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Al via la riqualificazione del parcheggio D’Annunzio. Intervento in due fasi per garantire sempre l’accesso a una parte dell’area di sosta

Inizieranno a breve i lavori di riqualificazione del parcheggio D’Annunzio, posto tra l’omonima via e via Braccini. Leggermente ribassato rispetto al piano stradale e situato nei pressi di ambulatori dell’Asl, residenze e uffici, il piazzale interessato dagli interventi copre un’area di oltre 7mila metri quadrati che gli interventi in programma renderanno più fruibile e al contempo anche più accogliente.

Per ridurre il disagio agli utenti del parcheggio l’intervento di sistemazione dell’area di sosta si svilupperà in due fasi, così da consentire sempre l’accessibilità e l’utilizzo della metà degli stalli presenti – all’incirca 150 posti auto – e prevede, con l’avanzamento e il completamento dei lavori, una contestuale e progressiva riapertura degli spazi a disposizione per posteggiare i veicoli.

In parallelo partiranno gli interventi sul parcheggio annesso alla sede degli uffici comunali di corso Ferrucci: pur non essendo un parcheggio aperto al pubblico, anche in questo caso il cantiere è stato suddiviso in due fasi per non inibirne completamente la fruibilità.

Rimarrà invece sempre libera e accessibile da via Gabriele D’Annunzio l’area sottostante il giardino pensile dove non sono previsti lavori.

L’intervento, finanziato con risorse del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è parte del “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”, consentirà altresì di aumentare la resilienza degli insediamenti urbani soggetti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme.

Quella che oggi è un’area priva di verde con asfalto ammalorato si trasformerà completamente grazie alla sostituzione della pavimentazione esistente con il ripristino della permeabilità del terreno e l’inserimento di barriere alberate e strutture ombreggianti.

Una cabina di regia per lo sviluppo industriale

Avviare la costruzione di una cabina di regia tra la Città di Torino e le organizzazioni sindacali che veda coinvolti a più livelli anche il mondo dell’industria, dell’impresa, le università, le organizzazioni datoriali e il terzo settore per condividere strategie per lo sviluppo industriale di Torino e dell’area metropolitana.

È la decisione maturata questa mattina a seguito di un incontro a Palazzo Civico tra il sindaco Stefano Lo Russo, insieme con l’assessora al Lavoro Gianna Pentenero, e i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Torino. Al centro dell’incontro alcune situazioni di crisi industriale a Torino e nell’area metropolitana, le relative ricadute sull’occupazione e le strategie di sviluppo e rilancio per il futuro. 

“È stata un’importante occasione di confronto – commenta il Sindaco – che ci dà l’opportunità di avviare congiuntamente iniziative concrete, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate. La vocazione industriale produce oltre il 30 per cento del PIL della città e va promossa e rafforzata in modo sinergico tra istituzioni. Occorre lavorare in questa direzione, tenendo conto anche delle due grandi emergenze che ci troviamo ad affrontare, ovvero la lotta al cambiamento climatico e la crisi demografica. In questa cornice il confronto con le parti sociali è davvero molto importante, insieme individueremo le priorità da seguire».

Dichiarano Gabriella Semeraro (CGIL), Domenico Lo Bianco (CISL), Gianni Cortese (UIL): “È positivo che il sindaco Stefano Lo Russo abbia accolto la nostra richiesta per la costituzione di una cabina di Regia finalizzata ad affrontare le crisi industriali dell’Area Metropolitana di Torino e per ragionare concretamente su un percorso che metta al centro lo sviluppo della Città. Tra le priorità individuate c’è la crisi di Stellantis e dell’indotto, la mobilità e la transizione ecologica, la sanità e le strutture ospedaliere. Questo incontro rappresenta l’inizio di un percorso di confronto che dovrà produrre azioni politiche e industriali capaci di ridare slancio alla Città, tutelando il lavoro di qualità e l’accesso ai servizi delle cittadine e dei cittadini”.

