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Reddito di cittadinanza: la Polizia municipale scopre truffa milionaria ai danni dello Stato. 960 indagati

Tutto è partito da un controllo effettuato dagli agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale a carico di un cittadino di nazionalità rumena sorpreso ad effettuare prelievi di denaro presso uno sportello bancomat con carte di pagamento elettroniche diverse.

Proprio il prelievo con le diverse carte di credito ha insospettito gli agenti che hanno voluto vederci chiaro e hanno fermato il soggetto per approfondimenti.

L’uomo era in possesso di numerose carte postepay rilasciate per il Reddito di Cittadinanza intestate ad altre persone, non presenti sul posto. Una condotta vietata dalla norma che stabilisce la non cedibilità della carta di RdC a terzi.

Immediatamente sono scattati la segnalazione del soggetto all’Autorità Giudiziaria, il sequestro delle carte di reddito di cittadinanza indebitamente possedute e l’avvio degli accertamenti e delle indagini per stabilire la validità delle carte sequestrate.

Dall’analisi dei dati forniti dall’INPS  è emerso che tutti gli intestatari delle carte di RdC avevano dichiarato, in regime di autocertificazione, un  ISSEE pari a zero e la residenza in  Via della Casa Comunale 3,  Torino.

Proprio la residenza, requisito fondamentale per ottenere e mantenere il Reddito di Cittadinanza, ha fatto sorgere alcuni dubbi sulla liceità delle dichiarazioni e a confermarne i dubbi è stato un accertamento al terminale anagrafico del Comune di Torino, ove i soggetti sono risultati tutti “inesistenti”, non solo a quell’indirizzo, ma su tutto il territorio comunale.

Un ulteriore chiarimento dell’Anagrafe comunale ha confermato l’impossibilità per un cittadino comunitario, come nel caso di una persona di nazionalità rumena, di ottenere la residenza in via della Casa Comunale 3, indirizzo virtuale creato dal Comune di Torino per dare una residenza ai rifugiati, persone straniere titolari di protezione internazionale e umanitaria.

Gli agenti del Reparto Operativo Speciale hanno interpolato i dati dell’anagrafe con gli elenchi forniti dall’INPS contenenti tutte le richieste di reddito di cittadinanza nelle quali era dichiarata  una residenza in via della Casa Comunale  3 e hanno scoperto che ben 330 cittadini rumeni hanno dichiarato di essere residenti nella stessa via, elemento questo che ha rafforzato il sospetto di un accesso ai benefici del  reddito di cittadinanza sulla base di una falsa autocertificazione.

Come se non bastasse, le 330 persone controllate, in gran parte appartenenti allo stesso gruppo familiare, non sono risultate nemmeno residenti sul territorio nazionale e pertanto si tratterebbe di reddito di cittadinanza concesso a residenti in Romania che probabilmente non si trovano neanche fisicamente sul territorio nazionale, lasciando ipotizzare una gestione dei fondi accentrata su pochi soggetti.

Ulteriori accertamenti eseguiti sui dichiaranti residenza in Strada Comunale 3 hanno rivelato un quadro di illegalità ancora più ampio, che non si limita soltanto al gruppo dei 330 individui di nazionalità rumena.

Interrogando i terminali anagrafici locali, l’anagrafe nazionale ed il sistema informatico delle forze di polizia, i ‘civich’ hanno filtrato altri 630 nominativi di varie nazionalità che hanno dichiarato dati falsi e residenze inesistenti per ottenere illegittimamente il sussidio economico a sostegno della povertà elargito dal Governo.

Anche per loro, così come per le 330 carte di pagamento elettronico intestate alle persone di nazionalità romena, la Procura della Repubblica di Torino ha disposto l’interruzione dell’erogazione del Reddito di Cittadinanza.

