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PalaMusic – Beer 2015 è di scena a Casale

birra casale

Musica, birra artigianale e una ricca area giochi dalle ore 19,00 all’una di notte

 

I birifici artigianali sono stati i protagonisti della seconda serata di PalaMusic – Beer 2015, al PalaFiere del Quartiere Fieristico della Cittadella di Casale Monferrato. Discreto è stato l’afflusso del pubblico anche nella seconda serata, aninata dallo spettacolo di ballo country, a cura della scuola casalese Silviacountry, seguito dalla musica pop – rock dei Guardodentro band. Le proposte musicali continuano  sabato 27 a base di  disco dance con Dj Set by Doctorvoice. Infine, domenica 28, la musica chiude con la band Progetto Alpha che proporrà un Tributo ai Negrita.Ma “PalaMusic – Beer 2015” non è solo questo perché verrà allestita un’area giochi riservata a giovani e, perché no, meno giovani, dove i visitatori si potranno cimentare nel biliardino 11 contro 11,  nel toro meccanico e numerosi altri giochi.Per info: tel. 0142/418823, posta elettronica: palafierecasale@gmail.com

L'Ostensione perde la Protezione: nessuno ringrazia i 300 volontari per il lavoro svolto

protezione civile

prot civprot civ2SINDONE VILLAGGIOAVVISTAMENTI / di EffeVi

Alla conferenza stampa di chiusura si sprecano i superlativi (fuori luogo) e i ringraziamenti per tutti. Tranne che per la Protezione Civile. Eppure senza quei volontari – a suo tempo richiesti con insistenza al Comune – sarebbe stato tutto più difficile

 

Tempo di bilanci per l’Ostensione 2015: così, malgrado i numeri purtroppo meno entusiasmanti del previsto (come anticipato da Il Torinese), alla conferenza stampa di chiusura non si è fatta economia di trionfalismi e superlativi fuori luogo. Nessuno chiede una chiusura mesta, perché comunque è stato un avvenimento importante di cui Torino va giustamente fiera, ma insomma un po’ di sobrietà non guasterebbe. Persino i numeri sono stati aggiustati al rialzo aggiungendo, al dato certo delle prenotazioni, una stima a spanna di oltre un milione di persone che, secondo l’Arcivescovo Nosiglia – al momento impegnato in una singolare polemica con osti e ristoratori della movida – sarebbero stati “presenti nelle strade e nelle piazze della città”. Alla fine, rispetto al dato ufficiale di 1,5 milioni di visitatori, sinora accertato, gli organizzatori ne hanno dichiarati il doppio.

 

Generosi ringraziamenti sono stati tributati quasi a tutti: la cittadinanza, i Vigili Urbani e le Forze dell’Ordine, i “Viola”, che non sono i tifosi della Fiorentina, ma i volontari dell’organizzazione per l’Ostensione. Scriviamo “quasi” perché nessuno, né l’Arcivescovo, né il Vicesindaco Elide Tisi, incaricata del dossier delle attività operative per conto del Comune, ha voluto ringraziare i 300 volontari di Protezione Civile, inquadrati da 10 funzionari comunali, il cui ruolo per la riuscita dell’iniziativa è pure stato importante se non indispensabile. Curioso destino da Cenerentola, quello della Protezione Civile di Torino, uno tra i tanti “angeli custodi” che si tendono a dare per scontati, fino al giorno in cui il loro contributo non dovesse venire a mancare.

 

Pochi sanno infatti che il servizio ha una centrale operativa sempre attiva, che predispone in anticipo operazioni e strutture in casi di emergenza (dall’emergenza caldo ai rischi alluvione ai migranti da ospitare), che manda regolarmente personale operativo in altri teatri di emergenza, per esempio in caso dei terremoti in Emilia e Abruzzo. Insomma, i volontari sono sempre pronti, danno un contributo indispensabile, e ogni tanto ricordarsi di loro con un “grazie”, che proverbialmente non costa nulla, sarebbe buona cosa.

 

Anche perché “dimenticarsi” del lavoro della Protezione Civile per l’Ostensione richiede davvero una buona dose di sbadataggine: mobilitati su richiesta pressante della Curia al Comune ( documentata da una raffica di e-mail rimbalzate da un ufficio all’altro),  hanno assicurato il montaggio dei gazebo e l’assistenza ai pellegrini, in particolare ai disabili cui erano riservate le visite del mercoledì pomeriggio – oltre ad attività di servizio d’ordine e gestione del traffico. Tutte cose scritte nero su bianco nei piani ufficiali depositati in Comune e in Prefettura. Ora, già è stato poco simpatico chiedere ai volontari di Protezione Civile di allontanarsi al momento della visita del Papa: capiamo bene che fosse importante enfatizzare il ruolo dei volontari “viola” dell’Ostensione (per ragioni di immagine, visto che questi ultimi non sono certo altrettanto addestrati e formati). Ma almeno un “grazie” l’Arcivescovo, il vicesindaco o chi per loro poteva ricordarselo.

