PRIMA PAGINA- Pagina 586

Ragazzino quindicenne morto vicino alla ferrovia

/

E’ di origini straniere, di 15 anni, ed  è stato trovato senza vita vicino ai binari della stazione ferroviaria di Centallo, nel Cuneese, con segni evidenti di un trauma alla testa. La polizia ferroviaria sta indagando. Il conducente del treno regionale 22964 Limone-Fossano,si è accorto del cadavere e ha dato l’allarme. La linea Torino-Cuneo ha subìto l’interruzione del  traffico ferroviario per due ore, dalle 8.20 alle 10.20, per l’effettuazione dei rilievi.

Ritrovati i migranti dispersi tra Italia e Francia

Squadre di vigili del fuoco e operatori del soccorso alpino hanno ritrovato i migranti che, provando ad attraversare a piedi il confine fra l’Italia e la Francia nei pressi del Monginevro, hanno dovuto fare i conti con  il territorio impervio, la nebbia e le basse temperature e ieri si erano persi. Avevano chiamato dalla zona di Claviere, ma a causa del maltempo l’elisoccorso non poteva alzarsi in volo. Verso la mezzanotte i soccorritori li hanno raggiunti e messi in salvo.

 

(foto archivio)

Il messaggio dei cittadini alla sindaca e alla politica

di Ibis

Trenta mila, forse ancora di più, dopo i 100 mila sì sul Web: il sì Tav risponde ad anni di manifestazioni No Tav scendendo in piazza Castello, in massa e facendo balenare una maggioranza favorevole all’opera a Torino e in Piemonte. Ma da Roma Di Maio risponde ancora una volta che l’opera è in discussione, mentre la Lega dice il contrario. La manifestazione di Torino è, come spesso sono le cose che capitano a Torino, un punto di svolta nazionale: o i 5 stelle si snaturano e con una giravolta si adeguano o la Lega deve trarne le conclusioni a pena di pagare anche lei, dopo i chiari segnali dai sondaggi sul calo del consenso ai grillini, un prezzo politico troppo alto. Torino si ribella , se trenta mila scendono in piazza vuole dire che il governo della città è già minoranza perché la contestazione non si è limitata al Tav, ma ha accusato tutta la politica comunale di essere insufficiente e rinunciataria. E’ molto probabile che la sindaca Appendino non si dimetterà, ma è sicuro che il colpo ricevuto è da kappaò. Un messaggio anche per le prossime elezioni europee che 5 Stelle e Lega pensavano di vincere in carrozza. Certo dipende anche dagli avversari, da Forza Italia al Pd, che devono offrire una alternativa credibile e proposte politiche per la crescita e non per far crescere l’assistenzialismo e il debito. In piazza Castello è stato come se ci fossa tutta l’Italia che lavora e produce. Ora si attendono le altre mosse di questa Italia del Sì, probabile la richiesta di un referendum, in Piemonte, sul Tav: sarebbe la prossima mobilitazione delle 7 “madamin” che hanno messo in crisi forse non solo la politica locale ma anche quella nazionale.

(foto R. Chiaravalloti – il Torinese)

 

Appendino tenta di ricucire: “dalla piazza proposte condivisibili”

Chissà che cosa non farebbe la sindaca per poter tornare indietro e bloccare i suoi consiglieri scalmanati che hanno proposto l’odg contro la tav. Oltretutto un documento senza alcun valore, se non quello di scatenare (garbatamente) la città contro le politiche infelicemente decrescenti dei pentastellati. Dopo il successo della manifestazione di piazza Castello, Appendino cerca di recuperare e scrive sul suo blog: “in piazza Castello – al netto delle diverse sensibilità politiche – sono state sollevate delle critiche, che accolgo, ma c’erano anche molte energie positive. Sono stati proposti alcuni punti per il futuro della Città che sono in buona parte condivisibili, anche perché rispecchiano ciò che come Amministrazione abbiamo fatto fino ad oggi e ancora intendiamo fare nei due anni e mezzo di mandato che abbiamo davanti a noi. Sono pronta a discuterne già dalla settimana prossima”. Aggiunge la sindaca: “Abbiamo sempre ascoltato tutti e continueremo a farlo e l’ascolto è proprio una delle cifre che da subito ho voluto caratterizzasse questa Amministrazione, convinta che le divisioni di questo periodo storico nascano proprio da territori e comunità che per anni hanno provato a dialogare con Istituzioni divenute sorde”.

