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Salva Piemonte, Chiamparino torna da Roma soddisfatto

chiampa scrivaniaREGIONE PALAZZOIl Piemonte ha risparmiato già 100 milioni di euro rispetto al passato e potrà fare affidamento su altri 110 milioni che verranno incamerati grazie all’aumento dell’irpef e del bollo auto

 

 AGGIORNAMENTO

Chiamparino, di ritorno dalla capitale ha detto che l’incontro, seppur interlocutorio è stato positivo.”Nessuno dei nostri temi è stato respinto emi pare che gli sforzi prodotti sia sul piano della riqualificazione del taglio della spesa sia sul piano della rimodulazione fiscale siano stati compresi”.

 

 

Missione (im)possibile per Sergio Chiamparino, accompagnato dal fido Aldo Reschigna, assessore al Bilancio? Oggi pomeriggio a Roma incontrano il ministro dell’Economia Padoan per cercare di convincerlo a intervenire a favore dei conti regionali dissestati. Il governatore dice di non voler chiedere soldi al governo (“non andremo a Roma con il cappello in mano”, aveva dichiarato tempo fa) ma intende dimostrare che la Regione ha preso provvedimenti seri e credibili per tamponare l’emorragia di risorse.

 

Intanto i due rappresentanti regionali dimostreranno al ministro che il Piemonte ha risparmiato già 100 milioni di euro rispetto al passato e potrà fare affidamento su altri 110 milioni che verranno incamerati grazie all’aumento dell’irpef e del bollo auto. Insomma, c’è buona volontà da parte piemontese. In cambio la Regione chiede al governo di dilatare i tempi del rientro dal disavanzo (oggi fissati a tre anni), di mantenere i mutui “preammortati” per due anni e di definire l’impiego dello “sbloccacrediti” (oltre 4 miliardi che rischiano di essere inseriti nel disavanzo dalla Corte dei Conti”.

 

In serata si saprà se il  progetto Salva Piemonte sarà accolto dal governo, dando una boccata d’ossigeno alle casse regionali e un minimo di speranza ai cittadini colpiti dall’aumento delle tasse regionali , definito dal governatore “una scelta obbligata”. Del resto, ha dichiarato Chiamparino alla Stampa: “sapevo che in regione non sarei salito su un calesse dorato. Penso che i piemontesi mi abbiano scelto proprio per questo”.

Morte della donna incinta e del bimbo, è polemica sul sistema sanitario

A Ciriè i medici avevano detto ai familiari che la bambina era persa. Dopo è iniziata  una corsa contro il tempo per trovare un’équipe di specialisti per affrontare l’emergenza

mauriziano

La vicenda è tristemente nota. Era incinta al settimo mese, la donna di 40 anni che è morta per una tragica fatalità, inciampando nella propria in casa. Nella caduta,  ha frantumato una porta a vetri che le ha tagliato l’arteria femorale. Un dramma doppio, poiché è morto anche il bimbo che aveva in grembo. L’incidente è accaduto a Varisella, in provincia di Torino. E’  stata portata in elisoccorso all’ospedale ma i sanitari non hanno potuto salvare né lei né il bambino.

 

Dopo la tragedia, la ricerca di eventuali responsabilità sui soccorsi e sulla gestione “politica” della sanità. “Chiedo all’assessore Antonio Saitta di venire a riferire in Aula già martedì prossimo per comprendere come sia potuto accadere un caso di questa gravità”. A dichiararlo il capogruppo di Forza Italia Gilberto Pichetto a seguito del decesso della donna all’Ospedale Mauriziano dopo il lungo calvario che ha dovuto subire nelle ore immediatamente successive all’incidente.

 

 “Cose del genere non possono e non dovrebbero avvenire. Più che le eventuali responsabilità, che spetterà ad altri accertare, quello che ci interessa è comprendere come può agire immediatamente la politica per migliorare il sistema sanitario. Abbiamo presentato un question time per approfondire immediatamente una vicenda che ribadisco ha una gravità assoluta”. 

