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Il Piemonte chiede più autonomia

Ok dal Consiglio regionale del Piemonte (con voto bipartisan) alla delibera della Giunta attraverso la quale la Regione darà il via formalmente alla trattativa già avviata con il Governo per ottenere una maggiore autonomia. Tutto nell’ambito dell’articolo 116 della Costituzione. L’obiettivo è il  accrescere  alcuni poteri su sanità, turismo e beni culturali, infrastrutture, istruzione e formazione, politiche transfrontaliere e previdenza complementare.

Allerta maltempo: il Po in piena allaga i Murazzi

Dopo tanta pioggia il Po in piena ha allagato il lungofiume dei Murazzi. In parte ostruite le arcate del ponte di Piazza Vittorio Veneto a causa di rami e arbusti trascinati dalla corrente impetuosa. Il livello di guardia  dei tre metri di piena è stato superato anche nella Granda a Staffarda, dove è stato chiuso un tratto della regionale 589 Saluzzo-Pinerolo, così come è stata chiusa la provinciale che tra Faule a Pancalieri, sempre per l’esondazione del fiume. Resta chiuso il tunnel del Tenda, tra Cuneo e Ventimiglia passando per la Francia, per  una frana sulla strada  statale 20 della valle Roya, in territorio francese.

 

(foto archivio – il Torinese)

Caos piazza Baldissera, discussione in Sala Rossa

Il traffico insostenibile in piazza Baldissera è stato al centro dell’attenzione del Consiglio comunale. Per iniziativa del consigliere Fabrizio Ricca (Lega Nord), è intervenuta ieri in Sala Rossa l’assessora ai Trasporti Maria Lapietra per fornire comunicazioni sulla situazione. L’assessora ha detto che sono previsti interventi a breve e a lungo termine. “A breve termine, sono stati modificati i tempi del semaforo verde nei corsi Principe Oddone e Vigevano, con un lieve miglioramento dello scorrimento del traffico (al di là dell’esodo per l’ultimo ponte) ed è stato deviato il percorso del 52”. Saranno anche realizzate – all’imbocco della rotatoria – corsie preferenziali per i mezzi pubblici e di soccorso e sarà posta una segnaletica a monte della rotatoria per segnalare le possibili code. Se gli interventi non dovessero bastare, potranno essere rifasati i semafori per creare delle “onde verdi” e potrà essere limitato l’afflusso da corso Mortara e via Cecchi, obbligando la svolta a destra per i veicoli privati. A lungo termine, se questi interventi non dovessero essere ancora sufficienti, ha aggiunto l’assessora “è prevista la chiusura del tratto di corso Venezia tra piazza Baldissera e via Breglio, finché il cantiere in corso Grosseto non sarà terminato. Lapietra ha quindi voluto precisare che non c’erano risorse stanziate per risolvere il nodo di piazza Baldissera, che poi sarebbero state destinate ad altri interventi. Infine, l’assessora ha affermato che si sarebbero dovuti sistemare i nodi di piazza Baldissera e Breglio prima di fare un’“autostrada urbana”.

IL DIBATTITO

Fabrizio Ricca (Lega Nord): Giusto creare una corsia preferenziale, ma così ci saranno solo più due corsie per il resto del traffico… Chiudere la via poi non mi sembra il modo giusto per risolvere il problema del traffico: si rischia così di congestionare altre zone della città!

Silvio Magliano (Moderati): Il vero tema è questo: o diciamo che bisogna ridurre le auto, oppure ci attiviamo per ottenere dal Ministero dei Trasporti i 30 milioni necessari per realizzare il sottopasso, utilizzando la canna del tunnel ferroviario già esistente. Si tratta di una questione di visioni differenti: una tesa a non fare usare ai cittadini quel nodo stradale, l’altra tesa a realizzare il tunnel tra i corsi Vigevano e Mortara. Io penso che quest’ultima rappresenti la soluzione migliore.

Stefano Lo Russo (PD): La sistemazione superficiale del Passante Ferroviario aveva un disegno complessivo che andrebbe attuato, invece oggi qualcuno decide arbitrariamente di non realizzare il previsto sottopasso con la motivazione che attirerebbe traffico. Evidentemente vengono usati due pesi e due misure sul tunnel ferroviario del Tav e su quello di piazza Baldissera. La realtà è che quello della maggioranza è un approccio puramente ideologico: l’assessora teorizza che le code hanno un valore educativo, disincentivando all’uso dell’auto. L’Amministrazione chieda al Governo, con il quale dovrebbe avere un filo diretto, i fondi necessari per realizzare il sottopasso tra corso Vigevano e corso Mortara, originariamente previsto.

