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Carissima tav, 20 sindaci si rivolgono alla Corte dei Conti

notav striscionenotav manifestanteCome è noto, si parla di un aumento da 2,9 miliardi previsti a quasi 7

 

Il pasticciaccio della lievitazione dei costi della Torino-Lione, scoperto dal senatore Pd Stefano Esposito (vicenda che – quasi quasi – ha fatto ricredere il presidente Sergio Chiamparino sulla bontà dell’opera) ha dato un assist eccellente ai No- Tav. Ed ecco che prontamente, attraverso i sindaci contrari all’alta velocità ferroviaria viene presentato un esposto alla Corte dei Conti italiana, a quella d’oltralpe e  alla Comunità Europea sulle per lo meno presunte anomalie relative ai costi di realizzazione.

 

Come è noto, si parla di un aumento da 2,9 miliardi previsti a quasi 7. Sono una ventina i primi cittadini della Valle di Susa che hanno dato mandato agli avvocati Stefano Bertone ed Emanuele D’Amico. Gli stessi sindaci hanno anche chiesto ai presidenti del Senato e della Camera, di istituire una commissione di inchiesta parlamentare. Il ministro dei Tarsaporti Maurizio Lupi conferma, invece, che i costi non aumenteranno.

 

(Foto: il Torinese)

Stop alla pioggia ma in Piemonte restano i disagi del maltempo

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Le frane e gli allagamenti hanno lasciato il segno sul territorio

 

Dopo l’ondata di maltempo che ha flagellato la regione è tornato il sole Torna il sole sul Piemonte. Le frane e gli allagamenti hanno però lasciato il segno sul territorio. Ancora in difficoltà il Basso Piemonte, nel Novese e, al Nord, nel Biellese e nel Verbano Cusio Ossola. Qui il  livello dei laghi Maggiore e Orta è ancora superiore alla normalità. Terminata la pioggia, però, le acque dovrebbero calare  di 25-30 centimetri al giorno. Chiuso l’ospedale di Omegna, per consentire di liberare i locali da acqua e fango. Il sottosegretario Delrio, nell’annunciare la concessione dello stato di emergenza per le zone alluvionate, ha annunciato un nuovo piano del governo per la tutela del territorio nazionale contro le calamità naturali.

 

 MALTEMPO, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO REGIONALE

La pioggia non ha dato tregua al Piemonte: al nord le province più colpite sono state quelle di Biella, dove è alto il rischio frane, e quella di Verbania, con i laghi Maggiore e Orta sorvegliati speciali. In provincia di Alessandria si lavora per riaprire le strade e far rientrare gli allagamenti, soprattutto nelle periferie del capoluogo.

È quanto ha riferito martedì 18 novembre in Consiglio regionale l’assessore alla Difesa del suolo Francesco Balocco, informando l’Aula che è in corso la stima degli ultimi danni verificatisi. Al momento la quantificazione dei danni e delle necessità di interventi nell’evento di metà ottobre e del 4-5 novembre vede circa 10 milioni di euro spesi con ordinanze dai sindaci, mentre l’importo complessivo che è in corso di definizione supera i 100 milioni di euro, 10 già spesi per le emergenze, 40 per le urgenze non immediate e 50 milioni per la sistemazione e il completamento, senza tenere conto dei danni ai privati.

Balocco si è poi soffermato sulla visita ad Alessandria del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Graziano Del Rio e del capo della Protezione civile Franco Gabrielli.

Del Rio ha annunciato l’ammissibilità di sforare il patto di stabilità per consentire gli interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio, la possibilità per i Comuni di accedere a mutui a tasso zero per 3 miliardi, un piano nazionale con investimenti per 9 miliardi nei prossimi 7 anni e lo stanziamento nella legge di stabilità delle risorse per alimentare il fondo emergenze.