 

Come ha evidenziato il quotidiano La Stampa,  già a Ciriè i medici avevano detto ai familiari che la bambina era persa. Dopo è iniziata  una corsa contro il tempo per trovare un’équipe di specialisti per affrontare l’emergenza. “Alle Molinette sono impegnati, al San Giovanni Bosco evidenziano che non è il loro turno per le criticità in arrivo dal 118. Alla fine Manuela Rosselli arriva in ambulanza al Mauriziano. Entra in sala operatoria”. Il resto è drammatica cronaca.

 

(Foto: il Torinese)

Il Kenia con Samuel Rutto domina la Turin Marathon

turin percorsoturin marathon 25mila tra atleti e  amatori  i protagonisti delle tre manifestazioni sportive

 

 

La Turin Marathon dominata dai keniani: il vincitore della categoria maschile è Samuel Rutto, che ha battuto i connazionali Ernest Ngeno e Samson Kagia. Lalli, arrivato quinto, è il primo degli atleti italiani. Per le donne, la vincitrice è Esther Ndiema. Ma salgono sul podio anche le italiane Anna Incerti e Deborah Toniolo, rispettivamente seconda e terza.

 

 

TURIN MARATHON 2014 – L’ANNO DEI DEBUTTANTI

 

La 28a edizione della Turin Marathon Gran Premio la Stampa si chiude con sorprese e cambi di scena, e come si prospettava alla vigilia, è stato il trionfo degli atleti debuttanti. La prima parte della gara maschile è stata ad appannaggio di un sestetto di keniani, che senza l’aiuto di pacemaker, hanno mantenuto un ritmo da 3’04’’, 3’05’’ al chilometro.

 

Una condotta di gara vissuta senza patemi dai battistrada keniani, mentre Andrea Lalli correva nel terzetto formato dall’ucraino Vasyl Matviycuk, e il marocchino Oukhrid Lhoussaine in ritardo di 30’’.Al passaggio della mezza maratona, dove il gruppo dei keniani transita in 65’23’’, si perde per strada Simon Njeri, mentre Lalli prosegue al suo ritmo gara facendo segnare 1h05’52’’. L’atleta molisano allunga al 22° chilometro, si sgancia l’atleta marocchino e i sei keniani si trasformano in un quintetto.

 

Lalli allunga ancora, tanto da avere un ritardo di soli 7’’, quasi a contatto con la testa della corsa.Ma i keniani sentono il fiato sul collo del portacolori delle Fiamme Gialle, si voltano e danno uno strappo decisivo e al 31° chilometro si ritrovano solo più in quattro e Lalli perde il terreno portando il distacco a 16’’.Dopo un’accelerata violenta si ritrovano in due al comando, Samuel Rutto ed Ernest Ngeno che iniziano a fare una corsa a due, testa a testa.

 

In piazza Carlo Felice la coppia continua a correre a spalla a spalla, fino a quando in via Roma Ngeno confonde un arco pubblicitario con quello dell’arrivo, alza le braccia in segno di vittoria, decelera, consentendo così a Rutto di avvicinarlo e superarlo nella volata finale. Il podio maschile è un trionfo keniano, con Rutto che chiude in 2h10’00’’, un secondo dopo Ngeno e terzo Masai in 2h11’16’’. Andrea Lalli sarà il primo degli italiani e chiude al quinto posto in 2h12’48’’.

 

L’atleta delle Fiamme Azzurre, Anna Incerti, è stata la vera protagonista della competizione in rosa. La palermitana ha condotto la gara in compagnia di Helena Kirop e di Esther Ndiema; una tattica che scorre liscia fino al 28° chilometro, dove rimangono accoppiate Ndiema e Incerti mentre perde contatto la Kirop.

