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Il Consiglio comunale di Torino contro la chiusura degli uffici postali

Il Consiglio comunale di Torino ha approvato due ordini del giorno (il primo a firma Andrea Russi, il secondo vede come primo firmatario Pietro Tuttolomondo) attraverso i quali esprime contrarietà alla chiusura degli Uffici Postali decentrati in via Nizza 8, via Francesco Giuseppe Guicciardini 28, via Verres 1/A, corso Casale 196 e via alla Parrocchia 3/A.

Il primo documento invita Poste Italiane al rispetto dei valori dichiarati nel proprio codice etico e impegna Sindaco e Giunta ad adottare tutte le azioni necessarie affinché Poste Italiane mantenga operativi gli uffici postali già interessati al provvedimento di chiusura.

Nello stesso tempo, chiede che sia avviato un dialogo con l’azienda al fine di scongiurare ulteriori chiusure e a valutare il rafforzamento degli uffici postali esistenti, soprattutto nelle zone più disagiate e dove sia maggiormente presente popolazione anziana.

Il secondo documento impegna a sensibilizzare Governo e Parlamento, perché venga intrapresa una riflessione sulle politiche di gestione di Poste italiane che favorisca l’adozione di provvedimenti perché restino aperte le 5 sedi postali torinesi.

L’ordine del giorno, così come il precedente, invita a promuovere un confronto con Poste italiane al fine di garantire la continuità ed il potenziamento degli uffici postali evitando chiusure o riduzioni di orario e a favorire azioni che garantiscano una presenza equilibrata degli uffici postali in città, sia il centro cittadino sia le aree periferiche, con la possibilità di poter realizzare nuove progettualità, come il progetto “Polis”, anche nei comuni con più di 15000 abitanti includendo il Comune di Torino.

Infine l’atto impegna ad intraprendere le azioni opportune perché non vengano dismessi gli uffici postali nelle sedi suindicate.

28 ottobre 2024

Il Piemonte alla partenza dei camion di aiuti per Gaza

Anche la Regione Piemonte al porto di Genova ieri pomeriggio per la partenza del primo convoglio di aiuti umanitari del programma Food for Gaza. Insieme al vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani erano presenti anche il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cooperazione internazionale Maurizio Marrone.

Il convoglio sarà composto di 15 camion, donati dall’Italia al Programma Alimentare Mondiale per un valore di 2.2 milioni di euro e allestiti al centro Iveco di Torino sulla base di richieste specifiche dell’Agenzia Onu e completi di pezzi di ricambio per affrontare il difficilissimo quadro di sicurezza nella Striscia di Gaza e la pessima situazione della viabilità interna. I camion saranno destinati alla distribuzione dei beni umanitari esclusivamente all’interno della Striscia.

“La Regione Piemonte prosegue nel proprio impegno umanitario in soccorso della popolazione civile nelle zone di guerra – dichiara il presidente Alberto Cirio – consolidando una tradizione di solidarietà e impegno che caratterizza le nostre comunità. A giugno da Vercelli erano partite 10 tonnellate di riso destinate alla Palestina e oggi un nuovo blocco di aiuti si prepara a raggiungere le popolazioni in difficoltà”.

“La Cooperazione internazionale del Piemonte – aggiunge l’assessore Marrone – segue con apprensione l’evolversi del conflitto in Palestina e in Libano e non rinuncia a dare il suo contributo a sostegno delle popolazioni civili ingiustamente colpite, con particolare attenzione ai bambini che rappresentano la speranza di un futuro di pace”

La Regione Piemonte porta avanti da tempo iniziative di solidarietà verso le popolazioni colpite dalla guerra. Già ad agosto era stata una delle prime a dare al Governo italiano e alla comunità internazionale la propria disponibilità ad accogliere malati, e in particolare bambini, negli ospedali del Piemonte per poter offrire loro cure adeguate e la rete di assistenza e supporto che il territorio piemontese è in grado di offrire. L’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino aveva infatti accolto un adolescente di 17 anni ed un bambino di 3 anni provenienti da Gaza. Il trasferimento dei pazienti e dei loro accompagnatori era stato effettuato dall’Aeroporto Militare di Bologna a Torino da personale sanitario della Regione, individuato dalla Centrale operativa 118 di Torino, da personale volontario della Protezione civile regionale e da personale della Croce Rossa Italiana.

