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Nel 2020 inizia il percorso del sistema ciclistico piemontese

Costruire insieme il sistema ciclistico piemontese per renderlo rispondente alle esigenze del territorio e fare della bici un mezzo di trasporto quotidiano è l’obiettivo del Programma della Mobilità ciclabile della Regione Piemonte, presentato nei giorni scorsi a Torino alla presenza delgli assessori ai Trasporti, Marco Gabusi, e al Turismo, Vittoria Poggio, del console d’Olanda, Johan Verboom, ed esperti italiani e olandesi di ciclomobilità.

“Un percorso – ha dichiarato Gabusi – non scontato, che va al di là della semplice costruzione di una singola pista ciclabile, ma che parte dall’analisi delle esigenze dei territori. La fase di studio terminerà a fine 2020, e solo dopo potremo sviluppare un progetto di ciclabilità che collochi le infrastrutture nel modo migliore e dimensionate nella giusta maniera. Abbiamo deciso di avviare un piano di medio periodo che mette al centro la bici, non solo come sport e passione, ma come vero e proprio mezzo di trasporto. Anzi come il miglior mezzo di trasporto in città e nei centri urbani. Ci vorrà un po’ di tempo per vedere la piena applicazione del programma, poiché è necessario creare o implementare l’infrastruttura, in modo che diventi efficiente e preveda un sistema di passaggio nei punti cardine delle città. Parallelamente bisogna lavorare sulla sensibilizzazione degli enti locali, che devono incentivare l’uso della bicicletta, non solo come mezzo sostenibile, ma come mezzo rapido per gli spostamenti. Il percorso del piano inizia nel 2020 e sarà partecipato e calato sul territorio”.

Per la progettazione e realizzazione del Programma è stato scelto un partner olandese, che potesse portare un contributo importante perché, come ha rilevato Gabusi, “è dagli anni Ottanta che hanno lavorato a 360° sulle opportunità dell’utilizzo prioritario della bici, fino a renderle numericamente superiori alle macchine in città. Partendo proprio da quella che è considerata la migliore esperienza disponibile in Europa è stato costituito un gruppo di lavoro italo-olandese, che siamo certi, porterà risultati consistenti”.

Anche l’assessore regionale al Turismo, Vittoria Poggio, si è soffermata sull’importanza della ciclabilità: “Promuovere l’uso della bicicletta e mettere a sistema ambiente e turismo è un ottimo esempio per fare marketing territoriale e valorizzare il Piemonte”.

Cirio provoca il Governo: “La Asti-Cuneo ce la facciamo da soli”

La Conferenza stampa di fine anno della Giunta regionale

Il governatore Alberto Cirio di fronte alla storia infinita che continua a bloccare il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo, ha detto nella conferenza stampa di fine anno della Regione che “Il Piemonte merita rispetto, non possiamo restare bloccati: siamo pronti a farci da soli l’autostrada”. “Ogni anno i piemontesi pagano allo Stato 10 miliardi in più di quello che ricevono – ha aggiunto – e possiamo pensare di tenere le risorse necessarie a realizzarla. Questa terra ha dato tanto all’Italia e ora ha bisogno che le sue esigenze principali siano  rispettate”. Cirio chiede al governo di sbloccare l’infrastruttura entro gennaio.

In altra parte del giornale ulteriori contenuti della conferenza di fine anno.

 

(Foto grande: Dierre Press)

 

Torino festeggia Capodanno con la Magia del Cinema

Dopo la festa da Guinness World Record 2018/19, Torino Masters of Magic incanterà il pubblico con uno spettacolo, in piazza Castello, che consacrerà la nascita di un 2020 dedicato al grande cinema: ‘Capodanno 2020: la Magia del Cinema’.

Si tratta di un progetto della Città di Torino realizzato da Masters of Magic, main sponsor UniCredit e Mastercard, partner Iren, sponsor CNH, media partner RDS e DiscoRadio. Il Direttore artistico e conduttore della serata – realizzata con la regia di Alessandro Marrazzo – è Walter Rolfo.

Sarà una lunga serata di magia e cinema in cui, allo scoccare della mezzanotte, ‘Torino Natale Magico’ – che nel mese di dicembre ha animato la città con 150 straordinari spettacoli – e ‘Torino Città del cinema 2020’ – il calendario di eventi programmato per celebrare il ventesimo anniversario dell’apertura del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e la nascita di Film Commission Torino Piemonte -, troveranno il loro punto di contatto e si passeranno il testimone.

Filo conduttore dei festeggiamenti della notte di Capodanno saranno i film che hanno fatto la storia del ‘grande schermo’. Campioni dell’illusionismo provenienti da tutto il mondo, fantasisti, cantanti e prestigiatori racconteranno la settima arte dalle origini a oggi e i generi cinematografici saranno la chiave per introdurre gli artisti. Da Méliès, prestigiatore e padre del cinema, alle grandi illusioni live sul palco, dal film muto allo show di ombre cinesi, dal noto mago Houdini ai grandi escapologi odierni saranno rappresentati nelle performance sul palco di piazza Castello. Alle immagini dei film si alterneranno anche manifesti, foto e spettacoli di lanterna magica provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema, in un crescendo emozionale che lascerà tutti senza fiato.

