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L’allarme incendi resta in vigore in tutta la regione

Sempre elevato l’allarme per gli incendi boschivi in Piemonte, anche a causa della siccità. In questo inizio 2019 i roghi sono stati 77 e hanno impegnato 643 volontari, 219 mezzi, 2 aerei canadair e 2 elicotteri regionali. Non è quindi possibile concedere deroghe dallo stato di massima pericolosità per gli  incendi, dichiarato ilo scorso  30 dicembre, o dalla norma sulla distanza di 100 metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, dove non si possono innescare incendi. La Regione ricorda che tutte le violazioni sono perseguibili penalmente.

Salone del Libro, avviso di garanzia anche a Fassino

La procura di Torino sta consegnando gli avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sul salone del Libro. Tra i destinatari – in tutto 29 – anche  l’ex sindaco di Torino Piero Fassino, l’assessore regionale alla Cultura, Antonella Parigi, l’ex presidente del Salone Rolando Picchioni, Giovanna Milella ex presidente e Michele Coppola, assessore regionale nella giunta Cota dal 2010 al 2014. L’inchiesta parte dall’ipotesi di valore sovrastimato  del marchio di Librolandia per 1,8 milioni di euro, quasi  otto volte di più rispetto alla cifra definita dopo  tre anni dopo. L’obbiettivo sarebbe stato secondo i pm era quello di coprire i debiti creatisi.

 

(foto: il Torinese)

Paura in via Micca: aggressione a colpi di accetta

Terrore  in centro città  e mezzi pubblici bloccati stamane verso le 12 per un uomo di colore che, con un giubbotto giallo da cantiere e armato di un’accetta, ha aggredito un passante, probabilmente un altro  migrante. Poi è scappato a piedi in via Cernaia. La vittima, derubata dello zaino, è stata colpita alla testa più volte e poi  soccorsa dai passanti e dal 118. Le forze dell’ordine stanno dando la caccia all’aggressore.

Il Tar e gli effetti dei cellulari sulla salute

I cellulari danneggiano la salute? I ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione, dovranno adottare entro sei mesi una campagna informativa sull’uso corretto  di telefonini e cordless e sui rischi per la salute e per l’ambiente connessi a un loro uso inadeguato. La decisione è del Tar del Lazio, che ha accolto parzialmente un ricorso proposto dall’Associazione per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog, i  cui legali sono i torinesi Stefano Maria Commodo e Renato Ambrosio, dello studio Ambrosio&Commodo. “Da oggi  possiamo lasciare un segno e sperare in un utilizzo migliore dei cellulari, soprattutto per i giovani – dichiarano all’Ansa -. Non vogliamo contrastare la tecnologia e nemmeno  fare una battaglia di retroguardia, ma sollecitare un’industria che rappresenta un’eccellenza, al rispetto della salute delle persone”

Tav, Toninelli: “Spreco di denaro. Ne parlerò con la Lega”

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Il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli intervistato da Omnibus su La7 ha detto a proposito di Tav  che  “M5s è sempre stato contro un’opera che è uno spreco di denaro assoluto. Se l’analisi costi-benefici sarà negativa, ne parleremo con la Francia, la Commissione Ue e  all’interno del Governo, e ne parleremo assolutamente con la Lega, senza alcun pregiudizio”. E ha aggiunto: “è importante per me oggi  gestire bene il portafoglio di denaro pubblico, cosa che prima non è mai stata fatta. L’analisi è arrivata. La stiamo analizzando, ci vorranno pochi giorni per dire se è ok”.

Tav, Toninelli: "Spreco di denaro. Ne parlerò con la Lega"

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Il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli intervistato da Omnibus su La7 ha detto a proposito di Tav  che  “M5s è sempre stato contro un’opera che è uno spreco di denaro assoluto. Se l’analisi costi-benefici sarà negativa, ne parleremo con la Francia, la Commissione Ue e  all’interno del Governo, e ne parleremo assolutamente con la Lega, senza alcun pregiudizio”. E ha aggiunto: “è importante per me oggi  gestire bene il portafoglio di denaro pubblico, cosa che prima non è mai stata fatta. L’analisi è arrivata. La stiamo analizzando, ci vorranno pochi giorni per dire se è ok”.

