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2015, un'ottima annata: vendemmia storica da 110 e lode per i vignaioli piemontesi

La Regione promette che l’aiuto al comparto “sarà ancor più forte con il nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Piemonte, appena approvato dalla Unione Europea

 

langheLa Regione e i vignaioli  piemontesi parlano di una vendemmia storica. “Una annata da 110 e lode che promette vini importanti e longevi, a 5 stelle per i Nebbioli da Barolo e Barbaresco ma anche per Barbera, Cortese, Dolcetto, Erbaluce, Grignolino ed a 4 stelle per gli altri vitigni. Il 2015 si profila come un’annata storica, con un aumento del 2,7% della produzione rispetto al 2014 per un totale di 2.466.919 ettolitri, in quanto l’andamento climatico, dal tardo autunno-primavera piovosi al settembre con tempo stabile, ha favorito il ciclo dell’uva”.  I dati sono stati presentati in occasione di Anteprima Vendemmia, tenutasi a Torino per iniziativa di Regione Piemonte, Piemonte Land of Perfection e Vignaioli piemontesi.

 

“Una vendemmia eccellente in un contesto virtuoso e di forti potenzialità per il comparto vitivinicolo che- commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Giovanni Ferrero –  per il suo peso economico-produttivo e per i suoi valori aggiunti si conferma un elemento di punta e di traino per il Piemonte. Ogni bottiglia di vino che va all’estero porta con sé, oltre alla qualità del prodotto, l’immagine di un territorio che viene così proiettata in Paesi lontani, portando la bellezza di paesaggi modellati dalla vite. Tutto ciò lo si deve al lodevole lavoro svolto dai nostri produttori vitivinicoli e dalle loro organizzazioni economiche e professionali. Ad essi va il ringraziamento della Regione Piemonte e l’impegno nel dare continuità all’opera di sostegno del comparto, in particolare con il programma 2014-2018 dell’ OCM Vino, che anche nella campagna 2016 prevede un intervento finanziario di oltre 20 milioni di euro”VINO PREGIATO

 

La Regione promette che l’aiuto “sarà ancor più forte con il nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Piemonte, appena approvato dalla Unione Europea, con una dotazione complessiva di 1.093 milioni di euro, che vedrà l’apertura di bandi sui quali potrà concorrere il comparto vitivinicolo, come quelli sulla qualità delle produzioni, sugli investimenti in immobiliazioni immateriali”, sui pagamenti agro-climatico-ambientali e sull’agricoltura biologica. Il primato del Piemonte viticolo ed il patrimonio dei paesaggi Unesco, che è stato costruito dal lavoro dell’uomo nelle colline, vanno mantenuti. Guai abbassare la presa”.

 

La relazione completa

 

Parla anche il presidente del Consorzio Piemonte Land of Perfection, Giorgio Bosticco:  “nel 2015 abbiamo ottenuto un importante risultato: tutti i consorzi del vino riconosciuti sono entrati a far parte di Piemonte Land. È un segnale di unione importante. Chiediamo ora di assumere un ruolo di cabina di regia di tutte le risorse pubbliche spese nel campo promozione”, mentre il presidente di Vignaioli Piemontesi, Giulio Porzio, ha sostenuto che “fare un vino è come fare un bambino: ci vogliono 9 mesi. S’inizia a gennaio con la potatura e si finisce a ottobre con la vendemmia. Bisogna tenerne conto per avere, alle fine, dei prezzi remunerativi. Non vanno dimenticati le piccole perle dell’enologia piemontesi, i vitigni minori come Grignolino, Erbaluce e Ruché, che si ritagliano una loro piccola ma significativa nicchia di consumo. Negli anni abbiamo perso ettari di vigneti: dobbiamo chiederci come sarà il patrimonio di vigne Unesco tra dieci anni e dobbiamo trovare gli strumenti da mettere in campo per creare reddito e far restare qui i giovani”.

