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Maltempo, pronta la richiesta di stato di emergenza

Torino, lunedì 25 novembre 2019, h. 10.30

Maltempo in Piemonte: aggiornamento della situazione dalla Sala operativa di Corso Marche

L’aggiornamento delle 9.00 dell’Arpa segnala un esaurimento completo delle precipitazioni nel corso della mattinata sul settore orientale del Piemonte, mentre permangono fenomeni deboli residui sul settore occidentale. Nel pomeriggio si prevedono schiarite sempre più ampie e, nella notte, foschie sulle pianure.

Permangono i disagi per i danni provocati del maltempo in questi giorni. Oltre 130 le strade secondarie chiuse, 653 gli evacuati, di cui 234 nell’Alessandrino e 258 nel Cuneese. Sono aperti circa 120 Centri operativi comunali (Coc), ma la Sala operativa regionale sta ricevendo comunicazione di una loro progressiva chiusura. Sono ancora al lavoro sul territorio 2620 volontari per il ripristino delle condizioni di normalità.

Sul fronte dei fiumi, i livelli del reticolo principale e secondario a nord del Po risultano in generale diminuzione. Il Po si mantiene stazionario, con livelli al di sopra della soglia di pericolo a Moncalieri e a Torino e al di sopra della soglia di guardia nelle restanti sezioni. Anche il Tanaro si mantiene stazionario ad Asti e Alessandria, al di sopra della soglia di guardia e in generale diminuzione nelle restanti sezioni. La Bormida, in diminuzione, presenta ancora livelli superiori alla soglia di guardia. Nel Cuneese si mantengono al di sopra del livello di guardia il Varaita, l’Ellero e il Ghiandone. Nell’Astigiano è in lieve crescita il Belbo. I laghi d’Orta e Maggiore sono stazionari, al di sopra del livello di guardia.

Riaperto il tratto dell’autostrada A5, tra Ivrea e Pont-Saint-Martin, ai mezzi sia leggeri sia pesante. Dalle 10 è stata ripristinata la normale viabilità sulla A21 Torino-Piacenza.

 Si invitano i cittadini ad adottare le buone pratiche di autoprotezione:

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile/allertamento-monitoraggio/cosa-fare-caso-allerta-alluvione

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile/allertamento-monitoraggio/cosa-fare-caso-allerta-frana

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile/allertamento-monitoraggio/cosa-fare-caso-allerta-neve

e seguire l’evoluzione del maltempo sui siti

http://www.arpa.piemonte.it/bollettini/elenco-bollettini

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile

MALTEMPO IN PIEMONTE: AGGIORNAMENTO 

delle ore 20.30 di domenica 24 novembre 

DALLA SALA OPERATIVA DELLA PROTEZIONE CIVILE REGIONALE

La Sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte continua a monitorare l’evoluzione del maltempo che si sta abbattendo sul Piemonte.

Si è dovuto purtroppo riscontrare che nel pomeriggio i vigili del fuoco, con l’ausilio dei carabinieri, hanno recuperato il cadavere della donna travolta dal fiume Bormida e dispersa da questa mattina a Sezzadio (AL).

Il sistema di Protezione civile piemontese continua l’attività di vigilanza e supporto alle situazioni critiche ancora in corso sul territorio, con particolare attenzione alla provincia di Alessandria e alle zone poste lungo l’asta del Po a monte di Torino.

I Comuni che hanno aperto il Centro operativo e stanno vigilando sul proprio territorio sono al momento 187.

Ai Comuni che ne hanno fatto richiesta sono stati forniti 700 sacchetti di sabbia per il contenimento dell’acqua e 160 barriere antinondazione.

Le persone che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione per motivi di sicurezza sono al momento circa 520: 232 in provincia di Alessandria, circa 150 in provincia di Torino (120 a Chiaverano, gli altri a Pianezza), 130 in provincia di Cuneo, 10 a Villadossola (VCO), 5 ad Asti. Coloro che non hanno potuto trovare una sistemazione in maniera autonoma sono ospitati presso centri comunali appositamente allestiti.

I cittadini residenti in frazioni isolate sono 360 in provincia di Alessandria (di cui 200 a Cassinelle, 70 ad Acqui Terme, 60 a Molare, 30 ad Alice Bel Colle), un centinaio nel Torinese (a Ceresole Reale, Luserna San Giovanni e Settimo Vittone), 250 in Valsesia (Carcoforo, Rimasco, Rima).

Sono circa 2.100 i volontari che stanno prestando il loro contributo sul territorio: circa 1.250 appartengono al Coordinamento regionale di Protezione civile, 500 al Corpo Antincendi boschivi, gli altri ad Associazione nazionale alpini, Croce Rossa e Associazione nazionale carabinieri.