Il sostegno della Regione Piemonte arriverà presto anche in Libano. Prenderà infatti il via entro l’anno il progetto della Fondazione Circolo dei Lettori “Right to Read – Libano”, sostenuto dall’assessorato regionale alla Cooperazione Internazionale, che insieme al supporto della Fondazione H.Opes vedrà allestire a Beirut aule attrezzate per permettere a tanti bambini in fuga dalle bombe di continuare a studiare, leggere e giocare.

A San Mauro il ministro Urso inaugura Argotec

Mentre a Roma il sindacato metalmeccanico manifestava,  il Ministro dello Sviluppo e del Made in Italy URSO ha inaugurato oggi  a S.Mauro Torinese la nuova sede di Argotec una bella azienda dell’aerospazio che come ha spiegato il fondatore e amministratore DAVID AVINO non ha voluto aumentare cubi di cemento e ha scelto di insediarsi nella Astronave di Oscar NIEMAYER , il grande archistar scomparso alcuni anni fa.
La SPACE Park è stata realizzata nell’ambito del programma promosso dalla Agenzia Spaziale italiana , utilizzando fondi del PNRR. Sarà in grado di produrre 50 satelliti all’anno. Per il brillante imprenditore oggi è un punto di partenza anche perché il Governo Meloni crede molto in questo settore e il Ministero Urso ha stipulato un accordo importante con Francia e Germania.
Urso uno dei Ministri che si sta impegnando moltissimo  sia per il rilancio del settore auto che per lo sviluppo dell’aero spazio ha favorito l’insediamento a Novara della nuova fabbrica dei chips, ha scelto Torino come sede per il Centro della IA collegata al settore auto e all’aerospazio lo ha legato,  sia nell’intervento che nel l’incontro stampa successivo , alla necessità di rilancio di Torino e del Piemonte che ne hanno bisogno. Con i giornalisti Urso che fa riferimento alla Destra storica di Cavour ha detto che Torino può rimanere Capitale dell’auto se la azienda si impegna a rilanciare la produzione in Italia e potrà essere anche la Capitale dell ‘Aerospazio.
Alla cerimonia sono intervenuti molti imprenditori, numerosi Sindaci a partire dalla Sindachessa di S. Mauro Guazzora , a Lorusso , al Presidente Cirio , alla Vice presidente Chiorino e a numerosi parlamentari da Fabrizio Comba a Augusta Montaruli.
Mino Giachino

“Le Masche” di Giulia Cenci per il progetto RADIS

Il 6 ottobre alle 11.30 inaugurerà “Le Masche”, l’opera che Giulia Cenci ha realizzato per il progetto RADIS, nella radura Del Chiot Rosa

Radis, il nuovo progetto di arte nello spazio pubblico della Fondazione per l’arte Moderna e contemporanea Crt, conclude la sua prima edizione con l’inaugurazione di un’opera site specific dal titolo “Le Masche” dell’artista Giulia Cenci, la cui presentazione al pubblico avverrà domenica 6 ottobre alle 11.30. Collocata nella radura del Chiot Rosa, a Rittana, nel Cuneese, l’opera si compone di una serie di sculture in alluminio realizzate dall’artista a partire dai calchi delle betulle che costeggiano il prato, combinati con elementi tipici del suo linguaggio scultoreo. Teste di lupo, teste di manichini, rami di vite creano figure ibride tra alberi e fiori, esseri umani e animali. L’opera nasce da un dialogo intenso con il luogo, con le narrazioni, la storia e l’immaginario che lo hanno attraversato e plasmato. Le sculture di Giulia Cenci si allungano tra le betulle e contribuiscono a disegnare un paesaggio in continuo mutamento.