 

L’esordiente 27enne, Ndiema, impone un cambio di marcia al 40° chilometro. La Incerti non riesce più a recuperare e l’africana taglia per prima il traguardo in 2h28’41’’, la rappresentante delle Fiamme Azzurre dopo 17’’ di distacco e sorprendentemente con un gran recupero terza Deborah Toniolo 2h3135’’.Alla competizione è seguita la conferenza stampa dove il presidente della Turin Marathon, Luigi Chiabrera, ha espresso grande soddisfazione per il numero di partecipanti, un leggero incremento rispetto al 2013 e per il folto pubblico lungo il percorso, che ha accolto con molto calore, indistintamente, gli atleti della Maratona, della StraTorino e della Junior Marathon con tanti bimbi e famiglie al seguito.

 

Andrea Lalli si è ritenuto soddisfatto dalla prestazione e ha raggiunto l’obiettivo delle 2h12’ – “Devo imparare a gestire al meglio la gara – ha spiegato – forse avrei dovuto farlo verso il 30° chilometro. Mi sono demoralizzato quando i keniani hanno accelerato”.Tra le donne, la giovane vincitrice Ndiema ha spiegato di non avere una tattica di gara precisa, essendo al battesimo sulla distanza. Al quarantesimo chilometro si è sentita in forma e ha continuato a spingere.Anna Incerti ha dichiarato “Ho sofferto negli ultimi quattro chilometri la corsa ad elastico dell’avversaria e non me la sono sentita di fare la volata e questo mi ha consentito di apprezzare di più il calore del pubblico torinese”.

 

Infine, la grande sorpresa, Deborah Toniolo, che dopo una corsa prudente ha recuperato al 39° chilometro la keniana e ha confermato di essersi goduta la gara. Torino è stata la terza maratona al rientro dopo la gravidanza.Nello stesso giorno si è svolta, subito dopo la maratona, la StraTorino manifestazione non competitiva di 7,5 chilometri a cui hanno preso parte dodicimila partecipanti. Un evento rivolto a tutti, da zero a novant’anni, chi camminando e chi correndo. Grande festa anche per i bambini e le famiglie con la Junior Marathon, corsa riservata agli under 11 che hanno percorso l’ultimo chilometro della maratona, anche qui grande partecipazione.

 

 

(Foto: Turin Marathon – Fonte: ufficio stampa)

 

 

Le_vie_del_percorso_2014.pdf

 

 

 

   

Tasse & proteste, si rompe il Chiampa – incantesimo?

ghinottochiampa fassino2Ghino – vero nome Ghinotto – era fglio di Tacco, senese ghibellino giustiziato dai guelfi.  Decise di darsi alla macchia per vendicare il padre e perpetuarne l’eredità politica. Raccolse intorno a sé un gruppo di ribelli ed espugnò la rocca di Radicofani, con l’intento di riportare allo splendore i ghibellini sconfitti, esercitando nel frattempo il buongoverno sul suo villaggio.Ghino di Tacco era anche lo pseudonimo con cui Bettino Craxi firmava i suoi corsivi al vetriolo sull’Avanti!, dopo aver assunto con orgoglio l’identità del “Robin Hood”  ghibellino cui Eugenio Scalfari, per condannarlo, l’aveva paragonato.

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 Per la prima volta dall’inizio della legislatura, l’opposizione di centrodestra ha deciso di non far sconti alla maggioranza. Anche i pentastellati si sono scagliati contro la “Chiampa-tax” e persino i Fratelli d’Italia, nel loro piccolo, hanno fatto sentire la propria voce organizzando una manifestazione popolare sotto le finestre del Consiglio

 

Con una certa apprensione i consiglieri regionali hanno registrato l’appello lanciato dal presidente Chiamparino affinchè la manovra finanziaria, che dovrebbe salvare il bilancio dell’ente, sia approvata entro fine anno. Significa che sui banchi di Palazzo Lascaris si mangerà il panettone e si stapperà lo spumante a S. Silvestro? E’ molto probabile, perché diversi provvedimenti finanziari sono ancora in discussione in commissione mentre altri non sono stati neppure presentati dalla Giunta.

