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Trasporti, Piemonte: monitoraggio dei cantieri autostradali per ridurre i disagi

Istituito dalla Regione Piemonte in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture, si riunirà per la prima volta a Torino il 18 marzo

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Martedì 18 marzo, alle 11, nel Grattacielo della Regione Piemonte a Torino, si terrà la prima riunione del “Tavolo di monitoraggio dei cantieri autostradali piemontesi”. L’obiettivo principale è coordinare e condividere le tempistiche dei lavori sulla principale arteria autostradale regionale.

Parteciperanno alla riunione, oltre alla Regione e al Ministero, le società concessionarie, Anas e i rappresentanti degli enti locali (Anci, Upi, Uncem, Ali e Anpci), con l’intento di informare i territori sulle tempistiche relative a chiusure parziali o totali previste nei mesi successivi.

«Sappiamo che i lavori sulla rete autostradale sono fondamentali, ma è essenziale un confronto preventivo che consenta di gestire e minimizzare i disagi per gli utenti», ha detto l’assessore alle Infrastrutture della Regione Piemonte, Marco Gabusi. «Il Ministero delle Infrastrutture – ha concluso l’assessore – ha accolto con favore l’idea di questo tavolo, e siamo certi che, come già avviene in Liguria, sarà uno strumento utile per programmare e comunicare i cantieri con il giusto preavviso, a partire dai weekend primaverili».

Nuovo inceneritore, i dubbi degli ambientalisti

Le associazioni ambientaliste torinesi  Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Comitato Torino Respira, SequS – Sostenibilità Equità Solidarietà, Giustizia Climatica Ora, Circolo Legambiente Molecola, Circolo Legambiente greenTO, Fridays For Future Torino, Ecoborgo Campidoglio Aps, Co.Mu.Net Officine Corsare, Comitato torinese del Forum Salviamo il paesaggio, Circolo L’Aquilone Legambiente, Legambiente metropolitano Torino esprimono dubbi e contrarietà in merito alla costruzione del nuovo inceneritore regionale

“Secondo l’analisi dei dati non è necessario. Impatterà fortemente sulle gestione virtuosa dei rifiuti, sulle emissioni climaalternanti e sul costo della tassa rifiuti che pagherà la cittadinanza”.

Autorità Rifiuti del Piemonte ha sciolto le riserve, indicando la realizzazione di una nuova linea dell’impianto del Gerbido come soluzione prescelta per dare seguito alle indicazioni contenute nel PRUBAI. L’opposizione all’impianto ha ragioni ambientali, sociali ed economiche.

Dalla cronaca torinese dei principali quotidiani apprendiamo che l’Autorità Rifiuti del Piemonte ha deciso che la (presunta) necessità di incenerimento aggiuntiva rispetto a quella oggi disponibile sarà soddisfatta con un ampliamento dell’impianto TRM del Gerbido. Una linea aggiuntiva che brucerà, secondo quanto riportato dagli organi di stampa “fino a 280 mila tonnellate in più l’anno”, de facto aumentando quasi del 50 per cento l’attuale capacità dell’impianto ( poco più di 600 mila tonnellate all’anno)” affermano le associazioni ambientaliste torinesi che esprimono forte contrarietà all’impianto, al netto della sua localizzazione per regioni ambientali, sociali ed economiche.

In una Regione che ha raggiunto il 65% di raccolta differenziata solo nel 2021, con nove anni di ritardo rispetto all’obiettivo di legge fissato per la fine del 2012, si torna a parlare di inceneritori. Sembra paradossale che Torino, uno dei Comuni piemontesi con valori di raccolta differenziata più bassi e con i maggiori problemi per una gestione sostenibile dei propri rifiuti, sia candidata a un’ulteriore scelta impiantistica.

Per gli RSU non serve un nuovo impianto. Usando i dati demografici scelti come riferimento nel PRUBAI per il calcolo dei rifiuti prodotti ( peraltro smentiti dalla recente pubblicazione dell’Annuario Stattistico Regionale predisposto dalla stessa Regione Piemonte in collaborazione con ISTAT), la necessità di smaltimento massima sarebbe di 576.592 tonnellate annue nell’operativo prescelto.

L’inceneritore del Gerbido ha bruciato nel 2023 più di 600.124 tonnellate di rifiuti e 604.532 tonnellate nel 2022, un quantitativo largamente sufficiente a soddisfare le esigenze di incenerimento nello scenario definito più conveniente dal PRUBAI.

