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Fiat vuo’ fa’ l’ americana? E Moody’s le taglia il rating

Il rating è stato tagliato in relazione alla performance più debole del previsto nell’esercizio fiscale 2013 e per le sfide che la società si trova ad affrontare per raggiungere gli obiettivi. Alle prese con il problema cassa integrazione a Mirafiori, aumentano le preoccupazioni per il duo di Fca  Elkann – Marchionne

 

 

fiat 500Mentre i poteri forti della Torino bene continuano a beatificare la “trasferta” della Fiat negli Stati Uniti via Londra e Amsterdam, come salvifica operazione per l’economia subalpina e nazionale, una nuova tegola cade sull’azienda ormai  “torinese” solo tra virgolette. Moody’s, infatti, ha abbassato il ‘Corporate Family Rating’ di Fiat a ‘B1’ da ‘Ba3’. 

 

Il rating è stato tagliato in relazione alla performance più debole del previsto nell’esercizio fiscale 2013 e “per le significative sfide che la società si trova ad affrontare per raggiungere gli obiettivi di quest’anno”, si legge in una nota.

 

Il rating B1 riflette, inoltre, i limiti di Fiat all’accesso del cash flow di Chrysler e la dipendenza dell’azienda dal mercato europeo. Sul giudizio dell’agenzia hanno pesato anche  la veloce erosione della redditività in Sudamerica, la considerevole  sovracapacità in Italia senza immediati piani di aggiustamento.

 

Dopo il duro scontro con l’imprenditore Della Valle, la situazione difficile per la cassa integrazione a Mirafiori (e a Termini Imerese, dove i parroci locali hanno chiesto ai fedeli di scendere in piazza a fianco degli operai), si aggiungono nuove preoccupazioni per il duo Fca Elkann – Marchionne.

 

(Foto: il Torinese)

Miracolo Venaria, la reggia nella Top 100 dei musei

Quando, negli anni ’90 del secolo scorso (fa un po’ effetto dirlo) l’idea del recupero strutturale e funzionale del complesso alle porte di Torino incominciò a tradursi in realtà, si trattava del più grande progetto d’Europa nell’ambito dei beni culturali. Una sfida che oggi si può dire sia stata vinta

 

venariaUn bilancio di tutto riguardo, quello del 2013, per la reggia di Venaria che ha raggiunto quota 670 mila visitatori. Ma il risultato più soddisfacente lo evidenzia il direttore della residenza reale,  Alberto Vanelli: in questi giorni  la Venaria reale è stata inserita nella classifica dei 100 musei top del mondo stilata da Wikipedia. Il dato conferma che le istituzioni in questi ultimi anni hanno visto giusto nell’individuare la cultura come volano per il rilancio sociale ed economico territoriale. Quando, negli anni ’90 del secolo scorso (fa un po’ effetto dirlo) l’idea del recupero strutturale e funzionale del complesso alle porte di Torino incominciò a tradursi in realtà, si trattava del più grande progetto d’Europa nell’ambito dei beni culturali. Una sfida che oggi si può dire sia stata vinta. Il remake dell’immagine di Torino dovuto alle Olimpiadi invernali del 2006, ha trovato nella residenza reale  uno dei tasselli fondamentali affinché la città continui ad essere conosciuta non più come polo industriale (tanto più oggi che la Fiat è “emigrata”), bensì come una delle capitali culturali europee. Il trend positivo in questo senso è confermato dalle presenze turistiche che fanno di Torino una delle mete più ambite in concorrenza con Roma, Firenze e Venezia, aspetto soltanto fino a qualche anno fa inimmaginabile. Soprattutto nei weekend la nostra città è presa d’assalto dai turisti di ogni parte del mondo, nota positiva da registrare in questa difficile fase di crisi. E’ di questi giorni la notizia che la Città di Torino entrerà nel Consorzio La Venaria Reale, che gestisce la struttura. L’intesa è stata raggiunta tra il presidente della Reggia, Fabrizio Del Noce, e il sindaco, Piero Fassino. Per il momento Venaria chiude i battenti  e a marzo riaprirà  con una grande esposizione sugli Este,  la prima di una serie dedicata alle Corti italiane nel Rinascimento.

