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Sicurezza stradale: un progetto per prevenire gli incidenti causati dalla guida in strato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti

E’ stato presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il “Progetto per la prevenzione e il contrasto all’incidentalità stradale alcol e droga correlata”.

Finanziato per 450mila euro dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Antidroga, sarà realizzato nel capoluogo piemontese a cura della Polizia municipale e dei Servizi sociali della Città di Torino, in collaborazione con il Dipartimento per le Dipendenze dell’Asl Città di Torino, il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, il Centro regionale Antidoping “A.Bertinaria” e un raggruppamento di onlus con capofila Terra Mia, di cui fanno parte anche la Cooperativa Sociale Alice, l’Associazione Aliseo, il CNCA – Coordinamento Piemontese e Ligure Comunità di accoglienza, il Gruppo Arco, l’Associazione Gruppo Abele onlus e la Cooperativa Sociale Frassati.

Il contributo statale è stato assegnato alla Città di Torino nell’ambito di una “selezione di progetti per la promozione, il coordinamento e il monitoraggio sul territorio nazionale di un’attività di prevenzione, sperimentazione e contrasto all’incidentalità stradale alcol e droga correlata”.

“Attuando questo progetto – spiega il comandante della Polizia municipale, Emiliano Bezzon – ci poniamo l’obiettivo di contrastare il fenomeno della condotta dei veicoli in stato di ebbrezza o di alterazione conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti”.

Come? “Attraverso – aggiunge il comandate Bezzon – una serie di attività di controllo, anche notturno, lungo le strade e nei luoghi di socializzazione e di ritrovo, nonché mediante la realizzazione di specifiche campagne informative”.

Prevenzione, sensibilizzazione e comunicazione risultano essere gli elementi chiave del progetto e, in tale ottica e tra le altre cose, sono previste iniziative finalizzate a promuovere stili di vita responsabili, avviare collaborazioni con i gestori dei locali e gli organizzatori di eventi, realizzare e diffondere materiale informativo, digitale e non, destinato soprattutto ai giovani, organizzare incontri formativi nelle scuole con personale specializzato della Polizia Municipale e, in collaborazione con l’Università di Torino, attivare percorsi di formazione per agenti della Polizia municipale, medici e personale sanitario in relazione alle attività di controllo con la sperimentazione di nuove tecniche di accertamento.

Ogni istituzione, ente e associazione coinvolta nell’iniziativa si occuperà di una specifica parte del progetto.

I Servizi sociali della Città di Torino, nell’ambito delle attività di promozione della salute e delle progettualità dedicate ad adolescenti e giovani in coprogettazione con il Terzo Settore, hanno individuato con una manifestazione di interesse i partner con i quali sviluppare le attività di informazione, prevenzione, sensibilizzazione e comunicazione.

“Si è scelto di porre attenzione ai giovani, anche considerato il particolare momento, facilitando la dimensione dell’incontro e della relazione con interventi di prossimità nei contesti di vita e divertimento, in sinergia con l’Asl Città di Torino e il privato sociale”, sottolinea il direttore della divisione Servizi sociali, Monica Lo Cascio.

L’Asl Città di Torino e la cordata di enti con capofila Terra Mia attraverso l’impiego di un camper o di banchetti posizionati all’interno di locali o in luoghi che ospitano festival e grandi eventi effettueranno azioni di counseling individuali o di gruppo, misurazioni del tasso alcolemico, somministrazione di questionari a tema, distribuiti alcoltest monouso.

La formazione dei soggetti operanti e l’analisi e divulgazione dei risultati ottenuti tramite test, saranno curate dall’Università degli Studi di Torino.

Il Centro Antidoping “A. Bertinaria” avrà il compito di prelevare campioni “on site” per accertamento probatorio e analisi di conferma in laboratorio.

Infine, la Polizia Municipale si occuperà dell’organizzazione di incontri formativi nelle scuole e del coordinamento del progetto, compresa la mappatura delle località di intervento, la pianificazione dei controlli notturni e la formazione di personale qualificato per lo svolgimento delle attività di accertamento con la sperimentazione (per alcoltest e uso di stupefacenti) di nuove tecniche basate sull’analisi del sudore corporeo, in comparazione con l’analisi della saliva.

