I lavori per il prolungamento della Metropolitana nella tratta da Collegno a Cascine Vica procedono secondo le tempistiche stabilite: l’obiettivo è completare le opere infrastrutturali e di rinnovo tecnologico per aprire le stazioni Certosa, Centro, Leumann e Cascine Vica alla circolazione e al pubblico entro il 2025.
Come già annunciato ad aprile, il prolungamento verso ovest e il nuovo sistema di segnalamento della marcia dei treni da analogico VAL a digitale CBTC, comportano variazioni al servizio della Metro. In particolare dal 7 agosto al 3 settembre si svolgeranno le operazioni di installazione del nuovo sistema digitale e la metropolitana sarà sostituita sull’intera tratta con bus ad alta capienza di nuova generazione e frequenza di transito media di 8 minuti. Le fermate della linea bus saranno quelle della Metropolitana.
GTT e Infra.To, oltre alle attività in galleria a Fermi per l’estensione a Cascine Vica e all’installazione di apparati e antenne del nuovo sistema digitale CBTC, stanno anche predisponendo l’alimentazione elettrica per la nuova tratta e provvedendo all’installazione dei nuovi apparati di automazione in stazione. Si procederà poi alle prove e ai collaudi.
Il periodo di sospensione del servizio della Metropolitana, consentirà inoltre interventi di approfondita pulizia all’interno e all’esterno di tutte le stazioni (tunnel, vetrate, locali tecnici…) e il ripristino dei controsoffitti della stazione Paradiso.
A partire dal 4 settembre e fino a cessate esigenze, la Metropolitana potrà riprendere il suo regolare servizio proseguendo con l’orario studiato per consentire lo svolgimento delle attività programmate: dal lunedì al giovedì e nelle giornate festive chiuderà alle ore 22:00 (ultima partenza 21:30). Dalle ore 22:00 a fine servizio saranno attivi i bus sostitutivi della linea M1S. Il venerdì e il sabato la Metropolitana sarà in servizio fino alle ore 1:30 (ultima partenza 1:00).
Al progetto, che propone un innovativo modello di housing sociale per affrontare l’emergenza abitativa, contribuiscono numerosi attori pubblici e privati, profit, del terzo settore o investitori: una solida rete di partner dalle competenze diversificate.
Avviato a febbraio del 2020, “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova” è un progetto di finanza di impatto che vede come capofila la Città di Torino in partenariato con Homes4All S.r.l. Società Benefit, Brainscapital S.r.l. Società Benefit, Homers S.r.l. Società Benefit, Associazione ACMOS e Camera di Commercio di Torino.
18 i nuclei familiari (5 incapienti, 13 parzialmente capienti) coinvolti per un totale di 49 le persone, di cui 16 minori e 3 persone con disabilità, individuati tra quelli presenti nella graduatoria di Lo.C.A.Re., l’Agenzia Sociale Comunale per la locazione.
Alla base di “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova” l’idea di poter contrastare l’emergenza abitativa e favorire la rigenerazione urbana generando un forte impatto sul territorio con positivi effetti sociali e ambientali.
Come? Intercettando sul mercato immobili privati vuoti o beni da acquistare in asta da mettere poi a disposizione di nuclei familiari in difficoltà. Homes4All S.r.l provvede sia all’acquisizione che alla gestione degli immobili, li ristruttura mettendoli a norma. Gli alloggi vengono poi assegnati alle famiglie che contestualmente, in collaborazione con i servizi sociali e il terzo settore, vengono accompagnate lungo un percorso di rafforzamento dell’autonomia economica
Tra gli obiettivi del progetto, che coi fondi messi a disposizione dal Fondo per l’Innovazione Sociale ha potuto ristrutturare 4 unità abitative diventate per altrettante famiglie una casa accogliente e sicura, c’è infatti proprio il miglioramento delle condizioni economiche e lavorative dei beneficiari, in modo da consentire loro l’autonomia abitativa.