 

DOMANDA E RISPOSTA: La reggia di Venaria fa parte del circuito delle residenze reali. Di cosa si tratta?

 

Le residenze reali sono un complesso sistema di palazzi, “vigne”, ville, castelli, con le proprie aree di pertinenza, facenti capo all’originario impianto della corona di delitie (secondo la celebre definizione di Amedeo di Castellamonte del 1674) voluta dalla dinastia sabauda attorno a Torino, in un disegno dinastico che si associa inscindibilmente alla costruzione della capitale barocca. Successivamente, questo primo nucleo si è venuto ampliando fino a comprendere nuove residenze, dimore ed estensioni territoriali per il loisir (soggiorno e svago) sovrano, coinvolgendo sin dall’origine le maestranze più qualificate e gli architetti di maggiore rilievo presso la corte: Juvarra, Guarini, Pelagi, i Castellamonte solo per citare i principali. Tralasciando le residenze comprese nell’area cittadina – Palazzo Reale, Palazzo Madama, Palazzo Carignano, il Castello del Valentino, Palazzo Chiablese e Villa della Regina, recentemente restituita al pubblico – il percorso inizia dalla residenza di Venaria Reale. La Reggia della Venaria offre ai visitatori l’esperienza di un unicum ambientale e architettonico restituito alla fruizione dal recente, ampio, intervento di restauro e riallestimento. Oltre all’imponente reggia barocca con i suoi giardini, a Venaria si può visitare l’annesso borgo, parte integrante del disegno castellamontiano per il complesso venatorio, il Parco della Mandria e il Borgo Castello, che ospitano, oltre agli appartamenti reali ottocenteschi, il Centro Internazionale del Cavallo. Poco distante da Torino, su una collina morenica che sovrasta la piana, si trova il Castello di Rivoli, già ambizioso progetto dinastico di Vittorio Amedeo II per una reggia suburbana a imitazione della francese Versailles, rimasto incompiuto e che oggi, restaurato e riallestito, ospita uno dei principali musei di arte contemporanea europei. Fanno parte di questa complessa corona di residenze la deliziosa, geniale, Palazzina di Caccia di Stupinigi e il dinastico Castello di Moncalieri, con i suoi appartamenti testimonianza del gusto di Vittorio Emanuele II per un certo genere di arredo, sinonimo anche di una profonda trasformazione nel cerimoniale di corte e nel loisir sovrano. Proseguendo l’itinerario si raggiunge Racconigi con il Castello Reale, appartenuto al ramo laterale dei Savoia-Carignano, convertito da Carlo Alberto in residenza privilegiata per le ‘Reali villeggiature’. Ma questa nuova, ampliata “corona di delizie” comprende pure il Castello di Pollenzo, oggi sede dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, ed anche di una struttura alberghiera, di un ristorante, di una cantina per la conservazione dei grandi vini, ed è sede dell’associazione Slow Food; il Castello Ducale di Agliè con i suoi giardini all’italiana e alla francese (ormai noti al grande pubblico) su disegno di architetti paesaggisti di rilievo europeo; il Castello di Govone con le sue preziose decorazioni lignee. Infine, la residenza più a sud del circuito sabaudo, parte integrante del comprensorio turistico che collega le valli di Pamparato e Mondovì alle stazioni termali di Lurisia e Vinadio, è il Castello Reale di Casotto, ossia la trasformazione ottocentesca dell’antica Certosa di Valcasotto, voluta da Carlo Alberto e in parte trasformata da Vittorio Emanuele II, come confortevole “romitaggio” tra i boschi. Al termine di questo tour tra saloni, gallerie sontuose, giardini storici e parchi secolari, il viaggiatore forse avrà avuto una fugace visione della vita di corte ai tempi dei Savoia, parte dei fasti e i costumi delle corti reali europee.

