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Delizie dei laghi nel giardino delle meraviglie

2015 05 19 inaugurazione Il Giardino delle Meraviglie“Protagonista è il cibo. Far conoscere i modi di cucinare e preparare i piatti permette che chi li assapora viva un vero e proprio viaggio nel gusto”

Il “Giardino delle Meraviglie”, ciclo di conferenze all’aperto, organizzato dalla Biblioteca della Regione Piemonte, è stato inaugurato martedì 19 maggio. Il primo appuntamento, previsto a Palazzo Sormani ma tenutosi in Biblioteca per il maltempo, si è aperto con la presentazione del libro “Expo novels. Food on the lake district”, omaggio alle tradizioni culinarie, in occasione dell’Expo 2015. “I racconti – ha sottolineato Laura Travaini, presidente dell’Associazione scrittori e sapori – abbinati alle ricette che proponiamo in questa pubblicazione rappresentano accostamenti alimentari caratteristici dei laghi di Piemonte e di parte della Lombardia. Tenere viva la cultura del nostro territorio è importante per non perdere i valori del passato e i sapori che, da secoli, deliziano il nostro palato”. “Protagonista del volume – ha aggiunto Massimiliano Comparin, direttore editoriale Deste – è il cibo. Far conoscere i modi di cucinare e preparare i piatti permette che chi li assapora viva un vero e proprio viaggio nel gusto”. Nel corso del dibattito sono inoltre intervenuti Sabrina Minetti, scrittrice e Annalisa Brugnoni, responsabile redazionale della casa editrice Deste. Novità principale di questa edizione di incontri in Giardino è la musica. Sono infatti previste, fino a giovedì 28 maggio, conferenze dedicate alle note di Mozart, Beethoven e canzoni appartenenti alla tradizione piemontese. Per il primo anno, inoltre, la Biblioteca ha aderito alla dodicesima edizione del progetto “Salone Off”, presentando libri, autori e spettacoli fuori dai confini dei padiglioni espositivi del Lingotto. È stata un’opportunità per proporre sette eventi tra concerti e presentazioni di libri che hanno come filo conduttore la valorizzazione delle meraviglie del nostro territorio in termini di creatività culturale e artistica. Gli incontri, organizzati nel giardino di Palazzo Sormani (piazza Solferino 22), in caso di pioggia si terranno all’interno della Biblioteca (via Confienza 14), secondo il calendario allegato, dal lunedì al giovedì con orario 17.30-18.30.

Mercoledì 10 giugno, infine, nella sala espositiva della Biblioteca, è prevista l’inaugurazione della mostra “Torino internazionale. Le grandi Expo universali tra Otto e Novecento”, visitabile fino al 25 settembre.

 

(Daniela Roselli – www.cr.piemonte.it)

Striscia blu selvaggia, il parcheggio a pagamento arriva anche in periferia

parcheggi

park strisce bluDa corso Trapani/Lecce, via Nicola Fabrizi, i corso Tassoni e Ferrucci e via Frejus (5600 nuovi posti), la seconda zona dai corsi Vittorio Emanuele II, Ferrucci, Mediterraneo, Lione, Rosselli e Castelfidardo (1789), la terza da corso Regina Margherita, corso Tortona e lungo Dora Siena (1600) e la quarta dai corsi Caduti sul Lavoro Unità d’Italia, Dogliotti, Bramante e dall’asse di via Nizza con un’appendice oltre il Po tra corso Sicilia, viale Dogali e corso Moncalieri (4000 nuovi stalli)

 

Addio sosta gratuita in periferia. La Giunta Comunale ha deciso un’estensione del parcheggio a pagamento in diverse aree comprese nelle Circoscrizioni 3, 4, 7, 8 e 9. L’approvazione fa seguito ad una precedente decisione di Palazzo Civico, che aveva previsto la possibilità di ampliamenti delle “zone blu” per favorire la rotazione ed alleggerire la presenza di auto di non residenti, e alla deliberazione della Giunta del 2013 che aveva individuato nuove possibili zone a pagamento nelle Circoscrizioni 1,2,3,4,7,8 e 9: tra le motivazioni delle nuove aree, oltre ad una maggiore rotazione della sosta, favorire l’interscambio con i mezzi pubblici.

