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Criminalità organizzata, in Piemonte si diffondono i "moderni metodi mafiosi"

tribunaleIl nuovo procuratore generale  Francesco Saluzzo ha sottolineato che la procura sarà “fortemente impegnata nello svolgimento delle sue funzioni”, con vigilanza e incisività

 

Anche in Piemonte le organizzazioni criminali  coniugano caratteristiche autoctone e moderni metodi mafiosi. Lo afferma nella sua relazione  Arturo Soprano, presidente della Corte d’appello di Torino all’apertura dell’anno giudiziario.

 

L’Ansa riporta le parole del magistrato, che  parla di  bande criminali che “dilagano a macchia d’olio” in ogni settore produttivo, anche nelle “produttive aree centrosettentrionali” italiane, dove è emersa una “accentuata e imprevista disponibilità del crimine organizzato e della delinquenza del Paese”.

 

Il nuovo procuratore generale  Francesco Saluzzo ha invece sottolineato che la procura sarà “fortemente impegnata nello svolgimento delle sue funzioni”, con “vigilanza, incisività e anche protagonismo nelle impugnazioni. Non si speri  in un ufficio che faccia dell”elogio della calma’ il suo motto”.

 

(Foto: il Torinese)

I ciclisti torinesi davanti al Municipio chiedono più sicurezza: #bastamortinstrada

bici comunecastello bici“Come abbiamo già visto in occasione dell’emergenza inquinamento – scrivono in un comunicato unitario i partecipanti al termine del presidio – anche sulla sicurezza stradale la strategia dell’Amministrazione pare essere quella di negare l’evidenza. Tant’è che dopo questo drammatico fine settimana che ha visto la morte di due persone in bicicletta, né il Sindaco né gli assessori hanno sentito la necessità di rilasciare dichiarazioni”

 

All’insegna della parola d’ordine #bastamortinstrada, lanciata sui social network dall’Associazione Bike Pride, in tanti hanno raccolto l’invito a partecipare a un presidio per “chiedere azioni immediate e concrete per la sicurezza delle strade di Torino”. Così mercoledì davanti a Palazzo Civico erano presenti sulla loro bici rappresentanti di associazioni e semplici cittadini che, dopo gli ultimi due gravi incidenti mortali che hanno coinvolto ciclisti hanno chiesto al Comune  azioni  concrete per migliorare la mobilità ciclistica in città.

 

“Ma come abbiamo già visto in occasione dell’emergenza inquinamento – scrivono in un comunicato unitario i partecipanti al termine del presidio – anche sulla sicurezza stradale la strategia dell’Amministrazione pare essere quella di negare l’evidenza. Tant’è che dopo questo drammatico fine settimana che ha visto la morte di due persone in bicicletta, né il Sindaco né gli assessori hanno sentito la necessità di rilasciare dichiarazioni”.

 

I cittadini che si sono riuniti con cartelli #bastamortinstrada in presidio hanno scritto in rete: “Non servono vademecum e regole di comportamento per i ciclisti, esistono già, così come esiste il Codice della strada. Prima di sprecare altri soldi per inventarsi fantasiose soluzioni, si dovrebbe operare per rendere effettive le promesse e operativi i documenti programmatici esistenti, in primis Pums e BiciPlan, con cui la Città di Torino si è impegnata nel 2013 a raggiungere almeno il 15% di spostamenti in bici nel proprio territorio entro dieci anni”. 

 

Hanno anche rivolto un appello al sindaco  Piero Fassino: “le tante parole e promesse diventino finalmente realtà: che gli impegni assunti con l’approvazione di documenti vincolanti vengano rispettati”.  Il Comune ha risposto che saranno sbloccati 8 milioni di euro per la mobilità sostenibile: per valorizzare il bike sharing, le piste ciclabili e le nuove zone a limite di velocità di 30 km orari.

