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Costituzione, la grande riforma: dopo decenni questa (forse) è la volta buona

montecitorio 22

LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI /

di Giusi La Ganga

 

La riforma del nostro ordinamento costituzionale parte da lontano e fu oggetto da sempre di aspre controversie. Il primo in assoluto fu negli anni ’70 Randolfo Pacciardi, repubblicano, combattente antifascista in Spagna, dopo la guerra parlamentare e ministro

 

Questa settimana la vicenda della riforma costituzionale è al passaggio decisivo. Non ancora formalmente, perché occorrerà un secondo voto nelle due Camere, ma certo politicamente, giacché l’approvazione del Senato costituirebbe un punto di svolta e di non ritorno. La riforma del nostro ordinamento costituzionale parte da lontano e fu oggetto da sempre di aspre controversie. Per molto tempo chiunque ponesse il problema di un diverso assetto dell’organizzazione statuale veniva immediatamente accusato di attentare alla costituzione nata dalla Resistenza e bagnata del sangue di tanti patrioti. Si confondeva la prima parte, quella dei principi, che nessuno ha mai posto in discussione (anche se qualche ultraliberista oggi lo vorrebbe), con le parti successive, che delineano il funzionamento dello Stato.

 

Il primo in assoluto fu negli anni ’70 Randolfo Pacciardi, repubblicano, combattente antifascista in Spagna, dopo la guerra parlamentare e ministro. Sull’onda del passaggio in Francia dalla Quarta Repubblica alla Quinta, quella di oggi, Pacciardi proponeva anche per l’Italia una nuova Repubblica, presidenzialista. Fu trattato, anche per colpa di qualche cattiva compagnia, come un aspirante golpista, fu espulso dal PRI ed escluso dal dibattito politico, salvo poi essere riabilitato in tarda età. Una quindicina di anni dopo, nel 1979, fu Craxi, con un articolo sull’Avanti! scritto per l’apertura dell’ottava legislatura, a porre il problema di una “grande riforma”, che adeguasse la Repubblica alle necessità dei tempi nuovi. Si aprì un’ampia discussione, che coinvolse il meglio della cultura giuridica italiana e che produsse una grande quantità di proposte, dall’abolizione del bicameralismo perfetto alla riforma della P.A., dal rafforzamento dell’Esecutivo all’introduzione di correttivi all’eccessivo proporzionalismo della legge elettorale.

 

Apriti cielo! La Democrazia Cristiana, che campava benissimo nel sistema vigente, reagì negativamente, mentre il PCI tornò ad agitare lo spauracchio della democrazia autoritaria, accusando di tradimento dei valori della Resistenza chiunque si azzardasse a discutere la Costituzione. Alla fine degli anni ’80, con la caduta del muro di Berlino e lo scioglimento del PCI, e il contemporaneo indebolimento elettorale della DC, per un attimo parve possibile realizzare la “grande riforma”. Ma questo avrebbe presupposto un’intesa a sinistra, che, pur tentata, fallì miseramente. Questo fallimento fu una concausa, forse la più importante, del crollo della Prima Repubblica. Nel ’93 si cambio la legge elettorale, senza toccare la Costituzione, illudendosi che sarebbe bastato a rivitalizzare il sistema.

 

Così non fu. Anzi, il collasso dei partiti democratici favorì l’emergere di nuovi equilibri politici, il cosiddetto bipolarismo, che divenne un feticcio da invocare come il rimedio di tutti i mali, mentre al contrario generò, proprio per come era forzatamente nato, una lunga stagione di impotenza e di inconcludenza, durata un ventennio. Alla fine degli anni ’90 il centrosinistra realizzò una riforma istituzionale, per inseguire la moda federalista del momento, ma con risultati assai deludenti. A sua volta Berlusconi, quando ebbe una larga maggioranza, fece un tentativo di riforma, abortito per il no degli elettori nel referendum che seguì. Ma, in un ventennio, mai le forze politiche riuscirono a produrre qualcosa di culturalmente significativo, di ampio respiro, di larga condivisione nel Parlamento e nel paese. E siamo all’oggi. Ne riparleremo.