Il dibattito – per la maggioranza sono intervenuti i consiglieri Silvana AccossatoNadia ConticelliValter OttriaAntonio FerrentinoVittorio BarazzottoDomenico Ravetti (Pd) e Marco Grimaldi (Sel), per i gruppi dell’opposizione hanno invece parlato Paolo MighettiDavide BonoFrancesca FredianiGiorgio BertolaMauro CampoGianpaolo AndrissiFederico Valetti(M5S), Diego Sozzani e Massimo Berutti (FI) – si è sviluppato intorno alla constatazione che il disastrato stato del territorio italiano è una priorità assoluta, cui si deve mettere mano senza più ritardi, per evitare nuovi morti e per tentare di ridurre i rischi ai quali centinaia di migliaia di cittadini sono esposti ogni giorno.

Al termine è stata approvata all’unanimità la mozione, che aveva ottenuto un ampio parere favorevole il 17 novembre dalle Commissioni Ambiente (presidente Accossato) e Urbanistica (Conticelli), e che chiede alla Giunta di rivedere nel suo complesso il piano regionale strategico delle opere di difesa del suolo con riguardo sia allo stato idrogeologico territoriale, sia alla rete idrografica regionale. Sulla base di questo, si chiede di predisporre un elenco delle opere pubbliche da realizzare o ripristinare secondo priorità e pericolosità, e un piano di interventi di pulizia sui fiumi, in accordo con le comunità locali, attraverso tavoli di concertazione intercomunali, coordinati dalla Regione, organizzati tendendo conto delle aste fluviali e finalizzati alla prevenzione e al monitoraggio.

È stato invece respinto l’ordine del giorno, primo firmatario Mighetti (M5S), che chiedeva di riallocare gli stanziamenti previsti per la prosecuzione delle opere relative alla linea ferroviaria del Terzo valico dei Giovi (alta velocità Genova-Milano), impiegandoli per il ristoro dei danni alluvionali subiti dal territorio dell’Alessandrino.

 

MB/ABwww.cr.piemonte.it

 

(Foto: il Torinese)

Polizia “piccante”, potrà usare lo spray al peperoncino

POLIZIA CROCETTAPOLIZIA FESTALa bomboletta potrà essere utilizzata durante i servizi di ordine pubblico, quali cortei, manifestazioni e disordini negli  stadi

 

La sperimentazione durerà 6 mesi e inizierà dalle città di Torino e Milano. I reparti mobili della Polizia di Stato saranno dotati, oltre aI consueti “attrezzi del mestiere”, anche di spray al peperoncino. La bomboletta piccante potrà essere utilizzata durante i servizi di ordine pubblico, quali cortei, manifestazioni e disordini negli  stadi dove spesso la situazione degenera. E’ quanto previsto da una circolare diramata dal Dipartimento della pubblica sicurezza al fine di limitare al minimo il contatto fisico tra agenti di polizia e manifestanti. Sarà individuato un agente per ogni squadra, che sarà dotato del  nuovo dispositivo.

 

(Foto: il Torinese)

Tentarono di avvelenare vecchia zia: condannati a 10 anni

tribunaleLei 62 anni e il figlio 36 erano stati scoperti dalla polizia su segnalazione  dei medici della clinica che avevano trovato il veleno

 

La giustizia ha fatto il suo corso. Vi ricordate dell’assurda vicenda della donna e di suo figlio che avevavno tentato per tre volte di avvelenare la zia quasi centenaria per impossessarsi del suo patrimonio? I due sono stati condannati a 10 anni di reclusione.  Erano arrestati lo scorso mese di giugno in una dimora per anziani di Cavour. Avevano somministarto alla zia 97enne  alcune dosi di topicida. Lei 62 anni e il figlio 36 erano stati scoperti dalla polizia su segnalazione  dei medici della clinica che avevano trovato il veleno.

 

(Foto: il Torinese)

Stato di emergenza per i comuni alluvionati e arriva il piano del governo

Richiesta la possibilità  per i Comuni alluvionati di non essere vincolati dal patto di stabilità

 

alluvione

 

AGGIORNAMENTO

E’ in arrivo un piano del governo sul rischio idrogeologico. Lo ha annunciato ad Alessandria il sottosegretario Graziano Delrio. “Almeno potremo dire che abbiamo fatto tutto il possibile per proteggere un territorio tanto fragile come il nostro”, ha aggiunto Delrio all’Ansa. Intanto il governo concede ai Comuni danneggiati dal maltempo la dichiarazione di stato di emergenza

 

 

 

Dopo la tregua dei giorni scorsi è ancora pioggia incessante su tutto il  Piemonte. Nel Nord della regione si attende la nuova perturbazione e le province più colpite sono quelle di Biella, Alessandria e Verbania. E’ forte il rischio di  frane, e nel Vco si teme di nuovo per il livello dei  laghi Maggiore e Orta. Nell’Alessandrino si sta ripristinando la viabilità. Nel capoluogo si è intanto svolto l’incontro tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, e il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli.