“La sera di San Silvestro saluteremo l’anno nuovo ancora una volta con un appuntamento speciale, all’insegna della magia. Sarà per Torino una grande festa, un Capodanno da ricordare, a cui tutti i torinesi e i turisti in vacanza nella nostra città sono naturalmente invitati a partecipare – sottolinea la Sindaca Chiara Appendino –. In piazza Castello funamboli e illusionisti diretti da Walter Rolfo coinvolgeranno grandi e piccini in uno show emozionante e benaugurale, aprendo di fatto le porte con giochi di prestigio, musica, sketch e proiezioni a un 2020 in cui, con un calendario fitto di intrattenimenti dedicati alla Settima arte, celebreremo due importanti ventennali, quello del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e quello di Film Commission Torino Piemonte. Per l’ultimo dell’anno altrettanto speciali saranno l’appuntamento con i cittadini più in là con gli anni che intenderanno brindare al coperto, al Palazzetto dello Sport di Parco Ruffini e per quanti non vorranno mancare al tradizionale concerto, la mattina dell’1 gennaio, alle 11, nella Tettoia dei Contadini”.

 

“È un onore straordinario presentare per la seconda volta lo spettacolo che augurerà il buon anno alla città di Torino. Mi emoziona ancora di più sapere che la magia sarà ancora protagonista dei sogni dei torinesi – dichiara Walter Rolfo, Direttore artistico e conduttore del Capodanno in piazza Castello -. Ho girato il mondo e portato i miei spettacoli in più di 60 Paesi. Sono partito a 19 anni da Torino con il sogno di tornare a casa e contribuire a fare della mia città la capitale mondiale dell’arte magica e creare un progetto che possa crescere, affermarsi e avere un impatto importante anche nel lungo periodo, un vero e proprio fil rouge che ammanti di meraviglia la nostra città. Il sogno sta prendendo forma perché abbiamo portato a Torino la ‘Masters of Magic World Convention’ e reso magico il Natale con ‘Torino Natale Magico’, due grandi eventi in grado di dare un importante contributo al turismo e all’intrattenimento torinese. Molte sono le peculiarità che rendono la nostra città famosa nel mondo. Desidero che a queste si possa aggiungere l’arte della magia intesa anche come strategia di pensiero, metodo di insegnamento e formazione manageriale. La magia è un linguaggio capace di comunicare emozioni, stati d’animo e sentimenti, proprio come il cinema. Le due arti sono storicamente connesse e sono certo che uno spettacolo che le unisce assicurerà un Capodanno all’insegna della meraviglia. I successi conseguiti nelle ultime settimane e la grande partecipazione agli eventi natalizi sono la prova che la direzione in cui ci stiamo muovendo è quella giusta. Sarà un Capodanno speciale. Ospiteremo sul palco artisti di fama internazionale tra cui anche tre campioni mondiali. Maghi di grande talento che hanno deciso di rinunciare ad altri eventi per esibirsi a Torino. Aspetto in piazza Castello cittadini e turisti per festeggiare con loro quello che, lo prometto, sarà il Capodanno più magico di sempre”.

 

“UniCredit è particolarmente lieta di questa collaborazione con il Comune di Torino – che ci permette di sostenere un importante progetto a favore  della comunità – afferma Daniela Barco, Responsabile business Retail Nord Ovest di UniCredit –. Proprio con il Comune di Torino abbiamo recentemente portato avanti l’iniziativa di rifacimento delle facciate dei palazzi della città. Grazie alla campagna dalla Città di Torino insieme a UniCredit per la riqualificazione degli edifici privati si è verificato a Torino un aumento in un anno del 25% di ristrutturazioni di facciate di immobili. Negli ultimi anni UniCredit ha condotto numerose iniziative di solidarietà, segno tangibile della vicinanza della banca alla città di Torino e alle esigenze della comunità. Tutto ciò testimonia la volontà di UniCredit di rafforzare il legame con la città a conferma di come l’attività di una banca per il territorio non si esaurisca solo dal punto di vista del supporto economico e finanziario, ma produca anche effetti sociali e culturali. Il sostegno di UniCredit non si esprime soltanto nell’ambito della gestione del Servizio di Tesoreria del Comune, ma anche grazie ad iniziative che portiamo avanti autonomamente per le fasce più deboli della popolazione. Recentemente, inoltre, UniCredit ha lanciato il programma di Social Impact Banking che si pone proprio l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di una società più inclusiva, attraverso l’individuazione, il finanziamento e la promozione di iniziative che hanno un impatto sociale positivo. Torino e il Piemonte più in generale rimangono un tassello cruciale del nostro sistema sociale ed economico e dispongono di importanti risorse per la transizione, costituendo per diversi aspetti un laboratorio sociale, economico, culturale per il Paese. Nell’ambito della collaborazione con la Città, per il programma Torino Natale  Magico, UniCredit, nelle domeniche di dicembre, mette  inoltre a disposizione la propria sede di UniManagement in via XX settembre 29, come ‘quinta piazza’ per gli spettacoli di magia dedicati alle famiglie.”