 

“La deliberazione approvata – spiegano in Municipio – prevede 14 mila nuovi stalli di sosta “blu” in 4 aree, D3, C5, E2 e B3. La prima è delimitata da corso Trapani/Lecce, via Nicola Fabrizi, i corso Tassoni e Ferrucci e via Frejus (5600 nuovi posti), la seconda dai corsi Vittorio Emanuele II, Ferrucci, Mediterraneo, Lione, Rosselli e Castelfidardo (1789), la terza da corso Regina Margherita, corso Tortona e lungo Dora Siena (1600) e la quarta dai corsi Caduti sul Lavoro Unità d’Italia, Dogliotti, Bramante e dall’asse di via Nizza con un’appendice oltre il Po tra corso Sicilia, viale Dogali e corso Moncalieri (4000 nuovi stalli)”. La tariffa oraria di sosta sarà di 1 euro dalle 8 alle 19,30, con orario ridotto alle 18,30 nelle zone limitrofe agli ospedali. L’abbonamento giornaliero costerà 7 euro, quello settimanale 19, la tessera plurisettimanale da 180 ore 50 euro e l’abbonamento mensile 70: il carnet da 10 voucher costerà 9 euro. Nei prossimi giorni sono previste verifiche puntuali sulle nuove aree individuate con le Circoscrizioni interessate. La Giunta nella stessa riunione ha anche approvato, come d’abitudine, la sospensione della sosta a pagamento tra il 10 ed il 22 agosto e delle limitazioni previste dalla ZTL ordinaria dal 10 al 21.

 

(www.comune.torino.it – Foto. il Torinese) 

Librolandia fa 341 mila visitatori in cinque giorni di festa culturale

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SALONE 111salone 667salone conferenzasalone 555Il Salone è una realtà che ormai appartiene allo scenario culturale del nostro Paese, che premia la maturità del proprio pubblico ed appaga la voglia di conoscere e confrontarsi dei lettori. In un’ epoca inquinata da miriadi di monologhi sterili ed incapaci di ascolto

 

Nonostante si sia conclusa con oggi la ventottesima edizione del Salone Internazionale del libro di Torino, al Lingotto non si respira ancora aria di smantellamento. Sarà forse per i dati positivi di quest’anno che registrano un incremento dello 0,7% (341.000 visitatori contro i 339.752 del 2014) o forse per il “battesimo” delle belle parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha riservato a questa edizione, ma sembra proprio che l’atmosfera creata in questi cinque giorni in cui si è ascoltato, assaporato ed acquistato cultura, non voglia proprio abbandonare i padiglioni del Lingotto. Sono stati tantissimi gli appuntamenti che hanno tenuto viva l’arte del conoscere, del confrontarsi e del condividere, grazie anche alla complicità di una Torino più che mai turistica e raggiante viste le influenze positive dell’ostensione della Santa Sindone, dell’apertura del Nuovo Museo Egizio e perché no, anche del successo del nostro “cugino milanese” Expo.

 

Quello di quest’anno è stato un Salone che, grazie alla collaborazione con la Buchmesse di Francoforte, ha aperto le porte alla Germania, Paese ospite d’onore, dando così spazio a personaggi come Günter Wallraff (autore di inchieste giornalistiche sotto falsa identità), allo scrittore di best-seller Sebastian Fitrek, al filoso Peter Sloterdijk e a molti altri personaggi illustri.Vere protagoniste di questa edizione sono state però le donne. In un momento come questo, in cui il fenomeno del femminicidio spopola tra le notizie di cronaca e in cui in molti paesi i diritti delle donne non vengono riconosciuti, è stato davvero significativo e quasi commovente, vedere il caloroso abbraccio di folla per Lucia Annibali, l’avvocatessa sfregiata con l’acido dall’ex-fidanzato, e per Pinar Selek, la scrittrice di origine turca esiliata nel 2009 dal suo Paese per aver scritto diversi libri che affrontavano temi come i diritti delle minoranze e la questione del genocidio armeno. Un’acclamazione particolarmente sentita è stata anche quella riservata da tantissimi giovani a Liliana Segre e Hetty E. Verolme, che con la loro delicatezza e riservatezza hanno ripercorso il tragico e difficile periodo della loro vita nei campi di sterminio di Auschwitz e Bergen-Belsen. Una trama quella di quest’anno composta da tantissimi fili diversi: partendo dal rammarico di Roberto Saviano per un’Italia che ancora non funziona come dovrebbe, alle riflessioni di Marco Travaglio e Massimo Gramellini, passando poi per la grandissima “lezione di scienza” di Piero Angela, all’imperdibile spazio dedicato alla Grande Guerra e finendo magari con un simpaticissimo colloquio tra i ragazzi e la vulcanica torinese Luciana Littizzetto.