Le attività previste dal progetto, terminata la fase di programmazione e coordinamento tra i vari enti e le associazioni, saranno avviate nel corso dell’autunno

Nidi e Scuole dell’Infanzia comunali: varato il calendario scolastico. Apertura anticipata l’8 settembre

Nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali, l’anno educativo e scolastico inizierà l’8 settembre, in anticipo rispetto alla data del 13 settembre fissata dalla Regione Piemonte.

Da mercoledì 8 a venerdì 10 si osserverà l’orario dalle 8.30 alle 13.30, comprensivo del servizio di ristorazione per le bambine ed i bambini che già frequentavano lo scorso anno.

A partire dal 13 settembre l’orario sarà quello normale, dalle 7.30 alle 17.30, con pre e post nido/scuola e l’avvio dell’inserimento graduale dei nuovi iscritti.

Le attività didattiche saranno sospese dal 24 dicembre 2021 al 7 gennaio 2022 (vacanze di Natale), dal 28 febbraio al 1 marzo (vacanze di Carnevale), dal 14 al 19 aprile (vacanze di Pasqua) e il 24 giugno 2022 ( festa del Santo Patrono).

“Abbiamo ritenuto di anticipare l’inizio del servizio rispetto al calendario scolastico della Regione, al fine di recuperare il prima possibile le opportunità educative e di socialità per le bambine e i bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali – dichiara l’assessora all’Istruzione Antonietta Di Martino – In questo modo diamo anche un supporto alle famiglie nel conciliare le necessità di cura e lavoro. Ringrazio le organizzazioni sindacali e il personale per aver accolto favorevolmente la proposta”

Finanziati dal Ministero dell’Istruzione i progetti per la costruzione di due nuovi poli dell’infanzia a Torino

Saranno finanziati dal Ministero dell’Istruzione i progetti per la costruzione di due poli dell’infanzia per la fascia di età dai 0 ai 6 anni in via Verolengo e corso Massimo D’Azeglio a Torino. La Città è stata inserita nella graduatoria degli enti beneficiari del finanziamento per un importo pari a 6 milioni di euro.

I progetti riguardano due nuove costruzioni:   una in corso Massimo D’Azeglio 90/a a seguito della demolizione di un vecchio prefabbricato non più utilizzato come scuola dell’infanzia per un importo pari a 3 milioni di euro. Con questo intervento si restituirà riqualificata ai cittadini la cosiddetta ‘area Parri’ in via Pietro Giuria;  l’altra in via Verolengo interno 29 per consentire lo spostamento delle bambine e dei bambini attualmente ospitati in alcuni locali degli edifici residenziali di via Orvieto, in gestione all’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale, e in previsione dei lavori che saranno realizzati nell’adiacente ex zona industriale in trasformazione, per un importo previsto di 3 milioni di euro.

Nel maggio scorso l’Amministrazione Comunale ha partecipato al bando del Ministero presentando la propria candidatura e i progetti di fattibilità tecnica ed economica, come previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 dicembre 2020, che ha definito le modalità e le procedure di presentazione delle richieste di contributo (per un massimo di due progetti) per gli interventi relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido e scuole dell’infanzia.

Sono molto orgogliosa del risultato ottenuto – ha dichiarato Antonietta Di Martino, assessora all’Istruzione Città di Torino -. Saranno finanziati due progetti all’avanguardia con spazi dedicati ai laboratori permanenti di ricerca e di innovazione per offrire alle famiglie e alle loro bambine e bambini un’offerta educativa sempre più adeguata ai loro bisogni”.

Ogni singolo progetto di fattibilità tecnica ed economica è costituito da un nido e una scuola d’infanzia: saranno aperti al territorio e alla partecipazione dei cittadini per favorire la massima flessibilità e diversificazione per il miglior utilizzo delle risorse, condividendo, a tal fine, servizi generali, spazi collettivi e risorse professionali.

Entrambi gli interventi sono inseriti, per l’anno 2021, nel Programma Triennale dei LL.PP. 2021-2023 e saranno inclusi nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza.

Sosta a pagamento sospesa dal 9 al 21 agosto

Come di consuetudine anche quest’anno nelle settimane centrali di agosto si potrà sostare nelle “strisce blu” senza dover pagare.