 

Da anni il Gruppo Iren è a fianco del programma dei festeggiamenti di Natale e Capodanno organizzato dalla città di Torino – spiega il Presidente Renato Boero – e siamo felici quest’anno di contribuire al messaggio di sensibilizzazione a comportamenti sostenibili rivolto a tutti i partecipanti. Comportamenti che il Gruppo ha introdotto in tutte le sue politiche, interne ed esterne. Ricordiamo, ad esempio, la sostituzione graduale di tutta la flotta con auto e mezzi elettrici per la raccolta dei rifiuti; l’emissione di Green Bond i cui proventi sono totalmente utilizzati da IREN per finanziare o rifinanziare progetti e attività con impatti positivi sull’ambiente; l’attività di educazione ambientale per scuole rivolta ogni anno a oltre 80.000 studenti; la produzione dell’87% di energia elettrica da fonti rinnovabili (in prevalenza idroelettrico). Ed è proprio questa energia rinnovabile che Iren offre per ‘accendere’ il Capodanno 2020: la Magia del Cinema“.

 

Quello di quest’anno, infatti, sarà anche un ‘Capodanno sostenibile’.

La manifestazione si avvarrà della preziosa collaborazione di due partner leader in questo campo: IREN che garantisce per lo spettacolo l’energia elettrica derivante da fonti rinnovabili e CNH che, con il suo supporto, da sempre dimostra avere grande attenzione per l’ambiente. Obiettivo del ‘Capodanno green’ è sensibilizzare cittadini e spettatori invitandoli a seguire 5 best practice: rispettare le regole di un evento sostenibile; prediligere i mezzi pubblici per gli spostamenti; riciclare sempre, anche durante le feste; scoprire le regole della città sulla gestione dei rifiuti; diffondere sostenibilità. E ancora, la sera del 31, per accedere liberamente alla piazza e assistere allo spettacolo, bisognerà consegnare all’ingresso un tappo di plastica che verrà poi riciclato.

Inoltre, il 31 dicembre sarà anche la notte in cui i ‘sogni’ di 3 protagonisti della ‘Mole dei desideri’ diventeranno realtà. Sul palco, infatti, saranno premiati 3 desideri scelti tra tutti quelli scritti su bigliettini di carta e appesi sulle riproduzioni della Mole in versione natalizia che nei weekend di dicembre sono state allestite nei luoghi del ‘Natale Magico’.

Il pubblico, scaricandosi ‘Bepix’, l’applicazione dedicata al ‘Capodanno 2020: la Magia del Cinema’, potrà partecipare a un emozionante countdown e creare una coreografia luminosa con giochi di luce straordinari.

A partire dalle ore 22 saliranno sul palco i più importanti campioni del mondo di sempre: Disguido, Carlo Truzzi, Nestor Hato, Otto Wessely, Paolo Carta, Mago Edgar e Miguel Muñoz.

 

DISGUIDO – Un duo di fantasisti che pone al centro del proprio spettacolo la comicità visuale in un mix di illusionismo, mimo e cabaret. Ispirandosi alla grande commedia slapstick di Charlie Chaplin e Buster Keaton, crea uno show esilarante e poetico in cui lo spettatore è il vero protagonista. Finalisti al Campionato del Mondo di Magia FISM 2015 hanno conquistato il secondo posto al Campionato Europeo di Magia 2014.

CARLO TRUZZI – Riconosciuto come il più abile esperto nell’affascinante arte delle ombre, Carlo Truzzi riporta agli albori della cinematografia con raffinate tecniche di sovrapposizione. Fantasista di livello mondiale ha rielaborato questa antica forma di spettacolo in chiave avvincente, poetica, comica e ironica, creando silhouettes diverse di animali, celebri personaggi dello spettacolo internazionale e interi sketch solo con l’utilizzo delle sue mani.

NESTOR HATO – Considerato uno dei migliori manipolatori al mondo si è classificato secondo al Campionato Mondiale FISM 2018 Korea e Campione Europeo FISM. Il fantasmagorico manipolatore di scena che fa apparire le carte aeree con una cadenza vertiginosa ha creato nuovi numeri di magia dal ritmo frenetico.  

 

OTTO WESSELY – È un travolgente prestigiatore austriaco, già campione del mondo, che si è esibito ovunque, dal Crazy Horse di Parigi ai più grandi show di Las Vegas. Il suo numero visivo è considerato il più comico a livello internazionale. Si tratta di un improbabile mago che tenta in ogni modo di stupire il pubblico con un’esilarante e incontrollabile follia comica.

