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Social Innovation Academy: nuove soluzioni per rispondere alle sfide sociali

La Città di Torino e la Camera di commercio di Torino sono partner del progetto europeo ASIS “Alpine Social Innovation Strategy” nell’ambito del programma europeo Interreg Alpine Space. Il progetto, che mira a sviluppare e promuovere una nuova visione dell’innovazione sociale nello Spazio Alpino, aumentandone la capacità di proporre politiche pubbliche a supporto dell’innovazione sociale, ha coinvolto 10 partner da Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia.

Le due giornate di Social Innovation Academy, organizzate nella cornice di Torino Social Impact e con la collaborazione di Biennale Democrazia, affronteranno il tema del ruolo del settore pubblico come stimolo per l’attivazione di progetti di innovazione sociale e welfare generativo, oltre alle norme innovative a disposizione per le PA per sperimentare e innovare e alla misurazione dell’impatto sociale come chiave di lettura per la promozione di progetti e di azioni positive per la comunità.

Queste giornate di formazione hanno lo scopo di guidare i partecipanti alla scoperta degli output generati dal progetto e stimolare la discussione, approfondendo le sfide e i temi emersi declinandoli a livello locale.

La SI Academy sarà strutturata in 3 moduli ed organizzata in modalità online.

Mercoledì 24 marzo 2021

Ore 10 – 13 “Il ruolo delle comunità e del settore pubblico nello stimolo e nel supporto a progetti di Innovazione Sociale e Welfare generativo”

Ore 15 – 17.30 “Innovazione Sociale nelle pubbliche amministrazioni. Stato dell’arte degli strumenti normativi e organizzativi”

Giovedì 25 marzo 2021

Ore 10 – 12.30 “Impatto sociale tra metodologie, misurazione e applicazione concreta nelle PA”

Il programma dettagliato è consultabile su Eventbrite, dove sono attive le iscrizioni:

https://www.eventbrite.it/e/142474680605

Sarà possibile anche per i non iscritti poter seguire la diretta sul canale Youtube di Torino Social Impact.

Il progetto Asis chiuderà i lavori il primo Aprile con una ulteriore giornata dedicata all’innovazione sociale, l’Alpine Social Innovation Day. Dopo una sessione plenaria, la giornata si articolerà in 6 workshop, interrogandosi su come l’innovazione sociale cambi la cooperazione e l’azione pubblica, sulla base di testimonianze, sperimentazioni pilota europee e alcuni dei risultati del progetto ASIS. Inoltre, saranno organizzate diverse sessioni di networking, per stimolare le conversazioni e dare ai partecipanti l’opportunità di incontrarsi virtualmente e condividere opportunità.

Il workshop 5 è dedicato all’impatto sociale:  “Impatto sociale, metodologie, misurazioni e applicazioni concrete”.

L’evento conclusivo internazionale – 1 aprile –  è aperto al pubblico.

Programma dettagliato e le iscrizioni:

https://www.to.camcom.it/alpine-space-innovation-day

Ulteriori informazioni sul progetto ASIS e sulla SI Academy

https://www.alpine-space.eu/projects/asis/en/home

www.socialinnovationstrategy.eu

https://socialinnovationstrategy.eu/event/the-social-innovation-academy-italy/

Il CPIA 1 e l’Istituto Tecnico Grassi avranno una nuova sede alle Vallette

Il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti – CPIA – 1 e l’Istituto tecnico Carlo Grassi avranno una nuova sede alle Vallette a partire dall’anno scolastico 2021/2022.

Il provvedimento, su proposta dell’assessora all’Istruzione della Città di Torino Antonietta Di Martino, è stato approvato questa mattina dalla Giunta Comunale.

In particolare il CPIA 1, attualmente in via Lorenzini 4 e la sede distaccata in via Fea 2, insieme l’Istituto tecnico Carlo Grassi saranno collocati nell’edificio scolastico di via delle Primule 36/b, mentre la scuola primaria Giannelli sarà ospitata all’interno dell’edificio scolastico di via delle Magnolie 9, sede della scuola secondaria di primo grado Turoldo.