 

Inoltre, c’è da segnalare che, forse per la prima volta dall’inizio della legislatura, l’opposizione di centrodestra ha deciso di non far sconti alla maggioranza, lanciando strali contro la manovra “tutto tasse” e dichiarandosi disponibile sia a presentare ipotesi alternative, sia a contrastare in modi decisi l’adozione delle misure avanzate, come l’aumento di addizionale Irpef e bollo auto e la nuovissima “tassa-caldaie”. Anche i pentastellati si sono scagliati contro la “Chiampa-tax” e persino i Fratelli d’Italia, nel loro piccolo, hanno fatto sentire la propria voce, addirittura organizzando una manifestazione popolare sotto le finestre del Consiglio, una protesta per “la casa e il lavoro”. 

 

Grande sorpresa di tutti, sia per le modalità che per  i temi della protesta della “ggente”, tipicamente ascrivibili a una matrice di sinistra. Infatti, era da mesi che in via Alfieri non si presentava più nessuno a protestare, esattamente dall’avvento della nuova Giunta… che strana coincidenza! Ma ormai l’incantesimo è rotto e le proteste,più o meno spontanee, ricominciano: si vede proprio che quando la sinistra smette di fare la sinistra, allora alla destra non resta che rilevarla.

 

Il debito-monstre della Regione non è certo imputabile a Chiampa, in sei mesi neppure un super-amministratore come lui avrebbe potuto fare tanto. Però, il fatto di doversene far carico è forse effetto della pena del contrappasso di dantesca memoria. Infatti, chi ricorda più che quando lasciò il Comune aveva portato Torino al non invidiabile primato di città con il maggior debito pro-capite d’Italia? A Palazzo di Città per ora ignorano, signorilmente, questo triste lascito e si dedicano a cose più frivole.

 

In settimana il sindaco Fassino, dopo il severo monito dell’arcivescovo emerito Poletto,  ha dichiarato che non seguirà Roma, Milano, Bologna e altre metropoli nell’iniziativa, illegittima, di trascrivere i matrimoni gay contratti all’estero. Queste unioni verranno invece inserite in un registro speciale, senza effetti per  l‘anagrafe. Insomma, una non-soluzione che è sembrata stonare con il classico rigore etico sabaudo. In materia, infatti, fa ancora testo la risposta che, oltre 300 anni fa, il barone Leutrum, fiero ugonotto, diede in punto di morte a chi gli proponeva di farsi battezzare: “O bon Barbett, o bon cristian!”. Che tradotto oggi, varrebbe: o Piero, dopo una vita da mangiapreti, non ti salvi l’anima in corner obbedendo al cardinal Mazz… Severino!

 

Ghinotto

Tregua maltempo ma sono in arrivo nuove piogge: paura sul Lago Maggiore

PIOGGIA FINESTRINOPIOGGIA SAN CARLO

 

 AGGIORNAMENTO

Per ora non piove più sull’Alessandrino colpito da una nuova alluvione e sulle altre province della regione. Nel pomeriggio è stato riaperto il ponte sul Bormida. Dopo che nella notte era stato evacuato l’ospedale di Omegna, nel Piemonte orientale a preoccupare ancora è il Lago Maggiore che ha superato  la piena di giovedì. Nel Verbano l’acqua ha superato di due centimetri la quota dei giorni scorsi. Arpa Piemonte comunica che  il livello è stazionario, con tendenza in discesa. L’arrivo di nuove piogge dovrebbe però portare una nuova piena, superiore al picco attuale, prevista per le prime ore di martedì mattina. Nel Torinese situazione sotto controllo.

