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Gariglio si dimette , ma anche no. E il partito si prepara a riconfermarlo alla guida della segreteria

Intanto si attendono sviluppi dall’inchiesta penale sulle firma false

chiampa renziTutto come previsto. La direzione regionale democratica che avrebbe dovuto “licenziare” il segretario Davide Gariglio, per presunte disattenzioni nel controllo delle sue truppe durante la raccolta delle firme elettorali (quelle forse taroccate), farà una pausa di riflessione. Il segretario ha  messo sul piatto le proprie dimissioni, ma dopo aver fatto un bel discorsetto – in cui ha rassicurato gli iscritti, che darà, in caso di riconferma, spazio a tutte le componenti interne – la decisione è stata quella di congelare il tutto, fino a nuovo ordine. Insomma, le solite liturgie dei vecchi partiti. Nel suo intervento Gariglio (al quale Chiamparino pochi giorni fa aveva detto: ” Ma perchè non ti sei dimesso immediatamente non appena è venuta alla luce la vicenda delle firme?”) ha sottolineato la necessità di dare una maggiore credibilità al partito, in futuro. Ci pare il minimo. Intanto si attendono gli sviluppi dell’inchiesta penale relativa alle firme. Si prevedono nuovi terremoti in seno al Pd.

Che caldo fa? Sempre torrido attorno ai 40 gradi, ma la settimana non sarà troppo afosa

Le correnti fresche dovrebbero portarsi via la cappa di umidita’

caldo toretDopo il caldo record della scorsa settimana e la relativa tregua degli ultimi giorni, le temperature saliranno nuovamente attorno ai 40 gradi per tutta la settimana. Fortunatamente però, a Torino e in Piemonte non sarà più caldo tropicale, come quello afoso che abbiamo sopportato. Clima sempre torrido? In effetti si, ma grazie alle correnti da nord ovest il caldo sarà decisamente più asciutto. Difficile che piova, ma il tasso di umidità dovrebbe fermarsi sotto il 50%. L’alta pressione atlantica sul nord-ovest dell’Europa toccherà anche l’arco alpino, così da fondersi con l’aria di provenienza nord-africana.

Bilancio "trionfale" secondo Piero Fassino: servizi confermati e stop a nuove tasse

“Note positive  vengono anche dalla riduzione del debito complessivo, che quest’anno scende sotto la soglia dei 2,9 miliardi di euro, ritornando ai livelli dei primi anni Duemila”

palazzo civicoNei giorni scorsi la Giunta comunale ha licenziato il Bilancio di previsione 2015, che va all’esame delle commissioni consiliari, fino al sì definitivo alla “finanziaria” da parte della Sala Rossa: ultimo documento del genere prima della fine del mandato nella primavera del 2016. Il sindaco Piero Fassino esulta: “per un bilancio che, nonostante i tagli subiti per effetto dei provvedimento governativi (nel 2015 – ha anche ricordato il Sindaco – i Comuni italiani hanno subito tagli per 1,6 miliardi di euro), mantiene inalterate le risorse destinate a welfare, servizi educativi, cultura, sport e servizi ai cittadini, senza ricorrere all’aumento di tributi e tariffe, ma agendo sul costo del personale, sulla rinegoziazione dei mutui e sui contratti di servizio”. Prosegue il sindaco: “il bilancio di spesa corrente è tutto costruito su voci di entrata strutturali e ripetibili, senza alcuna entrata straordinaria o una tantum, e riservando il conto capitale interamente agli investimenti per 140 milioni di euro. Note positive  vengono anche dalla riduzione del debito complessivo, che quest’anno scende sotto la soglia dei 2,9 miliardi di euro, ritornando ai livelli dei primi anni Duemila”.fassino 33

L’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni è convinto che la manovra varata “ha salvaguardato nel loro complesso i servizi di welfare, istruzione e l’offerta culturale. Un obiettivo – ha spiegato il responsabile delle politiche finanziarie di Palazzo Civico – conseguito pur a fronte della necessità di ridurre l’entità complessiva della spesa corrente e senza fare ricorso a entrate straordinarie o alla leva fiscale per compensare la riduzione dei trasferimenti statali e regionali. Il previsionale 2015 è stato inoltre adeguato alle normative sulla cosiddetta armonizzazione contabile che, tra le altre cose, hanno imposto per i crediti difficilmente esigibili l’istituzione di uno specifico fondo, con conseguente immobilizzazione di risorse da destinare alla spesa corrente”.

