Rubriche

Golosi involtini pasquali in gelatina

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Un detto popolare recita ”Non c’e’ Pasqua senza uova”

Nel rispetto della tradizione, per una Pasqua all’insegna della convivialita’ e degli antichi sapori, vi propongo un facile e fresco antipasto ideale per il pranzo o per il picnic di Pasquetta che vede le uova come immancabili protagoniste del menu’ in una festa di colori e sapori.

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Ingredienti per 8 persone:

 

8 fette di prosciutto cotto tagliato spesso

6 uova sode

100 gr. di tonno sott’olio

1 cucchiaio di capperi

2 cucchiai di mayonnaise

1 cucchiaio di peperoni sott’aceto tagliati a striscioline

1 dado per gelatina

2,5 dl. di vino bianco

2,5 dl. di acqua

cucchiaio di aceto bianco

sale q.b.

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Tritare quattro uova sode con i capperi, il tonno, la mayonnaise;

farcire le fette di prosciutto, arrotolare ad involtino e sistemare in una pirofila preferibilmente in vetro. Nel frattempo preparare la gelatina: portare ad ebollizione l’acqua, far sciogliere il dado, mescolare, aggiungere il vino bianco e il cucchiaio di aceto, mescolare nuovamente e versare sugli involtini di prosciutto. Guarnire con le striscioline di peperone e le rimanenti uova tagliate a piacere. Lasciar raffreddare in frigo per almeno 3 ore.

Buona Pasqua a tutti i lettori.

Paperita Patty

Tortino allo zafferano. Anche con gli avanzi di riso

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E’ una torta salata che potrete proporre come primo piatto, una preparazione semplice, cremosa, dal gusto delicato che deliziera’ il palato di tutti i commensali.

Ideale anche per utilizzare del riso avanzato da condire a piacere.

Ingredienti

300gr. di riso Carnaroli
1 uovo intero
1 bustina di zafferano
100gr. di pancetta affumicata a cubetti o prosciutto cotto
200gr. di ricotta morbida
50gr. di parmigiano grattugiato
Sale, pepe, burro, latte qb.

Cuocere al dente il riso in acqua salata, scolare e lasciar raffreddare. Dorare in padella la pancetta a cubetti, asciugare su carta assorbente. In una terrina mescolare il riso con l’uovo intero, lo zafferano, la ricotta, la pancetta, metà parmigiano, il sale ed il pepe. Aggiungere poco latte per rendere la preparazione più morbida.
Ungere una teglia da forno con burro fuso, cospargere con pangrattato, versare il riso, coprire con il parmigiano rimasto e fiocchetti di burro. Infornare a 200 gradi per 10 minuti e per altri 5 minuti con funzione grill. Servire caldo.

Paperita Patty

Polpette al pomodoro con farina di ceci, che bontà!

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Rubrica a cura de La Cuoca Insolita 

Per fare queste polpette al pomodoro con farina di ceci non avete bisogno di preparare molti ingredienti: probabilmente aprendo il frigo li trovate già lì, pronti! Il bello delle polpette è che ci potete mettere dentro quello che volete. Qualcuno potrebbe non fidarsi a ordinarle al ristorante, temendo che siano fatte con gli avanzi, di quelli che o li metti nelle polpette o li butti via. Io trovo che sprecare il cibo il meno possibile sia un traguardo importante. E ora, aprite il frigo e guardate se anche voi avete qualche ingrediente che potrebbe andare bene per questo. Non importa se non è esattamente quello che c’è in questa ricetta. Basta rispettare le proporzioni. Non devono però mancare la farina di ceci e il sugo di pomodoro. Leggete e capirete perché…

Perché vi consiglio questa ricetta?

  • Valori nutrizionali: Rispetto alle polpette al sugo tradizionali preparate con carne di vitello e maiale, uova, latte e formaggio grattugiato, qui abbiamo -30% di calorie e -65% di grassi. Un piatto che sazia senza appesantirci e senza farci ingrassare!
  • Polpette al pomodoro con farina di ceci, buone come quelle della nonna! E in più le carote e i finocchi sono ricchi di fibre, ma nell’impasto di queste polpette non si distinguono. Bene, quindi, anche per i bambini che non amano la verdura.
  • Al posto dell’uovo usiamo la farina di ceci. Nessun problema quindi per chi ha problemi con le uova.