Il titolo dell’opera fa riferimento alle maschere, figure della tradizione contadina piemontese raccontate anche da Nuto Revelli nei suoi testi e rende omaggio a tutte le componenti emarginate per la loro diversità.

Il primo capitolo del progetto quadriennale Radis è realizzato in collaborazione con la Fondazione CRC del Comune di Rittana nella località di Chiot Rosa a 1200 metri dal livello del mare. Ricco di storia, questo luogo possiede un alto valore legato alla Resistenza. La vicina borgata Paraloup ha rappresentato il primo quartier generale nel Cunese delle bande partigiane di Giustizia e Libertà.

Le masche di Giulia Cenci apre in questo luogo un nuovo immaginario. Cresciute nottetempo o ferme come testimoni di fatti, memorie e racconti, le sculture diventano presenze, figure che sembrano osservare con curiosità ciò che accade sotto e intorno a loro, sul prato, intorno agli alberi e tra le strutture pensate e installate per ospitare i momenti di sosta e di aggregazione di abitanti e persone in visita. Realizzata appositamente per Chiot Rosa, l’opera resterà in comodato permanente al Comune di Rittana

“Sono emozionata e orgogliosa del risultato della prima edizione di Radis – ha dichiarato Patrizia Re Rebaudengo , presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea Crt. “ L’opera di Giulia Cenci è l’esito concreto, poetico e denso di storie, di un lungo percorso che la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea ha voluto legare profondamente al luogo al quale era destinata. Le masche è un’opera site specific nata da un processo lento e meditato, guidato dall’artista e dalla curatrice Marta Papini, fondato sul coinvolgimento della comunità, delle scuole e sul contributo di professionalità e artigiani esperti. Sono sicura che le sculture di questa artista sensibile e immaginifica sapranno abitare la radura accogliente del Chiot Rosa, donando a Rittana e a noi un paesaggio nuovo e aperto, nel quale far convivere storie, fiabe, fantasie, umani, alberi, pietre e animali”.

“La fruttuosa collaborazione con la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha saputo costruire in questo primo progetto annuale Radis un percorso artistico di grande valore, innovativo e partecipato- ha commentato Mauro Gola, presidente della Fondazione CRC. “L’arte e la cultura confermano il loro ruolo strategico per lo sviluppo e la rigenerazione dei terreni montani e la loro capacità di attivare le comunità, con risultati inaspettati e di notevole impatto”.

La prima edizione del progetto è stata affidata alla curatrice Marta Papini, che ha invitato Giulia Cenci a intervenire nell’area del Chiot Rosa per il suo interesse verso i luoghi al confine tra natura e antropizzazione e la sua ricerca incentrata sulle relazioni tra esseri umani, animali e ambiente.

Per realizzare le sue opere Giulia Cenci utilizza materiali di riciclo, come gli scarti del sistema di produzione agricola o i rottami delle automobili, e calchi di prototipi dalle sembianze animali e umane.

‘Le masche rappresentano il frutto delle storie del Chiot Rosa, storie di resistenza, paura, gioia, d’amore e di odio, storie di animali e di piante. Con la sua opera Giulia Cenci omaggia tutte le persone e le creature emarginate oggi come ieri per la differenza dalla norma – spiega la curatrice Marta Papini.

Il progetto “Radis” (dal piemontese “radis” radice) nasce con l’obiettivo di arricchire il territorio piemontese con un patrimonio di arte pubblica messo a disposizione della comunità, in dialogo con programmi educativi, incontri pubblici e progetti espositivi che restituiscono alla collettività parte della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.

