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Torino, soddisfazione per l’intesa tra Anci e Garante Nazionale dei detenuti

La Vicesindaca Michela Favaro, titolare della delega alla Legalità, l’Assessora Gianna Pentenero, alla quale è affidata la delega ai Rapporti con il sistema carcerario, e la Garante per la Città di Torino dei diritti delle persone private della libertà, Monica Cristina Gallo, esprimono soddisfazione per la firma, avvenuta a Roma nella giornata di ieri, del Protocollo d’intesa tra il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani: un accordo che consente di assicurare maggiore omogeneità ai criteri di nomina e ai metodi di lavoro dei garanti dei detenuti nominati dai singoli Comuni.

Il Protocollo prevede infatti “una procedura condivisa di riconoscimento dei garanti locali al fine di poter conferire loro apposita delega delle funzioni” e, inoltre, la costituzione di un gruppo di lavoro dei Garanti comunali e con la presenza del Garante nazionale per la «redazione di linee guida per i Comuni sui requisiti minimi da adottare per la nomina del Garante comunale».

“Per i garanti comunali dei diritti delle persone private della libertà, la firma di questo Protocollo – evidenzia Monica Cristina Gallo – costituisce un importante riconoscimento del lavoro svolto al fine di promuovere e tutelare i diritti dei detenuti e, al contempo, permette di rafforzare la figura e il ruolo di coloro che quotidianamente sono chiamati a questo impegno”.

La Vicesindaca Favaro e l’Assessora Pentenero giudicano molto positivo “il percorso compiuto nell’ottica di consolidare le figure di promozione dei diritti delle persone private della libertà e di controllo dei luoghi dove tale privazione si realizza”.
Le titolari delle deleghe alla Legalità e ai Rapporti con il sistema carcerario si dicono anche molto soddisfatte del “riferimento, all’interno del protocollo,  all’esperienza di lungo periodo maturata dal Comune di Torino e allo studio intitolato “Diritti Comuni” una ricerca coordinata dalla Garante di Torino con la partecipazione dei garanti territoriali e della clinica legale “Carcere e Diritti 1″ del dipartimento di Giurisprudenza dell’ Università di Torino. Entrambi sono risultati elementi utili a contribuire a rendere uniforme la configurazione dei Garanti comunali”.

Reinserimento lavorativo degli studenti detenuti, rinnovato il protocollo

Oggi presso la Sala Colonne del Comune di Torino è stato firmato il nuovo Protocollo Alberto Musy per il triennio 2022-2024. L’iniziativa, promossa dal Fondo Alberto e Angelica Musy e dall’Ufficio Pio, vede l’adesione di 11 enti (Università degli Studi di Torino, Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, Casa di Reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, Fondazione Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, Fondo Alberto e Angelica Musy, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte, Garante dei diritti delle persone private della libertà della Città di Torino, Garante dei diritti delle persone private della libertà della Città di Saluzzo, Città di Torino, Città di Saluzzo, Società Metropolitana Acque Torino S.p.A.) per potenziare le opportunità di reinserimento lavorativo degli studenti detenuti che abbiano conseguito la laurea durante il periodo di reclusione.

Priorità ai laureati vicini al fine pena

Il nuovo Protocollo prevede che le borse lavoro siano destinate alle persone detenute che hanno conseguito il titolo di laurea durante la reclusione, dando la priorità a chi è prossimo al termine della detenzione, per supportare efficacemente il delicato passaggio della scarcerazione e minimizzare il rischio di recidiva, facilitando il percorso di reinserimento sociale e lavorativo.

La partecipazione di SMAT

Un’altra importante novità del Protocollo 2022-2024 è l’orientamento a un’effettiva assunzione dei beneficiari presso l’ente o l’azienda che attiverà i tirocini extracurricolari. In questa direzione va l’impegno della Società Metropolitana delle Acque di Torino (SMAT), sancito dalla firma del Protocollo. L’azienda ospiterà i tirocini nelle proprie strutture, e, in caso di esito positivo, procederà alla collocazione lavorativa della persona, tramite una società specializzata in progetti di outplacement. SMAT è altresì disponibile a fornire referenze sul lavoro svolto e, se la persona dovesse candidarsi per un posto di lavoro, a valutarlo nell’ambito dei propri processi di selezione a evidenza pubblica.

Il raggio d’azione si allarga al carcere di Saluzzo

Il nuovo protocollo include, inoltre, gli studenti della Casa di Reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, presso la quale il 30 giugno scorso è stato inaugurato il secondo Polo del Piemonte, il primo per persone detenute in regime di alta sicurezza, con 24 iscritti.