 

(Fonte: Piemonte Italia – Foto: Reggia di Venaria)

 

 

Sanremo, Perturbazione in arrivo

La loro influenza melodica deriva da gruppi come Oasis e Rem per dirne alcuni, hanno inciso brani sia in italiano che in inglese, dimostrando di avere grande inventiva nella scrittura dei testi nonché nella composizione della musica stessa

perturbazione

 

Volete un buon motivo in più per seguire il Festival della Canzone Italiana di quest’anno, l’intramontabile Festival di Sanremo? Al leggendario Teatro Ariston saranno protagonisti tra i big della musica i italiana i torinesi Perturbazione (nella foto). Saranno in gara con due brani: “L’unica” e “L’Italia vista dal bar”.

 

I sei componenti di questo gruppo musicale pop rock italiano, longevo sulla scena musicale indipendente italiana, nascono infatti nel 1988, sono già stati protagonisti importanti di happening e grandi eventi del panorama musicale. La loro influenza melodica deriva da gruppi come Oasis e Rem per dirne alcuni, hanno inciso brani sia in italiano che in inglese, dimostrando di avere grande inventiva nella scrittura dei testi nonché nella composizione della musica stessa.

 

Con l’annuncio ufficiale della loro presenza in gara al Festival si è scatenato entusiasmo e fermento  tra  i fan sotto la Mole, ma anche il dibattito sui vari blog se è un bene o un male calcare il mitico palco, come accade del resto ad ogni artista in gara, per l’immagine che si crea  e le reazioni che possono scatenarsi in seguito alla partecipazione al Festival.

 

 Non ci resta che ascoltare le canzoni in gara e assistere alla perfomance nella rinnovata, si spera, scenografia dell’Ariston. Perché Sanremo è Sanremo.

 

 Clelia Ventimiglia

Papa Francesco a Torino per la Sindone

L’occasione per l’ esposizione del sacro lino è il duecentesimo anniversario della nascita di don Giovanni Bosco. Ma l’arcivescovo non vuole che l’evento si trasformi in opportunità “commerciale”. Dal loro punto di vista, invece, gli operatori economici torinesi si augurano che l’ostensione serva anche da rilancio dell’economia cittadina in crisi. Come dare loro torto?

checchoLa notizia è ufficiale: nel 2015 si svolgerà la nuova Ostensione della Sindone. L’evento si terrà nel periodo tra Pasqua e ferragosto.  L’ostensione durerà una quarantina  di giorni, anche se le date sicure non sono ancora  state scelte. Questa mattina, a darne notizia è stato l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia in persona .  Il fatto più significativo è la quasi sicura presenza a Torino di papa Francesco. Il capo della Curia ha detto che l’invito è stato accolto di buon grado “ma dipende da lui” decidere. L’occasione per l’esposizione del sacro lino è il duecentesimo anniversario della nascita di don Giovanni Bosco. Sono previsti più visitatori che nel periodo olimpico. Ma l’arcivescovo non vuole che l’evento si trasformi in opportunità “commerciale”. Dal loro punto di vista, invece, gli operatori economici torinesi si augurano che l’ostensione serva anche da rilancio dell’economia cittadina in crisi. Come dare loro torto?

 

DOMANDA E RISPOSTA  Quali sono i momenti più significativi nella storia della Sindone a Torino?

Nel lontano 1898, quando la Sindone fu fotografata per la prima volta rivelando che l’immagine  era un negativo e non un positivo si sollevarono numerosi quesiti nella comunità scientifica: si riaccese il dibattito, che ancora oggi non accenna a concludersi, sulla sua autenticità. Un incendio minacciò il lenzuolo nel 1997, nella notte tra l’11 e il 12 Aprile che devastò la Cappella del Guarini, nel Duomo, dove essa è conservata sin dal 1578 anno in cui il duca Emanuele Filiberto, trasferendo la capitale del ducato da Chambery a Torino, vi portò anche la Sindone. L’ultima ostensione si è tenuta nel 2010. Per circa 40 giorni, il sudario  è stato esposto ai pellegrini giunti nella nostra città da ogni parte del mondo.

