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Approvate dalla Giunta le modalità attuative del Progetto “MaaS4Italy”: oltre 10 milioni di euro per la mobilità del futuro a Torino

Queste le traiettorie: un servizio Maas per cittadini e imprese, nuovi percorsi a guida autonoma per il tpl e soluzioni innovative per la logistica di ultimo miglio
Questa mattina, su proposta dell’assessora all’Innovazione, mobilità e trasporti, Chiara Foglietta, la Giunta Comunale ha approvato con due delibere le modalità attuative del progetto Maas4Italy, composto da due componenti progettuali: la sperimentazione MaaS (Mobility as a Service) e il Living Lab ToMove.

La Città di Torino aveva partecipato all’avviso pubblico “Maas4Italy”, finanziato nell’ambito del Programma Complementare al PNNR e lanciato dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale (MITD) – Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS), risultando nel mese di luglio prima in graduatoria su entrambe le componenti del bando ed aggiudicandosi un finanziamento di circa 10 milioni di euro.

“Torino sarà tra le Città dove partirà quella che si può definire una vera e propria rivoluzione della mobilità, che sarà sostenibile, inclusiva, smart e sicura. Con un occhio rivolto alle maggiori tendenze europee e forti delle esperienze cittadine di Torino City Lab e CTE NEXT, a pochi mesi dalla vittoria dell’Avviso pubblico Maas4Italy, abbiamo costruito una serie di azioni cui daremo il via a breve. Gli obiettivi verranno raggiunti anche grazie a un ecosistema che sa fare rete per raggiungere risultati concreti, utili alla cittadinanza” dichiara l’Assessora Chiara Foglietta.

Con la sperimentazione MaaS, la Città punta a realizzare un servizio di livello 4 (il massimo disponibile al momento) tramite il quale il cittadino potrà pianificare, prenotare, acquistare ed accedere ai servizi di mobilità collettiva e condivisa, attraverso un’unica app. L’obiettivo della sperimentazione sarà quello di facilitare l’accessibilità da parte dei cittadini al sistema locale di mobilità e di renderlo permanente e pienamente operativo.
La fase di testing vedrà il coinvolgimento di oltre 1000 utenti, per un periodo di 6 mesi e con l’utilizzo del MaaS in due contesti distinti e di ampia prospettiva: il primo destinato ai dipendenti di quelle aziende (“Corporate MaaS”) che si avvalgono della figura del mobility manager, in sinergia con la Città Metropolitana di Torino; il secondo invece sarà rivolto a tutti i cittadini (“Consumer MaaS”).
Il progetto coinvolgerà attivamente anche gli operatori di mobilità – operatori di micromobilità, car sharing, taxi, sosta a raso, colonnine di ricarica, car pooling –, quelli del trasporto pubblico locale e di lunga percorrenza, ferroviaria e su gomma.
Il coordinamento di questa prima componente sarà affidato a 5T, società in-house del Comune di Torino, che lavorerà in stretto contatto con gli uffici del Comune, di GTT e tutti gli altri soggetti coinvolti, con il compito anche di raccordare l’iniziativa nell’ambito del protocollo di intesa firmato nel 2021 da Regione Piemonte, Città di Torino, Città metropolitana di Torino e Agenzia della Mobilità Piemontese (AMP), che definisce una visione comune sulla digitalizzazione della mobilità a favore dell’utente e della sostenibilità.