 

Dati statistici sul comparto vitinicolo piemontese I vini docg e doc del Piemonte

 

 

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Contemporary Art e Torino diventa capitale delle arti per un mese intero

Il 7 novembre appuntamento con la Notte delle Arti e 40 gallerie aperte

 

artissima2Torino,  per un mese, sarà capitale dell’arte contemporanea. La kermesse Contemporary Art  inizia infatti sabato con l’accensione di Luci d’Artista, per proseguire con Artissima, la principale fiera d’arte contemporanea d’Italia, e poi Paratissima e ancora The Others e una trentina di mostre in tutta la città. Il 7 novembre appuntamento con la Notte delle Arti e 40 gallerie aperte. 

 

Artissima sarà di scena all’Oval del Lingotto dal 6 all’8 novembre, con il coinvolgimento diretto di  curatori e collezionisti nel programma della fiera, in ciascuna delle giurie dei premi, che saranno sei. Oltre ai cinque delle edizioni precedenti  (Premio illy Present Future, Premio Sardi per l’Arte Back to the Future, Premio New Entries, Premio Fondazione Ettore Fico e Prix K-Way® Per4m) sarà presente il premio Reda-Artissima, rivolto a un giovane artista che esplori con la sua ricerca il linguaggio della fotografia. I collezionisti parteciperanno inoltre a Walkie Talkies, “chiacchierate” itineranti fra le opere esposte. Ilartissima6 coordinamento delle sezioni è affidato a quattro giovani curatori italiani.

 

Si terrà dal 4 all”8 novembre, a Torino Esposizioni, l’edizione numero 11 di Paratissima. da quest’anno si pagheranno 3 euro di biglietto. In mostra molteplici rappresentazioni dell’arte grafica e visiva: dalla fotografia alla scultura, e poi installazione, pittura, grafica e illustrazione e design. Decine gli artisti partecipanti,  provenienti dall’Italia e da oltre confine. in programma mostre mostre, workshop e  la presentazione di progetti internazionali. Otto le sezioni: design, fashion, fotografia, g@p, international, kids, learning by doing e video. Sarà possibile partecipare a bandi e concorsi come  il concorso letterario e quello per giovani operatori culturali.

 

Tra le mostre in programma per Contemporary Art,  a Palazzo Paesana c’è ‘The Third Act’. Una mostra che ruota attorno al tema del tempo, cha ha per  protagonisti tre artisti, Jean-Baptiste Bernadet, Benoit Plateus e John Roebas. L’evento si snoda in due sedi. Oltre a splendido Palazzo Paesana, gioiello del barocco, anche lo spazio Neochrome, un ex convento dove le opere verranno trasferite dal 19 novembre.

 

 LE OPERE DI LUCI D’ARTISTA 2015

 

porta nuova luciLe opere di quest’anno sono: Vele di Natale di Vasco Are in via Lagrange; Ancora una volta di Valerio Berruti in via Accademia delle Scienze; Palle di neve di Enrica Borghi in via Carlo Alberto; Volo su… di Francesco Casorati in via Pietro Micca e via Cernaia; Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola De Maria in piazza San Carlo; Giardino Verticale, Giardino Barocco, Come se a Torino ci fosse il mare e La Maschera di Richi Ferrero in via Alfieri 6-Palazzo Valperga Galleani; L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini in Galleria Umberto I (Porta Palazzo); Planetario di Carmelo Giammello in via Roma; Migrazione – Piero Gilardi (nuova opera) in Galleria Subalpina; Illuminated Benches di Jeppe Hein in piazza Carignano; Piccoli Spiriti Blu di Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini; Cultura=Capitale di Alfredo Jaar in piazza Carlo Alberto 3 (facciata Biblioteca Nazionale); Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi in via Garibaldi; Il volo dei numeri di Mario Merz sulla cupola della Mole Antonelliana; Vento solare di Luigi Nervo  Porta Palatina; L’amore non fa rumore di Domenico Luca Pannoli in piazza Bodoni; Palomar di Giulio Paolini in via Po; Amare le differenze di Michelangelo Pistoletto sull’Antica Tettoia dell’Orologio a Porta Palazzo; My noon di Tobias Rehberger in piazza Palazzo di Città (accesa tutto il 2015 in omaggio al gemellaggio “Torino incontra Berlino”) e Luce fontana ruota di Gilberto Zoiro al Laghetto Italia ’61. La novità di quest’anno è rappresentata dall’opera “Migrazione” dell’artista torinese Piero Gilardi, direttore artistico del PAV, Centro sperimentale d’arte contemporanea. Il progetto si riferisce alle grandi migrazioni animali causate dal riscaldamento globale. Nell’installazione è rappresentato uno stormo di pellicani che migra in volo alla ricerca di climi più freschi. Sono disegnate 12 sagome di pellicani sospesi all’interno della Galleria.