Botte da orbi tra studenti destri e sinistri

Carica di polizia davanti all’università. Alcuni ragazzi hanno poi organizzato un corteo  che si è diretto verso il rettorato di via Verdi

 

sinistri

Sembrava di essere tornati ai “bei” tempi del Sessantotto. Questa mattina, davanti alla sede universitaria di Palazzo Nuovo in via sant’Ottavio una cinquantina di studenti della sinistra antagonista  e una quindicina di ragazzi del Fuan (che stavano volantinando nei pressi dell’ateneo) si sono scontrati violentemente.

 

La polizia, intervenuta  con una breve carica per separare le due fazioni, ha fermato due persone  che sono state successivamente accompagnate in questura per esaminarne la posizione.  Alcuni studenti  hanno poi organizzato un corteo  che si è diretto verso il rettorato di via Verdi. Il rettore Ajani ha dichiarato: “condanniamo la violenza”.

Unione musicale, l’arte della variazione

Il progetto Atelier Giovani  ha una natura composita e sperimentale, generata dall’incontro di varie linee d’azione. La spina dorsale della programmazione è data dall’attività concertistica affidata a giovani musicisti, che si snoda lungo varie linee tematiche

classica

L’Unione Musicale, più che una associazione, è un’istituzione torinese.  Fondata nel 1946,  si occupa dell’organizzazione di manifestazioni concertistiche nel repertorio “classico” a Torino e in tutta la regione.

Sono una cinquantina i concerti, suddivisi in varie serie di abbonamenti, che ogni anno compongono la stagione concertistica. E sono quasi tremila le manifestazioni organizzate nei sessantacinque anni della sua attività, all’interno delle quali hanno suonato e suonano i più grandi artisti e complessi italiani e stranieri. Molto qualificato il progetto Atelier Giovani, che  ha da sempre una natura composita e sperimentale, generata dall’incontro di varie linee d’azione. Il cuore della programmazione è l’attività concertistica dei giovani musicisti, che si snoda lungo varie linee tematiche, organizzate per cicli:

  • la Schubertiade – dedicata alla memoria del celebre baritono Dietrich Fischer-Dieskau – che per il secondo anno consecutivo dà l’occasione di gustare le splendide composizioni si Franz Schubert con 8 concerti dedicati prevalentemente alla musica strumentale e 4 concerti esclusivamente liederistici, nei quali l’introduzione della componente scenica è affidata alla regia di Olivia Manescalchi
  • il ciclo Young, composto da 4 concerti pensati per conoscere giovani interpreti che si stanno facendo largo nel panorama nazionale e internazionale
  • il ciclo Atelier Parigi con 4 serate di musica da camera dedicate al repertorio francese del primo Novecento
  • Indovina chi suona stasera con 3 concerti in cui il cantautore Carlo Pestelli e i suoi ospiti rendono omaggio alla canzone d’autore e al blues.
  • il nuovo ciclo dal titolo Contemporanea, rivolto alla musica di oggi, che ha per protagonista il Quartetto di Cremona

Le attività didattiche – spettacoli, incontri e concerti – da un anno si rivolgono, oltre che alle scuole elementari e medie, anche ai bambini delle materne, per dare anche ai più piccoli l’opportunità di vivere l’esperienza affascinante ed entusiasmante della musica dal vivo. (www.unionemusicale.it)

 Tra i concerti del 2014: L’altro suono –  L’ARTE DELLA VARIAZIONE Accademia degli Astrusi, Federico Ferri direttore. Musiche di Corelli, Vivaldi, Martini. Al Teatro Vittoria di Torino, via Gramsci 14 – 17 Febbraio 2014

Maledetta crisi, cala anche il consumo di benzina

La benzina verde registra il calo maggiore: -32,48% sulla rete autostradale. Tiene, invece, il consumo di gasolio  che si è mantenuto stabile. In aumento l’uso del gpl (+39,14%)

 

benzina

Secondo i dati del report annuale della Regione, dal 2011 al 2012 il consumo di carburante in Piemonte è calato.  I consumi sono scesi del 7,85% nella rete ad uso pubblico e addirittura del 22,98% sulle autostrade. La benzina verde registra il calo maggiore: -32,48% sulla rete autostradale. Tiene, invece, il consumo di gasolio  che si è mantenuto praticamente stabile. In aumento l’uso del gpl (+39,14%).