Roberto Malanca (M5S): La situazione di piazza Baldissera è dovuta anche al cantiere di corso Grosseto. Non dimentichiamo poi i continui ingorghi in corso Orbassano, in via Cigna, nel sottopasso di Porta Palazzo… Il nodo di piazza Baldissera si trova a smaltire un flusso di traffico superiore a quello per il quale è stato progettato. Per realizzare il tunnel occorrerebbero anni: la soluzione migliore è quella prospettata dall’assessora, basata su provvedimenti immediati e applicati gradualmente. Il problema è l’eccessivo traffico privato. Convogliare il traffico dalla zona nord verso corso Regina, con un tunnel per il quale non ci sono tempo né risorse, sarebbe inutile e dannoso per zone verdi come la Pellerina.

Francesco Tresso (Lista civica per Torino): Finora abbiamo visto interventi che in realtà sono soltanto dei palliativi per risolvere i problemi del traffico in piazza Baldissera. Ma – com’è sotto gli occhi di tutti – c’è un problema di flussi automobilistici, di fatto, ingestibili. Occorrerebbe ammettere il problema, assessora Lapietra, e poi dare una prospettiva attraverso una pianificazione, per risolvere le criticità di piazza Baldissera. Siamo consapevoli che servirebbero mesi di tempo per stilare un programma efficace, ma l’assessora manca di concretezza. L’attuale assessorato dovrebbe saper gestire quanto ereditato dalle precedenti amministrazioni, come l’asse Nord-Sud del passante ferroviario.

Al termine del dibattito, l’assessora Lapietra ha domandato come mai nessuno in passato abbia voluto rivedere il progetto di corso Grosseto o abbia chiesto i fondi all’allora ministro Delrio per il sottopasso di piazza Baldissera e la rotatoria di via Breglio, come aveva prescritto il Cipe. “Non c’è stata alcuna visione politica nelle ultime Giunte – ha affermato – e la struttura del trasporto pubblico è rimasta ferma agli anni Ottanta, accumulando però 75 milioni di euro di debiti”. In conclusione, Lapietra ha affermato che bisognerà prendere decisioni molte serie quando sarà terminato il cantiere di corso Grosseto, per rivedere l’intera zona, valutando anche la scelta drastica di chiudere alcuni bracci di immissione su piazza Baldissera.

Imprese e sindacati in piazza per dire sì alla Tav

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È’ ufficiale: anche le associazioni delle imprese e i sindacati  saranno in piazza sabato 10 novembre a Torino per dire con forza sì alla Tav. Ciascuna associazione deciderà “con proprie  modalità d’invitare gli associati alla manifestazione della società civile a favore della Tav”. Sarà una partecipazione -dicono i promotori- senza etichette, senza bandiere, senza simboli. Inoltre, nelle prossime settimane le organizzazioni d’impresa organizzeranno proprio  a Torino i Consigli generali nazionali su infrastrutture e Torino-Lione. “Noi non siamo contro qualcuno, ma contro una politica che non dà futuro alle imprese, al lavoro e ai nostri figli“.

La sindaca: “La scelta sulla Tav non calerà dall’alto”

La sindaca Appendino parla di Tav alla conferenza stampa di Cioccolatò: “Il governo sta  facendo l’analisi costi benefici e una volta chiusa ci sarà un confronto col territorio. Il ministro Toninelli – queste le parole della prima cittadina riportate dall’Ansa –  mi ha assicurato che, ultimata l’analisi, non ci sarà una scelta calata dall’alto ma un confronto col territorio che, legittimamente, sta facendo sentire la sua voce. Il mio appello è per fare in fretta: nel rispetto degli interlocutori serve una decisione. La posizione dell’amministrazione comunale di Torino, come quella dei 5 Stelle e la mia personale, è nota. Ci sono però persone che stanno legittimamente esprimendo un dissenso e un sindaco ha il dovere di ascoltare2”.