Per quanto riguarda il livello dei fiumi, il Po è in moderata crescita nella serata con valori che si manterranno al di sopra dei livelli di guardia nelle sezioni da Carignano (TO) a Crescentino (VC). Al di sopra del livello di pericolo si riscontrano il Bormida, il Tanaro e il Chisola, mentre il Malone è in evidente diminuzione.

Il lago d’Orta ad Omegna è al di sopra del livello di guardia, in moderata crescita.

Resta alta la criticità dovuta alle valanghe, attualmente ai livelli di pericolo più elevati su tutto l’arco alpino.

L’autostrada A6 Torino-Aosta rimane chiusa per il rischio legato alla frana di Quincinetto. La Regione Valle d’Aosta ha disposto il divieto di ingresso dei mezzi pesanti provenienti da Francia, Svizzera e Piemonte, che vengono deviati verso il tunnel del Frejus fino a nuove disposizioni.

 

 L’Assessore regionale Gabusi: «Bene lo sforzo di comunicazione da parte di tutti gli enti e la buona condotta dei cittadini»

 

Torino, 24 novembre 2019

È in fase di stabilizzazione l’ondata di maltempo che da due giorni sta devastando parte del Piemonte, ma i timori restano alti. Le Valli Orco, Lanzo, bassa Valsusa e Sangone, Varaita, Tanaro, Belbo e Bormida restano sorvegliati speciali. «Lo scenario che si sta delineando è certamente preoccupante – sottolinea l’assessore della Regione Piemonte alla Protezione civile Marco Gabusi -, ma è estremamente difficile poter fare stime dei danni ora che l’evento meteorologico è ancora in corso. Appena le condizioni lo consentiranno i tecnici faranno i sopralluoghi nelle aree colpite, mentre la Regione Piemonte procedepurtroppo, con una nuova richiesta di ‘stato di emergenza’.

Ho ricevuto tantissime manifestazioni di gratitudine da parte dei cittadini nei confronti dei soccorritori: è grazie a loro che eventi come questo non degenerano più in tragedia come accadde nel 1994. Il sistema della Protezione civile sta funzionando bene, anche nelle condizioni difficili imposte da mesi di maltempo, durante i quali è stato sottoposto ad un lavoro pressoché ininterrotto, estenuante e di enorme responsabilità».

Bene anche il sistema della comunicazione, che ha permesso, tra l’altro, di rimanere in collegamento con le comunità isolate e con molte persone in difficoltà. «Accanto all’efficienza dei soccorsi – spiega l’assessore Gabusi – vanno sottolineati anche lo sforzo di comunicazione da parte di tutti gli enti e la buona condotta dei cittadini, che hanno imparato o stanno imparando ad attenersi alle norme di comportamento che diffondiamo attraverso tutti i canali a disposizione».

 

Numerosi i mezzi di informazione attivi:

I siti

http://www.arpa.piemonte.it/bollettini/elenco-bollettini

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile

I Canali social

@ProCivPiemonte; @regionepiemonte; @PiemonteInforma

I Consigli di autoprotezione

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile/allertamento-monitoraggio/cosa-fare-caso-allerta-forti-temporali

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile/allertamento-monitoraggio/cosa-fare-caso-allerta-alluvione

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile/allertamento-monitoraggio/cosa-fare-caso-allerta-neve

MALTEMPO IN PIEMONTE: ANCORA ALLERTA ROSSA IN TRE ZONE

aggiornamento delle ore 14 di domenica dalla sala operativa della protezione civile regionale

Ancora allerta ROSSA in Piemonte: il Centro funzionale di Arpa Piemonte l’ha dichiarata per le Valli Orco, Lanzo, bassa Valsusa e Sangone (TO), Varaita, Tanaro, Belbo e Bormida; allerta ARANCIONE per tutte le altre zone.

Il Po è in crescita e toccherà il livello di pericolo tra Carignano e Crescentino. Bormida e Belbo sono al di sopra della soglia di pericolo, ma il livello diminuirà durante la giornata. Sopra la soglia di pericolo anche il Tanaro a Montecastello e i torrenti Malone, Chisola e Cervo. Il lago Maggiore sta arrivando al livello di guardia.

Il centro abitato di Cardè (Cuneo) è stato allagato dall’esondazione di alcuni rii minori. All’opera vigili del fuoco, forze dell’ordine e Protezione civile.

