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Il programma di Chiamparino: “al lavoro per il lavoro”

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“Ci prepariamo a governare con l’umiltà di chi intende ascoltare e con la determinazione di chi vuole decidere”

 

chiamp consiglioIl governatore piemontese Sergio Chiamparino ha illustrato al Consiglio regionale il proprio programma per i prossimi 5 anni di  amministrazione: “Il lavoro è la speranza, il futuro, la base della cittadinanza, e pertanto sarà il punto di riferimento e verifica del nostro operato”. Questa la priorità secondo il presidente regionale. Ecco, per punti, una sintesi del suo intervento:

 

Lavoro. Sarà l’alfa e l’omega di questa legislatura. Nella regione che ha guidato la rivoluzione manifatturiera italiana deve compiersi una nuova rivoluzione. Per sostenerla, punteremo a creare un ambiente amico del lavoro e dell’impresa, stabilire con le imprese e le parti sociali un rapporto di ascolto reciproco e di decisioni condivise, perché il lavoro non si crea solo con le leggi e le delibere.

Legalità. Torino e il Piemonte sono stati fino ad oggi un sistema sano, senza episodi di corruzione, e questo è orgoglio di tutti. Ma bisogna rafforzare le difese costruendo una cultura della legalità capace di espellere il germe della criminalità organizzata, e la Regione deve diventare un punto di riferimento per affrontare la sfida della legalità per tutti.

La macchina regionale. Per far ripartire il Piemonte occorre per prima cosa rendere più efficiente e più giusta la macchina regionale, che va riorganizzata. Vogliamo ridurre i costi della politica, allineando le indennità dei consiglieri a quelle del sindaco di un capoluogo. Una maggiore trasparenza si ottiene anche semplificando le procedure e riducendo la burocrazia, utilizzando i fondi europei per digitalizzare e rendere accessibili in rete i dati sugli appalti e le gare, promuovendo l’autocertificazione, lanciando le zone a burocrazia zero.

Sanità. I principali obiettivi sono garantire alle persone uno stato di salute sempre migliore, diminuire le liste di attesa, attirare investimenti, promuovere una sanità pubblica sostenibile sul piano finanziario ed evitare di appesantire il carico fiscale, e se possibile riducendo i ticket. La programmazione va costruita con i sindaci e tutti i protagonisti del sistema sanitario. L’integrazione tra pubblico e privato è possibile, a condizione che indirizzi e controlli pubblici siano puntuali e efficaci e che i privati concorrano al loro raggiungimento. Per realizzare queste linee, occorre riorganizzare la rete ospedaliera integrando la rete territoriale con gli ospedali, rilanciando la prevenzione e i modelli positivi negli stili di vita. La medicina di base deve essere la prima tappa della presa in carico (e non dello ‘scarico’) del paziente, attraverso un lavoro integrato e organizzato che non si limiti alla produzione di ricette. Le Città della Salute di Torino, nell’area del Lingotto, e di Novara e il decollo dei nuovi ospedali di Biella e di Alba-Bra sono al centro di questo progetto. Mancano i fondi nel Patto nazionale per la salute, ma non ci scoraggiamo perché troppi ospedali hanno più di 70 anni ed è necessario un graduale rifacimento con risorse pubbliche e private.

Trasporti e infrastrutture. I nostri obiettivi principali sono la programmazione integrata del trasporto gomma/rotaia attraverso lo sviluppo del progetto di Metropolitana regionale; la liberalizzazione (che non significa privatizzazione) attraverso gare per lotti funzionali, la revisione del contratto di servizio con Trenitalia. Queste linee di azione non sono in alternativa alle grandi opere già avviate, come la Torino-Lione, che dobbiamo accompagnare scegliendo tra progetti di crescita duratura per la Valsusa, ed il Terzo valico.

Innovazione. Fare innovazione significa prima di tutto attirare nuove risorse umane. La sfida è quella di garantire migliori opportunità di studio e formazione per i giovani, ripristinando il livello di borse di studio precedente gli ultimi tagli, assegnandole a tutti coloro che ne hanno diritto. Vogliamo aumentare la percentuale di laureati e far diminuire la dispersione scolastica, incrementando il lavoro giovanile.