Un impegno dedicato ad Alberto Musy

Il Protocollo 2022-2024 è il primo esplicitamente dedicato alla memoria di Alberto Musy e per questo è denominato “Protocollo Alberto Musy”. Nel triennio di validità di questo protocollo, infatti, rientra sia il decennale della sua scomparsa sia quello della creazione del Fondo in suo nome a opera della moglie Angelica.

«Attraverso il Fondo Musy reinterpretiamo il concetto di “riparazione”, poiché siamo fermamente convinti che per ogni parte lesa debba esserci una persona recuperata. Questo, a nostro parere, è il vero significato di libertà su cui poggia la nostra Costituzione. Siamo consapevoli che si tratti di percorsi lunghi e complessi, ma crediamo che occorrerebbe investire maggiormente su di essi e la presenza di nuovi partecipanti attivi al Protocollo Alberto Musy ci dà motivi concreti per essere ottimisti» ha spiegato Angelica Musy, fondatrice e presidente del Fondo Musy.

Nelle parole di Marco Sisti, presidente di Ufficio Pio «Sappiamo che un inserimento graduale, ma solido, nel mondo del lavoro è il principale antidoto al rischio di recidiva. Le persone con un passato di detenzione incontrano però grandissimi ostacoli nel trovare un’occupazione. L’obiettivo che ci poniamo rinnovando la firma del Protocollo è offrire a queste persone una nuova, più concreta opportunità di realizzare il proprio potenziale e di riscattare il futuro abbattendo le barriere che impediscono loro di ricostruire una vita nella legalità».

L’attività di reinserimento prevista dal nuovo Protocollo

All’incontro hanno partecipato esponenti delle istituzioni, dell’amministrazione penitenziaria, del mondo aziendale e associativo, che hanno illustrato il loro contributo al progetto. Ciascuna parte coinvolta supporta fasi diverse e complementari alla buona riuscita del programma e del reinserimento sociale e lavorativo dei beneficiari.

La Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino e la Casa di Reclusione “Rodolfo Morandi” di Saluzzo si impegnano a individuare i beneficiari, di concerto con Ufficio Pio, e a gestire concretamente l’avvio e il progresso del percorso di reinserimento lavorativo.

Ufficio Pio organizza il servizio di job placement attraverso operatori accreditati per i servizi al lavoro mentre il Fondo Musy sostiene il costo delle indennità dei tirocini extracurriculari per la durata massima di sei mesi rinnovabili interni ed esterni.

L’Università degli Studi di Torino promuove presso gli iscritti dei Poli Universitari le opportunità del Protocollo Alberto Musy e supporta attraverso i suoi tutor i beneficiari dei tirocini extracurriculari per permettere loro di proseguire i percorsi di studio universitario intrapresi.

Il Garante Regionale, il Garante Comunale di Torino e il Garante Comunale di Saluzzo sosterranno la realizzazione dei singoli percorsi facilitando l’integrazione con le risorse presenti sul territorio cittadino.

La Città di Torino si impegna a favorire l’attivazione di tirocini presso le Società Partecipate e a offrire servizi utili alla loro frequenza. La Città di Torino inoltre sosterrà le iniziative degli enti coinvolti nel Protocollo finalizzate alla sensibilizzazione della cittadinanza sui temi della giustizia di comunità, del senso della pena, del rapporto con il carcere e delle persone private della libertà.

La Città di Saluzzo sostiene gli obiettivi del Protocollo Alberto Musy in continuità con le proprie attività di integrazione delle persone private della libertà personale e di sensibilizzazione della cittadinanza.

«Questo Protocollo segna il proseguimento di un prezioso percorso di collaborazione tra la Città di Torino e il suo carcere. Reinserire nella società, come cittadini ritrovati, persone che hanno concluso un periodo detentivo non risponde solo a un diritto per queste persone ma è un dovere delle Istituzioni per rendere concreto l’articolo 27 della nostra Costituzione. Siamo felici che il Protocollo abbia preso il nome di Alberto Musy, un’occasione in più per ricordare il Consigliere tragicamente scomparso in un ambito così legato ai suoi interessi professionali e di attività politica. Infine, per la prima volta una società partecipata si è resa disponibile ad accogliere dei tirocinanti ex detenuti. Il protocollo è uno strumento aperto di giustizia di comunità e ci auguriamo che questa prima esperienza possa aprire la strada ad altre società, partecipate e non, in futuro» dichiarano la Vicesindaca Michela Favaro e le Assessore Giovanna Pentenero e Gabriella Nardelli.

