Da verificare molti aspetti anche sul ruolo della madre di Gabriele, Caterina Abbattista: cosa ha fatto il pomeriggio del delitto?
Gabriele Defilippi e Roberto Obert, in base la perizia effettuata da esperti, avrebbero preso parte insieme all’omicidio di Gloria Rosboch, l’insegnate di Castellamonte, uccisa lo scorso 13 gennaio. Il perito Roberto Testi saranno depositerà i dati solo lunedì, ma secondo le notizie trapelate si sarebbe riscontrato di un ematoma sul ginocchio della professoressa, compatibile con le reazioni della vittima, quando le venne stretta la corda con cui è stata soffocata. soffocata. I segni sul collo lasciano
ipotizzare un brusco scatto dal basso verso l’alto e dalla parte anteriore verso dietro, da parte di qualcuno seduto sul sedile posteriore dell’auto dove è stata assassinata la donna. Sulle gambe di Gloria, morta prima di venire gettata nella vasca nei campi di Rivara, sarebbero stati rinvenuti anche graffi, forse causati dal complice alla guida per cercare di bloccarla. Del resto, questo è all’incirca quanto
ha dichiarato Obert negli interrogatori. Scalciando, la Rosboch avrebbe rotto il parabrezza. Gli indagati sarebbero così autori materiali del delitto, ma si dovrà capire chi abbia impugnato la corta e l’abbia stretta al collo della professoressa.L’omicidio potrebbe essere avvenuto in una zona isolata sulla strada per Cuorgnè. Da verificare molti aspetti anche sul ruolo della madre di Gabriele, Caterina Abbattista: cosa ha fatto il pomeriggio del delitto?

Il congresso è strutturato su sessioni tematiche, per approfondire le questioni emergenti nella pratica dell’architettura del paesaggio. Ciascun tema pone al centro il progetto di paesaggio e la sua funzione di rigenerazione nei confronti di contesti ambientali, economici, sociali, culturali, storici, artistici
secondo il quale “Il tema del territorio, della sua valorizzazione e difesa è centrale ed è giusto che questo congresso si svolga nella nostra città che in questi temi ha uno dei suoi pilastri”. Il Congresso mondiale IFLA rappresenta un’occasione di particolare importanza per i professionisti del paesaggio provenienti dalle cinque Regioni IFLA, Africa, Americhe, AsiaPacifico, Middle East, Europa, e per quanti si occupano di paesaggio a diverso titolo, dai ricercatori e studiosi universitari ai politici, dai funzionari della pubblica amministrazione al mondo dell’associazionismo e delle organizzazioni non governative, alle imprese e aziende di settore. Per il nostro Paese, si tratta di un evento particolarmente significativo, che decorre a distanza di venti anni, da quando l’Italia ospitò a Firenze, nel 1996, il 33° Congresso mondiale della Federazione. Il tema
scelto per la 53ª edizione dell’IFLA World Congress è Tasting the Landscape, inteso come assaporare, gustare, provare: un significato che rimanda alla dimensione sensibile dei luoghi, invitando a non dimenticare gli aspetti emozionali e percettivi del paesaggio Argomento di grande attualità, si collega a temi strategici per il futuro dell’umanità, oggetto dell’attenzione delle Nazioni Unite e dei governi di numerosi Paesi nel mondo. Il congresso è strutturato su quattro sessioni tematiche, per approfondire le questioni emergenti nella pratica dell’architettura del paesaggio. Ciascun tema pone al centro il progetto di paesaggio e la sua funzione di rigenerazione nei confronti di contesti ambientali, economici, sociali, culturali, storici, artistici.
Per i rifiuti residuali non riciclabili, stimati al 2020 complessivamente pari a 671mila tonnellate, il piano prevede la loro valorizzazione energetica o direttamente nel termovalorizzatore di Torino (346mila tonnellate) o produzione di combustibile solido
IL DIBATTITO IN AULA
La crescita maggiore delle presenze a Padova (+118%), seguita da Venezia (+110%) Roma (+106%) Napoli (+100%), Torino (+77%); Verona (+65%), Bologna (+53%), Pisa (+49%), Firenze (+43%) e Siena (+27%)
l’andamento nelle 10 fra le principali città d’arte, con la crescita maggiore delle presenze a Padova (+118%), seguita da Venezia (+110%) Roma (+106%) Napoli (+100%), Torino (+77%); Verona (+65%), Bologna (+53%), Pisa (+49%), Firenze (+43%) e Siena (+27%). Dal 1995 al 2015 il turismo nelle città d’arte è cresciuto del 114% negli arrivi (circa 21 milioni) e del 100% nelle presenze (circa 53 mln). In aumento soprattutto la quota degli stranieri, passati dal 55,8% al 62,3% del totale. Nel 2015 gli arrivi nelle città d’arte sono stati 40,2 mln, ovvero il 36,8% del totale degli arrivi nel Belpaese: nel 1995 era il 28%, e le presenze si sono consolidate su 105,7 milioni, il 27,5% del totale in Italia (nel 1995 era il 18,4%).
La possibilità per gli edicolanti di vendere fiori, a condizione che non vi siano fioristi nel raggio di almeno 500 metri. Disposizioni applicative e durata della sperimentazione verranno stabilite successivamente