L’edificio di via delle Primule 36/b è composto da 20 aule più 5 locali accessori e inoltre è dotato di refettorio e palestra. I bambini della scuola primaria Gianelli (che avrà 4 o 5 classi in base all’esito delle iscrizioni) saranno accolti nell’edificio scolastico di via delle Magnolie 9 (scuola Turoldo che avrà 8 classi), dove sono disponibili 22 aule per gli allievi della scuola primaria e della secondaria di primo grado, più 6 locali accessori.

La disponibilità di spazi adeguati richiede l’ottimizzazione delle risorse a disposizione e garantisce il diritto allo studio per allievi e studenti – precisa Di Martino -. Il pieno utilizzo di edifici sottoutilizzati, beni pubblici di tutti i cittadini, sono una risposta necessaria alle esigenze di tutte le istituzioni scolastiche interessate oltre ad essere un beneficio per l’intero territorio in cui sono collocate dal punto di vista sociale, economico e culturale”. “Questa soluzione, maturata a conclusione di un percorso con le parti in causa fin dall’anno scolastico 2019/2020, accresce l’offerta formativa scolastica creando un polo educativo inclusivo che comprende tutti gli ordini di scuola” conclude l’assessora.

La Città di Torino in applicazione della legge 23/96, che riconduce i percorsi di primo livello realizzati nei CPIA al primo ciclo di istruzione e assegna ai Comuni gli stessi compiti individuati per le scuole dell’infanzia e primarie di primo grado, ha l’obbligo di garantire a tutti gli studenti e le studentesse spazi adeguati per le lezioni, condizione ancora più urgente per contrastare la dispersione scolastica in aumento in quest’ultimo anno.

La proposta avanzata dall’Amministrazione Comunale il 17 febbraio scorso è stata condivisa da tutti gli attori coinvolti, tra cui la Città Metropolitana, in un percorso partecipato, avviato nell’anno scolastico 2019/2020 e interrotto a causa del Covid, a fronte del permanere delle condizioni di insufficienza e inadeguatezza degli spazi a disposizione del CPIA1 nella sede di via Lorenzini 4 e nella sede distaccata di via Fea 2 e al fine di dare una  risposta alle richieste del CPIA1 di una collocazione definitiva per l’anno scolastico 2021/2022, garantendo nel contempo spazi adeguati all’offerta formativa dell’istituto Turoldo.

“Grazie alla disponibilità dell’Istituto Grassi, che in questo modo può incrementare la sua offerta formativa, ampliamo la rete delle scuole superiori di Torino inserendo un primo istituto nel quartiere delle Vallette” spiegano i consiglieri metropolitani con delega all’istruzione, Barbara Azzarà, e all’edilizia scolastica, Fabio Bianco. “Il Grassi, con l’edificio scolastico di via delle Primule, acquisisce una seconda sede nella quale troverà le aule e i laboratori in più che gli sono necessari, oltre alla disponibilità della palestra. Inoltre, potranno nascere delle interessanti sinergie con i progetti del CPIA”.

La Città metropolitana di Torino ha intrapreso un’interlocuzione con il Demanio per tentare di recuperare un altro edificio, sempre alle Vallette, da destinare a un nuovo istituto d’istruzione superiore, ampliando ulteriormente l’offerta formativa per il quartiere: si tratta del Don Orione, l’ex sede del Giudice di pace.

L’UE sceglie Torino come unica sede italiana per il centro di competenza per l’innovazione sociale

La Città di Torino attraverso il Settore Fondi Europei e Innovazione, ha vinto, in qualità di capofila, il progetto europeo bandito nella call EaSI, ‘Centri di competenza per l’Innovazione Sociale’.

Soddisfazione è espressa dalla sindaca Chiara Appendinoper questa assegnazione dell’Unione europea che riconosce a Torino, ancora una volta, il ruolo di città leader nel campo dell’innovazione sociale”. Dalla prima cittadina del capoluogo piemontese anche un “grazie a tutti coloro che hanno lavorato per ottenere questo risultato di rilevanza strategica per una città e un territorio che proprio sulla ricerca e la sperimentazione di tecnologie innovative e ad impatto sociale hanno investito moltissimo in termini di progetti e di risorse”.

