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Caos in piazza San Carlo, le opposizioni unite chiedono la commissione d’inchiesta

Oggi a Palazzo Civico si e’ tenuta una conferenza stampa indetta da tutte le opposizioni per annunciare congiuntamente una proposta di mozione per la costituzione di una Commissione di Indagine per gli incidenti di Piazza San Carlo avvenuti il 4 Giugno.

Gli esponenti della minoranza in Comune ricordano  che ad oggi “sono ancora quattro le vittime ricoverate in gravi e gravissime condizioni in diversi ospedali della Città, oltre ai feriti che non sono comunque in pericolo di vita, ma che hanno dovuto ricorrere a cure mediche più o meno importanti; in totale 1527 persone”. 

Sottolineano  i rappresentanti delle opposizioni: “Al di là della polemica politica non cavalcata per altro da nessun consigliere di minoranza e’ stata richiesta una verifica sulle motivazioni delle inadempienze e lacune nelle misure di sicurezza che si sarebbero dovute adottare per una manifestazione di quella portata, e che invece sono mancate. Sarà compito della Magistratura accertare le responsabilità , le Minoranze in Comune intanto chiedono risposte per i cittadini.  

CV

LE DICHIARAZIONI

Lavolta PD : Seguiamo con apprensione la situazione legata ai feriti. E un ringraziamento va ai soccorsi e al servizio sanitario .Depositeremo la proposta di Mozione firmata da tutti i Capigruppo delle Minoranze del Consiglio Comunale che fa riferimento ad un istituto della Città di Torino per proporre la costituzione di una Commissione di Indagine con lo scopo di acquisire atti e accertare fatti e comportamenti . Crediamo sia un atto dovuto per l’onorabilità dell’ente e per dare delle risposte ai più di 1500 feriti che meritano un atto di chiarezza. Stabilire cosa non ha funzionato. 

Lo Russo PD: siamo convinti che sia interesse dell’intera Sala Rossa capire cosa non ha funzionato il 3 giugno. Vorremmo separate i piani rispetto alla polemica politica. L’amministrazione non ha la capacità di scusarsi. Ma la commissione vuole accertarsi di chi siano le responsabilità organizzative. 

Tresso Lista Civica: e’ la seconda volta che i Capigruppo di Minoranza si trovano riuniti per dire che e’ importante e doveroso che ci sia un’approfondita indagine rispetto a quello che e’ successo. Bisogna avviare una seria analisi per garantire le procedure organizzative.

Rosso Direzione Italia: essendo l’unico che ha sostenuto l’ Appendino al ballottaggio in questa situazione ho ritenuto doveroso chiederne le dimissioni . E’ evidente che qualcuno dovrà risponderne.

Morano Lista Civica Morano : il compito di questa Commissione di Inchiesta non e’ trovare responsabilità politiche, ma accertare da un lato che tutti i documenti siano stati predisposti e ci sia stata esecuzione degli atti di ufficio , se questi ci sono stati, se sono date istruzioni e se queste siano state eseguite correttamente . Capire come si sono svolti i fatti, se ci sono stati atti formali e se questi siano stati attuati. 

Ricca Lega Nord: la nostra proposta non e’ quella di sostituirci ai Magistrati. Siamo Consiglieri Comunali e vogliamo dare chiarimenti alla Città. Appurare come sono andati i fatti il più in fretta possibile e a livello amministrativo capire cosa non ha funzionato . 

Magliano Moderati: serve che ci sia un assessore che oggi si occupi di sicurezza. Sembra una notizia che Appendino dica: “ci prenderemo le nostre responsabilità” e io dico ci mancherebbe altro . Ribadisco che non sono state attuate le procedure anti terrorismo e chiedo ai cittadini che si sono tagliati di accertarsi del loro stato di salute a causa di malattie trasmissibili che potrebbero aver contratto attraverso le ferite da taglio. 

In vista della festa del Santo Patrono di Torino, occhi puntati sul l’organizzazione e allerta massima .