 

 

(Foto: il Torinese)

 

 

 

Renzi firma il decreto salva-Regioni, Chiampa canta vittoria

chiamp consiglioREGIONE PALAZZODice Chiamparino: “Lo ribadisco: il decreto non può essere definito “Salva Piemonte” o “Salva Regioni”, perché ha come obiettivo di determinare condizioni di certezza nella contabilizzazione delle risorse tra l’attività legislativa nazionale  e l’applicazione amministrativa della stessa da parte della Regione.”

 

Dopo le polemiche che avevano portato il governatore Sergio Chiamparino a dimettersi dalla Conferenza dei Presidenti, la firma apposta da Matteo Renzi al decreto salva-Regioni ha svelenito il clima. “La notizia è senz’altro positiva: il Governo ha mantenuto l’impegno di chiarire la norma che la stessa Corte Costituzionale ha giudicato ambigua e che aveva dato origine a una contabilizzazione non corretta di debiti passati. Ringraziamo il Governo perché questo consente di ridare certezze ai bilanci di tutte le Regioni e di conseguenza al bilancio dello Stato.”

 

Così Chiamparino commenta l’assunzione da parte del Consiglio dei ministri del decreto legge che definisce le norme di contabilizzazione nei bilanci regionali delle anticipazioni sul DL 35, una norma per la quale il Piemonte e in particolare il presidente Chiamparino si sono notevolmente impegnati dopo la sentenza della Corte Costituzionale del luglio scorso. “Lo ribadisco: il decreto non può essere definito “Salva Piemonte” o “Salva Regioni”, perché ha come obiettivo di determinare condizioni di certezza nella contabilizzazione delle risorse tra l’attività legislativa nazionale  e l’applicazione amministrativa della stessa da parte della Regione.”

 

“E’ per altro evidente  – continua l’Assessore al Bilancio Aldo Reschigna  – che, siccome il Piemonte è tra le regioni d’Italia che più hanno utilizzato le anticipazioni del DL 35 per complessivi 4.739.313.610 euro tra il 2013 e il 2015, è una norma che finalmente determina una condizione di certezza nello  sforzo complessivo che questa amministrazione regionale sta portando avanti sia nell’onorare l’enorme massa debitoria che ci siamo ritrovati all’inizio della legislatura, sia nel consentirci di proseguire nel forte e pesante impegno di risanamento dei conti della Regione. In concreto, per effetto del decreto legge, il disavanzo sostanziale accertato dalla Corte dei Conti al termine dell’anno 2014 di 5.843.655.170 si riduce a 1.453.571.000, cifra sempre rilevante e che dovrà essere coperta in 7 anni.”

 

Altro impatto positivo per il Piemonte è rappresentato dal fatto che con l’assunzione del decreto legge potrà essere chiusa l’ultima operazione prevista per l’anno 2015 di circa 300 milioni di euro che consentirà di saldare gran parte del disavanzo del Trasporto pubblico locale accumulato nella precedente legislatura regionale e debiti su progetti di ricerca degli anni passati.

In Piemonte stanno arrivando altri mille profughi, ma il centro di Settimo è stracolmo

Questa la probabile suddivisione dei profughi tra le province: 461 a Torino, 140 ad Alessandria, 191 a Cuneo, 57 a Vercelli, 120 a Novara, 71 ad Asti, 59 a Biella, 52 a Verbania

 

profughi 2In arrivo più di mille profughi in Piemonte. Per l’esattezza sono 1.151, come prevede una nuova circolare del Viminale. La preoccupazione dei servizi di accoglienza c’è ed è notevole. Se i nuovi migranti arrivassero in blocco, il  centro di Settimo senza tendopoli, non può andare oltre i 250 posti. da Settimo verranno poi redistribuiti nelle province del Piemonte. Non si sa ancora se sarà disponibile  la base dell’Aeronautica di Castel D’Annone, nell’Astigiano, che dovrà sostituire Settimo come “punto di raccolta”. La bonifica dell’amianto nel sito è in corso e potrebbe durare a lungo.Questa la probabile suddivisione dei profughi tra le province: 461 a Torino, 140 ad Alessandria, 191 a Cuneo, 57 a Vercelli, 120 a Novara, 71 ad Asti, 59 a Biella, 52 a Verbania. 