“Questo riconoscimento è il risultato degli sforzi fatti nel consolidare a Torino un ecosistema unico nell’ambito dell’Innovazione sociale – afferma Marco Pironti, assessore all’Innovazione della Città di Torino -. Il Centro rappresenterà un fondamentale strumento per un reale impatto di lungo periodo sul territorio, rafforzando il ruolo di sperimentatore di pratiche di innovazione sociale, anche attraverso i fondi del Pon Metro”.

“È un successo importantissimo che suggella il ruolo di Torino come uno dei più importanti centri al mondo per l’Innovazione Sociale e la finanza a impatto – dichiara Mario Calderini, portavoce di Torino Social Impact -. Non per caso Torino è stata scelta come sede di due eventi internazionali che sono stati inclusi dalla stampa specializzata tra i dieci più importanti al mondo del 2021 e la Commissione Europea ha presentato il caso Torino come uno degli esempi guida nella costruzione del Social Economy Action Plan che lancerà tra qualche mese”.

Il programma EaSI (Employment and Social Innovation) è uno strumento finanziario europeo che punta a promuovere un elevato livello di occupazione sostenibile e di qualità, a garantire una protezione sociale adeguata e dignitosa, a combattere l’emarginazione e la povertà e a migliorare le condizioni di lavoro.

L’obiettivo del progetto è sostenere la creazione e lo sviluppo di un Centro di Competenza nazionale per l’Innovazione Sociale, con le funzioni di: sviluppo delle capacità dei principali stakeholder dell’innovazione sociale; trasferimento transnazionale di conoscenze; creazione di sinergie tra il programma EaSI e il FSE (Fondo Sociale Europeo), soprattutto nell’ottica di ideare, supportare, monitorare e integrare azioni innovative che potrebbero essere estese e/o replicate usando i fondi del FSE nei prossimi anni; networking per realizzare una rete e cooperare con altri Centri di competenza selezionati, usando l’apprendimento reciproco e sviluppando, valutando e ottimizzando congiuntamente metodi e strumenti pertinenti anche raccogliendo e disseminando esempi, modelli e pratiche fonte di ispirazione.

Con questo progetto – il cui budget complessivo è di circa 900mila euro – si vuole costruire un ponte tra le politiche pubbliche e le pratiche sociali al fine di integrare l’Innovazione Sociale in Italia e nei Paesi partner come approccio all’innovazione incentrato sull’uomo, capace di promuovere lo sviluppo tecnologico e al tempo stesso di affrontare le sfide sociali e societarie più urgenti.

La strategia è creare un Centro di Competenza nazionale sull’Innovazione Sociale quale piattaforma per collegare le politiche pubbliche e le comunità di pratica al fine di facilitare la comprensione reciproca, favorire una migliore cooperazione e aumentare la capacità dei decisori politici e dei professionisti di promuovere il tema nel paese (e all’estero).

Il Centro mira quindi a facilitare la promozione, il mainstreaming e l’upscaling dell’innovazione sociale sulla base delle caratteristiche specifiche del contesto di ciascun partner coinvolto basandosi su una forte partnership strategica tra autorità pubbliche, università e centri di ricerca, intermediari e professionisti che condividono una visione comune sull’innovazione sociale quale motore chiave per lo sviluppo inclusivo e sostenibile europeo. A tal fine dovrà sostenere e coordinare i nascenti Centri in Grecia, Romania e Slovenia.

Sarà attivata una Cabina di regia, a livello italiano, composta da ANPAL, l’Autorità di Gestione del Pon Inclusione e del Pon Metro con funzioni di coordinamento e indirizzo.

Il progetto – i cui partner sono Fondazione Brodolini, Politecnico di Milano, Università di Bologna, Politecnico di Torino, Euricse, Fondazione Italia Sociale – ha raccolto il sostegno di oltre 30 stakeholders italiani pubblici i privati.

La sperimentazione TrafficGo – Huawei chiude con buoni risultati

La sperimentazione del progetto TrafficGo a cura del Huawei Research Center (Munich – DE) è giunta al termine.

Cominciata a maggio 2019, aveva l’obiettivo di testare sul traffico di Torino una tecnologia di ottimizzazione del traffico, parte di una soluzione Intelligent Trasnportation System ( ITS) chiamata Traffic-Go, basata su algoritmi di Intelligenza Artificiale.

