibilità di testare un modello altamente innovativo di finanza ad impatto sociale che – poiché corredato da dati quantitativi e qualitativi rispetto ai risultati finali ottenuti – potrà essere facilmente replicato –spiega l’Assessora all’Innovazione della Città di Torino Chiara Foglietta-. Il progetto Homes4All potrebbe diventare nel tempo un fattore caratterizzante dell’esperienza di Torino come “città sociale”, in grado di generare dibattito e attrarre attenzione da diverse zone del Paese“.

“Questo progetto – sottolinea l’Assessore alle Politiche Abitative, Jacopo Rosatelli–  dota anche la Città di Torino di strumenti di azione preventiva intervenendo sulla riduzione dei tempi di attesa per l’alloggiamento pubblico, ampliando l’offerta immobiliare privata a costi accessibili e sviluppando un sistema di presa in carico globale dei nuclei beneficiari, in modo da rafforzare le loro capacità di raggiungere una soluzione abitativa stabile”.

Tutto ciò è reso possibile dalla capacità dei partner privati di mobilitare il patrimonio immobiliare sfitto: sono migliaia gli appartamenti vuoti nel Comune di Torino e il 20,2% delle famiglie vive in una condizione di sovraffollamento. L’obiettivo è abilitare i processi di innovazione sociale per fornire una risposta più efficace ai bisogni dei cittadini e più efficiente nell’allocazione e nell’utilizzo delle risorse pubbliche.

 

“Homes4All S.r.l. in questa fase si sta occupando di acquisire appartamenti target con una metratura media di circa 70mq a un prezzo medio pari a circa 500 €/mq in linea con i prezzi di mercato con particolare riferimento ad alcuni quartieri della Città di Torino. È previsto un incremento degli immobili acquisiti e di quelli ricevuti in gestione: la nostra ambizione è di arrivare a 150 unità immobiliari al 2025. Abbiamo già ristrutturato 4 appartamenti grazie ai fondi del FIS, attraverso lavori di adeguamento e messa norma, ed arredati per renderli case accoglienti ed efficienti con un costo medio di ristrutturazione pari a circa 200 €/mq“, commenta Giorgio Mosci, Presidente di Homes4All SBrl.

La messa a punto del progetto si articola in tre fasi. La prima, svolta nel 2020, ha prodotto uno studio di fattibilità contenente l’analisi accurata del bisogno sociale su cui si intende intervenire, la comparazione di best practices, gli indicatori attraverso cui misurare e valutare i risultati conseguibili e l’impatto sociale generabile, oltre al piano esecutivo per l’implementazione della fase due.
Nella seconda fase, avviata a settembre 2022, le attività sono state volte alla sperimentazione del modello e alla sua attuazione al fine di verificare l’efficacia dell’idea progettuale, nonché la sua sostenibilità.
Se ammessi alla terza fase – il completamento di ciascuna fase è propedeutico all’inizio della fase successiva – questa sarà dedicata al consolidamento della sperimentazione e alla sua replicabilità attraverso l’utilizzo di strumenti di finanza d’impatto sociale in contesti diversi.

Ad oggi il progetto Homes4All ha ottenuto un importante contributo a fondo perduto pari a 450mila euro dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a valere sul Fondo per l’Innovazione Sociale. Tale Fondo, disciplinato dal DPCM 21 dicembre 2018, promuove progetti innovativi per il soddisfacimento di bisogni sociali emergenti, con il coinvolgimento di attori e finanziamenti anche del settore privato secondo lo schema della finanza di impatto ed è finalizzato a rafforzare così la capacità delle pubbliche amministrazioni.

QS Best Student Cities, Torino debutta come una delle migliori città universitarie del mondo

L’undicesima edizione della classifica QS Best Student Cities, pubblicata oggi dagli specialisti mondiali della formazione universitaria e manageriale Quacquarelli Symonds, vede Torino posizionarsi al 67° posto nel mondo, unica new entry italiana, vantando il punteggio più alto in Italia per gli indicatori “Affordability” (Convenienza) e Student Voice (Opinione degli Studenti).

I criteri di inclusione, che stabiliscono che una città possa rientrare nella valutazione, sono la popolazione di oltre 250.000 abitanti e la presenza di almeno due università incluse nell’ultimo QS University Rankings. Entrambe le condizioni sono state soddisfatte e hanno consentito al capoluogo piemontese di ottenere il prestigioso lasciapassare. Nelle ultime rilevazioni, le uniche presenze italiane erano Milano – al 48esimo posto nel 2023 e Roma – al 74esimo, in una classifica in cui la Gran Bretagna è da molto tempo saldamente al comando.