Dl sicurezza, Regione avanti con il ricorso

Il dibattito sul ricorso che la Giunta regionale presenterà alla Corte Costituzionale contro il “decreto sicurezza” del Governo ha occupato gran parte della seduta di martedì 15 gennaio, con le comunicazioni in apertura dell’assessora alle Politiche Monica Cerutti, chieste dal gruppo Forza Italia, e le conclusioni del presidente Sergio Chiamparino


“Il decreto sicurezza rischia di rappresentare un danno per il nostro territorio – ha spiegato Cerutti – e mette in discussione il sistema finora costruito. Prevediamo un aumento esponenziale degli irregolari, che per potersi mantenere rischiano di essere impiegati nel lavoro nero o di essere assoldati dalla criminalità. Il nostro ricorso alla Consulta è il naturale approdo dopo un lungo lavoro. Il decreto porterà allo smantellamento degli Sprar con la perdita di 350 posti di lavoro, graverà sul sistema sanitario regionale e, secondo l’Anci, le spese sociali aggiuntive saranno di 22 milioni di euro”. Il capogruppo di Forza Italia Andrea Fluttero ha lamentato “la mancanza di un confronto prima della scelta. Nel merito mi pare che l’unico elemento che presenta rilievi significativi sia quello della revoca della cittadinanza. Gli altri sono argomenti politici che non giustificano un ricorso alla Corte su un provvedimento che è stato già controfirmato dal Capo dello Stato. Molti presidenti di Regione non hanno scelto tale via. Abbiamo il 7,6% di Pil da recuperare rispetto alle regioni del nord, siamo al quarto posto. Chiamparino usi gli ultimi mesi della legislatura per risolvere i problemi dei piemontesi e ritiri il ricorso”. Per il Partito Democratico sono intervenuti i consiglieri Domenico RavettiPaolo AllemanoAndrea AppianoVittorio BarazzottoLuca CassianiNadia ConticelliAntonio FerrentinoGabriele Molinari sottolineando che “noi dovremmo comprendere le percezioni di cittadini e allinearle alla realtà, non fomentare la rabbia. Questo ricorso è un’azione per incidere davvero, in Italia molti sarebbero d’accordo e in questi giorni si è già sentita la voce di chi considera  questo governo il peggiore della nostra storia. Ieri l’Anci ha spiegato che ci sarà bisogno di circolari interpretative, che magari saranno diverse a seconda della prefettura. Siamo di fronte a una legge scritta male, che incide sui diritti fondamentali. Il ministro degli Interni dovrebbe fare un giro nei pronto soccorso delle periferie: mettere in discussione il sistema di accoglienza è frutto della volontà ideologica di cavalcare il tema, bisognava invece snellire le pratiche e garantire servizi adeguati”. Per Giorgio BertolaDavide Bono e Federico Valetti (M5S) “la realtà dei fatti è che c’è grande e grave disagio nei nostri territori. Chi abita in piazza vittorio come Chiamparino forse non ha contezza di quello che accade nelle periferie delle città. Non dobbiamo né cavalcare né ignorare il disagio. Questo governo sta cambiando l’immagine e l’autorevolezza dell’Italia in Europa, tutti devono essere parte della soluzione e non scaricare su qualcuno i problemi. a forza di retorica buonista e terzomondista, ci si dimentica delle persone che soffrono. Ci siamo preoccupati delle condizioni dei paesi da cui si parte e non di quelle in cui si arriva e accogliamo queste persone per permetterci di mantenere i nostri stili di vita con manodopera a basso costo”. Secondo Marco Grimaldi (Leu) “il decreto sicurezza minerà gli sforzi regionali per una distribuzione su tutto il territorio dell’accoglienza e smantellerà gli Sprar gestiti dai Comuni, che hanno favorito percorsi di integrazione e relazione, ingolfando i Centri di Permanenza per Rimpatri (ex Cie). Con questa legge odiosa si vuole negare in modo discriminatorio ad alcuni il diritto fondamentale alla salute, la possibilità di cercare o mantenere un contratto di lavoro, l’accesso ai servizi del territorio (i centri per l’impiego, un conto in banca, gli asili nido e le scuole dell’infanzia) e creare un esercito di invisibili Per questo in Piemonte dobbiamo proseguire lungo la strada dell’accoglienza diffusa, continuare a fornire cure e servizi e impugnare il decreto”. “Troviamo stucchevole – ha dichiarato il capogruppo Fdi Roberto Ravello – il solito spettacolo di soggetti che si arrogano senza alcun titolo il diritto di distribuire patenti di legittimità su chi è titolato ad esprimersi su certi temi, a partire dall’immigrazione. Ma soprattutto, registriamo l’ennesimo segnale di distacco della maggioranza di centrosinistra dalla realtà: da un lato abbiamo chi ha ridotto in modo consistente il numero degli sbarchi e dall’altra una Giunta regionale che lamenta la diminuzione dei richiedenti asilo nel circuito degli Sprar, invece che occuparsi dei problemi dei piemontesi”. Sulla stessa linea Gianluca Vignale (Mns): “voglio dire a Cerutti che dal 2014 al 2017 in Italia sono entrate 250 mila persone di cui abbiamo perso le tracce, di questi 40 mila sono minori non accompagnati. Questi sono dei clandestini che girano per l’Europa ospitale per cercare di avere sussidio economico e futuro. Per cui il vostro timore di mancanza di controlli è tardivo. In questa regione solo l’8-9% ha diritto d’asilo e sul fronte dell’emergenza sanitaria si spendono troppe risorse, garantendo un numero elevato di servizi ai clandestini con corsie preferenziali rispetto ai normali cittadini. L’idea universale di accoglienza è portata avanti da chi da troppo tempo non si confronta con la povertà che c’è in Piemonte”. Per Benito Sinatora (Lega Nord) “promuoviamo un ricorso come se il decreto avesse già prodotto effetti. Le leggi buoniste sono fallite, la Giunta vive una realtà diversa da quella dei cittadini comuni che subiscono gli effetti di un’immigrazione selvaggia e incontrollata. Queste politiche sono state bocciate dal popolo italiano che il 4 marzo ha dato un messaggio chiarissimo e oggi sperate che la magistratura si schieri contro il governo democraticamente eletto”. “Non ci devono essere cittadini di serie A e di serie B – è stato l’invito di Stefania Batzella (Mli) – ho apprezzato il ricorso della Regione, dobbiamo difendere e tutelare i diritti umani e i diritti delle persone. Sembra che la storia, con le sue tragedie non ci abbia insegnato nulla. L’immigrazione va controllata e gestita, ma non si possono lasciare morire le persone in mare”. “Nell’avanzare questo ricorso ci siamo avvalsi di una prerogativa della Giunta, senza invadere alcuna competenza del Consiglio regionale”, ha concluso Chiamparino. “Il nostro ricorso non è sui principi costituzionali, anche se mi auguro che questi principi siano oggetto di altri ricorsi, ma è sul conflitto di attribuzione dei poteri perché il decreto ha effetto sulle politiche di cui siamo titolari, come la sanità e i servizi sociali”.

