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Murazzi Beach e movida corta, l’estate diversa dei torinesi

Luci spente per San Salvario, ora il via a “Estate ai Murazzi”

 

spiaggia1Una nuova svolta per  i Murazzi ed una nuova ordinanza per i numerosi locali in  zona San Salvario.La rivoluzione della movida torinese sembra prendere ufficialmente piede. Un esperimento che vedrà fino al 20 settembre le arcate sul  Po in versione  “summer side” , ed invece fino al 30 novembre i “locali sansalvarini” in versione più silenziosa.

 

Infatti se nel primo caso bisognerà armarsi di asciugamano, crema solare e costume, per quanto riguarda la questione “San Salva” (così chiamato dai suoi assidui e affezionati frequentatori) le cose saranno più complicate e meno piacevoli. L’attesissimo incontro avvenuto fra esercenti, circoscrizione e sindaco ha finalmente partorito la soluzione per così dire su misura che tutti stavano aspettando.spiaggia2

 

Nel quadrilatero compreso tra via Galliari , via Madama Cristina (entrambi i lati), corso Marconi e via Nizza, i locali saranno sottoposti a nuovi orari e a nuovi regolamenti: chiusura alle 2 per i dehors mentre all’interno del locale sarà possibile continuare a fare festa solo fino alle 3.

 

spiaggia3I nuovi orari saranno inoltre accompagnati da altre misure, come la presenza (all’interno di ogni locale) di uno steward che dovrà informare e vigilare sul rispetto degli orari, o come quella che impegna l’Amiat ad intervenire, nella pulizia delle strade e dei marciapiedi, subito dopo la chiusura dei locali, cioè qualche minuto dopo le 3.

 

Se le luci di San Salvario si spegneranno alle 2 facendo cadere per così dire un sipario alquanto malinconico per i giovani e vivaci torinesi, fortunatamente dopo quasi due anni di tenebre altre luci illumineranno i Murazzi.

 

Sabbia, campi di beach volley e beach soccer, sport, musica e tantissime attività per giovani e famiglie, sono le componenti che animeranno l’estate dei Muri: una no stop balneare che dovrebbe iniziare alle 10 del mattino per poi concludersi alle 3 di notte.spiaggia4

 

Le spiagge saranno due: una con tappeto d’erba sintetica, sdraio gratuite e docce con nebulizzatori per vincere il caldo, l’altra con sabbia, sdraio e lettini ad un costo che varia dai 2 ai 5 euro.spiaggia5

 

L’obiettivo è quello di ricreare, come è già avvenuto per alcune capitali europee come Parigi e Berlino, una spiaggia con sdraio, ombrelloni e (dopo le 18)cocktail, per il relax ma anche il divertimento di torinesi e turisti in riva al fiume, cercando così di non far rimpiangere la movida di “San Salva”.

 

I punti ristoro resteranno aperti tutto il giorno, gli spazi concerti dovranno spegnere la musica a mezzanotte, ma la somministrazione di bevande continuerà fino alle 3.Insomma un vero e proprio cambiamento rispetto ai tanto contestati,ma anche tanto amati Murazzi di due anni fa.

 

E se i residenti delle due zone in questione (definiti dal sindaco “gli aventi diritto a dormire”) sembrano soddisfatti e contenti di tali cambiamenti, la stessa cosa non si può dire per i giovani abitanti di Torino che, nel giro di due anni, hanno visto diminuire sempre di più oltre che i locali, anche la possibilità di divertirsi fino a tarda ora.

 

salvario chiesa2Il sindaco ha perfettamente ragione nell’affermare che sia sacrosanto diritto di ogni cittadino poter  dormire tranquillamente all’interno della propria abitazione senza dover essere disturbato da urla e schiamazzi; ma pari diritto è anche quello di potersi svagare e divertire o quello, per gli esercenti, di coltivare la propria attività al meglio.

 

Probabilmente se si agisse di più nel riformare l’educazione ed il rispetto verso il prossimo da parte di tutti i cittadini (residenti, esercenti e giovani) non ci sarebbe bisogno di attuare tutte queste misure restrittive che in qualche modo spengono un po’ le luci di una città che ha sempre brillato.

 

Simona Pili Stella

 

(Fotoservizio: il Torinese)

 

Cura dimagrante per la Regione, le Direzioni scendono da 16 a 10

REGIONE PALAZZOIl piatto forte del menù è la  riduzione delle Direzioni regionali.  Novità importante sarà poi la figura del Segretario generale, che si occuperà di coordinamento dei direttori, del personale e dell’organizzazione

 

Il governatore Sergio Chiamparino lo aveva già fatto trapelare. E si è passati dalle parole ai fatti: il vicepresidente Aldo Reschigna e l’assessore Giovanni Maria Ferraris hanno illustrato disegno di riorganizzazione della Regione, un piano all’insegna del risparmio per cercare di recuperare quei 30 milioni di euro all’anno necessari a far quadrare i conti.  