PAOLO CARTA – Consulente per parchi a tema, grandi personaggi dello spettacolo, illusionisti, film per il cinema, produzioni televisive SKY, Mediaset e Rai. Ha ricevuto numerosi premi internazionali per le sue esibizioni ed è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere per meriti artistici nel campo dello spettacolo. Considerato uno degli artisti più eclettici e talentuosi, ha calcato le scene dei teatri più prestigiosi di tutto il mondo e ha portato la sua arte nei parchi divertimento a tema, tra cui Gardaland, dove ha ricoperto anche il ruolo di direttore artistico.

 

MAGO EDGAR – Specializzato in diverse tipologie di magia, dal close-up alle grandi illusioni, ha creato diversi spettacoli con la sua compagnia teatrale che ha fatto il giro di Francia e Spagna. Terzo mago al mondo nella categoria grandi illusioni, la sua carriera vanta più di 400 esibizioni in due anni lungo la costa catalana, apparizioni televisive, show al Teatreneu di Barcellona, sessioni magiche ravvicinate, spettacoli in congressi e festival teatrali eccezionali (come Fira de Tàrrega, La Mostra d’Igualada, FETEN-Gijón, FISM in Italia). Il suo programma di magia è andato in onda sulla piattaforma Internet TV Waita.

MIGUEL MUÑOZ – Miguel Muñoz è mago, artista circense e co-direttore di Puntocero. È stato premiato come Campione del Mondo di Magia (Grand Prix Fism 2018), premio FISM 2015 e 2014. Ha lavorato con acclamati registi e compagnie come Tim Burton e Disney (nel loro ultimo film Dumbo), DV8 Physical Theater, Nofit State Circus, Tattoo Theater. Durante le sue tournée internazionali si è esibito in luoghi prestigiosi come l’Hollywood Magic Castle, il London National Theatre, il Teatro Circo Price a Madrid o il Taipei National Theatre.

Per informazioni: www.nataleatorino.it

Appendino apre alla sua ricandidatura a sindaca nel 2021

 La sindaca Chiara Appendino per la prima volta apre alla possibilità di una sua candidatura per un secondo mandato nel 2021, fino ad oggi sempre esclusa

 

“Se il 2019 è stato un anno di risultati importantissimi per Torino, – dice all’Ansa la prima cittadina – sarà il 2020 ad essere il vero e proprio anno del rilancio. Dopo tre anni di lavoro intenso, ora si vedono i frutti. Noi abbiamo sempre detto che Torino riparte e, sebbene  ci sia ancora tanto da fare, ora riparte davvero. Decideremo dopo l’estate, sarà allora il momento giusto per farlo. Ma il tema non è ciò che farò io, sono le radici che stiamo mettendo con alcuni progetti”, riferendosi ad Atp Finals, ambiente e bilancio comunale.

Capodanno a Torino, quasi tutto esaurito negli hotel

Positivi i dati sull’occupazione delle stanze d’albergo per il Capodanno 2020, a Torino e in provincia

 

La  percentuale di camere prenotate supera  l’80%, contro il 75% dello stesso periodo dell’anno scorso. “La nostra resta una città con grandi potenzialità turistiche sulle quali riteniamo sia necessario investire con coraggio e determinazione”, dice Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino, ma occorre “mettere al centro la promo-commercializzazione della città  e della sua provincia”. Bene anche nei comprensori sciistici delle Montagne Olimpiche, che registrano  un’ occupazione delle camere molto alta.

Musicista suona durante l’intervento chirurgico al cervello da sveglio

All’ospedale Molinette di Torino

 

Nei giorni scorsi é stato effettuato un importante intervento chirurgico con tecnica asleep – awake, presso la Neurochirurgia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Diego Garbossa), su un giovane musicista di professione, monitorandone la creatività mediante il suono di strumenti musicali in sala operatoria. Insomma il paziente durante l’intervento al cervello era sveglio e suonava.

Il giovane paziente di 35 anni musicista di professione, polistrumentista e compositore di una nota band torinese La stanza di Greta, già vincitrice nel 2017 della Targa Tenco per la migliore opera prima, era portatore di estesa neoformazione a livello del lobo temporale ed insulare destro. L’intervento richiedeva di preservare, con la massima probabilità possibile, le sue abilità creative e di improvvisazione musicale, cardine fondante della sua vita privata e lavorativa.

L’équipe di Neurochirurgia dedicata all’awake surgery ha quindi pianificato, in accordo con il paziente, l’intervento che è stato eseguito, in collaborazione con gli anestesisti dell’Anestesia e Rianimazione 2 ospedaliera (diretta dal dottor Roberto Balagna) e degli psicologi della Psicologia Clinica ed oncologica universitaria (diretta dal professor Giuliano Geminiani). Dopo la prima fase in narcosi, durante la quale è stato eseguito l’accesso chirurgico, il paziente è stato risvegliato in sala e si è proceduto con il brain mapping al fine di identificare un’area corticale “safe” da cui iniziare ad aggredire la lesione. Durante il brain mapping il paziente ha alternato alla testistica “classica” somministrata dalla neuropsicologa, momenti di improvvisazione ed esecuzione di brani musicali con ausilio di chitarra acustica e tamburello a mano. Tale monitoraggio è proseguito anche durante l’exeresi tumorale secondo i criteri della “maximal safe resection”.