 

 

I NUMERI DELLA “FINANZIARIA” MUNICIPALE

 

Il bilancio pareggia, per la parte corrente, a 1273 milioni di euro. Le entrate tributarie ammontano a 830 milioni di euro, quelle extratributarie (canoni e concessioni, interessi e fitti attivi, mense, contravvenzioni) corrispondono circa a 281 milioni di euro, mentre i trasferimenti da Stato, Regione e altri enti portano nelle casse di Palazzo civico, secondo il previsionale, una cifra pari a 136 milioni di euro e 26 milioni quelli da dividendi delle partecipate. Risparmi sono stati ottenuti agendo sulle spese per il personale (16 milioni di euro), i beni e servizi (4 milioni di euro), i PAL CIVICtrasferimenti e i contributi (4 milioni di euro). Il Bilancio 2015 prevede anche investimenti per 140 milioni di euro, in parte cofinanziati da terzi. “Un dato che – ha sottolineato l’assessore Passoni – considerando l’attuale contesto economico generale risulta comunque significativo”. Continua la progressiva discesa del debito, che cala di ulteriori 90 milioni di euro rispetto al 2014, attestandosi a quota 2,9 miliardi di euro. “Secondo gli strumenti di programmazione del Comune, questa consiliatura – annuncia l’assessore al Bilancio – si contraddistinguerà per aver ridotto l’indebitamento di mezzo miliardo di euro.”Sul piano tariffario confermate le agevolazioni per i redditi più bassi già introdotte negli anni passati e che riguardano la tassa raccolta rifiuti (riduzioni per redditi fino a 24mila euro Isee), addizionale comunale Irpef (con esenzione per persone con reddito non superiore a 11mila e 670 euro) e la Tasi (con rimborso fino a 100 euro per le famiglie con reddito Isee inferiore a 17mila euro).

 

(mge – www.comune.torino.it / Foto: il Torinese)

Primi segnali di ripresa, le imprese artigiane piemontesi guardano con più fiducia al futuro

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Per quanto riguarda la produzione totale, dopo addirittura  35 trimestri negativi, si prospetta finalmente un saldo positivo: dal -20,96% al 5,14%

 

La ripresa incomincia a manifestarsi concretamente anche nella nostra regione e le  imprese artigiane piemontesi guardano con maggiore  fiducia nel futuro. L’indagine trimestrale congiunturale di Confartigianato Imprese Piemonte su un campione di oltre 2500 aziende, rivela questa realtà. Per quanto riguarda la produzione totale, dopo addirittura  35 trimestri negativi, si prospetta finalmente un saldo positivo: dal -20,96% al 5,14%. Questi i settori che registrano aumenti della produzione: attivita’ varie (57,50%), impiantistica (51,92%), tessile/abbigliamento (43,33%), lavanderie (35%), imprese di pulizie (25%), grafica (22,50%). Il saldo dei nuovi ordini, ancora negativo, migliora in ogni caso, passando dal -18,19% al -0,60% . Gli aumenti di nuovi ordini si registrano in: attivita’ varie (42,50%), tessile/abbigliamento (36,67%), impiantistica (32,69%), grafica (17,50%). Le previsioni di commesse superiori ai tre mesi crescono dallo 0,88% al 7,15%.

 

Per gli ordini relativi alle esportazioni, si riduce la negativita’ del saldo, che va dal -8,08% al -2,57% . Il saldo dell’andamento occupazionale, dopo 29 trimestri negativi, scavalca finalmente lo zero, passando dal -2,28% al 3,35%. Previsti aumenti occupazionali in questi settori: grafica (37,50%), imprese di pulizie (35%), tessile/abbigliamento (30%), lavanderie (30%), alimentare (23,81%), impiantistica (23,08), attivita’ varie (17,50), legno (15%). Le imprese che pensano all’ assunzione di apprendisti salgono dallo 0.35% all’ 8.70%. Le previsioni di investimenti per ampliamenti crescono dallo 0.35% al 3.54% e  le imprese intenzionate ad investire per sostituzioni aumentano dallo 0,53% al 6,20%. Bene anche le previsioni di incassi regolari che  migliorano, passando dal 34,09% al 46,48%;, mentre le ipotesi di ritardi scendono dal 64,15% al 45,35%.