 

Il piatto forte del menù è la  riduzione da 16 a 10 delle direzioni regionali, da sempre simbolo di prestigio e potere degli alti burocrati. Sette le direzioni di “line” (Sanità e politiche assistenziali; Coesione sociale; Governo del territorio, Trasporti e Infrastrutture; Agricoltura; Difesa del suolo, Ambiente, Montagna Opere pubbliche, Cultura, Turismo, Sport, Sacri Monti; Competitività del sistema regionale)

 

Tre le direzioni di “staff” (Gabinetto del presidente; Bilancio, Finanze, programmazione economica, Attività istituzionale, Legale, Enti locali). Novità importante sarà poi la figura del Segretario generale, che si occuperà di coordinamento dei direttori, del personale e dell’organizzazione regionale. Quest’operazione, che comporta un risparmio di 1,2 milioni di euro annui, si inserisce nel processo di diminuzione della spesa per il personale, che si vuole ridurre di 9 milioni entro il 2016.

 

Il primo compito dei nuovi vertici sarà la ridefinizione dei settori che compongono le varie direzioni. Reschigna e Ferraris hanno sottolineato che “oltre ad una riduzione della spesa, si avrà un’organizzazione più efficiente e moderna della macchina regionale. Vogliamo che tutto sia concluso prima del trasferimento delle strutture nel nuovo palazzo unico”. Polemiche con Fuksas permettendo.

 

(Foto: il Torinese)

San Salvario: accordo raggiunto, la movida si accorcia ma di poco

Per il popolo della notte la chiusura sarà alle 2 ma per tutti i giorni della settimana e varrà per i dehors. All’interno si prosegue fino alle 3

 

salvario22Intesa raggiunta tra il Comune e i gestori dei locali della movida di San Salvario: la chiusura sarà alle 2 ma per tutti i giorni della settimana e varrà per i dehors. I locali potranno continuare a funzionare fino alle 3 ma solo all’interno.

 

I commercianti di San Salvario, che avevano  sospeso il sit in di protesta previsto nel pomeriggio davanti a Palazzo Civico, sembrano soddisfatti dall’esito della riunione di questa mattina con il sindaco Piero Fassino.

 

Come e’ noto l’ordinanza contestata prevedeva di fermare la movida all’una di notte dal lunedì al venerdì e alle due dal giovedì al sabato. Intanto prosegue l’esperienza positiva del “pattuglione” la ronda di sicurezza interforze che perlustra San Salvario il sabato notte. Tutti gli esercizi dovranno dotarsi di uno stuart, mentre minimarket e spacci (ovviamente non di stupefacenti) potranno vendere i loro prodotti fino alle 24.

 

E lo stesso sindaco ha proposto attraverso le colonne torinesi di Repubblica, di trovare il modo di ospitare la movida anche nella Galleria Umberto I appositamente ristrutturata.

 

I responsabili dei locali temevano, con le precedenti restrizioni, di perdere 400 posti di lavoro, e 2 milioni di ore lavorative.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

Camusso all’attacco di Renzi: “Caro Matteo, tanti annunci ma pochi fatti”

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Proprio oggi sono stati diffusi i dati mensili sulla cassa integrazione. In calo in quasi tutta la regione, tranne Torino.  Il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna, annuncia il piano di razionalizzazione del personale: i primi risparmi saranno da attuare alla voce dirigenti

 

CAMUSSO FORMICHE.NETBattagliera come sempre Susanna Camusso. Oggi, a Torino, nel corso di una iniziativa sulla riforma della Pubblica Amministrazione,  la leader Cgil ha attaccato pesantemente il premier Matteo Renzi: “Ogni giorno viene annunciata una riforma epocale e  sono dossier aperti su ogni aspetto: Però non ci sono iniziative che parlino di lavoro”.

 

Tra l’altro, proprio oggi, sono stati diffusi i dati mensili sulla cassa integrazione. In calo in quasi tutta la regione, tranne Torino.

 

Nel mese di giugno, Piemonte, sono state  6,8 milioni le ore di cassa integrazione. Un calo  del 35,9% rispetto a maggio: – 44,1% l’ordinaria, -12,5%  la straordinaria, -85,4%  cassa in deroga. A fornire i dati è il rapporto mensile della Uil. In tutto 40.121 i lavoratori coinvolti, con una diminuzione di 22.520 unità rispetto al mese precedente . A Torino, invece, la cassa è cresciuta dell’11%, mentre è in calo in tutte le altre province, esclusa Verbania.