Un risultato già conseguito da 2 nuclei famigliari che sono in procinto di ultimare il loro percorso di accompagnamento sociale: su 5 adulti presenti, 4 hanno trovato lavoro di cui 2 a tempo indeterminato, raggiungendo quindi gli obiettivi di stabilità e migliorando le condizioni di benessere familiare. Inoltre altri 2 nuclei “pilota” hanno sperimentato l’accompagnamento sociale già al termine della prima fase del progetto dedicata allo studio di fattibilità: entrambi hanno raggiunto gli obiettivi del patto e sono stati inseriti in una casa popolare.
“Con il progetto Homes4All, la Città di Torino ha la possibilità di testare un modello altamente innovativo di finanza ad impatto sociale che – poiché corredato da dati quantitativi e qualitativi rispetto ai risultati finali ottenuti – potrà essere facilmente replicato –spiega l’Assessora all’Innovazione della Città di Torino Chiara Foglietta-. Il progetto Homes4All potrebbe diventare nel tempo un fattore caratterizzante dell’esperienza di Torino come “città sociale”, in grado di generare dibattito e attrarre attenzione da diverse zone del Paese“.
“Questo progetto – sottolinea l’Assessore alle Politiche Abitative, Jacopo Rosatelli– dota anche la Città di Torino di strumenti di azione preventiva intervenendo sulla riduzione dei tempi di attesa per l’alloggiamento pubblico, ampliando l’offerta immobiliare privata a costi accessibili e sviluppando un sistema di presa in carico globale dei nuclei beneficiari, in modo da rafforzare le loro capacità di raggiungere una soluzione abitativa stabile”.
Tutto ciò è reso possibile dalla capacità dei partner privati di mobilitare il patrimonio immobiliare sfitto: sono migliaia gli appartamenti vuoti nel Comune di Torino e il 20,2% delle famiglie vive in una condizione di sovraffollamento. L’obiettivo è abilitare i processi di innovazione sociale per fornire una risposta più efficace ai bisogni dei cittadini e più efficiente nell’allocazione e nell’utilizzo delle risorse pubbliche.
“Homes4All S.r.l. in questa fase si sta occupando di acquisire appartamenti target con una metratura media di circa 70mq a un prezzo medio pari a circa 500 €/mq in linea con i prezzi di mercato con particolare riferimento ad alcuni quartieri della Città di Torino. È previsto un incremento degli immobili acquisiti e di quelli ricevuti in gestione: la nostra ambizione è di arrivare a 150 unità immobiliari al 2025. Abbiamo già ristrutturato 4 appartamenti grazie ai fondi del FIS, attraverso lavori di adeguamento e messa norma, ed arredati per renderli case accoglienti ed efficienti con un costo medio di ristrutturazione pari a circa 200 €/mq“, commenta Giorgio Mosci, Presidente di Homes4All SBrl.
La messa a punto del progetto si articola in tre fasi. La prima, svolta nel 2020, ha prodotto uno studio di fattibilità contenente l’analisi accurata del bisogno sociale su cui si intende intervenire, la comparazione di best practices, gli indicatori attraverso cui misurare e valutare i risultati conseguibili e l’impatto sociale generabile, oltre al piano esecutivo per l’implementazione della fase due.
Nella seconda fase, avviata a settembre 2022, le attività sono state volte alla sperimentazione del modello e alla sua attuazione al fine di verificare l’efficacia dell’idea progettuale, nonché la sua sostenibilità.
Se ammessi alla terza fase – il completamento di ciascuna fase è propedeutico all’inizio della fase successiva – questa sarà dedicata al consolidamento della sperimentazione e alla sua replicabilità attraverso l’utilizzo di strumenti di finanza d’impatto sociale in contesti diversi.
Ad oggi il progetto Homes4All ha ottenuto un importante contributo a fondo perduto pari a 450mila euro dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a valere sul Fondo per l’Innovazione Sociale. Tale Fondo, disciplinato dal DPCM 21 dicembre 2018, promuove progetti innovativi per il soddisfacimento di bisogni sociali emergenti, con il coinvolgimento di attori e finanziamenti anche del settore privato secondo lo schema della finanza di impatto ed è finalizzato a rafforzare così la capacità delle pubbliche amministrazioni.