Una dieta a base di legumi e cereali (soprattutto quelli integrali) permette di fornire al nostro organismo gli stessi elementi che si trovano nella carne (gli aminoacidi essenziali).

Tempi: Preparazione (20 min); Cottura (15 min);

Attrezzatura necessaria: robot tritatutto, 2 bicchierini da caffè, padella antiaderente diam. 32, tagliere e coltello a lama liscia, paletta da cucina, 2 cucchiaini, 1 cucchiaio, 1 paletta di legno, vassoio, 1 ciotola di medie dimensioni, carta da forno.

fase preparazione polpetteIngredienti (per 4 persone – circa 500 g di polpette):

Per l’impasto delle polpette:

  • Verdure in padella (carote e finocchi) – 150 g
  • Riso basmati integrale cotto – 150 g
  • Pangrattato (integrale) per impasto – 50 g
  • Farina di ceci – 1 cucchiaio pieno
  • Acqua per farina ceci – 2 cucchiai
  • Salsa di soia – 1 cucchiaio
  • Sale fino – ½ cucchiaino
  • Olio evo – 2 cucchiaini
  • Semi di girasole – 1 cucchiaio
  • Pangrattato per impanare polpette – 50 g

Per il sugo di pomodoro:

  • Passata di pomodoro o sugo pronto – 300 g
  • Olio di oliva – 2 cucchiai
  • Aglio – 1 spicchio

Ciuffi di carota – ½ bicchiere

Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link: https://www.lacuocainsolita.it/ingredienti/).

In caso di allergie…

Allergeni presenti: Cereali contenenti glutine, soia

Preparazione delle polpette

FASE 1: LE VERDURE E I CEREALI DEL FRIGO

Potete scegliere delle verdure in padella a vostro piacere e in base a quello che trovate in frigorifero. In questa ricetta io ho fatto rosolare uno spicchio di aglio in olio evo, buttato dentro le carote a rondelle e fatto cuocere per 10 minuti. Poi ho buttato in padella anche i finocchi e fatto cuocere tutto insieme per altri 10 minuti. Infine, ho aggiunto il sale.

Io ho sempre in frigorifero un cereale pronto. Questa volta usiamo il riso basmati integrale. Se non vi ricordate come è meglio cuocere i cereali in chicco, andate su https://www.lacuocainsolita.it/miglio-stufato/

FASE 2: IL PANGRATTATO

Meglio se integrale, perché è più ricco di fibre. Io lo ottengo spesso da una forma di pane secco. Basta mettere le fette secche nel mixer e tritare a massima velocità, fino a quando il tutto sarà polverizzato.

FASE 3: LA PREPARAZIONE DELLE POLPETTE

Il gioco è facile: nel bicchierino da caffè bagnate la farina di ceci con l’acqua e mescolate. Intanto mettete nel contenitore del robot tritatutto le verdure, il riso basmati, la salsa tamari, il sale e l’olio e frullate a massima velocità. Aggiungete quindi la farina di ceci idratata e il pangrattato. Dovrete ottenere un impasto abbastanza compatto.

Unite ora i semi di girasole e mescolate delicatamente (devono restare interi). Trasferite in un contenitore e ricavate con le mani delle polpette, che poi impanerete con del pangrattato integrale.

FASE 4: LA COTTURA

Mettete olio di oliva in padella, fatelo rosolare e buttate dentro l’aglio e i ciuffi verdi delle carote sminuzzati come fareste con del prezzemolo. Mettete a cuocere le polpette impanate, a fuoco medio-alto e fate rosolare per circa 5 minuti, poi girate con l’aiuto di due posate e fate altrettanto dall’altro lato. Trascorsi 10 minuti, mettete da parte un po’ di ciuffi verdi di carota soffritti e versate il sugo già pronto nella padella e fate scaldare tutto per altri 5 minuti.

Servite le polpette calde, con una forchetta e un cucchiaio per raccogliere bene anche il sugo al pomodoro.

CONSERVAZIONE

In frigorifero: 3-4 giorni

Le polpette crude: possono essere preparate anche il giorno prima e tenute in frigorifero fino alla cottura. Possono essere messe nel congelatore (su dei vassoi, separate tra loro) e conservate anche per 2-3 mesi. Una volta indurite, potete trasferirle nei sacchetti gelo.