Durante tutta la procedura ed al termine il paziente non ha riportato alcun deficit, il controllo TC post operatorio ha dimostrato il buon esito della stessa.

Non è stata la prima volta che l’équipe (Diego Garbossa, Antonio Melcarne, Matteo Monticelli, Filippo Veneziani Santonio, Pietro Zeppa) ha utilizzato questa metodica, quella della chirurgia a paziente sveglio (awake surgery), anzi, il gruppo da qualche tempo sfrutta la possibilità di testare le cosiddette “funzioni superiori” dell’essere umano in sala operatoria, durante la rimozione di selezionate lesioni espansive cerebrali, al fine di ottenere un’exeresi massimale con minimi rischi di deficit neurologici permanenti per il paziente, monitorandone, tramite opportuna testistica,  funzioni come linguaggio, insight, abilità visuo spaziali, ecc., non altrimenti monitorabili in condizioni di narcosi.

Questa volta però a tali obiettivi se ne è aggiunto un altro, quello di preservare le abilità creative e di improvvisazione musicale, cardine fondante della vita del paziente.

Commercio, in Piemonte fatturato e addetti viaggiano a velocità ridotta

La fotografia scattata dall’Osservatorio sui bilanci delle SRL – Focus Settore Commercio pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti

(www.fondazionenazionalecommercialisti.it)

CRESCONO IN ITALIA FATTURATO (+5,8%) E ADDETTI (+3,3%) MENO IN PIEMONTE: RISPETTIVAMENTE (+4,5%) E (+1,8%)

Il Sud è la macroarea con la performance superiore: gli incrementi di fatturato e e del valore aggiunto sono uguali e i più alti (+6,3%).

 

Cresce ancora, ma rallenta rispetto all’anno precedente, la performance delle SRL nel settore commercio: in Italia nel 2018 sono aumentati gli addetti (+3,3%) e il fatturato (+5,8%) ma in frenata rispetto ai dati dell’anno precedente che registravano un incremento del +4,5% per gli addetti e del +6,5% per il fatturato. Una decelerazione più decisa nel caso del valore aggiunto, la cui crescita si riduce della metà, passando dal +6,5% al +3,5%.  In particolare il Piemonte viaggia ad una velocità ridotta con una crescita del fatturato del +4,5% e degli addetti del +1,8%. Questa la fotografia del comparto scattata dall’Osservatorio sui bilanci delle SRL – Focus Settore Commercio pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. L’analisi sulla base della banca dati AIDA –Bureau Van Dick ha riguardato i bilanci di quasi 112.000 srl afferenti al settore commercio, pari ad un quarto del totale di srl attive.

Il risultato migliore in termini di fatturato è stato ottenuto tra le Srl del Commercio all’ingrosso (+6,4%) seguite dalle Srl del Commercio e della riparazione di autoveicoli e motocicli (+5%) e da quelle del Commercio al dettaglio (+4,7%). Nessuno registra un calo dei ricavi, solo un comparto, quello del commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati, registra una crescita inferiore all’1% (+0,8%).

A livello geografico, limitando l’osservazione all’andamento del fatturato e del valore aggiunto e tenendo conto solo delle Srl con patrimonio netto e risultato d’esercizio positivi, le affermazioni migliori relative ai bilanci 2018 si registrano nel Nord-est e nel Sud. Qui, in particolare, la crescita del fatturato e quella del valore aggiunto sono uguali e le più alte (+6,3%). Nel Nord-est, la crescita del fatturato è pari a +6,2%, mentre quella del valore aggiunto è pari a +4,5%. Da segnalare, invece, il calo del valore aggiunto tra le Srl del settore Commercio dell’Italia centrale (-1,9%).  Nel dettaglio, la Campania è la regione dove si registra la migliore prestazione in termini di fatturato (+7,6%), seguita da Abruzzo (+6,7%), Veneto e Lazio ( entrambi +6,6%) mentre la maglia nera va al Friuli Venezia Giulia (+2,7%) preceduta da Toscana (+3,3%) e Sardegna (+3,8%). Relativamente agli addetti la crescita più sostenuta si osserva in Friuli Venezia Giulia (+7,5%) e Puglia (+7%)  che doppiano il dato italiano, negative le variazioni in Molise (-0,6%) e Sicilia (-3,2%)

Per quanto riguarda le classi dimensionali soffrono le piccole aziende. Le microimprese, quelle al disotto dei 350.000 euro di fatturato segnano un calo sia degli addetti (-3,8%) che del fatturato (-2,1%) a fronte di una impennata delle grandi che con un incremento del +6,8% degli addetti e del +8,7% dei ricavi vanno ben oltre la media nazionale.

