I fumatori sono in calo a Torino e in Piemonte, anche se l’uso di tabacco e sostanze e l’abuso di alcool sono pur sempre responsabili di una quota significativa della mortalità e del carico di malattia della popolazione regionale, e il calo è in rallentamento negli anni più recenti. Secondo i dati dell’indagine Passi, resi noti in occasione della Giornata mondiale anti-tabacco, nel periodo 2011-2014 il 38% dei fumatori piemontesi di età tra 18 e 69 anni diceva di aver cercato di smettere nell’ultimo anno. Il 91% di loro dichiarava di avere fatto il tentativo da solo, mentre l’81% di non essere riuscito a smettere. In base allo studio Espad tra gli studenti di 15-19 anni il 61% di loro ha provato almeno una volta a fumare, e il 23% ha fumato almeno una sigaretta al giorno nell’ultimo anno. L’abitudine di fumare almeno una sigaretta al giorno ha toccato il 24% della popolazione studentesca maschile e il 22% di quella femminile, e aumenta con l’età, fino a giungere al 37% tra i 19enni e il 36% tra le 19enni.
Decine e decine di mini – isole ecologiche, sono 134 in tutto, per la raccolta differenziata di plastica, vetro, metalli, organico, carta e rifiuti indifferenziati. Il progetto per incrementare nell’università la raccolta differenziata curato dall’ateneo e Amiat parte dal Campus Einaudi. L’iniziativa è stata lanciata con lo slogan ‘Da rifiuto a risorsa: basta un gesto’, presente il rettore Gianmaria Ajani. La quota di 100 kg di rifiuti, eccetto quelli della ristorazione, e i 40 kg di carta prodotti quotidianamente nella sede universitaria verranno raccolti in 450 contenitori e le varie frazioni saranno conferite in un’isola ecologica allestita all’esterno del Campus. Il piano è stato realizzato dal working group rifiuti di UniToGo e rientra in una azione strategica green per tutto l’ateneo.
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Hanno detto:
“Il nuovo sistema di raccolta differenziata avviato al Campus” ha dichiarato Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino “rientra in un piano strategico di azioni green per tutta l’Università. Dalla gestione integrata dei rifiuti si ricava un importante contributo alla ricerca e didattica di Ateneo con l’attivazione di tesi, stage e laboratori specifici. Rispondere alla sfida della sostenibilità ambientale, con un progetto integrato e condiviso da tutte le componenti della comunità universitaria, è una straordinaria occasione per intensificare le relazioni tra Università e territorio, con particolare attenzione alle buone pratiche e alle esperienze di altre Università e campus sostenibili in Italia e all’estero, e per potenziare il trasferimento della conoscenza scientifica e tecnologica”.
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“Amiat ha aderito con interesse a questo progetto mettendo a disposizione dell’Università le proprie competenze tecniche” ha proseguito Marco Rossi, Direttore Servizi Territoriali di Amiat Gruppo Iren “non solo perché questa operazione consentirà di migliorare ulteriormente i risultati di raccolta differenziata in una zona di Torino che a breve sarà interessata dal passaggio alla raccolta porta a porta, ma anche perché si tratta di una iniziativa in grado di sensibilizzare ai valori della sostenibilità ambientale una comunità molto numerosa e composta da diversi giovani. Ci auguriamo che questa inaugurazione costituisca l’avvio di nuovi e importanti progetti che si possano diffondere all’intera l’Università di Torino”
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Lo slogan dell’iniziativa è “basta un gesto”. Con un gesto si può fare, con un gesto si può distruggere. La Città è impegnata a fare – ha sottolineato Stefania Giannuzzi, l’Assessora all’Ambiente della Città di Torino -: estensione del porta a porta a nuovi quartieri, raccolta organico a Porta Palazzo, grazie all’ opera di Amiat, sono solo i primi gesti che testimoniano ciò che intendiamo fare. Vorremmo che tutti si sentissero coinvolti, che tutte le idee venissero condivise e si raccogliessero tutte le sollecitazioni. Sono pronta a riceverle, è arrivato il momento di cambiare passo con l’aiuto di tutti.
(foto: il Torinese)
La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge proposto dall’assessora all’Immigrazione Monica Cerutti, per la “Promozione della Cittadinanza”. Il testo adesso inizia il suo percorso legislativo in Consiglio regionale. Il disegno di legge sostituirà l’attuale legge regionale sull’immigrazione che risale al 1989. La proposta legislativa nasce da un percorso partecipato, iniziato nel mese di ottobre dell’anno scorso, che ha coinvolto associazioni e cittadini/e di origine straniera residenti sul territorio regionale.
