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Finta infermiera somministrava farmaci senza prescrizione a ultra novantenne

I CARABINIERI SCOVANO IN CASA DELLA DONNA UNA FARMACIA ABUSIVA

I Carabinieri della Stazione Torino Pozzo Strada, con il supporto dei militari del Nucleo Antisofisticazioni Sanità di Torino, dopo una speditiva attività di indagine, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria una donna, di 57 anni, che dai primi giorni del mese di agosto somministrava direttamente a domicilio e senza averne alcun titolo, farmaci ad una paziente ultra novantenne, esercitando abusivamente la professione medica.
L’allarme è partito dalla figlia dell’ignara paziente che, preoccupata per l’improvviso declino dello stato di salute della mamma, aveva deciso di interpellare altri medici. Dai primi accertamenti sulle condizioni dell’anziana è emerso come alla stessa venissero somministrati dei farmaci in assenza di prescrizione medica, anche tramite terapia endovenosa. Le visite alla paziente venivano effettuate direttamente a domicilio e dietro corrispettivo di 800 euro a prestazione.
I Carabinieri, su decreto di perquisizione delegata dalla locale Procura, hanno fatto poi ingresso in casa della sedicente infermiera, trovando una vera e propria farmacia abusiva (oltre cento farmaci censiti), insieme a strumentazione medica. Il tutto è stato sottoposto a sequestro.

Debutta il drone per il trasporto di organi da trapianto

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L’iniziativa Torino City Lab, il laboratorio a cielo aperto della Città di Torino, con la sua “Casa delle Tecnologie Emergenti – CTE NEXT”, ha dimostrato nuovamente il suo ruolo di piattaforma abilitante per sperimentazioni di frontiera: ieri, 1 ottobre 2024, un drone ha compiuto con successo un volo di prova per il trasporto di materiale organico, partendo dal Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) e atterrando alla Palazzina di Genetica delle Molinette.  Sorvolando le strade di Torino in modalità di navigazione automatica, il drone ha coperto un tragitto di 500 metri in linea d’aria. Questa sperimentazione rappresenta un passo significativo verso il futuro della mobilità urbana e dei servizi sanitari nazionali.

Il volo fa parte del progetto Indoor, usINg Drones fOr Organ tRansportation, promosso da Fondazione DOT Onlus – Donazione Organi e Trapianti e frutto della collaborazione tra la Città di Torino e diversi partner istituzionali e tecnici, tra cui il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta, il Politecnico di Torino, la Città della Salute e della Scienza di Torino, l’Università degli Studi di Torino, il Centro Nazionale Trapianti, ENAC, Mavtech e ABzero.

ABzero, una delle startup del portfolio della Casa delle Tecnologie Emergenti, ha già avuto la possibilità di testare il suo drone in situazioni reali nel 2022, vincendo uno dei bandi aperti da CTE NEXT per facilitare sperimentazioni innovative nel campo della smart city e dell’urban innovation.

“Le potenzialità di impiego dei droni sono innumerevoli e possono migliorare la qualità della vita dei cittadini, introducendo servizi che diventeranno di uso quotidiano per le generazioni future”, ha commentato l’Assessora all’Innovazione Chiara Foglietta. “Il nostro impegno attraverso CTE NEXT e le diverse call è volto ad accelerare lo sviluppo e il testing di nuove soluzioni urbane”.

Il drone di ABzero è dotato di una smart capsule, cuore dell’innovazione, che garantisce condizioni ottimali per il trasporto dei beni. Questo contenitore brevettato, realizzato in poliuretano e dotato di intelligenza artificiale, è in grado di monitorare attivamente temperatura e umidità degli oggetti trasportati – in particolare sangue, medicinali e organi – oltre a rilevare eventuali emolisi dei globuli rossi. Grazie a un’applicazione mobile dedicata, è possibile attivare un volo completamente autonomo, consentendo al pilota di supervisionare le operazioni da remoto mentre l’intelligenza artificiale gestisce automaticamente le condizioni ambientali e la sicurezza del volo.

Per garantire la sicurezza a terra durante le operazioni, la Città di Torino ha messo a disposizione per tutta la durata della sperimentazione, 24 unità delle forze dell’ordine. Inoltre, ha supportato e facilitato le procedure di autorizzazione.