Huawei sta sperimentando e testando la medesima tecnologia anche in altre citta’ europee e ovviamente anche diverse metropoli cinesi, mentre Torino è stata scelta per la declinazione dell’algoritmo a livello europeo e per essere punto di riferimento nell’utilizzo di sistemi di ottimizzazione del traffico adattivi.

Più precisamente, la sperimentazione locale mirava alla validazione della soluzione proposta da Huawei sui modelli di traffico di Torino sotto la supervisione di 5T, la società in-house del Comune di Torino che gestisce la Centrale della Mobilità di Torino. La validazione è stata effettuata in un ambiente simulato senza un impatto diretto sulla gestione del traffico, ma non per questo meno complicata ed importante. Huawei infatti crede molto nella necessita’ di un utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale, sfruttando ambienti simulati per la validazione della performance e della robustezza delle proprie tecnologie in laboratorio prima di applicarle nel mondo reale. Questo rientra pienamente negli obiettivi dell’Unione Europea per lo sviluppo di intelligenza artificiale di cui ci si puo’ fidare (nota anche come Trustworthy AI).

Maggiori dettagli su: www.torinocitylab.it

Torino si conferma Capitale dei Diritti . Firmato il “Patto dei Beni Comuni per Torino Antirazzista”

Il razzismo non riguarda solo chi ne è vittima. Al contrario: esattamente come per sessismo e omofobia, una società equa e giusta si può raggiungere solo se tutti e tutte, in particolare chi vive in una situazione di sicurezza e di privilegio, fa la sua parte. A partire dalle istituzioni.

Con questa idea in mente, il 17 marzo 2020 Torino è stato il primo Comune in Italia a dichiarare che il patrimonio di azioni e pratiche antirazziste è un bene comune cittadino e a lanciare un avviso pubblico per raccogliere adesioni e avviare un percorso di coprogettazione a cui hanno partecipato cinquantotto soggetti civici fra cui un sindacato, reti di secondo livello, case del quartiere, centri giovanili, associazioni religiose e culturali, comunità migranti, gruppi informali e istituzioni culturali.

Oggi la Città di Torino ha approvato in delibera il testo del Patto dei Beni Comuni, esempio unico in tutta Italia: un documento ricco di azioni, progetti, impegni reciproci e che garantisce per la prima volta un approccio unitario e strategico e un coinvolgimento diretto delle comunità e delle persone razzializzate nelle fasi di ideazione, implementazione e valutazione delle politiche.

Le attività previste sono state raggruppate in cinque Linee di azione: Eventi e iniziative; Spazi; Empowerment; Accesso ai Servizi; Educazione e cultura.

Insieme, la Città e i Soggetti civici si impegnano a:

  • realizzare eventi ed iniziative in ambito interculturale e antirazzista, che restituiscano voce alle persone e alle comunità che subiscono quotidianamente varie forme di discriminazione;
  • fornire strumenti e orientamento per l’accesso ai beni e ai servizi cittadini, in particolare ai servizi anagrafici e civici, ai bandi di concessione di spazi comunali, e alla salute con una prospettiva di genere;
  • formare i/le dipendenti della Città e operatori/operatrici e volontari/e dei soggetti civici;
  • creare tavoli di confronto e di scambio nell’ambito dell’educazione ai diritti umani e al contrasto alle discriminazioni;
  • ideare e rendere visibili spazi sicuri liberi da razzismo, fascismo e sessismo;
  • co-progettare e cercare fondi e finanziamenti per l’implementazione di attività e progetti.

La Città supporterà suddette azioni anche attraverso risorse specifiche del proprio bilancio.

Per la co-gestione delle attività e il coordinamento delle iniziative, Comune e Soggetti civici costituiranno inoltre un Tavolo di lavoro permanente, che non sarà solo uno strumento per la valutazione dei progressi del Patto ma anche un vero e proprio spazio di confronto e di indirizzo per le politiche pubbliche.