 

 

 

 

ALESSANDRIA, SABATO 15 OTTOBRE

Dopo venti anni esatti torna su  Alessandria la maledizione dell’alluvione. Ci sono strade chiuse e  frazioni isolate, con frane e massi ovunque: “è una catastrofe”. Lo  dice all’ANSA il sindaco, Maria Rita Rossa. “Abbiamo rafforzato gli argini del Bormida – aggiunge – ma ci sono già state segnalate alcune rotture”. La prima cittadina ha firmato l’ordinanza di evacuazione di aziende e cascine sulla sponda del fiume. Sono a migliaia gli animali a cui si sta cercando di dare riparo.

 

Piove ancora su tutto il Piemonte, dopo la tregua dei giorni scorsi. E’ allarme per il Ticino nel Novarese, mentre nell’Alessandrino c’è apprensione per il livello del Bormida.  Torna l’allerta 2, il bollettino dell’Arpa parla di “criticità moderata” che riguarda il nord della regione, dal Biellese fino al Verbano-Cusio-Ossola, e le zone confinanti  con la Liguria, regione dove la situazione è critica. Nel Torinese l’allerta vale per il Canavese, ma la situazione non pare preoccupante.

 

Strade chiuse per allagamenti in Valsesia e nel Biellese e nel Vco il lago Maggiore, esondato nei giorni scorsi con il Lago d’Orta, è monitorato costantemente. Il massimo della crescita si prevede per domenica con valori simili a quelli raggiunti giovedì. Si presume anche un incremento del Lago d’Orta. Ieri a Torino un cortocircuito provocato dalla pioggia ha danneggiato  ‘Doppio Sogno’, l’opera di Chiara Dynis allestita in piazza Mollino per Luci d’Artista.

 

(Foto: il Torinese)

Attacco web di Anonymous alla procura di Torino

grillo anonimousIl sito ieri sera era andato in “down”, e non era più possibile collegarsi. Rivendicazione sui social network

 

Attraverso i social network Anonymous Italia ha rivendicato un attacco  al sito internet della procura torinese. I messaggi sulla rete spiegano che l’assalto informatico è stato sferrato come prova di solidarietà al movimento No Tav. E’ infatti in corso in queste settimane, nell’aula bunker delle Vallette, il processo ai quattro attivisti accusati di terrorismo per i disordini al cantiere di Chiomente. La campagna di oscuramento del sito è iniziata ieri, e pare appunto legata alla richiesta di condanne a 9 anni e mezzo, da parte della pubblica accusa. Il sito era andato in “down”, e non era più possibile collegarsi.

 

(Foto: il Torinese)

Villa Vela, un salotto dal sapore settecentesco nel cuore della Crocetta

vela torinesevela torinese4vela torinese2Il ristorante propone una fresca e curata varietà di piatti, basati sulla tradizione mediterranea e internazionale. I tradizionali piatti di mare e di terra sono interpretati in chiave moderna creando originali abbinamenti di gusto, con un occhio sempre attento all’elevata qualità delle materie prime

 

Ambiente raffinato, di classe, curato nei dettagli, ma al contempo accogliente. Una soluzione dove il moderno e il classico si fondono per dare forma a una cornice incantevole, dove gustare dell’ottimo cibo nel cuore della Crocetta. Il ristorante “Villa Vela”, in Corso Galileo Ferraris 45, ha una storia assai recente: nasce ad ottobre 2014 in una villa settecentesca e da subito si distingue per eleganza e qualità fra ristoranti del capoluogo piemontese.

 

Il cibo è decisamente all’altezza della location. Il ristorante propone una fresca e curata varietà di piatti, basati sulla tradizione mediterranea e internazionale. I  piatti di mare e di terra sono interpretati in chiave moderna creando originali abbinamenti di gusto, con un occhio sempre attento all’elevata qualità delle materie prime. Per quanto riguarda il pesce, da segnalare in particolare l’ombrina dal sapore lievemente affumicato, servita su un letto di pomodoro fresco e olive taggiasche. Per chi volesse consumare un pasto veloce e leggero, ma al contempo saporito, non mancano le insalate, i cui ingredienti vengono selezionati e accostati in maniera decisamente creativa. Gustosa e delicata l’insalata “Luciana”, a base di polpo cotto a vapore, contornato da indivia, finocchio, olive e pomodorini.

