Il 18 giugno inizierà in Tribunale a Torino il processo nei confronti di alcuni ex amministratori pubblici locali e regionali. L’accusa è di non essere interventi a dovere nel corso del loro mandato per combattere l’inquinamento atmosferico in città. Tra di loro Sergio Chiamparino (nella sua veste di ex presidente della Regione), Piero Fassino e Chiara Appendino. Il reato loro contestato è l’inquinamento ambientale. Gli imputati sono amministratori in carica tra il 2015 e il 2019.
La norma è stata approvata ieri dal Consiglio Regionale: tra le novità più significative, l’introduzione di nuovi punteggi di premialità e la «linea dura» contro l’illegalità, anche con alloggi destinati alle forze dell’ordine, il tutto per garantire il più possibile sicurezza ed equità sociale.
“Equità sociale, premialità per chi ha scelto di fare del Piemonte la propria casa e, di conseguenza, nuovi criteri di punteggio per l’assegnazione della casa popolare”, così l’assessore regionale alla casa Chiara Caucino. La nuova legge – è scritto in una nota della Regione- è destinata a rivedere in maniera significativa i punteggi di assegnazione, partendo dal presupposto di creare nuovi strumenti di premialità, in particolare in due fattispecie. La prima per dare un riconoscimento ai cittadini aventi diritto alla casa popolare, di qualsiasi nazionalità d’origine, che risiedono in Piemonte da 15, 20 o 25 anni.
L’assessore Caucino: “L’idea è quella di premiare chi in Piemonte risiede da anni, nella nostra regione ha lavorato e pagato le tasse, contribuendo allo sviluppo socio-economico del territorio. La seconda premialità riguarda invece i nuclei famigliari mono genitoriali con figli minori a carico che vedranno aumentare il proprio punteggio di assegnazione.
La nuova legge punta anche fortemente a mettere un punto fermo nel contrasto all’illegalità, compresi i «furbetti», coloro che si costruiscono una situazione reddituale tale da avere diritto alla casa popolare, ma che poi si scopre che posseggono beni «da ricchi». Per questa categoria ci sarà un sostanzioso giro di vite: l’assegnatario, per avere la casa, non potrà infatti più possedere beni mobili registrati come automobili, motoveicoli di grossa cilindrata, o caravan inquadrati nella categoria dei beni di lusso. Inoltre sono stati esclusi dall’applicazione della legge 3 del 2010 gli immobili che verranno destinati alle forze dell’ordine per garantire sicurezza nei contesti più disagiati.
La legge punta quindi a promuovere, con queste ed altre azioni, l’equità sociale, premiando allo stesso tempo le persone che qui hanno vissuto e che hanno fatto del Piemonte la propria «casa».
«Oltre a tutto ciò – ha spiegato Caucino – abbiamo inserito nuovi principi orientati alla legalità come il divieto di assegnazione a favore di coloro che hanno occupato abusivamente uno stabile Atc nei 10 anni precedenti».
Decisamente contro il provvedimento l’opposizione.
Accossato (LUV): “Alla Regione a guida Cirio non è bastato essere stata condannata quasi un anno fa per le norme discriminatorie sull’assegnazione degli alloggi a canone agevolato, approva una legge in materia di edilizia sociale ancora più discriminatoria”.
«Il centrodestra in Regione ha voluto a tutti i costi approvare la sua leggiucola di modifica alle norme in materia di edilizia sociale tra le proteste dell’opposizione e nonostante le preoccupazioni ribadite più volte dei tanti soggetti che quotidianamente sono coinvolti a diverso titolo nel favorire il diritto alla casa» ha dichiarato Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.
«Il testo approvato in aula non solo non va a modificare il requisito di avere la residenza anagrafica o l’attività lavorativa da almeno 5 anni nel territorio regionale per accedere agli alloggi di edilizia popolare, requisito già dichiarato incostituzionale in diverse sentenze della Corte Costituzionale riguardanti per esempio la Lombardia, l’Abruzzo e la Liguria, ma in aggiunta introduce una nuova norma che prevede punteggi aggiuntivi alle persone residenti in Piemonte da 15, 20 o 25 anni. Questa proposta va a ledere il principio che dovrebbe guidare il diritto e quindi anche il diritto alla casa: essere equamente garantito, dunque rivolto alle persone giudicate in condizione di maggiore necessità e fragilità. Questa norma, che favorisce chi è residente da più tempo e in modo continuativo, va a discriminare tutte le persone, cittadine italiane e non, che, nonostante ne abbiano la necessità e il diritto, per diversi motivi possono non avere maturato la residenza richiesta e risultare quindi ingiustamente svantaggiate, come hanno giustamente denunciato più volte le associazioni del settore» ha proseguito Silvana Accossato.