“Sono davvero orgoglioso di questo eccezionale risultato – dichiara Marco Giusta, assessore ai Diritti della Città di Torino – Un anno di lavoro, di incontri, di confronti, di riflessioni è stato condensato in un patto di collaborazione, unico in Italia. Non è una dichiarazione di principi, ma è un impegno comune a svolgere azioni, realizzare progetti, raggiungere risultati. Non commettiamo l’errore di considerare come razzismo soltanto i casi più eclatanti, come le aggressioni, gli insulti sull’autobus, i comportamenti individuali; è importante riconoscere e affrontare fenomeni di razzismo strutturale e istituzionale che ostacolano l’accesso al lavoro, alla casa, alla partecipazione sociale, ad avere una propria voce nel dibattito politico, e che riguardano, solo a Torino, più di 150.000 concittadini e concittadine potenziali vittime di razzismo. La nostra Costituzione ci ricorda che è compito della Repubblica, nelle sue diverse articolazioni, rimuovere ogni ostacolo alla piena realizzazione delle persone.  Io credo che questo Patto sia un importante passo nella realizzazione di una società più giusta, più equa, più libera, e apre a tante persone una maggiore possibilità di contribuire allo sviluppo sociale, culturale e economico della nostra città. Ringrazio quindi tutte le realtà che hanno creduto in questo percorso e gli uffici della Città che lo hanno accompagnato e reso possibile.”

Benedetto Zacchiroli, Presidente della Coalizione Europea delle Città contro il Razzismo (ECCAR): “Il “Patto dei beni comuni” del comune di Torino rappresenta un unicum di eccellenza in Italia straordinario. Per la prima volta in una grande città il tema della lotta al razzismo viene messo a sistema. Con questa decisione il capoluogo piemontese si pone come faro anche all’interno dell’Unione Europea che a settembre scorso ha riconosciuto il ruolo di ECCAR nel Piano dell’Unione contro il Razzismo. Torino è membro del network europeo da solo un anno ma è già pronta per presentarsi come buona pratica amministrativa all’avanguardia.”

Paolo Testa, Area Studi e Ricerca ANCI dichiara: “il Patto Antirazzista della Città di Torino segna un ulteriore passaggio di livello nel percorso dei Comuni italiani nella direzione di una nuova concezione del governo locale: i cittadini che si fanno promotori e attuatori delle politiche urbane e si impegnano, insieme al Comune, a tutelare diritti universali che sono costantemente messi in discussione dall’evoluzione della società. È ovviamente importante l’oggetto del Patto: un pilastro fondativo della nostra Repubblica e, ancor prima, della convivenza sociale negli agglomerati urbani; ma lo è anche il fatto che, in modo originale, il Patto regoli un bene comune immateriale. Per ANCI questa giornata segna un importante precedente nella costruzione di un sistema di regole stabili e di competenze professionali innovative per i Comuni del futuro”.

Controlli Covid della Polizia municipale a Porta Palazzo

Ieri mattina gli agenti del Comando di Porta Palazzo in forza insieme al Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale hanno effettuato un servizio di controllo sul rispetto dei divieti imposti per l’emergenza sanitaria del COVID-19, in particolare sulla repressione di assembramenti e sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

Gli agenti sono dovuti intervenire in piazza della Repubblica, dopo un’osservazione silenziosa di circa un’ora, dove si erano assemblati due gruppi di persone che stazionavano bevendo numerose bottiglie di birra in completa noncuranza del distanziamento sociale e dell’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (mascherine).

I vigili hanno fermato 10 persone, 9 uomini e una donna, di cui due privi di documenti di identificazione, un uomo di 51 anni e un altro di 61 che sono risultati irregolari sul territorio nazionale. Per entrambi è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria, mentre per gli altri, tutti identificati, soltanto una sanzione amministrativa di 400 euro per inosservanza del divieto di assembramento.

Nel tardo pomeriggio, invece, a seguito di segnalazione su un altro assembramento all’interno di un esercizio di vicinato, gli agenti del Comando Porta Palazzo si sono recati in corso XI Febbraio.

All’interno del locale, nell’area di vendita, i ‘civich’ hanno trovato solo il proprietario, un cittadino bengalese di 24 anni. Tuttavia, su un soppalco retrostante il magazzino, accessibile da una scaletta a pioli in metallo nascosta, alle spalle del bancone di vendita, gli agenti hanno trovato altre 4 persone di nazionalità bengalese sedute intorno a un tavolo intente a giocare a carte.