Una delegazione di studenti cinesi del Politecnico ha incontrato l’assessora Pentenero

La sicurezza degli studenti universitari e le problematiche affrontate dalla comunità cinese: sono questi i due temi principali affrontati nell’incontro tra l’assessora alle politiche multiculturali e alla sicurezza della Città, Gianna Pentenero e i vertici del CSSA Polito – Chinese Students and Scholars Association per

È stato un piacere dialogare per la seconda volta con i rappresentanti del CSSA Polito, l’associazione degli studenti cinesi che frequentano il nostro Politecnico – ha affermato Gianna Pentenero -. L’incontro è stato anche l’occasione per esprimere la mia vicinanza e quella dell’Amministrazione al ragazzo che il giorno di Natale ha subito un furto con aggressione in metropolitana – ha continuato l’assessora -. Abbiamo rassicurato gli studenti e le studentesse cinesi sull’impegno dell’Amministrazione sul fronte della sicurezza, sapendo che uno dei punti fondamentali per la crescita e lo sviluppo della città è l’accoglienza di studenti stranieri. 

Inoltre, per dare seguito alle interlocuzioni già avviate con l’associazione, Gianna Pentenero ha ribadito come i progetti di integrazione della Città debbano proseguire nel segno di Torino Città Plurale e ha sottolineato la necessità di potenziare l’integrazione linguistica con l’avvio di progetti per la conoscenza della lingua italiana anche per agli adulti.

Dobbiamo lavorare per aiutare le comunità ad aprirsi e interloquire non solo con i propri connazionali. Inoltre – ha concluso l’assessora – è necessario pensare all’avvio di strumenti per l’inserimento nel mondo del lavoro anche per i nuovi cittadini”.

Giornata mondiale per le malattie tropicali neglette. Il 30 gennaio la Mole si tinge di viola e arancione

Martedì 30 gennaio, in occasione della ‘Giornata mondiale per le Malattie Tropicali Neglette’ (Neglected Tropical Diseases – NTDs), la Mole Antonelliana si illuminerà di viola e arancione.

Oltre alla Mole altri cento monumenti in tutto il mondo saranno illuminati dagli stessi colori per sostenere la campagna ‘100% Committed to end neglected tropical diseases’ con la quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) si pone l’obiettivo di eliminare almeno una Ntd in cento Nazioni entro il 2030.

L’iniziativa – promossa dall’Associazione PINTRE (Percorsi Intrecciati) insieme all’Associazione Italiana per la Lotta alla Malattia di Chagas AILMAC, con il patrocinio di diversi Enti, tra cui il Comune di Torino e la Società Italiana di Medicina Tropicale e Salute Globale SIMET, in collaborazione con il Centro di Servizio per il Volontariato Torino Vol.To ETS e INMI Lazzaro Spallanzani – vuole sensibilizzare sull’impatto che queste malattie hanno in un contesto non endemico come quello italiano.

Inoltre, dopo il successo dello scorso anno a Torino, dal 29 gennaio al 2 febbraio nell’INMI Spallanzani di Roma sarà ospitata la mostra fotografica Salute dimenticata. Immagini per ricordare le NTDs* (*neglected tropical diseases)’. Le NTDs sono patologie scatenate da un’ampia varietà di agenti patogeni, tra i quali virus, batteri, parassiti e funghi che colpiscono su scala mondiale oltre un miliardo di persone (circa una persona su cinque) e sono tendenzialmente legate alla povertà e alla fragilità sociale.

Semaforo antismog: fino a mercoledì 31 gennaio prosegue il livello 1 (arancio)

Resterà in vigore fino a mercoledì 31 gennaio 2024 compreso (prossimo giorno di controllo) il livello 1 (arancio) delle limitazioni emergenziali.

I dati previsionali forniti oggi da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Addio a Bruno Segre, morto nel giorno della memoria

È morto questa mattina, nel giorno della Memoria, Bruno Segre. Aveva 105 anni. Avvocato, partigiano, fu esempio di impegno civile. 

Era nato a Torino, dove si laureò in legge ma a causa delle leggi razziali, in quanto figlio di un ebreo, non gli fu in quegli anni permesso esercitare la professione di avvocato.