 

I più golosi avranno un’ampia scelta per quanto riguarda i dessert: da quelli più classici, come il tiramisù e le crostate di frutta, ai più originali, come le mousse di cioccolato bianco e nero accompagnate da spezie e frutti di bosco; per soddisfare i palati sì golosi, ma anche esigenti e curiosi, col piacere di sperimentare accostamenti insoliti. Senza dubbio i piatti sono tutti gradevoli alla vista e al palato.  Più che dignitosa anche la carta dei vini, con selezione ampia e pregiata delle etichette regionali.

 

Il “Villa Vela” offre inoltre sontuose colazioni, ma anche ricchi aperitivi, trasformandosi in lounge bar nel dopo cena. Avrete la possibilità di gustare un’ampia varietà di cocktail e long drink in un’atmosferasofisticata e minimal chic, sia all’interno sia nell’ampio dehor esterno. L’accoglienza è sobria e formale, come si conviene allo stile del locale. Il personale è  cortese e disponibile, nonché molto preparato, tanto da spiegare nel dettaglio la composizione di ciascun piatto.  Il servizio è veloce e impeccabile e i prezzi sono proporzionati alla qualità dei prodotti. La clientela è sì variegata, ma comunque piuttosto ricercata.

 

V. Leonetti

 

Villa Vela – Corso Galileo Ferraris, 45 –Tel. 011 037 0502

info@villavela.it  Aperto: Tutti i giorni

Trasporti pubblici: Fermata Metro : Re Umberto, To-bike Bike sharing, Fermata Bus, 340 GAM, Comodo per TAXI.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

Botta e risposta tra Fi e Pd su tasse, lavoro e sanità

garigliopichetto manifestoConferenza stampa dei berluscones e replica dei Renzi boys

 

Botta e risposta tra Gilberto Pichetto, coordinatore e capogruppo regionale di Forza Italia e il suo “omologo” del Pd, Davide Gariglio. A stuzzicare i democratici è stato Pichetto, convocando una conferenza stampa sul tema “tutte le balle della sinistra” . “Era doveroso stilare un bilancio dell’operato della Giunta Chiamparino visto che ormai sono in carica da sei mesi. In tutto questo tempo abbiamo assistito ad un walzer continuo di disinformazioni, annunci e smentite che stanno disattendendo puntualmente le promesse elettorali e che meritano di essere denunciate pubblicamente” Così Pichetto che, insieme con i colleghi consiglieri di Palazzo Lascaris ha parlato di tasse, sanità e lavoro  su cui, dice, “si è consumata la pantomima del centrosinistra”.

 

A proposito delle tasse: “I piemontesi si ricordano quando ad aprile di quest’anno il presidente Chiamparino affermava: “Se sarò eletto presidente della Regione Piemonte voglio cercare di ridurre l’addizionale Irpef,  soprattutto ai pensionati”? A pochi mesi di distanza, come da copione, il centrosinistra mette già mano al portafoglio dei cittadini di fatto dissanguando in particolare il ceto medio. L’incremento medio del terzo scaglione (tra 28 e 55mila euro) è circa 32 euro, quello del quarto (tra 55 e 75mila euro) è 118 euro, mentre quello del quinto (superiore a 75mila euro) è 758 euro”.

 

Per quanto riguarda la Sanità Pichetto sostiene che “ per un mese l’assessore alla Sanità aveva dichiarato che nel 2012 e nel 2013 il centrodestra aveva lasciato un disavanzo sanitario. Solo qualche giorno fa, in sede di Commissione finalmente con i conti ufficiali alla mano, ha dovuto ammettere che non esisteva disavanzo”.  Per Forza Italia sul Lavoro  non sono stati messi in pista i fondi europei ma ad oggi la Garanzia Giovani che la precedente Giunta di centrodestra aveva avviato, con fondi propri, si è proprio in questi giorni bloccata per esaurimento delle risorse.