 

(Foto: il Torinese)

Emergenza migranti, in Piemonte altri 1300 profughi. Ma per la prefettura non c'è più posto

La Regione invita i sindaci ad ospitare i nuovi arrivi

profughi_protestaSono stati assegnati al Piemonte altri 1300 migranti. Dopo la precedente ondata di un paio di settimane fa il ministero comunica al prefetto di Torino, Paola Basilone, una nuova distribuzione sul territorio regionale . La circolare di Alfano  annuncia che in queste ore sono in arrivo 125 persone dal sud e da Udine, e non si sa in quanto tempo la nuova quota sarà completata. Dalla Prefettura fanno sapere che però ci sono solo piu’ 27 posti per gli uomini e 3 per le donne. Ad oggi nel Torinese sono 1615 i profughi ospitati. La situazione preoccupa perché i migranti che entrano in Italia sono in aumento a causa del rifiuti di Francia, Austria, Svizzera e Ungheria ad ospitarli. Mentre l’assessore regionale alle politiche per l’immigrazione Monica Cerutti rinnova  l’appello ai sindaci del Piemonte ad accogliere i profughi, non si ha ancora la certezza che il nuovo centro di ospitalità nella caserma di Castello di Annone, nell’Astigiano, possa entrare presto in funzione.

Regione, la fine ingloriosa pare allontanarsi. Ma il Chiampa può davvero can-Tar vittoria?

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pd unitapd manifestoGIORNALE PDACROBAZIE REGIONEchiampa renziIL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Resta sotto scacco la lista Pd di Torino, che ha raccolto 370 mila voti e che potrebbe essere esclusa per irregolarità delle firme. La questione andrà per le lunghe, ma questo non rasserena certo gli animi, con tutti i big piddini sotto la spada di Damocle della decadenza. Si immagina che le fibrillazioni, già evidenti in queste settimane, siano destinate ad aumentare

 

E così la paventata fine ingloriosa della decima legislatura regionale sembra allontanarsi, ma siamo sicuri che i giudici del Tar abbiano fatto un favore a Chiamparino? Questa è l’interpretazione di alcuni gazzettieri sempre colmi di elogi verso il Chiampa, ma la situazione è più complessa. Intanto, la decisione del Tar di escludere dal ricorso il “listino” non è definitiva e si dovrà attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato. Non sarebbe la prima volta che il giudice amministrativo d’appello ribalta la situazione, come è avvenuto per la Giunta Cota. Inoltre, resta sotto scacco la lista Pd di Torino, che ha raccolto 370 mila voti e che potrebbe essere esclusa per irregolarità delle firme. La questione andrà per le lunghe, ma questo non rasserena certo gli animi, con tutti i big piddini sotto la spada di Damocle della decadenza. Si immagina che le fibrillazioni, già evidenti in queste settimane, siano destinate ad aumentare. Infine, c’è sempre l’inchiesta penale in corso, che potrebbe avere risultanze ben più severe del Tar. A fronte di mezzo stato maggiore indagato, come reagirà il partito di maggioranza relativa?

 

Dunque la navigazione chiamparinesca non è destinata ad acque meno turbolente di quelle incontrate in questo anno di governo, e non solo perché i problemi di bilancio sono ancora gravi (come ha onestamente ammesso il vice Reschigna) ma perché il clima da eterna campagna elettorale azzoppa ogni iniziativa volta a rimettere in sesto le finanze regionali. Per la sua importanza, dal momento che assorbe oltre l’80 % dei fondi, è la sanità a farla da padrona. E allora si vede come le inquietudini della maggioranza si riflettano sulla capacità di governo della Giunta.

 

Una feroce battaglia si è combattuta sul Gradenigo, ora in mano a un operatore privato, ma gli attacchi più insidiosi non sono venuti dall’opposizione pentastellata, bensì dalla maggioranza (Grimaldi di Sel e Monaco di Scelta Civica, il quale ultimo ha tracciato un bilancio della gestione di Saitta così crudo che nessun oppositore si era ancora spinto a tanto!). Appena superata con difficoltà questa partita, si è aperta la vicenda Oftalmico che la Giunta vuole chiudere, con i piddini torinesi in gran parte contrari. Per non dimenticare la questione delle strutture psichiatriche soggette a una radicale revisione, su cui anche il Comune capoluogo ha detto di non essere d’accordo. Insomma, grane su grane che frenano l’azione di razionalizzazione sanitaria che la Giunta ha la necessità di accelerare, pena un nuovo aggravamento dei conti.