“Con la morte di Bruno Segre – dichiara il Sindaco Stefano Lo Russo -perdiamo un punto di riferimento nella lotta per i diritti, da sempre in prima linea in difesa della democrazia, della libertà e dei valori della Resistenza.

La sua scomparsa, nel giorno in cui celebriamo il valore della Memoria, è un simbolico passaggio di testimone.

Sta a noi, ora più che mai, seguire il suo esempio e tramandare il suo insegnamento.

A Bruno -ha concluso il primo cittadinova il nostro profondo ringraziamento, per il suo esempio e il suo impegno, mentre ai suoi cari vanno sincere condoglianze”.

Gianduja e Giacometta, oggi l’investitura ufficiale in Comune

Sala Congregazioni ha ospitato oggi alla presenza del Sindaco Stefano Lo Russo l’investitura ufficiale di Gianduja e la presentazione della Giacometta 2024, le due tipiche maschere della Famija Turinèisa e del carnevale cittadino. Sono Marco Raiteri, avvocato torinese impegnato nel sociale, e Tina Scavuzzo, laureata in antropologia culturale con una tesi sulle tradizioni popolari. Una riconferma la loro, ratificata, come da tradizione, da un atto notarile.

Al classico appuntamento di lancio del Carnevale ha partecipato anche il gruppo folcloristico “Ij danseur dël Pilon” di Piemonte Cultura che, guidati dal loro presidente Bruno Donna, si sono esibiti con alcune danze popolari piemontesi. Presenti inoltre l’attore Mario Brusa che ha recitato alcune poesie in piemontese e il musicista Nino Carriglio che si è esibito al Sax.

Malgrado un periodo ridotto dall’anticipazione della Pasqua gli impegni della Famija Turinèisa saranno anche quest’anno numerosi. Un programma che dopo la visita alle Autorità civili e militari locali, prevede, tra l’altro, una due giorni a Verona, con il Comitato delle Maschere Italiane, ospiti del Carnevale Bacanal del Gnoco, e la partecipazione alla fagiolata” di Santhià e al Carnevale di Ivrea il martedì grasso.
Ci saranno inoltre diversi incontri presso istituti scolastici e RSA e per dare ufficialità alla presentazione delle maschere di Chieri, Crescentino, Carignano oltre alla partecipazione alle sfilate del Gran Balon (elezione della Rusnenta) di Oleggio, di Chivasso, ed altre ancora in via di definizione.

La dignità della politica, a Palazzo Civico il ricordo di Guido Bodrato

La grande passione per la politica come strumento capace di affrontare e risolvere i problemi della società ha contraddistinto l’esistenza di Guido Bodrato, ricordato oggi in Sala Rossa, a poco più di sei mesi dalla scomparsa, nel corso di un convegno incentrato sulla sua storia politica e culturale organizzato dalla Fondazione Carlo Donat-Cattin, dall’associazione dei consiglieri Emeriti della Città di Torino e dall’associazione ex parlamentari della Repubblica, con il patrocinio della Città di Torino e il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte.

“Ho avuto modo di conoscere Guido Bodrato nella parte finale della sua lunga attività politica – ha detto il Sindaco Stefano Lo Russoche ci ha consegnato numerosi insegnamenti sempre attuali. Come l’essere consapevoli che le città sono attraversate dal cambiamento e che il cambiamento genera inevitabilmente conflitto, pensiamo ad esempio alle ondate migratorie. Oggi gli immigrati arrivano dall’Africa, negli anni ’60 arrivavano da Chieri. E la politica è proprio l’arte della gestione del conflitto, non significa cavalcare il conflitto né speculare sulle sue ragioni, ma comporlo. Questo penso possa essere il miglior insegnamento che ci lascia e anche una bussola per quando il dibattito politico assume toni esasperati”

Con il Sindaco sono stati in tanti – le massime istituzioni cittadine, storici, amici e politici che hanno condiviso con lui, nella nostra città e nel Paese, l’impegno per le sorti della democrazia italiana, anche in momenti molto difficili – a partecipare a un appuntamento che ha voluto unire nel suo ricordo una riflessione sulla politica italiana del secondo dopoguerra, di cui Guido Bodrato è stato protagonista dai banchi del consiglio comunale della nostra Città e poi da dirigente nazionale della Dc e del Partito popolare, come parlamentare, come uomo di governo e, infine, come interprete fedele della sfida per un’Europa unita, durante il suo mandato di parlamentare a Strasburgo e di capo delegazione del Partito popolare europeo.