 

Le masche apertura al pubblico 6 ottobre ore 11.30. Radura del Chiot Rosa a Rittana, nel Cuneese

 

Mara Martellotta

“Granda in Rivolta” allarga i suoi orizzonti… culturali e geografici

Il prossimo ospite della rassegna letteraria fossanese sarà infatti lo scrittore irlandese, italiano d’adozione, William Wall

Lunedì 7 ottobre

Fossano (Cuneo)

Continua a crescere il prestigio degli autori ospitati a Fossano per la seconda edizione di “Granda in Rivolta”, la rassegna letteraria che lodevolmente si propone di “scuotere la provincia cuneese con la poesia”, intento scritto nero su bianco, in un “Manifesto” in versi, dagli stessi organizzatori, i poeti piemontesi Elisa Audino e Romano Vola, che condividono la direzione artistica della rassegna insieme a Maurizio Regis, titolare dello storico pub fossanese il “Vitriol” , al civico 7 di via Ancina, dove si tengono gli incontri.

Dopo l’appuntamento di domenica 8 settembre, incentrato sulla “poesia in musica” e che ha visto l’esibizione, assai gradita, dei due cantautori di origine e adozione fossanese, Mattia Calvo e Matteo Castellano, l’attesa è ora per il prossimo lunedì 7 ottobre (ore 21,15) allorché in via Ancina arriverà un ospite di caratura davvero internazionale e particolarmente “agognato” dagli organizzatori. Parliamo di William Wall, irlandese (nato a Cork nel 1955), scrittore, poeta, traduttore dall’italiano e docente di “scrittura creativa”. Irlandese, ma anche un bel po’ italiano, poiché Wall vive oggi tra Cork e Camogli, in Liguria, città a cui è particolarmente legato, così come all’Italia in genere, dove torna spesso anche nell’ambientazione dei suoi lavori, tanto da aver pubblicato gli ultimi suoi due romanzi, “La ballata del letto vuoto” (Nutrimenti, 2021) e “Ti ricordi Mattie Lantry?” (Guanda, 2024) prima qui che in Irlanda.

Nel 2005 Wall è stato selezionato per il “Man Booker Prize”, nel 2011 ha vinto il “Virginia Faulkner Award” e nel 2017 è stato il primo europeo a vincere il “Drue Heinz Literature Prize”, con la raccolta di racconti “The Islands”. Nel 2019 la Casa Editrice milanese “Crocetti” (dal 2020, di proprietà di “IF- Idee Editoriali Feltrinelli”) dedica a “Le notizie sono”, una parziale selezione delle sue poesie, con un articolo di ben quattordici pagine. Le sue opere sono tradotte in molte lingue, tra cui italiano, cinese, tedesco, portoghese, serbo, catalano, lettone e macedone.

Nella serata fossanese William Wall parlerà sicuramente del suo ultimo libro “Ti ricordi Mattie Lantry?”, un noir (la traduzione è di Stefano Tettamanti) scritto da un poeta “con un profondo senso civico-politico-umano”. Al centro della storia, una vecchia e irrisolta storia di omicidio che riemerge nella vita del protagonista in modo inusuale e che getta più di un’ombra. Lui, un autore conosciuto che decide di offrire un corso di scrittura in modo anonimo a cinque aspiranti e altrettanto anonimi autori. La vittima, un suo ex compagno di scuola, una sorta di genio ribelle. Gli indiziati: gli stessi compagni, che forse si celano in uno degli aspiranti autori del corso. L’epoca dell’omicidio: 1980. Oggi: 2020, il Covid. A far da sfondo l’Irlanda, l’Oceano, l’andare in mare, l’abbandono di una periferia territoriale, la violenza – fascino incluso – della legge del più forte, la crudeltà del capitalismo e del privilegio economico. Pagine in cui “la poesia emerge ovunque, dalla figura del nonno, un vecchio soldato, della vittima, che si è preso sempre cura di lui, fino all’Oceano”. E un libro, ancora una volta, in cui c’è molta Italia.