«SMAT, gestore del servizio idrico nell’area metropolitana torinese – commenta il Presidente Paolo Romano – aderisce al Protocollo Alberto Musy nel pieno convincimento che l’inserimento lavorativo sia uno strumento efficace volto a promuovere l’inclusione sociale. SMAT ha un consolidato know-how nello sviluppo delle competenze e di piani formativi e tirocini professionalizzanti attivi nel corso di tutta la carriera lavorativa. Pertanto, la sottoscrizione di questo Protocollo, che disciplina l’inserimento lavorativo di studenti detenuti, strutturato e sostenuto da personale specializzato all’esterno e dal team delle Risorse Umane SMAT, trova riscontro nelle politiche di accompagnamento al Lavoro promosse dalla nostra società».

Sottolinea il Delegato del Rettore dell’Università di Torino, Franco Prina: «Per le persone che stanno scontando una pena lo studio in generale e quello universitario in particolare, oltre all’esercizio di un diritto, rappresenta una grande opportunità di dare un senso al tempo altrimenti spesso vuoto, mantenere una finestra sul mondo, acquisire strumenti culturali, parte essenziale del capitale sociale di una persona, riacquistare dignità, garantirsi possibilità di riscatto per il futuro. La nostra Università è fortemente impegnata in questo senso con 67 detenuti a Torino e a Saluzzo, iscritti a diversi corsi di laurea. Le borse del Fondo Musy rappresentano una opportunità importantissima per chi si appresta, avendo acquisito una laurea, a ricostruire il proprio futuro fuori dal carcere».

«Il rinnovo del Protocollo Alberto Musy è un’occasione preziosa per il tessuto sociale e istituzionale piemontese. La concreta attenzione e la forte sensibilità – che caratterizzano da sempre interventi del “Fondo Alberto e Angelica Musy” – hanno anche l’obiettivo di aprire strade nuove di impegno e di sostegno per il reinserimento dei detenuti. La scelta di sostenere gli studenti del Polo Universitario di Torino e ora anche di Saluzzo permette alla società civile di rendersi conto di quanto sia complessa e vivace la comunità penitenziaria e quanto possa essere efficace – anche in termini di sicurezza – investire sul recupero, sul reinserimento, sulla rieducazione, come previsto dalla nostra Costituzione. Il Protocollo sottoscritto ha aspetti innovativi e fecondi che tengono in conto un’esperienza già significativa: come garanti dei detenuti assicuriamo il nostro convinto sostegno» dichiara Bruno Mellano, Garante dei diritti dei detenuti della Regione Piemonte.

«Questo accordo testimonia come sia possibile, oltreché doveroso, perseguire il cammino del reinserimento e la tutela dei diritti delle persone detenute. Un documento rafforzato e più esteso rispetto alle edizioni precedenti che riconosce e supporta concretamente i percorsi dei detenuti e delle detenute e attribuisce ai Garanti un importante ruolo di sostegno alle azioni previste» continua Monica Cristina Gallo, Garante della Città di Torino.

Concludono il Sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni e l’Assessora alle Politiche sociali, istruzione, educazione alla legalità e alla pace, all’integrazione Fiammetta Rosso,: «Esprimiamo grande soddisfazione per la sottoscrizione di questo protocollo che rappresenta l’esito di una collaborazione proficua tra molti importanti soggetti, non solo istituzionali, che hanno a cuore il cammino di riabilitazione dei detenuti, sostenendo percorsi di accompagnamento al lavoro e tirocini, che sono il miglior strumento di riscatto, emancipazione, autonomia. Siamo felici che anche Saluzzo, con la sua casa di reclusione appena diventata anche polo universitario per dare continuità al diritto allo studio da sempre riconosciuto ed effettivo al “Morandi”, possa continuare a partecipare alla realizzazione di progetti d’inclusione ed integrazione delle persone private della libertà personale».

I risultati ottenuti nel reinserimento sociale e lavorativo di persone detenute

Il primo protocollo stipulato per favorire la formazione universitaria all’interno della Casa Circondariale di Torino risale al 2007, da allora il protocollo è stato rinnovato sei volte. Il Fondo Alberto e Angelica Musy ha aderito al protocollo nel 2014 e, da questa data, il Fondo ha sostenuto 30 persone detenute nei loro percorsi di formazione e reinserimento lavorativo. La metà degli studenti ha conseguito almeno un titolo universitario durante lo svolgimento dei tirocini.

