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Le casse municipali vedono rosso per 25 milioni

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PAL CIVICLe prospettive non sono rosee, anche alla luce dell’introduzione della Tasi che non consente ai comuni di fare previsioni certe sulle entrate

 

La prossima settimana, nella seduta di martedì, la Giunta municipale guidata da Piero Fassino, approverà il bilancio tecnico da portare all’approvazione del Consiglio comunale entro fine luglio. Mancano all’appello 25 milioni di euro.

 

Le prospettive delle casse civiche non sono rosee, anche alla luce dell’introduzione della Tasi che non consente ai comuni di fare previsioni certe sulle entrate. Per ora i conti sono congelati e si parlerà di tagli alle disponibilità degli assessorati solo a settembre.

 

Si capirà se la situazione finanziaria di Palazzo Civico è drammatica soltanto in autunno. L’assesore al Bilancio Gianguido Passoni spera che, con l’arrivo in Regione di quello che fu anche il suo sindaco, Sergio Chiamparino, possano arrivare da piazza Castello nuovi corroboranti trasferimenti di fondi.

 

I settori che necessiterebero di preziose risorse sono soprattutto quelli del socioassistenziale. Anziani, scuole, sfrattati, famiglie in difficoltà e persone non autosufficienti rappresentano le priorità alle quali il Comune deve dare risposte.

 

Tra poche settiimane la pausa estiva. Ma il redde rationem arriverà inevitabilmente a settembre quando si inizierà ad affrontare il bilancio di assestamento.

 

(Foto: il Torinese)

Il Regio sbarca a Pechino

Primo atto sarà la coproduzione italo-cinese della nota opera  Samson et Dalila di Camille Saint-Saëns

 

regioL’Opera di Pechino e il Teatro Regio Torino  sono diventati partners in  un accordo di produzioni teatrali che può definirsi storico.

 

Primo atto sarà la coproduzione italo-cinese della nota opera  Samson et Dalila di Camille Saint-Saëns, per  la regia di Hugo de Ana.

 

Ma non è tutto: nell’autunno  2015  si potrà assistere alla prima europea di Rickshaw Boy, opersa di Guo Wenjing.

 

(Foto: il Torinese)

Al “Gallo”, dove la cucina è passione

Ogni piatto è  preparato con estrema cura e attenzione ai dettagli utilizzando materie prime di qualità eccellente di produzione locale. Le carni di vitello e di maiale provengono dall’azienda agricola di famiglia

 

gallo2E’ una vera e propria istituzione della cucina piemontese, sorta nell’ormai lontano 1950 su iniziativa della famiglia Regaldo. Da allora la passione per la cucina si e’ tramandata da padre in figlio sino ai giorni nostri, una passione che lo ha reso uno dei locali piu’ apprezzati della zona. E’ il Ristorante del Gallo di San Francesco al Campo, a 20 km. da Torino sul confine tra il Canavese e le Valli di Lanzo.gallo3

 

“Amis dël bôn mangé e dël bôn vin”, cosi’ recita il sonetto simbolo del ristorante,  dove la cucina rispecchia la tradizione tipica piemontese.  Ogni piatto è infatti preparato con estrema cura e attenzione ai dettagli utilizzando materie prime di qualità eccellente di produzione locale. Le carni di vitello e di maiale provengono dall’Azienda Agricola di Regaldo Piercarlo, figlio del titolare del ristorante, frutta e verdura sono prodotti del territorio. La pasta, gli stuzzichini, i dolci e le marmellate sono tutte produzioni casalinghe.

 

gallo4Il ristorante propone diversi menu’, un ricco  “menu’ degustazione” che cambia ogni mese rispettando la stagionalita’ dei prodotti, il “menu’ fritto misto” (solo su prenotazione) e il menu’ alla carta. L’atmosfera e’ accogliente, il personale cordiale e disponibile, l’ambiente ben curato. Il ristorante dispone di 3 sale distribuite su due piani che danno la possibilità di organizzare lo spazio in base alle diverse esigenze del cliente.gallo1

 

All’esterno, il dehors estivo ha una parte coperta dove sono situati i tavoli, il forno a legna e il barbeque e un’area verde, l’ideale per organizzare aperitivi , pranzi o cene durante la bella stagione. La professionalita’, la tradizione, e l’amicizia  conferiscono  a questo luogo le caratteristiche per una pausa ideale per il fine settimana  o per piacevoli serate da trascorrere in compagnia.