Nessuno dei presenti è risultato parente o convivente del titolare, pertanto sono stati tutti sanzionati per violazione delle disposizioni anti Covid-19, compreso il titolare del negozio.

Seguiranno accertamenti sulla regolarità edilizia dei locali soppalcati.

Insediamento abusivo di nomadi. Nuovo intervento della Polizia municipale

Giovedì mattina, dopo giorni di monitoraggio, si è conclusa con 14 sanzioni amministrative e altrettante diffide, finalizzate al sequestro dei mezzi, un’attività di controllo di un parcheggio, un’area pubblica nei pressi di via Monteverdi sulla quale si era insediata dal 9 marzo scorso una carovana di nomadi camminanti siciliani costituita da una cinquantina di persone, 13 autocaravan (roulotte) e un camper.

Gli agenti del Reparto Informativo Minoranze Etniche della Polizia Municipale, dopo aver documentato con appostamenti l’accampamento dei nomadi, hanno accertato che di fatto era insediata un’attività di campeggio continuativa nel tempo. Proprio come in un campeggio alcune attrezzature del vivere quotidiano venivano utilizzate in comune, oggetti come cucine, mobili, tavolini, barbecue e anche stendi biancherie.

Poiché la costituzione di fatto di un’area adibita a campeggio senza la dovuta autorizzazione costituisce, secondo il recente aggiornamento della Normativa Regionale (gennaio 2021), una violazione di tipo amministrativo, giovedì mattina gli uomini del RIME della Polizia Municipale hanno provveduto a sanzionare tutti gli utilizzatori dei mezzi, diffidandoli alla continuazione dell’illecito, pena il sequestro dei mezzi.

Nello specifico sono state contestate 14 violazioni amministrative ai sensi della Legge Regionale n°5 del 22/02/2019 artt. 10 e 21, per un totale complessivo di quasi 5.000 euro, oltre alle relative 14 diffide propedeutiche all’applicazione del sequestro amministrativo del mezzo qualora gli autori dell’illecito non dovessero lasciare l’area nelle successive 48 ore.

Si tratta del secondo intervento importante, a distanza di pochi giorni da quello di strada del Villaretto, effettuato dal RIME della Polizia Municipale nei confronti di nomadi camminanti siciliani in applicazione della nuova Normativa Regionale.

Parità di genere, un traguardo ancora lontano. “Parlano le donne”, una serie di incontri online della Città di Torino

Donne e uomini dovrebbero essere uguali.  Eppure, di fronte a un tema fondamentale e significativo come quello dei diritti di ogni essere umano, l’uguaglianza dovrebbe essere assicurata. Invece, purtroppo, ancora oggi   il divario di genere e la conseguente sperequazione sociale e professionale, è un dato di fatto.

La condizione femminile in Italia e nel Mondo è sicuramente migliorata nel corso dei secoli, ma la strada verso la parità di genere è ancora molto lunga e in salita.

La Città di Torino prolunga l’attenzione sul tema dei diritti e organizza un ciclo di incontri in collaborazione con CCVD, Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne.

Gli appuntamenti si  terranno il 23 e il 30 marzo e sono proposti in modalità online, nel rispetto delle vigenti norme per contrastare l’emergenza sanitaria.

I temi saranno discussi da esperte, docenti e da donne che testimonieranno le loro esperienze di vita.

Link per partecipare: http://www.comune.torino.it/torinogiovani/appuntamenti/incontri-online-parlano-le-donne

 

Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutta la cittadinanza si svolgeranno:

Martedì 23 marzo alle ore 17.30

Non chiamiamola conciliazione – Homeworking al tempo del lockdown

Intervengono:

  • Manuela Naldini
    Docente di sociologia della famiglia – Università degli Studi di Torino
  • Michela Quagliano
    Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Torino
  • L.B. e T.T. – Testimonianza di due donne sulla loro esperienza di conciliazione durante il lockdown

Modera:

  • Paola Torrioni
    Docente di processi culturali e politiche sociali – Università degli Studi di Torino
  • Saluti di Marco Giusta – Assessore ai Diritti della Città di Torino

 Martedì 30 marzo  ore 17.30

Spazi di sorellanza – 25 anni di gruppi di automutuoaiuto alla Casa delle Donne

Presentazione dell’esperienza dei gruppi alla Casa delle Donne.