Con la seconda componente progettuale la Città di Torino realizzerà un Living Lab diffuso sul territorio, focalizzato su soluzioni innovative di mobilità cooperativa, connessa ed autonoma.
L’obiettivo del Living Lab è di promuovere il co-sviluppo e la sperimentazione nel campo dei servizi innovativi di guida autonoma e connessa (CCAM – Cooperative, connected and automated mobility), facendo avanzare la ricerca applicata da un livello prototipale ad un livello consolidato in un ambiente reale e operativo. L’iniziativa è in linea anche con gli impegni della Mission europea “100 Climate Neutral Cities”, che vede Torino fra le 100 mission cities a neutralità climatica entro il 2030.L’infrastruttura pubblica di controllo e di monitoraggio del traffico e della mobilità, gestita dalla Centrale della Mobilità del Comune di Torino, sarà interessata da un importante ampliamento delle sue componenti tecnologiche per abilitare la sperimentazione (come ad es. un potenziamento della connettività tramite servizi 5G e la realizzazione di sistemi di comunicazione e di scambio dati e informazioni tra i veicoli su strada e la Centrale).
Il Living Lab si svilupperà sulla base di 3 direttrici strategiche: quello del “Digital Twin”, ovvero un gemello digitale della Città, che potrà guidare le decisioni e le azioni politiche dell’amministrazione, grazie alla virtualizzazione e l’analisi strategica della mobilità urbana.
La seconda direttrice riguarda invece l’integrazione di un servizio di trasporto collettivo autonomo “demand responsive” con la piattaforma MaaS della prima componente. Saranno quindi individuati diverse tipologie di utenti con i propri bisogni di mobilità e uno o più scenari di test di servizio durante i quali coloro che arriveranno in città potranno beneficiare di servizi informativi sulla situazione del traffico e della viabilità, sui percorsi più sostenibili e sulla promozione dell’utilizzo di mezzi diversi da quello privato sino ad arrivare alla realizzazione
di un vero e proprio micro-percorso coperto da servizio di trasporto pubblico collettivo a guida autonoma.
Il terzo filone di sperimentazione è quello dei servizi e delle soluzioni innovative per la logistica di ultimo miglio. La domanda di servizi di logistica in ambito urbano è in costante crescita, anche dato l’aumento nell’utilizzo dei servizi di e-commerce e home delivery registrato durante e a partire dalla pandemia e rappresenta un’importante sfida per le città, che devono ridurre gli impatti di tali servizi sul traffico e l’ambiente, senza penalizzare la sostenibilità economica delle imprese e la soddisfazione dei cittadini. Questo filone promuoverà la ricerca applicata e la sperimentazione di nuovi sistemi autonomi e/o a guida remota, di limitate dimensioni e completamente elettrici che si possono muovere agilmente in contesti urbani delicati.
Con il Living Lab To Move sarà formalizzato un contesto di innovazione aperto dedicato alla mobilità e innestato nella piattaforma di Torino City Lab e in sinergia con CTE NEXT, la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino, in grado di facilitare il matching fra chi pianifica le politiche di mobilità su scala locale, il mondo della ricerca, le imprese e i cittadini, secondo il metodo del “living lab”. Saranno pertanto coinvolti Università di Torino e Politecnico di Torino, Fondazione LINKS, Fondazione Piemonte Innova. Il Comune di Torino, coordinatore della seconda componente, sarà affiancato da 5T e GTT.

Tutela del consumatore. I vigili sequestrano oltre un quintale di carne mal conservata e chiudono un locale per somministrazione abusiva

Tranci di carne non coperti, esposti alla polvere e agli agenti esterni, in parte adagiati all’interno di congelatori senza involucri di protezione, a diretto contatto con il ghiaccio; alimenti riposti sul banco di vendita privi di etichettatura e posizionati in contenitori non idonei. Sul pavimento del locale e nelle celle frigo, la presenza di macchie di sangue animale. E’ quanto accertato nei giorni scorsi all’interno di una macelleria in via Aosta dagli agenti del Comando Territoriale 7 della Polizia Locale, unitamente al personale del Servizio Veterinario dell’ASL, durante un controllo ispettivo mirato alla tutela del consumatore.

Il titolare del locale, un uomo di 56 anni, è stato sanzionato e denunciato all’Autorità Giudiziaria per vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione.

In totale, sono stati posti sotto sequestro 103 chilogrammi di carne mal conservata.

Poco lontano, in corso Vercelli, gli agenti dello stesso Comando Territoriale hanno disposto la chiusura di una gastronomia etnica che effettuava la somministrazione di cibi ai tavoli in maniera abusiva, in assenza dei necessari titoli.

Musica, sport e cinema dialogano a casa tennis con Steve Della Casa e Rodrigo D’Erasmo

“Lo sport tra cinema e colonne sonore” è il titolo del talk pomeridiano del giovedì di Casa Tennis, ospiti il critico cinematografico Steve Della Casa e il musicista Rodrigo D’Erasmo, violinista degli Afterhours e compositore di colonne sonore.

Presenza non casuale quella del critico cinematografico torinese, visto che tra qualche giorno “Casa Tennis” passerà idealmente il testimone a “Casa Festival”, che proprio oggi è stata inaugurata alla Cavallerizza Reale. Sarà il cuore del Torino Film Festival, la kermesse che prenderà il via il 25 novembre e che Steve Della Casa torna a dirigere dopo vent’anni, un luogo aperto a tutti, con eventi e incontri da mattina a sera: “è davvero un piacere prendere il testimone da un altro evento importante, le Atp Finals, perché Torino ha bisogno di grandi eventi e di essere attrattiva dal punto di vista sportivo e culturale”.