 

Voto: 8

 

Paperita Patty

 
Ristorante del Gallo

via Costa, 114 – San Francesco al Campo

PER PRENOTAZIONI: 011.9278395/334.8158289

 

 

 

L’ombra della ‘Ndrangheta sulla Tav, raffica di arresti

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Nei giorni scorsi la presidente della Commissione antimafia, Rosi Bindi, in visita nella nostra città, aveva fatto capire che l’attenzione dell’organismo parlamentare sulla Torino-Lione era molto alta

 

carabinieri xxSono 20  gli arresti da parte dei carabinieri del Ros, su ordine della Procura Distrettuale Antimafia di Torino, nei confronti di persone accusate di far parte della ‘Ndrangheta, organizzazione attraverso la quale avrebbero tentato di infiltrarsi negli appalti pubblici.

 

L’operazione, denominata  “San Michele”, che riguarda anche appalti legati alla Tav, si svolge nel primo giorno in cui ha preso servizio il nuovo procuratore capo di Torino, Armando Spataro.

 

Nei giorni scorsi la presidente della Commissione antimafia, Rosi Bindi, in visita nella nostra città, aveva fatto capire – come riportato anche dal “Torinese” – che l’attenzione dell’organismo parlamentare sulla Torino-Lione era molto alta.

 

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere riguardano anche le città di Milano, Genova e Catanzaro, la Sicilia e l’Emilia Romagna. Le accuse sono associazione di stampo mafioso, usura e traffico illecito di rifiuti. Sono stati sequestrati a scopo preventivo beni e società per un valore di 15 milioni di euro.

 

L’operazione ‘San Michele’ ha colpito quelli che si ritengono essere gli emissari a Torino e  in Piemonte della cosca ‘Greco’ di San Mauro Marchesato.

 

Laus presidente del primo Consiglio targato Chiamparino

Le priorità del Governatore: Lavoro, Trasporti e Sanità, innanzitutto. Nelle intenzioni del presidente, a partire da settembre, un tour dei sindaci del Piemonte per ascoltare dalla loro viva voce le esigenze del territorio

 

consiglio X 1L’era Chiamparino è iniziata ufficialmente oggi pomeriggio alle 14,30 quando si è insediato il Consiglio regionale della X legislatura. Solo 50  i consiglieri, rispetto ai consueti 60.  Tanti, 41, gli esordienti; poche, soltanto 13, le donne. Primo compito della nuova Assemblea , quello dell’elezione  dell’ Ufficio di presidenza.  Il consigliere Pd Mauro Laus, come da pronostici, è il nuovo presidente del Consiglio, in sostituzione di Valerio Cattaneo. Nino Boeti, democratico, che aveva sperato di diventare Assessore alla Sanità è il vicepresidente di maggioranza. La vicepresidenza dell’opposizione è andata a Daniela Ruffino di Forza Italia. A bocca asciutta i grillini che hanno abbandonato l’aula.con reg

 

La solita noia – con qualche palese sbadiglio – per la seduta inaugurale, presieduta dal consigliere anziano Giovanni Corgnati. Il momento cruciale del dibattito sul discorso del Governatore Sergio Chiamparino, che indicherà le priorità della sua amministrazione è rinviato alla prossima seduta. Lavoro, Trasporti e Sanità, innanzitutto. Nelle intenzioni del presidente, a partire da settembre, un tour dei sindaci del Piemonte per ascoltare dalla loro viva voce le esigenze del territorio.  Un occhio di riguardo anche per le aziende che attendono da anni di essere pagate dalla Regione.

 

Chiamparino promette tempi più rapidi. Non mancheranno i tagli anti-casta, ormai obbligatori per un amministratore che voglia ottenere consenso e successo. E quindi, non appena possibile, i consiglieri si autovoteranno la riduzione dell’indennità fino a equipararla a quella del sindaco di Torino. A dire il vero, su questo fronte, molto era già stato fatto dal Consiglio guidato da Cattaneo, ad incominciare dall’abolizione dei vitalizi.consiglio X 2

 

E poi i rapporti con le forze politiche. Il neogovernatore ha anticipato sulle pagine torinesi di Repubblica, la propria volontà di dialogare con tutte le forze politiche, grillini compresi, nonostante la loro esclusione dall’Ufficio di Presidenza, sul modello di Renzi a Roma.