 

La Susanna nazionale va anche all’attacco del Governo sul tema della riduzione delle Camere di Commercio: “Vengono cancellate e questo significa cancellare migliaia di posti di lavoro. Non c’è l’idea di rendere più efficaci i servizi ma di spostare al centro una serie di poteri mentre aumenta la disoccupazione”.

 

Intanto, sul tema dei dipendenti pubblici il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna, annuncia il piano di razionalizzazione del personale: i primi risparmi saranno da attuare alla voce dirigenti.

 

(Foto: www.formiche.net)

 

La movida incontra Fassino, è tregua armata

salvario chiesa2salvario poliziasalvario22L’ordinanza contestata prevede di fermare la movida all’una di notte dal lunedì al venerdì e alle due dal giovedì al sabato. Gli esercenti proporranno delle mediazioni. Intanto prosegue l’esperienza positiva del “pattuglione”

 

I commercianti di San Salvario, per il momento, hanno sospeso il sit in di protesta previsto nel pomeriggio davanti a Palazzo Civico, proprio mentre si svolge il Consiglio comunale. Attendono l’esito della riunione di questa mattina con il sindaco Piero Fassino. I titolari dei locali della movida non ci stanno: perchè dobbiamo essere puniti, quando a comportarsi male sono solo alcuni esercenti? Si prendano provvedimenti solo contro chi non rispetta le regole, dicono.

 

Come e’ noto l’ordinanza contestata prevede di fermare la movida all’una di notte dal lunedì al venerdì e alle due dal giovedì al sabato. Gli esercenti proporranno delle mediazioni. Intanto prosegue l’esperienza positiva del “pattuglione” la ronda di sicurezza interforze che perlustra San Salvario il sabato notte.

 

Con il provvedimento voluto dal sindaco sono a rischio 400 posti di lavoro, visto che si perderebbero quasi 2 milioni di ore lavorative, sostengono i commercianti. Mentre il centrodestra è a grandi linee d’accordo con Fassino, all’interno del Pd incominciano a crearsi alcune crepe. Un sì incondizionato alla proposta del Comune viene, invece, dalla curia.  

 

Schierato  a favore della movida accorciata  e’ l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia che condivide l’iniziativa del Sindaco che favorisce “un vivere la città che tenga conto e rispetti le esigenze di tutti, sia per quanto riguarda la vita e il  diritto a un sonno tranquillo da parte dei residenti, sia per la sicurezza e l’ordine pubblico, sia per continuare a garantire spazi e occasioni di incontro per i giovani come per gli altri cittadini». Così l’arcivescovo che conclude:  «Occorre la buona volontà di tutte le componenti coinvolte nel quartiere per gestire insieme il fenomeno della movida tenendo presente il vero bene dei giovani che la frequentano, dei residenti e degli stessi esercenti, chiamati a collaborare insieme alle istituzioni per promuovere una accoglienza positiva, insieme al rispetto delle regole di una civile convivenza tra tutti i cittadini». 

 

Fassino, notoriamente testardo, vuole andare avanti per la sua strada. Riusciranno i commercianti a fargli innestare la retromarcia?

 

(Foto: il Torinese)

 

 

(Foto: il Torinese)

Torino turistica più cara ma più bella

mozartcc bimbimuseocinema2turistiCome dare torto al Comune? Sono in vista importanti eventi quali Expo 2015, l’Ostensione della Sindone e Torino Capitale dello Sport. La città deve essere preparata ad affrontarli e, per farlo, sono necessarie risorse aggiuntive

 

Cari turisti, siate pronti: dal prossimo ottobre soggiornare negli hotel di Torino costerà 50 centesimi in più a notte. La decisione del Comune di aumentare la tassa turistica è motivata dalle esangui tasse comunali. Palazzo Civico ha fatto due conti e qualche valutazione. Visto il successo di visitatori in città (lo scorso anno le presenze sono state 1 milione e 193 mila con un incasso di oltre 4 milioni di euro dalla tassa di soggiorno) perchè non effettuare un piccolo ritocco? Una valutazione giusta, soprattutto se – come dicono dal Municipio – le risorse aggiuntive saranno utilizzate per migliorare i servizi.