Filetti di merluzzo alla mediterranea

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Il merluzzo e’ un pesce di mare molto presente sulle nostre tavole per la facilita’di preparazione sia fresco che surgelato. Ricco di proprieta’, alta percentuale di vitamine A e D, proteine e pochi grassi, si presta a ricette fantasiose sia a pranzo che a cena. La sua polpa bianca, morbida e delicata sara’ ancor piu’ apprezzata in questa ricetta profumata ed appetitosa.

 

Ingredienti:

 

400gr. di filetto di merluzzo fresco o surgelato

1 bicchiere di polpa di pomodoro

½ bicchiere di vino bianco secco

1 cipolla

1 spicchio di aglio

Olive taggiasche

2 cucchiai di capperi dissalati

1 peperoncino

Origano

Olio evo q.b.

 

In una larga padella soffriggere in due cucchiai di olio la cipolla e l’aglio affettati, aggiungere i filetti di pesce, lasciar insaporire poi, sfumare con il vino bianco. Aggiungere la salsa di pomodoro, le olive, i capperi, il peperoncino frantumato, l’origano, aggiustare di sale e cuocere per circa 15 minuti o sino a quando la salsa si sara’ addensata. Servire caldo preferibilmente con pure’ di patate.

 

Paperita Patty

Evitiamo di farci manipolare / 2

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Seconda parte 

Molto spesso non ci rendiamo conto di essere manipolati. Le emozioni che proviamo dovrebbero però metterci in guardia dal rischio che corriamo, ma non sempre siamo in grado di “tradurle” e di darci le corrette spiegazioni a livello razionale.

Quali sono queste emozioni e sensazioni? O almeno quelle che più facilmente si accompagnano alle situazioni manipolatorie? In questi casi è probabile che ne proviamo di due tipi principali, cioè la paura oppure il senso di colpa, a seconda delle modalità e dei comportamenti adottati dalle persone manipolatrici.

Che fondamentalmente possono avere o atteggiamenti più o meno aggressivi, che hanno appunto lo scopo di spaventarci, o più subdolamente comportamenti vittimistici, che vengono messi in atto con lo scopo di farci sentire inadatti nei nostri comportamenti e quindi di stimolare in vari modi in noi differenti sensi di colpa.

L’essenza del comportamento manipolatorio, che tende a far sì che le nostre reazioni siano confacenti con gli obiettivi del manipolatore, consiste nel farci fare qualcosa che in realtà noi, se non condizionati in qualche maniera, non faremmo o non vorremmo fare.

Questo condizionamento, dunque, viene attuato o attraverso atteggiamenti intimidatori carichi di una certa spesso sotterranea aggressività, e a volte con minacce più o meno velate, che hanno lo scopo di spaventarci, oppure con modalità vittimistiche.Dandoci la sensazione che il manipolatore stia subendo torti.

O che sia una persona sfortunata, maltrattata, offesa, ferita, non rispettata, ecc., in modo da sollevare in noi sentimenti pietistici che ci inducono a sentirci in colpa nei suoi confronti e quasi in dovere di riparare i torti che ha subito, anche se magari con quei torti noi non c’entriamo per nulla…

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della seconda parte)

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Allantè: La Creperia Torinese che Conquista i Palati