 

(Foto: Cr Piemonte)

 

Matteo dà buca agli imprenditori torinesi ma visiterà Fiat in America

Il pacco tirato da Renzi a industriali e lavoratori è legato a questioni diplomatico-sindacali: c’è troppo caos in questo periodo di crisi, crisi non solo economica ma di rapporti tra Confindustria, Fiat (che non aderisce più all’associazione degli industriali) e mondo sindacale. Meglio starsene alla larga

 

RENZI BICII delegati sindacali  Fiom della Maserati e di Mirafiori avevano chiesto al premier un incontro  per oggi, a margine dell’assemblea degli industriali torinesi,  per illustrargli personalmente il loro punto di vista e le loro preoccupazioni sulla situazione occupazionale. Una proposta che avrebbe obbligato il capo del Governo a incontrare anche le altre rappresentanze sindacali. Ma il problema non si pone, visto che Matteo Renzi non ci sarà in quanto, fa sapere palazzo Chigi, “impegnato sul tema delle nomine europee”.

 

Il pacco tirato da Renzi a industriali e lavoratori è legato a questioni diplomatico-sindacali: c’è troppo caos in questo periodo di crisi, crisi non solo economica ma di rapporti tra Confindustria, Fiat (che non aderisce più all’associazione degli industriali) e mondo sindacale. Meglio starsene alla larga. Quindi niente visita alla Maserati che – occasione storica – grazie alla generosità di Sergio Marchionne assurgerà, per la prima volta nella storia italiana, a palcoscenico per l’Assemblea degli industriali. In compenso, aveva dichiarato tempo fa Renzi in risposta alle lusinghe rivoltegli dall’ad di Fiat-Nca-Chrysler sull’operato del Governo: “mi piacerebbe visitare gli stabilimenti Fiat in America”.  marchionne

 

Così alla Maserati di corso Allamano, trasformatasi per un giorno in centro congressi, lo stato maggiore degli imprenditori subalpini guidati Licia Mattioli, con la presenza  del presidente nazionale Giorgio Squinzi terrà il proprio plenum. Parterre politico capitanato da Piero Fassino e Sergio Chiamparino . In prima fila anche Sergio Marchionne  e John Elkann. L’augurio è che dall’assemblea emergano proposte per fare fronte allo stato di crisi in cui versa l’economia regionale.

 

ECONOMIA, LO SCENARIO PIEMONTESE

 

Le recenti indagini dell’ Unione Industriale, di Bankitalia e dell’Agenzia delle entrate delineano un quadro di luci e ombre sull’economia regionale. Intanto, l’occupazione. E’ vero che ci sono timidi segnali di ripresa ma risalire la china dallo scorso anno, quando a Torino quasi un giovane su due era disoccupato, non sarà semplice. Il  tasso di disoccupazione complessivo  nel 2013 ha raggiunto l’11,4%, avvicinandosi ai livelli del Mezzogiorno italiano e superando tutte le città metropolitane del Centro e del Nord.

 

Di recente, anche il Rapporto Giorgio Rota ha messo in luce i punti critici della  città di chi sta meglio e quella di chi sta peggio, dove  Mirafiori è decisamente peggiorata, rispetto a tre decenni fa; i quartieri del centro, invece, registrano per le persone benestanti un miglioramento in termini di ricchezza. Insomma, il concetto è: poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi. Il quadro di alti (pochi) e bassi dipinto dallo studio mette in evidenza anche dati incoraggianti, come la crescita dell’export: quasi il 9%, o gli investimenti per la ricerca che, sul nostro territorio, sono i migliori a livello nazionale. E ancora, il processo di diversificazione economica che vede calare il peso della tradizionale grande industria dell’auto per puntare su nuove prospettive come il turismo, i servizi e la cultura.

 

Quello che proprio non va è il mercato immobiliare, che risente ancora di una forte stagnazione.  Per quanto riguarda poi il comparto auto, mentre Maserati nei primi mesi 2014 raggiungerà le vendite effettuate complessivamente durante tutto lo scorso anno, Fiat va a gonfie vele in Europa e America ma arranca in Italia.

Le diplomazie di partito cercano di salvare l’Authority dipartita

politecnicoLe possibilità di riscatto sono ben poche, in realtà. La speranziella sta negli emendamenti in Parlamento. Salvo che il Governo non ponga la fiducia sul testo che passerebbe così in un nanosecondo distruggendo ogni velleità

 

Il danno e la beffa. Un conto sarebbe rimpiangere l’Authority dei Trasporti che il decreto sulla Pubblica Amministrazione ordina di trasferire a Roma, ma consapevoli che così si otterrebbero notevoli risparmi di denaro pubblico. Invece nulla del genere. L’organismo è infatti ospitato presso i locali del Politecnico al Lingotto (nella foto). Il costo per le esangui casse statali è quindi zero assoluto.

