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Ucciso da colpo di fucile: si indaga sulle amicizie nella memoria di tablet e smartphone

amoruso

La sorella ha dichiarato: “Mio fratello era una persona perfetta. Chi lo ha ucciso deve pagare”. Nel 2006 la vittima era stata coinvolta in una vicenda di appropriazione indebita legata ad ammanchi per circa 500 mila euro in una azienda di prodotti alimentari pugliesi, il ramo in cui Amoruso lavorava anche attualmente

 

In tutto sono 20 giga di conversazioni, immagini e file trovati nel cellulare e ne tablet della vittima. I carabinieri stanno passando al setaccio le amicizie su facebook, i  messaggi su whatsapp, gli sms e le telefonate di Vito Amoruso, ucciso in un vero e proprio agguato avvenuto in strada, la scorsa settimana a Torino.  L’uomo, un commerciante di 47 anni,  è stato colpito alla schiena mentre usciva di casa, in via Valdieri 21, in Borgo San Paolo ed è stato trasportato in gravi condizioni al Cto, dove i medici lo hanno sottoposto a un intervento chirurgico per estrarre i proiettili. Ma il 47enne è morto dopo alcune ore. La sorella ha dichiarato: “Mio fratello era una persona perfetta. Chi lo ha ucciso deve pagare”. Nel 2006 la vittima era stata coinvolta in una vicenda di appropriazione indebita legata ad ammanchi per circa 500 mila euro in una azienda di prodotti alimentari pugliesi, il ramo in cui Amoruso lavorava anche attualmente. ma non ci fu nulla a suo carico. Ora si indaga sul passato, anche su una biondina misteriosa che l’uomo avrebbe frequentato in questo periodo. E si cerca il killer che pare sia fuggito su una 500 blu. Due volte al mese andava in Puglia per  cercare i prodotti da vendere ai negozi di quartiere a Torino. Aveva sul tablet la contabilità della sua azienda, un’attività che risentiva di alcuni mancati pagamenti da parte dei clienti. Lui sollecitava chi non pagava, ma senza essere pressante in modo eccessivo. Gli inquirenti cercano di scoprire se può essere un filone da seguire anche quello di qualche cliente indispettito che non voleva pagare.

Volkswagen, ecco le prime querele per truffa: arrivano da un avvocato torinese

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L’iniziativa è dell’avvocato torinese Giorgio Faccio che le ha depositate presso le procure di Torino, Milano, Cuneo e Lamezia Terme

 

Ecco le prime querele per truffa nei confronti di Volkswagen. L’iniziativa è dell’avvocato torinese Giorgio Faccio che le ha depositate presso le procure di Torino, Milano, Cuneo e Lamezia Terme. L’azione dovrebbe permettere ai proprietari di veicoli del gruppo di agire al fine di un risarcimento dei danni per il Dieselgate.Analoghe querele saranno depositate a giorni in tutti i principali uffici giudiziari italiani. L’avvocato fa parte dello studio legale torinese Faccio-Polleri, che aderisce all’associazione internazionale Eurokuris, che si propone quale portavoce “degli interessi dei privati e del corretto esercizio del libero mercato”. L’ avvocato dice che è stata posta molta attenzione  nella scelta dello strumento giuridico con cui agire, “nell’individuazione della qualificazione giuridica dei fatti oggetto di querela” e “nell’individuazione delle singole responsabilità all’interno dell’intera rete di distribuzione commerciale”. Lo studio legale ha deciso  di agire nei confronti del legale rappresentante di Volkswagen con sede a Wolfsburg “per le condotte poste in essere sia dalla Volkswagen Italia sia dai singoli concessionari coinvolti”.

Sindacati uniti scendono in piazza sotto la Mole contro la "buona scuola" di Renzi

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“Vogliamo un cambiamento radicale della legge”, dicono i rappresentanti dei lavoratori:  “Abbiamo voluto fare questa manifestazione in piazza per dare un senso di coralità” 

 

Tutte le sigle sindacali hanno aderito alla manifestazione svoltasi in piazza Castello in segno di protesta contro la riforma della “buona scuola” del governo Renzi. Al di là della partecipazione limitata di circa 150 persone, come riporta l’agenzia Ansa, è significativa la compattezza sindacale su questo tema. “Le riforme Moratti e Gelmini sono state approvate e poi bloccate con la terza faremo lo stesso”. Così il segretario nazionale Flc-Cgil, Luigi Rossi, “Vogliamo un cambiamento radicale della legge”, dicono i sindacati:  “Abbiamo voluto fare questa manifestazione in piazza per dare un senso di coralità”. La nuova forma di protesta fa seguito a quella delle scorse settimane da parte degli  studenti delle superiori torinesi che hanno sfilato per le vie del centro e anche in periferia. Una trentina di universitari degli Studenti Indipendenti e di Alterpolis avevano anche occupato il gasometro dell’Italags di corso Regina Margherita. La protesta era stata organizzata contro l’affidamento a  imprese private della costruzione e la gestione della nuova “casa dello studente” nel polo universitario del campus Luigi Einaudi: “Il progetto del Comune – sostengono gli universitari – è solo propaganda che nasconde una speculazione edilizia facendola sembrare un’attività a beneficio degli studenti.