Impatto economico Sul piano economico i costi della tassa rifiuti, la TARI aumenterebbero significativamente in tutta la regione: i costi di conferimento presso gli impianti di incenerimento sono già in forte crescita in tutta Italia e il nuovo impianto non potrà sottrarsi a tale tendenza.

Con la nuova modalità di calcolo della tariffa rifiuti prevista da ARERA verrà meno una fonte di introito importante per l’inceneritore del Gerbido perché i GRIN (ex certificati verdi, ovvero la tariffa incentivante con cui GSE acquista il 51% dell’energia prodotta dall’impianto) verranno fortemente depotenziati, fino al quasi totale annullamento.

Il Parlamento Europeo ha recentemente approvato a larghissima maggioranza un emendamento al pacchetto di norme per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti noto come “FIT FOR 55”, che prevede che l’incenerimento dei rifiuti non sia più esentato dalla partecipazione al sistema di scambio delle emissioni di carbonio ( Emission Trade Scheme – ETS) che prevede il pagamento di un costo per ogni tonnellata CO2 emessa già dal 2026.

Di conseguenza anche gli inceneritori pagheranno una cifra che già oggi è 80 euro/ton e probabilmente destinata a crescere quasi raddoppiando così le tariffe di conferimento che sono oggi pari a 112,56 euro /ton.

Considerando il fattore di emissione utilizzato recentemente dalla Città di Torino nell’ambito del ‘Climate City Contract’, pari a 434 g/t di CO2 equivalente, l’inceneritore del Gerbido ha causato nel 2023 l’emissione di oltre 260 mila kg/anno di CO2, il che ne fa la singola fonte di emissione di gas climalteranti più importante della città.

“Ci chiediamo come un aumento di quasi il cinquanta per cento delle emissioni possa sposarsi con l’azzeramento delle stesse entro il 2030, come scritto nel citato Climate City Contract che la Città di Torino ha sottoscritto con l’UE, a meno di azzerare queste emissioni utilizzando tecniche di cattura e stoccaggio della Co2, ipotesi peraltro contenuta nel Ccc, priva si ogni analisi di fattibilità, che aggiungerà un costo ulteriore tale da rendere l’incenerimento dei rifiuti estremamente anti economico”. concludono gli ambientalisti.

 

Mara Martellotta

La città in attesa della tredicesima edizione del Torino Jazz Festival, tra novità e grandi nomi

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La città in attesa della tredicesima edizione del Torino Jazz Festival, tra novità e grandi nomi

Dal 23 al 30 aprile prossimo, le note e l’energia del jazz invaderanno Torino in occasione della tredicesima edizione del Torino Jazz Festival. Un evento diffuso in tutta la città che ospiterà grandi nomi del panorama nazionale e internazionale, e che vedrà alternarsi concerti, incontri e workshop.

Questa tredicesima edizione, curata dalla direzione artistica di Stefano Zenni, conferma il festival come un momento importante per la cultura torinese, e quest’anno sarà focalizzato su progetti inediti che andranno ad affiancare le esibizioni dei jazzisti più affermati.

Il Torino Jazz Festival inaugurerà il 23 aprile al teatro Colosseo, dove il noto trombettista Enrico Rava, recente vincitore del Premio Top Jazz, si esibirà con un quintetto e ripercorrerà la storia di un repertorio attraverso il quale si è affermato come uno tra i più importanti jazzisti italiani. Durante il concerto, una rappresentanza della città di Torino gli consegnerà la targa Torri Palatine, a riconoscimento della sua opera di diffusione del jazz in tutto il mondo.

Gran finale all’Auditorium Giovanni Agnelli, in occasione della Giornata Internazionale Unesco del Jazz, con un’ultima serata che vedrà protagonista il grande Jason Moran, accompagnato dal suo trio e dalla TJF All Stars. La performance, multimediale, sarà incentrata su “Il Big Bang del Jazz. L’eroica storia di James Reese Europe”.

Il 15 aprile vi sarà un’anteprima del Torino Jazz Festival che si svolgerà nei più rinomati Jazz Club torinesi, un primo assaggio di ciò che il festival offrirà tra storia, innovazione e improvvisazione, cuore pulsante del jazz.

Il Torino Jazz Festival è promosso dalla Città di Torino, con il contributo della Fondazione per la Cultura Torino e il sostegno di Fondazione CRT, Intesa Sanpaolo e Iren.