 

Gli amministratori locali hanno chiesto il riconoscimento dello stato d’emergenza, con la possibilità  per i Comuni alluvionati di non essere vincolati dal patto di stabilità. Necessitano fondi per le opere urgenti. “In un mese siamo andati a bagno tre volte”, hanno dichiarato all’Ansa il sindaco di Alessandria e di Novi Ligure, Rita Rossa e Rocchino Muliere.

Frejus, ore 11,36: è caduto l’ultimo diaframma del secondo tunnel

frejus1frejus2Allo “storico” momento erano presenti  il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino

 

Abbattuto l’ultimo diaframma della seconda canna del traforo del Frejus. Ora è completato lo scavo della seconda galleria del tunnel autostradale di collegamento tra l’Italia e la  Francia.

 

Il progetto della  galleria di sicurezza parallela al traforo risale a 5 anni fa. Il costo complessivo dell’opera e’  pari a 407, milioni di euro, suddivisi tra i due Paesi. Nel maggio del 1979 era stato fatto cadere l’ultimo diaframma del traforo del Frejus, allora in costruzione.

 

Allo “storico” momento erano presenti  il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, i vertici delle due societa’ concessionarie, la nostra Sitaf e la francese Sftrf.

 

La seconda canna è lunga 12.878 metri, di cui oltre 6 mila sul territorio italiano. Il diametro è di 8 metri e disponedi 34 rifugi e 10 stazioni tecniche e di 9 bypass di cui 5 per la parte italiana che saranno terminati entro i prossimi due anni. Il traffico potrà circolare – o almeno così si prevede –  nel 2019, una volta finita la realizzazione degli impianti di ventilazione, illuminazione e antincendio.

 

(Foto: FMB – il Torinese)

 

Salva Piemonte, Chiamparino torna da Roma soddisfatto

chiampa scrivaniaREGIONE PALAZZOIl Piemonte ha risparmiato già 100 milioni di euro rispetto al passato e potrà fare affidamento su altri 110 milioni che verranno incamerati grazie all’aumento dell’irpef e del bollo auto

 

 AGGIORNAMENTO

Chiamparino, di ritorno dalla capitale ha detto che l’incontro, seppur interlocutorio è stato positivo.”Nessuno dei nostri temi è stato respinto emi pare che gli sforzi prodotti sia sul piano della riqualificazione del taglio della spesa sia sul piano della rimodulazione fiscale siano stati compresi”.

 

 

Missione (im)possibile per Sergio Chiamparino, accompagnato dal fido Aldo Reschigna, assessore al Bilancio? Oggi pomeriggio a Roma incontrano il ministro dell’Economia Padoan per cercare di convincerlo a intervenire a favore dei conti regionali dissestati. Il governatore dice di non voler chiedere soldi al governo (“non andremo a Roma con il cappello in mano”, aveva dichiarato tempo fa) ma intende dimostrare che la Regione ha preso provvedimenti seri e credibili per tamponare l’emorragia di risorse.

 

Intanto i due rappresentanti regionali dimostreranno al ministro che il Piemonte ha risparmiato già 100 milioni di euro rispetto al passato e potrà fare affidamento su altri 110 milioni che verranno incamerati grazie all’aumento dell’irpef e del bollo auto. Insomma, c’è buona volontà da parte piemontese. In cambio la Regione chiede al governo di dilatare i tempi del rientro dal disavanzo (oggi fissati a tre anni), di mantenere i mutui “preammortati” per due anni e di definire l’impiego dello “sbloccacrediti” (oltre 4 miliardi che rischiano di essere inseriti nel disavanzo dalla Corte dei Conti”.