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SCOPRI – TO ALLA SCOPERTA DI TORINO
Nel cuore di Rivalta, un angolo di Torino che riesce a mescolare tradizione e innovazione, c’è un luogo che sta rapidamente diventando il punto di riferimento per gli amanti della crepes: la creperia Allantè. Non è solo un locale dove mangiare una crepes; è un’esperienza che unisce sapori unici, ingredienti freschi e l’ospitalità torinese, che riesce a rendere ogni visita speciale. Quello che rende questo posto unico non è solo la qualità dei suoi piatti, ma anche la passione con cui ogni creazione viene preparata, a partire dalla scelta degli ingredienti, fino alla realizzazione finale.
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Un Vero Esempio di Eccellenza Torinese
Quello che più colpisce dei torinesi è la loro voglia di scoprire e apprezzare le eccellenze gastronomiche locali. La creperia Allantè è senza dubbio un riflesso di questa filosofia. Situata a Rivalta, ma a pochi passi dal centro di Torino, Allantè non è solo un luogo dove fare uno spuntino veloce, ma un angolo di Torino che invoglia ad assaporare crepes preparate con ingredienti freschi e ricercati, scelti per offrire al pubblico un’esperienza culinaria indimenticabile. Ogni crepes racconta una storia fatta di tradizione e passione per la cucina, ed è proprio questo che rende il locale così speciale agli occhi dei torinesi.
La proposta culinaria di Allantè si distingue per l’uso di prodotti di alta qualità, che spaziano dalle crepes salate a quelle dolci, tutte realizzate con maestria e attenzione al dettaglio. Non c’è dubbio che i torinesi apprezzino la possibilità di gustare piatti che parlano il linguaggio del territorio, arricchiti da ingredienti stagionali e sapori autentici.
Sapori Salati che Raccontano il Territorio
Tra le crepes salate, spiccano alcune combinazioni che raccontano perfettamente il gusto della stagione e la qualità dei prodotti utilizzati. Ad esempio, quando arriva la stagione della zucca, Allantè offre una crepes davvero speciale, con la dolcezza della zucca abbinata a sapori intensi come quelli del prosciutto e della toma. Non meno apprezzata è la crepes con gli asparagi, una scelta che esalta la freschezza e la qualità degli ingredienti locali. Per gli amanti dei piatti più saporiti, la crepes con il pâté di olive e la toma piemontese rappresenta un incontro perfetto tra tradizione e creatività. Ma non finisce qui: ogni ingrediente, dal bacon croccante alle uova alla Bismark, passando per funghi freschi, patate e prosciutti di altissima qualità, viene combinato in modo sapiente all’interno di una crepes leggera, ma ricca di sapore.
Anche le crepes preparate con farina di grano saraceno offrono una variante altrettanto gustosa, ideale per chi cerca un’alternativa senza glutine ma non vuole rinunciare al gusto. L’attenzione alla qualità dei prodotti, l’uso di materie prime fresche e il rispetto per la stagionalità degli ingredienti sono elementi distintivi che hanno permesso alla creperia Allantè di conquistare i cuori dei torinesi, diventando un punto di riferimento per chi cerca una cucina genuina e saporita.
Le Crepes Dolce Tentazione per Ogni Palato
Se le crepes salate sono una delizia per i buongustai, quelle dolci non sono da meno. Allantè offre un’ampia selezione di crepes che soddisfano anche i palati più golosi. La classica crepes alla Nutella è un must, ma non meno invitante è quella con il gelato alla viola, un connubio di freschezza e dolcezza che saprà conquistare anche i più scettici. Per chi cerca qualcosa di più particolare, la crepes con caramello salato è una vera delizia per chi ama i contrasti tra dolce e salato. Non mancano poi le versioni più golose, come quella con cioccolato bianco e crema di castagne, che fanno venire l’acquolina in bocca solo a sentirle nominare.
Ogni crepes dolce è una vera e propria coccola, perfetta per chi vuole concedersi una pausa golosa, ma senza rinunciare alla qualità e alla freschezza degli ingredienti. La creperia Allantè sa come stupire con ogni preparazione, creando piatti che si adattano a tutte le preferenze, ma sempre con un tocco di classe che la distingue.
Per i torinesi, Allantè è ormai un appuntamento fisso, un luogo dove ritrovarsi con gli amici o in famiglia per gustare una crepes preparata ad arte, in un ambiente accogliente e rilassato. Non è solo una questione di cibo, ma di un’esperienza che si lega alla passione e alla cura per la cucina che i proprietari mettono in ogni piatto.
La creperia Allantè rappresenta un esempio perfetto di come la tradizione gastronomica torinese possa essere reinterpretata in modo originale, senza mai perdere di vista la qualità e la genuinità degli ingredienti. Ecco perché, se siete a Torino o nei dintorni, non dovete assolutamente perdervi questa meravigliosa creperia, dove ogni crepes è un viaggio nel gusto che merita di essere vissuto. Ogni piatto servito è il risultato di un’attenta selezione dei migliori prodotti del territorio, un lavoro che non solo valorizza la tradizione piemontese, ma che porta con sé un’innovazione che sa come conquistare i palati più esigenti. Un piccolo angolo di Torino dove il tempo sembra rallentare, permettendo ai clienti di vivere una pausa gastronomica indimenticabile, che lascia sempre il desiderio di tornare.
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NOEMI GARIANO