Rimanendo in ambito sportivo, Steve Della Casa ricorda l’appuntamento speciale in programma sabato 26 alle 19.30 al cinema Reposi, con la proiezione del film del regista torinese Marco Ponti dal titolo “La bella stagione”, un racconto per immagini della Sampdoria che vinse lo scudetto 1990-91, una pagina epica del calcio italiano, con la presenza in sala di Gianluca Vialli e di Roberto Mancini, tra i simboli di quel trionfo.

Il TFF – che quest’anno festeggia un traguardo importante, l’edizione numero 40 – proporrà in totale 150 film, con un programma variegato che “mette insieme tante cose e che può interessare sia i cine forumisti che i signor Pautasso, come diciamo noi”, sottolinea della Casa.

Il critico ha poi preso in rassegna qualche film in cui sono presenti alcune celebri scene di tennis, in primis il capolavoro di Michelangelo Antonioni “Blow Up” con la sua scena finale, una partita di tennis giocata senza palline, che si presta a molteplici letture sul tema della visione, così come tutto il film. Celebre anche la scena tratta da “L’altro uomo”, uno dei film del maestro del brivido Alfred Hitchcock, in cui in realtà lo spettatore non vede una partita vera e propria, ma solo il pubblico che segue il gioco voltando la testa a destra e a sinistra (ad eccezione di un uomo che sta fissando il protagonista del film). Tra i film più recenti da ricordare “Match Point” di Woody Allen, che si gioca sulla metafora della pallina che tocca la rete, rimanendo per un attimo sospesa in aria e indecisa su quale parte del campo atterrare, e che richiama il gioco del tennis fin dal titolo.

Tennis che è tra le passioni del musicista Rodrigo D’Erasmo, che in ambito sportivo con il suo violino ha contribuito ad una delle canzoni (autori i Muse) che hanno fatto parte della colonna sonora della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Londra 2012, “una cosa inaspettata, emozionante, che mi ha reso molto orgoglioso”, ha ammesso il violinista.

Steve Delle Casa ha elogiato il lavoro fatto dal musicista per la colonna sonora del documentario “Sergio Leone – L’italiano che inventò l’America”, uscito di recente con la regia di Francesco Zippel: un’impresa notevole per chiunque musicista confrontarsi con le musiche del Maestro Morricone, che hanno caratterizzato indissolubilmente l’intera produzione del grande regista italiano. D’Erasmo ha ammesso che in un primo momento gli sono “tremati i polsi”, ma ha accettato la sfida e alla fine è stato molto soddisfatto del risultato con “un lavoro molto rispettoso del maestro Morricone, e non poteva essere altrimenti”.

Il musicista ha in seguito raccontato le sue tante collaborazioni nel cinema e nel documentario, campo a lui particolarmente congeniale e in cui ha grande libertà espressiva: ”mi piace scegliere un progetto che mi sfidi, che vada oltre la mia comfort zone”, e ha citato tra i suoi modelli musicisti come Jonny Greenwood e Nick Cave, “che arrivano con il loro bagaglio musicale e cercano di fare la differenza nel film piuttosto che reinventarsi ogni volta un proprio stile…questa è anche la mia filosofia, perché non potrò mai essere un compositore di colonne sonore tout court”.

Francesco Tamburello

Politiche giovanili: la Città apre a nuova stagione di coprogettazione con il Terzo settore

L’Aula magna della Cavallerizza Reale ieri pomeriggio era gremita dai 300 rappresentanti degli enti del Terzo settore – associazioni, cooperative, gruppi informali – quotidianamente impegnati con adolescenti e giovani dagli 11 ai 29 anni. Sono stati invitati dall’assessora ai Giovani Carlotta Salerno a partecipare al primo incontro di un calendario di lavori aperto a tutte le realtà che si occupano di politiche giovanili. Presenti anche i consiglieri comunali, i presidenti di Circoscrizione e i rettori dei due Atenei torinesi.
Sono in arrivo 4milioni e mezzo di euro del PNRR per progetti dedicati agli adolescenti e ai giovani di Torino previsti dal Piano Urbano Integrato, con cui si inaugura una nuova stagione delle politiche rivolte a questa fetta di cittadini come ha spiegato il sindaco Stefano Lo Russo nel suo saluto: “Introdurremo un modo diverso di fare progettazione in cui il terzo settore sarà protagonista anche della definizione dei contenuti”. L’assessora con delega alle Politiche giovanili ha aggiunto: “Il percorso che stiamo per iniziare, aperto e condiviso, è una novità assoluta nell’ambito delle politiche giovanili. Vogliamo coprogettare per migliorare l’offerta dei servizi già presenti sul territorio, includendo tra i diversi obiettivi anche quello di ripensare interamente l’InformaGiovani e dargli una nuova veste che sia più in linea con le reali esigenze dei giovani”.
Le azioni che saranno coprogettate si ispireranno ai cinque obiettivi definiti della Città e correlati agli Youth Goals delineati dalla Strategia dell’Unione Europea per la gioventù: spazio e partecipazione per tutti; informazione e dialogo costruttivo; società inclusiva; benessere personale e sociale; pari opportunità e uguaglianza di genere.
Ma chi sono gli adolescenti e i giovani torinesi e di che cosa hanno bisogno? In quali attività sono coinvolti? Nel corso della presentazione è stato possibile partecipare a un breve sondaggio online e avere risposte in tempo reale grazie a un programma ad hoc, l’ausilio dello smartphon e la collaborazione dei presenti.