La sperimentazione apre la strada all’uso di droni in ambito urbano, con potenziali applicazioni utili per il trasporto di beni a servizio della collettività, non solo in ambito medico, in aree densamente popolate. Proprio ad agosto dello scorso anno, la Città di Torino ed ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, hanno firmato un protocollo d’intesa per promuovere sperimentazioni congiunte, rafforzando l’impegno reciproco a incentivare lo sviluppo di nuovi servizi innovativi. Questi servizi, tra cui il delivery sanitario, potranno migliorare l’accessibilità e la mobilità delle aree metropolitane, con ricadute positive sulla qualità della vita e sulla sicurezza dei cittadini.

L’attività non si ferma qui, ma si innesta nelle iniziative della Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino, che continuerà a promuovere servizi urbani innovativi con i droni relativi alla delivery in ambito sanitario e non solo. Questo avverrà sia attraverso la creazione di aree di sperimentazione regolamentate (“sandbox”) in collaborazione con ENAC, appunto, sia attraverso il vero e proprio testing di innovative soluzioni tecnologiche legate mobilità aerea urbana. Con queste iniziative, la Città non solo risponde alle sfide attuali, ma si posiziona come un faro di innovazione per il futuro, aprendo la strada a un ecosistema urbano sempre più intelligente e connesso.

(ilTorinese.it) fonte Torino Click

Alleanza tra Torino e Savona contro i cantieri autostradali infiniti e i disagi dei treni

Un patto di collaborazione per sollecitare Regioni, Governo e tutti gli attori interessati per affrontare i problemi infrastrutturali viari e ferroviari nel collegamento tra Torino e Savona. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa, approvato dalla giunta comunale su proposta del sindaco Stefano Lo Russo, che sarà siglato il prossimo martedì 8 ottobre a Savona tra la Città di Torino, la Città di Savona, la Città di Cuneo, la Città Metropolitana di Torino, la Provincia di Savona, la Provincia di Cuneo, la Camera di Commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Riviere di Liguria – Imperia La Spezia Savona, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Cuneo, l’Unione Industriali Torino, l’Unione Industriali della provincia di Savona, la Confindustria Cuneo.

Il sindaco Lo Russo, nei mesi scorsi, aveva per primo sollevato il problema e la necessità di affrontarlo al più presto riscontrando subito la disponibilità del primo cittadino di Savona Marco Russo. Lo scorso 13 settembre i due sindaci, in un incontro a Torino, hanno deciso di unire le forze insieme agli altri rappresentanti dei territori interessati per affrontare il complesso tema delle criticità infrastrutturali, sia su gomma che su rotaia, ostacolo dei collegamenti tra la nostra città e il Savonese.

“Questo protocollo – spiega il Sindaco – intende sottolineare la strategicità dei collegamenti per lo sviluppo dei rispettivi territori. Uno sviluppo che passa da connessioni funzionali e da una rete infrastrutturale e di trasporti efficiente e moderna, in grado di supportare i progetti di crescita legati sia al comparto industriale che a quello turistico e culturale. Con i Sindaci e con le realtà interessate sosteniamo e condividiamo l’interesse a migliorare quello che è un nodo cruciale per il futuro dei nostri territori e di tutto il Nord Ovest, che va affrontato con determinazione”.

Tre gli ambiti sui cui si muoveranno le azioni comuni: il trasporto ferroviario, il sistema autostradale e quello stradale. Dal punto di vista del trasporto su rotaia l’obiettivo è di avviare un confronto con il Governo, la società RFI e i concessionari delle linee che percorrono un’infrastruttura che ha 150 anni di storia e si pone da sempre come uno dei “cordoni ombelicali” tra il sistema produttivo piemontese e il sistema produttivo e portuale ligure e come uno degli atout strategici per la promozione di un modello di mobilità turistica sostenibile verso il Ponente ligure e, in direzione opposta, verso le località montane delle vallate cuneesi e torinesi. Per il sistema autostradale per i sottoscrittori è necessario invece dare impulso all’ammodernamento e l’attenuazione delle criticità create dai cantieri per la messa in sicurezza dell’autostrada Torino-Savona e della Genova-Ventimiglia, ponendo come prioritaria l’attenzione alle esigenze dell’utenza produttiva, commerciale e turistica. Per il sistema stradale la priorità individuata è il miglioramento della rete di strade statali e provinciali che collegano Torino, il Basso Piemonte, l’entroterra savonese e la Riviera di Ponente, tenendo in considerazione l’importanza che tali arterie hanno per i sistemi produttivi a livello locale, ma anche la funzione che possono svolgere per una mobilità turistica di prossimità a velocità ridotta e attenta ai paesaggi rurali e montani.