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

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A cura di Elio Rabbione

Le assaggiatrici – Drammatico. Regia di Silvio Soldini, con Elisa Schlott. Autunno 1943. La giovane rosa, in fuga da Berlino colpita dai bombardamenti, raggiunge un piccolo paese isolato vicino al confine orientale. Qui è dove vivono i suoceri e dove il marito, impegnato al fronte, le ha scritto di rifugiarsi in attesa del suo ritorno. Rosa scopre subito che il villaggio, apparentemente tranquillo, nasconde un segreto: all’interno della foresta con cui confina, Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo, Il Führer vede nemici dappertutto, essewre avvelenato è la sua ossessione. Una mattina all’alba Rosa viene prelevata, con altre giovani donne del villaggio, per assaggiare i cibi cucinati per lui. Divise tra la paura di morire e la fame, le assaggiatrici stringeranno tra loro alleanze, amicizie e patti segreti. Da un fatto vero, dal romanzo di Rosella Postorino. (Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho, Ideal, Nazionale sala 2 anche V.O., The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

A Working Man – Azione, thriller. Regia di David Ayer, con Jason Statham. Levon Cade è rimasto vedovo e da solo cresce la sua ragazzina, lavora come operaio edile, nascondendo allo stesso tempo la sua identità di ex Royal Marine e agente speciale antiterrorismo. Sino a quando viene rapita la figlia del suo capo e lui deciderà di ritornare in azione. Durata116 minuti. (Massaua, Ideal, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Berlino estate ’42 – Drammatico. Regia di Andreas Dresen. L’estate del ’42 è stata per Hilde la più bella della sua vita. Ha conosciuto e sposato Hans e ora aspetta un bambino. Ma Hans fa parte di un movimento antinazista clandestino, a cui lei stessa decide di aderire, ed insieme partecipano ad azioni molto rischiose. Catturata dalla Gestapo, dovrà partorire suo figlio in carcere, ma sarà quel bambino a darle forza nei momenti più bui. Durata 124 minuti. (Eliseo)

Biancaneve – Fiabesco. Regia di Marc Webbe, con Rachel Zegler e Gal Gadot. Biancaneve, bellissima principessa, è rimasta sola dopo la morte dei suoi genitori, il Re Buono e la Regina Buona, e deve combattere contro le macchinazioni della Regina Cattiva che vorrebbe vederla morta. Ha l’aiuto dei sette nani, che lavorano in una miniera di diamanti, e del ladro Jonathan. Durata 119 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 4, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Lingotto)

La casa degli sguardi – Drammatico. Di e con Luca Zingaretti, con Gianmarco Franchini. Marco ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcol e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenettrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. Beve tanto Marco, beve troppo. È in fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso. Per vivere si deve anestetizzare, dice. È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi. Anche il padre, testimone di questo lento suicidio, è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di “esserci”, la madre è mancata da qualche anno lasciando un grande vuoto. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà. Tratto dal libro di Daniele Mencarelli. Durata 109 minuti. (Romano sala 2, Uci Lingotto, Uci Moncalieri)

Il caso Belle Steiner – Thriller. Regia di Benoît Jacquot, con Guillaume Canet e Charlotte Gainsbourg. Lui, Pierre, è un insegnante di matematica e lei, Cléa, lavora in uno studio d’ottica, non hanno figli, conducono una vita tranquilla in una piccola città. Le loro vite vengono sconvolte quando Belle, la figlia di un’amica e alla quale hanno dato ospitalità, viene trovata uccisa nella sua stanza. L’uomo diventa il principale sospettato dal momento che era l’unico presente in casa nel momento del delitto. Tratto dal romanzo di Simenon “La morte di Belle”. Durata 97 minuti. (Nazionale sala 3)

Eden – Drammatico. Regia di Ron Howard, con Jude Law, Vanessa Kirby, Daniel Brühl e Ana de Armas. Nel 1939, il dottor Friedrich Ritter e sua moglie Dora fuggono dalla Germani di Hitler per trovare rifugio nell’isola di Floreana, nelle Galapagos. Troveranno una famiglia di coloni e saggeranno l’arrivo di una sedicente quanto felina baronessa, con amici/amanti al seguito. Sul finale ci scapperà qualche morto, pur tra paesaggi e panorami mozzafiato, rinunciando a quello studio di caratteri che in un cinema autentico, senza fregature, dovrebbe essere tutt’altra cosa. Grandi mezzi produttivi, insoddisfacenti interpretazioni, strombazzata presentazione in anteprima mondiale all’ultimo Torino Film Festival. Possiamo benissimo risparmiarci il dovere di vederlo (ho già dato, in quell’occasione). Durata (prolississima) 129 minuti. (Ideal, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