Attualmente le fasce di età a cui sono rivolti i servizi e le iniziative variano dagli 11 ai 14 anni fino ai 25-29 anni, con un’attenzione maggiore per i giovani dai 15 ai 18 anni e dai 19 ai 24 anni. Sono proposte attività artistiche e culturali in primis, cui seguono la formazione, l’informazione e l’orientamento, i servizi educativi, le attività sportive, ludiche e ricreative e infine l’assistenza e l’accompagnamento.
Le risposte hanno consentito di tratteggiare alcuni aspetti delle ragazze e dei ragazzi che appaiono come disorientati, confusi, spaesati, smarriti e sfiduciati, ma anche curiosi, interessanti, sorprendenti, creativi, disponibili, con la necessità di essere ascoltati e di avere opportunità e spazi aggregativi. Sono stati poi individuati i macro-obiettivi che gli enti considerano più urgenti da realizzare considerando il territorio in cui operano e riguardano il benessere personale e sociale; lo spazio e la partecipazione per tutti; una società più inclusiva; informazione e dialogo costruttivo e le pari opportunità e uguaglianza di genere.
“I fondi ricevuti dall’Unione Europea costituiscono un’opportunità più unica che rara, ed è per questo che vogliamo lavorare congiuntamente al Terzo Settore per rafforzare i rapporti già esistenti, costruirne di nuovi e introdurre una modalità di lavoro, la co programmazione, che auspichiamo diventi consuetudine – ha precisato Salerno – Vogliamo costruire le politiche giovanili insieme ai giovani stessi e vogliamo che Torino sia una città aperta, capace di offrire possibilità e valorizzare potenzialità e talenti”.

I 4 milioni e mezzo di euro finanziati dall’Unione Europea verranno suddivisi in due ambiti di intervento: 2.960mila saranno destinati ad azioni su edifici di aggregazione giovanile e azioni su attività e servizi dedicati a giovani e adolescenti, mentre i restanti 1.500mila serviranno alla riqualificazione fisica e sociale di spazi pubblici vicini a biblioteche, punti prestito e scuole con l’obiettivo più ampio di mettere in relazione queste diverse realtà con gli spazi pubblici circostanti.
Le attività saranno realizzate nei prossimi dieci anni con un focus privilegiato sui quartieri Aurora e Barriera di Milano.

naming del processo di coprogrammazione e coprogettazione con gli enti del tertzo settore delle attività a favore di adolescenti e giovani

Il 21 novembre si festeggia la Giornata Nazionale degli Alberi. A Torino una settimana di eventi e iniziative

Anche quest’anno a Torino si festeggerà la Giornata Nazionale degli Alberi, con un ricco programma di eventi, coordinati e promossi dall’assessorato al Verde Pubblico della Città, in occasione della festa che si celebra il 21 novembre di ogni anno con lo scopo di promuovere il rispetto del patrimonio arboreo nazionale.

Al centro del programma dal 18 al 25 novembre ci saranno diverse iniziative: eventi con la messa a dimora di alberi che andranno ad arricchire la dotazione arborea cittadina, passeggiate alla scoperta dei parchi e del patrimonio verde della città, convegni con esperti e iniziative rivolte a studenti. Il tutto con il coinvolgimento di partner pubblici e privati, con l’obiettivo di celebrare gli alberi e il loro indispensabile contributo alla vita. Continua a leggere

Padre e figlio denunciati dai vigili per smaltimento abusivo di rifiuti pericolosi. Sequestrata un’area e numerosi elettrodomestici esausti

Era il mese di luglio scorso, quando un uomo di nazionalità marocchina, a seguito di un’indagine iniziata nel mese di maggio dal Comando Territoriale VII della Polizia Locale, era stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per ‘attività di gestione di rifiuti non autorizzata’.