Fondi europei. Come è noto, i fondi europei 2014/2020 rappresentano una delle poche possibilità di finanziamento per far ripartire la crescita in Piemonte nei prossimi anni. Presenteremo in luglio il piano dettagliato dei progetti, che si concentrerà su alcuni filoni precisi, come i poli e le piattaforme tecnologiche, l’informatizzazione della pubblica amministrazione, il sostegno al credito.

Terrritorio e crescita. Natura, territorio e paesaggio vanno preservati attraverso il lavoro intelligente dell’uomo. Occorre ridurre il consumo di suolo e accompagnare la promozione con un costante impegno di riambientazione paesaggistica, come dovrà avvenire zone di Langhe-Roero e Monferrato Patrimonio dell’umanità. Vogliamo investire sulle risorse locali, offrendo nuove opportunità anche occupazionali a chi vive in montagna, puntare sul turismo naturalistico.

Agricoltura. E’ un asse portante dell’economia piemontese e che ha bisogno di sostegno e di innovazione. Partendo dalla politica agricola nazionale e comunitaria, che ha garantito in misura accettabile le tradizionali produzioni piemontesi, si deve con un uso opportuno del Piano di sviluppo rurale accentuare specificità come la filiera corta e garantita, l’inserimento dei prodotti locali di qualità nelle grandi reti distributive, la collaborazione con l’Università e l’Istituto Zooprofilattico per il costante sviluppo delle garanzie di sicurezza alimentare.

Turismo e cultura. Se la terra e il paesaggio sono alla base del nostro turismo, la cultura ne è il polo trainante che deve produrre la coscienza civile della comunità, da finanziare con i fondi pubblici, e organizzare manifestazioni che creino lavoro e producano risorse stando sul mercato. Il turismo è un settore in crescita che richiede progetti mirati ed una governance efficace.

Coesione sociale e diritti. Senza coesione sociale non c’è crescita né cittadinanza. Lavoro e sostegno al reddito sono i cardini dei diritti fondamentali di tutti i piemontesi, così come la casa e la scuola, da declinare intorno alla centralità della famiglia come cellula-base di una comunità che è cambiata sul piano demografico, sociale, culturale e di politiche sociali che devono avere nella civil partnership il proprio punto di riferimento. In questa direzione vogliamo agire anche con un sostegno particolare alle politiche per l’infanzia, per offrire a tutte le famiglie la possibilità di poter inserire negli asili nido e nelle scuole materne i propri figli, liberando così anche nuove potenzialità di lavoro delle donne. Le politiche per la casa devono passare attraverso il riordino delle ATC e un piano di housing che risponda a bisogni ormai molto differenziati – edilizia sociale, convenzionata, universitaria – che attinga i suoi finanziamenti nel pubblico, nel privato e nel privato sociale.

 

Ci prepariamo a governare con l’umiltà di chi  intende ascoltare e con la determinazione di chi vuole decidere.

 

(Foto: Consiglio regionale del Piemonte)

 

Saldi: flop in periferia, meglio nei centri commerciali

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saldisssIn centro città (in particolare via Roma, via Lagrange, via Garibaldi, piazza San Carlo e via Po) gli affari non sono andati malissimo per gli esercenti, anche se il giro è stato quasi lo stesso dei giorni normali. Forse i torinesi sono abituati alle promozioni continue

 

Sarà anche stato il tempo incerto di sabato e domenica, ma i primi giorni della stagione estiva dei saldi non sono andati granchè bene. Di gente se n’è vista tanta, confermano i commercianti. Purtroppo, però, la quantità di ingressi nei negozi non ha corrisposto agli acquisti effettuati.

 

Le indagini pre-saldi da parte di Ascom e Confesercenti prevedevano una spesa media per famiglia di circa 200 euro e un incremento del 10% negli acquisti da parte dei torinesi. Al momento tali previsioni sono state smentite.

 

In centro città (in particolare via Roma, via Lagrange, via Garibaldi, piazza San Carlo e via Po) gli affari non sono andati malissimo per gli esercenti, anche se il giro è stato quasi lo stesso dei giorni normali. Forse i torinesi sono abituati alle promozioni continue durante l’anno che i commercianti sono costretti ad effettuare a causa della crisi e , alla fine, i saldi non rappresentano più una novità.