La cultura spopola ai Musei Reali e alle Ogr

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Sono stati 21.344 i visitatori che hanno affollato i Musei Reali di Torino in occasione del ponte di Ognissanti, in un lungo weekend fitto di appuntamenti, aperture straordinarie e eventi e laboratori per le famiglie. Le prime code, velocemente smaltite, si sono formate fin da giovedì mattina, e nelle giornate di venerdì e sabato in moltissimi hanno approfittato delle visite guidate gratuite alla Cappella della Sindone, recentemente riaperta al pubblico. Per tutta la durata del ponte e in particolare in occasione dell’apertura straordinaria per la Notte delle Arti Contemporanee, il pubblico non ha resistito al richiamo dei personaggi più celebri dei mondi di Testa presenti all’interno dell’esposizione nelle Sale Chiablese Tutti gli “ismi” di Armando Testa(fino al 24 febbraio 2019): dall’ “uomo moderno”, al logo senza tempo Punt e Mes, dall’ippopotamo Pippo ai divertenti caroselli abitati da Carmencita e Caballero e gli sferici extraterrestri del pianeta Papalla.  Grande successo di pubblico, nelle giornate di venerdì e sabato, per le visite alle stanze della Regina Elena e le Cucine Reali condotte dagli Amici di Palazzo Reale, che proseguono ogni fine settimana fine a fine novembre. Il 4 novembre inoltre, giornata di apertura gratuita dei Musei Reali, è stata straordinariamente accessibile al pubblico anche la Biblioteca Reale, che attualmente ospita la mostra Il testamento del Capitano. I giovani e la Grande Guerra tra illusioni e realtà. All’interno dell’esposizione, documenti e testimonianze dalle raccolte della Biblioteca Reale e da collezioni private illustrano dalla seconda metà dell’Ottocento al primo conflitto bellico il contesto sociale di generazioni che furono testimoni di eventi epocali. 

Sono stati invece 16.870, tra stampa, addetti ai lavori e pubblico generico, gli ingressi complessivi registrati da OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino durante le giornate della Contemporary Art Week dall’1 al 4 novembre 2018. L’interesse del pubblico si è concentrato in particolar modo sulla mostra L’Atteso di Mike Nelson, a cura di Samuele Piazza. La prima personale dell’artista inglese in un’istituzione italiana allestita all’interno del Binario 1 delle Officine Grandi Riparazioni sarà visibile al pubblico fino al 3 febbraio 2019 (giovedì, sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00; venerdì dalle 11.00 alle 20.00). Anche per le altre attività ospitate all’intero di OGR durante la Contemporary Art Week si è riscontrata una grande partecipazione. Tra queste nel Duomo e nel Binario 2, Artissima Sound, la nuova sezione della fiera torinese realizzata in collaborazione con le OGR e co-curata da Nicola Ricciardi, Direttore Artistico delle Officine Grandi Riparazioni di Torino e da Yann Chateigné Tytelman, curatore e critico d’arte. Club to Club invece, ha portato nella Sala Fucine delle OGR le serate speciali del Festival e in particolare, giovedì 1 novembre, ha festeggiato il suo 18° compleanno e i 25 anni di Artissima. Moltissimi anche i visitatori più piccoli che si sono immersi nel Future Park, il primo spazio permanente in Europa pensato per i più giovani dal collettivo teamLab Kids per OGR. Future Park, al Binario 3, è un ambiente digitale interattivo che avvicina al processo creativo. Lo spazio è visitabile il giovedì e venerdì dalle 15.00 alle 19.00, il sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00.

Prosegue il maltempo con possibili frane e allagamenti

E’  allerta  arancione per le valli Susa, Chisone, Pellice e la Valle Po nel Cuneese, mentre per il restante territorio piemontese il livello è giallo, lunedì per le piogge in alcuni casi consistenti, diffuse sui monti delle province di Torino e di Cuneo. Il Po è in piena, ma sotto il livello di guardia e la quota neve è a 2400 metri. L’allerta è estesa nelle pianure piemontesi per il transito delle piene nei corsi d’acqua principali. Secondo l’Arpa – Agenzia regionale per la protezione ambientale – sono possibili frane ed esondazioni al passaggio delle piene.

Cosa ci insegna la “marcia dei 40 mila”

