Dopo la morte per assideramento, nel parco della Pellerina, di un clochard extracomunitario trentenne, fa sentire la sua voce l’arcivescovo di Torino. “E’ come fosse morto un mio fratello, con il quale ho condiviso in questi anni la speranza di essere accolto, la rabbia e la frustrazione per una città che non riesce nonostante tanti sforzi lodevoli a garantire il primo diritto: la vita”. Aggiunge mons. Cesare Nosiglia: “Una morte che ferisce me, i credenti della Chiesa di Cristo e tutti i cittadini di Torino. E’ la rassegnazione il nostro vero nemico”. Per Nosiglia urge una ” vera mobilitazione delle coscienze, un sussulto di umanità e di dignità affinché ci si impegni, ad ogni livello, perché non debbano più succedere simili tragedie. Non basta più circoscrivere il problema dei senzatetto agli addetti ai lavori, a quelli che già se ne occupano. Il tema dell’accoglienza deve diventare ciò che è realmente: una questione di civiltà che riguarda la città intera”.
(foto: il Torinese)
La morte di Giacomo Lazzarotto, di 81 anni, l’anziano di Chieri che ha cercato di inseguire il truffatore entrato nella sua casa spacciandosi per tecnico dell’acquedotto, sottolinea drammaticamente la piaga delle truffe agli anziani.
Con le temperature invernali si ripropone ogni anno il problema dei senzatetto che dormono all’addiaccio.
La perdita di 497 posti di lavoro, a seguito della chiusura dell’Embraco è definita “una catastrofe sociale” in questo territorio già pesantemente segnato dalla crisi

manutenzione dei mezzi: per i nuovi veicoli è previsto il regime di full service. Per acquistare i nuovi mezzi verranno investiti 51,5 milioni di euro, 80 compresa la manutenzione. A gara tra qualche mese anche l’acquisto di 40 nuovi tram.
L’emorragia di pendolari in Piemonte si è fermata e l’anno appena concluso, per la prima volta dopo sei anni, ha visto per i treni regionali un timido segno più. Nel 2017 sono state in media 167.556 le persone che ogni giorno hanno preso un treno nella nostra regione, in lieve crescita rispetto al 2016
l’emorragia di pendolari che il Piemonte ha vissuto a partire dal 2011 per la scellerata scelta di chiudere ben 14 linee ferroviarie, fanno finalmente intravedere qualche primo timido segnale di ripresa, ma la strada da fare per recuperare i circa 40 mila pendolari persi negli anni scorsi è ancora molto lunga –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Per questo chiediamo all’assessore Balocco un ulteriore impegno per rilanciare le ferrovie regionali anche come strumento utile al miglioramento della qualità dell’aria in una regione che soffre endemicamente di smog. In tal senso è positivo il recente impegno della Regione a stanziare maggiori risorse per il trasporto ferroviario e a riattivare a fine 2018 la linea Casale Monferrato-Mortara e a metà 2019 la Casale Monferrato-Vercelli. Ora servono tempi certi anche per la riattivazione delle altre linee sospese, partita su cui facciamo appello anche a chi si candida a rappresentare il territorio nel prossimo Parlamento. Bisogna con forza dire basta risorse alle autostrade e alle grandi opere inutili come la Torino-Lione e il Terzo Valico e dare invece priorità al trasporto ferroviario locale e al potenziamento di tram e metropolitane nelle città”.
permette di avere collegamenti con Torino ogni ora con treni Taf e Jazz, e la prevista riqualificazione di tutte le stazioni della linea; l’attivazione dal 1° dicembre 2014 del Biglietto Integrato Piemonte, BIP, l’innovativo sistema di bigliettazione elettronica che permette di caricare su un’unica tessera i titoli di viaggio e le iscrizioni a diverse tipologie di servizio di trasporto pubblico e mobilità e che ha già visto un notevole successo con oltre 600.000 attivazioni; il sistema ferroviario metropolitano a Torinocomposto da 8 linee ferroviarie, 93 stazioni servite con 358 collegamenti giornalieri, che prevede di svilupparsi con un’ulteriore linea, la Sfm 5, entro la fine del 2018.
anche positive ricadute occupazionali, legate sia alla costruzione e manutenzione del parco rotabile che alla gestione della mobilità. Se vogliamo cambiare la situazione nelle città italiane –aggiunge Zanchini– dobbiamo rendere competitivo il trasporto pubblico su ferro e la mobilità sostenibile. Le tante storie positive che abbiamo raccolto dimostrano la voglia di cambiamento da parte dei cittadini. La prossima legislatura dovrà affrontare la questione delle risorse per garantire un aumento del servizio, con più treni per dare risposta alla domanda dei pendolari e offrire un’alternativa all’auto, e la realizzazione di nuove linee di metro, tram e ferrovie metropolitane. Perché dal 2002 ad oggi la priorità degli investimenti è andata verso strade e autostrade solo per il 13% alle città, mentre è proprio nelle aree urbane che si concentra la domanda di mobilità delle persone”.
risalgono alle legislature precedenti- si evidenzia come a prevalere siano ancora le infrastrutture stradali: 217 km di autostrade, a cui si aggiungono altri 1.825 km di strade nazionali e 2.080 km di rete stradale provinciale e regionale, a fronte di 58,6 chilometri di metropolitane e 34,5 km di tram.
Sfiorata la tragedia, ieri sera al Teatro Regio, dove due coristi impegnati nella recita dell’opera Turandot (nella foto), sono rimasti feriti per il crollo di un elemento di scena
E’ tornata alla normalità la situazione nei pronto soccorso del Martini, del Maria Vittoria e del San Giovanni Bosco