 

Presi d’assalto i centri commerciali: le Gru di Grugliasco, l’8 Gallery del Lingotto, la Rinascente e – fuori porta – Mondo Vicino di Mondovì. Qui le cose sono andate decisamente meglio, dato il pienone assoluto che ha dato riscontri in proporzione al numero delle persone.

 

Decisamente negativo, invece, il bilancio nelle zone periferiche della metropoli. Anche in vie commerciali come via Nizza o via Fabrizi i saldi hanno fatto registrare un flop di presenze e  – soprattutto – di affari. Il periodo delle vendite promozionali è ancora lungo, fino a fine agosto. Ai negozianti non resta che sperare.

Kappa Futur Festival, il Beat conquista Torino

Evento nell’evento l’esibizione, rigorosamente live, degli italiani The Bloody Beetroots con un vero e proprio show fatto di musica e giochi di luce su un palco progettato apposta per loro

 

kapap2Tra i tanti volti, età, colori, stili, i tanti accenti e anche lingue differenti che abbiamo incontrato è difficile tracciare l’idenkit del partecipante tipo al Kappa Futur Festival. Una cosa è certa: il denominatore comune delle migliaia di persone accorse è il beat. Nemmeno la pioggia li ha fermati e hanno ballato in 30 mila sabato dalle 12.00 alle 24.00 e ieri dalle 10.00 alle 24.00, per un totale di ventisei ore di intrattenimento a tutto volume.

 

Tantissime le proposte musicali per un programma intenso e pieno di highlights. Infatti la line up è di respiro internazionale: la star canadese Richie Hawtin, Marco Carola – uno dei dj italiani più seguiti al mondo, gli statunitensi Maceo Plex e Derrick May, lo svedese Adam Beyer, il duo berlinese Tale Of Us, i fratelli inglesi Disclosure. Evento nell’evento l’esibizione, rigorosamente live, degli italiani The Bloody Beetroots con un vero e proprio show fatto di musica e giochi di luce su un palco progettato apposta per loro.

 

Da registrare la partecipazione di tanti artisti torinesi tra cui Gandalf, Lollino, Just A Mood, Decoside, che si sono alternati sui diversi palchi raccogliendo l’entusiasmo dei loro concittadini e non solo. Novità di quest’anno le performance Vinyl Only: sul Dora Stage si sono esibiti quattro tra i più importanti interpreti della scena old school americana suonando unicamente con il supporto di dischi in vinile.

 

L’organizzazione – Movement – ha saputo come sempre garantire l’ottima riuscita del festival. Vanto dell’Italia, come unico evento capace di reggere il confronto con l’offerta dei festival internazionali, è alla sua terza edizione e possiamo star certi che ne vivremo ancora molte.

 

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Krabozzo che bontà!

krabonfotoDa gustare esclusivamente a pranzo e preparato con lo stesso impasto della pizza, pare  un mix tra un panino, una piadina e un calzone, sfornato caldo caldo e farcito con ingredienti a scelta sempre dop  e dal costo accessibile che varia dai 5 ai 6,5 euro

 

C’è un luogo a Torino, nel cuore della Crocetta, dove è possibile gustare una pizza, una focaccia, o anche una farinata, preparata con farine rigorosamente biologiche del Mulino Sobrino, miscelate con acqua di montagna e lasciate lievitare a lungo.  A seconda poi, dei gusti personali, è possibile abbinare alla pizza il prosciutto cotto alla brace di Bosses, mozzarella di bufala dop anche affumicata, crudo di Parma e anche il parmigiano Vacche Rosse, il tutto accompagnato da pomodoro San Marzano proveniente da coltivatori Presidio  Slow Food.

 

Passando infatti per corso Luigi Einaudi 25, tra la chiesa della Crocetta e corso De Gasperi, ci si imbatte nella pizzeria Krabon, che accoglie i propri clienti in un intimo salottino al piano di sopra, ma è il servizio d’asporto con consegna a domicilio  che rende interessante questo luogo, poiché non è semplice reperire e assaporare comodamente dalla poltrona di casa dei prodotti pronti e di alta qualità. E volendo si possono scegliere anche dietetici carpacci e insalate.

 

Ma l’alternativa esclusiva prelibata che propone Krabon è il golosissimo Krabozzo.  Da mangiare esclusivamente a pranzo e preparato con lo stesso impasto della pizza, pare un mix tra un panino, una piadina e un calzone, sfornato caldo caldo e farcito con ingredienti a scelta sempre dop  e dal costo accessibile che varia dai 5 ai 6,5 euro.