Numerose le strade provinciali chiuse al traffico a causa di frane e/o allagamenti (la situazione sempre aggiornata è consultabile su www.muoversinpiemonte.it/page/strade-chiuse-per-maltempo A Moncalieri è stato bloccato il ponte Barauda.

La perturbazione che sta interessando l’Italia si sta spostando gradualmente verso est. Pertanto oggi il tempo rimane ancora instabile, con precipitazioni moderate diffuse con valori ancora forti o molto forti su Pinerolese e Cuneese, ma da domani mattina si verificherà una graduale attenuazione dei fenomeni con esaurimento nel pomeriggio. La quota neve è in ulteriore aumento fino a 1800 m.

Dall’inizio dell’evento alla Sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte sono giunte dal territorio circa 300 segnalazioni.

“Continuiamo a lavorare e a non perdere d’occhio nulla, perché la prima preoccupazione è la sicurezza delle persone, e si raccomanda pertanto la massima prudenza – commenta il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – A Sezzadio purtroppo è dispersa una donna, la cui auto è stata travolta dalla corrente per l’esondazione del Bormida. Solo per renderci conto della portata dell’attuale evento atmosferico, questo fiume ha avuto un’ondata di piena di 20 cm superiore a quella di un mese fa”.

“Nonostante le condizioni meteorologiche stiano volgendo al miglioramento, la situazione rimane critica in diverse aree del Piemonte e nelle prossime ore e nei prossimi giorni ci aspettiamo problemi di allagamenti, frane e smottamenti – aggiunge l’assessore alle Opere pubbliche, Difesa del Suolo e Protezione civile, Marco Gabusi – Ribadiamo il consiglio ai cittadini di limitare il più possibile gli spostamenti e di seguire i consigli sui canali ufficiali della Protezione civile e della Regione Piemonte”.


MALTEMPO IN PIEMONTE: DOMENICA, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 9.30

DALLA SALA OPERATIVA DELLA PROTEZIONE CIVILE REGIONALE

Nelle ultime ore si sono verificate piogge forti sulla fascia nord-occidentale, sulla pianura torinese e sui settori appenninici ai confini con la Liguria. In provincia di Torino si sono registrati 20-/30 cm di neve sopra quota 1600 metri.

Situazione fiumi e laghi: Bormida sopra il livello di pericolo ma non ci si aspettano incrementi significativi, Belbo in incremento ha raggiunto la soglia di pericolo. Scrivia a livello di guardia, Tanaro sulla soglia di pericolo vicino a Montecastello e livello di guardia ad Asti, Chisola e Malone hanno superato il livello di pericolo, livelli di guardia superati da Po, Stura di Lanzo, Ceronda, Cervo, Elvo, Varaita e Ghiandone. Il lago d’Orta è alla soglia di guardia.

Previsioni: per le prossime ore si verificheranno precipitazioni diffuse su basso Alessandrino e Cuneese orientale. Nel pomeriggio tenderanno ad attenuarsi. La quota neve si innalzerà fino a 1700-1800 m.

Possibile un incremento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua nelle pianure torinesi e in alcune sezioni del Po a valle di Torino, ed un aumento del livello idrometrico del lago Maggiore fino al livello di guardia.

Nelle ore centrali della giornata sono attesi la piena del Tanaro ed il mantenimento di permanere per l’intera giornata di livelli critici.

In provincia di Torino si segue con attenzione l’evoluzione delle portate dei torrenti Ceronda, Chisola e Malone.

Dall’inizio dell’evento alla Sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte sono giunte dal territorio 267 segnalazioni.

I volontari attivati sono finora 1832, di cui 1123 del Coordinamento regionale, 520 del Corpo Antincendi boschivi, 58 dell’Associazione nazionale Carabinieri.

Maltempo, in Piemonte frazioni isolate e famiglie evacuate. A Torino chiusi i Murazzi

IN PIEMONTE SITUAZIONE  IN EVOLUZIONE. LA PROTEZIONE CIVILE MOBILITATA SU TUTTO IL TERRITORIO

Sabato 23 novembre ore 20,30 aggiornamento dalla Sala Operativa di Corso Marche

Le rilevazioni Arpa evidenziano che le precipitazioni delle ultime ore hanno determinato un incremento generalizzato dei livelli idrometrici di tutti i corsi d’acqua del reticolo principale e secondario, con superamento della soglia di pericolo per i torrenti Bormida e Orba, e il Tanaro alla sezione di Montecastello (AL).
Sul settore settentrionale i corsi d’acqua sono in crescita, ma ancora al di sotto delle soglie di pericolo. Si segnala il raggiungimento del livello di guardia del Ceronda, del Malone e del Cervo ( Biellese e Torinese).