“Stop alla tav? E’ come uscire dall’Euro”

Gallina: “Credo che il premier Conte possa arrivare a una soluzione ragionevole guardando le evidenze”

Secondo il presidente dell’Unione Industriale, Dario Gallina “sospendere oggi la Torino-Lione sarebbe come uscire dall’euro”. L’Ansa riporta le sue parole dette a margine della presentazione della Fiera A&T.  “Da vent’anni – ha aggiunto –  si discute: ora non è più il tempo della discussione. A chi ha combattuto l’opera in modo ideologico dico che ci sono le ragioni per cambiare idea. Credo che il premier Conte possa arrivare a una soluzione ragionevole guardando le evidenze”. Per il capo di Confindustria di Torino sospendere il tunnel di base oltre ad avere risvolti legali “costerebbe più che portare avanti l’opera, con ricadute incalcolabili sul territorio nei prossimi decenni”.

 

(foto: il Torinese)

"Stop alla tav? E' come uscire dall'Euro"

Gallina: “Credo che il premier Conte possa arrivare a una soluzione ragionevole guardando le evidenze”
Secondo il presidente dell’Unione Industriale, Dario Gallina “sospendere oggi la Torino-Lione sarebbe come uscire dall’euro”. L’Ansa riporta le sue parole dette a margine della presentazione della Fiera A&T.  “Da vent’anni – ha aggiunto –  si discute: ora non è più il tempo della discussione. A chi ha combattuto l’opera in modo ideologico dico che ci sono le ragioni per cambiare idea. Credo che il premier Conte possa arrivare a una soluzione ragionevole guardando le evidenze”. Per il capo di Confindustria di Torino sospendere il tunnel di base oltre ad avere risvolti legali “costerebbe più che portare avanti l’opera, con ricadute incalcolabili sul territorio nei prossimi decenni”.
 
(foto: il Torinese)

Con il vento tornano gli incendi in montagna

Sono una settantina gli incendi boschivi divampati in Piemonte dal 30 dicembre, quando dalla Regione è stato dichiarato lo stato di massima pericolosità. In tutto 180 i mezzi del sistema antincendi e 507 i volontari del corpo Aib impiegati. Il  vento di foehn di queste ore nelle vallate alpine e il rialzo delle temperature ha favorito il propagarsi delle fiamme. Nel Torinese incendi estesi a a Corio e Coazze, che da ieri stanno impegnando Aib e Vigili del Fuoco. La Protezione civile regionale monitora  la situazione e ha  attivato il proprio servizio di elicotteri e la Sala Operativa Unificata Permanente presso la direzione regionale dei Vigili del fuoco.