 


Il 14 luglio la Mole si illumina in onore della Francia

Una proiezione speciale sulla Mole Antonelliana per celebrare l’evento più importante per la Repubblica francese, la presa della Bastiglia il 14 luglio 1789 e la Festa della Federazione, esattamente un anno dopo nel 1790, che la commemora e celebra l’unione della Nazione: giovedì 14 luglio, alle ore 21, sul monumento simbolo del capoluogo piemontese apparirà un’immagine elaborata dall’artista JonOne e intitolata Liberté, Egalité, Fraternité (2015, credito: Bruno Brounch).

Si tratta del terzo appuntamento celebrativo di ‘Torino Omaggia il Mondo’, progetto con cui la Città intende onorare le festività nazionali dei Paesi a cui è legata da affinità e da elementi di fratellanza, vicinanza e cooperazione con l’illuminazione a tema del suo monumento più conosciuto al mondo.

Per l’occasione il Consolato Generale di Francia a Milano ha deciso di organizzare per la prima volta l’annuale ricevimento serale a Torino, all’interno della Mole Antonelliana, confermando il successo dell’iniziativa ‘Torino Omaggia il mondo’ e incoraggiando a lavorare per la programmazione degli appuntamenti successivi.

La Cooperazione tra le Relazioni Internazionali della Città, l’Assessorato alla Cultura, l’Assessorato al Coordinamento Politiche per la Multiculturalità e Integrazione dei nuovi Cittadini e il Corpo Consolare di Torino, rappresenta un nuovo modello di collaborazione che persegue obiettivi di rafforzamento delle relazioni con le Nazioni del Mondo, nella prospettiva di migliorare il futuro dei nostri Paesi e dei nostri popoli.

Tra Italia e Francia nel corso dei secoli si sono stabiliti e consolidati forti legami di scambio sia a livello culturale, sia dal punto di vista commerciale e diplomatico. Il 4 novembre 1949 venne firmato un Accordo di Cooperazione Culturale, in applicazione del quale si sono poi succeduti nel tempo i diversi programmi esecutivi di cooperazione in questo specifico ambito.

Con il ‘Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata’, firmato a Roma il 26 novembre 2021 (Trattato del Quirinale,) l’Italia e la Francia hanno rinnovato l’ambizione comune, quali membri fondatori, nel progetto europeo. In tutti gli ambiti di cooperazione, l’Italia e la Francia si adopereranno per un’Europa forte, democratica, unita e sovrana.

Con grande piacere la Città di Torino omaggia la Francia – dichiara Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino – un Paese a cui siamo legati da una profonda amicizia, legami storici e culturali. Partecipiamo ai festeggiamenti del 14 luglio, la storica data della presa della Bastiglia con cui dal 1790 si celebra la Festa della Federazione, giorno dell’unità nazionale. Una festa che rinnova nel presente i valori di libertà, uguaglianza e fraternità. Ogni evento di ‘Torino omaggia il Mondo’ intende rafforzare quei rapporti internazionali a cui teniamo molto, Torino vuole intensificare le relazioni con i Paesi esteri, promuovendo sempre più progetti e iniziative internazionali. Torino omaggia il mondo rappresenta la precisa volontà della nostra amministrazione: essere sempre più aperti al mondo”.

 “Siamo onorati e orgogliosi – dichiara Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia – che il Comune di Torino abbia deciso di celebrare, il 14 luglio, la profonda amicizia con la Francia proiettando sul monumento più emblematico della città, la Mole Antonelliana, una delle immagini più emblematiche del nostro paese, quella di Marianne, simbolo della Repubblica, magnificamente rivisitata da JonOne in un gesto artistico che dimostra la permanenza e la modernità dei valori che simboleggia e che condividiamo. So che i miei concittadini che vivono a Torino proveranno un’emozione sincera quando vedranno quest’immagine e sono convinto che tutti quelli che potranno ammirarla rimarranno colpiti dalla forza del simbolo. Siamo legati dalla storia, uniti dal presente e consapevoli che il futuro si prepara oggi, ogni giorno. Questa certezza è anche alla base del Trattato del Quirinale per una cooperazione rafforzata tra i nostri due paesi, la certezza che possiamo, anzi dobbiamo lavorare sempre più insieme. Esiste un proverbio francese che dice: ‘les petits cadeaux entretiennent l’amitié’. Il regalo, non piccolo, che ci fa il Comune di Torino per il 14 luglio nell’omaggiare la Francia dimostra l’importanza e la sincerità di quest’amicizia che esiste tra la Francia e la città e, oltre, tra la Francia e l’Italia”.

Festa dei vicini, iscrizioni entro il 24 luglio

A distanza di quasi due anni dall’ultima edizione, la Città di Torino torna a promuovere la Festa dei Vicini, aderendo alla Giornata europea dei Vicini, nata a Parigi nel 1999.