Appendino su piazza San Carlo: “Il Comune pronto ad assumersi le proprie responsabilità”

Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, in una intervista sul Corriere della Sera e poi a Sky Tg24, aveva sottolineato che nella catena di comando della serata di sabato in piazza San Carlo evidentemente c’è stato qualche intoppo e che è mancata una certa dose di umiltà. Il riferimento è parso ai più  alla sindaca che non ha chiesto scusa per quanto accaduto. E nel tardo pomeriggio di ieri Chiara Appendino parla: “È evidente che qualcosa non ha funzionato. Come amministrazione siamo pronti ad assumerci le eventuali responsabilità che dovessero emergere dall’inchiesta della magistratura.Provo ancora rabbia per quanto accaduto, ma lavoriamo con determinazione per garantire la sicurezza per i prossimi eventi. Torino saprà rialzarsi. E’ una comunità unita e questa è la sua forza. Oggi più che mai abbiamo il dovere di dimostrare che la nostra determinazione è più forte della paura e io sono sicura che tutti insieme possiamo farlo”.

Migliorano le condizioni del bimbo di sette anni, resta grave la donna colpita da infarto

Al Regina Margherita migliorano di ora in ora le condizioni di Kelvin, il bimbo di 7 anni ferito sabato nella serata da incubo in piazza San Carlo. Ora il piccolo è sveglio e cosciente,  respira senza l’ausilio di strumentazioni mediche. Nei prossimi giorni dovrebbe uscire da Rianimazione per essere ricoverato in un reparto di degenza, anche se per motivi precauzionali la prognosi è ancora riservata. Invece restano gravi le condizioni di  Erika, la 38enne di Domodossola che sabato, nella calca, è andata in arresto cardiaco per schiacciamento. Si trova in ipotermia in prognosi riservata al San Giovanni Bosco di Torino. Tra i feriti ancora in ospedale la situazione della donna è la più preoccupante.

 

 

Inchiesta per lesioni plurime. Appendino: “Stretta sugli abusivi”. Opposizioni all’attacco

Un procedimento penale per lesioni plurime e  anche per  possibili “omissioni” è stato aperto ufficialmente dalla procura di Torino, mentre la sindaca Chiara Appendino riferiva in Sala Rossa  sulla drammatica notte in piazza San Carlo: “Siamo rimasti profondamente colpiti – ha detto ai consiglieri –  non solo perché un momento di festa si è trasformato in terrore e sofferenza, ma perché la ragione, che in un primo momento era stata collegata ad atti scellerati di pochi incoscienti perpetrati in un clima di incertezza globale, ora resta ancora ignota”. Poi la sindaca affronta il tema dei venditori abusivi che, a causa dei cocci delle bottiglie da loro vendute in piazza, sono stati la causa principale di tanti feriti. Un problema, dice la prima cittadina  che deve “essere affrontato soltanto con ulteriori azioni di prevenzione e repressione, che devono essere condivise da tutte le forze dell’ordine”. Intanto scoppia la polemica politica. “E’ necessario chiarire tanti aspetti ancora oscuri: il diffuso abusivismo di bevande fin dal mattino, l’assenza di un’ordinanza di divieto del vetro, aspetti di pubblica sicurezza e il ruolo della polizia municipale”. Lo dichiarano i segretari regionale e provinciale del Partito democratico, Davide Gariglio e Fabrizio Morri, al termine di una riunione avvenuta con i parlamentari piemontesi presso la sede del PD in via Masserano a Torino. “Quello accaduto in Piazza San Carlo – continuano – è una pagina drammatica per Torino, resa possibile da una somma di errori gravissimi. Le responsabilità della sindaca Appendino sono evidenti: a partire dalle sue deleghe, sia quella alla polizia municipale e sicurezza sia quella ai grandi eventi. La Sindaca – rimarcano – avrebbe potuto invocare i nuovi poteri che il decreto Minniti prevede sulla sicurezza urbana, sarebbe bastato porre la priorità al Comitato per l’ordine e la sicurezza che la stessa Sindaca presiede insieme al Prefetto di Torino”. Secondo Piero Fassino, predecessore della Appendino: “la gestione della piazza per la finale Champions è stata affrontata con superficialità, richiamandosi solo all’ordinarietà, quando invece erano necessarie misure straordinarie”. “Ciò che è successo dimostra che Sindaco, Questore e Prefetto non sono in grado di fare il proprio mestiere”, sostiene invece il leader leghista Matteo Salvini ai microfoni di Radio Cusano Campus. Per il capogruppo di Forza Italia, Osvaldo Napoli “bisognerà attendere gli sviluppi della vicenda giudiziaria per trarre le giuste conclusioni”. In un post su Facebook la sindaca ha poi scritto:voglio ancora una volta esprimere a nome mio e della Città di Torino tutta la vicinanza ai feriti, in particolare ai più gravi ancora in ospedale. E, ovviamente, un profondo ringraziamento a tutte le forze dell’ordine, al personale sanitario, ai taxisti, agli autisti GTT e a tutti i cittadini che hanno dato supporto per affrontare l’emergenza. La Questura è al lavoro per determinare l’esatta dinamica dell’accaduto”