 

Anche perché a forza di fare questi sgarbi, si rischia di far perdere volontà ai volontari. Alla lunga, anche gli angeli custodi possono perdere la pazienza. Il che forse non lascerebbe Torino alla mercé della catastrofi naturali, ma, tanto per cominciare, comporterebbe un aumento dei costi per queste attività – date per scontate, ma essenziali – che il Comune avrebbe difficoltà a coprire. Meno male che resta sempre, quella sì, la Protezione Divina.

A Torino altri 500 migranti, la Regione: "Situazione sotto controllo"

“Nelle prossime settimane abbiamo intenzione di convocare una riunione con l’Anci per sensibilizzare i sindaci ad ampliare la rete su tutto il territorio, trasformando l’accoglienza da emergenziale in strutturale”

 

ProfughiL’assessore regionale all’Immigrazione, Monica Cerutti, ostenta tranquillità, dopo avere ha annunciato che il Ministero dell’Interno ha chiesto alle Regioni “un ulteriore sforzo nell’accoglienza dei migranti sul territorio”.tradotto in termini semplici significa che le Prefetture del Piemonte dovranno provvedere all’accoglienza di altre 1.307 persone. Questa la distribuzione nelle province: 523 a Torino, 217 a Cuneo, 159 ad Alessandria, 136 a Novara, 81 ad Asti, 67 a Biella, 65 a Vercelli, 59 a Verbania. In Piemonte le presenze al 22 giugno erano di 4.475 migranti. “Questa nuova ripartizione è stata fatta dal Ministero dell’Interno in un’ottica di riequilibrio delle presenze tra le Regioni – ha detto Cerutti – I numeri sono significativi ma non devono essere strumentalizzati perché la situazione al momento è sotto controllo. Nelle prossime settimane abbiamo intenzione di convocare una riunione con l’Anci per sensibilizzare i sindaci ad ampliare la rete su tutto il territorio, trasformando l’accoglienza da emergenziale in strutturale”. “Ho visitato una struttura di accoglienza ad Orta, dove l’amministrazione comunale è impegnata a creare le condizioni per coinvolgere i propri cittadini/e nel progetto di inclusione – ha proseguito l’assessora – Il nostro obiettivo deve essere aiutare i Comuni accompagnandoli rispetto alle attività di accoglienza, oltre a richiedere che il Governo definisca rapidamente gli incentivi ai Comuni virtuosi. Se in Piemonte tutti i Comuni si dichiarassero disponibili in proporzione ai loro abitanti, potremmo tranquillamente sostenere questi nuovi arrivi”.  

Firme tarocche, si attende il 9 luglio ma la questione per Chiampa & C. è squisitamente politica

chiampa renzi

Il sindaco Piero Fassino ha smentito di voler sostituire il governatore in una staffetta in Regione. Ma in politica le smentite sono spesso conferme. Chiamparino potrebbe ricandidarsi alla guida del Piemonte chiedendo però di fare piazza pulita dei suoi avversari interni

 

La vicenda delle presunte firme tarocche sta facendo dormire sonni non troppo tranquilli a Sergio Chiamparino e alla sua maggioranza. Manca una manciata di giorni, ormai, all’udienza del 9 luglio, quando il TAR dovrà esprimersi (possibile anche un rinvio) sulle per ora ipotetiche  firme false delle liste del Pd provinciale di Torino e di Cuneo e del listino regionale del Pd per Chiamparino, in occasione delle elezioni regionali del 2014. Il presidente del Tar Lanfranco Balucani aveva dichiarato a Repubblica:  “Posso dire solo che noi trattiamo tutte le cause come se fossero uguali, siano di destra che di sinistra. Di più non posso dire, anche perché qualsiasi risposta potrebbe essere utilizzata come anticipazione delle nostre decisioni”. 

 

Una perizia calligrafica valuterà se e quante firme sono state falsificate, e la battaglia tra i legali si giocherà anche sul numero di queste: sufficiente o meno ad invalidare le liste e, addirittura, di conseguenza, le elezioni? E’ la cosiddetta “prova di resistenza”. Le voci che circolano confermerebbero che esistono parecchie incongruenze nella raccolta delle firme: la sigla di chi avrebbe dovuto vidimarle è diversa da quella autentica, molti nomi e firme dei sottoscrittori delle liste sembrano scritti dalla stessa mano,  mancano timbri obbligatori, ci sono date incompatibili, e via dicendo. Ma la questione non e’ solo giudiziaria. Gli aspetti più delicati sono quelli politici. Chiamparino che farà ? Aveva già dichiarato che non era sua intenzione farsi macerare per mesi o anni in attesa di una decisione dei giudici.