L’iniziativa invita i vicini di casa e, più in generale, tutti i cittadini a organizzare un momento di festa per conoscersi e stare insieme, rafforzare il senso di comunità e di mutuo aiuto.

L’edizione di quest’anno si svolgerà il 10 e 11 settembre.

Per partecipare è indispensabile scaricare i moduli di adesione entro il 24 luglio dal sito della Città di Torino al seguente indirizzo

http://www.comune.torino.it/festadeivicini/

Intervento di manutenzione sulla passerella Bailey di corso Unità d’Italia

Da mercoledì 13 luglio e sino a fine lavori (presumibilmente metà agosto) è prevista la chiusura al transito ciclo-pedonale della passerella Bailey su corso Unità d’Italia, per la sostituzione dell’intero piano di calpestio in legno, ammalorato dagli agenti atmosferici e dal tempo trascorso dalla sua realizzazione.

Si tratta di un intervento urgente e indispensabile per garantire adeguate condizioni di sicurezza a chi usufruisce della passerella, importante punto di accesso al parco Millefonti, e per il sottostante traffico veicolare.

Per l’esecuzione dei lavori verranno attuate delle parzializzazioni al transito veicolare nel tratto di corso Unità d’Italia sottostante la passerella. Verrà comunque sempre garantita l’apertura di almeno una corsia di marcia su ciascuna semicarreggiata.

Contro il razzismo e la xenofobia, un impegno concreto e quotidiano che coinvolge società civile e istituzioni

Una giornata per approfondire il tema del razzismo, xenofobia e crimini d’odio razziale negli spazi pubblici: questo il contenuto dell’incontro di oggi nell’ambito del progetto europeo SUPER (Supporting Everyday Fight Against Racism) finanziato dal programma europeo REC – Rights, Equality and Citizenship. Il progetto è promosso dall’assessorato ai Diritti e alle Pari opportunità della Città di Torino, insieme all’Associazione Altera.

Oggi all’Open011 di Corso Venezia si è svolto il terzo e ultimo incontro, dedicato al tema delle discriminazioni negli spazi pubblici. Di ‘Casa e servizi abitativi’ e di ‘servizi della Città’ si è invece parlato negli incontri precedenti del 23 maggio e 16 giugno a cui hanno partecipato oltre 100 persone tra Forze dell’Ordine, Corpo di Polizia Municipale, rappresentanti delle Case del quartiere e dei centri di protagonismo giovanile, associazioni di comunità e dipendenti comunali del Servizio interculturale e delle Biblioteche civiche.

Super – di cui la Città di Torino è capofila con il partenariato dei Comuni di Bologna e Reggio Emilia, dell’associazione torinese Altera e del centro interculturale Mondinsieme di Reggio Emilia – nasce dalla necessità di contrastare i cosiddetti hate crimes che rappresentano una delle principali minacce alla coesione sociale poiché colpiscono le vittime e le loro comunità diffondendo sentimenti di insicurezza e divisione.

“L’Italia è tra i pochi Paesi a non avere un piano d’azione antirazzista, pur avendo sottoscritto l’impegno di adottarlo contenuto nella Dichiarazione conclusiva della Conferenza mondiale Onu contro il razzismo nel 2011 – ha sottolineato Jacopo Rosatelli, assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità -. Le istituzioni nazionali e locali hanno un ruolo chiave nel contrastare le discriminazioni e supportare le persone che le subiscono”.

Tra le attività del progetto, avviato nel 2021, la formazione rivolta ai dipendenti delle Pubbliche amministrazioni, alle Forze dell’Ordine e operatori della società civile, momenti di sensibilizzazione dei cittadini finalizzati alla costruzione di fiducia tra soggetti istituzionali e non, che hanno un ruolo chiave nel contrasto al razzismo e ai crimini d’odio.

Grazie a questo percorso di confronto si svilupperanno tre Piani d’azione locali per Bologna, Reggio Emilia e Torino utili per realizzare un modello di Piano d’azione per enti locali da diffondere a livello nazionale (già prevista una collaborazione con ANCI in questo senso) e internazionale (col supporto della Unione delle Città e dei Governi Locali – UCLG, della Coalizione Europea delle Città contro il Razzismo – ECCAR).