 

In serata si saprà se il  progetto Salva Piemonte sarà accolto dal governo, dando una boccata d’ossigeno alle casse regionali e un minimo di speranza ai cittadini colpiti dall’aumento delle tasse regionali , definito dal governatore “una scelta obbligata”. Del resto, ha dichiarato Chiamparino alla Stampa: “sapevo che in regione non sarei salito su un calesse dorato. Penso che i piemontesi mi abbiano scelto proprio per questo”.

Morte della donna incinta e del bimbo, è polemica sul sistema sanitario

A Ciriè i medici avevano detto ai familiari che la bambina era persa. Dopo è iniziata  una corsa contro il tempo per trovare un’équipe di specialisti per affrontare l’emergenza

mauriziano

La vicenda è tristemente nota. Era incinta al settimo mese, la donna di 40 anni che è morta per una tragica fatalità, inciampando nella propria in casa. Nella caduta,  ha frantumato una porta a vetri che le ha tagliato l’arteria femorale. Un dramma doppio, poiché è morto anche il bimbo che aveva in grembo. L’incidente è accaduto a Varisella, in provincia di Torino. E’  stata portata in elisoccorso all’ospedale ma i sanitari non hanno potuto salvare né lei né il bambino.

 

Dopo la tragedia, la ricerca di eventuali responsabilità sui soccorsi e sulla gestione “politica” della sanità. “Chiedo all’assessore Antonio Saitta di venire a riferire in Aula già martedì prossimo per comprendere come sia potuto accadere un caso di questa gravità”. A dichiararlo il capogruppo di Forza Italia Gilberto Pichetto a seguito del decesso della donna all’Ospedale Mauriziano dopo il lungo calvario che ha dovuto subire nelle ore immediatamente successive all’incidente.

 

 “Cose del genere non possono e non dovrebbero avvenire. Più che le eventuali responsabilità, che spetterà ad altri accertare, quello che ci interessa è comprendere come può agire immediatamente la politica per migliorare il sistema sanitario. Abbiamo presentato un question time per approfondire immediatamente una vicenda che ribadisco ha una gravità assoluta”. 

 

Come ha evidenziato il quotidiano La Stampa,  già a Ciriè i medici avevano detto ai familiari che la bambina era persa. Dopo è iniziata  una corsa contro il tempo per trovare un’équipe di specialisti per affrontare l’emergenza. “Alle Molinette sono impegnati, al San Giovanni Bosco evidenziano che non è il loro turno per le criticità in arrivo dal 118. Alla fine Manuela Rosselli arriva in ambulanza al Mauriziano. Entra in sala operatoria”. Il resto è drammatica cronaca.

 

(Foto: il Torinese)

Il Kenia con Samuel Rutto domina la Turin Marathon

turin percorsoturin marathon 25mila tra atleti e  amatori  i protagonisti delle tre manifestazioni sportive

 

 

La Turin Marathon dominata dai keniani: il vincitore della categoria maschile è Samuel Rutto, che ha battuto i connazionali Ernest Ngeno e Samson Kagia. Lalli, arrivato quinto, è il primo degli atleti italiani. Per le donne, la vincitrice è Esther Ndiema. Ma salgono sul podio anche le italiane Anna Incerti e Deborah Toniolo, rispettivamente seconda e terza.

 

 

TURIN MARATHON 2014 – L’ANNO DEI DEBUTTANTI

 

La 28a edizione della Turin Marathon Gran Premio la Stampa si chiude con sorprese e cambi di scena, e come si prospettava alla vigilia, è stato il trionfo degli atleti debuttanti. La prima parte della gara maschile è stata ad appannaggio di un sestetto di keniani, che senza l’aiuto di pacemaker, hanno mantenuto un ritmo da 3’04’’, 3’05’’ al chilometro.

 

Una condotta di gara vissuta senza patemi dai battistrada keniani, mentre Andrea Lalli correva nel terzetto formato dall’ucraino Vasyl Matviycuk, e il marocchino Oukhrid Lhoussaine in ritardo di 30’’.Al passaggio della mezza maratona, dove il gruppo dei keniani transita in 65’23’’, si perde per strada Simon Njeri, mentre Lalli prosegue al suo ritmo gara facendo segnare 1h05’52’’. L’atleta molisano allunga al 22° chilometro, si sgancia l’atleta marocchino e i sei keniani si trasformano in un quintetto.