 

Ecco i firmatari dell’appello: Associazione LAQUP; Donne per la difesa della società civile; Legambiente Metropolitan; Legambiente Molecola; FIAB Chieri – Muoviti Chieri; FIAB Torino – Bici e dintorni; FIAB Torino – Bike Pride; FIAB Nichelino – AmicinBici-bik&motion; il Coordinamento FIAB di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta aderisce al comunicato e al presidio per chiedere azioni immediate e concrete per la sicurezza delle strade 

 

(Foto piccola: CittAgora – www.comune.torino.it)

Teatri torinesi in rosso: Regio e Stabile lanciano un appello a Regione e Comune

regio 2Ha fatto “outing” anche il il Teatro Stabile che, attraverso l’ Ansa, ha reso noti i ritardi nei pagamenti da parte di Comune di Torino e Regione Piemonte

 

“Abbiamo code di creditori lunghe chilometri”, dice l’assessore regionale al Bilancio Aldo Reschigna. Come dire che le richieste di ricevere dalla Giunta i fondi promessi ma mai assegnati, non riguardano certamente solo il mondo della cultura. I problemi di bilancio degli enti culturali piemontesi sono tornati all’onore delle cronache dopo l’allarme del Teatro Regio di Torino, che ha comunicato la propria sofferenza di cassa per un importo di ben 11 milioni di euro. Ha fatto “outing” anche il il Teatro Stabile che, attraverso l’ Ansa, ha reso noti i ritardi nei pagamenti da parte di Comune di Torino e Regione Piemonte. 

 

“Anche noi non abbiamo ricevuto i fondi previsti per il 2014 e quelli del 2015”, rivela all’agenzia stampa il direttore dello Stabile torinese, Filippo Fonsatti, che parla di un “ritardo patologico e pericoloso”. Se la Regione ha annunciato un piano di rientro, Fabio Naggi, vicepresidente di Agis Torino dichiara sempre all’Ansa: “Il sistema delle piccole e medie imprese dello spettacolo dal vivo affronta con grandissima difficoltà  la stretta di liquidità che deriva dal ritardo degli enti”. 

 

 

(Foto: il Torinese)

Sotto la Mole i Musei sono Reali: il polo espositivo di piazza Castello cambia nome e "mission"

castello armeria realepolo reale cavalloBen 3 chilometri di percorsi espositivi,  oltre 46.000 metri quadrati di pertinenze, 7 ettari di giardini

 

Una nuova denominazione ma, soprattutto, un passo avanti nel percorso di autonomia dell’istituzione culturale: una nuova “mission” svincolata dal ministero per il Polo Reale torinese.Il ministro Franceschini ha infatti firmato il decreto che dà un nuovo nome al Polo Reale. Nascono i Musei Reali di Torino che avanzano così nel processo previsto dalla riforma. Il cambiamento di nome è stato attuato per rendere più trasparente, scrive l’Ansa ” la radice storica che unisce le cinque grandi istituzioni culturali ospitate nell’antica residenza torinese dei Savoia: il Palazzo Reale con l’Armeria e la Biblioteca; il Museo di Antichità e la Galleria Sabauda. Un patrimonio legato alla storia della dinastia sabauda, da Emanuele Filiberto, a cui si deve il trasferimento della capitale da Chambéry a Torino, fino a Carlo Alberto, con il quale si compie la trasformazione delle collezioni di famiglia in un museo pubblico”. I Musei Reali rappresentano oggi un distretto culturale alla pari con i grandi musei d’Europa dal Louvre al British Museum all’Ermitage. Ben 3 chilometri di percorsi espositivi,  oltre 46.000 metri quadrati di pertinenze, 7 ettari di giardini.