Corsi e ricorsi, Torino torna a sperare nell'auto: la sfida parte a febbraio da Mirafiori

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fiat 500fiat lingottoLa conferma della nuova vita dello storico stabilimento Fiat viene da Harald Wester, responsabile Maserati: “Il nuovo modello  sarà presentato al Salone di Ginevra, subito dopo lo commercializzeremo”

 

Il rilancio di Mirafiori sarà una realtà da febbraio 2016, quando inizierà la produzione del suv Levante della Maserati. Gli operai stanno già rientrando dalla cassa integrazione e la conferma della nuova vita dello storico stabilimento Fiat viene da Harald Wester, responsabile Maserati: “Il nuovo modello  sarà presentato al Salone di Ginevra, subito dopo lo commercializzeremo”.  Stanno andando bene anche le dichiarazioni di interesse per l’Alfa Romeo Giulia, che sono più di  5mila. “Spero che entro il 2015 –  dice – riusciremo a consegnare qualche vettura in Europa”.

 

Mentre il gruppo di Sergio Marchionne va alla grande in Europa, con dati di vendita superiori alla media complessiva, Si aprono gli ordini della nuova serie speciale Urban Edition, che amplia la gamma del modello leader del segmento: ad agosto, per il 35esimo mese consecutivo la Fiat 500L si è confermata la vettura più venduta della sua categoria in  Italia, con un look raffinato e una ampliata dotazione di serie. L’auto torna ad essere protagonista dell’economia, si spera anche di quella piemontese.

 

(Foto: il Torinese)

Suicidio nel Vercellese, il caso di Andrea serva da monito per combattere il bullismo

Andrea-Natali “Sappiamo che nessuno potrà restituirci nostro figlio –  spiegano con sconforto i genitori – ma vogliamo capire cosa è veramente accaduto”

 

E’ ancora scioccata la comunità di Borgo d’Ale, il paese del Vercellese dove vergognosi episodi di bullismo hanno probabilmente convinto il giovane Andrea Natali a togliersi la vita, a soli 26 anni. I genitori chiedono giustizia, la Procura di Vercelli ha aperto un fascicolo seguito dal sostituto procuratore Ezio Domenico Basso. Ma ne era stato aperto uno già più di un anno fa: nell’aprile del 2014 Andrea si era recato alla polizia postale di Biella per denunciare gli episodi di cyber-bullismo di cui era vittima (lo chiudevano nei cassonetti della spazzaturea e gli infilavano sacchetti di plastica in testa per poi fotografarlo e postare tutto su Facebook), situazione che lo ha fatto precipitare in una depressione profonda.

 

“Sappiamo che nessuno potrà restituirci nostro figlio –  spiegano con sconforto i genitori – ma vogliamo capire cosa è veramente accaduto”. Serve una lotta più incisiva, condotta anche dalle istituzioni, contro un fenomeno preoccupante come questo. L’ assessore ai Diritti della Regione Monica Cerutti ricorda che “il Piemonte ha messo in campo due progetti contro truffe e bullismo on line. Se vogliamo evitare che episodi come quelli di Borgo d’Ale continuino ad accadere, dobbiamo lavorare sui giovani sin dall’età scolastica”.

 

Il  progetto della Regione si chiama  Move Up. In collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e le forze dell’ordine si opera nelle scuole per sensibilizzare al rispetto delle diversità e alla prevenzione della violenza, oltre all’uso consapevole delle nuove tecnologie. Inoltre, si sta lavorando a un tavolo di coordinamento sulla lotta al cybercrime che si occupa delle truffe sottili, quelle che fanno leva su emozioni e sentimenti per estorcere ingenti cifre di denaro. “Truffe e bullismo on line possono avere tragiche conseguenze – afferma Cerutti – e dobbiamo lavorare sull’educazione al rispetto e sul contrasto alla solitudine delle vittime. Internet può diventare una vera e propria arma in grado di uccidere prima l’anima e poi il corpo di un uomo. La gogna mediatica alla quale sono sottoposte le vittime del cyberbullismo può essere insostenibile. Noi, cittadini e amministratori, non dobbiamo lasciare solo chi è vessato sul web e nella vita di tutti i giorni”.

Papa Francesco "regala" un milione e 200 mila euro alle famiglie in difficoltà e ai giovani

papa 333papa vittorio 333papa esclusiva pallone Su questi fronti, dunque, si muoveranno gli  interventi che la Diocesi di Torino intende sostenere

 

Il milione e 200 mila euro raccolti dalle offerte dei fedeli in occasione della visita di papa Francesco a Torino andranno alle famiglie in difficoltà e ai giovani. La decisione è del Santo Padre in persona che ha chiesto all’arcivescovo Cesare Nosiglia di prestare un’attenzione particolare al problema casa e lavoro. Su questi fronti, dunque, si muoveranno gli  interventi che la Diocesi di Torino intende sostenere con il ‘regalo del Papa’, al quale il Pontefice aveva rinunciato dopo la sua visita a Torino per l’ostensione della Sindone. “Si tratta di progetti – spiega l’arcivescovo, mons. Nosiglia – che vanno al di là dell’emergenza”.