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(foto: il Torinese)

Saitta: “Perché quelle bottiglie?” Airola: “Farlocchi i dati sui feriti”. Poi si scusa

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Dopo il dramma in Piazza San Carlo è inevitabile la serie di commenti, reazioni e polemiche da parte del mondo della politica. Appena scoppiato il finimondo la sindaca Chiara Appendino aveva scritto su Twitter: “Sono scossa per quanto successo in piazza San Carlo, a Torino, e vicina alle persone coinvolte. Monitoriamo la situazione minuto per minuto”.

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L’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta ha rilevato  invece che “ moltissimi tra i feriti riportano lesioni anche per colpa dei vetri e questo si sarebbe facilmente potuto evitare: non si può pensare di lasciare senza controllo la circolazione di bottiglie in vetro in eventi di massa come questo.

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Il presidente della Regione Sergio Chiamparino ha espresso “vicinanza a tutte le persone che hanno vissuto momenti di panico, paura e di smarrimento, ai feriti e ai loro famigliari, con l’auspicio che presto si riprendano. Inoltre, ha rivolto un pensiero particolare al bambino e alla giovane ragazza ricoverati in condizioni critiche ma stabili, ai quali augura una pronta guarigione e di poter tornare al più presto nelle loro famiglie”.

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Polemiche sui social nei confronti del senatore M5S Alberto Airola per la frase da lui  postata: “Faremo il punto – ha scritto Airola sulla sua pagina Facebook –  ma è sicuro che dopo aver chiamato vigili, prefettura e questura i dati riportati dai media sui presunti feriti a Torino in piazza San Carlo sono farlocchi. Tutto questo per infangare il buon lavoro dell’amministrazione, di prefettura e questura”. Molti i “Vergognati” rivolti all’esponente pentastellato, che ha rimosso il post dalla sua pagina e ha successivamente chiesto scusa, affermando che non era ancora in possesso di dati certi.  Saverio Mazza , responsabile organizzativo del Pd di Torino ha scritto su Facebook: “Ci siamo sforzati di non fare polemiche, anche se le domande da fare sono tante, tantissime. Ci siamo sforzati perché ci sono 1000 feriti, c’è un bambino grave in ospedale. Ci siamo sforzati, noi. Ma questo è un parlamentare  torinese dei 5 stelle. Caro Airola, mi vergogno per te, se  tu non ci riesci” Aggiunge la consigliera regionale di Forza Italia Claudia Porchietto: “Le scuse del senatore del Movimento Cinque Stelle per le sue impronunciabili frasi sui numeri dei feriti da lui definiti ‘farlocchi’ per danneggiare l’amministrazione cittadina arrivano comunque tardivamente. Non si può che rimanere stupefatti che si utilizzi un evento del genere per fare politica. Sicuramente qualche cosa non ha funzionato ieri in piazza San Carlo, di questo ci dovremmo preoccupare come classe politica, per il resto indagherà la Questura e la Magistratura”.