 

(Foto: il Torinese)

Per le firme "tarocche" delle elezioni regionali una valanga di richieste di parte civile

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Dieci le richieste di rinvio a giudizio che riguardano politici, funzionari di partito e semplici attivisti Pd

 

AGGIORNAMENTO Respinta per mancanza di legittimazione, la richiesta di costituzione di parte civile della Lega Nord. Accettate invece le altre richieste, compresa quella di Roberto Cota, però come semplice cittadino e non in veste di segretario della Lega Nord. Le parti civili ammesse sono in venti. L’udienza preliminare aggiornata al 12 febbraio

 

Nella vicenda delle cosiddette  firme “tarocche” per le Regionali sono in tutto 19 le richieste di costituzione di parte civile presentate al Palagiustizia, all’udienza preliminare per le presunte irregolarità nella raccolta di sottoscrizioni a favore di alcune liste a sostegno della candidatura di Sergio Chiamparino. Tra le richieste spiccano quelle degli esponenti leghisti Roberto Cota (la cui legislatura finì in anticipo proprio per una analoga vicenda) e Patrizia Borgarello: è stata proprio lei con il suo ricorso al Tar a dare il via al procedimento amministrativo sul quale incombe la sentenza del Consiglio di Stato. Il giudice è Paola Boemio, che  si è riservata la decisione sull’accoglimento delle parti civili. Dieci le richieste di rinvio a giudizio che riguardano politici, funzionari di partito e semplici attivisti Pd. L’accusa sostiene che si tratta  di firme fasulle, autenticazioni irregolari, con interi elenchi di sottoscrizioni firmati da un’unica calligrafia in pochissimi giorni, dal 22 al 25 aprile 2014. Il tutto dovuto alla fretta per vidimare le candidature in tempo. Gli avvocati degli imputati hanno chiesto che si rinvii di una decina di giorni in attesa del  Consiglio di Stato.

 

(Foto: il Torinese)

Il clima pazzo porta smog a livello viola a Torino e siccità nei comuni piemontesi

cielo torinopalatina cielo2Nella stazione sciistica di Prato Nevoso, nelle valli Monregalesi, l’acqua per gli impianti di innevamento artificiale è stata trasportata dalla pianura con apposite cisterne

 

Dopo una tregua di qualche settimana lo smog in Piemonte, per l’assenza di vento e piogge, torna ai livelli di guardia. Da ieri l’area rossa, con concentrazioni di inquinanti tra i 50 ed i 100 microgrammi al metro cubo ha riguardato la maggior parte della regione. Per questo weekend l’Arpa – agenzia regionale per l’ambiente indica un ulteriore peggioramento della qualità dell’aria in quattro zone: Torino e l’hinterland metropolitano e le aree urbane di Novara, Vercelli ed Alessandria, che saranno viola, il colore associato sui bollettini di vigilanza meteorologica ad un tasso di inquinamento dell’aria che supera i 100 mcg/mc. All’inquinamento si aggiunge la siccità che rende difficoltosa l’erogazione dell’acqua potabile in alcuni comuni del Biellese e del Cuneese. Nella stazione sciistica di Prato Nevoso, nelle valli Monregalesi, l’acqua per gli impianti di innevamento artificiale è stata trasportata dalla pianura con apposite cisterne.

Al Poli il ministro Giannini conferma l'impegno per Architettura a Torino Esposizioni

poli anno accdemico 2016Nuovo bando per dottorati di ricerca: 1.300 euro netti mensili per l’importo delle borse, il più alto tra le Università pubbliche in Italia. Investimento complessivo di 2,6 milioni di euro l’anno. Il budget per i dottorati è aumentato del 50% rispetto all’anno scorso

 

Superchiampa fa i miracoli? Sì, secondo il ministro: “Tolgo la maglia nera che avevo dato alla Regione Piemonte: i dati a cui mi riferivo erano fermi  al 2014, ma in un solo anno di amministrazione di Sergio Chiamparino la posizione è decisamente cambiata. E’ infatti passata  dal 52% all’85% nell’assegnazione delle risorse per le borse di studio universitario”. Il titolare dell’Istruzione Stefania Giannini ha fatto queste dichiarazioni a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico.”Non è ancora la maglia rosa ma certo è un grande balzo in avanti”, ha aggiunto.