La sosta sarà gratuita da lunedì prossimo 9 agosto e fino a sabato 21 agosto (compresi), mentre si continuerà a pagare nei parcheggi a barriera e in struttura.

Nell’ambito dei provvedimenti adottati a causa dell’emergenza sanitaria da COVID19, prosegue fino al 17 settembre 2021  la sospensione delle limitazioni per l’area ZTL Centrale, mentre  sono tuttora  in vigore i divieti di circolazione previsti nelle vie e corsie riservate al trasporto pubblico, nelle ZTL Romana e Valentino e nelle zone pedonali.

Finanziati dal Ministero dell’Istruzione i progetti per la costruzione di due nuovi poli dell’infanzia a Torino

Saranno finanziati dal Ministero dell’Istruzione i progetti per la costruzione di due poli dell’infanzia per la fascia di età dai 0 ai 6 anni in via Verolengo e corso Massimo D’Azeglio a Torino. La Città è stata inserita nella graduatoria degli enti beneficiari del finanziamento per un importo pari a 6 milioni di euro.

I progetti riguardano due nuove costruzioni:   una in corso Massimo D’Azeglio 90/a a seguito della demolizione di un vecchio prefabbricato non più utilizzato come scuola dell’infanzia per un importo pari a 3 milioni di euro. Con questo intervento si restituirà riqualificata ai cittadini la cosiddetta ‘area Parri’ in via Pietro Giuria;  l’altra in via Verolengo interno 29 per consentire lo spostamento delle bambine e dei bambini attualmente ospitati in alcuni locali degli edifici residenziali di via Orvieto, in gestione all’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale, e in previsione dei lavori che saranno realizzati nell’adiacente ex zona industriale in trasformazione, per un importo previsto di 3 milioni di euro.

Nel maggio scorso l’Amministrazione Comunale ha partecipato al bando del Ministero presentando la propria candidatura e i progetti di fattibilità tecnica ed economica, come previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 dicembre 2020, che ha definito le modalità e le procedure di presentazione delle richieste di contributo (per un massimo di due progetti) per gli interventi relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido e scuole dell’infanzia.

Sono molto orgogliosa del risultato ottenuto – ha dichiarato Antonietta Di Martino, assessora all’Istruzione Città di Torino -. Saranno finanziati due progetti all’avanguardia con spazi dedicati ai laboratori permanenti di ricerca e di innovazione per offrire alle famiglie e alle loro bambine e bambini un’offerta educativa sempre più adeguata ai loro bisogni”.

Ogni singolo progetto di fattibilità tecnica ed economica è costituito da un nido e una scuola d’infanzia: saranno aperti al territorio e alla partecipazione dei cittadini per favorire la massima flessibilità e diversificazione per il miglior utilizzo delle risorse, condividendo, a tal fine, servizi generali, spazi collettivi e risorse professionali.

Entrambi gli interventi sono inseriti, per l’anno 2021, nel Programma Triennale dei LL.PP. 2021-2023 e saranno inclusi nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza.

La Giunta approva il Bilancio Arboreo: cresce il numero di piante in città

Entro la fine del 2021 la Città di Torino completerà la messa a dimora di 21mila mila piante che faranno salire a 72mila e 310 il totale degli alberi e degli arbusti piantumati a decorrere dal 2016, 2,3 piante per ogni nuovo nato a Torino nello stesso periodo. È questo il dato fondamentale che emerge dal Bilancio Arboreo della Città di Torino, presentato martedì nella riunione della Giunta comunale.

“Le strategie di implementazione della foresta urbana della Città di Torino attraverso la creazione di nuovi boschi lungo i corridoi ecologici hanno permesso negli ultimi due anni di incrementare notevolmente la dotazione di alberi urbani – spiega l’Assessore all’Ambiente, Alberto Unia -. Un trend – prosegue l’assessore – in controtendenza rispetto agli anni precedenti grazie al riconoscimento del ruolo degli alberi in ambiente urbano ed ai finanziamenti comunali e sovracomunali con un volano che presumibilmente avrà effetti positivi almeno per i prossimi 4-5 anni.”