A dialogare con William Wall ci saranno la poetessa e scrittrice Elisa Audino e l’editrice Cristina Daglio. L’incontro sarà preceduto da un momento open-mic del poeta cuneese Luca Isoardo.
Come sempre accade negli appuntamenti di “Granda in Rivolta”, gli autori e gli organizzatori saranno già al “Vitriol” a partire dalle 19,30 per una chiacchierata e una cena conviviale e per entrare nel clima di condivisione tipico della rassegna.
Tutte le informazioni su “Granda in Rivolta” sono disponibili sui canali social della rassegna (Facebook, Instagram, Threads, Youtube e canale WhatsApp). Per prenotare 333.4915524.

 

g. m.

 

Nelle foto: William Wall e Cover “Ti ricordi Mattie Lantry?”, Guanda, 2024

Scuola, in Piemonte si parte: 500mila in classe

Sono circa  500.000 gli studenti e studentesse del Piemonte  pronti a tornare in classe oggi, mercoledì 11 settembre.

Resta elevato  il numero di cattedre ancora sguarnite, fino a pochi giorni fa erano 14.000 cattedre scoperte. Il Ministero dell’Istruzione ha autorizzato  l’assunzione a tempo indeterminato di 4.000 docenti precari.

Intanto, alla vigilia del nuovo anno scolastico, la Regione ha stanziato oltre 600 mila euro per  interventi per il mantenimento della scuola in alcuni piccoli centri di montagna  e per  migliorare l’organizzazione didattica con lo sdoppiamento parziale delle pluriclassi.

Ecco la lettera che la vicepresidente e assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino ha scritto in vista dell’inizio dell’anno scolastico:

Cari Studenti,

oggi inizia per voi un nuovo anno scolastico, un momento importante che segna l’inizio di un percorso fatto di studio, crescita personale e scoperta. La scuola è uno dei luoghi più preziosi nella vita di ognuno di voi, perché è qui che costruite le fondamenta del vostro futuro e del futuro della nostra Nazione.

In un mondo in continuo cambiamento, la conoscenza e l’educazione sono gli strumenti più potenti che abbiate a disposizione per realizzare i vostri sogni e affrontare le sfide che verranno. Il Piemonte ha bisogno di giovani preparati, motivati e consapevoli del ruolo che possono giocare nel costruire una società più giusta, più forte, più prospera. Voi siete la spina dorsale della nostra Nazione.

La scuola non è solo un luogo di sapere: è anche palestra di vita che insegna il valore del rispetto, della responsabilità, del lavoro di squadra. Siate curiosi, siate ambiziosi, siate sempre pronti a dare il massimo, perché solo con impegno e determinazione si possono raggiungere i risultati più grandi.

Siamo al vostro fianco: lavoriamo ogni giorno per migliorare il sistema educativo, perché voi, come tutti i docenti e il personale scolastico, meritate il meglio. Vogliamo che possiate crescere in un ambiente sicuro, stimolante e capace di valorizzare ogni vostro talento.

Siate orgogliosi del percorso che state per intraprendere e ricordate che siete il nostro futuro e su di voi riponiamo  fiducia e speranza.

Buon inizio di anno scolastico a tutti!

Bimbo di 5 anni travolto da mezzo agricolo: è in gravi condizioni

Nella mattinata odierna, alle 10.30 circa, nel comune di Villar Pellice, un bimbo del 2019 e’ caduto dal trattore sul quale si trovava con un parente maggiorenne intento a raccogliere il fieno; sfortunatamente il piccolo è stato travolto dalla ruota del carrello;
I soccorsi sono stati immediati con elisoccorso e conseguente trasporto al CTO in codice rosso e condizioni critiche.
Procedono i carabinieri di Torre Pellice che hanno sequestrato il mezzo agricolo.
Il bambino purtroppo è morto all’ospedale Regina Margherita.