La situazione più critica si registra in provincia di Alessandria, dove si registrano 115 evacuati in via precauzionale, 22 ad Acqui Terme, 6 Cremolini, 20 ad Ovada, 8 a Prasco, 10 ad Alessandria, 3 a Gavi, 40 a Chiaverano nel torinese e 6 a Ormea nel cuneese, si segnalano notevoli disagi alla viabilità locale legati a smottamenti o allagamenti.

Sono aperti 80 Coc ( Centri Operativi comunali),20 COM , (Centri Operativi misti), 4 Ccs, (Centri coordinamenti soccorsi), e 6 Sop, (Sale operative di Protezione civile).

In sede di Ccs (Centro coordinamento soccorsi) della Prefettura di Torino è stata decisa l’attivazione del livello 3 del piano speditivo (piano di gestione dell’emergenza) per la frana di Quincinetto. Di conseguenza dalle 17.30 l’autostrada A5 è stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni da Ivrea a Pont-Saint-Martin per tutti i mezzi.

Aipo (Agenzia interregionale del fiume Po) ha comunicato che nelle prossime 24 ore il Po potrebbe superare la soglia 2 di criticità (moderata, colore arancione) nel tratto piemontese ed entrare, nell’arco delle 36 ore, nel livello 3 di criticità (elevata, colore rosso) in alcune sezioni a valle di Torino.

Sono al lavoro sul territorio oltre 1000 volontari del Coordinamento regionale e 192 del Corpo Aib; sono stati richiesti alla Protezione civile oltre 8000 sacchetti di sabbia, motopompe e 1 cisterna per acqua potabile.

Per la viabilità si segnalano circa 60 Strade provinciali chiuse per smottamenti ed allagamenti, sopratutto nell’alessandrino, mentre RFI ha attivato fra Acqui ed Alessandria un servizio sostitutivo

 

 

 


AGGIORNAMENTO
La piena del Po è imponente anche a Torino e nel  pomeriggio la zona dei Murazzi è stata chiusa, a veicoli e persone, con un’ordinanza firmata dalla sindaca Chiara Appendino. Il divieto di transito è esteso al Borgo Medievale. Sospese tutte le attività sul fiume, come le  società di canottaggio già avvisate ieri dell’arrivo dell’emergenza

Assessore Gabusi: «Limitare gli spostamenti e seguire i canali informativi»

Torino, 23 novembre 2019

«Oggi avremmo dovuto essere ad Alba, dove quasi mille persone ci aspettavamo per celebrare i 25 anni dalla grande alluvione del 1994. Invece stiamo vivendo una nuova emergenza maltempo; una delle più importanti degli ultimi anni». Così l’assessore della Regione Piemonte alla Protezione civile Marco Gabusi, che sta seguendo costantemente la situazione meteo con la sala operativa, aperta da ieri sera a mezzanotte fino al termine dell’emergenza.

«Il contesto non è semplice – sottolinea l’assessore Gabusi –. Il quadro è in continua evoluzione e al momento non possiamopurtroppo dare notizie di miglioramento. Il numero delle persone evacuate è alto ed è in continuo aumento. Ci sono frazioni isolate, ma comunque in contatto con la protezione civile per eventuali operazioni di assistenza. Anche le strade stanno subendo chiusure, mentre le ferrovie per il momento sembrano meno danneggiate. Tutti i centri operativi di protezione e soccorso sono allertati, tantissimi Centri Operativi Comunali sono aperti e man mano che riescono altri aprono per il primo soccorso alle popolazioni».

«Consigliamo, anzi chiediamo, ai cittadini di limitare il più possibile gli spostamenti. E soprattutto di seguire gli aggiornamenti e i consigli sui canali ufficiali. Abbiamo la migliore protezione civile d’Italia, ma anche i cittadini possono fare la differenza seguendo le norme di comportamento corrette. Appena le condizioni lo permetteranno mi recherò sui territori colpiti, come fatto per i passati eventi metereologici, e avvierò le richieste di stato di emergenza per il post alluvione».