Il documento, che sarà sottoscritto ufficialmente martedì 8 ottobre nel Palazzo comunale di Savona, avrà durata di cinque anni e potrà essere prorogato.

TORINO CLICK

Auto in crisi, Stellantis: stop 500 elettrica fino al 1° novembre. Ma l’azienda promette nuova batteria a Mirafiori

Il futuro dell’auto a Torino sembra sempre più grigio: il gruppo Stellantis ha prolungato il blocco della  produzione della 500 elettrica alle Carrozzerie di Mirafiori fino al prossimo  primo novembre.

Eppure l’azienda conferma che grazie ad un investimento di 100 milioni di euro, nello storico stabilimento torinese presto sarà potenziata la produzione della Fiat 500e “con una nuova batteria ad alto potenziale”,  come riporta il Sole 24 Ore, impiegando  nuove tecnologie per renderla più fruibile  e migliorare l’esperienza della clientela.

Il surplus di sospensione di produzione è stato annunciato  da Stellantis ai sindacati  ed è dovuto alla mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico in Europa,  in forte crisi. Nota positiva:  la 500e nei primi due quadrimestri  dell’anno rappresenta il  40% delle vendite nel segmento Ev delle city car – Segmento A in  tutta Europa.

 

Inchiesta Fondazione Crt, nuovi indagati

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Sono due nuovi indagati nell’ambito  dell’inchiesta della procura di Torino sui consiglieri di indirizzo della Fondazione Crt. Si tratta di Davide Canavesio, dimessosi dal Consiglio di amministrazione di CRT lo scorso agosto, presidente delle OGR, e Anna Maria Di Mascio, membro del consiglio di amministrazione di Crt. Gli indagati  sono in tutto dodici.

I droni nel futuro del trasporto di farmaci e campioni di sangue

Lo sviluppo di servizi innovativi abilitati dai droni potrebbe avere un ruolo anche per trasferire velocemente farmaci, campioni biologici, vaccini e sangue. Ma con i voli si potrebbero trasportare pure apparecchiature salvavita e addirittura organi per il trapianto.

Tuttavia, per l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, che ha risposto all’interrogazione di Monica Canalis (Pd) “future sperimentazioni mediante l’utilizzo dei droni nella Regione Piemonte, potranno essere valutate solo a seguito di un’attenta analisi del rapporto beneficio-rischio, considerata la necessità di garantire la corretta conservazione dei medicinali durante il trasporto”.

Per Riboldi, un’eventuale sperimentazione potrebbe essere destinata a situazioni di eccezionale emergenza in aree particolarmente difficili come quelle montane.

Proprio nella giornata odierna, come ha annunciato l’assessore, si svolge una prova di navigazione facendo base al Cto di Torino.

“La Regione Lazio ha approvato un protocollo d’intesa con l’Ente nazionale Aviazione civile Enac per consentire di utilizzare i droni per trasportare merci, in particolare i medicinali, che necessitano di tempi di spostamento rapidi e certi – ha detto Canalis -. Questa modalità può essere di aiuto nelle situazioni di emergenza, nel trasporto dei salvavita, ma anche per raggiungere le persone con malattie croniche che vivono in aree isolate. Anche in Piemonte erano stati mossi alcuni passi nel 2021 con il progetto Indoor. Ci auguriamo pertanto che la Giunta Cirio vorrà supportare queste sperimentazioni, oltre a farsi parte attiva con il Governo per definire una apposita normativa nazionale”.

Nella seduta odierna, sono poi state discusse altre sei interrogazioni, sempre a firma di Canalis, alle quale ha risposto sempre Riboldi, e riguardanti nell’ordine: la Cascina Pellerina di Torino; i progetti della Giunta per rafforzare i consultori; la prevenzione delle possibili prossime pandemie; i posti letto nelle Rems, le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza; il futuro dei Servizi pubblici per le dipendenze (Serd).

Vigilantes: la Sala Rossa chiede personale qualificato per la sicurezza della movida

Garantire la sicurezza delle ragazze e dei ragazzi impiegando personale qualificato nei locali della movida a Torino. È quanto chiede la mozione (primo firmatario: Simone Fissolo – Moderati) approvata nella seduta del 30 settembre 2024 dal Consiglio Comunale di Torino (22 voti favorevoli, 3 contrari, 1 astenuti).

Il documento impegna Sindaco e Giunta Comunale a valutare di siglare, nell’ottica della cooperazione interistituzionale, un accordo con la Prefettura, le associazioni dei commercianti e le associazioni del settore sicurezza per garantire la sicurezza delle ragazze e dei ragazzi avendo la garanzia di impiegare personale qualificato nella gestione della vita notturna della Città.