 

A stretto giro di posta – anzi di comunicato – arriva la risposta di Gariglio: “Forza Italia vaneggia. E’ apprezzabile  che stiano lavorando a controproposte, quando le presenteranno ufficialmente le valuteremo. Per ora  ci troviamo ad affrontare i problemi causati dalla pessima gestione della Giunta Cota. Le dichiarazioni sui conti in pareggio in Sanità ha dell’incredibile  basta leggere i rilievi del tavolo ministeriale e della Corte dei Conti per accorgersi del disastro lasciato dalla legislatura passata. Sulla tassazione  abbiamo applicato un principio di equità nella rimodulazione dell’Irpef e sul bollo abbiamo aumentato solo per le macchine di lusso. Non si capisce – conclude il capogruppo e segretario regionale del PD –  perché le proposte annunciate oggi,  in grado di tagliare la spesa senza aumentare le tasse, Pichetto non le abbia applicate quando era assessore al bilancio”. 

 

(Foto: il Torinese)

 

Chiomonte, i pm: “fu attacco allo Stato”. Chieste condanne a 9 anni e mezzo

notav ovunqueI giudici: “E’ nostro compito valutare le condotte, non le idee. Può piacere o no, ma l’opera è stata deliberata dallo Stato”


La richiesta dell’accusa è di quattro condanne a nove anni e mezzo di carcere per reati diversi,  per gli anarchici No Tav imputati. La richiesta è avvenuta dopo la dura requisitoria della pubblica accusa al processo che si svolge nell’aula bunker delle Vallette contro i quattro giovani no tav accusati di terrorismo. Secondo i giudici l’attacco del  2013 al cantiere della Torino-Lione di Chiomonte fu “una aggressione alla personalità dello Stato. E’ nostro compito valutare le condotte, non le idee. Può piacere o no, ma l’opera è stata deliberata dallo Stato. E quella notte, con quelle condotte, sono state attaccate scelte e interessi fondamentali dello Stato”, così il pm Antonio Rinaudo e il collega Andrea Padalino. I giudici hanno anche affermato che nella notte dell’assalto esistevano tre gruppi di attacco organizzati.

 

(Foto: il Torinese)

Sciopero e cortei, centro città nel caos

scuola corteoLa manifestazione è incominciata con l’occupazione della stazione Lingotto da parte degli studenti del Copernico e del Luxemburg, poi è stata la volta del blocco di corso Francia e corso Matteotti


Tra disagi per lo sciopero dei trasporti e traffico intasato per i cortei, Torino ha vissuto una mattinata caotica. Una discreta quantità di mazze, petardi, bastoni e fumogeni, è il “bottino” del sequestro effettuato dagli uomini della Digos, a bordo di un furgone del Gruppo Studenti indipendenti. L’episodio si è verificato alla partenza del corteo “contro il Jobs Act e per il salario, i diritti, la libertà”. La manifestazione è incominciata con l’occupazione della stazione Lingotto da parte degli studenti del Copernico e del Luxemburg, poi è stata la volta del blocco di corso Francia e corso Matteotti. Anche Via Po è stata chiusa al traffico per  consentire ai giovani partiti da Palazzo Nuovo di manifestare. Di fronte alla sede del rettorato anche un gruppo di ragazzi con la maschera di V per vendetta in segno di protesta contro il caro studi. Punto di ritorvo dei vari spezzoni di cortei, piazza Arbarello dove si sono recati anche i gruppi dei lavoratori. Infatti anche la Fiomg-Cgil ha aderito allo sciopero e 50  pullman sono partiti dal Piemonte alla volta di Milano, per la manifestazione nazionale.

 

(Foto: archivio)