Secondo la classifica, Torino è la città universitaria più conveniente d’Italia, e si colloca al 66° posto al mondo. Questo indicatore si basa su indici relativi alle tasse universitarie, al costo della vita e ai prezzi al dettaglio, e dimostra che Torino offre un’eccellente esperienza studentesca, a un costo inferiore di altre città italiane. Torino, inoltre, riceve anche ottime recensioni da parte di studenti ed ex studenti sulla loro esperienza in città, la migliore in Italia. In base al sondaggio di QS a studenti e studentesse, Torino ottiene un punteggio di 73,9/100 per questo indicatore, posizionandosi al 65° posto.

I numerosi indicatori presi in esame dalla classifica afferiscono alle categorie University Rankings, che considera la performance degli Atenei della città in QS World University Rankings, Student Mix, che esamina la popolazione studentesca della città, sia complessivamente che in ottica internazionale; Desirability, che misura l’attrattività di ciascuna città; Employer Activity, che fornisce un’indicazione sulla domanda di lavoro per i laureati nella città; Affordability, che valuta quanto una città sia accessibile da un punto di vista economico ed infine Student View, che analizza i risultati del sondaggio che viene condotto annualmente da QS tra gli studenti.

Torino è una città sempre attenta a garantire alloggi agli studenti a prezzi contenuti e questo ha contribuito, insieme alla qualità della vita e della sua formazione universitaria ad accrescere la sua attrattività da fuori regione e dall’estero, anche grazie alle politiche congiunte degli atenei con l’Ente per il diritto allo studio, la Città e il CUS Torino – che hanno fatto della città una meta in cui vivere e studiare è economicamente più vantaggioso e dove non mancano le occasioni di sport, svago e socializzazione. Ma il capoluogo torinese offre soprattutto importanti possibilità dopo il conseguimento della laurea in termini di sbocchi occupazionali: il tessuto industriale, anche in settori emergenti, la sua tradizione innovatrice, la sua posizione geografica strategica, ne fanno il luogo ideale in cui pianificare il proprio futuro professionale, e non solo.

“Questo è sicuramente un risultato molto importante – sottolinea Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino – di cui andiamo orgogliosi e che ci conferma che siamo sulla strada giusta. Abbiamo atenei d’eccellenza che invitano gli universitari a scegliere Torino e dobbiamo fare in modo che queste ragazze e questi ragazzi trovino ad accoglierli una città attrattiva e inclusiva, dove continuare a vivere e lavorare anche una volta terminato il proprio percorso di studi. La nostra visione sullo sviluppo di Torino e il suo futuro e la strategia integrata che stiamo mettendo in campo in questi mesi va in questa direzione”.

Segnali di cambiamento: occupazione e domanda di lavoro dipendente a Torino tra il 2018 e il 2022

Cresce l’occupazione, aumentano le domande di lavoro dipendente soprattutto da parte della Pubblica Amministrazione e migliora la qualità dei contratti: sono questi alcuni elementi positivi che emergono dal rapporto ‘Segnali di cambiamento: occupazione e domanda di lavoro dipendente a Torino tra il 2018 e il 2022’ che l’Osservatorio sul Mercato del Lavoro ha commissionato a Ires Piemonte per valutare l’andamento del mercato del lavoro – alla luce dei primi segnali di crisi che già si intravedevano nel 2019 a cui si è aggiunta l’emergenza sanitaria del 2020/21 – e ottenere un’analisi attenta dell’occupazione e della domanda di lavoro in città e in alcune aree benchmark in quegli anni.

La Città di Torino – in collaborazione con l’Agenzia Piemonte Lavoro, la Camera di Commercio di Torino, l’INAIL e la Regione Piemonte e con il coordinamento scientifico dell’IRES Piemonte – ha istituito l’Osservatorio sul Mercato del Lavoro (OMLT) con l’obiettivo di fornire una rappresentazione sistematica del mondo del mercato del lavoro locale attraverso un’analisi dei principali mutamenti socio economici.

Nel dettaglio elabora e mette a disposizione dei diversi attori istituzionali e territoriali le principali fonti informative sul mercato del lavoro, il sistema delle imprese, l’istruzione e la formazione professionale, le politiche del lavoro e i servizi per l’impiego a livello cittadino e metropolitano e realizza analisi congiunturali e monografiche a partire dalle stesse.