Al termine dell’operazione gli agenti avevano posto sotto sequestro un’area a cielo aperto in viale Falchera, recintata con delle lamiere metalliche e utilizzata dallo stesso soggetto come deposito per i rottami di elettrodomestici e di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). L’attività di smontaggio delle componenti veniva svolta in un negozio di corso Regina Margherita, anch’esso posto sotto sequestro insieme a due box e un furgone.

E’ stato proprio il monitoraggio delle aree sottoposte a sequestro, nonché i successivi accertamenti sugli spostamenti del soggetto, a far emergere la reiterazione dell’attività illecita da parte dello stesso uomo e a condurre gli agenti della Polizia Locale all’individuazione di una nuova area di deposito rifiuti a cielo aperto, nel Comune di Caselle.

Ieri mattina, i ‘civich’ di Torino, in azione congiunta con gli omologhi di Caselle, hanno sorpreso l’uomo, unitamente al figli ventiduenne, intento a scaricare elettrodomestici esausti dal proprio furgone direttamente sul terreno recintato con una rete da cantiere.

Oltre a denunciare nuovamente l’uomo per la reiterazione del reato commesso nel mese di luglio e il figlio per concorso con il padre, gli agenti dei due Comandi di Polizia Locale hanno posto sotto sequestro il furgone e l’area di 280 metri quadrati comprensiva dei rifiuti stoccati, tra cui 53 frigoriferi con serpentina, 66 altre serpentine sparse sul terreno, 1 televisore, 2 cucine a gas e 87 pezzi di plastica vari, derivanti dallo smontaggio di altri frigoriferi.

Decreto Aiuti e Superbonus, luci e ombre. Le PMI piemontesi hanno pagato 1,6 miliardi in più di bollette

Decreto Aiuti quater e Superbonus 110: bene proroga villette, male blocco cessione crediti Poste e Intesa

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “rimodulazione Superbonus in manovra tenga conto che incentivi fanno risparmiare energia. Non complicare ulteriormente le regole per la fruibilità dei bonus, creando nuovi parametri di valutazione, con nuove incertezze interpretative e applicative”

Da settembre 2021 a settembre 2022 le micro e piccole imprese del Piemonte hanno pagato per l’energia elettrica 1,6 miliardi in più rispetto all’anno precedente (21,1 a livello nazionale)

Decretone da 9 miliardi e Superbonus: luci e ombre. Preoccupazione fortissima da parte delle imprese per l’annuncio di un paio di giorni fa da parte di Poste e Intesa, del congelamento delle acquisizioni delle cessioni, sollievo invece per la decisone presa dal Consiglio dei ministri di prorogare la detrazione al 110% fino al prossimo 31 marzo per le villette che hanno raggiunto il 30% dei lavori a giugno.

È positivo che il Consiglio dei ministri, nel Decreto Aiuti quater, abbia fatto velocemente delle proposte di evoluzione del Superbonus -afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte ma chiediamo che si tenga conto di quanto gli incentivi fiscali a sostegno degli interventi sulle abitazioni siano essenziali per ridurre il consumo di energia, il cui costo sta aumentando in modo straordinario nella crisi in corso”.

“Dalle prime bozze in circolazione però -prosegue Felici – si capisce come sia prevista, per il 2023, una rimodulazione al ribasso del 110%, fruibile solo da coloro che non hanno più di 15.000 euro di redditi. Quello che sin da ora chiediamo al Governo è di non complicare ulteriormente le regole per la fruibilità dei bonus, creando nuovi parametri di valutazione, con nuove incertezze interpretative e applicative. La transizione green, si sa, non può durare una stagione o due. I lavori sugli immobili, per loro definizione, non possono avere il carattere dell’estemporaneità. Quindi, vi è estrema necessità di regole chiare, stabili, anche a costo di risultare meno conveniente del 110%, in termini economici”.

Da settembre 2021 a settembre 2022 le micro e piccole imprese del Piemonte hanno pagato per l’energia elettrica 1,6 miliardi in più rispetto all’anno precedente (21,1 a livello nazionale). Una batosta senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente: se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, nel 2022 i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno a 4,2 miliardi in più rispetto al 2021. L’allarme arriva da Confartigianato Imprese, che ha calcolato l’impatto sulle MPI della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas.