 

Se le verifiche dovessero poi confermare che gli errori e le eventuali falsificazioni sono  tanto pesanti ed evidenti, allora c’è da giurare che il presidente si dimetterà ancor prima di dover essere obbligato a farlo. Il sindaco Piero Fassino ha smentito di voler sostituire il governatore in una staffetta in Regione. Ma in politica le smentite sono spesso conferme. Chiamparino potrebbe ricandidarsi alla guida del Piemonte chiedendo però di fare piazza pulita dei suoi avversari interni. Il premier Matteo Renzi ha fatto capire a Chiamparino che forse non è il caso di affrettare le dimissioni e ha dichiarato che Fassino è il sindaco ideale anche per la prossima volta. Lo scenario e’ ancora confuso. Quel che è certo per il Pd, comunque, sono le nubi che si  addensano all’orizzonte.

 

(Foto: il Torinese)

Un milione e mezzo di visitatori per la Sindone che chiude nel giorno di San Giovanni

DUOMO SINDONE

SINDONE VILLAGGIOSINDONE SICUREZZASINDONE VOLONTARIPer l’arcivescovo di Torino l’ostensione è stata una “esperienza travolgente alla quale la città ha partecipato con grande  entusiasmo. Il bilancio è più che positivo”

 

Anche il premier Matteo Renzi è arrivato a sorpresa alla vigilia della chiusura dell’ostensione. Il capo del governo è stato accompagnato nel Duomo dal  sindaco Piero Fassino e dall’arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia, reduce dalla due giorni di papa Francesco. Renzi ha rivolto i complimenti per il lavoro svolto ai volontari dell’ostensione uscendo dalla cattedrale. Sulla piazza ha concesso un po’ di tempo ai selfie dei pellegrini e dei turisti.

 

Per l’arcivescovo di Torino l’ostensione è stata una “esperienza travolgente alla quale la città ha partecipato con grande  entusiasmo. Il bilancio è più che positivo”. L’esposizione del sacro lino chiude i battenti nel giorno di San Giovanni dopo 67 giorni. Boom di presenze, ma non tante quant ci si aspettava: circa un milione e mezzo di pellegrini sono arrivati da ogni dove sotto la Mole. Il visitatore più illustre è stato ovviamente papa Francesco. “Non mi aspettavo che Torino – dice monsignor Nosiglia sul sito Ansa – rispondesse così bene, con entusiasmo e grande affetto”.

 

(Foto: il Torinese)

Dopo il papa arriva il premier: Matteo in visita alla Sindone (e a Fassino e Chiamparino)

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Qualche giorno fa anche la moglie di Renzi, Agnese, accompagnata dalla figlia Ester, aveva fatto visita in forma privata al sacro lino

 

Dopo la due giorni torinese di papa Francesco il premier Matteo Renzi oggi arriva a Torino nel penultimo giorno di Ostensione, direttamente da Bruxelles dove ha partecipato al vertice europeo sulla crisi ellenica. Prima la visita alla Sindone, poi  visiterà anche il Museo Egizio. Nella rinnovata sede museale sarà accolto dalla presidente Evelina Christillin e dal direttore Christian Greco. Oltre agli appuntamenti religiosi e culturali avrà modo di incontrare il sindaco Piero Fassino e il presidente della Regione, Sergio Chiamparino. DaTorino il premier partirà poi per Courmayeur, per inaugurare la nuova funivia del Monte Bianco. Qualche giorno fa anche la moglie di Renzi, Agnese, accompagnata dalla figlia Ester, aveva fatto visita in forma privata al sacro lino.

Ciao, Francesco! Prima il pranzo con i parenti piemontesi, poi il papa saluta la sua Torino

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papa 333papa vittorio 333Carla Bracchino è l’anziana  cugina che ospitava il papa nelle sue visite in città negli anni passati. Ed erano quattro anni che non incontrava il cugino salito al soglio di Pietro

 

Poco prima delle 17 la papa-mobile è uscita dall’Arcivescovado dove, in precedenza, papa francesco aveva pranzato con i suoi parenti piemontesi. Carla Bracchino è l’anziana  cugina che ospitava il papa nelle sue visite in città negli anni passati. Ed erano quattro anni che non incontrava il cugino salito al soglio di Pietro.  Stamane. Con lei anche il figlio, Maurizio Bracchino, con la famiglia, e gli altri parenti Vanna e Luca Bellero. Il corteo di auto al seguito della vettura bianca del pontefice è passato lentamente per piazza Solferino, tra gli applausi di migliaia di giovani dell’estate ragazzi e non. Papa Bergoglio, dopo la sua due giorni sotto la Mole,  ha definito la  visita a Torino “un ritorno a casa, in cui ogni  incontro è stato molto importante”, in particolare “la preghiera silenziosa davanti alla Sindone” e la visita alla Chiesa di santa Teresa dove si sposarono  i nonni. poi l’arrivo a Caselle da dove è ripartito per la Città del Vaticano.