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“Disastro annunciato, che solo per un fortunato caso non si è trasformato in una peggiore tragedia. Nel resto del mondo i grandi eventi sportivi su maxischermo si trasmettono negli stadi o negli spazi aperti, non nelle piazze auliche del centro, che non sono nate – architettonicamente e urbanisticamente – per questo tipo di utilizzo. L’ennesimo esempio di gestione approssimativa si è risolta in vari codici rossi negli Ospedali cittadini e nel rischio di un dramma ancora peggiore. L’incapacità (o la mancata volontà, o la mancata attenzione: è lo stesso) di contrastare il fenomeno dei venditori abusivi ha fatto il resto: decine di migliaia di bottiglie di vetro vendute, molte delle quali finite in frantumi al suolo, significano una pavimentazione lastricata di cocci acuminati. E, in caso di emergenza, una pavimentazione di cocci acuminati significa che ogni persona che cade a terra si ferisce.Vorrei vedere un’Amministrazione Civica meno attenta, anche ai suoi livelli più alti, a esprimere via Twitter la propria fede calcistica e più attenta alla gestione dei fatti della Città. Se ci sono responsabilità, vorrei che fossero identificate al più presto. Soprattutto, vorrei che si imparasse la lezione per la prossima volta. In un momento in cui, dato il contesto internazionale, le persone sono più propense a pensare al peggio e il rischio-panico è più urgente del solito, fare errori è ancora più grave e imperdonabile”, è il commento di Silvio Magliano – Capogruppo Moderati in Consiglio Comunale a Torino.

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«Solidarietà alle migliaia di persone che ieri sera sono andate in piazza San Carlo a Torino credendo di essere al sicuro e trovandosi, invece, esposte al rischio di morire, davanti all’unico maxischermo della piazza, senza controlli nemmeno sulle bottiglie di vetro. La cultura della sicurezza non è purtroppo nelle corde del Movimento 5 Stelle, così come evidentemente la sindaca Chiara Appendino continua a godere di ottime protezioni politiche e mediatiche, se nessuno le chiede conto di quanto è accaduto, contrariamente a quanto avviene per la sua stessa collega di partito, Virginia Raggi, che per molto meno a Roma viene sistematicamente attaccata da tutti. A Torino, l’unica al sicuro è l’Appendino». Così Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte, sul grave incidente di ieri sera in piazza San Carlo a Torino.

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 Augusta Montaruli, Esecutivo Nazionale FDI-AN, e Maurizio Marrone, Consigliere Regionale FDI-AN del Piemonte, affermano:<<Dopo aver pensato alle cure dei feriti, sarà necessario individuare i responsabili delle pesanti falle nella gestione dell’ordine pubblico e nell’applicazione dei regolamenti, a partire dalla presenza illecita di migliaia di bottiglie di vetro in vendita in piazza fino all’approntamento delle vie di fuga, altrimenti scempi simili potranno potenzialmente ripetersi a Torino in ogni evento di massa: perché, ad esempio, i civich non hanno fermato le decine di venditori abusivi di bottiglie, mentre i tifosi venivano perquisiti? Proporremo l’avvio di una indagine parlamentare per capire chi ha sbagliato>>.

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Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino, osserva: “Quanto successo ieri a Torino ci colpisce e addolora. Quello che doveva essere un gioioso ritrovo collettivo dei tifosi juventini in occasione della finale di Champions  si è trasformato in una tragedia  con più di mille feriti di cui alcuni in gravissime condizioni. Stando ai primi accertamenti la causa scatenante del ferimento di centinaia e centinaia di persone travolte dalla folla di tifosi sarebbe stata la paura per un attentato terroristico che non c’è stato. Ecco il punto. Com’è stata possibile una tragedia di così grandi proporzioni in assenza di un pericolo reale? Quali sono le misure adottate per prevenire incidenti o danni alle persone in una piazza dove si sono accalcate trentamila persone? Sia detto, a scanso del solito gioco delle parti politiche che è in corso in queste ore tra esponenti Pd e M5S, non è da oggi che la Piazza San Carlo viene data per queste iniziative, più o meno alle stesse condizioni e con gli stessi rischi. Prima lo faceva Fassino, adesso l’ha fatto la sindaca Appendino. Il fatto è che non  si può sempre rammaricarsi e piangere il giorno dopo, a tragedie avvenute. Come minimo vanno date delle risposte, vanno accertate responsabilità”.