Le indagini sono in corso, ma dall’analisi dei dati sui movimenti  bancari delle 330 tessere incriminate forniti da Poste Italiane e a seguito di alcuni appostamenti  effettuati dagli agenti del ROS per verificare il corretto utilizzo delle card RdC è già emerso che, oltre al prelievo in contanti agli sportelli bancomat consentito per un massimo di 100 euro mensili a carta per i nuclei familiari composti da un singolo individuo (incrementato in base al numero di componenti il nucleo), anche la quota di reddito destinata all’acquisto di generi di prima necessità veniva in realtà ritirata sotto forma di denaro contante presso esercizi commerciali consenzienti che, a fronte di un pagamento con card di 500 euro per una spesa fittizia, restituivano una cifra inferiore in contanti, diventando in tal modo un vero e proprio cash dispenser.

In totale, sono  960 le persone sottoposte a indagine a cui è stato revocato il Reddito di Cittadinanza.

A favore dei soli 330 cittadini rumeni, la somma elargita ammonta a circa 1.600.000 euro a cui si aggiunge una erogazione mensile di circa 166.000 euro.

La somma complessiva, riferita alla totalità delle 960 persone attualmente sotto indagine, è approssimativamente stimabile in 6 milioni di euro già elargiti (500.000 euro corrisposti mensilmente) che rappresenta  anche il risparmio annuo dello Stato derivato dall’interruzione dell’erogazione.

ZTL, dal 1 aprile ritorno alla normalità. Richieste e rinnovi permessi entro il 28 febbraio

Con il perdurare dell’emergenza pandemica, le telecamere della ZTL Centrale sono rimaste finora spente per non creare disagi sulla mobilità cittadina e soprattutto sulla sicurezza ad essa legata.

A partire dal 1 aprile 2022 l’accesso alla ZTL Centrale sarà nuovamente regolato con la riattivazione delle telecamere sui varchi d’ingresso dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 10.30.

Al fine di favorire il regolare svolgimento dell’istruttoria, evitare disagi e assicurarsi l’ingresso a norma già dal primo di aprile, occorre che le domande per il rilascio e il rinnovo di permessi ed autorizzazioni siano effettuate entro e non oltre il 28 febbraio 2022.

I permessi per i veicoli aventi i requisiti necessari, la cui domanda verrà presentata entro tale data, ovvero entro il 28 febbraio 2022, avranno tutti validità a partire dal 1 aprile 2022.
Le richieste inviate oltre il termine del 28 febbraio, così come quelle cui non farà seguito il pagamento previsto nei tempi indicati, seguiranno l’iter e le tempistiche previste dal normale processo di autorizzazione, per cui non verrà in questi casi garantita l’evasione entro la data prevista per la riattivazione della ZTL.

Maggiori sui permessi rilasciati dalla Città sono disponibili alla pagina: http://www.comune.torino.it/trasporti/ztl/permessi-3.shtml

Maggiori sui permessi rilasciati da GTT sono disponibili alla pagina: https://www.gtt.to.it/cms/ztl/permessi-di-circolazione-ztl

Covid e movida. La Polizia municipale chiude due locali per 5 giorni

All’alba di sabato mattina, per non aver rispettato le linee guida sulla normativa anti covid, un circolo privato di via Regaldi è stato chiuso per 5 giorni.

Le persone trovate all’interno del locale, non rispettavano il distanziamento di sicurezza, non indossavano le mascherine ed erano prive di Green pass e  i  ‘civich’ del Reparto Polizia Commerciale, unitamente agli agenti della Polizia di Stato, hanno sanzionato 10 persone.

Nelle prime ore di domenica mattina, invece, gli agenti della Polizia Municipale hanno  chiuso per 5 giorni un locale Piazza Emanuele Filiberto e sanzionato il titolare. Anche in questo caso, le persone erano assembrate senza rispettare il distanziamento sociale e senza indossare le mascherine.

Nel dehor del locale, inoltre, era in corso un dj set, ragione per la quale  il titolare è anche stato sanzionato per violazione del “Regolamento dehor”.