Torna il Festival del giornalismo alimentare

Torino, 20-21-22 FEBBRAIO 2020:
POLITICHE DEL CIBO, SOSTENIBILITÀ DELLE FILIERE E CIBO DEL FUTURO:
TORNA IL FESTIVAL DEL GIORNALISMO ALIMENTARE


È giunto alla quinta edizione l’appuntamento che riunisce centinaia di professionisti della
comunicazione e dell’informazione in ambito alimentare. Grandi temi di attualità e trend
futuri al centro del dibattito. Comune denominatore: informazione di qualità.
Dal 20 al 22 febbraio 2020, Torino tornerà ad essere capitale del dibattito culturale nazionale sul cibo e
l’alimentazione con la quinta edizione del Festival del Giornalismo Alimentare, che dal 2016 si è
consolidato come una delle manifestazioni di rilievo nazionale, sia del «mondo alimentare» che del
«mondo della comunicazione» e del giornalismo, unico in Europa nel suo genere.
Al Festival si parla di giornalismo e alimentazione da punti di vista anche molto diversi fra loro: il cibo
visto dal giornalismo economico e finanziario; l’informazione sulla sicurezza alimentare; l’informazione
sulla ricerca agroalimentare; il linguaggio del giornalismo enogastronomico; le bufale alimentari nel
web; la comunicazione alimentare verso i bambini; le politiche nazionali sull’alimentazione; legalità e
cibo; la critica e l’attualità delle guide enogastronomiche; la comunicazione delle aziende; l’editoria di
settore…
A Torino, la città delle idee per antonomasia, l’appuntamento richiama ogni anno centinaia di
professionisti dell’informazione alimentare: giornalisti, blogger, aziende, funzionari di
amministrazioni pubbliche, professionisti della sicurezza alimentare, uffici stampa e rappresentanti
di associazioni si incontrano, si confrontano, scambiano esperienze e mettono in rete saperi. Qui
nascono nuove idee e si anticipano i futuri trend della comunicazione legata ai temi alimentari. E
nascono soluzioni per rispondere alle necessità sociali.
Filo conduttore del dibattito sarà come sempre la necessità di una informazione di qualità, a fronte
anche di un pubblico di consumatori sempre più attento, partecipe e preparato, anche grazie ad una
più facile accessibilità ai contenuti, garantita dai nuovi media. Questa facilità di accedere alle
informazioni, che è un incredibile strumento di sviluppo, ha anche un rovescio della medaglia: in rete è
molto facile incappare in informazioni errate, incomplete, superficiali, fuorvianti. Solo un
atteggiamento critico e la capacità di distinguere la validità delle fonti può permettere al consumatore
di avere un ruolo attivo non solo nell’individuare informazioni di qualità, ma anche nella propagazione
di quelle vere e corrette.
Per questo, per la prima volta nel 2020, il Festival aprirà le sue porte anche al pubblico, che avrà
anche l’occasione di incontrare dal vivo alcuni tra i più seguiti personaggi della rete. Tra gli ospiti
dell’edizione 2018 ricordiamo: Lisa Casali, Sonia Peronaci e Benedetta Rossi.
“Il cibo è nella vita di noi tutti, ogni giorno e in numerosi momenti. Il cibo è vita, economia, sviluppo,
solidarietà, benessere, salute, scienza, cultura…e molto altro. Sempre più ci informiamo sul web. E i
confini tra le diverse fonti di informazione sono sempre meno netti. – spiega il giornalista
Massimiliano Borgia, ideatore e direttore del Festival – Il cittadino deve sapersi orientare tra le
diverse fonti e interpretare in modo consapevole le informazioni che legge sui giornali o su un blog. E
abbiamo pensato che aprire al pubblico le porte del Festival possa fornire un contributo importante
nello sviluppo di questo spirito critico e verso la consapevolezza della responsabilità che ciascuno di
noi può avere anche quando decide di condividere un contenuto – corretto o errato – sui social.”
Grazie agli oltre 30 panel di discussione, saranno numerosi i temi sul tavolo della V edizione: le
politiche del cibo, la sostenibilità e sicurezza delle filiere, la ricerca sul cibo del futuro, lo spreco
alimentare, nuovi trend come la “doggy bag” e il “food delivery”. Grande spazio sarà, come sempre,
dedicato all’informazione sulla sicurezza e sui reati alimentari, al made in Italy e al cibo come veicolo di
promozione sociale e culturale. Non mancheranno momenti di confronto sull’informazione vista con
l’occhio della televisione, della radio e delle grandi guide gastronomiche e focus sulle grandi inchieste.
Accanto ai dibattiti, anche quest’anno il Festival proporrà un programma parallelo di stage tecnici e
laboratori di esperienza. Questi saranno momenti formativi organizzati in collaborazione con partner e
sponsor. Saranno a numero chiuso e avranno la finalità di trasmettere consigli utili per il lavoro del
giornalista che scrive, fotografa, filma, posta il cibo. Ma saranno anche momenti di conoscenza
reciproca tra i partecipanti e i curatori degli stage e dei laboratori anche in vista di contatti futuri.
“Stage e laboratori – spiega ancora il Direttore Massimiliano Borgia – si svolgeranno negli stessi orari
dei panel: un modo per «staccare» dai dibattiti e farsi coinvolgere in attività pratiche. Inoltre, così
come avvenuto nella scorsa edizione, il Festival del Giornalismo Alimentare consegnerà i propri
riconoscimenti a giornalisti che, nel corso dell’anno, si sono distinti per il loro lavoro di informazione
e inchiesta in ambito food. Ripeteremo infine anche l’esperienza degli incontri B2B, che ha riscosso
molto successo l’anno scorso, quando per la prima volta abbiamo organizzato incontri tra le aziende
presenti al Festival interessate ad approfondire possibilità e benefici della comunicazione con i
professionisti della comunicazione interessati a sviluppare la propria attività. C’è ancora moltissimo
bisogno di comunicazione sul cibo e ci è parso naturale porci come facilitatori dell’incontro tra
domanda e offerta.”
Con l’obiettivo di far incontrare le diverse professionalità interessate alla comunicazione alimentare,
(Giornalisti, Medici, Veterinari, Biologi, Nutrizionisti, Agronomi, Avvocati e Tecnologi Alimentari)
l’evento è ufficialmente inserito tra quelli validi per acquisire i crediti della formazione obbligatoria
continua dei giornalisti e delle professioni scientifiche e sanitarie.
Per restare aggiornati sulle prossime novità e per pre-accreditarsi alla tre giorni di Festival consultare il
sito www.festivalgiornalismoalimentare.it e i profili social.