L’undicesima edizione della classifica QS Best Student Cities, pubblicata oggi dagli specialisti mondiali della formazione universitaria e manageriale Quacquarelli Symonds, vede Torino posizionarsi al 67° posto nel mondo, unica new entry italiana, vantando il punteggio più alto in Italia per gli indicatori “Affordability” (Convenienza) e Student Voice (Opinione degli Studenti).
I criteri di inclusione, che stabiliscono che una città possa rientrare nella valutazione, sono la popolazione di oltre 250.000 abitanti e la presenza di almeno due università incluse nell’ultimo QS University Rankings. Entrambe le condizioni sono state soddisfatte e hanno consentito al capoluogo piemontese di ottenere il prestigioso lasciapassare. Nelle ultime rilevazioni, le uniche presenze italiane erano Milano – al 48esimo posto nel 2023 e Roma – al 74esimo, in una classifica in cui la Gran Bretagna è da molto tempo saldamente al comando.
Secondo la classifica, Torino è la città universitaria più conveniente d’Italia, e si colloca al 66° posto al mondo. Questo indicatore si basa su indici relativi alle tasse universitarie, al costo della vita e ai prezzi al dettaglio, e dimostra che Torino offre un’eccellente esperienza studentesca, a un costo inferiore di altre città italiane. Torino, inoltre, riceve anche ottime recensioni da parte di studenti ed ex studenti sulla loro esperienza in città, la migliore in Italia. In base al sondaggio di QS a studenti e studentesse, Torino ottiene un punteggio di 73,9/100 per questo indicatore, posizionandosi al 65° posto.
I numerosi indicatori presi in esame dalla classifica afferiscono alle categorie University Rankings, che considera la performance degli Atenei della città in QS World University Rankings, Student Mix, che esamina la popolazione studentesca della città, sia complessivamente che in ottica internazionale; Desirability, che misura l’attrattività di ciascuna città; Employer Activity, che fornisce un’indicazione sulla domanda di lavoro per i laureati nella città; Affordability, che valuta quanto una città sia accessibile da un punto di vista economico ed infine Student View, che analizza i risultati del sondaggio che viene condotto annualmente da QS tra gli studenti.
Torino è una città sempre attenta a garantire alloggi agli studenti a prezzi contenuti e questo ha contribuito, insieme alla qualità della vita e della sua formazione universitaria ad accrescere la sua attrattività da fuori regione e dall’estero, anche grazie alle politiche congiunte degli atenei con l’Ente per il diritto allo studio, la Città e il CUS Torino – che hanno fatto della città una meta in cui vivere e studiare è economicamente più vantaggioso e dove non mancano le occasioni di sport, svago e socializzazione. Ma il capoluogo torinese offre soprattutto importanti possibilità dopo il conseguimento della laurea in termini di sbocchi occupazionali: il tessuto industriale, anche in settori emergenti, la sua tradizione innovatrice, la sua posizione geografica strategica, ne fanno il luogo ideale in cui pianificare il proprio futuro professionale, e non solo.
“Questo è sicuramente un risultato molto importante – sottolinea Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino – di cui andiamo orgogliosi e che ci conferma che siamo sulla strada giusta. Abbiamo atenei d’eccellenza che invitano gli universitari a scegliere Torino e dobbiamo fare in modo che queste ragazze e questi ragazzi trovino ad accoglierli una città attrattiva e inclusiva, dove continuare a vivere e lavorare anche una volta terminato il proprio percorso di studi. La nostra visione sullo sviluppo di Torino e il suo futuro e la strategia integrata che stiamo mettendo in campo in questi mesi va in questa direzione”.