Taizé a Torino: tre giorni di incontri tra giovani, chiese, città

Presentato questa mattina a Palazzo di Città  il 44° «Pellegrinaggio di fiducia sulla Terra», che Torino ospita da oggi e fino a domenica 10 luglio. Si tratta di ina iniziativa guidata dalla Comunità ecumenica di Taizé che dal 1978 raduna in una grande città europea migliaia di giovani, offrendo loro l’opportunità di vivere insieme, per alcuni giorni, un’esperienza con momenti di confronto, riflessione e preghiera e conoscenza del territorio. Previsto per Capodanno 2020, l’Incontro torinese si celebra in questi giorni, dopo numerosi rinvii per il contagio. L’iniziativa della Comunità ecumenica e dei gruppi torinesi di Taizé è sostenuta da Regione Piemonte e Città di Torino e organizzata in collaborazione tra l’arcidiocesi e laCommissione ecumenica subalpina.

I giorni di Taizé nel capoluogo piemontese
Giungono oggi a Torino giovani da tutta Europa (anche da Ucraina e Russia, Egitto, Indonesia e Stati Uniti). I giovani sono accolti nelle famiglie che si sono rese disponibili, o presso le parrocchie e oratori. L’accoglienza nelle famiglie e nelle comunità è un momento essenziale dell’Incontro, perché permette di fare nuove conoscenze e di allacciare relazioni di amicizia e fraternità.
Alle ore 19 viene distribuita la cena, nel chiostro del Seminario Metropolitano, in via XX Settembre 83 e alle ore 21 è prevista la prima grande «Preghiera della sera», nella chiesa di San Filippo Neri, di via Maria Vitoria 5. Appuntamento, quello della preghiera serale che si ripete tutti i giorni, fino al 10 luglio, alle stessa ora e nel medesimo posto. La “Preghiera del mattino”, alle ore 12.30, ha luogo invece nel Tempio Valdese di corso Vittorio Emanuele II 23 e nella Chiesa di San Giovanni
Evangelista in corso Vittorio Emanuele II 13. Ai momenti di preghiera possono partecipare tutti i cittadini e non solo i ragazzi di Taizé.

La “Casa della Pace” nel cuore della città
Nei giorni dell’Incontro i torinesi trovano una tenda in piazza Castello: la “Casa della Pace”, tensostruttura che ha la funzione di info-point su Torino e il Piemonte, sulle iniziative legate all’attività della Comunità di Taizé ed è spazio di incontri e dibattiti.
Già nel pomeriggio di giovedì 7 alle 17.30, è prevista la prima tavola rotonda sul tema «Piemonte da scoprire», con interventi di Marcella Gaspardone di TurismoTorino, Paola Casagrande per la Regione Piemonte, Andrea Merlo del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Adriana Acutis della Fondazione CarloAcutis. Modera Marco Bonatti.
Il giorno successivo, venerdì 8 luglio, gli Oratori estivi della Città visitano la «Casadella Pace» e, alle ore 17.30, è proposta la seconda tavola rotonda dedicata a «I giovani e la Sindone», modera don Luca Ramello con interventi di don Roberto Gottardo, Presidente Commissione Diocesana della Sindone, del professor BrunoBarberis, Commissione Diocesana della Sindone, del professor Gian Maria Zaccone e del professor Nello Balossino, Centro internazionale di Studi della Sindone.
Terza tavola rotonda sabato 9 luglio, sempre alle ore 17.30, intitolata «Giovani… e santi!», con Stefania De Vita, Direttrice Museo Casa Don Bosco, Roberto Falciola, vice postulatore della causa di canonizzazione del Beato Pier Giorgio Frassati, e
Adriana Acutis, Vicepresidente Fondazione Carlo Acutis. Modera don Luca Ramello.
L’allestimento della tensostruttura Casa della Pace è stato realizzato con il contributo della Regione Piemonte.

«Torino aperta»: musei e cultura
Oltre ai momenti spirituali e agli incontri le giornate torinesi offrono ai giovani l’opportunità di fare la conoscenza della città e delle sue proposte culturali. A tale scopo la Regione Piemonte e la Città di Torino, tra le altre cose, hanno deciso aperture straordinarie per alcuni musei ed edifici di pregio cittadini e di consentire ai giovani giunti per il “pellegrinaggio” di accedere gratuitamente a Palazzo Madama, Galleria d’Arte moderna e contemporanea, Museo d’arti orientali, Musei Reali, Pinacoteca Albertina e al Museo casa Don Bosco.
Inoltre, per gli spostamenti da un luogo all’altro con mezzi pubblici, il Gruppo Torinese Trasporti permette ai ragazzi di fruire di una riduzione del 50% sul costo dei biglietti.