 

   

False assunzioni, Operazione "Mastrolindo": i carabinieri si presentano all'Inps di Torino

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I militari dell’Arma hanno notificato anche nella sede torinese un ordine di esibizione di documenti all’istituto che ha dichiarato la  “piena collaborazione con la magistratura e con le forze dell’ordine nello svolgimento delle indagini

 

Sono arrivati anche nella sede dell’Inps di Torino  i carabinieri che, per ordine della Procura di Nocera Inferiore (Salerno), indagano sulle false assunzioni, nell’ambito dell’operazione denominata “Mastrolindo”. I militari dell’Arma hanno notificato anche nella sede torinese un ordine di esibizione di documenti all’istituto che ha dichiarato la  “piena collaborazione con la magistratura e con le forze dell’ordine nello svolgimento delle indagini”. L’inchiesta ha dato il via in ambito nazionale all’esecuzione di 44 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di imprenditori e professionisti e al sequestro di beni per oltre 137 milioni di euro, in relazione alla costituzione di numerose aziende inesistenti nell’agro nocerino  operanti nel terziario, alle quali facevano riferimento migliaia di falsi rapporti di lavoro, allo scopo di incassare indebite erogazioni previdenziali e assistenziali dall’Inps come indennità di disoccupazione, maternità o  malattia. Sotto la lente degli inquirenti anche l’erogazione di incentivi a dirigenti e funzionari per la produttività nel biennio 2012-2013. Nel database dell’Inps potrebbero essere stati inseriti dati falsi, superiori rispetto a  quelli reali, in merito alle ispezioni effettuate e alle prestazioni lavorative annullate.

   

Il Chiampa si dimette da capo delle Regioni dopo il giudizio della Corte dei Conti

Su richiesta dei colleghi “le dimissioni sono state al momento congelate” 

 

chiampa gofaloneIl presidente del Piemonte e della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino ha presentato le dimissioni dalla carica di coordinatore delle regioni italiane. Lo annuncia l’Ansa, riportando le sue parole. Il governatore ha detto che, su richiesta dei colleghi, “le dimissioni sono state al momento congelate”. Una mossa in polemica con il governo di Renzi? Anche se i motivi delle dimissioni non andrebbero cercati nei tagli alla sanità ma sarebbero legati al giudizio della Corte dei Conti sul buco di  bilancio di circa 6 miliardi del Piemonte. “Una Regione con un bilancio in questa situazione non può fare da guida a tutte le Regioni. – sostiene Chiamparino – Mi devo dedicare di più al lavoro nella Regione Piemonte”.

Monsignor Nosiglia: "La prima volta dai rom ho detto: qui siamo nel Quarto Mondo"

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Ecco la lettera dell’arcivescovo:

 

«Lo sgombero di alcune famiglie rom da Lungo Stura mi addolora profondamente.

 

Conosco quel sito avendolo visitato più volte in questi anni. La prima volta ho detto: qui siamo nel Quarto Mondo.

 

Mi auguravo che il progetto “Città possibile” potesse offrire alle famiglie rom una soluzione degna, stabile e sicura. Va dato atto all’impegno del Comune e di diverse realtà associative che hanno lavorato con generosità e discrezione alla sua riuscita. Purtroppo non tutte le famiglie rom sono entrate o hanno accettato di entrare nel progetto e ora anche un certo numero di quelle che hanno aderito, una volta terminate le risorse disponibili, rischiano di vedere vanificata la loro positiva scelta.

 

Mi chiedo allora: che cosa fare? Come ristabilire fiducia e dialogo costruttivo tra i rom interessati, le istituzioni e la città? Credo che ci sia bisogno di un supplemento di impegno da parte di tutti e soprattutto la necessità di unire l’accoglienza a una preciso programma di inclusione sociale che, salvaguardando la specificità proprio di questo popolo e della sua cultura, renda possibile promuovere uno sbocco lavorativo proprio della sua tradizione da cui trarre quel reddito necessario per sostenere l’affitto di casa, le condizioni di vita familiare e la crescita dei propri figli.