Il Bilancio Arboreo è un documento richiesto dalla legge 14 gennaio 2013 n°10, che all’articolo 3 bis comma 2 chiede ad ogni amministrazione comunale di pubblicare due mesi prima della fine del mandato il bilancio del numero di alberi piantati nel territorio comunale nel corso dei cinque anni di governo della città. Un numero che, secondo la legge 113/92 deve per obbligo essere almeno pari al numero dei bambini nati nello stesso periodo, che a Torino è di oltre 31mila (contando solo i bimbi residenti in città). Delle 72mila e 310 piante che saranno messe a dimora entro la fine di quest’anno, 56mila 987 sono alberi e 15mila 323 sono arbusti con una netta inversione di tendenza rispetto al quinquennio precedente con gli alberi che ora rappresentano il 79% dei piantamenti.

Il documento realizzato dai servizi che si prendono cura del verde in città indica altri dati di estremo interesse.

Sono 16 gli alberi monumentali nel territorio della Città di Torino che la Regione ha inserito nell’elenco regionale, alcuni per età e dimensioni, altri per il pregio paesaggistico e la particolare architettura vegetale. Otto di questi si  trovano nel Parco del Valentino, due nel Giardino Cavour, uno nel parco della Tesoriera, uno ai Giardini Reali inferiori, uno nei pressi del Cimitero di via Catania, uno nel Giardino Sambuy ed uno infine a Villa Rey. Prevalgono i platani, che sono la specie più caratteristica e diffusa nella città di Torino.

Dai 1680 piantumati nel 2016 il numero di alberi messi a dimora ha segnato un costante e progressivo incremento: 2mila e 226 nel 2017; 2mila e 371 nel 2018; 12mila e 509 nel 2019; 17mila e 201 nel 2020 fino ai 21mila nel 2021.

Il saldo tra alberi messi a dimora e abbattuti nel quinquennio 2016-2021 è di 49mila 764 esemplari (+ 830 nel 2016; + 923 nel 2017; + 966 nel 2018; +10mila 514 nel 2019; + 15mila e 931 nel 2020; + 20mila e 600 nel 2021)

Il numero di alberi della Città di Torino (il censimento del patrimonio arboreo di viali alberati, parchi e giardini del 2013 li calcolava in 114mila 451) a fine 2020 è di 147mila 430 alberi, cui si aggiungono i circa 230mila presenti nei boschi collinari (170mila nel territorio comunale e i restanti 53mila a Val della Torre, ma di proprietà della Città di Torino). In particolare sono 63mila 610 gli alberi presenti nei parchi, 18mila 827 quelli nei giardini, 48mila 419 nelle alberate e lungo le arterie stradali, 2mila 334 in aree spondali, 7mila 669 nei giardini scolastici e 6mila 571 nei pressi di impianti sportivi.

I dati evidenziano inoltre una consistenza del verde urbano a gestione comunale di 20.871.633,00 metri quadrati che sale a 23.246.248,80 mq se si ricomprendono i giardini scolastici degli istituti della scuola secondaria, di competenza della Città Metropolitana. Si evidenzia un incremento, tra il 2016 e il 2020, di 1.436.038 mq dovuto in buona parte ai nuovi parchi realizzati e al censimento aggiornamento dei boschi collinari.

“L’obiettivo di implementazione della foresta urbana attraverso la creazione di nuovi boschi richiede una strategia pianificata di medio-lungo periodo che preveda l’analisi delle aree potenzialmente utilizzabili a questo scopo e il coinvolgimento di partner esterni, pubblici e privati, interessati a dare un contributo di competenze e di risorse economiche per la sua realizzazione – sottolinea Unia – . In questa ottica – conclude l’assessore – la Città di Torino, parallelamente agli interventi di forestazione urbana realizzati dai tecnici e dalle Imprese del Verde Pubblico, ha predisposto 3 protocolli di collaborazione con soggetti del mondo no profit specializzati nella realizzazione di interventi di forestazione urbana attraverso il coinvolgimento di soggetti privati interessati ad investire risorse economiche per incrementare la foresta urbana torinese.”

Sosta a pagamento sospesa dal 9 al 21 agosto

Come di consuetudine anche quest’anno nelle settimane centrali di agosto si potrà sostare nelle “strisce blu” senza dover pagare.