Nel dettaglio, la rilevazione di Confartigianato Imprese mette in evidenza che gli aumenti del prezzo dell’energia per le piccole aziende con consumi fino a 2000 MWh si traduce in un maggiore costo, tra settembre 2021 e agosto 2022, di 21,1 miliardi di euro rispetto ai dodici mesi precedenti, pari al 5,4% del valore aggiunto creato dalle MPI. A livello territoriale, sono nove le regioni in cui il boom dei costi dell’elettricità per le MPI supera il miliardo di euro. I settori più colpiti sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.

Sport, storia e memoria si incontrano a Casa Tennis

Martedì 15 novembre Casa Tennis ha ospitato un interessante dialogo tra Christian Greco, direttore del Museo Egizio, e Marco Albano, direttore del Juventus Museum.

Dopo aver raccontato il percorso che li ha portati a dirigere due tra i più importanti e visitati musei torinesi, i due direttori hanno dialogato tra loro esponendo al pubblico la loro idea di spazio museale e presentando le specificità dei rispettivi musei, più vicini di quello che si potrebbe pensare nella loro missione di recupero di una memoria collettiva.

Christian Greco ha raccontato l’evoluzione del Museo Egizio dal momento in cui ne ha assunto la direzione, nel 2014, pochi mesi prima dalla sua riapertura in una veste completamente rinnovata. Dopo un attento confronto con la comunità internazionale e dopo aver studiato i casi di riapertura di altri prestigiosi musei, il museo Egizio è diventato “un luogo in cui tornare”, grazie all’apertura continua di nuove sale, alle mostre temporanee, all’attività costante di ricerca, anche resa visibile al pubbllico, che per Greco “deve essere è il sale di qualsiasi museo”. Efficace la metafora proposta dal direttore per descrivere il museo, che è un po’ come la vetrina di un negozio: può essere ricca, bella e scenografica all’inizio, ma deve essere continuamente rinnovata per continuare ad essere attrattiva al pubblico. 

Molto interessanti le riflessioni relative ai “ruoli” e alle specificità dei rispettivi musei. 

Parlando del JMuseum Marco Albano ha sottolineato come si sia voluto creare un museo che rendesse onore a 120 anni di storia del club calcistico bianconero (che poi è anche il racconto della storia di un paese) anche attraverso allestimenti tecnologici e inclusivi: il museo infatti non ha barriere architettoniche e sensoriali e ha percorsi per non vedenti e non udenti. “Non raccontiamo soltanto una storia contemporanea – ha evidenziato Albano -,  da noi si rivive un po’ la storia della propria vita, per questo la visita ai nostri spazi emoziona e commuove più che in altri musei, perché permette di rivivere un’epoca che il visitatore conosce e che ha vissuto. Si tratta di una memoria collettiva ancora più forte, perché persone diverse tra loro vengono accomunate da quel ricordo, sportivo, che si intreccia con il proprio vissuto e la propria storia personale.” 

Il tema della memoria è centrale anche per Christian Greco, perché i musei devono assolvere a due funzioni fondamentali: la “conservazione” della memoria come ruolo passivo, con frammenti di memoria – oggetti – che ci permettono di ricostruire quello che manca, le storie degli uomini, ma anche luogo di “innovazione” attraverso l’attività di ricerca che ci aiuta a capire il presente studiando il passato. Per Greco “i Musei creano la memoria attraverso le loro collezioni, frammenti parziali attraverso cui riusciamo a creare una memoria che dialoga con il nostro tempo, e che chi verrà dopo di noi magari potrà cambiare. Nessun luogo più del museo  è così democratico, aperto a tutti, perché la memoria collettiva è di tutti”.

In termini di pubblico, il Juventus Museum è il secondo museo sportivo in Italia, ed è tra i primi 50 musei italiani più visitati. Il direttore Albano ha evidenziato come ci sia stata una crescita importante negli anni: “la promozione migliore è stata il passaparola, e abbiamo potuto contare sulla congiunzione astrale legata ai risultati sportivi della  Juventus, che nei primi dieci anni di apertura del museo ha vinto quanto mai prima nella sua storia. Tutto questo ha fatto sì che JMuseum sia oggi un riferimento anche per i musei sportivi stranieri”. Anche per un museo sportivo, legato ad una squadra specifica in un paese dove la fede calcistica per alcuni è una religione, “lo sforzo che stiamo facendo va nella direzione di allargare la base e di aprirci anche a chi non è tifoso della Juventus, cosa non semplice ma che stiamo cercando di fare anche attraverso attività culturali e sinergie con altri musei”.