 

Pace fatta tra Chiampa e Renzi? "Troppi i tagli del governo, ma ora si intravede un percorso"

chiampa renzi

“I tagli previsti dal 2017 al 2019 configurano una situazione che nei fatti mette a rischio la sopravvivenza del Sistema Regioni”

 

Le dimissioni di Sergio Chiamparino dalla presidenza della Conferenza delle Regioni – dimissioni congelate ma irrevocabili – erano state motivate dal governatore piemontese dal buco di quasi 6 miliardi nei conti piemontesi: “mi devo occupare del Piemonte”, aveva detto il Chiampa. Ma le tensioni con il governo sembravano acuirsi ancora di più fino a poche ore fa: “I tagli previsti dal 2017 al 2019 configurano una situazione che nei fatti mette a rischio la sopravvivenza del Sistema Regioni”. Chiamparino dixit, nell’audizione in Commissione Bilancio del Senato, dedicata alla legge di stabilità. Il governatore del Piemonte chiede un incontro urgente con il governo per “capire qual è il valore istituzionale che viene dato alle Regioni, e in particolare al sistema sanità”. Renzi, venuto a conoscenza della richiesta ha detto: “Ci sarà da divertirsi”. Il divertimento è stato limitato e tutto pare essere finito a tarallucci e vino. Sulla legge di stabilità, dopo il vertice con le Regioni, Chiamparino ha dichiarato: “Ora un percorso è individuato. Il governo si è impegnato ad incontrarci prima dell’approvazione della legge. Si valuterà l’aumento del fondo per la sanità”.

(Foto: il Torinese)

 

IL COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIO REGIONALE

Nella seduta del 3 novembre il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, ha svolto una comunicazione in Aula si richiesta del gruppo M5S per fare il punto sul confronto tra il Governo e le Regioni sulla legge di stabilità.

Dopo aver ricordato che si è in attesa di un decreto legge che deve intervenire sulla situazione determinata dal D.l. 35/2013 “un decreto salva sistema più che salva Piemonte”, è passato a illustrare la situazione che si sta prefigurando rispetto ai tagli alle Regioni previsti dal Governo nella legge di stabilità.

“Nel 2016 – ha spiegato il presidente – sommando le misure derivanti dalle leggi di stabilità del passato e dalle leggi di settore si arriva a 9 miliardi e mezzo di euro di tagli a carico delle Regioni. Per la revisione della spesa nel 2016 sono previsti 4,2 miliardi a carico delle Regioni dei quali due miliardi sulla sanità e il resto sulla extra sanità. La situazione sul pluriennale è poi particolarmente preoccupante con altri cinque miliardi nel 2017 e sette nel 2018. Ormai i margini di manovra delle Regioni si vanno esaurendo”.

“Abbiamo semplicemente, quindi, denunciato una situazione molto difficile – ha continuato Chiamparino – per la quale auspichiamo un accordo con il Governo che vada oltre questa legge di stabilità. Altrimenti, nei fatti, i tagli dal 2017 al 2019 mettono a rischio la sopravvivenza del sistema Regioni. Si mettono in pericolo i fondi per il sociale, invece di avere la copertura con i nuovi Lea, è a rischio la copertura per i farmaci salvavita e le Regioni in bilico potrebbero essere costrette ad aumentare i ticket. Secondo i nostri calcoli, che nessuno fino ad ora ha contestato, mancano due miliardi. Posto che gli oneri per la revisione della spesa dovrebbero essere riequilibrati tra le Regioni e i ministeri, confidiamo di essere convocati dal Governo per un incontro prima di giovedì, quando la Conferenza dovrà formulare il parere sulla legge di stabilità. Vi sarebbe margine per istituire due gruppi di lavoro sulla revisione della spesa, uno sui fondi sanità ed un secondo su quelli extrasanità, che può trovare soluzioni prima della seconda lettura”.