Gravissimo incidente. Pedone investito dal tram della linea 3

Questa mattina, in Corso Toscana angolo Corso Cincinnato, per cause ancora da accertare, una donna è stata investita da un tram della linea 3 mentre attraversava la strada.

L’impatto è stato violentissimo e i sanitari intervenuti sul posto non hanno potuto far altro che accertare il decesso della settantasettenne.

La Polizia Municipale è alla ricerca di testimoni. Chiunque fosse in grado di fornire elementi utili sul sinistro può contattare l’ufficio Sinistri RadioMobile telefonando ai numeri 011.011.26510 – 011.011.26284

Velocità folle in Corso Grosseto. La Polizia municipale lo pizzica a 175 km/h

“E’ una velocità folle! Cose del genere non sono tollerabili nemmeno in autostrada, figuriamoci in un contesto urbano, dove i rischi per l’incolumità pubblica sono molto maggiori. Le strade della città non sono degli autodromi e non possiamo permettere che i comportamenti di alcuni incoscienti al volante mettano a rischio la sicurezza di quella maggioranza di cittadini che rispettano le regole. Impiegheremo tutti gli strumenti in nostro possesso, comprese delle campagne informative mirate, per contrastare le alte velocità, i passaggi con semaforo rosso, le cattive abitudini di guidare con il telefono cellulare in mano o senza la cintura allacciata e tutti quei comportamenti che mettono in serio pericolo la sicurezza stradale dei conducenti e degli altri cittadini”, sono le parole del Comandante Vicario, Alessandro Parigini, dopo l’analisi del consueto report sui controlli stradali domenicali dal quale, oltre alle solite violazioni dei divieti, è emerso anche un folle record di velocità, mai registrato prima in città,  di 175 chilometri orari in Corso Grosseto, nel tratto compreso tra Strada Altessano e  Piazza Manno.

L’auto, una Fiat 500-Abarth era già passata una prima volta proprio davanti all’apparecchiatura elettronica dei ‘civich’ alla velocità di 95 chilometri orari, per poi  sfrecciare a 175 nella corsia di transito opposta, probabilmente convinta di non essere più nel raggio di azione del laser degli agenti del Reparto Radiomobile. Per il conducente, oltre ad una multa salatissima nell’ordine di quasi duemila euro, si profila la revoca della patente.

Alto il numero degli altri veicoli colti a superare di molto i limiti di velocità consentiti, ben 273 in un paio d’ore di rilevamento. Solo in  corso Grosseto,  sono stati 110, di cui 25 hanno superato i 100 chilometri orari e 5 sono andati ben oltre 115, in un tratto in cui il limite è di 50 km/h.

In corso Sacco e Vanzetti, dove invece il limite è di 70 Km/h, le violazioni rilevate dagli agenti del Comando Territoriale IV sono state 135, con velocità di punta accertata a 140 chilometri orari e 6 patenti ritirate.

28 i superamenti di velocità in Corso Orbassano registrati dagli agenti del Comando  Territoriale II che hanno comportato il ritiro di altre 6 patenti, a cui vanno ad aggiungersi 14 violazioni per svolte vietate in Corso IV Novembre angolo Corso Montelungo.

Misure Antismog, continuano le sole limitazioni permanenti

Livello bianco del semaforo antismog confermato anche in questo inizio settimana, secondo i dati previsionali di PM10 forniti oggi da Arpa Piemonte.

Continueranno pertanto almeno fino a mercoledì 9 febbraio compreso, prossimo giorni di controllo, le sole misure permanenti di limitazione del traffico.

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina emergenza ambientale.

Villaretto: ultimata oggi la pulizia della scarpata lungo la strada comunale

Sono stati ultimati oggi i lavori di pulizia della scarpata lungo Strada Comunale del Villaretto, come richiesto dai residenti della zona.

“I lavori – spiega l’assessore con deleghe a Decentramento e Verde pubblico, Francesco Tresso – sono stati eseguiti con le risorse del Pronto Intervento della Città e sono funzionali al controllo del corretto funzionamento del canale irriguo, al fine di prevenire eventuali futuri allagamenti in occasione della sua messa in esercizio”.