Cresce l’occupazione, aumentano le domande di lavoro dipendente soprattutto da parte della Pubblica Amministrazione e migliora la qualità dei contratti: sono questi alcuni elementi positivi che emergono dal rapporto ‘Segnali di cambiamento: occupazione e domanda di lavoro dipendente a Torino tra il 2018 e il 2022’ che l’Osservatorio sul Mercato del Lavoro ha commissionato a Ires Piemonte per valutare l’andamento del mercato del lavoro – alla luce dei primi segnali di crisi che già si intravedevano nel 2019 a cui si è aggiunta l’emergenza sanitaria del 2020/21 – e ottenere un’analisi attenta dell’occupazione e della domanda di lavoro in città e in alcune aree benchmark in quegli anni.
La Città di Torino – in collaborazione con l’Agenzia Piemonte Lavoro, la Camera di Commercio di Torino, l’INAIL e la Regione Piemonte e con il coordinamento scientifico dell’IRES Piemonte – ha istituito l’Osservatorio sul Mercato del Lavoro (OMLT) con l’obiettivo di fornire una rappresentazione sistematica del mondo del mercato del lavoro locale attraverso un’analisi dei principali mutamenti socio economici.
Nel dettaglio elabora e mette a disposizione dei diversi attori istituzionali e territoriali le principali fonti informative sul mercato del lavoro, il sistema delle imprese, l’istruzione e la formazione professionale, le politiche del lavoro e i servizi per l’impiego a livello cittadino e metropolitano e realizza analisi congiunturali e monografiche a partire dalle stesse.
“La presentazione del primo rapporto dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Città di Torino è per noi un segnale importante nel piano di tutti gli interventi che abbiamo promosso per il settore lavoro della Città. Da un lato siamo intervenuti per aprire nuovi sportelli che mettessero in relazione la domanda e offerta, ma dall’altro occorreva ripristinare uno strumento come quello dell’Osservatorio che potesse informarci sulla fotografia precisa dei movimenti del mercato del lavoro. In pochi mesi l’OML ha già prodotto un primo report che fornisce dati molto interessanti. Innanzi tutto possiamo salutare con piacere una ripresa del tasso di occupazione e l’aumento di una stabilizzazione dei contratti, così come siamo contenti che parte della ripresa sia trainata dal lavoro femminile e da un nuovo slancio della pubblica amministrazione. Torino ha ancora tanta strada da fare, perché la sua popolazione, in termini di numero e di età non fornisce segnali confortanti, ma sappiamo che ci sono delle potenzialità da esplorare e non lasceremo nulla di intentato”, così l’Assessora al Lavoro Gianna Pentenero ha commentato il primo report dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Città di Torino dal titolo: ‘Segnali di cambiamento: occupazione e domanda di lavoro dipendente a Torino tra il 2018 e il 2022’.
Analizzando il report si evince che nel 2022 l’occupazione a Torino ha avuto una crescita del 2% rispetto all’anno precedente (fino a 361.000 occupati), più di quanto si è registrato a Milano e Genova, principalmente grazie all’apporto della componente femminile del capoluogo. Tuttavia, il confronto con il 2019 mostra un persistente gap negativo (-3,1%), in conseguenza della solo parziale ripresa e, soprattutto, della dinamica demografica sfavorevole.
Dal 2012 a oggi Torino ha perso il 6% degli abitanti, l’indice di vecchiaia è passato da 200 a 226 anziani ogni 100 giovani. È invece rimasto stabile in termini relativi (62%), pur diminuendo in termini assoluti (circa 37.000 persone in meno) il numero dei residenti in età da lavoro (15-64 anni).
Analizzando le caratteristiche socio-anagrafiche della popolazione residente a Torino è anche possibile osservare il peso fisso della componente femminile (circa il 52% del totale), mentre l’analisi dei dati per classi di età mostra i segni evidenti del processo di invecchiamento, con la diminuzione dei più giovani (0-14 anni), la cui percentuale si è ridotta nel periodo selezionato del 12% (da 111.000 a 98.000 persone), e un aumento di quella associata alla popolazione anziana (65 anni e più), che in termini assoluti resta invariata (circa 220.000 persone).