Racconto di Natale / LA SECONDA OCCASIONE

Mi chiamo Antonio Gennaio, o almeno questo è il nome che, dieci anni fa, mi hanno dato alcuni di abitanti di Torino perché mi hanno trovato, accasciato nei pressi del Santuario della Consolata, il 17 gennaio, giorno in cui si festeggia Sant’Antonio Abate

Ero svenuto e ricoperto da vecchie cicatrici, come se tanto tempo prima fossi stato avvolto dalle fiamme. Quando mi sono svegliato nella canonica di don Pio non ricordavo nulla: né da dove venissi, né la mia età, nemmeno il mio nome. La mia vita è iniziata quando ho deciso di lasciar andare un passato che non ne voleva più sapere di me e che mi negava nomi, volti, persino dolori.

Avevo un nuovo nome, un giorno nel quale festeggiare il mio compleanno, una camera nella casa parrocchiale, un lavoro come assistente di don Pio: mi ero trasformato in una via di mezzo tra una perpetua, un chierichetto e un giardiniere. Dopo alcuni mesi, grazie ad un progetto di lavoro socialmente utile venni promosso a tuttofare del Comune: mi occupavo di piccoli lavori di giardinaggio e tenevo pulito il cortile della scuola elementare. All’inizio mi fu difficile convivere con il mio aspetto fisico, soprattutto perché temevo le beffe della gente. Non credo di essere mai stato bello, ma di certo le cicatrici dovute all’esposizione al fuoco mi rendevano orribile.

Ero un diverso, un mostro. Tuttavia, non lessi negli occhi delle persone paura, piuttosto una sorta di pietà, non vidi ribrezzo, ma tristezza per la mia condizione di esule senza nome, di apolide senza memoria. Dai bambini della scuola elementare mi giunse l’aiuto maggiore. Iniziarono a inventare storie su di me. Giovanni diceva che ero stato un pilota di Formula 1 scampato ad un incendio, mentre per Giuseppe provenivo dallo spazio. Soltanto Elisabetta interrompeva il suo pensieroso silenzio da bambina adulta, per dirmi: “Non importa da dove vieni. Ti voglio bene perché hai gli occhi buoni”, parole che avevano il potere di commuovermi.

Nel tempo libero per combattere la solitudine aiutavo la locale filodrammatica. Montavo le scenografie, spostavo pannelli, e facevo persino la comparsa. Spesso mi accontentavo di stare tra le quinte. La possibilità di assistere agli spettacoli mi rendeva felice. Gli anni trascorsero rapidi. Le domande sul mio passato continuarono a restare senza risposta. Fu come se Antonio avesse sempre vissuto a Torino, in quelle vecchie vie del Quadrilatero Romano. Ero ormai parte della comunità come il Santuario della Consolata o come Palazzo Barolo. O almeno credevo di esserlo fino a quando il destino decise di beffarsi di me.

 

Nell’autunno del 2019, infatti, i membri della filodrammatica del Quadrilatero decisero che lo spettacolo della Vigilia di Natale quell’anno sarebbe stato straordinario, diverso, originale, nulla a che vedere con i soliti temi triti e ritriti. Dopo settimane di ricerche, studi e discussioni, Luigi, primo attore della compagnia, appassionato di misteri, ebbe un’idea geniale: rendere omaggio al personaggio di Frankenstein, attraverso uno spettacolo teatrale. Proprio a Torino, infatti, nel 1920, Testa aveva realizzato il primo film horror italiano, “Il mostro di Frankenstein”. Certo il soggetto non era proprio natalizio, ma tutti erano stanchi di ripetere, anno dopo anno, le parti dei fantasmi di Scrooge o delle Piccole Donne della Alcott, tanto più che, ormai, i teatri cittadini proponevano da tempo per Natale opere teatrali crudeli come quelle di Agatha Christie. E così all’unanimità venne scelto il capolavoro di Mary Shelley.