Biglietti: www.torinojazzfestival.it

Mara Martellotta

PH Credit ©️ Enrico Rava Fearless Five by Riccardo Musacchio

Marea rosa e 30mila donazioni per Just The Woman I Am a sostegno della ricerca

JTWIA 2025 raggiunto il sogno, battuto il record delle precedenti edizioni: oltre 30mila donazioni a sostegno della ricerca universitaria sulla salute e sul cancro.  Sono state infatti oltre 30mila le donazioni a sostegno della ricerca universitaria sulla salute e sul cancro per la dodicesima edizione.

Si è conclusa oggi, domenica 9 marzo, la manifestazione che da dodici anni anima le strade del capoluogo piemontese, coinvolgendo cittadini, associazioni e sostenitori, tutti uniti dalla volontà di raccogliere fondi per la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro. L’evento, una corsa/camminata non competitiva di 5 km, ha registrato una grande partecipazione, confermandosi un appuntamento solidale di grande importanza per la città.
Ma sono state migliaia le persone che, nel corso dei tre giorni di manifestazione (7-8-9 marzo), hanno deciso di partecipare e sostenere l’evento, organizzato dal Centro Universitario Sportivo torinese in collaborazione con l’Università e il Politecnico di Torino. Just The Woman I Am si conferma così un appuntamento imperdibile, tra i più amati e partecipati della città di Torino.

FOTO MARIO SOFIA, FRANCESCA CASALE, ANTONIO VOLPE E MARCO FAVARETTO

Dal 2014, l’evento organizzato dal Centro Universitario Sportivo torinese in collaborazione con l’Università e il Politecnico di Torino, attraverso una corsa–camminata di 5 km raccoglie fondi per la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro e accompagna per le vie del capoluogo piemontese i cittadini, le associazioni e i sostenitori, tutti accomunati dalla scelta di non mancare.

Una novità per l’edizione 2025: la partenza è avvenuta alle ore 15.30 dal Parco del Valentino, viale Virgilio angolo viale Pier Andrea Mattioli, e l’arrivo in piazza Castello.

Per l’edizione 2025 JTWIA ha ottenuto nuovi fondi a sostegno della ricerca universitaria. Infatti, oltre alle quattro borse di studio finanziate con i fondi della manifestazione, verrà nuovamente erogato un assegno di ricerca donato dalla Camera di Commercio di Torino e due nuovi assegni donati da Stellantis Financial Services e da Tosetti Value.

JTWIA è cresciuta edizione dopo edizione e continua ad evolversi ogni anno. Un cammino che l’ha portata a essere più sostenibile, innovativa ed eco friendly. Ha arricchito la piattaforma della comunicazione, riproponendo il tradizionale Spazio Incontri in piazza con la suggestiva cupola trasparente, quest’anno in piazza Castello. Inoltre è ormai un evento diffuso su scala globale. Tutto questo senza mai tradire gli ideali che la contraddistinguono: la prevenzione gratuita, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere. Da sempre JTWIA si svolge rigorosamente nella prima settimana di marzo, in concomitanza della Giornata Internazionale della Donna.

Alle Molinette nuovi occhi per fratello e sorella che stavano perdendo irreversibilmente la vista

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Due fratelli, lui 17 anni e lei 24, affetti da una rarissima malattia genetica ereditaria (Aniridia congenita), sono stati sottoposti ad un delicatissimo intervento chirurgico senza precedenti nella stessa giornata per correggere i gravi problemi visivi, presso la Città della Salute e della Scienza di Torino ospedale Molinette. La loro condizione, presente anche nella madre e in altri familiari, comportava l’assenza totale dell’iride associata a gravi alterazioni oculari, tra le quali la cataratta ed un glaucoma progressivo, che metteva seriamente a rischio la loro vista. Per evitare il peggioramento irreversibile, il professor Michele Reibaldi (Direttore Oculistica universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino), coadiuvato dalla sua équipe, ha deciso di operare entrambi i fratelli nello stesso giorno, intervenendo su entrambi gli occhi.
Si è trattato di un triplice intervento rivoluzionario, che ha previsto il trattamento di tre diverse patologie associate: il glaucoma, che, nonostante la terapia medica continuava a progredire minacciando gravemente la perdite del campo visivo, è stato trattato con l’impianto di un innovativo dispositivo mininvasivo che permette la riduzione della pressione oculare e l’arresto della perdita visiva; la rimozione della cataratta giovanile con l’impianto di un cristallino artificiale, ed infine l’inserimento di un iride artificiale di ultima generazione.
*Nuovi occhi. Nuova vista. E nuova vita.*
Oltre al recupero della vista, l’intervento ha dato ai due fratelli un’opportunità per loro insperata: avere per la prima volta l’iride e la possibilità di scegliere il colore dei propri occhi. Il fratello ha scelto una tonalità sul verde, mentre la sorella una tinta marrone scuro. Un dettaglio che non riguarda solo l’estetica, ma rappresenta un momento simbolico di cambiamento nella loro vita.
Dopo l’intervento, entrambi hanno riportato un significativo miglioramento della visione ed una concreta possibilità di preservare la vista per il futuro. Ora possono finalmente guardare il mondo con occhi nuovi.
“Un intervento all’avanguardia che ancora una volta dimostra l’eccellenza delle professionalità e delle tecnologie della Città della Salute e della Scienza. Per questo sostengo che la nostra Azienda è un DEA di terzo livello e che può competere con le migliori realtà sanitarie europee” dichiara il Commissario Thomas Schael.
“Un plauso ai professionisti di Città della Salute e della Scienza per questo intervento così complesso e rischioso. Ai due fratelli un sincero augurio affinchè ora possano vedere la vita e il mondo con occhi nuovi” commenta l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi.