Queste dinamiche stanno determinando una contrazione in termini assoluti del bacino di persone che possono lavorare e, al tempo stesso, alimentano un crescente fabbisogno di ricambio della popolazione attiva.
Sono invece positivi i dati sulla domanda di lavoro dipendente – rilevata attraverso l’analisi delle assunzioni – che nel 2022 a Torino risultano in crescita sia rispetto all’anno precedente (+18%), sia rispetto al 2019 (+12%).
Stessa considerazione vale per il numero di persone interessate dalle assunzioni (una persona può essere assunta più volte nel corso dell’anno), quasi 120.000 nel 2022, circa 15.000 in più rispetto al 2019 (+14%). Un altro dato rilevante è che il diffuso aumento delle assunzioni e degli assunti risulta più intenso a Torino rispetto alla provincia metropolitana e al Piemonte, in particolare nella fase più recente.
Occorre però evidenziare la contrazione delle assunzioni di lavoratori comunitari, un potenziale segnale di flussi migratori in uscita verso altre aree.
Anche la qualità dei contratti sta migliorando vista la crescente quota di assunzioni a tempo indeterminato, in apprendistato o di durata superiore a sei mesi (nel 2022 +17% rispetto al 2019), così come il livello di qualificazione dell’occupazione, grazie a un aumento del 40% delle assunzioni nei mestieri più qualificati e alla contrazione degli avviamenti a bassa qualificazione.
Guardando invece all’evoluzione della domanda per settore di attività, spicca la dinamica positiva della Pubblica Amministrazione che, sebbene limitata in termini assoluti, fa registrare un aumento delle assunzioni dell’85%, generalmente di lunga durata. Emergono crescite superiori alla media anche per i servizi finanziari e assicurativi (+37%), l’istruzione e la formazione, le costruzioni (+32%), l’industria e l’ICT (+25%). Al contrario, appaiono meno favorevoli i dati nel turismo e nella ristorazione, nei servizi personali e alle famiglie, nei servizi professionali e alle imprese e nella logistica.
Nel complesso, il quadro che emerge dai dati disponibili appare ancora instabile e condizionato dal ‘rimbalzo’ successivo all’emergenza sanitaria ma anticipa anche una ricomposizione qualitativa dell’occupazione dopo un decennio in cui la staticità della domanda ha costituito una delle principali criticità del mercato del lavoro torinese e piemontese.
La principale questione resta il rapporto sfavorevole tra l’elevata necessità di turnover e la contrazione dell’offerta di lavoro, fenomeno destinato a condizionare l’evoluzione del mercato e delle politiche del lavoro nei prossimi decenni, che richiederà probabilmente una maggiore attivazione dell’ampio bacino degli adulti inattivi principalmente costituito da donne e giovani che, alla fine del 2022, risultano essere circa 140mila a Torino e oltre 400mila in tutta la provincia.
Sarà illustrato oggi nel corso di una commissione in programma alla Circoscrizione 8 il progetto di riqualificazione del Borgo Medievale del Valentino. Un passaggio amministrativo necessario, dopo che progettisti incaricati da SCR in qualità di stazione appaltante, Isolaarchitetti, hanno presentato alla Città il Piano Finanziario Tecnico Economico che è in corso di approvazione. La Circoscrizione 8, territorialmente competente al rilascio del parere in seno alla Conferenza dei Servizi in corso per l’approvazione del progetto di Fattibilità Tecnico Economico, si riunisce oggi per esaminarlo.
Il progetto di restauro del Borgo Medievale fa parte della riqualificazione complessiva di diverse aree affacciate lungo le sponde del fiume Po. L’intervento nel suo insieme prevede la valorizzazione del verde pubblico del Parco del Valentino, il ripristino della navigazione fluviale, la realizzazione della nuova Biblioteca Civica e la ristrutturazione del Teatro Nuovo nel complesso di Torino Esposizioni, oltre che il restauro degli edifici e delle aree esterne del Borgo Medievale. Il valore totale finanziato delle trasformazioni è di 100 milioni di euro e all’intervento di restauro del Borgo Medievale sono stati destinati 6 milioni.