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Commenta, infine, Federica Fulco, presidente di  TorinoinMovimento ed ex presidente del coordinamento comitati spontanei torinesi CCST. “Ci chiediamo come mai in questa occasione era autorizzata la vendita di bottiglie di vetro e non di plastica che sicuramente hanno provocato le ferite di molti essendo la piazza diventata un tappeto di vetro nella corsa frenetica.  Ci chiediamo se data la situazione che stiamo vivendo, ossia la psicosi da attentati ,non era meglio allestire lo stadio anziché una piazza per vedere la finale della Champions League. I controlli sono sicuramente più gestibili allo stadio. Più di mille feriti di cui un bimbo grave ed un arresto cardiaco. Si poteva evitare tutto questo?  Un plauso alle forze dell’ordine ed ai soccorritori che si sono trovati a gestire l’imprevedibile. Un  pensiero a chi ha vissuto una notte di follia ed un pensiero alla sicurezza . Resta il ricordo di una pagina molto triste per Torino a prescindere dal risultato della partita”

Foto: il Torinese

Piazza San Carlo, la festa dello sport si trasforma in tragedia. E Torino ne esce sconfitta

Viviamo in tempi eccezionali e non possiamo fingere che non sia così. Chi finge è un illuso o, meglio, un irresponsabile

Di Pier Franco Quaglieni

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Ciò che è accaduto ieri sera in piazza San Carlo rivela la barbarie di chi lancia i botti, la mancanza  di  collaudi adeguati delle strutture  della piazza prima dell’evento, e potrebbe dimostrare, una volta compiute tutte le verifiche,  anche una certa dose di irresponsabilità da parte di chi doveva sovrintendere alla sicurezza. Diamo per scontata la barbarie di chi non coglie che in tempi di terrorismo  anche solo un botto può determinare il panico delle persone. Ma il collaudo della piazza per un evento che si poteva facilmente immaginare di grande attrattiva per la gente , doveva essere preparato meticolosamente e il controlli  dovevano essere più scrupolosi. Secondo uno stile torinese che non lascia nulla alla fantasia che improvvisa. Inoltre, dopo gli attentati criminali che hanno fatto strage di persone innocenti nessuno può pensare in modo semplicistico che si tratti solo di un momento sportivo,ma deve mettere in conto la possibilità di una tragedia e deve pensare,se proprio vuole promuovere un evento in piazza di quelle dimensioni, alla sicurezza e alla prevenzione. Nulla può essere lasciato all’improvvisazione o al caso.Le vie di fuga vanno predeterminate e , se esse non ci sono, va cambiata piazza o va evitato l’evento. Viviamo in tempi eccezionali e non possiamo fingere che non sia così. Chi finge è un illuso o ,meglio, un irresponsabile. Il numero dei feriti è agghiacciante. Torino si è rivelata impreparata. Ad essere battuta 4 a zero non è tanto la Juventus, ma la città che con questo disastro appanna la sua immagine. Per un po’ di neve non spazzata tempestivamente un assessore nel 1985 dovette dimettersi. Qui l’evidenza dei fatti parla in modo di per se’ eloquente. Ci vorrà molto tempo per rimediare. Torino non è stata inondata dai festanti, e francamente un po’ stupidi, clacson dei tifosi ,ma dal suono  inquietante  delle sirene. La festa dello sport è finita nel dolore e nello sbandamento di migliaia di persone travolte dal panico. Ovviamente vanno ringraziati tutto il personale medico ed  infermieristico e le forze dell’ordine che con efficienza  e grandissima dedizione hanno saputo affrontare questa nuova calamità innaturale. In questo senso , e purtroppo solo in questo senso, Torino ha saputo essere se’ stessa. 