 

(Foto: il Torinese)

Tempo di conserve: rosso pomodoro

 

Da gustare tutto l’inverno. Una salsa semplice e genuina che richiede tempo ma, fatta in casa, ha tutto un altro sapore

 

conserva pomodoriLa regina delle conserve e’ senza dubbio la “salsa di pomodoro”. Si prepara in estate quando il sole rende succosi e maturi i pomodori per ottenere una salsa densa, gustosa, naturale, meravigliosamente rossa, e portare in tavola il sapore dell’estate, da gustare tutto l’inverno. Una salsa semplice e genuina che richiede tempo ma, fatta in casa, ha tutto un altro sapore.

 

 

Ingredienti: (per 4/5 vasetti da 250gr.)

 

2kg. di pomodori San Marzano

1 cipolla Bianca

1 cuore di sedano

2 spicchi di aglio

erbe aromatiche fresche (basilico, origano, menta) q.b

1 cucchiaio di sale grosso

1 peperoncino secco (facoltativo)

1 cucchiaio di olio per ogni vasetto

 

Sterilizzate i vasetti ben puliti mediante bollitura per 30 minuti. Lavate accuratamente i pomodori uno ad uno, tagliateli a meta’ nel senso della lunghezza, metteteli in una grande pentola e unite tutte le verdure ben lavate. Portate ad ebollizione sino a quando i pomodori si saranno disfatti. Lasciar scolare in uno scolapasta per almeno 2 ore. Passare la salsa al passaverdura a fori fini, invasare, coprire con un filo di olio e chiudere molto bene le capsule. Ricordate che per un’ottima conservazione i coperchi devono sempre essere nuovi. Sterilizzare i vasetti mediante bollitura per 60 minuti. Spegnere e lasciar raffreddare in pentola. Conservare al buio in luogo fresco.

 

Paperita Patty

La Regione ha un piano per l'accoglienza strutturale dei migranti in Piemonte

In Consiglio regionale è stato approvato  un ordine del giorno che impegna la Giunta a mobilitare le competenze interne ai vari assessorati per rafforzare il ruolo della Regione 

 

ceruttiL’Europa sta facendo le bizze sull’emergenza profughi. il muro di filo spinato in Ungheria e la retromarcia della Merkel sono i casi più eclatanti di una situazione preoccupante soprattutto per l’Italia, in prima fila nell’accoglienza ai migranti per posizione geografica (e politica). Mentre il presidente degli industriali Squinzi invita a non perdere comunque di vista le esigenze dei “poveri”, ad incominciare dai giovani italiani disoccupati di casa nostra («Sarà una visione un po’ egoista ma cominciamo a ridare un futuro ai nostri giovani”), la Regione Piemonte si sta attivando per far sì che l’accoglienza dei rifugiati da emergenziale diventi strutturale. Sta a significare che si tratta di una realtà con cui si dovrà convivere a lungo. Per fare questo, dice il comunicato della Giunta: “occorrono trasversalità tra gli assessorati della Regione, offerta di servizi alle comunità locali e applicazione del “rifugio diffuso”.

 

La strategia piemontese sui migranti  è stata illustrata dall’assessore all’Immigrazione, Monica Cerutti, in Consiglio regionale, dove è statoMIGRANTI MARE approvato  un ordine del giorno che impegna la Giunta a mobilitare le competenze interne ai vari assessorati per rafforzare il ruolo della Regione nell’accoglienza. “Abbiamo sempre detto -commenta  Cerutti – che il Piemonte avrebbe fatto la propria parte applicando l’accordo Stato-Regioni del luglio 2014. Tutte le Regioni stanno adempiendo al proprio compito: il Piemonte ha accolto il 7% dei migranti il Veneto il 7% e la Lombardia il 15%. Il dovere dell’accoglienza ha superato le posizioni politiche e la distribuzione sul territorio nazionale è uniforme. Il Piemonte ha messo in campo iniziative per trasformare l’accoglienza da emergenziale a strutturale. Sarà necessario agire con un’azione trasversale tra diversi Profughiassessorati, ed essere parte attiva nel coinvolgimento dei singoli in esperienze di accoglienza diffusa come da percorsi tracciati già a Torino o ad Asti”.