Sport, arte e creatività: al via a Torino i Giochi invernali di Special Olympics

“Non lasceremo queste competizioni solo come atleti, ma come campioni pronti per la prossima sfida, per mostrare a tutti, anche al di fuori di Special Olympics, che dovrebbero credere in noi. Perché ill futuro non è solo davanti a noi, il futuro è inclusione, il futuro è qui”. Le parole dell’atleta maltese Gilmur Borg, Sargent Shriver Global Messenger accendono l’entusiasmo dell’Inalpi Arena che apre ufficialmente i Giochi Mondiali Invernali Special Olympics di Torino 2025 in un’atmosfera incantata, tra arte e creatività, gioia e ammirazione. Una Torino piena di orgoglio dà il suo benvenuto a 1500 Atleti in rappresentanza di 101 delegazioni dei 5 continenti, accogliendo con i suoi 2000 volontari anche 1000 tecnici e 3000 familiari. L’evento si è trasformato in un vero e proprio show con la firma del regista Marco Balich, un’istituzione in fatto di cerimonie olimpiche. Interamente trasmesso in chiaro da Rai2, ha dato il via a una settimana di competizioni che oltre al capoluogo piemontese toccheranno le località alpine di Bardonecchia, Sestriere e Pragelato, teatro di 8 discipline invernali tutte da vivere.

 

Il Team Italia è stato l’ultimo a sfilare sul parterre dell’Inalpi Arena con una delegazione di 88 persone (63 atleti, 22 tecnici e 3 delegati) ricevendo l’ovazione del pubblico che ha partecipato con gioia alla Cerimonia.

La coreografia ha esplorato i temi dell’avvicinarsi, della relazione tra i corpi e della diversità. Anche il palco è stato protagonista, interagendo con i performer con rotazioni e pause, creando momenti evocativi di separazione e unità. A seguire i discorsi ufficiali.

Ad aprire questa fase della Cerimonia è stata Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente del Comitato Organizzatore Locale dei Giochi Mondiali Invernali Special Olympics Turin 2025: “La “Flame of Hope” rappresenta la speranza nelle piccole cose: un sorriso, una nevicata, una giornata felice. Ma anche la speranza nelle cose più grandi: una comunità accogliente, una società equa, un mondo in pace. Voi siete la fiamma della speranza. Portatela avanti. Noi saremo con voi”.

A seguire Stefano Lo Russo, sindaco di Torino:” Per Torino citta olimpica è  un orgoglio ospitare i Giochi, è un’ opportunità  di apertura e crescita per tutti noi” e il Presidente di Special Olympics International Timothy Shriver. “Tutti noi qui—che siamo medici o insegnanti, forze dell’ordine o allenatori, volontari o partner, politici o leader aziendali, leader religiosi o Lions—vogliamo essere coraggiosi come voi. Alcuni di noi sono arrabbiati e confusi. Vogliamo essere coraggiosi come voi e trattare tutti con dignità. Alcuni di noi si sentono soli e scoraggiati. Vogliamo essere coraggiosi come voi e cogliere l’opportunità della vita. Alcuni di noi cercano gioia e uno scopo. Vogliamo perseguirlo essendo coraggiosi e gioiosi come voi. Madri e padri di Special Olympics: brillate di orgoglio questa sera. I vostri figli sono eroi di coraggio. I vostri figli sono l’invidia del mondo. Gli atleti Special Olympics sono qui per cambiare le vite. Quali, chiederete? “le vostre”. Le vostre. Le mie. Di tutti”..