Arrestata sul tram dalla Polizia municipale per tentata rapina e danneggiamento

Mercoledì pomeriggio, durante un servizio di pattuglia in Corso Regina Margherita, gli agenti del Comando Territoriale IV della Polizia Municipale sono intervenuti a bordo di un tram della linea 16 , fermo in prossimità dell’incrocio con via Livorno, dove era in corso una colluttazione violenta tra due donne.

I ‘civich’ hanno diviso le due litiganti e, dopo aver ricostruito la dinamica degli eventi gli accertamenti di rito, hanno proceduto all’arresto di una delle due donne per “tentata rapina” (artt. 56 e 628 c.p.) e “danneggiamento”(art. 635 c.p.).

La lite era stata innescata da una richiesta di denaro avanzata da una delle due.  L’altra si era rifiutata e a quel punto la situazione è degenerata in aggressione fisica. Ad avere la peggio è stata la vittima dell’estorsione, una donna di 47 anni affetta da una disabilità che la rende un soggetto visibilmente fragile e facile preda di malintenzionati, la quale ha rimediato un colpo al volto e la rottura degli occhiali da vista.

A seguito degli accertamenti effettuati, la protagonista dell’aggressione, una quarantaquattrenne di nazionalità italiana, è risultata intestataria di numerosi precedenti penali, tra cui “resistenza a Pubblico Ufficiale”, “percosse”, “interruzione di pubblico servizio” e “rapina impropria”. Inoltre, la donna è risultata destinataria di una misura di prevenzione emessa dal Questore di Torino che le imponeva il divieto di possedere ed utilizzare apparati di comunicazione radio trasmittenti, ragion per cui gli agenti, oltre a denunciarla ai sensi dell’art. 76 comma 2 del D. Lgs 159 del 2011, hanno posto sotto sequestro il telefono cellulare in suo possesso.

Al termine della redazione degli atti presso il Comando di via Bologna, la donna è stata tratta in arresto ed associata alla Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”, così come disposto dal P.M. di turno.

Misure Antismog, confermate le sole limitazioni permanenti

I dati previsionali di PM10 forniti oggi da Arpa Piemonte hanno confermato il livello bianco del semaforo antismog. Rimangono in vigore le sole misure permanenti di limitazione del traffico, valide almeno fino a lunedì 7 febbraio compreso, prossimo giorni di controllo.

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

Porta Palazzo, sequestrati farmaci illegali, alimenti mal conservati e capi d’abbigliamento contraffatti

1500 confezioni di spezie, 300 pesci essiccati e 28 spiedini, oltre 200 confezioni di altri alimenti, 362 confezioni di farmaci e 15 capi di abbigliamento: sono i numeri delle merci sequestrate ieri mattina dagli agenti della Polizia Municipale all’interno di un magazzino posto nell’interrato di un edificio di Piazza della Repubblica.

Nei giorni precedenti, i ‘civich’ del Comando Territoriale di Porta Palazzo avevano notato e tenuto sotto osservazione un gruppo di donne nigeriane che, nei pressi dell’area mercatale, vendevano abusivamente alimenti etnici della cucina nigeriana, pesci essiccati e spezie in cattivo stato di conservazione, oltre a prodotti farmaceutici quali creme schiarenti, antimicotiche, lenitive, prive di qualsiasi indicazione e dell’autorizzazione dell’AIFA.

 I movimenti effettuati dalle donne per rifornirsi delle merci, hanno condotto gli agenti fino alla cantina magazzino dove, nello stesso ambiente maleodorante nel quale erano conservati i prodotti alimentari e quelli farmaceutici, i ‘civich’ hanno rinvenuto capi di abbigliamento con marchi contraffatti delle più note case di moda.

Tre donne sono state deferite all’Autorità Giudiziaria in concorso per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione finalizzata alla vendita abusiva e per commercializzazione di farmaci privi di autorizzazione e merci con marchi contraffatti.