 

(fotogallery www.iltorinese.it)

Come un campo di battaglia: in piazza più di 1500 feriti. Grave un bimbo di sette anni

Si è aggravata nella notte la conta dei feriti della drammatica serata nel centro di Torino. A causa della calca provocata dal panico tra le migliaia di persone assiepate per assistere alla finale di Cardiff, tra Juventus e real Madrid, il loro numero è arrivato a 1527, di cui tre gravi. Il dato ufficiale è della Prefettura. La procura ha avviato un’indagine per “procurato allarme”

 

Foto di Claudio Benedetto

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Tra i feriti purtroppo anche cinque codici rossi. Tra questi  il più grave è un bimbo di sette anni trasportato all’ospedale Regina Margherita. Probabilmente la caduta di una recinzione del parcheggio sotterraneo della piazza o lo scoppio di un petardo che ha fatto pensare ad un allarme bomba ha generato il terrore e la marea umana da cui è nato il dramma. Poi i cocci delle bottiglie rotte (la loro presenza era vietata ma circolavano venditori abusivi) hanno fatto il resto: le persone che hanno perso le scarpe fuggendo hanno riportato ferite anche profonde ai piedi e alle gambe.  Un miracolo che il bilancio non sia stato ben peggiore.  Fino a tarda notte le sirene delle ambulanze dei vari ospedali si sentivano ancora risuonare per le vie della città. Sciacalli che tentavano di rubare borse e cellulari abbandonati in piazza dalle persone fuggite sarebbero stati fermati dai carabinieri. Nella notte la sindaca Chiara Appendino, che in un tweet si è dichiarata scossa per quanto accaduto e vicina ai feriti, ha revocato il blocco del traffico della domenica ecologica, per consentire ai parenti di raggiungere i feriti negli ospedali.

 

TESTIMONIANZA / In piazza dalla delusione alla paura

di Claudio Benedetto

Era cominciata come una grande festa: tanta, tanta, tanta gente in Piazza San Carlo per quella che doveva essere la festa della Juve, il coronamento del sogno più grande, la fine della rincorsa alla Coppa Grande, quella dalle grandi orecchie, il Triplete che finalmente si coronava. E c’era davvero fiducia tra la gente, nella squadra, questa volta eravamo tutti convinti, e invece no… altra delusione, altra finale persa (questa volta diciamolo pure… meritatamente) e il sogno che svanisce all’ultimo, a Cardiff.

Ma purtroppo quello che è capitato stasera in Piazza San Carlo va oltre la delusione sportiva, stasera si è un po’ concretizzata la paura, abbiamo tutti toccato con mano la sgradevole sensazione di essere anche noi nel mirino, senza realmente esserlo però!

E’ stata, pare, la banale rottura di una balaustra di protezione dell’accesso ai parcheggi sotterranei della piazza a scatenare il delirio: la gente improvvisamente si è messa spingere con forza, a correre all’impazzata senza meta, tutti scappavano, le transenne di protezione venivano abbattute dalla violenza della folla impaurita, scene di panico, gente ferita a terra. Le prime notizie parlano di oltre 200 feriti, forse di più ancora, una cosa inaudita, un drammatico bollettino di guerra causato da una sorta di psicosi collettiva che oramai ci pervade, basta uno scherzo, una battuta, un evento improvviso e il panico si scatena in maniera incontrollabile.

Io ero in piazza, nelle prime file, proprio appoggiato alle transenne che limitavano l’accesso del pubblico, probabilmente uno dei posti più pericolosi dove stare in quel momento, sono stato travolto dalle transenne stesse e da una marea di gente che mi veniva addosso, in un primo momento mi sono chiaramente allarmato, d’istinto mi sono alzato e sono fuggito anch’io, confesso di avere anche telefonato a casa per dire che stavo bene, ma poi… ho passato il resto della serata a sentire testimonianze di gente che aveva visto di tutto: una bomba, un uomo con la pistola in mano, un altro con una bomba nello zainetto, una signora mi dice che un’auto era entrata in piazza da via Lagrange, che tra l’altro non mi risulta neanche confluisca in piazza San Carlo, un altro ancora ecc. ecc., che fantasia ragazzi!

Ecco, senza sminuire quanto accaduto anzi ribadendo ancora una volta la sua gravità, ho trovato sgradevole la sensazione che oramai si dia per assodato il fatto che siamo nel mirino, che prima o poi anche da noi qualcosa capiterà, ma perché non deve capitare, e chi siamo, i più fortunati?