 

Tantissimi argomenti e tantissimi personaggi provenienti anche dal mondo della politica: si può tranquillamente affermare che questo sia stato, in parte, il Salone del presidente e dei ministri come ad esempio Laura Boldrini, Giuseppe Civati, Enrico Letta, con un ampio spazio dedicato anche alla politica e al futuro del Piemonte grazie all’intervento di Chiamparino e del Sindaco Piero Fassino. E soprattutto questo è stato il Salone dei 500 giovani volontari che con la loro dedizione ed il loro impegno hanno donato forma, colore, calore ed eleganza a questa edizione del 2015. Nelle parole rilasciate dall’ ormai storica coppia Picchioni-Ferrero, giunti per altro al loro ultimo anno insieme, si può evincere l’importanza che il Salone del libro ha avuto e ci auguriamo continui ad avere, non solo per Torino e per tutto il resto dell’Italia. Il Salone è una realtà che ormai appartiene allo scenario culturale del nostro Paese, che premia la maturità del proprio pubblico ed appaga la voglia di conoscere e confrontarsi dei lettori. In un’ epoca inquinata da miriadi di monologhi sterili ed incapaci di ascolto , questo evento rappresenta la capacità e la possibilità di poter avere un dibattito e un dialogo comune. E se lo slogan recitava “Italia, Salone delle Meraviglie”, possiamo solo augurarci che per tutti sia stato una vera e propria meraviglia.

 

Simona Pili Stella

(Foto: il Torinese)

Studenti e sindacati in piazza contro la Buona Scuola: "No alla politica degli annunci"

scuola corteo

Le organizzazioni sindacali  compatte Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda, Cobas e Cub ieri  hanno messo in tilt il traffico dei mezzi pubblici in tutta la città. Un corteo di tremila persone ha percorso da piazza Castello via Po, fino alla sede Rai di via Verdi

 

Ancora una volta in piazza contro la “buona scuola” di Renzi. Le organizzazioni sindacali  compatte Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda, Cobas e Cub ieri  hanno messo in tilt il traffico dei mezzi pubblici in tutta la città. Un corteo di tremila persone ha percorso da piazza Castello via Po, fino alla sede Rai di via Verdi. Teresa Olivieri, segretario della Cisl Scuola Torino – ha spiegato alla  Stampa che il sindacato è “a fianco della categoria scuola: non è un problema che riguarda una sola categoria ma una questione sociale. Se il governo non ci ascolterà organizzeremo altre manifestazioni di protesta ed è possibile che si arrivi al blocco degli scrutini se deciso unitariamente».   I sindacati dicono “No alla politica degli annunci” e chiedono un confronto serio con il governo per parlare del merito, del contratto, delle immissioni di ruolo e del potere dei presidi. Intanto i Cobas hanno proclamato due giorni di blocco degli gli scrutini: il 12 e 13 giugno mobilitazione nelle città del Piemonte.

Rolando, il mastino delle meraviglie: dopo il 28 farà 29, 30 e 31?

PICCHIONI

salone romanzoSALONE LIBRO XXSALONE 569lingotto salonesalone 483SALONE 284salone 555salone 667IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Il “Picchio” è l’uomo chiave per pilotare la “creatura” fra gli scogli di prime e seconde repubbliche, di maggioranze cangianti, di presidenti e assessori che vanno … mentre lui resta immutabile. E pronto a tutto pur di salvare la specificità torinese del Salone

 