 

Purtroppo, però, il provvedimento non lascia spazio a dubbi: tutte le Authority italiane (come ad esempio quella sulle Comunicazioni, che dovrà abbandonare Napoli) devono essere ospitate nella Capitale – tutte insieme appassionatamente – in un edificio del demanio. Qui dovranno condividere l’organizzazione del personale, degli appalti, degli uffici. Insomma, tutto in comune in nome della spending review.

 

Fonti bene informate affermano che è in corso un lavorio bipartisan  più o meno sotterraneo delle diplomazie dei partiti. n primo luogo Forza Italia con l’ex sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino e il Pd con il senatore Stefano Esposito, l’esponente politico che per primo si accorse (semplicemente leggendo, forse l’unico tra tutti i politici, gli articoli della riforma della PA) del tentativo di scippo da parte di Roma. Quali carte vincenti possono giocare le forze politiche subalpine? E’ superfluo ricordare al Governo che Torino è la città dell’auto, che è in ballo la Tv, che qui c’è un rinomato politecnico ecc. ecc.

 

Le possibilità di riscatto sono ben poche, in realtà. La speranziella sta negli emendamenti che si possono presentare in Parlamento. Salvo che il Governo non ponga la fiducia sul testo che passerebbe così in un nanosecondo distruggendo ogni velleità. Da parte sua, del resto, il premier Matteo Renzi ha già rispedito al mittente la lettera di Sergio Chiamparino e Piero Fassino, nella quale si chiedeva pietà.

 

(Foto: il Torinese)

Renzi dagli industriali incontra la Torino del lavoro. Che non c’è

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Lo scenario che il presidente del Consiglio troverà a Torino non è dei migliori. Le recenti indagini dell’Unione, di Bankitalia e dell’Agenzia delle entrate delineano le incertezze dell’economia regionale

 

renzi matteoLo stato maggiore degli imprenditori piemontesi è pronto a ricevere in pompa magna Matteo Renzi, lunedì prossimo, in occasione dell’assemblea dell’Unione Industriale. A fare gli onori di casa i vertici locali Gianfranco Carbonato e Licia Mattioli e il presidente nazionale Giorgio Squinzi. Parterre politico capitanato da Piero Fassino e Sergio Chiamparino .Il plenum degli industriali subalpini sarà ammantato di  particolare allure, visto che si svolgerà presso lo stabilimento Maserati di Grugliasco, teatro di successi imprenditoriali recenti e di altrettanto recenti polemiche tra Sergio Marchionne (anche lui ci sarà, insieme con John Elkann) e i lavoratori del sito industriale. Ma l’ad di Fiat-Fca ha saputo prevenire le polemiche facendo retromarcia sul blocco degli straordinari e dando il via libera al trasferimento dei 500 dipendenti da Mirafiori.

 

Certo lo scenario che il presidente del Consiglio troverà a Torino – parlando dal punto di vista della situazione economica – non è uno dei migliori. Le recenti indagini della stessa Unione, di Bankitalia e dell’Agenzia delle entrate delineano, infatti, un quadro di luci e ombre sull’economia regionale. Intanto, l’occupazione. E’ vero che ci sono timidi segnali di ripresa ma risalire la china dallo scorso anno, quando a Torino quasi un giovane su due era disoccupato, non sarà semplice. Il  tasso di disoccupazione complessivo  nel 2013 ha raggiunto l’11,4%, avvicinandosi ai livelli del Mezzogiorno italiano e superando tutte le città metropolitane del Centro e del Nord.

 

Di recente, anche il Rapporto Giorgio Rota ha messo in luce i punti critici della  città di chi sta meglio e quella di chi sta peggio, dove  Mirafiori è decisamente peggiorata, rispetto a tre decenni fa; i quartieri del centro, invece, registrano per le persone benestanti un miglioramento in termini di ricchezza. Insomma, il concetto è: poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi. Il quadro di alti (pochi) e bassi dipinto dallo studio mette in evidenza anche dati incoraggianti, come la crescita dell’export: quasi il 9%, o gli investimenti per la ricerca che, sul nostro territorio, sono i migliori a livello nazionale. E ancora, il processo di diversificazione economica che vede calare il peso della tradizionale grande industria dell’auto per puntare su nuove prospettive come il turismo, i servizi e la cultura.