“In passato – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – era addirittura maturata l’errata convinzione che il Borgo Medievale, nato come noto per l’Esposizione Generale Italiana del 1911, non fosse stato costruito per durare. Le indagini storiche e soprattutto la grande affezione dei torinesi e dei turisti per questo luogo ci hanno però dimostrato il contrario ed ecco perché sarà importante restaurarlo e valorizzarlo all’interno di un progetto più ampio, che riguarda tutta l’area del Valentino e la sua vocazione di polo naturalistico, culturale e turistico che farà di questo uno dei più importanti interventi in Città da decenni. Un grande progetto culturale in cui crediamo molto e che stiamo portando avanti”.
Il montaggio di ponteggi e impalcature è in corso perché il Borgo Medievale già a partire dai prossimi giorni sarà interessato da interventi di manutenzione straordinaria più urgenti, in particolare con lavori che riguardano le coperture dei numerosi edifici, in particolare, quelle della Rocca, dove si interverrà anche sui balconi e sul ponte e il consolidamento della casa di Malgrà.
A questi interventi si innesterà poi il cantiere di riqualificazione più ampia. Il progetto si propone di valorizzare e potenziare la vocazione turistica e culturale di questo luogo, dove cittadini e turisti possano trovare attività di intrattenimento e mercatini periodici negli spazi esterni, garantendo la massima fruizione possibile e valorizzando la connessione tra il Borgo e lo straordinario contesto naturalistico che lo ospita. Tra gli obiettivi, pur nell’ambito dei necessari interventi di rifunzionalizzazione e adeguamento, anche quello di ricucire e riordinare gli elementi storici qualificanti, come la strada interna, che nel tempo hanno subito manomissioni o comunque un generale processo di frammentazione.
I lavori prevedono l’efficientamento energetico e impiantistico dell’intero complesso, attraverso la riorganizzazione degli impianti termici in un’unica centrale di produzione collegata al pozzo geotermico esistente e il restauro e l’ammodernamento di parte degli immobili che lo compongono al fine di trasformarli in aree museali aperte al pubblico, conservando e valorizzando gli elementi architettonici e strutturali già presenti. In particolare i restauri riguarderanno la Casa di Ozegna, l’ex ristorante San Giorgio, la Casa di Mondovì, la Casa di Pinerolo, il Cortile e la Torre di Avigliana, la Casa di Chieri, la Casa di Malgrà e la Casa di Borgofranco.
Per rispettare le stringenti tempistiche previste dai finanziamenti europei, gli interventi dovranno essere affidati entro fine anno e avviati all’inizio del 2024.
A Palazzo Civico il nuovo Console del Perù
Da qualche settimana Ezio Valfré Hernández è il console generale del Perù a Torino. Il console ha fatto visita oggi a Palazzo Civico, dove è stato ricevuto dalla vicesindaca Michela Favaro.
Qui ha raccontato delle sue origini italiane per parte di padre, con alcuni antenati di origine piemontese. “Non ero mai stato prima a Torino – ha detto- e ho scoperto una città bellissima. Rappresento una comunità popolosa e molto antica, con espressioni culturali diverse. Sarà un piacere festeggiare insieme per la prima volta la festa nazionale del Perù, il prossimo 28 luglio”.
La vicesindaca Favaro ha ricordato che “la comunità peruviana è una delle comunità straniere più numerose in città, la terza per numero di persone, la maggior parte delle quali provengono dalla capitale Lima o da città del nord. È una comunità molto ben integrata col tessuto sociale cittadino ma che conserva un forte legame con le sue tradizioni. Sarà un piacere – ha concluso – lavorare insieme su progetti che la riguardano”.
Complice anche il successo ottenuto dalla prima edizione, Tennis Foundation ha deciso di rinnovare il programma Intesa Sanpaolo Assicura Little Champions per il 2023-2024 e consentire a dodici talenti selezionati l’anno scorso di continuare la loro crescita professionale allenandosi gratuitamente grazie a delle borse di studio. I ragazzi sono seguiti nel loro percorso da Gipo Arbino, allenatore di Lorenzo Sonego, e da grandi ex giocatori e giocatrici come Ivan Ljubicic, Emilio Sanchez e Francesca Schiavone.