 

Ecco tutte le tipologie:

  • il Cotto: pomodoro San Marzano, fior di latte piemontese, prosciutto cotto 5,00€
  • il Re: pomodoro San Marzano, fior di latte piemontese, melanzane, parmigiano reggiano Vacche Rosse 5,50€
  • l’Ortolano: pomodoro San Marzano , fior di latte piemontese, zucchine, melanzane 5,50€
  • lo Strà: prosciutto cotto, stracciatella, zucchine 6,00€
  • il Ciccio: fior di latte piemontese, salsiccia fresca del salumificio Chiapella, friarielli, olio piccante 6,00€
  • il Crudo: prosciutto crudo di Parma, mozzarella di bufala affumicata D.O.P., melanzane 6,50€
  • il Boss: pomodoro San Marzano, bufala D.O.P., prosciutto della Valle d’Aosta cotto alla brace, basilico 6,50€

Una innovazione gastronomica golosa tutta da gustare.

 

Pizzeria Krabon,  corso Luigi Einaudi 25 – Torino

(Foto: il Torinese)

 

Segnali anticrisi: siamo leader nel turismo. E riparte il Metrò

La crisi continua, soprattutto dal punto di vista dell’occupazione giovanile, ma si incomincia a sperare per il futuro. Riprendono i lavori di costruzione della tratta Lingotto-Bengasi

 

turisti 2La nostra è la regione italiana con il più elevato  tasso di crescita delle presenze turistiche negli ultimi dieci anni.  Dalla Reggia di Venaria al Museo Egizio, dalle Langhe appena inserite nei siti dell’Unesco come patrimonio dell’Umanità alle mostre d’arte di livelli internazionale di Torino. 

 

I segnali di ripresa di Torino e del Piemonte ci sono e a confortarli sono i dati resi noti oggi dal Servizio Studi di Intesa Sanpaolo, secondo i quali la nostra è la regione italiana con il più elevato  tasso di crescita delle presenze turistiche negli ultimi dieci anni. metro 21

 

Il 46% in più tra il 2001 e il 2013. L’annuario statistico “Piemonte in cifre”,  stilato dal gruppo bancario con Unioncamere, Confindustria e Unicredit indica che nel 2013 le presenze sono aumentate a 12,69 milioni, con un incremento del 2,2% rispetto all’anno scorso.

 

Soddisfatto il sindaco Piero Fassino: “Il forte investimento perseguito dalle istituzioni torinesi e piemontesi in cultura e valorizzazione del ricco patrimonio storico e paesaggistico sta dando risultati straordinari. La cultura come fattore costitutivo, e non semplicemente aggiuntivo, dello sviluppo. E la ricchezza del territorio piemontese come leva di attrazione e di investimenti”.

“Ci sono tutte le condizioni – ha concluso Fassino – perché Torino e il Piemonte possano cogliere la grande opportunità offerta da Expo 2015 in vista del quale è stato predisposto un programma di eventi e iniziative di straordinaria intensità e forza”.

 

Anche sul fronte delle grandi opere, se la Tav è ancora in fase di stallo, va sottolineato che oggi è stato siglato  il contratto tra Infra.To e  il Consorzio Cooperative Costruzioni per la ripresa dei  lavori di costruzione della tratta Lingotto-Bengasi della linea 1 della metropolitana torinese. Entro luglio partiranno  i lavori del cantiere che durerà all’incirca 3 anni con la messa in esercizio della linea  nel 2017.

 

(Foto: il Torinese)

Quando a proteggere i negozi sono le “ronde pusher”

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salvarioEvidentemente lo spacciatore, con il suo “servizio d’ordine”, spaventa più delle forze di polizia i delinquentelli di quartiere

 

Il caso del farmacista di via Berthollet, Mauro Guzzinati, è paradossale. essere costretti a difendersi da scippi e furti chiedendo la protezione di chi fa parte di quel mondo criminale. La vicenda della farmacia di San Salvario (nella foto la chiesa di largo Saluzzo, simbolo del quartiere) , sollevata dalla redazione torinese di Repubblica e salita all’onore delle cronache nazionali è ormai nota. Il farmacista, stufo di furti ai danni del suo negozio da parte di giovani furfanti che, anche se cattuarti dalla polizia tornavano in libertà e diventavano recidivi dopo pochi giorni, ha ottenuto la protezione di un pusher.