La Regione Piemonte con questo disegno di legge si pone l’obiettivo di eliminare ogni forma di discriminazione, xenofobia e razzismo; garantire l’accoglienza e l’effettiva inclusione sociale delle cittadine e dei cittadini di origine straniera presenti sul territorio regionale; garantire pari opportunità di accesso ai servizi; promuovere la partecipazione alla vita pubblica locale; favorire il reciproco riconoscimento e la valorizzazione delle identità culturali, religiose e linguistiche; assicurare pari valore e condizioni al genere femminile, nonché garanzie di tutela ai minori di origine straniera, con particolare attenzione per quelli non accompagnati; monitorare il fenomeno migratorio nel territorio regionale; contribuire ad affrontare le cause delle migrazioni promuovendo uno sviluppo sostenibile nei Paesi di origine in coerenza con le politiche di cooperazione allo sviluppo nazionali e comunitarie.
L’amministrazione regionale garantirà alle cittadine e ai cittadini di origine straniera pari opportunità negli ambiti di competenza regionale: assistenza socio-sanitaria; politiche abitative; istruzione ed educazione interculturale; formazione professionale; inserimento lavorativo e sostegno ad attività autonome e imprenditoriali.
Il disegno di legge ha l’obiettivo ambizioso di costruire politiche strutturali in questo ambito, superando la logica emergenziale; a questo scopo sono previsti:
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l’istituzione dell’Osservatorio regionale sull’immigrazione e diritto d’asilo;
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la stesura di un Piano regionale integrato per l’immigrazione che avrà validità triennale e verrà aggiornato annualmente
Vengono inoltre istituiti tre organi di partecipazione:
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il Forum Regionale dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine;
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la Consulta Regionale dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine;
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la Conferenza regionale sull’immigrazione che avrà cadenza almeno triennale.
Infine verrà compilato il registro regionale dei mediatori interculturali con lo scopo di disporre di figure professionali specializzate per l’erogazione di servizi di mediazione, accompagnamento e orientamento delle cittadine e dei cittadini di origine straniera e dei richiedenti asilo, nonché per facilitare i loro rapporti con le istituzioni, pubbliche e private e l’accesso ai servizi e alle prestazioni in diversi ambiti.
L’assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte ha ribadito come ci sia grande aspettativa attorno a questo disegno di legge: “L’obiettivo è quello di trasformare i progetti attualmente in corso in politiche di programmazione. Ruolo fondamentale avrà l’associazionismo migrante, che il disegno intende rafforzare nella costruzione comune di politiche di inclusione. Sempre l’assessora ha messo in evidenza come il testo di legge presenti molti aspetti innovativi a partire dal collegamento tra le politiche per l’immigrazione e quelle per la cooperazione internazionale, o il ripopolamento della aree montane e rurali, con al centro il protagonismo dei cittadini/e di origine straniera”. Infine verrà istituito l’albo dei mediatori interculturali, strumento da tempo richiesto dagli stessi per l’accreditamento e la valorizzazione della loro funzione all’interno dei servizi pubblici.
Dopo l’accordo stretto con il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, per contrastare la disoccupazione giovanile – patto di qualche settimana fa – l’arcivescovo di Torino torna ad affrontare il tema del lavoro dicendo che “le belle parole paternalistiche non servono: occorre piuttosto la possibilità di uno sbocco concreto nel mondo del lavoro, la piaga sociale più pesante che oggi i nostri giovani subiscono nel nostro territorio”. Monsignor Cesare Nosiglia così si è idealmente rivolto agli educatori, alle istituzioni e al mondo della formazione e dell’economia pronunciando il suo messaggio di saluto in occasione dell’Assemblea diocesana sulla pastorale giovanile, all’Auditorium Santo Volto.” I giovani – ha aggiunto – spesso rappresentano le periferie delle periferie del nostro sistema sociale. Ciò favorisce la separatezza dal mondo degli adulti: questa si allarga sempre più con gravissime conseguenze per loro e per tutta la comunità”.
Il governo ha bocciato l’emendamento con cui M5S chiedeva ristoro a favore dei Comuni italiani per il mancato gettito derivante dalla riforma dell’Imu-Tasi. E’ stato bocciato un emendamento della deputata torinese pentastellata Laura Castelli. ” E’ inammissibile – afferma la deputata grillina – che ci siano Comuni, come ad esempio Lecce, che hanno ricevuto questi soldi”. Non ci fermeremo mai, finché il Governo non darà alla Città di Torino e ai torinesi ciò che gli spetta”. La sindaca di Torino, Chiara Appendino, commenta così la bocciatura da parte del Governo dell’emendamento M5S. Spiega la parlamentare Castelli che “si tratta di 2.5 miliardi che lo Stato deve assegnare ai Comuni italiani per ottemperare a un errore. Le sentenze confermano che il Governo deve 61 milioni al Comune di Torino”.