Diversi i relatori intervenuti nella discussione.

Il gruppo M5S, intervenuto con diversi relatori – Giorgio BertolaFederico ValettiMauro CampoStefania Batzella –  ha lamentato un atteggiamento negativo del Governo come nel caso di “Trenitalia che da un lato non vuole ridiscutere i contratti mentre il Governo taglia i fondi al trasporto pubblico per le Regioni, un gioco che sembra fatto apposta per far fallire le Regioni” ma anche una inadeguatezza dell’Esecutivo regionale che “alla luce del giudizio di parificazione il lavoro svolto in quest’anno e mezzo dalla attuale Giunta regionale non è positivo” ed ancora si “chiede un maggior impegno invece del teatrino delle dimissioni”. Il gruppo M5S, oltre “alla sudditanza morale del Piemonte che ha più problemi di altre Regioni” ha anche rilevato l’incongruità di alzare le tasse proprio “con l’aumento del bollo auto per le auto ecologiche” che penalizzerebbe una scelta responsabile dei cittadini retroattivamente.

Gilberto PichettoClaudia Porchietto e Gian Luca Vignale hanno preso la parola per il gruppo FI asserendo che il Governo “ha come unico modo di governare i tagli sul territorio e il presidente Chiamparino doveva fare di più per difendere gli interessi del Piemonte”. In merito all’atteggiamento del premier Matteo Renzi, “sembra che sia alla ricerca sempre di un avversario per cogliere l’attenzione dell’opinione pubblica. La situazione di bilancio è difficile sia per le inefficienze delle Regioni e sia per quelle dello Stato centrale e non può essere cambiata a colpi di mannaia e non si vedono i margini enormi di efficientamento dei ministeri. Chiediamo al centrosinistra di spiegare se la centralizzazione della sanità è una battuta del ministro Lorenzin o un disegno politico. Il cinismo istituzionale di Renzi è di un livello mai visto, i tagli devono essere chiariti, così si rischia di non erogare più servizi e di non chiudere il bilancio”.

Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia) ha manifestato preoccupazione per “il decreto legge sul D.l. 35/2013 che non arriva mai, evidentemente si tratta di una precisa volontà politica” il consigliere del centrodestra ha pure sottolineato che mentre “l’Anci ha avuto una copertura integrale dei bilancia, completa dei mancati introiti fiscali, le Regioni sono state individuate come il male assoluto dove scaricare tutti gli oneri: Matteo Renzi blandisce i Comuni per massacrare le Regioni”.

La maggioranza è intervenuta appoggiando la relazione del presidente Chiamparino con l’intervento di Davide Gariglio e Andrea Appiano del gruppo Pd. “Vanno chiariti i dubbi interpretativi sul pagamento dei debiti attraverso il D.l. 35/2013” è stato detto dai banchi del Pd. “Questa è la prima manovra di governo espansiva nei fatti dopo tanti anni che sta portando più in alto il tasso di fiducia del Paese. La manovra sconta un elevato tasso di debito pubblico però si fa carico di alcune questioni, come clausole di salvaguardia con 17 miliardi per non aumentare Iva e accise su carburanti, con 5 miliardi per cancellare la Tasi sulla prima casa, 3,5 miliardi per le pensioni e le misure antipovertà, e 1,5 miliardi di minori tasse per imprese. Il presidente Chiamparino ha posto in modo corretto e equilibrato le problematiche delle Regioni per cercare una soluzione”.

Una vena critica da parte di Marco Grimaldi (Sel) che ha parlato di “federalismo per abbandono. Il contributo degli Enti locali in questi anni è stato il doppio rispetto a quello dello Stato centrale e l’Italia è al 15mo posto per spesa sanitaria tra i Paesi della Unione europea, mentre abbiamo una media di anziani molto alta, secondi dietro la Svizzera che non sta nell’Ue”.