Dispiace davvero che quella che doveva essere una festa sia stata rovinata non dalla delusione sportiva, che rimane ed è sicuramente grande, ma da un fatto esterno, improvviso, che, mi si passi il termine, ho trovato persino destabilizzante dal punto di vista prettamente sociale. E in più comunque con un bel prezzo da pagare, con dei feriti, tanti, da soccorrere, da curare e speriamo proprio nulla più!

L’unica cosa che mi permetto, infine, di osservare è che se magari non si fosse permessa la vendita di alcolici in piazza, oltretutto in pericolosissime bottiglie di vetro che sono poi risultate causa di tanti ferimenti, forse sarebbe stato meglio, forse un eccesso di prudenza, forse forse forse ma… evidentemente, anche in questo caso, business is business…

 

Momenti di paura in piazza San Carlo, folla in fuga. Panico generale, ma non ci sono state esplosioni

200 feriti seppur lievemente, anche a causa dei vetri delle bottiglie. Migliaia di scarpe abbandonate in piazza perse durante la fuga. Allestiti punti di raccolta per il ritrovamento di borse, telefoni cellulari ed effetti personali

Paura in piazza San Carlo mentre i tifosi stavano guardando sul maxi-schermo la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Su Rai News un tifoso intervistato ha detto che forse un petardo esploso ha fatto scattare la paura delle migliaia di persone presenti . Due ondate successive della gente che cercava di fuggire hanno provocato una calca infernale.  Sono  cedute delle griglie del parcheggio sotterraneo della piazza, ci sono feriti ma  non gravi. Ambulanze e vigili del fuoco sono intervenuti immediatamente. Escluso un attentato terroristico. Pare che un ragazzo sia stato prelevato dalla polizia. Alle 23 molti presenti in piazza stavano ancora cercando amici e parenti e gli effetti personali persi durante la fuga. Numerosi i contusi trasportati con le ambulanze. Dagli altoparlanti l’invito a lasciare la piazza con calma. Forse la griglia del parcheggio sotterraneo ceduta ha provocato un forte rumore che ha spaventato la folla.

Morte delle sorelline: fermato il giovane che rubò la borsa della cinese investita dal treno

La polizia ha fermato un 20enne accusato di essere responsabile dell’uccisione delle tre sorelline nomadi morte nel rogo del  camper nel parcheggio di un centro commerciale di Centocelle a Roma. La Squadra Mobile di Roma e quella di Torino, hanno eseguito il fermo di Seferovic Serif, con precedenti per reati contro il patrimonio. E’ infatti indiziato di essere il responsabile dell’omicidio plurimo delle sorelle Elisabeth, Francesca e Angelica Halilovic. A Torino l’uomo aveva trovato ospitalità presso parenti ma è stato tradito dalla fidanzata che lo ha raggiunto  dalla Sardegna, ed era stato arrestato dalla polizia per il furto della borsa della studentessa cinese Zhang Yao morta  investita da un treno mentre stava inseguendo gli scippatori l’anno scorso a Roma. Probabili litigi tra la famiglia delle sorelline e quella del fermato sarebbero all’origine del triplice omicidio.

 

(foto: il Torinese)

Boccata di ossigeno per le pmi: Finpiemonte sblocca 100 milioni

La programmazione strategica di Finpiemonte consentirà di sbloccare 100 milioni per le piccole e medie imprese. Le commissioni del Consiglio regionale hanno infatti votato a maggioranza la proposta di deliberazione  nel quadro della programmazione regionale per il triennio 2017-2019 in relazione alla qualifica di intermediario finanziario iscritto all’Albo unico di Banca d’Italia.

Una boccata di ossigeno che si traduce in risorse e nuovi strumenti finanziari derivanti dalla funzione di intermediazione della  finanziaria regionale .

“La delibera  – spiegano in Regione – è stata approvata con alcuni emendamenti che tengono conto delle consultazioni con le associazioni che rappresentano le imprese del territorio. Tra questi anche un emendamento dell’opposizione da parte del gruppo M5s volto a favorire le iniziative a favore dell’ambiente”.

Gli altri emendamenti hanno meglio esplicitato la possibilità di supportare le nuove imprese, quella che tra i beneficiari vi sono anche le microimprese, oltre il ruolo di confidi nella nuova Finpiemonte.