(Foto archivio)

Divulgo o conosco?

L’idea per scrivere questo articolo è nata in me apprendendo la notizia della morte di Mario Trufelli, giornalista e divulgatore, che ebbi la fortuna di conoscere quando era caporedattore presso la sede regionale RAI di Potenza.

Molti lo ricorderanno per aver condotto la trasmissione Check up, forse la prima ad aver diffuso il tema della medicina portandolo nelle case degli italiani con un linguaggio semplice, comprensibile anche ai non addetti ai lavori (questa è la missione della divulgazione).

Associandolo a quanto successo alcuni giorni orsono, cioè che Temptation Island ha ottenuto un’audience di molto superiore alla trasmissione divulgativa di Alberto Angela, ho riflettuto su alcuni punti.

La diffusione, globale e massiccia, dei social ha concesso, come sosteneva il compianto Umberto Eco, “[..] diritto di parola agli imbecilli” perché se un tempo era sufficiente togliere il bicchiere a chi sproloquiava nell’osteria, ora occorrerebbe recarsi a casa loro e distruggere ogni dispositivo atto a connettersi in rete.

Ecco, quindi, che ognuno si sente autorizzato a dire la sua, molto spesso nella più completa ignoranza, convinto di essere diventato un guru in materia; la sindrome di Dunning-Kruger, infatti, descrive bene come gli incompetenti siano molto sicuri di sé mentre chi è realmente competente spesso manifesti dubbi o incertezze.

Il diffondersi a pioggia di corsi che in 3 ore online ti certificano master di questa o quella disciplina (per soli 11,99 euro) aggiunge danno al danno, permettendo a molti tuttologi di sentirsi autorizzati a pontificare, con il rischio fondato di compiere danni se parliamo di coaching o altri interventi sulla psiche.

L’enorme proliferazione di consulenti sentimentali, romantici, sessuali, coach di coppia, massaggiatori delle discipline più variegate (e spesso totalmente inutili) mettono in evidenza un solo aspetto: guadagnare in fretta, in un settore in forte espansione ancora per poco, con risultati probabili sotto l’aspetto economico ma dubbi, se non pericolosi, sotto quello salutistico e legale.

Qualcuno ha ancora sentito parlare di macrobiotica? E di new age? Eppure a suo tempo sembravano il toccasana per qualsiasi problema spirituale e nutrizionale.

Se fino a qualche anno fa si cercava il professionista famoso, la cui perizia era nota, anche se più costoso di altri suoi colleghi, ora si tende al risparmio anche in settori in cui non si dovrebbe mercanteggiare affidandosi a chi dichiara di essere il top, solo perché ha speso di più in pubblicità e, magari, ha chiesto 10 euro in meno per una visita.

Vi serve un’altra prova? Quanti libri escono quotidianamente (con gli e-book il costo di realizzazione è prossimo allo zero) sostenendo, spesso, una tesi e l’esatto contrario? Ognuno, anche se titolato, sostiene di aver trovato la pietra filosofale, la formula magica o l’elisir di lunga vita e, spesso, si trova in perfetta antitesicon le tesi di altri colleghi.

Elemento comune di tutto ciò è il guadagno, la bramosia di denaro, il desiderio di arricchirsi (per farne cosa, poi?) e distinguersi da chi, invece, ha optato per scelte diverse, a loro giudizio perdenti; San Basilio Magno, uno dei padri della Chiesa vissuto 1700 anni fa, sosteneva che “il denaro è lo sterco del diavolo”. Io non tirerei in ballo entità malefiche o sovrannaturali, ma mi limiterei a considerarlo uno dei mezzi che la scoietà ha adottato per la propria, lenta, autodistruzione.