I siti:

http://www.arpa.piemonte.it/bollettini/elenco-bollettini

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile

I Canali social

@ProCivPiemonte; @regionepiemonte; @PiemonteInforma

I Consigli di autoprotezione:

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile/allertamento-monitoraggio/cosa-fare-caso-allerta-forti-temporali

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https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile/allertamento-monitoraggio/cosa-fare-caso-allerta-neve

 

Le sardine e la democrazia

Di Pier Franco Quaglieni
Idea davvero curiosa quella di definirsi sardine, un pesce spesso destinato a finire in bocca ad un pesce più grande. Hanno riempito le piazze ed  hanno invaso i giornali. Le sardine seguono l’esempio delle madamine torinesi e del madamino che riuscirono a portare in piazza trentamila persone,illudendole su una apartiticità  bipartisan che non ci fu. I madamini ebbero l’appoggio di partiti e sindacati oltre che di alcuni poteri forti e dei giornali. Le sardine, che non sono affatto trasversali ma dichiaratamente esclusivamente  contro il sovranismo e il populismo di destra, non si affidano solo ai social, ma hanno l’appoggio, neppure mascherata,  della militanza di sinistra e di estrema sinistra. Sono una versione rinnovata dei vecchi girotondi che si opposero a Berlusconi senza neppure scalfirlo, anzi rafforzandolo. Anche le sardine ripetono slogan antifascisti e cantano “Bella ciao”  in contesti politici in cui il fascismo c’entra poco o nulla, come ha detto di recente Raffaele Fiano che è un fierissimo antifascista. La lezione che ritorna è che non si deve fare abuso della parola fascista perché la storia non si ripete e il fascismo è morto e sepolto. Solo per degli eccentrici e i patetici  come Vauro esso è ben vivo e presente. Il problema della deriva populista è mondiale e come tale va studiato e combattuto. Il populismo in ogni caso è anche un fenomeno di sinistra, come dimostra Grillo. Occorre cultura, calma e sangue freddo per analizzarlo e per  combatterlo come un pericolo per la democrazia liberale. Le teste calde, sardine o girotondi, servono a fare un po’ di ginnastica in piazza, quella che piaceva tanto, guarda un po’, proprio ai fascisti. Le piazze non sono di per sé democrazia, ma possono anche essere sovversione, come lo fu la Marcia su Roma. Sono le elezioni a rappresentare l’atto democratico per eccellenza. Bisogna ricordarlo, senza per questo necessariamente invocare un voto anticipato che comunque si sta profilando come quasi ineludibile per il non-governo di Conte e dei suoi compari.

Ordigno bellico nel cantiere di via Nizza: traffico bloccato

Una bomba aerea inesplosa della seconda guerra mondiale  è stata trovata durante i lavori in un cantiere stradale nel tratto di via Nizza compreso tra via Valperga Caluso e corso Raffaello.

Metropolitana e traffico bloccati, disagi per la circolazione stradale nella giornata di sciopero dei trasporti. Sul posto la polizia stradale e i vigili urbani. son già al lavoro gli artificieri dell’esercito.

 

(foto: il Torinese)

Oltre 30 cani rinchiusi in locali fatiscenti tra escrementi e rifiuti

I Carabinieri sequestrano struttura abusiva.

A Mathi, nel torinese, i carabinieri della locale Stazione, in collaborazione con i colleghi del Nas di Torino e i carabinieri forestali di Ala di Stura, in località Fornace, hanno rinvenuto e sequestrato in un terreno privato un vero e proprio canile, con tanto di box e laboratori di toelettatura, completamente abusivo. Denunciato in stato di libertà il proprietario, un imprenditore agricolo 51 enne di Villanova Canavese.
L’attività dei militari dell’Arma è scaturita grazie alla collaborazione di alcuni cittadini che hanno segnalato al 112 un continuo abbaiare, nonché un odore nauseante, provenire da uno stabile nei pressi del cimitero. Sono così stati disposti appositi servizi di osservazione, che hanno consentito di documentare come all’interno di una vasta area di circa 20.000 mq vi erano numerosi box in cui venivano rinchiusi gli animali. All’esterno era stata invece realizzata una discarica a cielo aperto di rifiuti derivati da lavori edili. Dopo il blitz di questa mattina, si è scoperto che lo stabile fungeva sia da canile che da pensione per cani. Sebbene in buone condizioni di salute, i 32 cani vivevano in un ambiente umido e maleodorante, anche fino a 2 cani per box, tra escrementi e rifiuti, con la totale assenza dei minimi requisiti igienico sanitari. In un’altra stanza i carabinieri hanno scovato un laboratorio per la toelettatura, con i residui della pulizia dei cani ammassati ovunque e che emettevano un odore insopportabile.
L’intera area, del valore di euro 150.000, è stata sottoposta a sequestro, anche in attesa di accertare eventuali irregolarità edili. I cani sono stati affidati temporaneamente in custodia allo stesso imprenditore fin quando, grazie alla lettura del microchip, verranno identificati i legittimi proprietari.