I loro discorsi hanno anticipato l’innalzamento della bandiera di Special Olympics, introdotta da 4 atleti tra cui Luca De Pieri, Atleta Special Olympics dello snowboard e 4 olimpionici tra cui il fondista Silvio Fauner e la pattinatrice artistica Carolina Kostner.

Un momento particolarmente suggestivo e atteso è stato l’ingresso della torcia, scortata dagli ultimi 9 tedofori ha fatto il giro dell’Inalpi Arena prima di accendere il tripode per mano di Elisa Parutto, Atleta Azzurra della danza sportiva. La  fiamma della speranza he ha completato così il suo lungo viaggio iniziato ad Atene il 25 febbraio scorso.

Altro momento emozionante è stato quello della lettura del giuramento dell’atleta Su-Ann Megan Tang proveniente da Singapore: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze” e la successiva dichiarazione di apertura dei Giochi Mondiali da parte del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Ai 1500 atleti giunti a Torino e alle loro famiglie, ai tecnici e ai volontari rivolgo l’augurio di vivere queste giornate di sport con gioia, di provare emozioni positive e di poter tornare a casa arricchiti e con la voglia di fare sempre di più per il loro futuro. I prossimi giorni saranno anche una bellissima occasione di incontro e di confronto – ha aggiunto -. Agli atleti italiani, in particolare, dico che sono orgogliosa di loro, che sono al loro fianco sempre e che sono certa sapranno impegnarsi con tutte le loro forze e regalarci emozioni straordinarie. Grazie in particolare a Special Olympics Italia e a Special Olympics International per l’organizzazione di questo straordinario evento, grazie di cuore a tutti i volontari che si sono dedicati con gioia alla gestione della cerimonia e delle gare e senza i quali nulla sarebbe stato possibile”

Lo show è stato un crescendo di emozioni. La neve e la città di Torino sono stati gli elementi dominanti della fase successiva della cerimonia, tra musica e danza. A dare il “Benvenuto a Torino” è stato il cantante Mr. Rain con il suo brano “Supereroi” presentato a Sanremo 2023. In chiusura tanta musica con un concerto del celebre cantante statunitense Aloe Blacc.

Occupazione femminile, la Regione: “nel 2024 è record di contratti a tempo indeterminato”

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Inclusione femminile nel mercato del lavoro, i numeri che premiano il Piemonte: il tasso di attività ha raggiunto livelli mai toccati prima, ben superiori alla media nazionale. Il vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino: “Le donne affrontano ogni giorno sfide importanti: in Piemonte e in Italia sanno di poter contare sul sostegno della Regione e del Governo”

L’anno dei record per l’occupazione femminile. Il 2024 si conferma un anno di svolta in Piemonte, con dati che attestano una crescita costante e significativa. L’incremento dei contratti a tempo indeterminato e l’aumento del tasso di attività e di occupazione delle donne segnano un trend positivo che rafforza il tessuto economico e sociale della nostra regione.

Record di occupazione e contratti a tempo indeterminato tra le donne: i numeri in Piemonte

I numeri – elaborati dall’Osservatorio Mercato del Lavoro – parlano chiaro. Il forte incremento dei contratti a tempo indeterminato tra le donne rappresenta un ulteriore segnale positivo: nel 2024 si contano 589.034 contratti stabili, un dato mai raggiunto prima, in crescita rispetto ai 567.793 dell’anno precedente (+21.241 unità) e ai 546.830 del 2022 (+42.204 unità). Questa tendenza dimostra la solidità del mercato del lavoro piemontese e il successo delle politiche regionali a sostegno della stabilità occupazionale.

Il tasso di attività delle donne tra i 15 e i 64 anni ha raggiunto livelli record, attestandosi al 65,8% nel terzo trimestre del 2024. Questi valori sono nettamente superiori alla media nazionale (57,9%), confermando il Piemonte come un modello virtuoso per l’inclusione femminile nel mercato del lavoro. Parallelamente, il tasso di occupazione delle donne continua a crescere, arrivando al 62,7% nel terzo trimestre. Un risultato straordinario che si accompagna a una riduzione del tasso di inattività, sceso al 34,2% nel terzo trimestre dell’anno.