Il denaro è, per sua natura, un bene affascinante ma oltremodoinsidioso che ha avuto, da sempre, la capacità di soggiogarci, di imporre ritmi e stili di vita giungendo a modificare gli scopi che alla vita ognuno di noi attribuisce. Se, visto individualmente, il denaro è un credito (nessuno vorrebbe spendere più di quanto ricavi), visto a livello di società è un debito, che aumenta vorticosamente giorno dopo giorno. E’ come acquistare futures in borsa senza l’indicazione del prezzo. Un suicidio.

Naturalmente questo capitalismo disumano non ci danneggia soltanto dal punto di vista economico (imprenditori che, diventati finanzieri, badano solo al profitto e non si accollano il rischio di impresa) ma anche ambientale e sociale (e non solo).

Il ricorso al credito al consumo anche per le vacanze, l’acquisto dell’auto fornita di accessori che non useremo, l’applicazione di uno sconto sul prezzo d’acquisto se chiederemo un finanziamento (non pensando che gli interessi sul finanziamento sono sicuramente superiori al risparmio praticato, ed il finanziamento dev’essere erogato dalla finanziaria ufficiale di quel brand), il recarsi a cena fuori molto più di un tempo, quando ci si trovava una volta a casa di uno un’altra a casa dell’altro, di fatto legittimano il capitalismo e, a braccetto con questo, il consumismo.

Quel che nessuno spiega, e le persone in gran parte ignoranti non capiscono, è che se il capitalismo è servito a pochi, eletti, individui per acquisire il controllo di gran parte del mondo (Arnault, Jobs, Zuckerberg, Musk, Bezos, Gates e altri) per controha portato la quasi totalità degli abitanti del pianeta a perdere il controllo delle proprie finanze, delle proprie scelte e di una vita a dimensione umana.

I servi sciocchi? Sono tra di noi, autoproclamatisi discepoli del verbo “spendere” convinti di poter raggiungere l’Olimpo mentre, ben che vada, potranno salire su una collinetta dei giardini pubblici.

Sergio Motta

È partita la sperimentazione di una piattaforma di partecipazione civica

La Giunta comunale, su proposta della Vicesindaca Favaro, ha approvato un accordo tra Città di Torino e Università degli Studi di Torino per la promozione di “Firstlife”, una piattaforma open source partecipazione civica per promuovere politiche innovative e offrire servizi integrati per le famiglie.

L’amministrazione comunale è al lavoro per favorire la creazione di reti tra diversi Enti Pubblici al fine di offrire servizi integrati alla cittadinanza.

La piattaforma “Firstlife”, realizzata dal Dipartimento di Informatica, avrà come finalità quella di formare all’uso di tecnologie civiche digitali all’interno di progetti di partecipazione civica e di comunità. Non avrà alcun fine commerciale e avrà come obiettivo la creazione collettiva di una mappa ispirata ad un modello urbano volto a promuovere il concetto di prossimità (la cosiddetta “città dei 15 minuti”) mettendosi a disposizione di enti, network, pubbliche amministrazioni e cittadini con l’obiettivo di valorizzare connessioni, coordinamento e monitoraggio delle azioni di comunità. L’evoluzione della piattaforma sarà possibile dall’integrazione tra ricerche condotte dal team di progetto del Dipartimento di Informatica, soluzioni sperimentate in progetti pilota e processi di coprogettazione con realtà territoriali.

I due enti intendono quindi avviare una fase di sperimentazione finalizzata alla realizzazione di una mappatura georeferenziata al fine di diffondere la conoscenza di servizi, attività e progetti utili alle famiglie torinesi con figlie e figli di tutte le età.

“Con questo accordo – spiega la Vicesindaca Michela Favaro – muoviamo un altro passo nel lavoro del Piano per le Famiglie per rendere Torino una città sempre più solidale, aperta e a misura delle famiglie. La collaborazione con l’Università e con altri enti del territorio ci aiuterà nel compito che ci siamo prefissati di offrire servizi e opportunità che mettano a disposizione alle torinesi e ai torinesi un supporto concreto nella conciliazione del tempo da dedicare alla famiglia.”