“Il provvedimento sull’edilizia sociale che abbiamo votato, ha avuto un lungo iter, ma nonostante ci sia stato il tempo per audire, approfondire e dibattere sono rimasti inascoltati gli appelli di molti soggetti interessati e le proposte migliorative dell’opposizione. Abbiamo espresso voto contrario perché non accettiamo la scelta di introdurre il criterio profondamente discriminatorio della premialità di punteggio a chi risiede da 15-20-25 anni in Piemonte che pone di fatto in secondo piano quello del bisogno, perché non condividiamo l’assegnazione alle forze dell’ordine per motivi di presunta sicurezza, perché non si è voluta affrontare veramente la questione delle case popolari, ma anche perché sarà una legge profondamente inutile e inapplicabile, voluta per puro spirito di propaganda” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno.
“Ho voluto concludere il mio intervento, a nome del Gruppo Pd, con le parole del professore associato di diritto costituzionale Francesco Pallante che, analizzando il disegno di legge, ha sottolineato che per la Corte Costituzionale il ricorso alla residenzialità prolungata risulterà illegittimo qualora questo sia un fattore decisivo nella formazione delle graduatorie. Nel Regolamento attuativo quale peso sarà dato dalla residenza prolungata? Se sarà dato un peso determinante, come dichiarato da Cirio e suoi Assessori, l’esito non potrà che essere la dichiarazione di incostituzionalità della legge. Se il criterio avrà un peso ridotto smentirà nei fatti quanto proclamato. Ai posteri l’ardua sentenza. Andrò nelle case popolari, come sempre fatto, per denunciare questo disegno discriminatorio e inutile voluto da Cirio e dalla sua maggioranza. I temi da risolvere sulle case popolari sono altri e loro non li hanno mai affrontati con la giusta efficacia” conclude Sarno.
A stimolare la nascita di un tavolo a livello locale erano state le organizzazioni sindacali che in un incontro con l’amministrazione comunale a fine gennaio avevano manifestato preoccupazione per il futuro della produzione industriale nel torinese e le conseguenti ricadute per l’occupazione.
Stellantis, con una relazione del Corporate Affairs Italia Davide Mele, ha ribadito le iniziative avviate nel comprensorio di Mirafiori e l’importanza dell’ingegneria in Italia e, in modo particolare, a Torino. L’azienda ha inoltre fornito rassicurazioni circa il fatto che l’avvio del nuovo piano incentivi italiano dia la possibilità di aumentare la produzione a Mirafiori della 500 elettrica.
“Le informazioni che abbiamo ricevuto da Stellantis sono un buon punto di partenza” ha detto il Sindaco, riferendosi in modo particolare alla “conferma del piano industriale che vede Torino come centro europeo sulla green economy e anche per quanto riguarda l’ingegneria di processo e di prodotto”. Notizie che, ha aggiunto “ci consentono di guardare in maniera un po’ più serena al futuro. Ovviamente – ha concluso- l’obiettivo è quello di confrontarci costantemente ad un tavolo per porre all’attenzione del Governo nazionale l’esigenza di garantire i livelli occupazionali anche a Torino”.
Per questo il Sindaco ha dato mandato all’assessora al Lavoro Gianna Pentenero per la Città e alla Consigliera Sonia Cambursano per la Città metropolitana di scrivere una piattaforma da condividere con gli interlocutori del tavolo per ripartire dai risultati positivi del protocollo del 2022 con Stellantis che ha definito Torino come hub dell’economia circolare.
Per l’assessora Pentenero “questo territorio è pronto ad approfondire gli aspetti che riguardano l’automotive coinvolgendo tutti gli attori: sindacati, associazioni datoriali, amministrazioni intavoli di lavoro specifici. Perché è necessario portare al tavolo nazionale tutti gli aspetti che riguardano il settore dell’automotive territoriale. Siamo in una fase di transizione ed è necessario procedere, ognuno per sua competenza, acquisire informazioni per prendere le decisioni più adeguate per garantire lo sviluppo di Torino e del torinese”.
La Stampa scrive che in procura a Torino sarebbero state presentate quattro denunce per violenza sessuale nei confronti del noto ginecologo Silvio Viale. Il medico è anche consigliere comunale di origini radicali, eletto in maggioranza in Sala Rossa. Le denunce riguarderebbero palpeggiamenti e parole invadenti nei confronti delle giovani visitate.