 

L’assessore spiega di non aver certo sottovalutato le difficoltà che possono incontrare le comunità locali: “Ho avuto modo di incontrare la sindaca di Villar Pellice, Lilia Garnier, alla quale ho ribadito la nostra volontà di effettuare una ricognizione di quelli che sono i servizi che possono essere attivati sul territorio a vantaggio di una migliore accoglienza e della cittadinanza. È importante che vengano avviate progettualità che coinvolgano i richiedenti asilo e che siano elaborate non solo su Villar Pellice, ma anche su centri più grandi come Pinerolo. Quelle che vanno messe in campo sono azioni concrete che siano in grado di superare le conflittualità ed eventuali preoccupazioni di ordine pubblico”.

Piemonte, buco record di 5 miliardi. Ma la Regione: "In qualche modo ne usciremo"

REGIONE PALAZZO

BANDIERE REGIONE“Non si parla di un intervento salva Piemonte ma il Governo sta valutando come affrontare il problema in termini generali”

 

La Regione Piemonte per quanto riguarda il 2013 registra un disavanzo  di circa 5 miliardi di euro. La certificazione è della Corte dei Conti, che ha ripreso il giudizio di parifica rimasto in sospeso in attesa della  sentenza della Corte Costituzionale. “Da questa vicenda in un modo o in un altro ne usciremo, se ne sta occupando anche il Governo, e non solo per il Piemonte”, ha assicurato il vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio Aldo Reschigna: “Non si parla di un intervento salva Piemonte, – ha aggiunto – ma il Governo sta valutando come affrontare il problema in termini generali. Infatti anche se in altre Regioni non ci sono stati ricorsi, dopo questa sentenza, altre Regioni potrebbero essere interessate. Il provvedimento della Corte dei Conti era inevitabile dopo la decisione della Consulta. Lunedì prossimo in Giunta approveremo una modifica di legge per aggiungere i 2.5 miliardi dello sblocca crediti al disavanzo già previsto di 1,264 miliardi. A questi si sommano poi i 31 milioni della trattativa ancora aperta per i trasferimenti 2013-2014 alle Province e i 509 milioni per pagare i fornitori della sanità”.

 

(Foto: il Torinese)

Mercato europeo dell'auto in crescita, Fca vola per l'ottavo mese consecutivo

Le immatricolazioni nei 28 Paesi Ue e in quelli Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) in base ai dati Acea sono state a luglio 1.184.103: il balzo è +9,5% sullo stesso mese e ad agosto 781.676 (+11,5%)

 

fiat fcaLa calda estate dell’auto segna una netta crescita per il mercato europeo. Mentre Fca ha avviato la rinascita di Mirafiori, grazie alla produzione del nuovo suv Maserati Levante,  le immatricolazioni nei 28 Paesi Ue e in quelli Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) in base ai dati Acea sono state a luglio 1.184.103: il balzo è +9,5% sullo stesso mese e ad agosto 781.676lingoto fiat (+11,5%).

 

Nei primi 8 mesi del 2015 sono state vendute 9.382.180 auto: +8.6% sull’analogo periodo dell’anno precedente . Fca  registra prestazioni migliori  per l’ottavo mese consecutivo, rispetto al mercato nel suo complesso, con una quota nei primi due quadrimestri 2015  del 6,4%, in crescita di 0,3 punti percentuali.

 

(Foto: il Torinese)

La Lega sogna la conquista di Torino. Cota: "Questa volta possiamo vincere la sinistra"

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fassino tvPiero Fassino ha lanciato un messaggio alla Festa dell’Unità, lasciando capire che la sua ricandidatura non è affatto scontata. Si tratta di tattica, certo, ma il Lungo non ha mai fatto mistero di vivere con insofferenza la faticosa esperienza di primo cittadino

 

Le elezioni Comunali  della primavera 2016 a Torino si avvicinano a passi da gigante. Piero Fassino ha lanciato un messaggio alla Festa dell’Unità, lasciando capire che la sua ricandidatura non è affatto scontata. Si tratta di tattica, certo, ma il Lungo non ha mai fatto mistero di vivere con insofferenza la faticosa esperienza di primo cittadino. Tutti gli addetti ai lavori sanno che la sua ambizione è più romana o internazionale che non sabauda. Fassino aspira da tempo ad un  prestigioso incarico più diplomatico che politico, magari in qualche importante organismo sovranazionale. Mentre il centrosinistra subalpino è preoccupato che ad un eventuale ballottaggio municipale i grillini possano scalzare gli eredi del Pci dal loro feudo di sempre, il centrodestra (la Lega, almeno) si fa sentire. E saranno proprio le vicissitudini municipali e il primo anno di governo di Chiamparino in Regione  i temi clou del dibattito politico alla festa del Carroccio, il 19 e 20 settembre al Parco della Tesoreria. “Torino – ha dichiarato l’ex governatore Roberto Cota, segretario della Lega Nord Piemont- può essere portata via alla sinistra. Noi dobbiamo far scattare la molla che fa diventare l’obiettivo di governo da potenziale a reale. Il candidato sindaco deve rispettare l’esigenza di rinnovamento rispetto alla vecchia politica”.