Le borse di studio permetteranno ai ragazzi e ragazze di partecipare ai tornei internazionali Tennis Europe e ITF, di seguire delle attività di mental coaching, corsi d’inglese, educazione civica, giornalismo e comunicazione sportiva. Giovedì scorso i dodici borsisti sono arrivati a Torino e per una settimana si alleneranno sui campi del Circolo della Stampa – Sporting. Tra di loro ci sono il classe 2008 Mattia Cappellari, vincitore di sei tornei in stagione; Carlo Paci, under 14 numero 43 al mondo nella sua categoria e convocato in questi giorni in Nazionale; Martina Cerbo, che si è issata fino alla posizione 80 nel ranking femminile under 14 e Alessandra Fiorillo, attuale numero 176 al mondo tra le under 16. Presenti anche Alex Romano, Giulia Di Concetto, Francesca Galli e Mattia Bille, protagonisti già ora di una buonissima stagione.
Dopo Torino i giovani tennisti si sposteranno in Austria, Grecia e Bosnia Erzegovina. Poi sarà la volta dei Campionati Italiani di categoria. I migliori quattro di questa prima fase saranno accompagnati al Forte Village Resort di Pula per una sessione speciale di allenamenti. A ottobre saranno per tre giorni ospiti del Tennis Villa Reale di Monza e a novembre torneranno a Torino per le Nitto ATP Finals. Il programma del 2024 prevede un torneo alla Ivan Ljubicic Academy in Croazia, un torneo ITF ad aprile e, a maggio, il gran finale con la cerimonia di chiusura e la proiezione del film-documentario “I talenti di Intesa Sanpaolo Assicura Little Tennis Champions”. “Sono molto contento che questo progetto sia stato rinnovato anche quest’anno – ha sottolineato l’assessore allo Sport Domenico Carretta-intervenuto alla conferenza stampa -. Cinque anni fa nasceva Tennis Foundation – ha ricordato l’Assessore – e durante questo periodo ha mantenuto le promesse aiutando i giovani a crescere come persone e sul campo da tennis. Il mio sincero augurio di poter proseguire così e proporre nuove idee e progetti”.
Marco Aceto
Dedicata a te è una carta elettronica con un contributo unico di 382,50€ destinata alla spesa e ai generi alimentari di prima necessità e rivolta ai cittadini più in difficoltà e con ISEE fino a 15mila euro.
Gli elenchi dei beneficiari della Carta sono stati predisposti dall’INPS sulla base dei criteri definiti dal Decreto del Ministero dell’agricoltura e dal Ministero dell’economia e delle finanze.
Non riceveranno la carta i nuclei familiari che, alla data di entrata in vigore del decreto (12 maggio 2023), avevano tra i propri componenti titolari di reddito di cittadinanza e reddito di inclusione o altre misure di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Sono inoltre esclusi i nuclei familiari nei quali almeno un componente sia già beneficiario di nuova assicurazione sociale per l’impiego, indennità di mobilità, fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, cassa integrazione guadagni, qualsiasi altra forma di integrazione salariale per disoccupazione involontaria erogata dallo Stato.
Proprio in questi giorni i Comuni stanno ricevendo dall’INPS l’elenco dei nuclei beneficiari -che a Torino sono circa 9.300- e predisponendo l’invio di lettere di notifica. Per ritirare la carta, nominativa e prepagata, bisognerà quindi aspettare questa comunicazione e poi recarsi in un qualsiasi Ufficio Postale.
La Città di Torino, per andare incontro alle esigenze dei beneficiari, metterà a disposizione, oltre alla comunicazione via lettera, anche la possibilità di verifica digitale. Da oggi, accedendo con il proprio SPID al portale Torino Facile, si potrà controllare se il proprio nucleo rientra tra gli aventi diritto consultando la pagina dedicata.