Stranieri a Torino? Penalizzati o discriminati

Dal Rapporto 2018 dell’Osservatorio interistituzionale sugli stranieri in provincia di Torino, elaborato da Prefettura e Comune risulta che gli stranieri continuano ad essere penalizzati o discriminati per provenienza, appartenenza religiosa, accesso ai servizi e beni fondamentali del welfare, come la casa e l’istruzione. A confronto con il 2017, lo Sportello del Comune di Torino ha registrato un aumento di accessi di persone in possesso di una protezione, ma in cerca di accoglienza, formazione e lavoro, aspetto che dimostra  condizioni di fragilità, nonostante l’ottenimento di una protezione legale. Una particolare attenzione è rivolta ai minori stranieri:  nell’anno scolastico 2018/2019 sono stati il 13,06% degli studenti in Piemonte. Di questi il 40% è iscritto agli istituti tecnici, il 32% a licei, con un alto rischio di dispersione scolastica. Confrontandoli con i coetanei italiani, i minori stranieri con disabilità sono penalizzati, tanto che per loro è più complesso e meno precoce l’iter diagnostico.

Clandestini segregati e videosorvegliati, al freddo e nel degrado per 5 euro ogni 15 ore

Senza riscaldamento ed alloggiati nel più totale degrado nonché sprovvisti di servizi igienici

 

“5 euro per 15 ore lavorative, per un salario pari 0,30 cent all’ora”, già da solo questo elemento poteva bastare alla Guardia di Finanza di Torino per sequestrare due grossi laboratori di Agliè e Cuceglio nel torinese, ma quando questa mattina sono entrati in un deposito clandestino a due passi dal centro di Montalenghe (TO), i Finanzieri hanno trovato una cornice ben più degradante.

Proprio qui infatti, sotto casa dei genitori dei due imprenditori cinesi coinvolti, tra lettini per riposare ed una cucina improvvisata erano installate le macchine per cucire, e “montagne” di pellami erano pronte per confezionare prodotti destinati ad importanti marchi automobilistici internazionali.

Cinesi, ma anche italiani e rumeni, una trentina di operai sottoposti, da parte dei due imprenditori – la ventottenne W.M., sposata con un imprenditore italiano di origini calabresi, e W.Q di ventisei anni – a condizioni di sfruttamento nel più totale degrado, approfittando del loro stato di bisogno.

Nei confronti dei dipendenti le retribuzioni erano infinitamente inferiori a quelle spettanti dai contratti collettivi; sul punto basti pensare che qualsiasi altro “operaio specializzato”, in relazione alla mole di lavoro prodotto giornalmente, circa 2/3.000 pezzi, avrebbe percepito tra i 2.500/3.000 euro mensili se pagati a cottimo, mentre la reale retribuzione – corrisposta peraltro in nero – era in molti casi di 150 euro al mese.

I titolari delle aziende coinvolte, seppur giovani, erano in grado di sfruttare il lavoro dei loro dipendenti, molti dei quali loro connazionali, violando le più basilari norme sull’orario di lavoro, sul riposo settimanale, pressoché sconosciuto, nonché sulle ferie. Carenti, come accertato dai Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, anche le norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro. Gli operai, oltre a subire condizioni lavorative vicine alla schiavitù, erano continuamente monitorati a distanza attraverso un sistema di videosorveglianza che carpiva ogni “distrazione” dell’operaio, mentre l’impianto di riscaldamento era inesistente.

Anche per questo nei prossimi giorni la posizione dei due imprenditori coinvolti nell’operazione di quest’oggi, potrebbe aggravarsi fino ad ipotizzare l’accusa di “riduzione in schiavitù”, reato che prevede una pena sino a 20 anni di carcere.

I lavoratori venivano infatti alloggiati in giacigli attigui alle postazioni di lavoro con lettini, fornelletti elettrici o a gas, bagno in comune, tra l’altro in alcuni casi non funzionante, tanto che i lavoratori espletavano i loro bisogni in comuni buste di plastica.

Questo era l’ambiente domestico, e solo la luce artificiale dei neon poteva illuminare sia l’ambiente di lavoro sia i giacigli, in quanto la luce naturale era oscurata da appositi pannelli che impedivano la visuale all’interno ed all’esterno dei locali, anche per impedire ad occhi indiscreti di notare le condizioni e gli orari di lavoro all’interno degli opifici. La luce del sole non era quindi consentita, si iniziava a lavorare alle 9 del mattino, e si terminava dopo le 24.00 senza soluzione di continuità, al massimo un pasto frugale consumato in mezzo a scatoloni e macchinari.