Il direttore Christian Greco ha ricordato come il pubblico del Museo Egizio sia estremamente variegato. Luogo amatissimo dai bambini, per molti è stato il primo museo visitato in gita in quarta elementare: “una sorta di memoria collettiva di cui come museo andiamo molto fieri”. Pur essendo una grande collezione che non proviene dall’Italia, il Museo Egizio ha da sempre un legame fortissimo con la città, gli stessi torinesi ne vanno fieri, fa parte da tempo della loro identità.  “In questi ultimi anni siamo riusciti a conquistare sempre più giovani – continua Greco – anche grazie a nuove modalità di narrazione che hanno conquistato le nuove generazioni”. 

In chiusura Greco ha evidenziato come il periodo drammatico del Covid abbia portato a riflettere sulla necessità di sviluppare un museo digitale, che non sia il semplice surrogato di quello fisico: ”Ci stiamo attivando per effettuare la trasformazione in digitale del museo, che offra contenuti che il museo fisico non potrà mai mostrare, ricostruisca paesaggi, metta insieme i reperti presenti nei diversi musei che in origine appartenevano a corredi comuni”. Conclude il direttore: “Non basta fare ricostruzioni 3D, bisogna anche saper raccontare e il digitale offrirà opportunità enormi per parlare al mondo, anche a chi per vari motivi non verrà mai a visitarci fisicamente, ed è un’opportunità che dobbiamo cogliere”.

di Francesco Tamburello

 

Mercatini di Natale 2022

I mercatini di Natale, le luci d’artista e i festeggiamenti di fine anno hanno un ruolo importante per l’attrattività commerciale e turistica e, per questo motivo, in vista delle prossime festività, l’Amministrazione Comunale ha predisposto un fitto calendario di eventi culturali, ricreativi e di iniziative temporanee che diano impulso all’economia locale, allietino i cittadini e i turisti, promuovano le tradizioni del territorio e, soprattutto, diano risalto alle periferie.

Per quest’anno, infatti, i ‘Mercatini di Natale’ – che si svolgeranno dal 7 al 24 dicembre – saranno realizzati in maniera diffusa su tutto il territorio cittadino, con il coinvolgimento attivo delle 8 circoscrizioni, mentre saranno vietati nelle piazze auliche San Carlo, Castello, Vittorio Veneto, Carlo Alberto, Carlo Felice, Statuto, Carignano, CLN, Palazzo di Città e nelle altre aree cittadine nelle giornate in cui siano stati autorizzati mercati rionali, periodici tematici o di produttori agricoli.

Nell’edizione 2022, inoltre, le tipologie merceologiche ammesse dovranno fare riferimento esclusivamente alla tradizione locale dell’Avvento e, altra novità, nei mercatini l’area adibita ad attività commerciale non potrà occupare una superficie superiore al 70% dell’intera area mentre l’area riservata alle attività culturali non potrà essere inferiore al 30%

Festival internazionale di fotografia, firmata l’intesa per la realizzazione dell’evento

Siglato oggi a Palazzo Birago, sede della Camera di commercio di Torino, il Protocollo d’Intesa per l’organizzazione a Torino della manifestazione “Festival internazionale di fotografia”: tra i firmatari, Vittoria Poggio, Assessore a Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte, Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino, Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, Matteo Bagnasco, responsabile dell’Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo, Annapaola Venezia, Vice Segretario Generale Fondazione CRT e Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore delle Gallerie d’Italia.

L’appuntamento sarà internazionale e a cadenza annuale, a partire dalla primavera del 2023, con una prospettiva almeno triennale, portando a Torino e in Piemonte un grande evento articolato in una serie di momenti in più location, tra cui mostre temporanee specifiche, una fiera specializzata, attività didattiche, incontri partecipati, committenze artistiche, eventi off, declinati ogni anno su un tema differente.

Il tutto tenendo conto della profonda tradizione culturale e artistica del territorio (proprio a Torino nel 1839 è stata scattata la prima fotografia in Italia) e riconoscendo le iniziative incentrate su creatività e innovazione tra i principali motori di sviluppo e fattori di crescita non solo turistica della città.

Come affermato da Vittoria Poggio, Assessore a Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte “Siamo lieti che da questo territorio, già molto ricco dal punto di vista culturale e artistico, nasca l’idea di un nuovo appuntamento internazionale da realizzarsi con il contributo di più enti e realtà già molto attive nella promozione di eventi e manifestazioni di richiamo. La fotografia, che già raccoglie un ampio pubblico di appassionati ed esperti, può essere un nuovo motivo per venire a Torino e da qui scoprire una regione che ha molto da offrire in termini di paesaggi, accoglienza e qualità della vita”.