Rilancio di Mirafiori? Ci pensano i cinesi
Forse sarà Leapmotor, la partner cinese di Stellantis, a rilanciare lo storico stabilimento di Mirafiori, grazie alla produzione di veicoli elettrici. L’indiscrezione è uscita su Automotive News. L’ad Carlos Tavares nei giorni scorsi non aveva escluso la possibilità che Leapmotor venga a produrre in Italia. La società cinese potrebbe costruire sotto la Mole 150.000 veicoli elettrici a basso costo all’anno, destinati alle vendita nei concessionari di Stellantis in tutto il mondo. Attualmente a Mirafiori si producono la 500 elettrica e le Maserati Gran Cabrio, Gran Turismo e il suv Levante. La novità dalla Cina sarà affrontata nel Tavolo sul rilancio dell’automotive in programma oggi a Palazzo Civico di Torino.
Un milione di euro che permetteranno l’acquisto di autovetture e motoveicoli destinati alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla Polizia Municipale, impegnati nei servizi di controllo del territorio e di prevenzione della criminalità e serviranno a implementare il sistema di videosorveglianza comunale mediante l’introduzione di un software intelligente di “lettura targhe”
A firmare il documento ieri mattina in Prefettura dal Prefetto di Torino, Donato Giovanni Cafagna, e l’Assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca. Erano presenti l’Assessore regionale alla Sicurezza, l’Assessore comunale alla Polizia Municipale, il Questore, il Comandante provinciale dei Carabinieri, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza e il Comandante della Polizia Municipale di Torino.
Nell’occasione, il Prefetto ha sottolineato il continuo e incisivo impegno delle Forze dell’Ordine, con il fattivo supporto della Polizia Municipale, nello svolgimento di mirate attività di contrasto alle principali fattispecie criminose e in chiave anti-degrado.
Dall’inizio dell’anno 2024 sono stati effettuati 24 servizi interforze di controllo del territorio “ad alto impatto” – impiegando 766 unità delle Forze dell’Ordine e 61 della Polizia Municipale -, nel corso dei quali sono state controllate 2.776 persone (di cui 49 denunciate e 14 arrestate), 108 pubblici esercizi e 354 veicoli.
Continui sono i servizi straordinari di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e di presidio del territorio, anche con l’impiego dell’aliquota di 593 militari che il Ministero dell’Interno ha assegnato alla città metropolitana, impiegati a Torino nei pattugliamenti con le Forze di Polizia nell’area nord del capoluogo, nelle stazioni ferroviarie e presso gli obiettivi sensibili, oltre che nell’alta Val Susa nei cantieri TAV e al Frejus, a supporto della Polizia di Frontiera.
A firmare il documento questa mattina in Prefettura dal Prefetto di Torino, Donato Giovanni Cafagna, e l’Assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca. Erano presenti l’Assessore regionale alla Sicurezza, l’Assessore comunale alla Polizia Municipale, il Questore, il Comandante provinciale dei Carabinieri, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza e il Comandante della Polizia Municipale di Torino.
Nell’occasione, il Prefetto ha sottolineato il continuo e incisivo impegno delle Forze dell’Ordine, con il fattivo supporto della Polizia Municipale, nello svolgimento di mirate attività di contrasto alle principali fattispecie criminose e in chiave anti-degrado.
Dall’inizio dell’anno 2024 sono stati effettuati 24 servizi interforze di controllo del territorio “ad alto impatto” – impiegando 766 unità delle Forze dell’Ordine e 61 della Polizia Municipale -, nel corso dei quali sono state controllate 2.776 persone (di cui 49 denunciate e 14 arrestate), 108 pubblici esercizi e 354 veicoli.
Continui sono i servizi straordinari di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e di presidio del territorio, anche con l’impiego dell’aliquota di 593 militari che il Ministero dell’Interno ha assegnato alla città metropolitana, impiegati a Torino nei pattugliamenti con le Forze di Polizia nell’area nord del capoluogo, nelle stazioni ferroviarie e presso gli obiettivi sensibili, oltre che nell’alta Val Susa nei cantieri TAV e al Frejus, a supporto della Polizia di Frontiera.
TORINO CLICK
“Dobbiamo contribuire alle campagne di comunicazione per eliminare lo stigma sulle malattie dermatologiche: non sono contagiose, pericolose né trasmissibili”. Ha aggiunto Viora, nel corso dell’audizione, richiesta dallo stesso vicepresidente Cane.
Viora ha parlato di “mancanza di una rete regionale di coordinamento e del declassamento, nel corso degli anni, delle strutture complesse a strutture semplici”, sottolineando che “gli specialisti territoriali non sono coinvolti nella gestione delle malattie infiammatorie e autoimmuni e che solo Torino dispone di ambulatori di dermatologia pediatrica”.