Nel dibattito in Consiglio Comunale, la consigliera Federica Scanderebech (Forza Italia) ha evidenziato che la mozione non individua risorse per far fronte alle richieste avanzate in materia di sicurezza.

Anche per Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) è necessario reperire risorse, che non devono essere messe dai commercianti: non è di loro competenza la sicurezza pubblica – ha affermato.

Ogni soggetto deve fare la propria parte per raggiungere il risultato – ha dichiarato Anna Borasi(PD), evidenziando che è necessario anche collaborare con altre Istituzioni.

Per Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani), che ha annunciato la propria astensione sul provvedimento, bisogna promuovere “notti di qualità”, con pragmatismo, intervenendo per punire chi viola regolarmente le normative.

Serve personale qualificato per garantire la sicurezza e operare in maniera concertata – ha ribadito IvanaGarione (Moderati).

Secondo Fabrizio Ricca (Lega), la proposta è molto generica e non specifica chi deve mettere a disposizione il personale. È poco coraggiosa e non impegna concretamente la Giunta Comunale – ha precisato Ricca, proponendo al primo firmatario di emendare l’atto, prevedendo di elaborare un progettoad hoc, da presentare al Consiglio Comunale.

La Città di Torino deve pagare gli investimenti per il personale: è ingiusto vessare gli esercenti – ha sostenuto Andrea Russi (M5S), annunciando la non partecipazione al voto del suo Gruppo.

Per Ferrante De Benedictis (Fratelli d’Italia) è necessario coniugare l’intrattenimento con la sicurezza, ma in molte aree della città, dove dilagano spaccio e furti, purtroppo – ha spiegato – non succede. Servono risorse e un cronoprogramma certo di interventi – ha concluso.

Il documento chiede l’istituzione di un Tavolo: la soluzione ottimale per non scaricare la responsabilità su singoli soggetti – ha sostenuto Ludovica Cioria (PD), auspicando una politica sui prezzi degli alcolici.

Per Elena Maccanti (Lega) occorre dare concretezza agli atti del Consiglio Comunale.

In conclusione del dibattito, il consigliere SimoneFissolo (Moderati) ha spiegato di condividere tutte le riflessioni fatte in aula, per potersi divertire in città in sicurezza. Dobbiamo migliorare la situazione, aumentando il dialogo – ha affermato.

L’assessore alla Sicurezza, Marco Porcedda, ha spiegato che la Città sta procedendo per gradi, mettendo insieme progetti sequenziali, adeguati alle necessità della città.

Le imprese fanno rete per la partenza dei lavori della Metro linea 2 nel 2026

Oltre 170 imprese piemontesi insieme ad alcuni grandi player internazionali, hanno partecipato ieri a ‘Opportunità per l’economia del territorio’ dedicato all’illustrazione del progetto della Linea 2 della metropolitana di Torino. Organizzato da Unione Industriali Torino, Confindustria Piemonte, Ance Torino in collaborazione con Infra.To l’incontro al Centro Congressi dell’Unione Industriali Torino ha consentito di illustrare non solo le ricadute economiche generate dalla fase di realizzazione delle opere di costruzione e allestimento, ma anche dalla conversione di vaste aree nei quartieri interessati dal tracciato.

La seconda linea della metropolitana è un progetto importante per la nostra città e rappresenta anche un’opportunità per le imprese piccole medie e grandi del nostro territorio, che sono spesso leader di filiere per design, tecnologia e qualità. Ecco perché abbiamo voluto questo evento aperto, affinché la Metro2 faccia sentire tutti, aziende e cittadini, parte di un passaggio decisivo per lo sviluppo della città” ha dichiarato Marco Gay, presidente Unione Industriali Torino, aprendo i lavori.