La presentazione del primo rapporto dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Città di Torino è per noi un segnale importante nel piano di tutti gli interventi che abbiamo promosso per il settore lavoro della Città. Da un lato siamo intervenuti per aprire nuovi sportelli che mettessero in relazione la domanda e offerta, ma dall’altro occorreva ripristinare uno strumento come quello dell’Osservatorio che potesse informarci sulla fotografia precisa dei movimenti del mercato del lavoro. In pochi mesi l’OML ha già prodotto un primo report che fornisce dati molto interessanti. Innanzi tutto possiamo salutare con piacere una ripresa del tasso di occupazione e l’aumento di una stabilizzazione dei contratti, così come siamo contenti che parte della ripresa sia trainata dal lavoro femminile e da un nuovo slancio della pubblica amministrazione. Torino ha ancora tanta strada da fare, perché la sua popolazione, in termini di numero e di età non fornisce segnali confortanti, ma sappiamo che ci sono delle potenzialità da esplorare e non lasceremo nulla di intentato”, così l’Assessora al Lavoro Gianna Pentenero ha commentato il primo report dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Città di Torino dal titolo: ‘Segnali di cambiamento: occupazione e domanda di lavoro dipendente a Torino tra il 2018 e il 2022’.

Analizzando il report si evince che nel 2022 l’occupazione a Torino ha avuto una crescita del 2% rispetto all’anno precedente (fino a 361.000 occupati), più di quanto si è registrato a Milano e Genova, principalmente grazie all’apporto della componente femminile del capoluogo. Tuttavia, il confronto con il 2019 mostra un persistente gap negativo (-3,1%), in conseguenza della solo parziale ripresa e, soprattutto, della dinamica demografica sfavorevole.

Dal 2012 a oggi Torino ha perso il 6% degli abitanti, l’indice di vecchiaia è passato da 200 a 226 anziani ogni 100 giovani. È invece rimasto stabile in termini relativi (62%), pur diminuendo in termini assoluti (circa 37.000 persone in meno) il numero dei residenti in età da lavoro (15-64 anni).

Analizzando le caratteristiche socio-anagrafiche della popolazione residente a Torino è anche possibile osservare il peso fisso della componente femminile (circa il 52% del totale), mentre l’analisi dei dati per classi di età mostra i segni evidenti del processo di invecchiamento, con la diminuzione dei più giovani (0-14 anni), la cui percentuale si è ridotta nel periodo selezionato del 12% (da 111.000 a 98.000 persone), e un aumento di quella associata alla popolazione anziana (65 anni e più), che in termini assoluti resta invariata (circa 220.000 persone).

Queste dinamiche stanno determinando una contrazione in termini assoluti del bacino di persone che possono lavorare e, al tempo stesso, alimentano un crescente fabbisogno di ricambio della popolazione attiva.

Sono invece positivi i dati sulla domanda di lavoro dipendente – rilevata attraverso l’analisi delle assunzioni – che nel 2022 a Torino risultano in crescita sia rispetto all’anno precedente (+18%), sia rispetto al 2019 (+12%).

Stessa considerazione vale per il numero di persone interessate dalle assunzioni (una persona può essere assunta più volte nel corso dell’anno), quasi 120.000 nel 2022, circa 15.000 in più rispetto al 2019 (+14%). Un altro dato rilevante è che il diffuso aumento delle assunzioni e degli assunti risulta più intenso a Torino rispetto alla provincia metropolitana e al Piemonte, in particolare nella fase più recente.

Occorre però evidenziare la contrazione delle assunzioni di lavoratori comunitari, un potenziale segnale di flussi migratori in uscita verso altre aree.

Anche la qualità dei contratti sta migliorando vista la crescente quota di assunzioni a tempo indeterminato, in apprendistato o di durata superiore a sei mesi (nel 2022 +17% rispetto al 2019), così come il livello di qualificazione dell’occupazione, grazie a un aumento del 40% delle assunzioni nei mestieri più qualificati e alla contrazione degli avviamenti a bassa qualificazione.

Guardando invece all’evoluzione della domanda per settore di attività, spicca la dinamica positiva della Pubblica Amministrazione che, sebbene limitata in termini assoluti, fa registrare un aumento delle assunzioni dell’85%, generalmente di lunga durata. Emergono crescite superiori alla media anche per i servizi finanziari e assicurativi (+37%), l’istruzione e la formazione, le costruzioni (+32%), l’industria e l’ICT (+25%). Al contrario, appaiono meno favorevoli i dati nel turismo e nella ristorazione, nei servizi personali e alle famiglie, nei servizi professionali e alle imprese e nella logistica.