E dunque, dopo ventotto edizioni, siamo arrivati all’Italia delle meraviglie, tema conduttore del Salone del Libro, gran kermesse onorata per l’inaugurazione dal presidente Mattarella, in corso nei padiglioni del Lingotto fino a domani. In effetti, non sono pochi i motivi di cui meravigliarsi per il successo di un evento dato spesso per defunto, o almeno molto malato, e che ogni anno risorge come l’Araba Fenice. Dopo l’avvio avventuroso di Angelo Pezzana e Guido Accornero, con un cambio di logo la Fiera viene saldamente presa in mano da una coppia di navigati promotori culturali, con profondi addentellati nella politica e nei salotti, Rolando Picchioni ed Ernesto Ferrero. In particolare il primo, è l’uomo chiave per pilotare la “creatura” fra gli scogli di prime e seconde repubbliche, di maggioranze cangianti, di presidenti e assessori che vanno … mentre lui resta immutabile, espressione tra le più congeniali (nel bene e nel male) del doroteismo democristiano d’antan.

 

Di minacce il buon Picchio ne ha dovute sventare parecchie. Quando il Salone trova la ribalta internazionale, i milanesi se ne accorgono e cercano di “riportare a casa” un evento che, neppure troppo a torto, vedrebbero meglio all’ombra della Madunina, dove hanno sede le principali case editrici nazionali. Peccato che non ci abbiano pensato per tempo e che questa volta, sulla loro strada, si trovino un mastino come Rolando, pronto a tutto pur di salvare la specificità torinese del Salone. Poi è arrivata la crisi, una crisi doppia per questa manifestazione che, da un lato, drenava una quantità più che cospicua di soldi pubblici, ora ridotti a livelli decisamente bassi; dall’altro puntava ad attrarre risorse private da piccoli editori (desiderosi di crescere) e dai grandi che non possono sottrarsi alla passerella. Ma l’Italia, oltre che delle meraviglie è il paese in cui i libri, se va bene, servono a riempire le librerie, giacendo inerti finchè l’erede di turno non ricorre al rigattiere. La crisi economica, l’affermarsi del digitale, le mode giovanili: tutti fattori che non giocano a favore della rianimazione di un prodotto, il libro, nato in età medievale e, spiace dirlo, con tutti i segni della sua vetustà.

 

C’è da aggiungere che ai torinesi, in genere, non piace vincere facile. Tu lanci la fiera del prosciutto San Daniele o del culatello di Zibello e la folla si mette in coda, come non avesse mai mangiato; o punti sul cinema, come Venezia o Cannes, e godi della visibilità delle star da tappeto rosso. Spettacolarizzare un parallelepipedo che richiede anche un certo tempo e fatica (oltre al fatto che la lettura è per definizione attività solitaria) è un’impresa da titani. Il Salone c’è riuscito con un mix di ingredienti, sconfinando sempre più in attività collaterali che dal libro prendono solo vago pretesto: così è stato per il prevedibile successo del “cooking”, dedicato alla passione planetaria più pervasiva del momento, la cucina. Ma anche i comics, o il semplice spettacolo: chi non ricorda il fracasso provocato allo stand Rai, con ragazzini a caccia di autografi di personaggi che, non dico di scriverlo, chissà quando hanno preso in mano un libro.

 

Comunque domani sera, prima di spegnere le luci e fermare la girandola di eventi, seminari, convegni, nel tagliare la tradizionale torta di fine Salone, c’è da star certi che Rolando – che in questi giorni ha “marcato il territorio” anche polemizzando con il Circolo dei Lettori – sfoggerà il solito sorriso a 32 denti, vantando nuovi record di visitatori, editori, vendite e di tutto di più, in quella che i suoi maligni avversari definiscono una corsa al gigantismo un po’ patologica e un po’ patetica. Ma soprattutto, lasciando al palo i tanti autonominati eredi e candidandosi a dirigere l’edizione 29,30,31,32…

 

Ghinotto

 

Ghino – vero nome Ghinotto – era fglio di Tacco, senese ghibellino giustiziato dai guelfi.  Decise di darsi alla macchia per vendicare il padre e perpetuarne l’eredità politica. Raccolse intorno a sé un gruppo di ribelli ed espugnò la rocca di Radicofani, con l’intento di riportare allo splendore i ghibellini sconfitti, esercitando nel frattempo il buongoverno sul suo villaggio. Ghino di Tacco era anche lo pseudonimo con cui Bettino Craxi firmava i suoi corsivi al vetriolo sull’Avanti!, dopo aver assunto con orgoglio l’identità del “Robin Hood”  ghibellino cui Eugenio Scalfari, per condannarlo, l’aveva paragonato.