La fotografia è una di quelle espressioni artistiche che oggi stanno ritrovando la giusta collocazione tra gli interessi degli appassionati, dei curiosi, delle gallerie, dei musei, dei professionisti e soprattutto delle giovani generazioni – spiega Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino. – La fotografia cattura un istante in un luogo e nello spazio che ci permette di analizzare il nostro essere e il nostro futuro in modo diretto e immediato. Forse è questo che attrae sempre più un pubblico eterogeneo ad avvicinarsi a questa straordinaria forma artistica che, come già detto, sta riscuotendo sempre più interesse, anche in termini di fruizione culturale. Torino, quindi, sarà ancora una volta all’avanguardia e sempre di più città d’arte contemporanea”.

Come affermato da Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino “La firma di oggi nasce da un ampio lavoro di squadra all’insegna dei grandi eventi, ma rappresenta solo un punto di partenza per un impegno più ampio che coinvolgerà il mondo della fotografia italiano: il Festival sarà, infatti, lo spunto per posizionare Torino a livello internazionale su temi come nuove tecnologie, digitale, creatività, design, con il coinvolgimento di tutti i soggetti culturali e scientifici presenti in città e in regione, a partire dagli atenei. Una primavera ricca di mostre, eventi, esposizioni, fiere, appuntamenti off sparsi in numerose location renderanno la fotografia il nuovo motivo imperdibile per scegliere di venire a Torino”.

Siamo lieti di poter dare il nostro contributo alla definizione e alla futura realizzazione del Festival internazionale di Fotografia a Torino – dichiara Matteo Bagnasco, responsabile dell’Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo -. Valorizzare le vocazioni culturali già riconosciute del nostro territorio, in un percorso di posizionamento che accresca l’infrastruttura culturale e favorisca una relazione integrata fra il mondo della cultura e il turismo, è uno dei pilastri del nostro Obiettivo Cultura perseguito nell’ambito della missione Creare Attrattività. Inoltre questo progetto consentirà di lavorare con i player culturali di riferimento del territorio, valorizzando reti e network e operando in un’ottica di filiera e sostenibilità per lo sviluppo culturale, economico e sociale dei territori e delle comunità: sono certo che sarà una buona opportunità per il nostro territorio”.

“La firma di oggi, frutto della sinergia tra vari player della città, lancia una nuova sfida: fare di Torino una capitale della fotografia a livello internazionale – afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci -. Il festival ‘scatta’ l’immagine del futuro: offre una nuova opportunità per portare il mondo in città e la città nel mondo, e per rafforzare la commistione tra arte e tecnologia nel segno dell’ArTechnology, un ‘mega trend’ sul quale certamente puntiamo per lo sviluppo del territorio”.

Secondo Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Gallerie d’Italia: “Le Gallerie d’Italia mettono a fattor comune il proprio impegno nella valorizzazione della fotografia contemporanea per dare vita a un’importante iniziativa condivisa con le principali realtà torinesi pubbliche e private. Il nuovo Festival potrà aggiungere nuovi contenuti alla già ricca offerta culturale della città e consolidare il ruolo identitario della fotografia per la città di Torino”.

Come previsto dal Protocollo, i firmatari affideranno l’organizzazione del Festival alla Fondazione per la Cultura Torino, che opererà coinvolgendo, nelle attività di sviluppo e produzione, i soggetti del territorio dotati di riconosciute competenze scientifiche e divulgative nel settore e inseriti in articolate reti di relazioni nazionali e internazionali, al fine di garantire un’unica comunicazione con la massima inclusione e diffusione dell’iniziativa.

Tra i primi obiettivi del gruppo di lavoro, l’assegnazione dell’incarico di Direzione Artistica aperto a primari esperti curatori nazionali e internazionali (persone fisiche, collettivi o enti). Tra i compiti del Direttore artistico quello di mappare e coordinare le istituzioni, i musei, le fiere, le iniziative e gli spazi d’arte torinesi che già lavorano nel mondo della fotografia, in modo da giungere alla condivisione di un nuovo brand e di un unico palinsesto, a partire dal tema individuato di anno in anno, e parallelamente coinvolgere altri partner locali, nazionali e internazionali, anche non necessariamente connessi al mondo della fotografia, per favorire la interdisciplinarietà e l’allargamento del pubblico di riferimento.