Nel complesso, il quadro che emerge dai dati disponibili appare ancora instabile e condizionato dal ‘rimbalzo’ successivo all’emergenza sanitaria ma anticipa anche una ricomposizione qualitativa dell’occupazione dopo un decennio in cui la staticità della domanda ha costituito una delle principali criticità del mercato del lavoro torinese e piemontese.

La principale questione resta il rapporto sfavorevole tra l’elevata necessità di turnover e la contrazione dell’offerta di lavoro, fenomeno destinato a condizionare l’evoluzione del mercato e delle politiche del lavoro nei prossimi decenni, che richiederà probabilmente una maggiore attivazione dell’ampio bacino degli adulti inattivi principalmente costituito da donne e giovani che, alla fine del 2022, risultano essere circa 140mila a Torino e oltre 400mila in tutta la provincia.

6 milioni per il Borgo Medievale, ecco il progetto

Sarà illustrato oggi nel corso di una commissione in programma alla Circoscrizione 8 il progetto di riqualificazione del Borgo Medievale del Valentino. Un passaggio amministrativo necessario, dopo che progettisti incaricati da SCR in qualità di stazione appaltante, Isolaarchitetti, hanno presentato alla Città il Piano Finanziario Tecnico Economico che è in corso di approvazione. La Circoscrizione 8, territorialmente competente al rilascio del parere in seno alla Conferenza dei Servizi in corso per l’approvazione del progetto di Fattibilità Tecnico Economico, si riunisce oggi per esaminarlo.

Il progetto di restauro del Borgo Medievale fa parte della riqualificazione complessiva di diverse aree affacciate lungo le sponde del fiume Po. L’intervento nel suo insieme prevede la valorizzazione del verde pubblico del Parco del Valentino, il ripristino della navigazione fluviale, la realizzazione della nuova Biblioteca Civica e la ristrutturazione del Teatro Nuovo nel complesso di Torino Esposizioni, oltre che il restauro degli edifici e delle aree esterne del Borgo Medievale. Il valore totale finanziato delle trasformazioni è di 100 milioni di euro e all’intervento di restauro del Borgo Medievale sono stati destinati 6 milioni.

“In passato – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – era addirittura maturata l’errata convinzione che il Borgo Medievale, nato come noto per l’Esposizione Generale Italiana del 1911, non fosse stato costruito per durare. Le indagini storiche e soprattutto la grande affezione dei torinesi e dei turisti per questo luogo ci hanno però dimostrato il contrario ed ecco perché sarà importante restaurarlo e valorizzarlo all’interno di un progetto più ampio, che riguarda tutta l’area del Valentino e la sua vocazione di polo naturalistico, culturale e turistico che farà di questo uno dei più importanti interventi in Città da decenni. Un grande progetto culturale in cui crediamo molto e che stiamo portando avanti”.

Il montaggio di ponteggi e impalcature è in corso perché il Borgo Medievale già a partire dai prossimi giorni sarà interessato da interventi di manutenzione straordinaria più urgenti, in particolare con lavori che riguardano le coperture dei numerosi edifici, in particolare, quelle della Rocca, dove si interverrà anche sui balconi e sul ponte e il consolidamento della casa di Malgrà.

A questi interventi si innesterà poi il cantiere di riqualificazione più ampia. Il progetto si propone di valorizzare e potenziare la vocazione turistica e culturale di questo luogo, dove cittadini e turisti possano trovare attività di intrattenimento e mercatini periodici negli spazi esterni, garantendo la massima fruizione possibile e valorizzando la connessione tra il Borgo e lo straordinario contesto naturalistico che lo ospita. Tra gli obiettivi, pur nell’ambito dei necessari interventi di rifunzionalizzazione e adeguamento, anche quello di ricucire e riordinare gli elementi storici qualificanti, come la strada interna, che nel tempo hanno subito manomissioni o comunque un generale processo di frammentazione.

I lavori prevedono l’efficientamento energetico e impiantistico dell’intero complesso, attraverso la riorganizzazione degli impianti termici in un’unica centrale di produzione collegata al pozzo geotermico esistente e il restauro e l’ammodernamento di parte degli immobili che lo compongono al fine di trasformarli in aree museali aperte al pubblico, conservando e valorizzando gli elementi architettonici e strutturali già presenti. In particolare i restauri riguarderanno la Casa di Ozegna, l’ex ristorante San Giorgio, la Casa di Mondovì, la Casa di Pinerolo, il Cortile e la Torre di Avigliana, la Casa di Chieri, la Casa di Malgrà e la Casa di Borgofranco.

Per rispettare le stringenti tempistiche previste dai finanziamenti europei, gli interventi dovranno essere affidati entro fine anno e avviati all’inizio del 2024.