“La politica è una passione che non invecchia mai“, aveva risposto un paio di anni fa a chi si stupiva di lui, allora ottantottenne, ancora così attivo su Twitter e che nell’anniversario della Festa della Repubblica, il 2 giugno dello scorso anno, solo pochi giorni prima della morte, lo aveva spinto a pubblicare un articolo dove sottolineava come con il declino delle ideologie rischiassero di tramontare le idee su cui sono fondate le diverse forze politiche, ed anche i valori sanciti dalla Costituzione repubblicana.

In questo contesto – scriveva – la tendenza a ridurre la democrazia alla ricerca di un “capo” cui affidare tutto il potere, ha infine riguardato il ruolo del Parlamento e la sua centralità; così la democrazia decidente è diventata il terreno su cui è cresciuta l’antipolitica. Su questo terreno affondano anche le radici di movimenti populisti che finiranno per minacciare la stessa democrazia rappresentativa, alimentando una pericolosa deriva autoritaria”.

Nato a Monteu Roero, in provincia di Cuneo, il 27 marzo 1933, più volte ministro e anche direttore del ‘Popolo’ dal 1955 al 1959, per Bodrato – al quale gli avversari hanno sempre riconosciuto un interesse genuino, tutto politico, a conoscere punti di vista diversi, a comprenderli, a entrare in relazione – “l’anima della democrazia è il dialogo, il rispetto dell’avversario, il pluralismo“. Un costruttore di ponti e soluzioni concrete che spiegava che “la democrazia richiede uno spirito di servizio che faccia prevalere il bene comune sull’interesse personale e di parte” e un difensore delle istituzioni democratiche, di cui oggi si sente la mancanza.

Giorno della Memoria, questa mattina la celebrazione a Palazzo Civico

Torino celebra il Giorno della Memoria nella Sala Rossa di Palazzo Civico, rinnovando il ricordo della Shoah per commemorare le vittime dell’Olocausto, lo sterminio del popolo ebraico, degli Internati Militari e di tutti i deportati nei campi nazisti.

Il Coro di Voci Bianche del Teatro Regio, con pianoforte e direzione del Maestro Claudio Fenoglio, ha introdotto questa mattina la celebrazione con le note di due brani di Mendelssohn (“Veni domine” e “Laudate pueri”) e con il “Va pensiero” di Verdi.

Sono intervenuti, oltre al Sindaco Stefano Lo Russo e alla Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazie Grippo, il Prefetto di Torino Donato Giovanni Cafagna, l’assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte Fabrizio Ricca, il Vicepresidente del Consiglio regionale e Presidente Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Daniele Valle, la Vicepresidente della Comunità Ebraica di Torino Anna Segre e il Rabbino Capo Ariel Finzi. L’orazione ufficiale è stata affidata alla direttrice della Fondazione Circolo dei Lettori Elena Loewenthal.

Momento centrale della celebrazione è stata la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore conferite con Decreto dal Presidente della Repubblica a 20 cittadini italiani internati nei lager nazisti e ai familiari dei deceduti, per la prima volta consegnate nella Sala del Consiglio Comunale. 19 i familiari che hanno ritirato il riconoscimento mentre a esserne insignito personalmente è stato Giovanni Frasca Pozzo, di 100 anni, che fu internato a Krusevac (Serbia) dal 8 ottobre 1943 al 2 giugno 1945, accompagnato dal Sindaco di Castellamonte, dove risiede, in frazione Campo Canavese. “Sono venuto accompagnando i figli e i nipoti dei miei commilitoni – ha detto nel suo discorso di ringraziamento -. Tutti loro sono ‘andati avanti’ e io sono l’ultimo testimone diretto, ma oggi è come se fossimo ancora insieme. Sento forte il dovere di trasmettere la memoria delle nostre storie, per lasciarla in eredità ai giovani. Questa medaglia – ha concluso- ci aiuti a ricordare il prezzo della libertà riconquistata e il valore della pace che speriamo ritorni presto ovunque nel mondo”.