Siamo orgogliosi di aver organizzato con l’Unione Industriali di Torino e Confindustria Piemonte questo importante incontro, condividendo linee d’azione comuni, perché oggi più che mai occorre unire le forze del mondo industriale per tutelare le esigenze di quello imprenditoriale e far fronte alle difficoltà che la congiuntura economica e la situazione politica internazionale stanno generando” ha dichiarato Antonio Mattio, Presidente Ance Torino. “Parlare concretamente di una seconda linea della Metropolitana, dopo quasi 20 anni dall’inaugurazione della linea 1, è quantomai importante e strategico per il presente ed il futuro di Torino e dell’area metropolitana. L’intervento va considerato fondamentale nella sua globalità: non è solo l’appalto di lavori pubblici, con ricadute e benefici diretti per le imprese esecutrici, ma è una scintilla per avviare il rilancio dell’attività economica di Torino e che auspichiamo possa avere un effetto positivo per le imprese del territorio. A tal proposito, auspichiamo che nelle gare, nel pieno rispetto della normativa, vengano tenute in conto le imprese locali, modulando ad esempio questo intervento e quelli che verranno in lotti funzionali, che tengano distinte le attività tipicamente edili rispetto a quelle relative alla trasportistica, all’armamento ferroviario e alle relative tecnologie. Solo così potranno essere garantite occasioni di lavoro alle piccole e medie imprese, che sono il cuore pulsante del tessuto economico della città” ha aggiunto.

L’assessore all’Urbanistica della Città di Torino, Paolo Mazzoleni, ha spiegato: “La linea 2 della metropolitana rappresenterà per la Città di Torino un punto di svolta nelle politiche di transizione ecologica, implementando in modo importante la rete del trasporto pubblico locale, ma anche dal punto di vista urbanistico in termini di riqualificazione per la zona nord della città, da cui partirà il suo percorso. Il cronoprogramma, dopo la nomina del commissario straordinario da parte del Governo, prosegue verso la realizzazione: a luglio Infra.To ha bandito la prima gara per le prestazioni di supporto al project management dell’opera, un lavoro propedeutico importantissimo.  Questo permetterà di poter mettere a bando entro il 2025 le prossime fondamentali gare per la scelta del sistema di segnalamento e del materiale rotabile e la realizzazione delle opere civili”.

Ci sono 1,8 miliardi per realizzare la linea 2 da Rebaudengo a Porta Nuova, poi ci auguriamo che arrivino, in corso d’opera, anche i 550 milioni per raggiungere il Politecnico: una prosecuzione che metteremo a bando come tratto opzionale. In totale si tratta di oltre 2 miliardi di euro, che però dovranno essere divisi su due grandi voci di spesa: treni e sistema di gestione dei treni (circa 450 milioni) e il resto per le opere civili, le stazioni, gli impianti non di trazione e così via” ha illustrato Bernardino Chiaia, Commissario straordinario per la Metro 2 e presidente di Infra.To. Secondo il Commissario, “innovazione digitale, impiantistica e lavorazioni di precisione, asset management possono essere garantiti anche da piccolissime realtà. Questo incontro serve per avere una visione ad ampio spettro, da questo punto di vista. In Piemonte ci sono tutte le attività ad alta specializzazione che possono essere svolte dalle aziende del territorio: tornelli, ascensori, scale mobili, impiantistica antiincendio, impiantistica di condizionamento, cybersecurity, analisi dei dati di traffico, sbigliettamento, sensoristica e manutenzione predittiva. È un’occasione per valorizzare i produttori torinesi. E se i grandi gruppi si trovano bene, magari li portano con sé anche in occasione dei grandi progetti all’estero”.

Il commissario ha poi lasciato la parola a Fabio Rizzo di Infra.To, che si è focalizzato sulle opere civili, e a Francesco Azzaronesempre di Infra.To che invece ha fatto il punto sulle opere impiantistiche. In chiusura si è parlato degli aspetti collegati all’ambiente e alla sicurezza con gli interventi di Paola Merafinae Fabio Cocito, sempre di Infra.To. C’è poi stata la possibilità di un momento di network per tutti i partecipanti.

Terra Madre – Salone del Gusto chiude i battenti con più di 300mila visitatori

«Cinque giorni fa, quando sono arrivata a Terra Madre, ero convinta di voler fare la maestra d’asilo. L’altro ieri, alla fine della giornata, ho detto a mamma che questa è la prima volta che vedo il nostro prodotto apprezzato: le persone sono curiose di sapere come coltiviamo e trasformiamo ciò che vendiamo. Su questo non avevo mai riflettuto, ma dà così tanta soddisfazione che mi ha fatto pensare che, un giorno, l’azienda potrebbe diventare mia. Magari un agriasilo!». Alice è giovanissima: la mattina va a scuola, al pomeriggio raggiunge il laboratorio dove aiuta a invasettare ed etichettare le creme e le composte di cipolle di Alife, Presidio Slow Food dell’alto Casertano. Sua mamma, Antonietta Melillo, è la referente dei produttori e la persona che, una dozzina di anni fa, ha recuperato i semi dagli anziani del borgo e ha ripreso a coltivare una varietà pressoché scomparsa. «Non si aspettava di sentire quelle mie parole – racconta, gli occhi gonfi di emozione -. Terra Madre mi ha aperto un mondo. Pensavo che tutto si fermasse alla cipolla: coltivata, trasformata, venduta. Mamma dà tutta se stessa per le cipolle. Per anni l’ho vista tornare a casa così stanca da non aver la forza di parlare: adesso sto capendo che dietro a tutto questo c’è un valore. E non solo per noi».