 

Ma la vera notizia (ora ufficiale) è che il ministero dell’Università collaborerà finanziariamente alla realizzazione del Polo di Architettura e Design a Torino Esposizioni. Lo stesso ministro  Giannini  ha confermato l’impegno nell’ambito dell’l’intervento che, complessivamente, costerà circa 100 milioni. Il Poli ne ha già stanziati 10.

 

Alla cerimonia il sindaco di Torino Piero Fassino ha intanto invocato “un sostegno forte dello Stato e del ministero dell’Istruzione. E’ necessario superare il blocco del turnover, inadeguato e contraddittorio con gli obiettivi che ci poniamo, obiettivi di sviluppo della ricerca e dell’università. Il Politecnico è un punto di eccellenza del sistema universitario di questa città e del Paese. E’ il cuore della strategia che punta a fare di Torino una città universitaria”.

 

Il Politecnico, nel frattempo,  avvia  un nuovo bando per dottorati di ricerca, definendo 1.300 euro netti mensili per l’importo delle borse, il più alto tra le Università pubbliche in Italia: l’investimento complessivo è di 2,6 milioni di euro l’anno. Il budget per i dottorati è aumentato del 50% rispetto all’anno scorso. 

 

Uno dei ricercati della Audi gialla si presenta in questura a Torino: "Sono innocente"

audi giallaDice di voler chiarire quello che secondo lui è stato un errore, in relazione alle foto apparse sul web  

 

Si è presentato spontaneamente alla questura di Torino uno dei ricercati  nella vicenda della Audi gialla. Dice di voler chiarire quello che secondo lui è stato un errore, in relazione alle foto apparse sul web. L’uomo è un albanese di 32 anni e afferma che anche le altre due persone ritratte nelle fotografie diffuse sono estranee ai fatti. L’Ansa informa che secondo i social network lui sarebbe uno dei  tre ricercati. E’ senza permesso di soggiorno e lo scorso 13 gennaio avrebbe dovuto lasciare il territorio nazionale entro sette giorni, ed è  stato trattenuto al Cie di corso Brunelleschi. Avrebbe spiegato alla polizia che conosce anche le altre due persone riprese nelle foto scattate presso un distributore nel Nord Est e circolate in rete: due albanesi che, sostiene, oggi si trovano nel loro Paese e uno sarebbe in carcere. la polizia avrebbe accertato che è rimasto sempre a Torino.

"SvegliaItalia" e "Sentinelle in piedi", due piazze torinesi per due idee diverse di famiglia

famiglia corteo svegliaitaliaAl primo appuntamento il Coordinamento Torino Pride, al secondo le Sentinelle in piedi

 

Erano 7.000 in piazza Carignano a Torino alla manifestazione ‘Svegliatitalia’ promossa dal Coordinamento Torino Pride, a favore dei diritti della popolazione lgbt, mentre il Senato si appresta alla discussione del disegno di legge Cirinnà. Sul palco il sindaco Piero Fassino : “la battaglia per le unioni civili non è una lotta di schieramento politico – ha detto – ma una battaglia di civiltà”. Alla manifestazione è giunta la solidarietà del  presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, impegnato a Bruxelles. 

E in piazza Lagrange, invece, si è svolta una contromanifestazione  pro-family,a sostegno di chi difende la famiglia tradizionale basata sull’unione  tra un uomo e una donna. Le “sentinelle” hanno letto passi di  libri mentre giovani partecipanti alla manifestazione avversa li schernivano. Dicono i promotori: “noi stiamo dalla parte dei bambini, i soggetti più che hanno diritto a un padre e a una madre”.

Torino finalista tra nove città: sarà capitale dell'Innovazione? Sfida con Milano

europa torino castelloLa città di Torino è stata inserita nella rosa ristretta delle pretendenti in particolare per quell’approccio e quella cultura dell’open innovation che ne sta caratterizzando le politiche di innovazione dell’amministrazione

 

 

Un nuovo record per Torino, dopo le olimpiadi invernali, la qualifica di capitale Europea dello sport e i successi delle presenze turistiche? Potrebbe essere. la città della Mole è infatti  è una delle nove finaliste tra cui sarà scelta la Capitale Europea dell’Innovazione 2016. La Commissione Europea ha comunicato ufficialmente la rosa delle pretendenti, frutto di una selezione tra tutte quelle che hanno presentato la loro candidatura.