Mettersi in proprio, quando la nuova impresa è donna

Un altro elemento significativo riguarda l’imprenditoria femminile. Su 323 nuove imprese nate nel 2024 grazie al programma regionale “Mettersi in Proprio“, ben 209 sono gestite da donne (88 da donne d’età compresa tra i 18 e i 35 anni, 107 fra i 36 e i 55 anni, 14 da donne ultra 55enni). Questo dimostra non solo l’efficacia della misura di supporto promossa dalla Regione, ma anche il coraggio e la determinazione delle donne nel costruire il proprio futuro con iniziative autonome e innovative. Infine, l’impegno per la valorizzazione delle esperienze professionali trova conferma nei dati sulla validazione delle competenze: su 1.000 persone che hanno intrapreso questo percorso in Piemonte, 600 sono donne. Un ulteriore segnale di quanto sia fondamentale garantire strumenti di crescita e sviluppo professionale per rafforzare la presenza femminile nel mondo del lavoro.

Chiorino: “In Piemonte un sostegno concreto alle donne”

Questi risultati straordinari non sono frutto del caso, ma di precise politiche regionali e nazionali che hanno puntato sul talento, sul merito e sul sostegno concreto alle donne – dichiara il vicepresidente e assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino –. Il Piemonte si conferma una regione all’avanguardia nelle politiche per l’occupazione femminile e, consapevoli di aver tracciato la giusta via da seguire, continueremo a lavorare con determinazione affinché sempre più donne possano trovare opportunità stabili e di qualità”. “La Regione Piemonte – in sinergia con il Governo – proseguirà su questa strada, con l’obiettivo di consolidare e migliorare ulteriormente i risultati raggiunti, offrendo alle donne strumenti efficaci per affermarsi nel mondo del lavoro e nell’imprenditoria. Le donne affrontano ogni giorno sfide importanti: in Piemonte e in Italia sanno di poter contare sul sostegno della Regione e del Governo” conclude Chiorino.

cs

8 marzo, impronte di mani insanguinate sulle foto di Meloni e Schlein

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Impronte di vernice rossa sulle immagini  della premier Giorgia Meloni, della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, del ministro Anna Maria Bernini e della segretaria Pd Elly Schlein sono apparse oggi a Torino nel corso del corteo di “Non una di meno” in occasione della Giornata della donna. In mattinata lo sciopero dei collettivi studenteschi, poi il presidio davanti agli stabilimenti di Thales Alenia e Leonardo e l’occupazione simbolica di un supermercato Carrefour in corso Montecucco.

(Foto Il Torinese Web Tv)

Special Olympics, il giorno della cerimonia

Sì è conclusa da poco la conferenza stampa per svelare in anteprima i particolari della Cerimonia di Apertura degli Special Olympics Torino 2025 che si terrà alla Inalpi Arena nel pomeriggio alle 18. Sono intervenuti Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Marco Balich, e il cantante statunitense Aloe Blacc che si esibirà stasera. “Siamo onorati e felici per questa grande opportunità per Torino di celebrare l’inclusione. – afferma Patrizia Sandretto Re Rebaudengo -“Siamo andati a prendere la torcia ad Atene passando per il Vaticano per la benedizione e sarà un momento toccante vedere entrare fra poche ore la Fiamma della Speranza dentro l’Inalpi Arena.”

Il cantante Alec Blacc ringrazia per essergli stata data l’opportunità di vivere questa esperienza, si dice entusiasta che sia stata scelta la sua voce per condividere questo momento con tutto il mondo. “Questi atleti che vedrete danno un importante messaggio: abbiamo tutti differenti punti di forza, l’importante è saper individuare la propria abilità e coltivarla. Lo sport è una di quelle cose che può cambiare la vita. Le cose importanti a cui assisteremo nei prossimi giorni sono: la competenza, il coraggio, l’abilità. Ogni differenza è necessaria e siamo qui per celebrare questo” afferma il cantante statunitense. Infine Marco Balich, l’organizzatore che ha curato tra i tanti eventi anche le Olimpiadi di Torino 2006, svela il programma della cerimonia d’apertura. Ci sarà la sfilata di tutte le squadre e oltre la performance di Aloe Blacc, si esibirà Mr Rain con Supereroi; ci sarà un balletto di danza integrata curato dalla coreografa Francesca Cola e per concludere una suggestiva nevicata finale che inonderà il palasport avvolgendo tutti gli atleti in un momento molto emozionante.