 

Evidentemente lo spacciatore, con il suo “servizio d’ordine”, spaventa più delle forze di polizia i delinquentelli di quartiere. Il patto tra spacciatore e farmacista è che quest’ultimo, in cambio di protezione, non chiami la polizia a disturbare il pusher. E quando la misura è colma, anche le persone più oneste perdono la fiducia e si arrendono all’evidenza. Ovvio che l’etica e la moralità sono subito state tirate in ballo e il dibattito impazza in città.

 

Il presidente della circoscrizione 8, di cui fa parte San Salvario, Mario Levi, è sconsolato. Si chiede che fine farà il quartiere che, nonostante l’impegno di polizia e carabinieri, vede crescere di giorno in giorno la piccola criminalità. E se un giorno alla vigilanza dei pusher dovesse sostituirsi quella di delinquenti che chiedono il pizzo in cambio di protezione?

 

 Il  quotidiano il Giornale di oggi fa un parallelo con lo scandalo suscitato a suo tempo dalle ronde leghiste nella sinistra benpensante. Si chiede il quotidiano milanese: “meglio le ronde di spacciatori?”. Insomma, la situazione è controversa. Ciò che emerge chiaramente è che la movida di San Salvario, pur avendo in parte riqualificato la zona, non è servita ad allonatanare la criminalità.

 

(Foto: il Torinese)

Biennale de la Danse sotto la pioggia

Defilè Il Defilè, la  parata inaugurale della Biennale de la Danse è giunto a Torino,  per la prima volta in Italia

 

La pioggia non ha fermato gli 800 danzatori italiani e francesi che hanno sfilato per le vie del centro storico di Torino. 

 

Il violento temporale scoppiato nel pomeriggio li ha costretti a ripararsi sotto i portici di piazza San Carlo, ma lo spettacolo non si è fermato per molto.

 

Il Defilè, la  parata inaugurale della Biennale de la Danse è giunto a Torino,  per la prima volta in Italia.

 

Torinodanza Festival/Fondazione del Teatro Stabile di Torino ha curato l’iniziativa che ha visto sfilare anche centinaia di  marionette e burattini.

Fiat leader al Salone dell’Auto. A Milano, però

fiat fcaFIAT FACCIATASi tratta di un evento apripista per Expo 2015. La casa automobilistica (ex) torinese prenderà parte alla rassegna espositiva con tutti i marchi

 

La prima uscita in grande stile della nuova Fca – Fiat Chrysler Automobiles, che nascerà ufficalmente il prossimo primo agosto, sarà il Milano Auto Show che si terrà nel capoluogo lombardo nel mese di dicembre, dall’11 al 21.

 

Si tratta di un evento apripista per Expo 2015. La casa automobilistica (ex) torinese prenderà parte alla rassegna espositiva con tutti i marchi del gruppo. Una manna per gli organizzatori, che grazie a questa prestigiosa adesione potranno attrarre più facilmente altri marchi automobilistici.

 

Ad annunciarlo con soddisfazione è Giuliano Cazzola, patron della Promotor, società organizzatrice dell’evento. In un primo tempo il Lingotto nicchiava (alcuni sostengono per il parere contrario del sindaco di Torino, Piero Fassino, “geloso” di Milano). Poi è arrivato il sì dai piani alti. Del resto, ora che la città della Mole è orfana del Salone, le case automobilistiche devono trovare altre soluzioni.

 

I promotori dell’evento milanese ringraziano Sergio Marchionne per aver dato, con la sua partecipazione all’Auto show, un nuovo segnale di fiducia per la crescita del Paese.

 

(Foto: il Torinese)

Costadoro cerca il barista perfetto

La gara prevede un massimo di 30 concorrenti i quali dovranno regolare la macinatura di un macinadosatore, realizzare 4 espressi e 4 cappuccini e pulire la postazione in un tempo massimo di 11 minuti

 

coffee

 Il Costadoro Coffe Lab Diamante, in via Teofilo Rossi 2 angolo via Lagrange, sarà teatro nei giorni 5 e 6 luglio della tappa torinese della competizione nazionale organizzata dall’INEI, Istituto Nazionale Espresso Italiano, per decretare il miglior barista d’Italia.