FolleMente – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Eduardo Leo e Pilar Fogliati, e con Emanuela Fanelli, Maria Chiara Giannetta, Claudia Pandolfi, Vittoria Puccini, Maurizio Lastrico, Rocco Papaleo, Claudio Santamaria. Dopo l’enorme successo di “Perfetti sconosciuti”, Genovese sceglie di seguire le avventure – e i tanti sentimenti – di Piero e Lara, gli scombussolamenti più intimi che hanno inizio con il primo incontro, fatto per conoscersi meglio. Non devono prendere piede gli aspetti esteriori appunto, ma è necessario entrare nelle teste di ognuno e chiedersi quanto conosciamo davvero di noi stessi quanto prendiamo una decisione? E se dentro di noi esistessero più versioni del nostro IO, ognuna con qualcosa da dire? È uno svelare a poco a poco i pensieri più nascosti e le battagli interiori che tutti siamo portati ad affrontare, la volontà decisionista, e gli aspetti più romantici, le spinte impulsive con le paure e le disillusioni (per la parte femminile), l’idealizzazione e l’Eros e la parte più irrazionale di noi tutti (per la parte maschile). Durata 97 minuti. (Massaua, Nazionale sala 4, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Guida pratica per insegnanti – Commedia. Regia di Thomas Lilti, con François Cluzet e Vincent Lacoste. Siamo al rientro dalle vacanze estive, all’inizio di un nuovo anno scolastico, e tra i docenti dell’istituto arriva Benjamin, un giovane dottorando senza borsa di studio che accetta di fare il supplente di matematica per potersi pagare gli studi. Spinto anche dalla famiglia a fare questa prima esperienza nell’insegnamento, Benjamin capirà presto quanto sia difficile questo lavoro. I suoi colleghi, con più esperienza di lui e momto affiatati tra loro gli mostreranno quanta dedizione e tenacia ci vogliano per anda avanti in questa professione. Il sistema dell’istruzione pubblica è un vero e proprio campo di battaglia, in piena crisi ed estremamente fragile. Benjamin dovrà contare sulle proprie forze e affrontare le dure prove alle quali verrà sottoposto, in un mestiere che si rivelerà più impegnativo e serio rispetto a quello che aveva immaginato. Durata101 minuti. (Classico, Due Giardini sala Ombrerosse)

Lee Miller – Drammatico, biografico. Regia di Ellen Kuras, con Kate Winslet, Alexander Skarsgard, Marion Cotillard e Hosh O’Connor. Lee, ex modella statunitense per Vogue dall’età di 19 anni e grande appassionata di fotografia, parte per l’Europa durante la Seconda Guerra Mondiale in veste di fotoreporter proprio per la celebre rivista. La sua missione sarà quella di documentare le atrocità della guerra e mostrare al mondo il vero volto della Germania nazista. Attraverso i suoi scatti denuncerà i crimini perpetrati nei confronti degli ebrei e delle minoranze nei campi di concentramento. La giornalista produrrà un enorme archivio tra foto e appunti lasciando un’inestimabile testimonianza di quel periodo durissimo in cui lei stessa dovrà fare i conti con alcune verità del suo passato. Durata 116 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Greenwich Village sala 3)

Nonostante – Drammatico. Regia di e con Valerio Mastandrea, con Dolores Fonzi, Barbara Ronchi e Laura Morante. Un uomo trascorre serenamente le sue giornate in ospedale senza troppe preoccupazioni. È ricoverato da un po’ ma quella condizione sembra il modo migliore per vivere la sua vita, al riparo da tutto e da tutti, senza responsabilità e problemi di alcun genere. Quella preziosa routine scorre senza intoppi fino a quando una nuova persona viene ricoverata nello stesso reparto. È una compagna irrequieta, arrabbiata, non accetta nulla di quella condiziione soprattutto le regole non scritte. Non è disposta ad aspettare, vuole lasciare quel posto migliorando o addirittura peggiorando. Vuole vivere come si deve o morire, come capita a chi finisce lì dentro. Lui viene travolto da quel furore, prima cercando di difendersi e poi accogliendo qualcosa di incomprensibile. Quell’incontro gli servirà ad accettare che se scegli di affrontare veramente il tuo cuore e le tue emozioni, non c’è alcun riparo possibile. Durata 92 minuti. (Romano sala 1)