Oltre a Giovanni Frasca Pozzo, unico ancora in vita, il riconoscimento è andato a: Filippo Buccheri, Pierino Loro Piana, Cesare Morino, Giovanni Penna, Silvio Viggiano, Ugo Barral, Riccardo Leva, Antonio Pietro Beardo, Giacomo Bozzello, Lorenzo Frasca Pozzo, Lorenzo Goglio, Lorenzo Bernardo Maddio Rocco, Isidoro Nabot, Giacomo Troglia, Oreste Bocca, Virginio Capone, Giovanni Borello e Antonio Trinchero.

Il Sindaco Stefano Lo Russo ha dichiarato: “La Memoria è un valore fondamentale per la nostra comunità, un vero ‘vaccino contro l’indifferenza’, per usare le parole della Senatrice Liliana Segre. Ed è proprio da questa indifferenza che dobbiamo continuare a tenerci lontani, custodendo e tramandando il valore della Memoria alle nuove generazioni. Loro dovranno tenere accesa quella luce capace di essere guida anche nei momenti più complessi e scuri, come quello che stiamo vivendo, e continuare a illuminare un cammino che porti lontano da indifferenza, antisemitismo, odio e razzismo”.

Ricordare e far ricordare, coltivando la Memoria per costruire un domani migliore. Con questi obiettivi ogni anno, il 27 gennaio, viene celebrata in tutto il mondo la Giornata della Memoria, perché proprio in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Il programma completo delle iniziative è disponibile al link: http://www.comune.torino.it/eventi/calendario/giorno-della-memoria-2024/

Al Monumentale la commemorazione dei deportati uccisi nei lager nazisti

Ricordare e trasmettere la memoria, perché questa è indispensabile per orientarsi nel mondo e implica scelte decisive per l’oggi. Un dovere di cui la celebrazione della Giornata della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto, amplifica il valore perché come ebbe a scrivere Primo Levi, tra i pochi che fecero ritorno dal campo di concentramento di Auschwitz: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.

Questa mattina al Cimitero Monumentale di Torino, la Città ha ricordato lo sterminio del popolo ebraico e i deportati nei campi nazisti con una commemorazione dei caduti al Campo della Gloria dove sono sepolti i partigiani e vi sono i cippi dei Deportati politici (Aned) e degli Internati militari (Anei). La cerimonia, alla quale hanno partecipato gli assessori Gianna Pentenero e Paolo Chiavarino, si è poi conclusa davanti alla lapide del cimitero israelitico con i nomi degli oltre 400 ebrei torinesi che non hanno più fatto ritorno a casa.

Venerdì 26 gennaio 2024
Cimitero Monumentale di Torino
Giorno della Memoria
Commemorazione e omaggio alle lapidi in ricordo dei caduti

Venerdì 26 gennaio 2024
Cimitero Monumentale di Torino
Giorno della Memoria
Commemorazione e omaggio alle lapidi in ricordo dei caduti

Venerdì 26 gennaio 2024
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Giorno della Memoria
Commemorazione e omaggio alle lapidi in ricordo dei caduti

Venerdì 26 gennaio 2024
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Commemorazione e omaggio alle lapidi in ricordo dei caduti

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Commemorazione e omaggio alle lapidi in ricordo dei caduti

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Commemorazione e omaggio alle lapidi in ricordo dei caduti

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Commemorazione e omaggio alle lapidi in ricordo dei caduti

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Commemorazione e omaggio alle lapidi in ricordo dei caduti

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Commemorazione e omaggio alle lapidi in ricordo dei caduti

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Giorno della Memoria
Commemorazione e omaggio alle lapidi in ricordo dei caduti

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Giorno della Memoria
Commemorazione e omaggio alle lapidi in ricordo dei caduti