 

Costadoro , che dal 1890 lavora il caffè a regola d’arte, ed è un punto di riferimento per gli amanti del caffè a Torino, sin dalla prima torrefazione in via Pietro Micca, nonché cultore nella diffusione del caffè espresso italiano in tutto il mondo, e’ ora alla ricerca del barista perfetto per L’Espresso Italiano Champion dell’INEI.

 

La gara prevede un massimo di 30 concorrenti i quali dovranno regolare la macinatura di un macinadosatore, realizzare 4 espressi e 4 cappuccini e pulire la postazione in un tempo massimo di 11 minuti. Il vincitore rappresenterà l’azienda Costadoro alla finale di Londra il 3 ottobre presso The Royal Automobile Club .

 

In premio per chi passerà la selezione di Torino Costadoro offrirà il viaggio e il pernottamento per la finale di Londra. Per le iscrizioni si può contattare la seguente mail:francesca.oliva@costadoro.it. Che vinca il migliore!

  
Clelia Ventimiglia

L’inferno diventa estasi nell’atmosfera rétro di Gualazzi

Successo per “Welcome to my hell tour 2014”. E Venaria Real Music continua fino al 31 luglio

 SANREMO ITALIAN SONG FESTIVAL

Per il calendario di proposte del festival Venaria Real Music ieri sera si è esibito, nella sontuosa cornice del Cortile delle Carrozze della Venaria Reale, Rapahel Gualazzi con il suo “Welcome to my hell tour 2014”, partito lo scorso 26 giugno da Verona per presentare il nuovo album “Happy Mistake”. Complice il bel tempo, che in questa estate non è affatto scontato, il successo è stato grande con più di 1.200 spettatori.

 

Assolutamente nessun inferno, ma un’estasi dalle atmosfere anni ’20 e ’30 durata un’ora e mezza, dalle 22.00 alle 23.30. Gualazzi con il suo pianoforte, dal quale raramente ha distolto lo sguardo, ha conquistato il pubblico con i suoi brani e forse anche con quella timidezza e quell’incedere un po’ goffo ma spontaneo che lo contraddistinguono. Ad accompagnarlo una band di nove musicisti, sette dei quali francesi tra cui tre meravigliose coriste che non dimenticheremo facilmente.  Il repertorio swing e jazz, che oscilla tra italiano e inglese, riporta la mente dei nostalgici all’intramontabile Fred Buscaglione e a Paolo Conte e forse ci fa venire voglia di suggerire a Raphael di scrivere qualche pezzo in italiano in più.

 

A rendere la serata ancora più perfetta: l’iniziativa di aprire la Reggia ai partecipanti che, con il solo biglietto del concerto, possono ammirare lo sfarzo e la magnificenza delle sale interne, visitare le mostre attuali, prendere un aperitivo nel cuore della Reggia al Caffè Degli Argenti, passeggiare nei Giardini e assistere a qualche sorpresa come, per esempio, il Teatro dell’Acqua della Fontana del Cervo proprio all’ingresso, nella Corte d’onore. Una vera e propria danza dei cento getti d’acqua che arrivano fino ad un’altezza di 12 metri seguendo il ritmo di musiche antiche e contemporanee con l’aggiunta di proiezioni di luci e particolari effetti.

 

Il ricco programma, quasi interamente dedicato alla scena italiana, con uno sguardo particolare rivolto alla canzone d’autore e al jazz continua fino al prossimo 31 luglio, ancora per quattro imperdibili giovedì:

Giovedì 10 luglio
Ezio Bosso & Mario Brunello – Sulle radici

Giovedì 17 luglio
David Hansen con l’Orchestra Montis Regalis – Rivals arias for Farinelli & co.

Giovedì 24 luglio
Cristiano De Andrè in concerto

Giovedì 31 luglio
Vinicio Capossela e la Banda della Posta

 

Il consiglio, se avete perso la serata di ieri, è di non perdere le prossime.

Biglietti acquistabili online su Ticketone.it, dai rivenditori autorizzati del circuito, al centro prenotazioni telefonico della Reggia e anche la sera stessa dei concerti presso la biglietteria.

 

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