No Other Land – Documentario. Un premio agli European Film Awards e altre candidature, una regia collettiva di quattro cineasti, per raccontare le immagini di Bazsel Adra, attivista palestinese, che inizia i propri ricordi con l’arresto di suo padre mentre manifestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, testimonianze vive, e di Yuval Abraham, giornalista israeliano, prima di una tregua, nei territori invasi dal sangue e dalle morti, tra gli orrori che ogni giorno invadono Israele e Palestina, l’insieme di 19 villaggi della Cisgiordania che è Masafer Yatta, le abitazioni in antiche grotte e un’economia a carattere rurale, esplosioni, bombe su scuole e ospedali, carneficine. Durata 96 minuti. (Fratelli Marx sala Chico V.O.)

Operazione Vendetta – Azione. Regia di James Hawes, con Rami Malek, Laurence Fishburne e Rachel Brosnahan. Un crittografo della Cia perde la moglie in un attentato terroristico a Londra. Deciderà di passare all’azione con una pericolosissima missione di vendetta, nel tentativo di scoprire chi ci sia dietro quella morte: da Berlino a Casablanca a Istanbul, dovrà combattere e destreggiarsi tra spie e sparatorie e mercenari pronti a tutto. Nella scoperta finale di macchinazioni e inattesi giochi politici. Durata 123 minuti. (Ideal, Lux sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Puan – Il professore – Commedia drammatica. Regia di Maria Alche e Benjamìn Naishtat, con Marcelo Subiotto e Leonardo Sbaraglia. Marcelo è un insegnante di filosofia all’Università pubblica di Buenos Aires, quando viene a mancare il suo mentore il posto è vacante: sarebbe lui ad aspirarvi se un nuovo “pretendente”, famoso alle cronache anche per la sua relazione con una famosa attrice. Una vera lotta per la cattedra e con essa la situazione del paese che sta degenerando. Durata 109 minuti. (Centrale V.O.)

Senza sangue – Drammatico. Regia di Angelina Jolie, con Demian Bichir e Salma Hayek. Manuel Roca, in un paese imprecisato, viene ucciso nella sua casa da un gruppo di uomini feroci e senza scrupoli: ma prima di morire riesce a mettere in salvo la sua bambina, Nina. Scoperta, verrà nascosta ancora a quegli uomini dal giovane Tito. Anni dopo, Nina, divenuta donna, si presenterà davanti a quell’uomo per rivedere con lui il proprio passato. Quinto film di Jolie nelle vesti di regista, il film è tratto dal romanzo omonimo di Alessandro Baricco. Scrive tra l’altro Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “(Jolie) non sempre riesce a esprimere radice e vita poetica dei sentimenti, allentando in dialoghi di servizio l’azione interiore e il cuore del problema.” Durata 91 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Fratelli Marx sala Harpo anche V.O., Ideal)

La storia di Patrice e Michel – Drammatico. Regia di Olivier Casas, con Yvan Attal e Mathieu Kassovitz. 1948. Michel e Patrice, due bambini di 5 e 7 anni, dopo essere stati abbandonati dalla madre in un campo estivo nei pressi di La Rochelle, fuggono nella foresta in seguito alla scoperta del cadavere del proprietario del posto che si è suicidato. Lì sopravvivono per sette anni e affrontano insieme continue avversità che fortificano ancora di più il loro legame. Patrice protegge sempre Michel arrivando pure a digiunare per di far mangiare lui. Trascorrono molti anni. Michel si è sposato, ha due figli, ed è diventato architetto. Patrice in vece è medico ed è direttore di una clinica ma un giorno sparisce. Così Michel molla tutto e lascia lasua famiglia per ritrovare il fratello che si è rifugiato in Canada. I segreti del loro passato continueranno però a tormentarli, anche a distanza di tempo e dall’altra parte del mondo. Durata 106 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Greenwich Village sala 1)