 

Lalli allunga ancora, tanto da avere un ritardo di soli 7’’, quasi a contatto con la testa della corsa.Ma i keniani sentono il fiato sul collo del portacolori delle Fiamme Gialle, si voltano e danno uno strappo decisivo e al 31° chilometro si ritrovano solo più in quattro e Lalli perde il terreno portando il distacco a 16’’.Dopo un’accelerata violenta si ritrovano in due al comando, Samuel Rutto ed Ernest Ngeno che iniziano a fare una corsa a due, testa a testa.

 

In piazza Carlo Felice la coppia continua a correre a spalla a spalla, fino a quando in via Roma Ngeno confonde un arco pubblicitario con quello dell’arrivo, alza le braccia in segno di vittoria, decelera, consentendo così a Rutto di avvicinarlo e superarlo nella volata finale. Il podio maschile è un trionfo keniano, con Rutto che chiude in 2h10’00’’, un secondo dopo Ngeno e terzo Masai in 2h11’16’’. Andrea Lalli sarà il primo degli italiani e chiude al quinto posto in 2h12’48’’.

 

L’atleta delle Fiamme Azzurre, Anna Incerti, è stata la vera protagonista della competizione in rosa. La palermitana ha condotto la gara in compagnia di Helena Kirop e di Esther Ndiema; una tattica che scorre liscia fino al 28° chilometro, dove rimangono accoppiate Ndiema e Incerti mentre perde contatto la Kirop.

 

L’esordiente 27enne, Ndiema, impone un cambio di marcia al 40° chilometro. La Incerti non riesce più a recuperare e l’africana taglia per prima il traguardo in 2h28’41’’, la rappresentante delle Fiamme Azzurre dopo 17’’ di distacco e sorprendentemente con un gran recupero terza Deborah Toniolo 2h3135’’.Alla competizione è seguita la conferenza stampa dove il presidente della Turin Marathon, Luigi Chiabrera, ha espresso grande soddisfazione per il numero di partecipanti, un leggero incremento rispetto al 2013 e per il folto pubblico lungo il percorso, che ha accolto con molto calore, indistintamente, gli atleti della Maratona, della StraTorino e della Junior Marathon con tanti bimbi e famiglie al seguito.

 

Andrea Lalli si è ritenuto soddisfatto dalla prestazione e ha raggiunto l’obiettivo delle 2h12’ – “Devo imparare a gestire al meglio la gara – ha spiegato – forse avrei dovuto farlo verso il 30° chilometro. Mi sono demoralizzato quando i keniani hanno accelerato”.Tra le donne, la giovane vincitrice Ndiema ha spiegato di non avere una tattica di gara precisa, essendo al battesimo sulla distanza. Al quarantesimo chilometro si è sentita in forma e ha continuato a spingere.Anna Incerti ha dichiarato “Ho sofferto negli ultimi quattro chilometri la corsa ad elastico dell’avversaria e non me la sono sentita di fare la volata e questo mi ha consentito di apprezzare di più il calore del pubblico torinese”.

 

Infine, la grande sorpresa, Deborah Toniolo, che dopo una corsa prudente ha recuperato al 39° chilometro la keniana e ha confermato di essersi goduta la gara. Torino è stata la terza maratona al rientro dopo la gravidanza.Nello stesso giorno si è svolta, subito dopo la maratona, la StraTorino manifestazione non competitiva di 7,5 chilometri a cui hanno preso parte dodicimila partecipanti. Un evento rivolto a tutti, da zero a novant’anni, chi camminando e chi correndo. Grande festa anche per i bambini e le famiglie con la Junior Marathon, corsa riservata agli under 11 che hanno percorso l’ultimo chilometro della maratona, anche qui grande partecipazione.