 

Quello che proprio non va è il mercato immobiliare, che risente ancora di una forte stagnazione.  Per quanto riguarda poi il comparto auto, mentre Maserati nei primi mesi 2014 raggiungerà le vendite effettuate complessivamente durante tutto lo scorso anno, Fiat va a gonfie vele in Europa e America ma arranca in Italia. Per restare in questo settore,  va registrato che i delegati sindacali  Fiom della Maserati e di Mirafiori hanno chiesto al premier un incontro  per lunedì, a margine dell’assemblea degli industriali torinesi per illustrargli personalmente il loro punto di vista e le loro preoccupazioni sulla situazione occupazionale.

 

CB

 

Torino-Lione, occhio alla mafia delle grandi opere

TUNNELSolo negli ultimi tre anni in Piemonte sono state condannate oltre 100 persone per reati legati alla ‘Ndrangheta ma – nonostante le recenti operazioni condotte dalla Dda – l’organizzazione malavitosa calabrese non è certo scomparsa

 

Non lo ha detto proprio apertis verbis ma la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosi Bindi, nel corso della sua visita a Torino, ha fatto capire che la realizzazione della Torino-Lione è “attenzionata” dalle autorità. Il rischio che, come avviene sempre in caso di grandi opere, la mafia si possa infiltrare nei lavori di costruzione è considerevole.

 

Solo negli ultimi tre anni in Piemonte sono state condannate oltre 100 persone per reati legati alla ‘Ndrangheta ma -nonostante le recenti operazioni condotte dalla Dda – l’organizzazione malavitosa calabrese non è certo scomparsa. Anzi, si è adeguata ai tempi in una sorta di “globalizzazione” che la vede alleata con mafie straniere; resta sempre legata ai suoi riti antichissimi ma, al contempo, si è aggiornata con strumenti moderni. Una mafia 2.0.

 

La presidente Bindi si è detta soddisfatta  della sua “missione” torinese, nel corso della quale ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Ha   promesso che prossimamente si terrà  in città una nuova sessione di lavoro. Qui, ha detto,  ha trovato terreno fertile  per la lotta alla criminalità organizzata.

 

 

“Giù al Nord” prospera una mafia da paura

bindi rrosyIl giudice Gianfrotta: “l’omicidio Caccia è uno di quei fatti su cui non si smetterà mai di indagare. Nessuno si faccia illusioni: per chi non è stato assicurato alla giustizia è solo questione di tempo

 

Parole pesanti, quelle del presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, a Palazzo Civico: “La presenza della mafia al Nord, sia nei grandi centri che nei piccoli comuni, è impressionante. Qui i mafiosi hanno clonato la loro organizzazione, riproducendo metodi sperimentati per anni al Sud. Usano solo meno violenza e lavorano di più sulla ricerca del consenso”. La Bindi resterà in città due giorni, durante i quali incontrerà magistrati e vertici delle forze di polizia.

 

La visita dell’esponente politico avviene in occasione dell’incontro “Istituzioni e lotta alle mafia”, promosso in memoria del procuratore Bruno Caccia, ucciso dalla criminalità organizzata 31 anni fa, esattamente il 26 giugno del 1983. Si tratta di una iniziativa della Commissione legalità e contrasto dei fenomeni mafiosi del Comune, presieduta da Fosca Nomis.

 

In tale contesto l’Anm del Piemonte, presieduta da Giuseppe Marra, ha istituito un  borsa di studio in ricordo di Bruno Caccia, presentata nel corso della cerimonia di commemorazione al palagiustizia. Grazie alle indagini di allora  fu arrestato e condannato all’ergastolo un mandante della mafia.

 

Oggi, nel suo intervento,  il giudice Francesco Gianfrotta, responsabile dei gip del tribunale, ha lanciato un monito rivolto agli altri colpevoli:  “l’omicidio Caccia è uno di quei fatti su cui non si smetterà mai di indagare. Nessuno si faccia illusioni: per chi non è stato assicurato alla giustizia è solo questione di tempo“.

 

Al palazzo di giustizia c’era anche  Armando Spataro, il giudice proviente da Milano che dal 30 giugno sostituirà Giancarlo Caselli alla guida della Procura torinese.