La legge è stata dedicata dal primo firmatario, del Pd, Domenico Rossi, a Paolo Picchio, il papà di Carolina, suicida nel 2013 a 14 anni, per il cui caso la Procura dei Minori di Torino ha intentato il primo processo in Italia per cyberbullismo
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Il Piemonte, prima fra tutte le regioni d’Italia, chiede l’istituzione del cosiddetto “patentino” contro il cyberbullismo, una certificazione che attesta l’utilizzo responsabile dello smartphone ed estende, così, a tutto il territorio piemontese quanto già avviene nella provincia di Verbania. Il Consiglio regionale ha poi approvato un emendamento al testo unificato sulla prevenzione e il contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo che impegna la Regione a promuovere, anche in collaborazione con altri enti, iniziative formative sull’uso consapevole del web e dei social network, uniformando le modalità di valutazione. La legge è stata dedicata dal primo firmatario, del Pd, Domenico Rossi, a Paolo Picchio, il papà di Carolina, suicida nel 2013 a 14 anni, per il cui caso la Procura dei Minori di Torino ha intentato il primo processo in Italia per cyberbullismo.
Il provvedimento è il risultato di un approfondito esame, in sede congiunta, delle Commissioni Cultura e Sanità che ha condotto all’unificazione di due diverse proposte di legge. La proposta di legge, condivisa all’unanimità (due non votanti), nasce dalla
volontà di diffusione della cultura della legalità, rispetto della dignità della persona, valorizzazione della diversità e contrasto a ogni forma di discriminazione anche attraverso un utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e del web, soprattutto in ambiente scolastico. Un ruolo fondamentale viene, poi, rivestito dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), che esercita funzioni di osservatorio sul cyberbullismo e concorre alle azioni di prevenzione e contrasto promosse dalla Regione.
Il testo tiene conto dell’emanazione a livello nazionale di una norma specifica a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto dei due fenomeni sempre più dilaganti. È previsto anche un bando annuale per attivare interventi e progetti presenti nel piano triennale di prevenzione e contrasto.
Gli stanziamenti necessari sono stimati in circa 200mila euro all’anno per il triennio 2018-2020, che si aggiungono alle risorse che già la Giunta mette in campo con i progetti avviati anche in collaborazione con gli altri enti istituzionali che si occupano del fenomeno, in particolare forze dell’ordine e Ministero Istruzione e alle risorse sanitarie per i centri specializzati. Le opposizioni, con emendamenti e interventi, hanno richiesto maggiori fondi.
Una legge condivisa, dunque, che da un lato si affianca alla la legge nazionale per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo e dall’altro si rivolge anche al bullismo classico con specifici interventi sotto il profilo educativo.
Torino negli ultimi 5 anni ha visto chiudere 3.300 imprese, nel commercio, anche se di positivo c’è la crescita del 5% nella ristorazione.
Obiettivo dell’Anno Europeo del Patrimonio culturale 2018 promosso dalla Commissione di Bruxelles è favorire la partecipazione e incentivare l’accessibilità a eventi, festival musicali e teatrali
primo appuntamento dedicato all’iniziativa europea e stimolare riflessioni e coinvolgere soggetti che hanno ruolo concreto nella valorizzazione del patrimonio locale, costruendo un’agenda di iniziative condivise utile anche a mappare le esperienze locali sul tema dell’accessibilità universale e della partecipazione e fruizione culturale.
all’allargamento della partecipazione.
Torino al top dell’inquinamento con Milano e Napoli. Queste le città in testa alla classifica delle metropoli europee più critiche per lo smog.