 

Quella di Alice è una delle tante, potentissime, storie di giovani che abbiamo ascoltato a Terra Madre Salone del Gusto, la manifestazione internazionale dedicata alle politiche agricole e a chi nel mondo produce cibo buono, pulito, giusto e sano. Organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in cinque giorni, dal 26 al 30 settembre, ha coinvolto oltre 300 mila persone al Parco Dora di Torino intorno allo slogan Noi siamo Natura.

 

Petrini chiude Terra Madre, “luogo di dialogo e di pace”

 

«Vorrei che questa edizione di Terra Madre fosse dedicata a due amici, due delegati che erano qua con noi nel 2022: Dror Or, produttore di formaggi israeliano, e Bilal Saleh, produttore di olio palestinese della Cisgiordania. Il 7 ottobre, i terroristi hanno sequestrato Dror e i figli e ucciso la moglie. Dopo qualche mese lui è stato trovato morto, mentre i bambini fortunatamente sono in salvo. Saleh è stato ucciso il 30 ottobre mentre si trovava nell’oliveto, freddato da un colono che gli ha sparato dal villaggio vicino. Terra Madre è un luogo di pace, perché a Torino arrivano persone da tutto il mondo per dialogare. Senza dialogo, senza ascolto, senza rispetto per la diversità non esiste pace». Lo ha detto Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, chiudendo la quindicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, a Torino.

 

Una pace che non riguarda solo gli esseri umani, ma anche la natura: «Il futuro è qui, oggi, perché a Terra Madre è protagonista un’agricoltura che si occupa dei prossimi secoli, non soltanto dei prossimi mesi – ha affermato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia –. Migliaia di donne e uomini, contadine, allevatori, pescatori che hanno testimoniato modelli altri, modelli agroecologici che tutelano la biodiversità e sanciscono la necessità della sovranità alimentare. Modelli in grado di garantirci un progresso che intreccia indissolubilmente il benessere umano, con quello animale, con gli ecosistemi».

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha dichiarato: «Qui a Terra Madre la suggestione del nome racchiude il senso più profondo della manifestazione. Anche nelle epoche antiche la divinità principale era associata al valore della terra e alla sua protezione. Abbiamo lingue diverse, storie diverse, religioni diverse. Una cosa però unisce da sempre il pianeta: viviamo di pesca e di agricoltura. Senza di esse non può sopravvivere nessun popolo e noi immaginiamo che questa debba essere una costante che durerà anche nei prossimi secoli. Tracciare la rotta corretta è la strada che dobbiamo intraprendere. Sviluppare la sicurezza alimentare, dare buon cibo a tutti è la nostra priorità. Enrico Mattei diceva “non voglio vivere da ricco in un paese povero”, io non voglio, e so di avere sintonia in questo con tanti tra i presenti, vivere in una civiltà che pretende di essere ricca, in un mondo che è fatto di poveri».

 

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha dichiarato: «Desidero portare il ringraziamento della Regione a chi ha lavorato per realizzare questo grande evento culturale, che contribuisce a diffondere la cultura che in Piemonte portiamo avanti da sempre, di quel cibo buono, sicuro e giusto che caratterizza le nostre produzioni e garantisce la dignità di tutte le persone che vengono coinvolte nella filiera produttiva. Mi fa particolarmente piacere poi che Terra Madre Salone del Gusto si sia svolta nella stessa settimana del G7: è molto significativo che questo evento abbia avuto un filo diretto con il G7, ovvero il luogo in cui si decidono le politiche agricole del mondo».

 

Il sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo ha dichiarato: «Il cibo, come la musica e lo sport, rappresenta un linguaggio universale in grado di unire le persone e questo appuntamento rappresenta da vent’anni una importantissima occasione di conoscenza e di riflessione su come questo debba essere buono ma anche sostenibile ed etico. La scelta della location di Parco Dora, che accoglie la manifestazione per la seconda volta, si conferma riuscita, non soltanto perché si tratta di una cornice adatta ad ospitare grandi eventi ma anche perché questo luogo, uno dei simboli della rigenerazione urbana e della contaminazione tra culture diverse, è sicuramente in linea con il messaggio che Terra Madre si propone di trasmettere».