 

(Foto: il Torinese)

Scuola al via tra mille problemi e con più studenti: in Piemonte sono quasi 540 mila

L’ organico di diritto dei docenti è invece di 42 mila 140 posti, ma  quello di fatto sarà di 44 mila 590, e saranno oltre 8 mila gli insegnanti di sostegno destinati  a 13 mila 800 alunni

 

 

SCUOLA4Sono 539 mila 617 gli studenti piemontesi che da oggi vanno di nuovo a scuola. Infatti parte anche in Piemonte il nuovo anno scolastico e,  nella nostra regione, si registra un trend costante di crescita del numero di allievi: saranno 3 mila 159 in più rispetto al 2014-2015. L’ organico di diritto dei docenti è invece di 42 mila 140 posti, ma  quello di fatto sarà di 44 mila 590, e saranno oltre 8 mila gli insegnanti di sostegno destinati  a 13 mila 800 alunni. (Leggi le tabelle della Regione)

 

“In occasione dell’inizio di questo nuovo anno scolastico – dice l’assessore regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero – ci tengo a rivolgere ai dirigenti, ai docenti, a tutto il personale, e in particolare agli studenti e alle loro famiglie, un sincero augurio. È un anno davvero particolare, perché, dopo un periodo di tagli si torna ad investire nella scuola con nuove ed importanti risorse, ad esempio per quanto riguarda l’edilizia scolastica e il personale docente. Ma non è che l’inizio. La nostra è una buona scuola, fatta di tante piccole e grandi buone pratiche che la Regione ha intenzione di continuare a sostenere e tutelare grazie anche alla collaborazione e l’integrazione con il territorio. Sapendo di poter contare sulla passione e competenza dei dirigenti, del corpo docente e di tutti i lavoratori della scuola, ribadisco che l’amministrazione regionale rivolgerà il massimo impegno affinché, anche per gli anni futuri, l’effettivo esercizio del diritto all’istruzione e l’attuale livello di qualità dell’offerta formativa piemontese vengano garantiti”.SCUOLA2

 

Nella mattinata di lunedì l’assessore Pentenero  inaugura il nuovo anno scolastico all’istituto Majorana di Moncalieri e al Maxwell di Nichelino. La Regione ha fornito un particolare supporto alle scuole di montagna distribuendo complessivamente 602.500 euro a 189 istituti.  Le 11 scuole montane in difficoltà riceveranno 223.000 euro, dall’Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro, in Valle Grana, alla scuola dell’infanzia di Serravalle Langhe. Per quanto riguarda la razionalizzazione delle situazioni di pluriclasse, quelle accorpate per mancanza di alunni, sono 63 i Comuni beneficiari della somma complessiva di 299.260 euro. Gli interventi finanziati per progetti di valorizzazione dei plessi scolastici sono 38, per un totale di 80.200 euro.

 

Classe studentiCommenta il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Fabrizio Manca “si sta avviando un anno scolastico che si prospetta impegnativo, ma stimolante per la sfida che pone l’attuazione della riforma. Una sfida che le scuole affronteranno con la certezza di avere più risorse finanziarie a disposizione ed un numero di docenti e non docenti incrementato. Infatti, non solo saranno in classe gli insegnanti neo immessi in ruolo per effetto della legge 107 del 13 luglio scorso, ma con un ulteriore sforzo compiuto dal Ministero dell’Istruzione e dall’Ufficio scolastico regionale si è fatto in modo di potenziare gli interventi a sostegno degli alunni disabili e di assicurare il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario necessario per il corretto funzionamento delle segreterie scolastiche, dei laboratori e per garantire la sicurezza degli alunni. L’Ufficio scolastico regionale affiancherà e supporterà i dirigenti, gli insegnanti e tutto il personale nella realizzazione degli obiettivi posti dal Governo e dal Parlamento per il miglioramento del sistema scolastico nazionale e regionale”.