Partire da sé per capire le altre e prendersene cura insieme con l’ascolto ed il sostegno, per affrontare  la dipendenza affettiva ed i problemi di violenza.

Programma:

  • Letture dei brani e testimonianze
  • Intermezzo musicale con improvvisazioni poetiche
  • Interventi delle psicologhe che conducono i gruppi
  • Proiezione video autoprodotto
  • Saluti di Marco Giusta  – Assessore ai Diritti della Città di Torino

Sgomberate 10 tonnellate di stracci e oggetti intrisi di blatte in un appartamento ATC

Qualche giorno fa, con un intervento coordinato dal Reparto di Polizia di Prossimità della Polizia Municipale che ha visto il coinvolgimento e la partecipazione di vari Enti, si è conclusa in maniera positiva una drammatica vicenda di disagio sociale e di sicurezza pubblica. Al 7° piano di un palazzo di proprietà di ATC, ubicato in corso San Maurizio, è stato svuotato un appartamento dove erano state accumulate circa 10 tonnellate di stracci, masserizie e oggetti di ogni genere.

La vicenda ha avuto inizio a seguito di un reclamo di convivenza civile da parte di alcuni residenti che lamentavano precarie condizioni igienico sanitarie e disturbi condominiali provenienti dall’appartamento degli inquilini residenti all’ultimo piano.

Successivamente un’ulteriore segnalazione è pervenuta alla Polizia Municipale proveniente, questa volta, da uno dei due inquilini dello stesso appartamento, nonché assegnatario dell’alloggio, contro la propria convivente. L’uomo, oltre a denunciare difficoltà a condurre una vita normale in casa a causa della presenza di accumuli di materiale portati dalla donna, ha segnalato anche preoccupanti condizioni igienico sanitarie e difficoltà relazionali ed emotive nella gestione della convivente.

A quel punto gli agenti del Reparto di Prossimità hanno offerto immediata assistenza all’anziano settantottenne di nazionalità italiana e hanno attivato tutti i soggetti competenti, tra cui i Servizi Sociali, il Centro di Salute Mentale, l’Asl e l’ATC per far fronte alle richieste di aiuto dell’uomo.

Col passare dei giorni la situazione è andata peggiorando e l’uomo si è rivolto nuovamente alla Polizia di Prossimità con un’altra richiesta di aiuto perché, a causa del costante accumulo di rifiuti, non riusciva più a muoversi all’interno dell’alloggio mentre, la presenza di blatte e il fetore dell’aria all’interno dell’ambiente, lo costringevano a passare le giornate fuori casa e le notti in automobile.

Gli uffici amministrativi del Comune, viste anche le preoccupazioni espresse dai tecnici di ATC circa il sovraccarico del materiale depositato sulle solette, ha immediatamente emesso un’Ordinanza di sgombero contingibile urgente.

Nei giorni scorsi, considerata la gravità della situazione e l’inottemperanza dell’Ordinanza, il Reparto di Prossimità e il Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale, hanno coordinato l’intervento di sgombero coatto al quale hanno partecipato, a causa delle minacce verbali della signora di voler far saltare in aria l’edificio mediante l’apertura del rubinetto del gas, anche i Vigili del Fuoco, una squadra dell’Italgas, il personale del 118, oltre ai tecnici dell’ATC.

Nell’arco di tre giorni, con l’utilizzo di una piattaforma e un autocompattatore, sono state sgomberate circa 10 tonnellate di roba, compresi i mobili che sono stati smaltiti come rifiuti in quanto pieni di insetti e contaminati dalle uova delle blatte che avevano invaso tutto l’appartamento.

Una volta sgomberato, l’appartamento è stato disinfestato e sanificato.

L’inquilina, una signora di nazionalità italiana di 57 anni con disturbi psichici, è attualmente ricoverata all’Ospedale Molinette nel reparto di psichiatria, mentre l’uomo, ora ricoverato in una struttura ospedaliera per il trattamento post covid, rientrerà, non appena possibile, nell’appartamento di cui è assegnatario.