Dalla periferia al centro

 

Boschi e aree interne, pastorizia e apicoltura, sono alcuni dei temi che ha messo al centro la 15esima edizione di Terra Madre. Visti come marginali, questi luoghi (oltre il 70% del territorio italiano) e questi mestieri rappresentano in realtà una prospettiva concreta, un paradigma economico e sociale basato sull’accoglienza e la cooperazione. Luoghi dove si pratica l’agroecologia, un approccio alla produzione che tutela e rigenera la biodiversità, i suoli e le acque, in cui gli esseri umani sono parte della natura. 

 

Un’idea di futuro che i visitatori hanno potuto ascoltare dalle parole di 700 relatori dall’Italia e dall’estero intervenuti alle conferenze. Ma anche dalle testimonianze di centinaia di contadini, cuochi, artigiani e attivisti che hanno animato il Mercato italiano e internazionale e i mille eventi in programma. 

 

A Torino, a settembre 2024, Slow Food ha riunito nuovamente il popolo di Terra Madre, che ha animato Parco Dora restituendo alla manifestazione quella vitalità e unicità che non si avvertiva da alcuni anni, a causa del covid e della sua onda lunga. 

 

La moltitudine di Terra Madre si è ritrovata per affermare con forza che il futuro è qui, in un sistema alimentare che non depreda e inquina la natura, ma la rispetta, che non genera iniquità e sfruttamento, ma promuove condivisione e giustizia. Una rivoluzione gentile, culturale e colturale, che parte dal basso, affermando a gran voce che un cibo buono, pulito e giusto per tutte e per tutti è possibile. È una questione di scelte: della politica, delle istituzioni, ma anche di ognuno di noi.

 

I 3000 delegati arrivati a Terra Madre da 120 Paesi nei prossimi mesi condivideranno questo senso di fiducia verso l’umanità e il futuro, riunendosi negli eventi che la rete sta già organizzando in tutti i continenti, dall’Asia al Nord America fino in Europa. 

 

L’impegno di Slow Food non si ferma

 

Il futuro del cibo e dell’agricoltura dipende innanzitutto dalla consapevolezza e dalla capacità di scegliere delle cittadine e dei cittadini di domani. Per questo, proprio oggi, Carlo Petrini lancia l’appello al Governo per inserire l’educazione alimentare nelle scuole italiane (sulla piattaforma Change.org).

 

L’esempio dei giovani di Terra Madre

 

A Torino in questi giorni abbiamo celebrato i 20 anni degli Orti Slow Food a scuola. «Fare l’orto è stato determinante nella costruzione della mia autostima» racconta Simone Diana, 23 anni di Moncalieri (Torino) ricordando la sua esperienza di bambino, come elemento fondamentale per la crescita personale. «È stata una delle esperienze più belle della mia vita» ha raccontato Jacopo Febi, 19 anni di Livorno: «Da bambini era soprattutto un momento divertente, ma oggi riflettiamo su ciò che abbiamo imparato anni fa e ne traiamo insegnamento».

 

Olimpia Maesano, attivista della rete giovani di Slow Food, è impegnata su diversi fronti nel suo territorio. Con la rete Slow Grains ha contribuito a far conoscere nove pani dell’Aspromonte, tra cui il pane di Pellegrina, che viene prodotto solo da donne, comunità molto forte nata grazie ai forni comunitari e che permette di preservare 12 ettari di grani tradizionali. A Torino, Olimpia ha presentato alcune delle buone pratiche territoriali scovate e segnalate dai 150 giovani da tutta Italia che si sono riuniti lo scorso maggio a Roma, all’Anteprima Terra Madre per condividere un’idea nuova di futuro.

 

Tra i tanti giovani protagonisti di questi giorni a Parco Dora c’è anche Ernesto Salizzoni, giovanissimo cuoco dell’Alleanza Slow Food: «È stato bello rivedere gli altri ragazzi della rete giovani di Slow Food» ammette, benché il tempo per godersi l’evento non sia stato molto, dovendo alternarsi nello SlowTruck di Paolo Betti, volto storico dell’Alleanza, nel preparare spätzle, focacce e polente con i Presìdi Slow Food. Una collaborazione, nata ai tempi di uno stage scolastico, che è prima di tutto un’amicizia fondata sulla condivisione degli stessi, imprescindibili, valori ai fornelli.