 

Il mio inconscio mi trasmetteva messaggi inquietanti e mi tenni, per quanto possibile, lontano dalle prove. Ma il pomeriggio del 24 dicembre fui costretto ad assistere allo spettacolo. Tutti sembravano felici, eccitati. Tutti tranne me. Scena dopo scena, frase dopo frase, mi rendevo conto che era la mia vita, quella sepolta, quella dimenticata, a scorrere sul palco. Adesso sapevo chi ero. Adesso so chi sono: sono la Creatura nata grazie ad un uomo che ha osato sfidare le leggi della natura, che ha voluto sconfiggere la morte, senza sapere che avrebbe causato solo infelicità. Mary Shelley ha trascritto la mia storia e quella del dottor Victor Frankenstein, il mio creatore. Come tutti coloro che vengono al mondo non ero né buono, né cattivo.

Ero soltanto alla ricerca di qualcuno che mi amasse e che mi insegnasse ad amare. Non avevo chiesto io di tornare a vivere, non ero responsabile del mio aspetto deforme. Ma nessuno l’ha compreso. Ho ricevuto solo disprezzo, odio, tormento e ho risposto, infliggendo a mia volta disprezzo, odio e tormento. Ho ucciso e avrei meritato un’ultima definitiva morte.

autunno sul Po

Quando lo spettacolo è terminato, mi sono allontanato in silenzio e ho raggiunto il ponte di fronte alla Gran Madre. Ho deciso di scrivere queste righe per rivelare al mondo la mia identità e la mia dannazione prima di mettere fine alla mia disgraziata esistenza nelle acque del Po. Ma ora che sono arrivato al termine dell’ultimo capitolo mi rendo conto che è difficile lasciare questo luogo, che è difficile congedarsi da questa esistenza che non ho cercato, che non ho voluto, che mi è piombata addosso come un rapace. Qui, a Torino, non mi sono sentito un demone, ma solo un uomo che ha avuto una seconda opportunità. Con il mio scritto, stretto tra le dita, ho osservato l’acqua, la sagoma dei Cappuccini davanti a me, ho sentito i primi fiocchi di neve bagnarmi le guance e per la prima volta in tutte le mie esistenze ho capito di avere un’altra scelta. Ho lacerato la mia confessione.

Lasciamo credere a tutti che la Creatura sia soltanto un parto della fantasia di una giovane inglese, che il demone sia morto su una zattera, piangendo sul corpo del suo creatore. Il dottor Victor Frankenstein e il suo mostro resteranno, per sempre, leggenda. Io sono Antonio Gennaio, nato il 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate, tuttofare in una scuola elementare di Torino. Nulla di più. Nulla di meno. Tra poco scoccherà la mezzanotte e in questa notte di Natale, insieme al Salvatore del Mondo, rinascerò anch’io. La neve ha cancellato il mio passato. Mi asciugo una lacrima per quel mio papà che mi ha dato la vita, senza riuscire a capirmi. Requiescas in pace, Victor, povero padre mio.

 

Barbara Castellaro

 

 

 

Natale più sicuro sui treni e nelle stazioni. I controlli della Polfer

3473 persone controllate, di cui 1030 stranieri, 83 minori e 813 con precedenti di Polizia.  1 arrestato e 11 indagati, 43 veicoli controllati, 267 pattuglie in stazione e 116 a bordo treno, 292 treni scortati e 14 pattuglie antiborseggio in abiti civili per contrastare i furti in danno dei viaggiatori. 23 servizi lungo linea e 9 di O.P.

Questi i risultati dell’attività settimanale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle D’Aosta.

A bordo di un treno Torino – Bardonecchia, personale della Squadra di P.G. ha proceduto all’arresto di un minore italiano per rapina aggravata ai danni di due viaggiatori.

 

Nella stazione di Torino Porta Nuova, gli Agenti Polfer hanno fermato ed indagato per resistenza a Pubblico Ufficiale e false attestazione sulla propria identità, un ventisettenne della Nuova Guinea che nel cercare di salire a bordo di un treno nella Stazione di Torino Lingotto aveva colpito con un pugno un dipendente Trenitalia e successivamente si è scagliato fisicamente anche contro gli operatori di Polizia intervenuti.

 

Operatori del Nucleo Scorte Compartimentale hanno indagato in stato di libertà due viaggiatori algerini, irregolari sul territorio nazionale,  responsabili di resistenza a pubblico ufficiale ed interruzione di pubblico servizio. I due viaggiatori, al momento del controllo degli operatori Polfer, ponevano resistenza nei loro confronti, azionando il freno di emergenza. I due sono stati poi accompagnati presso l’Ufficio Immigrazione per la verifica circa la regolarità della loro posizione sul territorio nazionale