 

(Foto: il Torinese)

Superfarmaco per l'epatite C, Guariniello accusa: "Omissione di cure e lesioni colpose"

fegato EPATITE

La differenza  tra Sofosbuvir ed altri medicinali usati per eliminare l’epatite C è che agisce direttamente contro il virus, bloccandone il processo di duplicazione

 

Il pm torinese Raffaele Guariniello ha formulato le accuse di omissione di cure e lesioni colpose a carico di ignoti, nel fascicolo aperto il mese scorso sui costi sostenuti dalla Regione Piemonte per il  cosiddetto ‘superfarmaco’ Sofosbuvir che cura l’epatite C. La differenza  tra Sofosbuvir ed altri medicinali usati per eliminare l’epatite C (Peg-IFN e ribavirina) è che agisce direttamente contro il virus, bloccandone il processo di duplicazione. L’interferone stimola invece la risposta del sistema immunitario contro il virus, mentre  la ribavirina interferisce in modo indiretto sulla replicazione. L’assunzione combinata dei vari  farmaci incrementa la possibilità di debellare in maniera definitiva del virus. Il nuovo ritrovato medico è alla base di un trattamento che costa molto caro: quasi 40mila euro, per il quale le Regioni non avrebbero ricevuto aiuto dallo Stato. Nella nostra regione i casi di epatite C sono circa 2mila. “Le notizie diffuse in queste ore sul prezzo del ‘superfarmaco’ (Sofosbuvir) che cura l’epatite C “sono largamente imprecise”. Così, nel frattempo, l’Ansa riporta le dichiarazioni dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che per il farmaco Sovaldi ha “concluso un accordo negoziale a un prezzo medio di gran lunga più basso di tutta l’Europa. I pazienti attualmente registrati in trattamento con questo farmaco sono oltre 7.000 anche se permangano preoccupanti variabilità regionali”.

 

Eternit, l'Osservatorio Amianto chiede fatti concreti e nuove indagini

eternit bandiereamianto3Hanno preso la parola i legali dell’ONA, l’Osservatorio Nazionale Amianto, gli avvocati Andrea Ferrero Merlino di Torino e Alberto Costanzo  di Casale Monferrato, risvegliando improvvisamente l’attenzione di tutti. Con un intervento appassionato ed emozionante, Ferrero Merlino ha spostato il discorso dalle schermaglie processuali ai fatti sostanziali

 

 

Si è svolta giovedì 14 maggio, davanti al GUP di Torino dott.ssa Federica Bompieri, la seconda udienza preliminare del processo a Stephan Schmidheiny, proprietario della fabbrica che lavorava l’amianto, accusato di avere letteralmente assassinato (l’accusa è proprio di omicidio volontario)  258 operai e cittadini a Casale Monferrato. La prima udienza ha visto la sfilata delle costituzioni di parte civile (peraltro, per una scelta di alcune associazioni rappresentative, pochissimi eredi delle vittime si sono costituiti) tra le quali non c’è lo Stato, nonostante la promessa fatta dal premier Matteo Renzi all’inomani del verdetto della Cassazione che ha annullato le sentenze di primo e secondo grado del primo processo che avevano visto la condanna del magnate svizzero per disastro ambientale ed omissione dolosa delle misure di sicurezza sulcostanzo avv lavoro, la seconda è stata destinata alle eccezioni difensive preliminari della difesa di Schmidheiny, tra cui un’eccezione di incompetenza territoriale probabilmente destinata a venire rigettata.  Nonostante il clamoroso contenuto dell’accusa, il processo si è finora svolto in un clima molto rarefatto e discretocon,  interventi sempre pacati, esplicite dichiarazioni di reciproca stima tra le due “squadre in campo” (i difensori dell’imputato da una parte, il pubblici ministeri e gli avvocati delle vittime dall’altra), poco pubblico molto silenzioso e disciplinato.