 

(Foto: il Torinese)

Francesco nel tempio valdese: "Vi chiedo perdono per quello che la Chiesa vi ha fatto"

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Il papa: “Mi sento rattristato per le contese e le violenze tra cristiani”

 

E’ stato un incontro storico, quello di Papa Francesco, il primo pontefice a visitare un tempio valdese. Ad accoglierlo nella chiesa di corso Vittorio “Cada cosa en la vida”, un canto in lingua spagnola ha accolto il santo padre. A fare gli onori di casa il moderatore valdese, Eugenio Bernardini. Le due autorità religiose hanno pregato insieme.  Papa  Bergoglio ha chiesto perdono ai Valdesi per quanto è stato fatto nella storia fatto contro la loro professione religiosa dai cattolici. “Da parte della Chiesa Cattolica  vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!”. Ha detto, inoltre, il pontefice: “Mi sento rattristato per le contese e le violenze tra cristiani”. Ha commentato il moderatore valdese Bernardini: “Oggi papa Francesco ha varcato un muro alzato otto secoli fa”.

 

(Foto: il Torinese)

Francesco tra gli "ultimi" e il bagno di folla con i giovani: "Vivete, non vivacchiate"

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A tavola con detenuti, immigrati e clochard

 

Il papa ha pranzato in Arcivescovado con una famiglia rom (genitori e quattro figli) che abitavano nelle baracche di lungo Stura Lazio e ora sono seguiti da una comunità di religiosi e da una parrocchia, con alcuni clochard, undici minorenni carcerati al“Ferrante Aporti” e un gruppo di immigrati. Domani, invece, sempre lontano dai riflettori, il pranzo con i parenti torinesi e piemontesi. Nel pomeriggio, oltre alla visita al Cottolengo e alla Basilica di Maria Ausiliatrice l’appuntamento più affollato è stato quello con i giovani dell’Happening degli oratori, in piazza Vittorio.

 

 “Mi fanno tanta tristezza al cuore i giovani che vanno in pensione a vent’anni: sono invecchiati troppo presto”. Poi il tema dell’amore: “L’amore è anche casto, perché rispetta le persone e non le usa. La croce è il vero segno dell’amore, che  rappresenta il sacrificio”. Un riferimento anche alle vittime delle guerre, dallo sterminio degli ebrei allo stalinismo: “Perché le grandi potenze non hanno evitato tanto dolore? Che ipocrisia  parlare di pace, di dirsi cristiani e poi fabbricare o investire nelle armi.” Infine il suggerimento alle giovani generazioni: “Non invecchiate presto. Fate controcorrente. Siate creativi e portate qualcosa agli altri, siate al servizio, soprattutto dei poveri. E, come diceva Pier Giorgio Frassati, vivete, non vivacchiate”.

 

(Foto: il Torinese)

Il Papa in visita al Cottolengo: "Ammalati e anziani sono membra preziose della Chiesa"

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“Una mentalità che non fa bene alla società, e noi dobbiamo sviluppare degli anticorpi”

 

“Cari fratelli ammalati, siete delle membra preziose per la Chiesa, siete la carne del Cristo crocifisso che abbiamo l`onore di toccare e di servire con amore. Con la grazia di Gesù siete testimoni e apostoli della divina misericordia che salva il mondo”. Sono le toccanti parole del papa in visita al Cottolengo, la Piccola Casa della Divina Provvidenza, istituzione sociale e religiosa torinese che il santo padre non poteva non visitare. “Sono stati grandi  i progressi nella medicina e nell`assistenza sociale, ma è diffusa anche una cultura dello scarto, conseguenza di una crisi antropologica che non vede più l`uomo al centro, bensì il consumo e gli interessi economici. E tra le vittime di questa cultura dello scarto vorrei  ricordare in particolare gli anziani, numerosi in questa casa. La loro longevità non sempre è interpretata come un dono di Dio, ma talvolta come un peso difficile da sostenere, soprattutto quando la salute è compromessa. Una mentalità che non fa bene alla società, e noi dobbiamo sviluppare degli “anticorpi” contro questo modo di considerare gli anziani, o le persone disabili, quasi fossero vite non più degne di essere vissute”.

 

(Foto: il Torinese)