Il contributo una tantum potrà essere speso esclusivamente entro il 31 dicembre 2023. Per attivare la card assegnata sarà necessario utilizzarla per effettuare un primo pagamento entro il 15 settembre; la mancata attivazione entro la data indicata comporterà l’annullamento del contributo.
Per informazioni: U.R.C. Dipartimento Servizi Sociali, Sociosanitari e Abitativi. Tel. 011-01125111 dal lunedì al giovedì ore 14-16; il martedì 9-12,30/14-16,00.
Una maggiore e più attiva partecipazione dei cittadini alla pianificazione dei servizi; il confronto e la sensibilizzazione degli utenti a un uso corretto e consapevole degli stessi; l’analisi del loro buon funzionamento, per qualità ed efficienza: sono gli obiettivi che si propone la Città di Torino attraverso una serie di progetti che la vedranno collaborare con diverse associazioni dei consumatori quali Adiconsum, Adoc, Associazione Tutelattiva, Codacons, Federconsumatori APS e Movimento Consumatori. A proporre la delibera approvata questa mattina dalla Giunta Comunale le Assessore Chiara Foglietta e Gabriella Nardelli.
“Dall’assistenza sanitaria, alla raccolta rifiuti, alla mobilità, parlare di servizi pubblici e di servizi pubblici locali significa parlare della vita quotidiana di ciascuno di noi – sottolinea l’Assessora Foglietta -. E’ fondamentale far conoscere i servizi a disposizione dei cittadini e promuoverne l’utilizzo, e comprendere i bisogni e le attese; rispondendo, così, nel modo più efficace, evitando sprechi e aumentando la qualità della vita di tutti”.
“I progetti approvati sono conformi a una previsione normativa – spiega l’Assessora Nardelli – , ma ancor prima derivano dalla volontà della Città di instaurare un percorso di attiva e concreta collaborazione con le Associazioni dei consumatori e i Gestori dei servizi, e di maggiore interazione con i cittadini utenti. Le conoscenze, le esperienze ed i dati acquisiti tramite la realizzazione di tali progetti, saranno estremamente utili da un lato per migliorare l’efficacia dei controlli sui servizi pubblici, dall’altro per poter realizzare, in modo partecipato, azioni volte a migliorare la qualità dei servizi stessi”.
Città e Associazioni dei consumatori collaboreranno a tre diversi progetti con a tema la mobilità come servizio, meglio conosciuta con l’acronimo MaaS, ovvero la possibilità di spostarsi pianificando il proprio viaggio attraverso un software che in automatico propone e permette di prenotare tutti i mezzi necessari, sia pubblici sia privati (treni, bus, taxi, car e bike sharing) per compiere il percorso; il corretto conferimento di una particolare tipologia di rifiuto come gli oli esausti, (entrambi con inizio previsto per quest’anno), e il servizio erogato dalle farmacie comunali (al via l’anno prossimo).
Il progetto sul MaaS prevede la realizzazione di un ‘focus group’ che avrà come scopo di rilevare le opinioni e il grado di sensibilità di cittadini e potenziali utilizzatori rispetto al nuovo modello di mobilità, mentre per ciò che riguarda gli oli esausti sono contemplate azioni di sensibilizzazione della cittadinanza per coinvolgere attivamente i cittadini nel corretto conferimento, considerati anche i danni provocati dalla loro dispersione nell’ambiente e, invece, i notevoli vantaggi, anche economici, derivanti dal loro corretto smaltimento. Un terzo progetto prevede poi la realizzazione di un’attività di osservazione sul servizio erogato dalle farmacie comunali, mediante ricerche dalle diverse metodologie.
La consultazione e il coinvolgimento delle Associazioni dei consumatori in relazione alle modalità di erogazione dei servizi è prevista dalla normativa che disciplina il controllo dei servizi pubblici locali (art.2 comma 461) all’interno della Legge n. 244 del dicembre 2007 (la Legge Finanziaria 2008).