 

E chi se ne frega se al Ministero dei Beni Culturali dicono che la nostra città non dispone di musei di serie A. Sono le cifre e gli apprezzamenti dei visitatori provenienti da ogni dove a decretare il successo della Torino turistica, ricca di bellezze architettoniche ed eventi culturali: il Festival Mozart, tanto per dire,  ha fatto il pienone anche nella sua seconda serata. Con il ritocco della tassa si arriverà a pagare la cifra massima consentita dalla legge, 5 euro, già in vigore ad esempio a Milano, soltanto negli hotel a 5 stelle. Per tutti gli altri, da quelli di categoria più bassa che passeranno da 1,30 a 1,80, l’aumento sarà comunque sempre di mezzo euro. Compresi gli ostelli e i campeggi che saliranno quindi da 1 euro a 1 euro e 50.

 

Come dare torto al Comune? Sono in vista importanti eventi quali Expo 2015, l’Ostensione della Sindone e Torino Capitale dello Sport. La città deve essere preparata ad affrontarli e, per farlo, sono necessarie risorse aggiuntive. Con l’arrotondamento della tassa di soggiorno si stima possa entrare in cassa quasi un milione di euro in più. La consolazione per i turisti è che – seppur aumentata – l’imposta resterà come in passato applicabile soltanto per 4 notti consecutivi negli hotel e 7 negli ostelli.

 

(Foto: il Torinese)

Spese pazze: Pd, l’archiviazione può attendere

consiglio X 1I politici coinvolti sono quasi tutti del centrosinistra (anche l’ex “governatora” Mercedes Bresso), tre del centrodestra e il leader del Movimento 5 Stelle, Davide Bono

 

Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco, diceva qualcuno. L’udienza in tribunale, a porte chiuse, per valutare se archiviare o no 18 ex consiglieri regionali del Piemonte dall’inchiesta sulle “spese pazze” di Rimborsopoli è un fulmine a ciel sereno per il centrosinistra che pensava che i giochi fossero ormai fatti, con il salvataggio giudiziario di quasi  tutta lex coalizione di minoranza che – più o meno – è l’attuale di maggioranza. Potrebbero essere veramente archiviati, ma anche no. E la novità sta proprio qui.

 

Infatti il giudice Roberto Ruscello vuole esaminare le posizioni,  al momento in stand by, in camera di consiglio il  prossimo 22 settembre. I politici coinvolti sono quasi tutti del centrosinistra (anche l’ex “governatora” Mercedes Bresso), tre del centrodestra e il leader del Movimento 5 Stelle, Davide Bono. Tre cittadini si erano opposti all’archiviazione. Avevano forse notato che le spese dei consiglieri “graziati” erano sospettosamente simili a quelle dei “decapitati”? Se sono lecite o illecite per gli uni dovrebbero essere lecite o illecite allo stesso modo per gli altri. O no?

 

Dato che alcuni dei consiglieri che ora si trovano tra coloro che son sospesi ricoprono incarichi in Giunta (oltre ad un altro nome di spicco, il capogruppo e segretario regionale Davide Gariglio) il presidente Sergio Chiamparino si è affrettato a rilasciare dichiarazioni di stima nei loro confronti: “Ho piena fiducia nei due assessori Reschigna e Cerutti, e non cambio in alcun modo il giudizio che ho di loro. Sono certo che usciranno pienamente da questa vicenda”. Così  ha dichiarato all’Ansa dopo la decisione del giudice.

 

Nel frattempo, l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha approvato una delibera sulle risorse per le dotazioni strumentali fornite ai gruppi consiliari, in attuazione di quanto disposto dalla legge regionale che aveva soppresso il contributo in denaro e previsto un nuovo sistema di erogazione di beni e servizi.

 

 “Con la delibera di oggi l’Udp ha cercato di coniugare due esigenze di pari dignità: il rispetto dei princìpi ispiratori della legge che ha soppresso i contributi ai gruppi consiliari e il rispetto dei gruppi stessi, che devono comunque essere messi nelle condizioni di lavorare agevolmente, in piena autonomia e secondo la dignità dovuta al loro ruolo e al loro compito”, spiega il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus .

 

 La delibera, oltre a definire le dotazioni che risultano totalmente a carico dell’Ente (dalle sedi agli arredi, dalle postazioni informatiche agli impianti tecnologici di base), stabilisce quali sono invece le dotazioni che i gruppi consiliari possono richiedere al Consiglio, con apposita domanda del presidente di ogni gruppo. Si tratta di materiale di cancelleria, spese postali e telefoniche, dotazioni informatiche accessorie, acquisto di giornali e riviste.

 

Per questi beni e servizi si stabilisce che la spesa non possa superare i 7.500 euro annui a consigliere, un tetto inferiore di circa il 13% rispetto a quanto previsto dai parametri di spending review indicati dalla Conferenza Stato-Regioni.