Nella replica finale il presidente Chiamparino ha chiarito i motivi delle sue dimissioni da presidente della Conferenza delle Regioni, puntualizzando che nella riunione di giovedì “chiederà che venga messo all’ordine del giorno della prossima seduta l’elezione di un nuovo presidente. Voglio porre come principio di responsabilità il fatto che anche quest’anno nella legge di stabilità gli enti più penalizzati sono le Regioni. Desidero sgombrare il campo da ipotetici conflitti di interesse essendo il Piemonte in una situazione complessa. Desidero anche avere ‘mani libere’ nella stagione di riforme regionali che si sta aprendo. Si dovranno rivedere le competenze non dimenticando i lusinghieri giudizi dell’Oms verso la nostra sanità che spende anche relativamente poco rispetto gli altri paesi europei”.

 

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IL VINO DEL SOGNO

tuccitto vino bn

L’amore per i figli. L’incontro con un enologo. Il sogno della vita. La solidarietà. I quattro elementi cardini del progetto IL VINO DEL SOGNO

 

Dall’idea di Paolo Tuccitto, agente di viaggio per professione, sommelier per passione, con il sogno di produrre vino nelle Langhe.  Paolo ha iniziato, da qualche mese, un viaggio, insieme ad un amico enologo di fama mondiale, tra i vigneti ed i terroir di tutta Italia, per selezionare ed acquistare le uve con cui produrre tre vini da dedicare ai suoi tre figli. 

 

Insieme alla moglie Barbara hanno raccontato le loro caratteristiche che verranno ricercate nelle uve da cui nasceranno tre vini. I vini che parleranno dei loro figli al mondo. Verranno vinificati ed affinati in Toscana, a Montalcino, e vedranno la luce, in edizione super limitata, nei prossimi tre anni. Il Sofia per Natale 2016 e poi, come nella vita, arriveranno Jacopo e Alice.

 

Le etichette e le scritte sulle singole bottiglie verranno disegnate direttamente dai figli che hanno, attualmente, 6, 4 e 3 anni. Ma la strada sarà ancora lunga perché, dopo la ricerca, la scoperta ed il gioco, tra terreni e vitigni, il vero obiettivo sara’ la piastrella finale nelle Langhe. Il vigneto di proprietà si produrrà il vino della vita, stabile e definitivo. Per sempre. Come la famiglia.

 

Il percorso de IL VINO DEL SOGNO viene condiviso, attraverso racconti, testimonianze e foto, con tutti gli iscritti alle News sul sito www.winexperience360.com. Ha l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di persone legate ai valori della famiglia e dell’amicizia. Alle tradizioni e alla storia. Al territorio e al vino.

 

Il progetto ha anche finalità benefiche perché, ogni anno, verrà effettuata una donazione alla Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna, perché tutti i bambini hanno il diritto di sognare.

 

Paolo, Barbara, Sofia, Jacopo e Alice Vi aspettano e noi aspettiamo i loro vini.

JUVE, VITTORIA D’ORO: TORO BEFFATO DALLO SCHERZETTO BIANCONERO NELLA NOTTE DELLE STREGHE

torinojuve

Amara sorpresa per i granata che, questa volta, guardavano il derby numero 189 dalle zone alte della classifica

 

JUVENTUS-TORINO 2-1
Reti: 19′ pt Pogba (J), 6′ st Bovo, 49′ st Cuadrado.

 

Juventus (4-3-1-2): Buffon; Padoin, Barzagli, Bonucci, Evra; Khedira (11′ Cuadrado), Marchisio, Pogba; Hernanes; Morata (33′ st Mandzukic), Dybala (42′ st Alex Sandro). A disp: Neto, Audero, Alex Sandro, Caceres, Rugani, Sturaro, Lemina, Zaza. All. Allegri.

 

Torino (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Bruno Peres, Acquah, Vives, Baselli (20′ st Benassi), Molinaro (16′ st Zappacosta); Maxi Lopez  (42′ st Belotti), Quagliarella. A disp. Ichazo, Castellazzi, Pryyma, Gaston Silva, Prcic, Amauri. All. Ventura

 

Durante la notte delle streghe la Juventus serve un bello scherzetto agli avversari granata che, questa volta, guardavano il derby numero 189 dalle zone alte della classifica. Ma come per il 2014 con Pirlo Cuadrado regala all’ultimo respiro il derby della mole alla Juventus . I bianconeri si riscattano, almeno in parte, dopo la sconfitta con il Sassuolo, ma ancora non riescono a convincere del tutto, infondo solo due giorni di ritiro che di certo non bastano per ritrovare qualità. La prestazione è tra le più volenterosa viste sin ora, Pogba inizia a ritrovare la sua lucentezza ed ancora una volta, se pur senza gol, Dybala ha mostrato gran carattere per la squadra bianconera. Dall’altro lato il Toro si mangia le mani, ancora una volta vede sfumare la vittoria a pochi metri dal traguardo, dopo aver saputo tenere testa ai bianconeri fino alla fine ,con una rimonta all’inizio del secondo tempo.