 

Sul tutto aleggia un vento negativo che vede affondare l’impulso regionalista. Nonostante le rassicurazioni di facciata di Mattarella – che ha ricevuto la delegazione di governatori guidata da Chiampa nel giorno dell’udienza Tar: poteva non sapere? – il disegno centralista portato avanti dalla politica “romana” va avanti a tappe forzate. Le Regioni sono state prima delegittimate, con gli scandali di rimborsopoli, per distrarre l’opinione pubblica dagli assurdi privilegi del Parlamento, e poi via via private di fondi, subendo tagli draconiani chiaramente sbilanciati, e nella riforma costituzionale in corso perderanno anche competenze fondamentali. Una dèbacle su tutta la linea che si abbina con la sempre più bassa percentuale di elettori ai seggi: continuando questo avvitamento presto si parlerà di sopprimerle.

 

E la riforma costituzionale che Renzi fatica non poco a condurre in porto, avendola già rinviata più volte, porterà anche una brutta sorpresa per Fassino che sperava di poter salire sullo scranno più alto del Senato composto da cento amministratori. Con ogni probabilità, per accontentare la minoranza dem, Renzi cederà sul Senato che sarà ancora elettivo. Per cui il Lungo si dovrà accontentare della poltrona di Palazzo di Città e farsela bastare fino alla pensione.Con queste note non proprio ottimistiche, Ghinotto saluta e va in vacanza, sperando che alla ripresa le prospettive non siano anche peggiori.

 

 (Foto: il Torinese)

Ghinotto

Il verdetto del Tar salva la Regione e il soldato Chiampa, ma (forse) sono a rischio i consiglieri Pd

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PICHETTO (FI): DOPO QUESTA SENTENZA NON IMPORTA CHE COSA FAI MA CHI SEI

 

Quel che pare sicuro è che ci saranno conseguenze ai vertici torinese e regionale del pd: Chiamparino si prepara per un repulisti interno?

 

SALVATE IL SOLDATO CHIAMPA – Questa volta la giustizia amministrativa ha deliberato a tempo di record: la Giunta regionale guidata da Sergio Chiamparino è salva, parola di Tar. Dopo il verdetto del tribunale amministrativo il governatore dice: “Siamo legittimati a governare, dimetterci sarebbe un tradimento”. Spiegatelo a Roberto Cota, che (sebbene dopo quattro anni) è stato mandato a casa, sempre per una storia di firme più o meno false.  “Se veramente c’erano le firme false, non ci resta che constatare che in questo Paese non conta che cosa si fa, ma chi lo fa”.  Così Gilberto Pichetto, capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte commenta quanto deciso dal Tar. Conclude il capogruppo azzurro: “Da una prima valutazione, la sentenza che comunque assolve Chiamparino risulta una sentenza ad personam. Detto tutto questo mi pare però che il procedere con la querela di falso sulla lista del Pd dimostri che qualcosa di non chiaro c’era e c’è su tutta la questione”.

 

AGGIORNAMENTO ORE 18 del 9 luglio – Il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso sul listino di Chiamparino e sulla lista del Pd di Cuneo e del Monviso. Ammesso invece  con riserva il ricorso sulla lista del Pd di Torino, che dovrà misurarsi con la querela di falso e con la prova di resistenza. Un’udienza è stata fissata al 29 ottobre. La Regione parrebbe salva, ma a rischio sono i consiglieri Pd. La parola sul prosieguo di legislatura spetta a Chiamparino, che ha convocato una conferenza stampa.

 

AGGIORNAMENTO ORE 14 Sarà depositato entro domani, venerdì, dal Tar del Piemonte, il dispositivo relativo alla decisione sui ricorsi per le elezioni regionali del 2014. Così ha comunicato il presidente del collegio ai legali delle parti prima della fine dell’udienza. I giudici devono esaminare la regolarità delle firme delle liste a sostegno della candidatura del presidente Sergio Chiamparino. L’avvocato Alberto Caretta, a nome della ricorrente Patrizia Borgarello, della Lega Nord, informa l’agenzia Ansa, “ha chiesto nuovi accertamenti istruttori.” Il tribunale amministrativo  potrà annullare le elezioni 2014 o rigettare il ricorso leghista  oppure rinviare la decisione per nuovi approfondimenti.