Tutto questo è accaduto a due passi a Torino tra le campagne di Agliè, località nota per ben più piacevoli circostanze in quanto “teatro”, anni fa, della fiction “Elisa di Rivombrosa”, nella quale si narrava di una servitù che veniva sfruttata da una nobile famiglia di proprietari terrieri: forse proprio la trama di questa “soap opera” ha dato spunto ai due imprenditori sul modo di sfruttare i propri dipendenti, al punto da far diventare questa porzione del canavese palcoscenico di questi fatti ben più reali ed allarmanti, che hanno messo alla prova i limiti umani di uomini e donne all’interno delle nobili colline canavesane.

Ora gli stabilimenti sono stati sigillati ed i dipendenti identificati nel corso dell’operazione non saranno più sfruttati per pochi euro, mentre continuano le indagini dei Baschi Verdi Torinesi per meglio delineare le responsabilità dei soggetti coinvolti nella vicenda.

I due imprenditori dovranno rispondere alla Procura della Repubblica di Torino di reati quali lo sfruttamento del lavoro ed il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Sciopero dei mezzi pubblici venerdì 22 novembre

GTT INFORMA

Venerdì 22 novembre 2019 è previsto uno sciopero aziendale di 24 ore del settore trasporto pubblico locale. Lo sciopero si riferisce a due differenti proclamazioni di sciopero, ciascuna della durata di 24 ore, indette dalle organizzazioni territoriali Ugl Autoferrotranvieri e da USB – Lavoro Privato su temi correlati al Piano Industriale ed altre tematiche aziendali di GTT.

IL SERVIZIO SARÀ GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio URBANO e SUBURBANO, METROPOLITANA e Centri di Servizi al Cliente: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00 (*)
  • Autolinee Extraurbane, linee urbane di Ivrea e Servizio Ferroviario (sfm1 – Canavesana e sfmA – Torino – aeroporto – Ceres): da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Per maggiori dettagli sulle motivazioni dello sciopero, clicca qui

< Per consultare le percentuali di adesione degli scioperi precedenti, clicca qui

(*) Sono escluse dallo sciopero le seguenti linee GTT gestite da vettori privati: 20, 21, 22, 24, 25, 35, 35 navetta, 36 navetta, navetta, 36 paracca, 38s, 39, 40, 41, 43, 44, 44s, 45, 45b, 45s, 46 navetta, 46 navetta s, 47, 48, 50, 53, 54, 63b, 66, 69, 69s, 70, 73, 76, 77, 78, 79b, 80, 81, 82, 83, 84, 86, 88s, 89b, 89s, 90, 91, 92, 93b, 94, 98, 95, 95b, 96, 97, 98, 99, 102, 2 Urbana Rivalta, 1 Urbana Nichelino, 1 Urbana Orbassano, Urbana 1 Chieri, Urbana 2 Chieri.

 

(foto: il Torinese)

TFF, quindici film in concorso provano a raccontare la precarietà delle vite di oggi

Al via la 37ma edizione del Torino Film Festival

“Prendete posto. Inizia il film”. Ovvero Torino apre le porte al Cinema. Il concerto di inaugurazione questa sera alle 21 al teatro Regio di “Torino Città del Cinema 2020” dispiegato in “Un film lungo un anno”, venti brani sotto la direzione del maestro Alessandro Molinari e ricavati da colonne sonore che hanno contribuito a costruire la storia della nostra settima arte, unite alle immagini dei film prescelti, da “Profondo rosso” di Dario Argento al felliniano “Amarcord”, dai “Compagni” di Monicelli a “Caro diario” di Moretti, dal “Postino” con cui Massimo Troisi si congedò dal suo pubblico a “Profumo di donna” di Dino Risi alla “Finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek.

 

Ma pure l’occasione per dare il via, con una serata d’anticipo (aspettiamo domani per inaugurare i red carpet che come ormai si sa da anni lasciano volentieri il passo alle discussioni e alle normali code ai botteghini, con la seriosa cancellazione delle facce arcinote con relative spese e gli arrivi in pompa magna) alla fitta settimana che sarà occupata dalla 37ma edizione del Torino Film Festival, ancora una volta diretto da Emanuela Martini (l’ultima? o qualcuno avrà qualche ripensamento?), ancora per l’occasione (troppo?) legata alle “notti horror” e ai brividi di contorno, disseminati sotto diversa e più o meno intensa veste in ogni sezione, Cristina Comencini a capitanare la giuria del concorso, una fitta rete di titoli – 44 opere prime e seconde, 45 anteprime mondiali, 28 anteprime internazionali, 64 anteprime italiane -, un budget che può contare su un milione e 900 mila euro.