La sosta sarà gratuita da lunedì prossimo 9 agosto e fino a sabato 21 agosto (compresi), mentre si continuerà a pagare nei parcheggi a barriera e in struttura.

Nell’ambito dei provvedimenti adottati a causa dell’emergenza sanitaria da COVID19, prosegue fino al 17 settembre 2021  la sospensione delle limitazioni per l’area ZTL Centrale, mentre  sono tuttora  in vigore i divieti di circolazione previsti nelle vie e corsie riservate al trasporto pubblico, nelle ZTL Romana e Valentino e nelle zone pedonali.

La Giunta approva il Bilancio Arboreo: cresce il numero di piante in città

Entro la fine del 2021 la Città di Torino completerà la messa a dimora di 21mila mila piante che faranno salire a 72mila e 310 il totale degli alberi e degli arbusti piantumati a decorrere dal 2016, 2,3 piante per ogni nuovo nato a Torino nello stesso periodo. È questo il dato fondamentale che emerge dal Bilancio Arboreo della Città di Torino, presentato martedì nella riunione della Giunta comunale.

“Le strategie di implementazione della foresta urbana della Città di Torino attraverso la creazione di nuovi boschi lungo i corridoi ecologici hanno permesso negli ultimi due anni di incrementare notevolmente la dotazione di alberi urbani – spiega l’Assessore all’Ambiente, Alberto Unia -. Un trend – prosegue l’assessore – in controtendenza rispetto agli anni precedenti grazie al riconoscimento del ruolo degli alberi in ambiente urbano ed ai finanziamenti comunali e sovracomunali con un volano che presumibilmente avrà effetti positivi almeno per i prossimi 4-5 anni.”

Il Bilancio Arboreo è un documento richiesto dalla legge 14 gennaio 2013 n°10, che all’articolo 3 bis comma 2 chiede ad ogni amministrazione comunale di pubblicare due mesi prima della fine del mandato il bilancio del numero di alberi piantati nel territorio comunale nel corso dei cinque anni di governo della città. Un numero che, secondo la legge 113/92 deve per obbligo essere almeno pari al numero dei bambini nati nello stesso periodo, che a Torino è di oltre 31mila (contando solo i bimbi residenti in città). Delle 72mila e 310 piante che saranno messe a dimora entro la fine di quest’anno, 56mila 987 sono alberi e 15mila 323 sono arbusti con una netta inversione di tendenza rispetto al quinquennio precedente con gli alberi che ora rappresentano il 79% dei piantamenti.

Il documento realizzato dai servizi che si prendono cura del verde in città indica altri dati di estremo interesse.

Sono 16 gli alberi monumentali nel territorio della Città di Torino che la Regione ha inserito nell’elenco regionale, alcuni per età e dimensioni, altri per il pregio paesaggistico e la particolare architettura vegetale. Otto di questi si  trovano nel Parco del Valentino, due nel Giardino Cavour, uno nel parco della Tesoriera, uno ai Giardini Reali inferiori, uno nei pressi del Cimitero di via Catania, uno nel Giardino Sambuy ed uno infine a Villa Rey. Prevalgono i platani, che sono la specie più caratteristica e diffusa nella città di Torino.

Dai 1680 piantumati nel 2016 il numero di alberi messi a dimora ha segnato un costante e progressivo incremento: 2mila e 226 nel 2017; 2mila e 371 nel 2018; 12mila e 509 nel 2019; 17mila e 201 nel 2020 fino ai 21mila nel 2021.

Il saldo tra alberi messi a dimora e abbattuti nel quinquennio 2016-2021 è di 49mila 764 esemplari (+ 830 nel 2016; + 923 nel 2017; + 966 nel 2018; +10mila 514 nel 2019; + 15mila e 931 nel 2020; + 20mila e 600 nel 2021)

Il numero di alberi della Città di Torino (il censimento del patrimonio arboreo di viali alberati, parchi e giardini del 2013 li calcolava in 114mila 451) a fine 2020 è di 147mila 430 alberi, cui si aggiungono i circa 230mila presenti nei boschi collinari (170mila nel territorio comunale e i restanti 53mila a Val della Torre, ma di proprietà della Città di Torino). In particolare sono 63mila 610 gli alberi presenti nei parchi, 18mila 827 quelli nei giardini, 48mila 419 nelle alberate e lungo le arterie stradali, 2mila 334 in aree spondali, 7mila 669 nei giardini scolastici e 6mila 571 nei pressi di impianti sportivi.