Marea Sì-Tav, “tutto esaurito” in piazza Castello

L’appuntamento era per le 11, ma già alle 10,30 piazza Castello era piena di manifestanti che hanno sfidato la pioggia per dire Sì-alla tav e allo sviluppo di Torino, in polemica con la maggioranza della sindaca Chiara Appendino che la scorsa settimana ha approvato in Consiglio comunale un ordine del giorno che dichiara Torino “città no-tav”. Per la prima volta in piazza anche la borghesia torinese, spinta dall’appello delle categorie produttive – industriali, artigiani, commercianti, avvocati, commercialisti- presenti anche loro insieme a sindacati e scuole. La miccia è partita dalla petizione online a favore della Torino-Lione e da sette signore torinesi che hanno creato una pagina Facebook contro il declino torinese e la decrescita infelice. Un messaggio ai cinque stelle neanche troppo velato. In piazza nessuna bandiera di partito, ma i partiti (tranne Rifondazione e pochi altri) ci sono tutti. Da oggi per la sindaca  molto cambierà nei rapporti con i torinesi.

(Foto R. Chiaravalloti – C. Ventimiglia / il Torinese)

8 dicembre, sfilata dell’Immacolata per i No-Tav

Una contromanifestazione per dire no anche ai “ vari governi degli ultimi 30 anni che non hanno permesso un confronto tecnico che, privo di pregiudizi e interessi di sorta, potesse confrontarsi sui dati” della Torino-Lione è annunciata per l’8 dicembre dai no-tav. I promotori si oppongono a “partiti, sindacati e lobby industriali e di categoria, che con l’appoggio sfrontato e interessato di tutti i maggiori media, hanno deciso di attaccare il movimento No Tav negando le nostre ragioni “. E così scenderanno in piazza contro i Si-tav mobilitatisi per il 10 novembre.
(Foto: il Torinese)

Appendino: “Non mi sento isolata. Ora il confronto”

/

La sindaca Chiara Appendino, interpellata dai giornalisti a margine del Millennials Ambassadors Forum, a proposito della manifestazione di piazza dei Sì – Tav dice di non sentirsi “assolutamente isolata. Io sto continuando a lavorare per il bene della città, come penso anche chi andrà in piazza sabato”. La sindaca ritiene che “da un  momento di tensione si possa creare una nuova forma di rapporto”. Se  l’intenzione del movimento favorevole alla Torino-Lione  è costruttiva e se verrà proposto un manifesto, afferma la prima cittadina: “sono pronta ad accoglierlo con interesse e a confrontarmi”.

Stop alla pioggia, rientra l’allerta e (forse) torna il sole

In Piemonte sono finite  dalla mezzanotte le copiose piogge che hanno caratterizzato gli ultimi giorni. La Protezione civile regionale  segnala di non avere  ricevuto particolari segnalazioni. Sono stati attivi 31Centri operativi comunali nel Torinese, 4 nel Vco, 2 nel Cuneese, 2 nel Novarese, con due sale operative provinciali aperte a Biella e Torino e Vercelli in reperibilità. I corsi d’acqua si sono mantenuti sopra la soglia di guardia ma sotto quella di pericolo, con livelli in calo. In Valle  di Susa i volontari  della Croce rossa sono stati attivati per soccorrere 12 famiglie  isolate nella frazione Gandoglio di Borgone e 3 famiglie nella frazione Costa. Resta per ora alto il livello dei laghi d’Orta e maggiore.E forse tra venerdì e sabato torna il sole.

Popolo sì-tav a raccolta ma di fronte alla Regione

/

Come da programma si terrà in piazza Castello, ma di fronte al Palazzo della Regione, e non nella zona davanti alla prefettura (occupata dal “cantiere” dei mercatini di Natale)   la manifestazione sì -Tav di sabato 10 novembre. Così ha deciso il comitato di sicurezza. Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti del governo Berlusconi, promotore della petizione online a favore della Torino-Lione annuncia all’Ansa che ad oggi ha superato le 57mila adesioni e commenta: “Fermare la Tav sarebbe un atto grave e contro l’interesse dell’Italia, che dal 1999 ad oggi ha perso 20 punti di PIL rispetto alla media europea”.

 

(foto: il Torinese)

Il Piemonte chiede più autonomia

Ok dal Consiglio regionale del Piemonte (con voto bipartisan) alla delibera della Giunta attraverso la quale la Regione darà il via formalmente alla trattativa già avviata con il Governo per ottenere una maggiore autonomia. Tutto nell’ambito dell’articolo 116 della Costituzione. L’obiettivo è il  accrescere  alcuni poteri su sanità, turismo e beni culturali, infrastrutture, istruzione e formazione, politiche transfrontaliere e previdenza complementare.