GIULIANA PRESTIPINO

Violenza di genere: in Piemonte in un anno aiutate oltre 4mila donne. Nel 2025 quasi 500 nuovi casi

SEGUITI 452 UOMINI AUTORI DI VIOLENZA NEI CUAV

Lo studio di Ires Piemonte: il 72% degli uomini seguiti ha figli, metà dei minori ha assistito agli abusi. L’assessore Chiarelli: «Dati numeri allarmanti che suggeriscono di lavorare su prevenzione e per spingere gli uomini a rivolgersi autonomamente ai centri. Chiederò ulteriori fondi per la prevenzione e l’assistenza»

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Torino 7 marzo 2025 – Nel 2024, i Centri antiviolenza del Piemonte hanno accolto 4.074 donne vittime di violenza, mentre nei primi mesi del 2025 sono già 471 le nuove richieste di aiuto. I dati diffusi dalla Regione Piemonte, su richiesta dell’assessore alle Pari Opportunità, Marina Chiarelli sono il risultato del monitoraggio annuale sui 21 centri antiviolenza. Torino è la provincia con il numero più alto di accessi, con 2.537 donne seguite nel 2024 e 284 nuovi casi nel 2025. Seguono Cuneo, con 473 donne prese in carico nel 2024 e 43 nei primi mesi del 2025, e Novara, che registra 289 accessi nel 2024 e 44 nuovi ingressi nel 2025. Anche le altre province confermano una situazione di forte criticità: Alessandria ha assistito 290 donne nel 2024, mentre a Vercelli il numero si attesta a 139. Nel Verbano-Cusio-Ossola sono state 180 le donne seguite, a Biella 91 e ad Asti 75.

L’assessore Marina Chiarelli

«Questi numeri confermano che il problema della violenza di genere è radicato e richiede azioni ancora più incisive sul fronte della prevenzione – sottolinea l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Marina Chiarelli –. Il fatto che solo un uomo su dieci scelga autonomamente di intraprendere un percorso nei Cuav dimostra quanto sia difficile per gli autori di violenza riconoscere la gravità delle proprie azioni. Dobbiamo lavorare affinché più uomini si avvicinino spontaneamente a questi centri, prima che la violenza si consumi cominciando dall’educazione sentimentale che riguarda sia gli uomini che le donne. Imparare a conoscersi a cominciare dalla più tenera età è il primo passo per la prevenzione E per questo chiederò ulteriori fondi per contrastare questo fenomeno che ha assunto i contorni di una vera e propria piaga sociale».

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IL PROFILO DEGLI UOMINI AUTORI DI VIOLENZA: LO STUDIO DI IRES

Parallelamente, un’indagine realizzata da Ires Piemonte ha analizzato l’attività dei Centri per Uomini Autori di Violenza (Cuav) nel 2023 evidenziando che 452 uomini sono stati presi in carico nei 16 Cuav attivi in regione. Il 72% di loro ha figli e, nella metà dei casi, i minori hanno assistito agli episodi di violenza contro la madre. La maggior parte degli uomini seguiti ha un’occupazione, con il 69,3% che lavora stabilmente, mentre l’88% ha commesso abusi in ambito familiare, prevalentemente nei confronti della partner o dell’ex partner. Solo il 10% degli uomini si è rivolto spontaneamente ai Cuav, mentre il restante 90% è stato inviato da avvocati, dall’autorità giudiziaria o dai servizi sociali. Un dato significativo riguarda il livello di istruzione e l’infanzia di questi uomini: solo un terzo di loro ha un diploma e, nella stessa percentuale, ha subito episodi di violenza quando era bambino.

Dallo studio emerge poi che l’età media di chi si rende protagonistica di atti violenti contro le donne ha un range compreso tra i 17 e gli 81 anni. Non solo: il 69,3% ha un’occupazione regolare, mentre il soltanto il 16,6% è disoccupato mentre per quanto riguarda il livello di istruzione, il 51,8% ha conseguito la licenza media inferiore, il 31,3% un diploma superiore e il 10% è laureato.

L’88% degli uomini che si rivolgono ai Centri per autori di violenza ha dichiarato di averlo fatto in seguito a episodi avvenuti in ambito familiare e, nel 75% dei casi, la vittima è la partner o l’ex partner. Il fenomeno coinvolge anche i figli: il 72,3% degli utenti è padre e, in oltre la metà dei casi, i minori hanno assistito agli episodi di violenza sulla madre. Le forme di abuso più diffuse sono la violenza fisica e psicologica, seguite da stalking, violenza sessuale, molestie e violenza economica.