 

 

(Foto: Turin Marathon – Fonte: ufficio stampa)

 

 

Le_vie_del_percorso_2014.pdf

 

 

 

   

Tasse & proteste, si rompe il Chiampa – incantesimo?

ghinottochiampa fassino2Ghino – vero nome Ghinotto – era fglio di Tacco, senese ghibellino giustiziato dai guelfi.  Decise di darsi alla macchia per vendicare il padre e perpetuarne l’eredità politica. Raccolse intorno a sé un gruppo di ribelli ed espugnò la rocca di Radicofani, con l’intento di riportare allo splendore i ghibellini sconfitti, esercitando nel frattempo il buongoverno sul suo villaggio.Ghino di Tacco era anche lo pseudonimo con cui Bettino Craxi firmava i suoi corsivi al vetriolo sull’Avanti!, dopo aver assunto con orgoglio l’identità del “Robin Hood”  ghibellino cui Eugenio Scalfari, per condannarlo, l’aveva paragonato.

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 Per la prima volta dall’inizio della legislatura, l’opposizione di centrodestra ha deciso di non far sconti alla maggioranza. Anche i pentastellati si sono scagliati contro la “Chiampa-tax” e persino i Fratelli d’Italia, nel loro piccolo, hanno fatto sentire la propria voce organizzando una manifestazione popolare sotto le finestre del Consiglio

 

Con una certa apprensione i consiglieri regionali hanno registrato l’appello lanciato dal presidente Chiamparino affinchè la manovra finanziaria, che dovrebbe salvare il bilancio dell’ente, sia approvata entro fine anno. Significa che sui banchi di Palazzo Lascaris si mangerà il panettone e si stapperà lo spumante a S. Silvestro? E’ molto probabile, perché diversi provvedimenti finanziari sono ancora in discussione in commissione mentre altri non sono stati neppure presentati dalla Giunta.

 

Inoltre, c’è da segnalare che, forse per la prima volta dall’inizio della legislatura, l’opposizione di centrodestra ha deciso di non far sconti alla maggioranza, lanciando strali contro la manovra “tutto tasse” e dichiarandosi disponibile sia a presentare ipotesi alternative, sia a contrastare in modi decisi l’adozione delle misure avanzate, come l’aumento di addizionale Irpef e bollo auto e la nuovissima “tassa-caldaie”. Anche i pentastellati si sono scagliati contro la “Chiampa-tax” e persino i Fratelli d’Italia, nel loro piccolo, hanno fatto sentire la propria voce, addirittura organizzando una manifestazione popolare sotto le finestre del Consiglio, una protesta per “la casa e il lavoro”. 

 

Grande sorpresa di tutti, sia per le modalità che per  i temi della protesta della “ggente”, tipicamente ascrivibili a una matrice di sinistra. Infatti, era da mesi che in via Alfieri non si presentava più nessuno a protestare, esattamente dall’avvento della nuova Giunta… che strana coincidenza! Ma ormai l’incantesimo è rotto e le proteste,più o meno spontanee, ricominciano: si vede proprio che quando la sinistra smette di fare la sinistra, allora alla destra non resta che rilevarla.

 

Il debito-monstre della Regione non è certo imputabile a Chiampa, in sei mesi neppure un super-amministratore come lui avrebbe potuto fare tanto. Però, il fatto di doversene far carico è forse effetto della pena del contrappasso di dantesca memoria. Infatti, chi ricorda più che quando lasciò il Comune aveva portato Torino al non invidiabile primato di città con il maggior debito pro-capite d’Italia? A Palazzo di Città per ora ignorano, signorilmente, questo triste lascito e si dedicano a cose più frivole.

 

In settimana il sindaco Fassino, dopo il severo monito dell’arcivescovo emerito Poletto,  ha dichiarato che non seguirà Roma, Milano, Bologna e altre metropoli nell’iniziativa, illegittima, di trascrivere i matrimoni gay contratti all’estero. Queste unioni verranno invece inserite in un registro speciale, senza effetti per  l‘anagrafe. Insomma, una non-soluzione che è sembrata stonare con il classico rigore etico sabaudo. In materia, infatti, fa ancora testo la risposta che, oltre 300 anni fa, il barone Leutrum, fiero ugonotto, diede in punto di morte a chi gli proponeva di farsi battezzare: “O bon Barbett, o bon cristian!”. Che tradotto oggi, varrebbe: o Piero, dopo una vita da mangiapreti, non ti salvi l’anima in corner obbedendo al cardinal Mazz… Severino!

 

Ghinotto