 

Il primo vero “affondo” è venuto poco dopo le 13, quando ormai si attendeva la conclusione degli ultimi interventi e la comunicazione della data del rinvio. A quel punto hanno preso la parola i legali dell’ONA, l’Osservatorio Nazionale Amianto, gli avvocati Andrea Ferrero Merlino di Torino e Alberto Costanzo (nella foto)  di Casale Monferrato, risvegliando improvvisamente l’attenzione di tutti. Con un intervento ETERNIT FABBRICAappassionato ed emozionante, Ferrero Merlino ha spostato il discorso dalle schermaglie processuali ai fatti sostanziali, ricordando la tragedia vissuta dalla città di Casale Monferrato, la necessità di assistenza alle vittime ed ai loro familiari, l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica perché nessun altro imprenditore, in futuro, commetta nuovamente i medesimi crimini di Stephan Schmidheiny, ed ha ricordato che anche Benedetto XVI ha esortato l’ONA a proseguire nella sua missione.  I legali dell’ONA avevano già anticipato, in precedenza, l’intenzione di chiedere ulteriori indagini per scoprire i complici di Schmidheiny, perché “nessuno può perpetrare da solo 258 omicidi e garantirsi l’incolumità”. Dopo questa benefica “scossa”, il processo è stato rinviato a giovedì 21 maggio. 

 

Massimo Iaretti

L'abbraccio di Torino al presidente tra applausi, selfie e strette di mano

mattarella 2La giornata torinese del Capo dello Stato si è conclusa con la visita al Sermig di Borgo Dora, l’ex fabbrica di armi trasformata in Arsenale della Pace

 

“Avvertiamo rischi di un individualismo che disgrega”, manca la mediazione dei corpi intermedi e “il cittadino si ritrova solo davanti alle istituzioni. A questi pericoli di solitudine dobbiamo reagire”. E’ stato il messaggio lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri all’inaugurazione del Salone del Libro.

 

 

Intensa giornata torinese, quella di ieri, per il capo dello Stato E’ stata la sua prima occasione ufficiale a Torino. Il tour è incominciato al mattino  con l’ inaugurazione del Salone Internazionale del Libro, accompagnato dal sindaco, Piero Fassino, dal governatore Sergio Chiamparino e dal presidente della Fondazione Rolando Picchioni. Poi la visita al nuovo grattacielo di Intesa Sanpaolo, ricevuto dal Presidente Bazoli. Non poteva mancare il “pellegrinaggio” alla Sindone, al pomeriggio, nella cattedrale di San Giovanni Battista in visitasalone privata. Il presidente si e’ raccolto in un momento di preghiera davanti al sacro lino. Bagno di folla e tanti selfie al momento dell’uscita di Mattarella dal Duomo. Il momento è stato occasione per tanti torinesi di stringergli la mano tra applausi e sorrisi. Ultimo appuntamento ufficiale, la visita al Museo Egizio a palazzo Madama e alla Basilica di Maria Ausiliatrice dove il Capo dello Stato ha deposto un cuscino di fiori sulla tomba di San Giovanni Bosco del quale ricorre il duecentesimo anniversario della nascita.La giornata torinese del Capo dello Stato si conclude in serata con la visita al Sermig di Borgo Dora, l’ex fabbrica di armi trasformata in Arsenale della Pace. Ad accoglierlo, Ernesto Olivero. Accolto da tanti giovani ha lanciato un messaggio contro la corruzione.

 

 

(Foto: Palazzo Madama Torino / Sabina Arena)

Mattarella al Salone delle meraviglie: "Più libri, più liberi"

salone romanzosalone 36E sono circa 500 gli appuntamenti in 10 Circoscrizioni  e in 13 Comuni della citta’ metropolitana per  il Salone Off, manifestazione che porta autori e spettacoli fuori dai padiglioni espositivi

 

Il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto questa mattina il Salone internazionale del libro. “Mi sembra sempre più giusto associare i libri alla libertà: più libri più liberi. Troppi regimi autoritari hanno fatto roghi di libri per reprimere la libertà e stringere le catene sugli uomini!”. Così il capo dello Stato che ha fatto riferimento alla situazione complessiva del Paese: “In Italia c’è “un eccesso di pessimismo ma il nostro sguardo deve essere rivolto al futuro per consentire una  ripartenza all’Italia”

 