Sons – Drammatico. Regia di Gustav Moller, con Sidse Babett Knudsen e Dar Salim. Il film narra la storia della guardia carceraria Eva, la cui professionalità viene messa iun discussione dalla giustizia, dal momento in cui l’assassino di suo figlio viene rinchiuso nella prigione dove lei lavora. La donna chiede di essere trasferita nel reparto dove è detenuto i’omicida, senza rivelare, però, il legame che lei ha con il carcerato. Il desiderio di vendetta di Eva cresce sempre più, fino a mettere in gioco la sua morale e anche il suo stesso futuro. Durata 100 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Sotto le foglie – Commedia, thriller. Regia di François Ozon, con Josiane Balasko, Ludivine Sagnier e Hélène Vincent. La premurosa nonna Michelle vive la sua tranquilla pensione in un piccolo villaggio della Borgogna, vicino alla migliore amica Marie-Claude. Michelle non vede l’ora di trascorrere l’estate con il nipote Lucas, ma quando sua figlia Valérie e Lucas arrivano a casa le cose iniziano a prendere una strana piega e nulla sembra andare per il verso giusto: Valérie mangia dei funghi velenosi raccolti da Michelle e il ritorno di Vincent, il figlio di Marie-Claude appena uscito di prigione, sembra sconvolgere ulteriormente gli equilibri. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Con la consueta sensibilità, Ozon descrive un paesaggio geografico e umano all’apparenza soave, dove le persone al contrario prima o poi mostrano comportamenti inaspettati, facendo emergere, sotto le foglie, il panorama problematico dei rapporti familiari e amicali, con la vicenda che si tinge di giallo, ambiguamente tra gesti amorevoli e sospetti atroci.” Durata 101 minuti. (Nazionale sala 1)

The last Showgirl – Drammatico. Regia di Gia Coppola, con Pamela Anderson e Jamie Lee Curtis. Shelly ha saputo che lo spettacolo di cui lei era la stella a Las Vegas sta per chiudere: dovrà cercare una sistemazione per vivere, forse dovrà rinunciare alle sue aspirazioni artistiche, pronte ancora per il futuro, sarà necessario per lei rivedere i rapporti con la sua figlia Hannah che ha sempre abitato a Tucson, affidata a conoscenti, una ragazza che vede nella professione della madre il motivo che le ha sottratto affetti e l’abitudine a stare insieme. Davvero è stato “normale” abbandonare tutto questo, per ritrovarsi adesso senza un futuro? Durata 88 minuti. (Fratelli Marx sala Chico, Reposi sala 4, Uci Beinasco)

The Shrouds – Segreti sepolti – Drammatico. Regia di David Cronenberg, con Vincent Cassel, Diane Kruger e Guy Pearce, Rimasto vedovo di Becca da quattro anni, Karsh ha faticosamente trovato il modo di elaborare il lutto. Grazie ai suoi ingenti mezzi finanziari ha fondato una società, GraveTech, che fabbrica sudari speciali, che permettono di riprendere con videocamere i defunti e di farli osservare post mortem ai congiunti attraverso un dispositivo elettronico. Soprattutto Karsh può così osservare Becca in ogni momento, anche morta. Così facendo, scopre un’anomalia nelle ossa di Becca, come se queste stessero mutando sottoterra. Nel frattempo il cimitero GraveTech, dove ha sepolto la moglie, subisce un atto di vandalismo, apparentemente riconducibile a un gruppo di ecoterroristi islandesi. Maury, cognato di Karsh, e Terry, la sua ex moglie e sorella di Becca, identica a lei tranne che per carattere e acconciatura, pensano che siano coinvolti servizi segreti russi e cinesi, interessati alle potenzialità strategiche offerte dai sistemi GraveTech. Durata 116 minuti. (Eliseo, Lux sala 2, Nazionale sala 4, Uci Moncalieri)

La vita da grandi – Commedia drammatica. Regia di Greta Scarano, con Matilda De Angelis, Yuri Tuci, Maria Amelia Monti e Paolo Hendel. Irene sta costruendo una vita regolare a Roma, quando è costretta a tornare a Rimini, la sua città natale, per prendersi cura di Omar, suo fratello autistico di 40 anni. Scoprirà che Omar ha idee chiare sul suo futuro: non vuole in nessun modo vivere con lei una volta che i genitori non ci saranno più. Convince Irene a tenere per lui un corso intensivo di adultità che gli permetta di essere autonomo, ma soprattutto di realizzare i suoi sogni, come partecipare al Talent che lo renderà un cantante famoso. Durata 90 minuti. (Reposi sala 4, Romano sala 3)