La Notte bianca
La «Notte bianca della fede» prende il via sabato 9 luglio alle 19 con il ritrovo nella Corte di Palazzo Reale per la «Festa dei popoli», che prevede musica, balli, testimonianze e apericena nei Giardini Reali. Verso le ore 20.30 i giovani si spostano
a piedi per l’ultima grande «Preghiera della sera», delle ore 21, con l’Arcivescovo, monsignor Roberto Repole, nella chiesa di San Filippo Neri. Dalle ore 22.30, raccolti in gruppi, guidati dai seminaristi del Seminario diocesano, i giovani, le famiglie che
ospitano i pellegrini e quanti hanno preso parte alle preghiere, partono per i percorsi spirituali e artistici nel centro città.

Con la Sindone
L’arcidiocesi di Torino offre ai giovani partecipanti all’Incontro la possibilità di un momento di contemplazione della Sindone. Quella di un momento di preghiera di fronte alla Sindone è una richiesta particolarmente sentita dai giovani di confessione
ortodossa, che conoscono il Telo di Torino, venerato anche nelle comunità dell’Est europeo.

«Turin for Young», tutto in una app
Tutte le informazioni e i servizi a disposizione dei giovani partecipanti all’Incontro sono disponibili sulla app “Turin For Young” realizzata con il contributo della Fondazione Carlo Acutis. Il programma, gratuito, è già presente negli stores Apple e Android e può essere scaricato da tutti. Vi si trovano proposte di visita, informazioni sul Piemonte, Torino, la Sindone.
Uno spazio apposito è dedicato alla mostra «volti nel Volto – arte storia spiritualità», promossa dalla Fondazione Acutis in collaborazione con l’Accademia Albertina e con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Commissione per la Sindone,
Pastorale giovanile diocesana e Comunità di Taizé. La mostra è aperta fino al 18 settembre ed è visitabile gratuitamente per i partecipanti all’incontro.

Anche on line il “Pellegrinaggio di fiducia sulla terra”
Tutti i principali momenti dell’incontro possono essere seguiti anche on line
attraverso i siti web www.Taizeatorino.it; www.sindone.org;

Sul Filo del Circo compie vent’anni

Il Festival internazionale e multidisciplinare sul Filo del Circo compie vent’anni.

Iniziato il 1 luglio con la prima nazionale dello spettacolo Krama, prima creazione del collettivo 6Stu, giovane compagnia di artisti formatasi all’Accademia della Fondazione del Cirko Vertigo, terminerà sabato dopo aver presentato i più innovativi artisti di circo contemporaneo.

Tra grandi nomi e giovanissime e talentuose compagnie in totale saranno 12 le formazioni artistiche che si avvicenderanno sul palcoscenici allestiti all’interno del parco culturale Le Serre di Grugliasco, cui quest’anno si aggiunge anche quello del Teatro Astra di Torino, che ospiterà la compagnia francese “Le Plus Petit cirque du Monde”.

Saranno 26 repliche aperte al pubblico con una media di 3-4 spettacoli al giorno di cui 6 prime nazionali e 2 prime regionali.

Sul Filo del Circo da quest’anno fa parte della rete di Festival organizzata dal centro di produzione blucinQue/Nice, in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo e Fondazione Piemonte dal Vivo.

Grazie a questa collaborazione nel corso del 2022 i festival di innovazione chiamati Nice saranno nei territori che rientrano nella Città Metropolitana: Chieri, Grugliasco, Moncalieri, Settimo Torinese e Torino.

Hanno preceduto Sul Filo del Circo, il Nice Festival di Settimo Torinese dal 17 al 22 maggio e di Chieri il 2 e26 giugno il 3 luglio. Seguirà in autunno il Nice Festival di Torino, previsto dal 26 al 30 ottobre presso il teatro Cafè Mulleu e il Teatro Colosseo, mentre le date di  Moncalieri sono ancora  in fase di definizione.

Il Festival sul Filo del Circo è realizzato con il contributo del Comune di Grugliasco e MIC, con il patrocinio della Città Metropolitana, Regione Piemonte e Consolato Francese di Torino.

I biglietti per gli spetttacolo si possono acquistare alla biglietteria del Parco Naturale Le Serre, nei locali della Fondazione Cirko Vertigo in via Tiziuano Lanza 31 – Grugliasco o su Vivaticket tramite la nuova APP del centro di produzione denominata blucinQue Nice e che è disponibile su Apple e Play Store.

di Antonella Gilpi

Comuni Ricicloni, Repopp e Torino vincono il premio Biorepack

Un altro importante riconoscimento dopo quelli ottenuti negli anni passati per il progetto RePoPP al quale è stato assegnato oggi il premio Biorepack (il consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile), nell’ambito dell’iniziativa ‘Comuni Ricicloni 2022’ di Legambiente.