 

Torino, 6 luglio – Mancano tre giorni all’udienza del Tar, giovedì 9 luglio, sulle presunte firme tarocche e, certo, un avviso di garanzia, il dodicesimo, arrivato a un funzionario Pd non serve a stemperare la polemica interna al partito. L'”avvisata”  è Tina Pepe, militante molto conosciuta del partitone dem e componente della segreteria provinciale, già responsabile regionale dell’organizzazione con Gianfranco Morgando segretario, e oggi portavoce delle donne del Pd. Il presidente Chiamparino pare sempre più determinato a dimettersi in caso i tempi di decisione del Tar dovessero dilatarsi. L’inchiesta penale proseguirà intanto per la sua strada e, anche su questo fronte, i riscontri che potrebbero emergere getterebbero ombre sulla correttezza dell’operato dei membri del Pd nel raccogliere le firme necessarie per sottoscrivere le liste elettorali. Quel che pare sicuro è che ci saranno conseguenze al vertice torinese e regionale del partito: soprattutto se si dovesse andare a elezioni anticipate Chiamparino detterebbe le condizioni per un repulisti interno.

 

(Foto: il Torinese)

Il sogno di Elkann: "Fca e Gm insieme, la casa automobilistica più ricca e grande al mondo"

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“Non facciamo pressione sui tempi. Nel 2012 abbiamo avuto colloqui. Li abbiamo avuti nel 2015 e potremmo averne nel 2017 o nel 2018”

 

Mentre si attendono notizie sullo sviluppo di Mirafiori (anche gli imprenditori piemontesi aspettano un rilancio dello stabilimento, che dia slancio all’economia piemontese) Fca non molla su General Motors:  “Non l’abbiamo messa da parte. Gm non è la sola opzione ma senza alcun dubbio dal punto vista della fattibilità e della quantità è di gran lunga la migliore”. A parlare e’ John Elkann , presidente di Fca che illustra la strategia della casa automobilistica, intervistato dal Wall Stret Journal. E’ confermata l’intenzione di Fca di “fondersi con Gm per realizzare la più grande e più redditizia casa automobilistica del mondo, che avrà base anche negli Usa. Non facciamo pressione sui tempi. Nel 2012 abbiamo avuto colloqui. Li abbiamo avuti nel 2015 e potremmo averne nel 2017 o nel 2018″. Elkann, che si riferisce a contatti con Gm, ben ricorda le incomprensioni di 10 anni fa con l’azienda americana che preferì pagare 2 miliardi di dollari a Fiat per non esercitare l’opzione ad acquisto: ” Oggi tentiamo di creare una combinazione che abbia maggiori opportunità di funzionare”. Confida molto in Sergio Marchionne,  Elkann conferma di contare moltissimo su Sergio Marchionne: “Averlo ancora più vicino a noi è un segno di riconoscenza per quanto ha fatto ma anche per avere l’aiuto di Sergio per costruire il nostro futuro”, scrive il giornale americano.

Luglio bollente in Piemonte, ma non come nel 2003: molto più calde solo le notti torinesi

La media più alta delle massime, pari a 34.4 gradi,  è stata inferiore al luglio 2003

 

sole cielo caldoLa temperatura media registrata in Piemonte in questo torrido luglio è stata di 28.2 gradi, solo un grado in meno rispetto al record di  29.2, dell’11 agosto 2003, che fu il giorno più caldo da quando esistono le misurazioni. Il rapporto Arpa indica però che le notti sono state più bollenti rispetto a 12 anni fa: infatti la media delle minime è stata di 22.7 gradi, 26.8 a Torino. La media più alta delle massime, pari a 34.4 gradi,  è stata  inferiore al luglio 2003, 2011, 2012 e 2006. Ecco la relazione dell’Arpa.

 

“Nella prima settimana di luglio 2015 il Piemonte è stato interessato da un’alta pressione di matrice africana che ha determinato temperature elevate, associate ad alti valori di umidità, e una ventilazione pressoché assente.  Questa situazione meteorologica ha determinato condizioni persistenti di afa e conseguente disagio nella popolazione. Anche le temperature minime sono state elevate, a causa della presenza di nubi nei bassi strati, che hanno mitigato il raffrescamento notturno: il 7 luglio il valore medio delle minime in pianura sul Piemonte è stato pari a 22.7°C e rappresenta il valore più elevato del nuovo millennio. La minima più alta è stata registrata a Torino con 26.8°C. Anche il picco di temperatura massima media in pianura è stato registrato il 7 luglio, concaldo toret 34.4°C, valore alto ma non da record. Infatti risulta inferiore non solo a diversi giorni di agosto 2003, ma anche dei mesi di agosto del 2011 e 2012 e del luglio 2006. La stazione che ha registrato il massimo assoluto è quella di Acqui Terme con 39.1°C. Il 6 luglio ad Alessandria (38.7°C), Vercelli e Torino (entrambe con 37.4°C) sono stati stabiliti record di temperatura massima del nuovo millennio per il mese di luglio. Anomalia di temperatura massima della prima settimana di luglio rispetto alla climatologia del periodo 1971-2000. I 28.2°C di temperatura media giornaliera del 6 luglio sono stati superati soltanto dai 29.2°C dell’11 agosto 2003, la giornata più calda in assoluto dell’ultimo secolo. L’anomalia termica delle temperature massime (differenza rispetto al clima) è stata più elevata nelle zone di montagna: dal 3 al 7 luglio ben 27 stazioni termometriche della rete di Arpa Piemonte hanno registrato valori di 7-8 gradi superiori ai valori climatici registrando il valore massimo assoluto di temperatura dal momento della loro installazione”.