 

Terra Madre oggi chiude da dove ha cominciato, con la distribuzione su libera offerta di una parte delle meravigliose piantine dell’Orto Slow Food che in questi giorni bambine e bambini, ragazzi e adulti hanno toccato e annusato per scoprire varietà vegetali e fiori amici degli impollinatori. Appuntamento alle 17 nell’Orto Slow Food. Il ricavato sarà destinato al progetto degli Orti.

 

Terra Madre Salone del Gusto dà i numeri

Oltre 300 mila visitatori

80 mila mq l’area complessivamente interessata dall’evento

Mercato

700 espositori

180 Presìdi Slow Food di cui 28 al debutto dall’Italia e dall’estero

tutte le regioni rappresentate

Enoteca

Più di 500 etichette italiane (selezionate dalla guida Slow Wine) e internazionali proposte in degustazione

Partecipano all’evento

3000 delegati della rete di Terra Madre provenienti da 120 paesi

300 studenti partecipano alle attività di educazione di Slow Food

400 buyer e operatori del settore che partecipano grazie al supporto di Invitalia e Ice; partner tecnico BolognaFiere e Gruppo Food.

450 volontari dell’evento e oltre 300 soci Slow Food che vengono dalle Condotte in giro per l’Italia ad animare gli stand regionali

Programma

Oltre 1000 eventi in programma tra cui

250 conferenze

68 Laboratori del Gusto

13 Appuntamenti a Tavola e cene 

Più di 400 appuntamenti in programma negli spazi dei Partner, delle Regioni e delle altre istituzioni presenti all’evento

Circa 50 incontri organizzati dall’Università di Scienze Gastronomiche

Oltre 50 cuochi presenti negli Appuntamenti a Tavola, nella Cucina dell’Alleanza e nei laboratori degli stand regionali e dei Partner, dall’Italia e dall’estero

Cibi di strada e birrifici

17 Cucine di strada

17 Food truck

25 Birrifici artigianali

Aggiudicata la gara da 500 milioni di Euro per il “Parco della Salute”

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Nocivelli ABP si aggiudica la gara da 500 milioni di Euro per il “Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione” di Torino. Ricavi previsti per 1,5 miliardi di Euro

Il progetto, aggiudicato in RTI (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) con il Consorzio SIS, ha una durata complessiva di 30 anni per la realizzazione e la gestione delle nuove sedi ospedaliere di Molinette, CTO e Sant’Anna.

 A.B.P. Nocivelli S.p.A., Esco Company leader del settore nelle operazioni di Partenariato Pubblico Privato per la realizzazione di strutture sanitarie e ospedaliere, quotata nel segmento Euronext Growth Milan (Codice ISIN IT0005439861, Ticker ABP:IM), annuncia l’aggiudicazione  della gara per la realizzazione del nuovo “Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione” della Città di Torino, Lotto 1 “Polo della Sanità e della Formazione Clinica e del Polo della Ricerca” al Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) composto dal Consorzio Stabile SIS S.c.p.A. e dalla stessa A.B.P. Nocivelli S.p.A..

Il progetto, del valore complessivo di 500 milioni di Euro, prevede la costruzione delle nuove sedi ospedaliere di Molinette, CTO e Sant’Anna. Il contratto di PPP (Partenariato Pubblico Privato) avrà una durata di 30 anni, di cui 5 anni di lavori per la realizzazione delle opere edilizie e impiantistiche e i successivi 25 anni di gestione dei servizi a corredo dell’opera. Mentre il Consorzio Stabile SIS si occuperà di eseguire le opere edili, Nocivelli ABP sarà deputata alla realizzazione di tutte le opere impiantistiche.

La gestione dei servizi di facility management e del servizio energia sarà invece affidata ad entrambe le società.

Il valore complessivo dei ricavi attesi per l’intera durata della concessione (30 anni) è di 1,5 miliardi di Euro, comprensivi di oneri finanziari e opere e servizi di competenza sia del Consorzio Stabile S.c.p.A. che di Nocivelli ABP.

Si tratta di un’operazione di importanza strategica anche per Nocivelli ABP che impatterà considerevolmente sul portafoglio della società alla quale, nei trent’anni, competeranno circa 500 milioni di euro tra opere e servizi: 200 milioni di Euro di opere che saranno realizzate nei primi 5 anni e 300 milioni di Euro per i servizi che saranno espletati nei successivi 25 anni di gestione.

Conseguentemente, il backlog di Nocivelli ABP passerà dagli 850 milioni stimati in occasione dell’approvazione del bilancio al 30 giugno 2024 a ben 1,4 miliardi di Euro.