 

Allegri decide di scendere in campo con il 4-3-1-2 lasciando in panchina Cuadrado, Hernanes dietro Morata e Dybala; Ventura propone il 3-5-2 buon centrocampo e Quagliarella di supporto a Maxi Lòpez. Per i bianconeri in poco meno dieci minuti Khedira si fa male, Allegri è costretto a stravolgere il suo piano tattico inserisce Cudrado, che alla fine si rivelerà fondamentale, e si ricomincia. Al 17’ arriva il primo squillo dei bianconeri: Pogba dal limite con il destro va al tiro, troppo centrale e non dà problemi a Padelli. In men che non si dica arriva la risposta granata con il destro di Quaglairella che si spegne sull’esterno della rete. Ma l’emozione del derby è ancora lontana, se non che, al 19’ Pogba regala una perla dal limite dell’area: ben ispirato da Dybala manda il pallone dritto sotto la traversa. Dal colpo subito gli uomini di Ventura si riprendono alla mezz’ora con Quagliarella che di pochissimo manda fuori servito dal limite da Maxi Lopez. Sullo scadere del primo frangente non manca l’alternarsi dei botta e risposta ma nulla si concretizza.

 

Si ritorna in campo e il Toro risponde subito presente con un capolavoro di Bovo: un sinistro dalla distanza sulla respinta della barriera dopo un calcio di punizione dello stesso Bovo. Caricati dal gol gli ospiti iniziano a farsi sentire sugli spalti e non solo. Sono i miracoli di Buffon a respingere il pallone colpito di testa da Glick al 12’, così come il gran tiro dai trentacinque metri di Vives al 25’. I bianconeri non ci stanno e al 30’ arriva una fiammata di Hernanes con il sinistro che si frantuma sopra la traversa. Tra una lampo e l’altro si volge verso lo scadere e Bonucci illude di poter riaccorciare le distanze, anticipa tutti di testa ma incorna la traversa. A tempo quasi scaduto ecco che arriva la ciliegina sulla torta: tap-in dritto in porta grazie a Alex Sandro ed ecco che Cuadrado spinge a zero metri e serve la beffa ai granata. Tre punti di morale per i bianconeri e,un mordersi le mani per a squadra di Ventura ben organizzata tecnicamente ma reduce dalla quinta partita senza vittoria, con la squadra di Allegri col fiato sul collo.

 

Roberta Perna

Valeria Tuberosi

 

Mattarella all'Anci e poi da Monet: "Torino è una grande città, bella e straordinaria"

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anci1“Non  risponde al vero che il nostro Paese  è un malato incurabile. Al contrario, la forza con cui poniamo il tema della legalità, la mobilitazione della società civile, l’impegno dello Stato dimostrano che, in Italia, i meccanismi di controllo, di accertamento e di sanzione funzionano e che lo Stato non fa finta di non vedere”

 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato nel pomeriggio a Caselle da dove è partito in auto alla volta del Lingotto per partecipare alla chiusura della XXXII Assemblea nazionale dell’Anci.

 

“Partecipo volentieri alla vostra assemblea, in questo momento storico, in cui le istituzioni – tutte le istituzioni democratiche – sono chiamate a scelte impegnative per avviare un nuovo sviluppo sostenibile dopo la lunga crisi economica – ha detto il Capo dello Stato – che ha proseguito: “Non  risponde al vero che il nostro Paese  è un malato incurabile. Al contrario, la forza con cui poniamo il tema della legalità, la mobilitazione della società civile, l’impegno dello Stato dimostrano che, in Italia, i meccanismi di controllo, di accertamento e di sanzione funzionano e che lo Stato non fa finta di non vedere”.