Un riconoscimento ottenuto “per l’impegno profuso a trasformare una realtà come il mercato torinese di Porta Palazzo in un campione di riciclo della frazione organica dei rifiuti anche attraverso l’utilizzo di imballaggi in bioplastica, nel segno della lotta allo spreco alimentare e dell’integrazione multietnica”, si legge nella motivazione.

Il progetto RePoPP, attivo dal 2016 su iniziativa della Città di Torino con il sostegno di Amiat Gruppo Iren, Novamont e portato avanti da Eco dalle Città, si propone di costruire un efficiente sistema di raccolta dei rifiuti organici e di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari ancora edibili nei mercati alimentari cittadini, a partire dal mercato di Porta Palazzo, il più grande e culturalmente diversificato della città, dando vita ad attività di sensibilizzazione ed educazione.

Ogni giorno, dal lunedì al sabato, grazie al coinvolgimento di collaboratori migranti, le eccedenze alimentari vengono raccolte e redistribuite  ai bisognosi e gli scarti organici raccolti e avviati a compostaggio anche grazie all’utilizzo di sacchi in bioplastica compostabile.

Dall’inizio del progetto sono stati recuperati oltre 452mila chilogrammi di eccedenze alimentari, con una media mensile di quasi 2000 beneficiari. La raccolta differenziata nel mercato di Porta Palazzo ha raggiunto ormai quota 87% nel 2021 (era al 46% nel 2016). Su iniziativa dell’ Assessorato all’ Ambiente la raccolta è stata estesa ad altri sei mercati cittadini in collaborazione con Amiat. Al “Banco Circolare” del Mercato Centrale gli Ecomori al pomeriggio completano la redistribuzione di eccedenze e cucinano in scatole biocompostabili per cinque centri di assistenza per persone in difficoltà.

Il direttore del consorzio Biorepack Carmine Pagnozzi  ha consegnato due targhe per questo premio, una alla Città di Torino e una all’ Associazione Eco dalle Città

“L’iniziativa Repopp, che ci permette ogni anno di recuperare le eccedenze alimentari del mercato Porta Palazzo, è un’esperienza che unisce la lotta allo spreco con interventi di carattere sociale. Replicata in altri mercati cittadini rientra perfettamente nella linee che si è data la Città di Torino. In coordinamento con i diversi assessorati sto lavorando sulla definizione delle politiche del cibo della Città e uno dei pilastri su cui si poggiano è proprio l’economia circolare”, commenta Chiara Foglietta, assessora alla Transizione Ecologica.

“Siamo soddisfatti che nell’ambito dell’economia circolare dei rifiuti cresca la volontà di collegarsi alla lotta contro lo spreco di cibo. Repopp è per ora l’unico progetto sistematico nei mercati all’aperto che dà anche un lavoro part time a un nuovo tipo di operatore ecologico”, dichiara Paolo Hutter presidente di Eco dalle Città.

Promossa da Legambiente, patrocinata dal Ministero della Transizione Ecologica e sostenuta da CIAL e dagli altri Consorzi del Sistema Conai, Comuni Ricicloni è un’iniziativa che, dal 1994, premia le comunità locali che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti: raccolte differenziate avviate a riciclaggio, ma anche acquisti di beni, opere e servizi, tesi a valorizzare i materiali recuperati.




Gtt, finanziamento di 50 mln di euro per 300 nuovi bus a Torino

Il Consiglio di Amministrazione GTT ha approvato il contratto di Finanziamento per 50 milioni di euro da parte di Intesa Sanpaolo (Divisione IMI Corporate & Investment Banking), UniCredit e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) assistito da Garanzia Italia di SACE e sono state sottoscritte le convenzioni tra GTT e le banche.

Nell’ambito dell’operazione Intesa Sanpaolo e UniCredit hanno agito come Mandated Lead Arranger e Sustainability Coordinator. Intesa Sanpaolo è anche Banca Agente e SACE Agent.

L’erogazione di questo finanziamento è la condizione necessaria per proseguire nel rinnovo della flotta prevista dal Piano Industriale 2021-2023 e va a integrare i fondi disposti dal Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile (PSNMS) e quelli previsti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il Piano Industriale, approvato a luglio 2021 e aggiornato a febbraio 2022, prevede l’introduzione in servizio lungo il suo orizzonte, di 292 nuovi mezzi così ripartiti:

120 bus elettrici (equamente divisi tra i produttori BYD e YUTONG; 50 bus BYD già in servizio da settembre).
122 bus urbani a metano CNG della IIA – Industria Italiana Autobus.
50 bus extraurbani ad alimentazione tradizionale euro 6 STEP E prodotti da Iveco Orecchia.