Il presidente reggente della Corte d’Appello del Piemonte, Edoardo Barelli Innocenti nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario
riflette sul modo con cui i fatti accaduti ad Auschwitz ed in tutti gli altri “campi” debbano essere insegnati e fatti conoscere, occorre tener presente alcuni principi imprescindibili che si fondano proprio sulla consapevolezza di ciò che ha reso possibile la Shoah. Se è potuto accadere quello che è successo ad Auschwitz che, forse vale la pena ricordarlo, era un Vernichtungslager cioè – letteralmente – un lager di “nullificazione”, ciò è stato possibile perché uno Stato ha fondato la propria legittimazione sul principio di disuguaglianza. Il nazismo si fondava, come il fascismo, sul principio di discriminazione. Senza quel principio non avremmo avuto gli orrori successivi.L’accettazione di quel principio ha prodotto come “conseguenza normale” il passaggio dalla negazione dei diritti degli ebrei al loro sterminio, con l’applicazione rigorosa di principi di efficienza e un’organizzazione razionale basata sull’applicazione metodica e quotidiana di operazioni burocratiche che Hannah Arendt descrisse, nel loro insieme, come la “banalità del male”.
sistematica spoliazione dei beni di cittadini definiti di razza ebraica. Funzionari ed impiegati si impegnarono per la compilazione, e la solerte messa a disposizione dei nazisti, delle liste dei deportati per i campi di sterminio. Si tratta di 8566 persone di cui solo 1009 sono sopravvissute. Fu uno zelo disonorante. Ecco perché il dovere della memoria della Shoah, il non dimenticare mai quanto accadde allora è parte integrante dell’impegno permanente contro l’indifferenza, contro il torpore della memoria. La capacità di lottare contro il principio di discriminazione che costituisce la più grave forma di iniquità sociale è uno dei capisaldi della dignità di uno stato democratico. Non va scordato.In tempi così difficili, segnati dai fatti tragici dell’estremismo islamico che si traduce in violenza e terrore,non tutti comprendono che uno dei caratteri fondamentali del futuro dell’Europa sarà quello della multietnicità e che questo futuro deve essere affrontato con fermezza ma anche con serenità, deve essere governato e non respinto.Un lavoro di formazione , di trasmissione di valori, sentimenti, ideali molto impegnativo ma necessario per dare un senso alla vita e permettere che la vita abbia un senso.
Per il Pd torinese l’assessora comunale ai Trasporti Maria Lapietra “Ha mentito e sta perdendo tempo con il chiaro obiettivo di perdere i finanziamenti per la Metro 2”.
Paola Bragantini e Stefano Esposito, l’ex assessore comunale di Fassino Claudio Lubatti e la consigliera regionale Nadia Conticelli. Replica la sindaca Chiara Appendino: “Ho la massima fiducia nell’assessora Lapietra e negli uffici che stanno svolgendo un ottimo lavoro, con l’unico interesse di dare alla Città di Torino la linea 2 della metropolitana. Stiamo facendo il più in fetta possibile, questo non significa che non si debbano fare i passaggi necessari . Il 20 dicembre abbiamo firmato il contratto con Systra, che è l’azienda che si sta occupando della progettazione preliminare, che si concluderà entro l’anno, un periodo che prevede una fase di ascolto per definire il percorso così come era previsto nel disciplinare del bando di gara pubblicato nel 2016. Con le risorse stanziate procederemo anche con la progettazione definitiva”.
Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessora alla Cultura Antonella Parigi, insieme ad alcuni tecnici, si sono recati nel pomeriggio del 25 gennaio alla Sacra di San Michele
di là delle responsabilità che verranno accertate, la Regione vuole essere pronta a intervenire dove sarà necessario. Ha quindi ringraziato i vigili del fuoco per essere riusciti con un lavoro straordinario a circoscrivere i danni e dichiarato che il rogo ha intaccato una parte che sembra facilmente riparabile.

In Regione il presidente di Gtt Walter Ceresa ha illustrato il piano industriale 2018-2021.Il gruppo va verso una revisione tariffaria con lo scopo principale di fidelizzare la clientela e punterà sulla bigliettazione elettronica
chilometri di linea, vi sarà un massiccio rinnovamento dei mezzi e una revisione dei processi di manutenzione. Aumenterà l’utilizzo di veicoli a trazione elettrica, diminuirà l’utilizzo dei veicoli a gasolio, resterà invariato l’utilizzo dei veicoli a metano. I mezzi diminuiranno leggermente (795 a 625 veicoli) di numero ma saranno più capienti, più efficienti e più confortevoli e tutti idonei al trasporto dei disabili. Si tratta soprattutto di 470 nuovi autobus e 40 nuovi tram, acquistati