L’apertura è affidata a Jojo Rabbit firmato da Taika Waititi, interpreti Scarlett Johanson e Sam Rockwell, una satira sferzante e spiazzante del nazismo e dei suoi miti, la storia di un ragazzino di dieci anni nella Vienna del nazismo, capace di inventarsi un amico immaginario, che è Hitler stesso, mentre la mamma nasconde in casa una ragazza ebrea; mentre il film di chiusura è Knives out di Rian Johnson, con Daniel Craig, Jamie Lee Curtis e Christopher Plummer (in uscita sugli schermi il prossimo 5 dicembre con il titolo Cena con delitto), dove un detective indaga sull’apparente suicidio di un ricco scrittore di romanzi gialli, morto quando tutti i suoi congiunti, in odore di plausibile movente, sono riuniti a festeggiare il suo ottantacinquesimo compleanno. Quindici i film del concorso, 18 i paesi partecipanti, produttori e coproduttori: Argentina, Canada, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Qatar, Repubblica Ceca, Russia, Singapore, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Taiwan e Tunisia. Se la musica con le aspirazioni di una giovane musicista è al centro del francese Le choc du futur (la musica si specchia anche nel tedesco Prélude di Sabrina Sarabi, la dedizione assoluta di un giovane pianista, il sogno di vincere una borsa di studio, l’apparizione di una ragazza che scuote la fragilità di David), se l’argentino Fin de siglo offre ad una coppia l’occasione per duplicare il “breve incontro” di vent’anni prima, se le schermaglie prima e la complicità poi legano tra gli argini del Polesine Giuseppe Battiston e Stefano Fresi in Il grande passo di Antonio Padovan, nei dintorni degli incubi ci si ritrova con El hoyo dello spagnolo Galder Gaztelu-Urrutia, dove un uomo un bel mattino si risveglia in una prigione verticale, e con un vecchio vicino di letto, fatta di piani con due prigionieri ciascuno attraverso cui una volta al giorno scende una piattaforma zeppa di cibo: più si è sopra e più ci si abbuffa, mentre più si scende più restano le briciole.

Da tener d’occhio Now is everything, opera prima di Riccardo Spinotti (papà Dante produce e fotografa) e Valentina De Amicis, un giovane fotografo di moda diviso tra la morte del fratello minore e la scomparsa della fidanzata: nel cast Ray Nicholson, figlio di Jack, e Anthony Hopkins; mentre dagli Usa arriva Ms. White light di Paul Shoulberg in cui la giovane Lex sa entrare in empatia con le persone che muoiono, cosa che non le riesce con il resto del mondo che la circonda, dalla Gran Bretagna Tom Cullen (il maggiordomo di Downton Abbey, al suo debutto nella regia) porta Pink Wall, sei anni nella vita di Jenna e Leon, raccontati in sei momenti della loro relazione, e dalla Tunisia ecco la storia drammaticamente forte di una donna che ha il marito in carcere e un amante di cui è follemente innamorata (Le rêve de Noura di Hinde Boujemaa). E ancora altre storie, tra famiglie che si dilaniano, donne in cerca di uno stabile futuro, giovani in cerca di un successo che continua a sfuggire, contrasti, false amicizie, ambizioni e povertà, il vivere e il lasciarsi vivere, tutto a raccontare le nostre esistenze.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, Giuseppe Battiston e Stefano Fresi in “Il grande passo” di Antonio Padovan (in concorso), “Jojo Rabbit” film inaugurale del festival e “Pink Wall”, opera prima di Tom Cullen (in concorso)

La polizia scopre 36 stranieri stipati in un furgone

ARRESTATI DALLA POLIZIA  DUE PASSEUR
Nella notte di martedì, gli agenti della Squadra Mobile di Torino e della Sottosezione
della Polizia Stradale hanno arrestato due cittadini pakistani, di 21 e 20 anni, che
stavano trasportando 36 cittadini stranieri irregolari sul Territorio Nazionale, di
nazionalità pakistana e indiana.
Il furgone sul quale viaggiavano i due arrestati è stato fermato, poco prima delle tre
della notte di martedì, dagli agenti dopo la barriera autostradale di Bruere mentre
era diretto in Francia. Dopo un primo controllo, gli agenti hanno scoperto che nel
vano di carico del veicolo, risultato intestato a una ditta di noleggio, erano stipate 36
persone, tutte in piedi, ammassate in uno spazio ridotto e senza le minime
condizioni di sicurezza. Le destinazioni finali dei 36 cittadini stranieri trasportati sul
Fiat Ducato, con ogni probabilità, sarebbero state la Francia e la Spagna.
Alla luce dei fatti, i due cittadini pakistani, entrambi regolarmente soggiornanti sul
Territorio italiano, sono stati arrestati per ala violazione delle norme in materia di
immigrazione.