 

Sono fiducioso che, malgrado queste difficoltà, il progetto continuerà e si troveranno le soluzioni appropriate per consolidarlo con l’apporto delle istituzioni, delle realtà associative, delle comunità cristiane e civili del territorio, e degli stessi rom chiamati ad assumersi le necessarie disponibilità e responsabilità.

 

Convocherò il “tavolo rom” costituito presso l’Arcivescovado per affrontare questi problemi; da tempo la Chiesa è impegnata su questo come lo è in tutti gli altri che in questa stagione difficile producono sofferenza a tante famiglie e persone. Mi riferisco in particolare a quanti non hanno più un lavoro e a tanti, troppi giovani che non riescono a trovarlo, a chi subisce lo sfratto incolpevole, ai rifugiati verso cui si stanno impegnando tante famiglie, parrocchie e Istituti religiosi, a chi senza dimora attende in questa prossima stagione invernale un posto per non dover dormire per strada e alla schiera sempre più numerosa di poveri (in Italia 4,1 milioni), che vivono in condizioni di precarietà assoluta e permanente.

 

Voglia il Dio di misericordia e di giustizia in cui crediamo donarci saggezza e coraggio per non desistere dal difendere e sostenere la vita di chi fa parte di questa ampia schiera di persone “scartate”, come ci ha ricordato Papa Francesco, che cresce sempre più anche nella nostra città ed esige come diritto, prima ancora che come dovere, il nostro personale e comunitario impegno. Finché assisteremo passivi o indifferenti alle condizioni di vita di questi nostri fratelli e sorelle non potrà mai esserci vera giustizia e pace per tutti.

 

Mons. Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino»

Al processo contro il rom spunta il video della vigilessa che punta la pistola

Un’agente  donna estrasse l’arma, affermando però di non averla puntata ad altezza d’uomo, mentre le persone intorno a lei urlavano «ti uccidiamo».

 

polizia pistolaDopo le polemiche nei mesi scorsi per il caso del Tso su Andrea Soldi, il 45enne torinese morto in ambulanza, nuova bufera sui Civich. Al processo per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale che vede imputato un rom 26 enne, arrestato il 29 settembre da tre vigili, due donne e un uomo, nel campo di di Lungo Stura Lazio l’avvocato Gianluca Vitale della difesa ha mostrato tre video girati con i cellulari degli altri nomadi presenti al momento dell’arresto, uno è stato girato da una bambina di 12 anni. I vigili urbani hanno raccontato di un clima di forte tensione prima e durante il fermo del giovane. Un’agente  donna estrasse anche la pistola, affermando però di non averla puntata ad altezza d’uomo, mentre le persone intorno a lei urlavano «ti uccidiamo». Il civich che fermò il rom ha invece detto di aver tenuto sul giovane a terra una mano sulla spalla e l’altra sul torace e di aver avuto difficoltà a farlo entrare nell’auto  in manette. I video dimostrerebbero che, nelle fasi dell’arresto le persone presenti sembrano essere tranquille, tranne la madre dell’arrestato. Lui è steso a faccia in giù con il vigile  messo sopra di lui con le ginocchia, mentre una collega spruzzava dello spray al peperoncino negli occhi del rom. La vigilessa immortalata con la pistola ha detto che ha avuto paura, e c’è da capirla. Va anche detto che non sono stati mostrati filmati registrati prima delle fasi dell’arresto e non si sa quindi se i rom erano tranquilli anche allora. Il processo iniziato ieri per direttissima, riprenderà a febbraio.

Entro fine anno al via il bando per la costruzione della linea 2 della metropolitana torinese

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metro gentemetro scioperometro3Si parlerà ancora del progetto di metrò-treno leggero che viaggia in superficie per ridurre i costi di realizzazione? Seguiremo il dibattito nelle prossime settimane

 

Dopo tante buone intenzioni, proposte e dibattiti, finalmente un passo concreto per la realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino.

 

 A Palazzo Civico la Giunta ha approvato la delibera per lanciare il bando di gara per la progettazione della nuova tratta dell’infrastruttura.

 

 L’intento del Comune è di pubblicare il bando entro fine 2015 e scegliere poi il progetto vincitore entro la prossima primavera. La progettazione sarà esterna e la Città sarà stazione appaltante. Grazie al decreto ‘Sblocca Italia’ il Comune potrà usufruire di 10 milioni di euro.