Altro dato riguarda il passato di chi arriva nei Cuav: il 30,5% degli uomini dichiara di aver subìto violenza, di cui il 19,9% direttamente e il 10,6% in forma assistita, cioè come spettatore di abusi durante l’infanzia. La maggior parte delle violenze vissute dagli utenti è di tipo fisico o psicologico, ma il 9% ha subìto violenza sessuale.

I percorsi di trattamento nei Cuav durano in media 10 mesi e prevedono incontri individuali e di gruppo, con l’obiettivo di promuovere un cambiamento consapevole e duraturo nei comportamenti violenti. Per quanto riguarda le modalità di accesso solo il 10% degli uomini arriva volontariamente, mentre il 90% è inviato da soggetti terzi, principalmente avvocati e autorità giudiziaria, con un numero minore di segnalazioni provenienti dai servizi sociosanitari anche in applicazione della legge del 2019 sul «Codice Rosso». Al momento dell’accesso ai Cuav, l’89,6% degli uomini si trova in stato di libertà, mentre il 10,4% è detenuto. Tra coloro che sono in libertà, il 45,9% ha ricevuto una denuncia, mentre l’8,1% ha ricevuto un ammonimento, con il 66,6% degli ammonimenti (22 su 33) emessi in assenza di una denuncia da parte della vittima.

Le tipologie di violenza commesse dai soggetti seguiti sono spesso multiple: nel 52,6% dei casi si riscontrano, infatti, più forme di abuso contemporaneamente. Le più frequenti sono la violenza fisica(56,9%) e psicologica (49,8%), seguite da stalking (20,4%), violenza sessuale (15%), molestie (7,7%) e violenza economica (3,8%). Un dato residuale ma comunque presente riguarda i casi di revenge porn o vessazioni legate all’uso di immagini e social network (0,9%).

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DALLA REGIONE 400MILA EURO PER EDUCARE ALLA PARITÀ E DIFENDERE LE VITTIME

 

Accanto al lavoro dei Cuav, la Regione Piemonte ha investito nel 2024, 295.589 euro per finanziare progetti di informazione, comunicazione e formazione nelle scuole con una serie di interventi che rientrano nel Piano Operativo regionale realizzato grazie a fondi nazionali destinati alla prevenzione della violenza contro le donne.

Con questi fondi, sono stati finanziati 15 progetti, presentati da 7 enti pubblici, 6 associazioni e 2 cooperative sociali, in partenariato con scuole e istituti formativi, che hanno coinvolto docenti, studenti e studentesse di 26 istituti comprensivi, 28 istituti superiori e 45 enti del terzo settore. Nel piano di prevenzione sono stati realizzati anche concorsi creativi per studenti tra i 6 e i 18 anni, con la produzione di video, disegni e musiche sul tema della parità di genere.

A bilancio 2025 anche 170.000 euro per garantire assistenza legale alle donne vittime di violenza per il supporto nei percorsi giudiziari. Complessivamente ammonta a 400.000 euro il fondo regionale per le iniziative di prevenzione e promozione della parità di genere.

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L’ATTIVITÀ DEI CUAV IN PIEMONTE

Il Piemonte si conferma la regione italiana con il maggior numero di Centri per Uomini Autori di Violenza con 16 strutture con una distribuzione che vede Torino come principale polo con sei strutture operative. Novarasegue con tre centri, mentre Cuneo ne ha due. Nelle province di Alessandria, Asti, Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola è attivo un Cuav per ciascun territorio. L’analisi delle schede di accesso ha evidenziato come la maggiore concentrazione di uomini in trattamento si registri a Torino, dove si sono rivolti il 60,2% degli utenti, seguita da Novara con il 9,6% e da Cuneo con l’8,7%. Alessandria e Asti registrano rispettivamente il 7,5% e il 5,8% degli accessi, mentre nelle province di Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola le percentuali scendono sotto il 5%.

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UNA MONETA CONTRO LA VIOLENZA: IL MEF DEDICA UN 5 EURO D’ARGENTO ALLE DONNE

Nella Collezione 2025 del MEF, pensata e realizzata dall’Istituto poligrafico e zecca dello Stato, è stata inserita una speciale moneta in argento da 5 euro fior di conio volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul terribile fenomeno della violenza sulle donne. Il colore rosso è applicato su un paio di scarpette da donna, col tacco alto, quelle nate nel 2009 da un’idea dell’artista messicana Elina Chauvet come installazione per denunciare la violenza sulle donne e il femminicidio e, da allora, diventate il simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere.

 

 cs