 

DOMANDA E RISPOSTA Quali iniziative sono possibili per contrastare il problema?

 “La proroga della delibera sulla multifunzionalità dei nuovi punti di distribuzione e l’accordo sulla metanizzazione della rete autostradale  ha visto il Piemonte Regione capofila di un’azione importante ed intelligentemente creativa. Nell’ottica di migliorare sempre di più i servizi al cittadino abbiamo anche presentato al ministero dello Sviluppo economico tre progetti sulla mobilità elettrica, che rappresentano un’opportunità e non vanno letti come un ostacolo al mantenimento della rete distributiva tradizionale”. Agostino Ghiglia, Assessore regionale al Commercio

Storie di donne e di risaia

Intorno ad un tavolo, un breve momento di ristoro, si trasforma in una rincorsa di parole, una storia che inizia nel lontano 1914, che passa attraverso il Ventennio, le risaie, la povertà del dopoguerra e l’emigrazione. Nives si racconta così, di fronte ad un piatto di riso, cotto alla piemontese, con un bel bicchiere di vino

 

agnelli

Laura Pariani ricostruisce storie di donne e risaie, di emigrazione e lavoro. In scena, insieme a Betti Zambruno e alle Trobairitz d’Oc, Manuela Massarenti attende un risotto fumante narrando una vita come tante nel Piemonte del ’90. La monda, il Fascismo, la guerra e la fuga dai campi, gli anni ’50 e il nord Europa per trovare il lavoro che in Italia mancava. Uno spettacolo che segue i tempi di preparazione di un buon risotto e che attraverso i profumi conduce lo spettatore nella realtà della storia.

 

Intorno ad un tavolo, un breve momento di ristoro, si trasforma in una rincorsa di parole, una storia che inizia nel lontano 1914, che passa attraverso il Ventennio, le risaie, la povertà del dopoguerra e l’emigrazione.Nives si racconta così, di fronte ad un piatto di riso, cotto alla piemontese, con un bel bicchiere di vino…perché il riso nasce nell’acqua ma muore nel vino!…parla di sé, e così, della Sua Italia.Un’Italia povera dove le donne andavano tutte a mondare, a strappare il riso all’acqua, sveglia presto e quasi nessun soldo in tasca. Poi fu il tempo del Duce, e tutte andavano a Roma cantando, attraverso un paese che viaggiava veloce verso un triste destino.Poi, fu il tempo dell’addio.

 

“Perché, dopo la guerra, il lavoro mancava, le macchine arrivate nei campi toglievano spazio alle mondine”: destinazione Svizzera, alla ricerca di una nuova vita. Una vita triste, una città, Zurigo, dove gli italiani erano “maccheroni”, buoni per lavorare. Ma anche lì, schiena dritta e voglia di lavorare hanno prodotto i loro frutti, conquistando anche il rispetto. Nives racconta parole che sono di migliaia d’italiani, parole lontane, ma ferme. Una cena in cui una storia e delle canzoni che portano in altri tempi, si ascoltano, mangiando un riso piemontese affogato nel vino rosso, e non potrebbe essere altrimenti, perché come la protagonista stessa dice “il vino fa sangue mentre l’acqua fa tremar le gambe!”

 

“Senza mai levar la schiena parole e canti dalla risaia”

29 gennaio, 2014 – 21:00 TEATRO AGNELLI Via P. Sarpi 111 – Torino

Testo di Laura Pariani, con Manuela Massarenti. Canti eseguiti dal vivo Valeria Benigni, Paola Lombardo, Betti Zambruno. Regia di Renzo Sicco

Applausi per Last Vegas al Film Festival

Apprezzato il film con Robert De Niro, Morgan Freeman, Michael Douglas e Kevin Kline. In sala il regista, Jon Turteltaub. Unica star presente, Elliot Gould

 

ttfOttimo inizio per il Torino Film Festival che ha esordito tra scroscianti applausi. Il pubblico ha apprezzato il primo film in programma, Last Vegas, interpretato da attori del calibro di Robert De Niro, Morgan Freeman, Michael Douglas e Kevin Kline. Presenti in sala il regista, Jon Turteltaub, e l’attore Elliot Gould. Gag fuori programma di  Luciana Littizzetto, che si è portata  da casa un piccolo   tappeto rosso personale.