 

(Foto: il Torinese)

Salvini-tour in Piemonte da Giaveno a Fubine, all'attacco di Renzi, Merkel e Chiamparino

salvini giaveno

“Il dato più preoccupante non è il debito pubblico ma il saldo demografico che lo scorso anno ha fatto registrare 500mila nascite in Italia e 600mila decessi.  Un dato simile ci ha riportato nel 1917, ma allora l’Italia era in guerra , l’esercito era sul Piave per non fare passare lo straniero”

 

“Con quello che è avvenuto in un paese normale si dovrebbe andare sicuramente a nuove elezioni. Del resto una firma di centro – destra, che sia falsa o taroccata non è diversa da una firma di sinistra, che sia falsa o taroccata. I motivi per i quali si sta indagando sono più gravi di quelli che sono avvenuti nella precedente elezione, in quanto le presunte irregolarità non riguardano una lista minore, ma lo stesso Partito Democratico”. Matteo Salvini,  in t – shirt bianca con la scritta Giaveno in verde, ha tuonato domenica sia in Valsusa che in Monferrato, a Fubine, contro la giunta di Sergio Chiamparino ed il governo nazionale. “Chiamparino – ha detto – aveva detto che avrebbe battuto i pugni con il Governo nell’interesse del Piemonte, invece, sono aumentati i tagli alle regioni, e quindi al Piemonte, ed è stato succube a Renzi, come Renzi è succube alla Merkel e di quelli che comandano a Bruxelles”.

 

A Fubine, poi, arrivato dopo le ventuno, e subito assediato da giornalisti, cacciatori di autografi,  padani e non,  Matteo “il capitano” come lo hanno acclamato i suoi, sul palco della Festa della Lega di un paese storicamente “rosso” (ha dato i natali ad uno storico segretario del Pci, Luigi Longo, successore a Botteghe Oscure di Palmiro Togliatti) nella stessa area dove si svolgevano – e si svolgono tuttora – le Feste dell’Unità, ha commentato positivamente il risultato del referendum in Grecia, e ha declinato le cose che farà, usando l’indicativo futuro e non il condizionale, andando al governo: “Cancellare la legge Fornero, un’infamia che ha cambiato la vita a migliaia di persone, cancellare gli studi di settore, non fare pagare l’Imu sui terreni agricoli,  sui capannoni e sui negozi sfitti”. In più ha assicurato che ci sarà il massimo impegno per togliere il reato di tortura, anche psicologica, recentemente introdotto nella legislazione nazionale, per consentire alle forze dell’ordine di operare serenamente. “Non prometto molte cose, ma poche che devono però essere realizzate. E siccome tutti qui avete uno apparecchio e potete registrarmi, posso andare immediatamente in rete,  potrete sempre dirmi se andremo al governo e non lo faremo, Salvini ma cosa stai facendo…”

 

Ha poi fatto un accenno alla situazione  dell’emergenza immigrazione, partendo da lontano: “Il dato più preoccupante non è il debito pubblico ma il saldo demografico che lo scorso anno ha fatto registrare 500mila nascite in Italia e 600mila decessi.  Un dato simile ci ha riportato nel 1917, ma allora l’Italia era in guerra , l’esercito era sul Piave per non fare passare lo straniero.  Oggi,invece,  gli stranieri li vanno prendere in  mare e li portano in albergo ad Alessandria”. Quindi la sua ricetta, semplice e “alla pancia” del pubblico: “Chi è rifugiato abbia permanenza in Italia in condizioni degne, non sotto un ponte o in una stazione, chi non lo è vada a casa”. Poi in chiusura l’abbraccio con il “suo popolo”.

Massimo Iaretti

(Foto: il Torinese)