Drammatico incidente mortale al rally Città di Torino, nell’abitato di Coassolo. In una curva, un’autovettura è uscita di strada travolgendo alcuni spettatori. Tra questi un bimbo di 6 anni che è morto, mentre sono rimasti feriti i genitori. Il fratellino di tre anni è invece rimasto miracolosamente illeso. Sul posto i carabinieri di Venaria Reale, con le ambulanze del 118 e l’elisoccorso. Il veicolo potrebbe avere toccato il cordolo di cemento della strada, andando a finire oltre la linea di sicurezza senza che il pilota potesse evitarlo. Per il piccolo di 6 anni i soccorsi sono stati inutili. L’evento sportivo è stato subito sospeso
Il Ministero dello Sviluppo Economico, con le Regioni Piemonte, Campania e Abruzzo e la Provincia Autonoma di Trento ha siglato un protocollo d’intesa con Fca e Centro Ricerche Fiat. L’accordo prevede un investimento complessivo in ricerca e sviluppo di più di 150 milioni di euro, la maggior parte dei quali stanziati da Fca, per accrescere la competitività dell’automotive italiano. Sono quattro le linee di progetto sviluppate da Fca nei siti piemontesi di Orbassano e Torino, Pomigliano d’Arco (Napoli) e Trento. Sul Piemonte ricadrà la maggior parte delle risorse. Per il ministero tali progetti confermano ” la scelta strategica di rafforzare la presenza Fca in Italia e di investire nei Centri di Eccellenza nella R&S, con ricadute positive per le Regioni ed il sistema Paese”.
(foto: il Torinese)
Mancano risorse per il futuro del Museo del Cinema che, ogni anno, alla Mole, porta decine di migliaia di visitatori. “Lo stato di emergenza non può diventare ordinario e ora il rischio di implodere diventa reale.
Servono certezze economiche e l’impegno politico per sostenere uno dei primi dieci musei nazionali che porta a Torino tantissimi turisti”. Questo l’appello di Donata Pesenti, direttrice del Museo del Cinema, alla presentazione della 20a edizione di Cinemambiente. le istituzioni replicano piuttosto piccate: “La situazione si verifica a prescindere dai tagli del Comune. Bisogna rivedere il modello organizzativo e di gestione che permetta al Museo di svilupparsi e non di sopravvivere”, ha risposto l’assessora comunale Francesca Leon. ” Il taglio è stato di 600.000 euro su 2 milioni ma con l’assestamento arriveranno altri 300.000 euro”. Più dura l’assessora regionale alla Cultura, Antonella Parigi: “La Regione ha mantenuto il suo contributo nonostante un bilancio precario mettendo 2.4 milioni sul museo. Noi abbiamo dimostrato in tutti i modi che la nostra parte cerchiamo di farla. Ora fate la vostra”.
(foto: il Torinese)
La prima vera ondata di caldo estivo in Piemonte, a causa dell’alta pressione di origine africana, che si è già in parte verificata con massime di 30 gradi, porterà le temperature fino a 35, mercoledì, con 5-6 gradi superiori alla media dell’ultima decade del mese di maggio. Le previsioni per i prossimi tre giorni di Arpa – Agenzia regionale di protezione ambientale dicono che a metà settimana l’indice di stress da calore raggiungerà il valore massimo, per “la combinazione di alte temperature ed elevato tasso di umidità”. Lo zero termico salirà fino a quota 3.900 metri. Un po’ di aria fresca è attesa giovedì, quando le massime perderanno qualche grado.
(foto: il Torinese)
Le Province non ci sono più ma i dipendenti sì. Anche gli amministratori della Città metropolitana hanno preso parte al corteo indetto dai sindacati funzione pubblica per il futuro dell’Ente. La scorsa settimana a Roma erano già intervenuti alla manifestazione di carattere nazionale indetta da ANCI e UPI sul futuro delle Città metropolitane e delle Province italiane.
Il vicesindaco e il consigliere ai lavori pubblici della Città metropolitana con il gonfalone sono partiti dalla sede di corso Inghilterra per arrivare fino in piazza Castello sotto la Prefettura di Torino. Tra le problematiche sollevate il disagio e la difficoltà per mantenere il livello dei servizi fondamentali, tra cui la manutenzione degli oltre 3mila km di strade e degli edifici di istruzione superiore sull’intero territorio metropolitano.
I dipendenti e gli amministratori dicono “no ai prelievi da parte del Governo che comportano rischi per la sicurezza di strade e scuole e chiedono certezze per la tutela del territorio e dell’ambiente, ma anche per i Centri per l’Impiego.” La sfilata era preceduta dallo striscione ‘Città metropolitana… la riforma che non c’è’.