 

DOMANDA E RISPOSTA: Qual è la storia del TFF?

Il Torino Film Festival nasce nel 1982 col nome di Festival Internazionale Cinema Giovani ed è destinato ad attrarre un vasto pubblico con l’obiettivo di esplorare le tematiche della cinematografia giovanile. Il festival si colloca da subito nel solco del “Nuovo Cinema” e, non a caso, coniuga l’intento di scandagliare l’universo giovanile attraverso il linguaggio cinematografico con una seria ricerca critica sul cinema degli anni Sessanta. Dunque si costruisce, edizione dopo edizione, una rassegna capace di indagare sulle forme innovative, periferiche e sperimentali del cinema internazionale: un cinema “giovane” imperniato sul rinnovamento linguistico che si contrappone alle forme consolidate di cinematografia. Per rispondere a tale proposito il festival decide di accogliere sin dalla sua prima edizione la vasta gamma di nuove modalità espressive dell’immagine elettronica. Il festival risponde anche alle esigenze dei giovani filmmaker e videomaker di trovare spazi riconosciuti dove mostrare le loro opere e attraverso cui avere un rapporto diretto di confronto con il pubblico.

Primo festival metropolitano in Italia, il festival riesce a creare fin da subito un forte legame col proprio pubblico, aumentando costantemente la complessità dell’offerta cinematografica, miscelando nei suoi programmi cinema d’autore e cinema di genere, ricerca sperimentazione e riscoperta di grandi classici dimenticati. Attraverso lo strumento di un sempre più ricco programma e il continuo rimescolamento degli schemi, grazie anche alla proposizione di cinematografie nazionali ancora inesplorate e di autori sconosciuti e trascurati in Italia, il festival è in grado di offrire al suo pubblico indicazioni precise e proiezioni che lo aiutano a formarsi una coscienza critica sul cinema come fenomeno di cultura, espressione artistica e mezzo di comunicazione di massa. (Fonte: Torino Film Festival)

Arriva il Generale Inverno

La temperatura scenderà fino a -10 . Lunedi’ un nucleo di aria fredda di origine polare scendera’ verso la penisola balcanica e convogliera’ sul Piemonte correnti da nordest che determineranno un calo delle temperature mentre il cielo sara’ in prevalenza sereno

freddo

Il grande freddo è in arrivo: l’ aria polare che scende verso la penisola balcanica  porterà  sulla nostra regione correnti fredde da nord-est. Martedì  prossimo, secondo le previsioni meteo,  le minime scenderanno a -2/-4 sulla pianura, fino a -6 tra i 500 ed i 1.000 metri di altitudine, -9 dai mille metri in su. Nei primi giorni della settimana non sono previste precipitazioni. Piogge e nevicate cesseranno tra sabato sera e domenica mattina. (Foto Città di Torino)

 

DOMANDA E RISPOSTA:  Che cosa dicono le previsioni?

Una circolazione depressionaria avente il minimo tra la Corsica e la Toscana determinera’, per il pomeriggio odierno e la mattinata di domani condizioni di cielo prevalentemente nuvoloso sul Piemonte con diffuse precipitazioni, localmente moderate sull’Appennino ove saranno a carattere nevoso a quote collinari. Nel pomeriggio di domani la depressione si colmera’ favorendo un miglioramento del tempo. Lunedi’ un nucleo di aria fredda di origine polare scendera’ verso la penisola balcanica e convogliera’ sul Piemonte correnti da nordest che determineranno un calo delle temperature mentre il cielo sara’ in prevalenza sereno; la situazione si manterra’ sostanzialmente invariata nella giornata di Martedi’.

 

(Fonte: Arpa Piemonte)