 

Poi, un riferimento alla corruzione: “Non mi stancherò di ripeterlo: sono convinto del valore strategico di questo messaggio: non ci sarà ripresa, non ci sarà crescita di opportunità, non ci sarà un futuro degno per i nostri giovani, se non estirperemo la corruzione, l’illegalità, la criminalità organizzata”

 

Il presidente Mattarella ha posto l’accento anche sulla questione migranti: “Ieri ancora una volta si è consumata una terribile tragedia nel Mediterraneo. E’ difficile trovare parole adeguate per esprimere lo sgomento che questo suscita”.

 

Lasciati i lavori del Lingotto il presidente ha compiuto una visita privata alla Galleria d’Arte Moderna di Torino, dove è in corso la mostra di Monet. Per il presidente della Repubblica si tratta di ” una mostra straordinaria  perché raccoglie tanti capolavori”. Mattarella è stato accompagnato dal sindaco di Torino Piero Fassino. Con lui il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna,  la presidente della Fondazione Torino Musei Patrizia Asproni. “Torino è una grande città, straordinariamente bella”, ha detto il Capo dello Stato prima di ripartire.

Firme false: dieci rinvii a giudizio per il Pd, ma il Tar sospende i ricorsi di Lega e grillini

tribunale

Il tribunale regionale ritiene che si debba attendere l’esito di una causa  che il tribunale civile di Torino inizierà a discutere soltanto il prossimo anno

 

Sono dieci i dieci rinvii a giudizio chiesti dalla procura della repubblica di Torino nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità riguardanti la raccolta delle firme per  la presentazione di alcune liste a sostegno della candidatura di Sergio Chiamparino alle ultime elezioni regionali del 2014. Il provvedimento coinvolge funzionari e collaboratori del Pd. E’ loro contestata la violazione della legge per la presentazione delle candidatura. Sei le proposte di archiviazione, una delle quali per Marco Grimaldi, consigliere regionale e capogruppo di Sel a Palazzo Lascaris.

 

Ma intanto il Tar del Piemonte ha sospeso il procedimento  legato ai ricorsi elettorali dell’esponente leghista Patrizia Borgarello contro alcune delle liste che sostenevano Chiamparino alle regionali. Il tribunale regionale ritiene che si debba attendere l’esito di una causa  che il tribunale civile di Torino inizierà a discutere soltanto il prossimo anno. Rinviata  per la stessa motivazione anche la decisione sull’ammissibilità o meno del ricorso ‘ad adiuvandum’ presentato dal Movimento 5 Stelle.
   

 

(Foto: il Torinese)

Dal Lingotto Fassino lancia il nuovo Piano Migranti: saranno coinvolti 4000 Comuni

“Un modo di affrontare il problema  legato all’idea che ci troviamo di fronte ad una emergenza che prima o poi passerà. Questo non è vero”

fassino 33Alla 32a assemblea nazionale dell’Anci, in corso al Lingotto di Torino, il sindaco della città e presidente dell’associazione dei Comuni ha annunciato il lancio di un Piano Migranti. “In Italia – dice  Piero Fassino – abbiamo due sistemi paralleli di accoglienza: uno che fa leva sui Comuni e l’altro  sui bandi prefettizi. Un modo di affrontare il problema  legato all’idea che ci troviamo di fronte ad una emergenza che prima o poi passerà. Questo non è vero. La vulgata secondo cui siamo di fronte a una invasione è priva di fondamento. La storia del mondo è  una storia di migrazioni e i  Paesi occidentali, a partire da Usa, Francia e Gran Bretagna sono diventati grandi con le migrazioni.

 

Ora ci troviamo di fronte a un fenomeno strutturale per affrontare il quale serve unalingotto salone strategia adeguata. Bisogna  superare – conclude Fassino – l’approccio prefettizio-emergenziale a favore dell’accoglienza che dipende dai  Comuni e si preoccupa anche dell’integrazione. L’Anci presenterà presto al ministro dell’Interno un piano per coinvolgere nell’accoglienza circa 4 mila Comuni rispetto ai 700 attualmente impegnati su questo fronte.”

 

(Foto: il Torinese)