 

Non potranno invece essere ammesse a bilancio del Consiglio regionale le spese di rappresentanza dei gruppi, le spese per consulenze, studi e incarichi e qualsiasi altra spesa riconducibile all’attività di partiti e movimenti politici: secondo la nuova delibera, saranno comunque i presidenti dei gruppi a dover vigilare e garantire che tutte le dotazioni e i servizi siano utilizzati unicamente a scopi istituzionali.

 

Un ultimo sussulto anticasta dopo l’abolizione dei vitalizi e la riduzione delle spese effettuata dall’ex presidente Valerio Cattaneo.

 

 

 

E se Fiat diventasse tedesca? Il Lingotto strizza l’occhio a Volkswagen

fiat cancello logoIl giornale Handelsblatt sostiene ci sia una precisa volontà della famiglia Agnelli, di vendere Fiat e Chrysler

 

E se la Fiat americana di Sergio Marchionne diventasse tedesca? Le indiscrezioni del periodico tedesco Manager Magazin, secondo il quale il gruppo Fiat- Chrysler potrebbe essere acquisito in tutto o solo in parte dalla teutonica Volkswagen, sono state smentite dal Lingotto.

 

Ma l’autorevole quotidiano FAZ, Frankfurter Allegemeine Zeitung, rilancia la possibile operazione sostenendo che la notizia riportata dalla rivista è basata su informazioni attendibili e fondate.

 

A rilanciare è poi anche il giornale Handelsblatt, che sostiene ci sia una precisa volontà della famiglia Agnelli, di vendere Fiat e Chrysler. Significativo il titolo dell’articolo: “Basta a Torino?”, in cui si afferma che  “la dinastia sta lentamente prendendo il commiato dal marchio ricco di storia”.

 

La testata tedesca scrive che una banca d’affari sarebbe già stata incaricata di individuare compratori interessati e i colloqui con le alte sfere di Volkswagen sarebbero già in corso. In attesa di verificare se esistano anche altri potenziali acquirenti.

 

La volontà di vendere, sarebbe motivata dalla stanchezza di John Elkann nei confronti del settore auto. Il giovane capitano d’industria, secondo la stampa tedesca, sarebbe rimasto legato soltanto al brand Ferrari. Intanto il prossimo 1° agosto nascerà ufficialmente la nuova FCA. Chissà se, prima del gran giorno, succederà qualcosa di nuovo.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

 

 

Mozart vi aspetta in piazza San Carlo

In tutto 6 giorni di  concerti sinfonici gratuiti per tutta la cittadinanza, organizzati da Intesa Sanpaolo e Iren

 

mozartDa venerdì 18 nel salotto torinese di piazza San Carlo e’ di scena il Festival Mozart.

 

In tutto 6 giorni di  concerti sinfonici gratuiti per tutta la cittadinanza, promossi da Intesa Sanpaolo e Iren. 

 

La rassegna è del Comune di Torino. Protagoniste le orchestre del Regio, della Rai e dell’Academia Montis Regalis e i giovani del Conservatorio Verdi. Fino al 23 luglio, il Festival propone le più famose musiche di Mozart tra cui Don Giovanni, Flauto Magico, Messa da Requiem.

 

(Foto: il Torinese)

Quattro arresti per ‘Ndrangheta in provincia di Torino

Le indagini hanno fatto emergere contatti tra Furchì e uno dei 4 arrestati  per le estorsioni avvenute ai danni di commercianti dell’area torinese
 
 
 
polizia volanteCompare anche Francesco Furchì, il sospettato omicida del consigliere comunale Alberto Musy, tra le persone indagate a piede libero per le estorsioni verificatesi in provincia. 
Le indagini hanno fatto emergere contatti tra Furchì e uno dei 4 arrestati  per le estorsioni avvenute ai danni di commercianti dell’area torinese.
Tali contatti risalirebbero a quando il faccendiere, ora in carcere alle Vallette e sotto processo, tentava di scalare la società ferroviaria Arenaways.
 La cella di Furchì è stata perquisita nel corso dell’operazione.
 Sono dunque quattro gli arresti effettuati dalla polizia di Torino per gli episodi di estorsione e alcuni sembrerebbe siano legati alla ‘ndrangheta. 
 L’attività criminosa si volgeva in particolare a Santena.  L’inchiesta è nata in parallelo a quella sul caso Musy, anche se gli arrestati non c’entrano con il delitto. Sono state effettuate numerose perquisizioni.
(Foto: il Torinese)