Ecco le nove città finaliste:

 

Amsterdam (NL) – per abbracciare un approccio bottom-up basato su crescita intelligente, start-up, vivibilità e innovazione sociale digitale
Berlino (DE) – per la creazione di un living lab in cui innovative soluzioni Information and Communication Technology possono essere testati
Eindhoven (NL) – per la combinazione di tecnologia digitale con creatività nella sua strategia di illuminazione intelligente urbana, leader a livello mondiale
Glasgow (Regno Unito) – per il suo modello di innovazione replicabile sulla base di partenariati tra l’industria, la scienza e le comunitàcastello piazza
Milano (IT) – per aver migliorato l’inclusione sociale e proposto modelli alternativi nella fornitura di servizi pubblici allo scopo di creare maggiori opportunità per l’occupazione
Oxford (UK) – per condividere apertamente il patrimonio di conoscenze all’interno del suo ecosistema di innovazione di livello mondiale
Parigi (FR) – per la sua strategia basata su innovazione aperta, connettività e ingegno, che mira a diventare un hub mondiale per start-up
Torino (IT) – per i suoi modelli di innovazione aperti nel sostenere start-up d’innovazione sociale e la creazione di nuove opportunità di mercato 
Vienna (AT) – per la sua strategia di innovazione basata su nove “Principi viennesi», tra cui l’inclusione, la trasparenza, la parità di genere, l’innovazione e l’apprendimento

 

A seguito della prima edizione 2014 dell’European Capital of Innovation Award, la Commissione Europea aveva  lanciato nei mesi scorsi una seconda edizione per celebrare la città europea che sta costruendo il migliore “ecosistema di innovazione”, connettendo abitanti, amministrazioni pubbliche, scuole e imprese, con l’obiettivo di aiutare la città a riuscire al meglio negli sforzi in questa direzione. Le città saranno valutate  sia sulla base delle iniziative già effettuate, a partire dal primo gennaio 2012, sia sulla base delle loro idee per migliorare la capacità di innovazione per il futuro. Le tre vincitrici saranno annunciate nel prossimo mese di aprile.

 

La città di Torino è stata inserita nella rosa ristretta delle pretendenti in particolare per quell’approccio e quella cultura dell’open innovation che ne sta caratterizzando le politiche di innovazione dell’amministrazione: si parla di processi e strumenti integrati e di collaborazione attraverso una serie mirata di iniziative di innovazione, co-sviluppato dal Comune. Si inseriscono quindi in tal senso iniziative come Innova.TO, concorso interno riservato ai dipendenti pubblici per innovare la PA dall’interno, come Torino Social Innovation – FacilitO, un programma di accompagnamento e finanziamento di startup ad impatto sociale, o come Open Incet, il primo centro italiano di “innovazione aperta” dove attori pubblici e privati collaborano insieme per risolvere le sfide sociali.piazza s carlo chiese notte

Soddisfatto il sindaco Piero Fassino. “Siamo felici di competere con grandi capitali, come Berlino, Parigi, Amsterdam, Vienna nel campo dell’innovazione. Siamo sempre stati convinti che la sostenibilità sia la chiave di volta delle politiche condotte dalla nostra Amministrazione. Quello dell’innovazione è un campo di sperimentazione e di idee innovative da parte di imprese e comunità di persone per trovare soluzioni avanzate a vecchi e nuovi problemi: facilitare i servizi pubblici, renderli meno impattanti sull’ambiente, renderli più economici, consumare meno risorse e meno energia, riattivare legami sociali là dove mancano. Vogliamo condividere la nostra visione di città aperta a idee e proposte nuove: è questo ciò che anima le esperienze di social innovation che stiamo accompagnando nei nostri quartieri, veri e propri banchi di prova per costruire una città migliore”

 

(Foto. il Torinese)