SALONE LIBRO XXIn tempo di crisi le risorse del Salone del Libro di Torino, in programma dal 14 al 18 maggio nei padiglioni del Lingotto, sono state tagliate del 20%. Ma la kermesse culturale  propone una vasta serie di Meraviglie d’Italia, che rappresentano filo conduttore di questa edizione. Non si contano le star della letteratura, soprattutto dalla Germania, Paese ospite d’onore dell’edizione 2015. Ci sarà, alla straordinaria età di  102 anni Boris Pahor, sarà presentato l’inedito di Giorgio Faletti “La Piuma” (Baldini& Castoldi). Ancora, Vanessa Diffenbaugh, Emmanuel Carrere, Roberto Saviano nell’incontro intervista con il giornalista Gunter Wallraff. Qualche polemica da parte dei piccoli editori che si lamentano del costo degli stand: “troppo elevato”, dicono.

 

Tra le iniziative in programma, il Padiglione 1 ospita anche quest’anno Officina – L’Editoria di Progetto, la sezione del Salone curata da Giuseppe Culicchia e dedicata agli editori indipendenti. Per Officina s’intende tutto ciò che concorre alla creazione e alla diffusione del libro in Italia: dagli autori ai lettori passando per editori, traduttori, redattori, librai, distributori. Dopo il successo dello scorso anno, gli editori indipendenti hanno aderito con convinzione. “Il programma – dicono gli organizzatori del Salone – pensato per mettere in risalto la qualità di quel segmento dell’industria editoriale che produce libri con la passione e la sapienza dell’artigiano”. Spazio anche ai giovani, sui temi sociali: “Prendere posizione” contro l’ingiustizia, contro le cose brutte del mondo e anche contro l’ignavia e la passività; quel lasciarsi vivere e trasportare in balìa di modelli di consumo e di comportamento imposti, di cui i giovani d’oggi spesso – a torto o ragione – sono accusati. È questo il filo conduttore del Bookstock Village 2015, la grande area di Librolandia sostenuta dalla Compagnia di San Paolo e dedicata in particolare a bambini e giovani da 0 a 20 anni, ma che rivolge la sua programmazione a tutto il pubblico del Salone.Dopo le precedenti edizioni con la Calabria e il Veneto, Regione Ospite d’Onore è il Lazio. 

 

 

salone 21E sono circa 500 gli appuntamenti in 10 Circoscrizioni  e in 13 Comuni della citta’ metropolitana per  il Salone Off, manifestazione che porta autori e spettacoli fuori dai padiglioni del Lingotto. In programma  incontri con autori, reading, spettacoli teatrali, musica, proiezioni di film, documentari, dialoghi tra scrittori e studenti nelle scuole, scambi di libri, mostre, degustazioni e letture per i piu’ piccoli. Fra gli autori presenti al Salone Off:  Marco Malvaldi, Dario Vergassola, Philippe Daverio, Lars Gustafsson, Gianrico Carofiglio, Isabella Bossi Fedrigotti, Nicola Gratteri, Vittorio Sgarbi, Vittorino Andreoli, Andrea Vitali, Marc Auge’. Il tutto in  250 location: teatri, librerie, ex fabbriche, scuole, circoli, piazze, musei, e ospedali.

 

(Foto: il Torinese)

Cibi buoni con la tracciabilità molecolare

Conosciamo davvero cosa mangiamo? Quali strumenti offre la ricerca per certificare l’origine e la qualità di questi prodotti?

 

gusto fruttaLunedì 18 maggio, alle ore 16, presso l’Aula Magna dell’Orto Botanico (Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università, viale Mattioli 25, Torino) si terrà l’incontro “(Ri)conoscere per non sbagliare: DNA barcoding come sistema universale di tracciabilità molecolare” con il Prof. Massimo Labra del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università di Milano. Conosciamo davvero cosa mangiamo? Un frullato di frutta, un minestrone o le spezie che acquistiamo al supermercato non sono riconoscibili con la semplice osservazione. Quali strumenti offre la ricerca per certificare l’origine e la qualità di questi prodotti? In un mercato globale in cui le materie prime provengono da varie aree del mondo e i sistemi di lavorazione presentano livelli di sofisticazione sempre più rilevanti vi è la concreta esigenza di un sistema universale di tracciabilità. La risposta a questa criticità   viene fornita dall’approccio DNA barcoding, che si basa sull’analisi di una regione specifica del DNA capace di contraddistinguere in modo univoco un determinato alimento.