Una volta nei cortei si gridava “Su, su, le lotte vanno su, governi cattivi non ne vogliamo più”.  In realtà l’aggettivo era più colorito ed abbastanza irripetibile. Saremmo volgari nel rivelarlo
Ma diciamocelo fino in fondo, mai e poi mai avremmo immaginato di assistere alla modifica di un altrettanto famoso slogan: “Padroni e operai uniti nella lotta”. Uniti nel chiedere il lavoro.  Altro che reddito di cittadinanza. Il lavoro è dignità. È esserci e dare un futuro ai propri figli. Non assistenza, con questa sub-cultura neoborbonica incline a offrire elemosina al popolo. Pensandoci bene e meglio qualcosa di simile era già avvenuto nell’ottobre 1980, la marcia dei 40mila alla Fiat.  Dirigenti e quadri intermedi esasperati dal blocco dei cancelli chiedevano e rivendicavano di poter tornare a lavorare. Era la prima volta che, manifestando,  altri si appropriavano degli strumenti classici della sinistra e del sindacato. Sono similitudini, non ricorsi storici. A quei tempi tra le parti c’era, nonostante il conflitto, reciproca dignità con al centro il lavoro.  Attualmente non ravviso questa dignità e questo porre al centro il lavoro, e anche le parti del conflitto sono cambiate. Industriali e operai in contrasto con chi non vuole e basta. Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti imbarazzato ricorda che la Lega è sempre stata  e sarà sempre a favore delle infrastrutture. Ma come? Come la mettiamo con il rapporto costi-benefici? Un modo di prendere tempo per far ragionare i pentastellati? Pentastellati che con Toninelli, Di Maio ed Appendino appaiono determinati nel non voler ragionare. E l’incredibile sta avvenendo: il PD rompe l’isolamento. Bye bye alla Cgil locale e gruppettara e avanti tutta per mandare a casa i pentastellati.  La nuova frontiera del sì Tav riguarda tutta l’ Italia. O almeno riguarda il Nord produttivo. Eccolo l’imbarazzo Leghista. Anche gli imprenditori della Brianza come le imprese del miracolo Veneto chiedono: che combinate?
Noi produciamo per esportare all’Est come all’Ovest. Sergio Chiamparino sornione e deciso continua nel dire: visto? Chi sta con gli inaffidabili diventa inaffidabile. Sullo sfondo le elezioni regionali, con prorompenti proposte. Il governo è contrario alla Tav? Non importa. Ci penserà la Regione Piemonte.  E per non avere sorprese bisogna avere un governo regionale che vuole la Tav. Chiampa ha il suo rilancio politico e dunque elettorale. Sicuramente ha sette vite politiche. Ma questi industriali sono proprio arrabbiati, sono arrabbiati in Piemonte come in Lombardia e in Veneto.  Non si aspettavano un simile  affronto da parte dell’Appendino, una di loro. Non faranno lo stesso errore che hanno fatto in passato: non l appoggeranno più.  Del resto i pentastellati alle elezioni regionali sono sempre stati fuori gioco. Non i leghisti che hanno il vento a favore, ma non devono esagerare. Il Piemonte ci tiene proprio alla Tav.  Ne va della sua sopravvivenza. La similitudine ritorna agli anni ’80. La marcia dei 40mila fu la svolta che portò all’ accordo tra sindacato e Fiat. Il prezzo pagato furono 24 mila in cassa integrazione, ma nessuno fu licenziato. I vertici sindacali nazionali capirono ciò che quelli locali non avevano capito. Salvare il salvabile era possibile mollando ciò che si poteva mollare. E forse queste manifestazioni contro i pentastellati saranno un punto di svolta positivo per la nostra regione e per il Paese. Chissà.
Patrizio Tosetto

Minacce di morte alla sindaca Appendino

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E’ la stessa prima cittadina di Torino, Chiara Appendino, a darne notizia su Facebook: “Questa è la lettera anonima che ho ricevuto questa mattina e per la quale ho appena sporto querela. Magari si tratta semplicemente di uno scherzo di cattivo gusto ma una cosa è certa: continuerò a svolgere con serenità il ruolo per il quale sono stata eletta”. Nella missiva anonima, come si legge nella foto tratta dalla pagina social della sindaca, sono scritte minacce nei confronti di Appendino e della sua famiglia.

#TorinoDiceBasta. In piazza i “sì tav” – “no decrescita”

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All’insegna dello slogan “#TorinoDiceBasta”, questa mattina si è formato un presidio di alcune centinaia di persone in piazza Castello. Una manifestazione spontanea, contro quello che viene definito “l’immobilismo e la decrescita voluti dall’amministrazione del Movimento 5 Stelle e della sindaca Appendino”. Una prova generale della marcia alla quale hanno dato adesione  42mila persone su Change.org, a sostegno della petizione sì Tav promossa dall’ex sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino, che si terrà  sabato 10 novembre, ancora in piazza Castello, con il supporto di  Sì Torino va avanti, un gruppo Facebook con più di 25mila iscrizioni promosso da quattro donne manager torinesi.

 

(foto RC- il Torinese)