I dati evidenziano inoltre una consistenza del verde urbano a gestione comunale di 20.871.633,00 metri quadrati che sale a 23.246.248,80 mq se si ricomprendono i giardini scolastici degli istituti della scuola secondaria, di competenza della Città Metropolitana. Si evidenzia un incremento, tra il 2016 e il 2020, di 1.436.038 mq dovuto in buona parte ai nuovi parchi realizzati e al censimento aggiornamento dei boschi collinari.

“L’obiettivo di implementazione della foresta urbana attraverso la creazione di nuovi boschi richiede una strategia pianificata di medio-lungo periodo che preveda l’analisi delle aree potenzialmente utilizzabili a questo scopo e il coinvolgimento di partner esterni, pubblici e privati, interessati a dare un contributo di competenze e di risorse economiche per la sua realizzazione – sottolinea Unia – . In questa ottica – conclude l’assessore – la Città di Torino, parallelamente agli interventi di forestazione urbana realizzati dai tecnici e dalle Imprese del Verde Pubblico, ha predisposto 3 protocolli di collaborazione con soggetti del mondo no profit specializzati nella realizzazione di interventi di forestazione urbana attraverso il coinvolgimento di soggetti privati interessati ad investire risorse economiche per incrementare la foresta urbana torinese.”

Merlo: turismo e salute, ok misure del Governo. Ma serve  il buon senso

“Le misure che il Governo sta adottando in materia di tutela della salute sono ampiamente condivisibili e in grado di garantire la sicurezza dei cittadini senza mettere in discussione il normale svolgimento della vita quotidiana delle persone. Penso anche alla stagione turistica in pieno svolgimento nelle località montane, a cominciare dai paesi del comprensorio della Via Lattea. L’uso del ‘Green pass’ nei luoghi pubblici non può che essere uno strumento di buon senso anche e soprattutto per la tutela della salute di tutti i cittadini. Non si intravedono intenti persecutori contro singole categorie. È sufficiente osservare le regole confidando, al contempo, che le eventuali misure punitive siano anch’esse ispirate al buonsenso senza creare danni alle imprese e all’intero settore interessato dalle misure decise dal Governo su suggerimento delle autorità sanitarie.

L’unica condizione che gli enti locali, a cominciare dall’Anci, debbono pretendere dal Governo è che le misure che vengono decise in materia di restrizione e di tutela della salute siano il più possibile concertate e condivise con i territori. Cioè con le Regioni e con i Comuni. È, questo, l’unico metodo per evitare strappi istituzionali da un lato e, soprattutto, ricadute negative per i territori e per le imprese e i titolari interessati dai provvedimenti dall’altro”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Assessore Comunicazione Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.

Violazione deil divieto di ballo e assembramenti. Discoteca chiusa per cinque giorni

Due settimane fa erano giunte alla Polizia Municipale alcune segnalazioni, confermate da video postati sui social, che all’interno di una discoteca ubicata in corso Massimo d’Azeglio si svolgevano attività di ballo, in violazione dei divieti vigenti sul contenimento dei contagi da Covid-19.

Domenica, intorno a mezzanotte e mezza, gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale hanno effettuato un controllo ispettivo nel locale dove era in corso una serata organizzata da un’associazione.

Fuori dal locale, in attesa di poter entrare, erano assembrate circa 150 persone, mentre all’interno della discoteca erano già presenti circa 200 clienti, perlopiù intenti a ballare e in gran parte privi di mascherina, proprio come indicato nelle segnalazioni ricevute nei giorni precedenti. Gli stessi addetti dell’organizzazione erano in gran parte privi di dispositivi di protezione individuale.

Gli agenti hanno preso atto della situazione e, considerato lo stato di assembramento e di inosservanza della norma sul contenimento del Covid-19, hanno valutato il rischio di contagio, procedendo successivamente con la contestazione della sanzione per violazione delle disposizioni contenute nel DPCM 2.03.2021 e disponendo la chiusura del locale per 5 giorni.