 

Il costo complessivo dell’opera verrà definito in base al progetto. Sulla scorta di uno studio del 2008 era stato ipotizzato un costo di circa 1.185 milioni di euro. Considerato il forte afflusso di passeggeri sull’attuale linea 1 della Metro (circa 40 milioni di passeggeri l’anno), per facilitare l’intermodalità del servizio metro, le due linee di metropolitana si interscambieranno lungo il tracciato per costruire il massimo della sinergia possibile tra le infrastrutture presenti. Per rendere realistica la realizzazione delle opere sono stati previsti 4 lotti funzionali: 1) Rebaudengo – Scalo Vanchiglia (lotto iniziale anche per la realizzazione) 2) Cimitero Parco Zappata (lotto due anche per la realizzazione) 3) Zappata – Porta Nuova 4) Porta Nuova Scalo Vanchiglia. Con la delibera approvata si formalizzano, inoltre, 3 varianti relative al tracciato che consentiranno di fornire il servizio di Metropolitana anche in prossimità del polo universitario Einaudi, in zona Interporto Pescarito (San Mauro torinese) e a sud verso piazza Caio Mario e piazza Bengasi. Tutta la tratta dovrà essere totalmente accessibile alla mobilità ciclabile.

 

 

Si parlerà ancora del progetto di metrò-treno leggero che viaggia in superficie per ridurre i costi di realizzazione? Seguiremo il dibattito nelle prossime settimane.

 

(Foto: il Torinese)
    
 

Expo: ultimo evento piemontese nel Cluster del cioccolato

expo logo

La Regione Piemonte, dopo la seconda settimana di protagonismo a Padiglione Italia, conclude mercoledì 21 ottobre la sua presenza ad Expo Milano 2015 con l’ultimo evento in calendario presso l’arena del Cluster del cacao e del cioccolato

 

Il programma, curato dall’associazione Scrittori e Sapori, di cui la Regione è ospite, prevede mercoledì 21 dalle ore 15: Il gusto di cucinare, cooking show con lo chef Luciano Alberti, già stella Michelin (Osteria del Borgo di Borgosesia) e Stefania Leo, sous chef, Elena Brovelli, pasticcera-gelatiera de La Gina di Pisano (Novara) e de La Gina di Lesa (Novara) e Luca Bona, aiuto laboratorio di cucina e servizio ai tavoli, Gianpiero Cravero, chef e patron del ristorante Convivium di Novara e del ristorante Cravero di Caltignaga (Novara): Il gusto di bere, a cura di Silvia Barbaglia, dell’azienda vitivinicola Barbaglia di Cavallirio (Novara). Inoltre, si parlerà di Piemontexperience – La Regione Piemonte in Expo 2015 e di “Itinerari tra storie, luoghi e prodotti di eccellenza”, progetto compreso nell’accordo di programma quadro “Expo e i territori” che vedrà la partecipazione degli allievi dell’Istituto superiore per l’Enogastromia e l’Ospitalità alberghiera Prever di Pinerolo e della Scuola enologica dell’Istituto superiore Umberto I di Alba. Per la serie Andar per province, Novara si racconterà parlando di cultura, turismo, musei, tradizioni, ricordi, progetti e cioccolato con Cristina D’Ercole, segretario generale della Camera di Commercio, e Mariarosa Fagnoni, presidente dell’Atl. Infine, si potrà effettuare un viaggio nel linguaggio fotografico dedicato al cioccolato di Mauro Raffini, accompagnato dalle degustazioni della Pasticceria Vincenzo Barbero di Asti.

 

www.regione.piemonte.it

Crescono gli utili di Fca: 303 milioni nel terzo trimestre, rispetto ai 230 di un anno fa

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500x fiatfiat fcaOttimi risultati per quanto riguarda il gruppo automobilistico ex torinese

 

Fca continua a crescere. La cura Marchionne – che ha sancito anche il recente successo della quotazione in borsa del brand Ferrari – sta dando ottimi risultati anche per quanto riguarda il gruppo automobilistico ex torinese.

 

Fca, infatti, ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto rettificato pari a 303 milioni di euro, rispetto ai 230 milioni dello stesso  periodo 2014. Il terzo trimestre 2015 , prima delle rettifiche, riportava una perdita di 299 milioni di euro su un utile di 188 milioni di euro nel terzo trimestre dello scorso anno. Il dato è +17%, ricavi a 27,5 miliardi di euro e Ebit adjusted in crescita del 35% a 1,3 miliardi di euro, grazie alla performance di Nafta, Ferrari e Componenti e del miglioramento di Emea.

 

Il mercato europeo sta andando bene, si spera con riflessi positivi sull’economia nazionale e piemontese.

 

(Foto: il Torinese)