Pietro Quaglino della clinica dermatologica dell’Azienda ospedaliero universitaria Città della salute e della scienza di Torino, che ha circa 2mila pazienti in trattamento, ha evidenziato “i progressi nelle cure introdotti dai farmaci innovativi biologici” e sottolineato “la necessità di creare una rete che coinvolga ospedali e territorio per garantire un miglioramento nell’approccio, nei tempi di gestione e nelle possibilità verso i pazienti basato sui principi di condivisione e di collaborazione anche multidisciplinare”.
Sono intervenuti, per richieste di approfondimenti, Silvio Magliano (Moderati), Cane, Alessandro Stecco (Lega) e Francesca Frediani (Misto – Up).
Nella riunione di oggi definite le procedure di avvio della richiesta
La Regione Piemonte chiede il riconoscimento della calamità naturale per la siccità perdurante che colpisce da mesi il territorio regionale provocando grandi difficoltà per alcuni settori dell’agricoltura, ad esempio quello vitivinicolo. “La siccità sta creando difficoltà alla produzione dei nostri vini con molte aziende che registrano importanti cali nella produzione. Per questo la Regione ha stabilito di chiedere al Ministero dell’agricoltura la dichiarazione dello stato di calamità”. Lo hanno dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa al termine dell’incontro oggi al Grattacielo Piemonte con i principali rappresentanti del mondo vitivinicolo piemontese, Vignaioli Piemontesi, Piemonte Land of wine, insieme all’Associazione dei Comuni del Moscato e ad alcune Cantine sociali, proprio per fare il punto sugli effetti della siccità sulle produzioni.
Secondo le associazioni si tratta di una siccità sempre più dannosa che, da due anni, causa una riduzione consistente delle rese e di conseguenza una riduzione del reddito per le aziende stesse. Durante l’incontro sono state definite le procedure per l’avvio della richiesta al Ministero.
In Sala Rossa il ricordo di Navalny
In apertura di seduta del Consiglio comunale oggi la presidente Maria Grazia Grippo ha preso la parola per chiedere all’Aula di osservare un minuto di silenzio in memoria di Alexei Navalny, di cui è stata diffusa la notizia della morte venerdì scorso.
Nel proporre il minuto di silenzio, Grippo ha brevemente ricordato la figura del dissidente: avvocato, blogger, attivista, estremo oppositore del governo di Vladimir Putin, che ha cominciato ad interessarsi della vita pubblica russa agli inizi degli anni 2000 ma la cui notorietà arriva nel 2006 con l’apertura di un blog e la pubblicazione di articoli di denuncia per smascherare la corruzione nel suo Paese.
Detenuto dal 2021, negli ultimi mesi era stato trasferito in una colonia artica a duemila chilometri da Mosca. Lì ha trovato la morte in circostanze che nella comunità internazionale hanno destato preoccupazione e sospetto.
Grippo ha concluso il suo intervento ricordando che il Consiglio comunale, il 13 febbraio del 2023, aveva approvato un documento in cui esprimeva solidarietà a Navalny e in cui chiedeva l’interruzione di una carcerazione definita, oggi dal Presidente Mattarella, un prezzo iniquo e inaccettabile che riporta alla memoria i tempi più bui della nostra storia.
(foto archivio)
La star a Torino per girare le scene di “Modì“, il biopic su Amedeo Modigliani con protagonista Riccardo Scamarcio. Tra i produttori del film Andrea Iervolino e Monika Bacardi. “Modì” sarà girato presso la sede dislocata dei Tuscany Film Studios di Andrea Iervolino.
Torino, 19 febbraio 2024 – Johnny Depp arriva a Torino per girare alcune scene di “Modì”, biopic su Amedeo Modigliani che lo vede per la seconda volta dietro la macchina da presa. “Modì” sarà girato preso la sede dislocata dei Tuscany Film Studios di Andrea Iervolino.
“Sono orgoglioso di portare a Torino una star internazionale del calibro di Johnny Depp, con cui abbiamo spesso collaborato negli scorsi anni, come ad esempio nella serie animata ‘Puffins” e nel film “Waiting for the Barbarians”. Ha commentato Andrea Iervolino, CEO del Gruppo ILBE, di Tatatu e fondatore dei Tuscany Film Studios. “La città di Torino ha il potenziale per affermarsi quale polo cinematografico a livello globale, e la presenza degli studi a Torino, sede dislocata dei Tuscany Film Studios, costituisce un elemento fortemente attrattivo per le produzioni nazionali e internazionali. I Tuscany Film Studios nascono infatti per portare l’arte di fare cinema in tutta Italia, non solo in Toscana“.
Oltre alla regia di Johnny Depp, nel cast sono già stati annunciati Riccardo Scamarcio, che interpreta Modigliani, Al Pacino, nelle vesti di Maurice Gangnat, e Luisa Ranieri, nei panni di Rosalie.