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La protesta di estetiste e parrucchieri: “Fateci lavorare!”

Questa mattina indossando  mascherina, guanti e camice, e rispettando le distanze di sicurezza collegati fra loro da un nastro rosso, estetiste e parrucchieri hanno inscenato un flash mob, davanti al palazzo della Regione di piazza Castello

L’evento è stato coordinato da Federvie Piemonte per sensibilizzare e chiedere garanzie per il loro settore colpito dalla crisi dovuta al Coronavirus. Alcune decine di  professionisti hanno esposto cartelli per dire  che ”l’Italia muore per la burocrazia” e  ‘non ripartire significa morire”. La categoria sollecita  la Regione ad attivarsi con il Governo affinché la riapertura dei centri venga  anticipata al 19 maggio.

(foto: il Torinese)

Regole rispettate e flusso di passeggeri non oltre il 20 per cento sui mezzi gtt

I carichi di utenti nel primo giorno (ieri) di ripartenza non sono superiori al 20% sui mezzi di tutte le linee Gtt

L’azienda di trasporto pubblico torinese ha rilevato il 30-35% solo sulla linea del tram 4 nel tratto piazza Derna-via Bertola, dalla zona nord al centro storico.

In  metropolitana, la media è del 10%. Nessun assembramento alle fermate. Gtt -comunica che si è manifestato un “buon rispetto delle regole di salita e discesa e dei posti da lasciare liberi”.

Il personale ha rammentato ai passeggeri le nuove norme senza  difficoltà o problemi di alcun tipo.

 

(foto: il Torinese)

“Riparti Piemonte”, in arrivo 800 milioni Semplificazioni alla burocrazia

La Giunta regionale ha approvato ieri il disegno di legge Riparti Piemonte, lo ha annunciato il governatore Alberto Cirio in video conferenza. Il provvedimento definisce le misure “per mettere benzina in questa nostra Regione che ha bisogno di ripartire”, ha detto il presidente

Costituito da 60 articoli  stanzia oltre 800 milioni di euro per la ripartenza del Piemonte e una serie di disposizioni che semplificano le procedure della pubblica amministrazione.  437 milioni di euro sono fondi della Regione, 354 sono fondi europei, 18 milioni rappresentano il fondo sanitario che spetta alla Regione Piemonte.

Prima dell’approvazione si è tenuto un dibattito in videoconferenza della Prima Commissione (Bilancio), presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

L’assessore ai rapporti con il Consiglio Maurizio Marrone ha aperto i lavori, chiedendo “venia perché il testo non è ancora stato adottato in Giunta. Si pensava di concludere per l’ora di pranzo, per incardinarlo subito. Ma le interlocuzioni di alcuni assessori con le parti sociali non ci hanno permesso di votare il provvedimento, che comunque verrà approvato nella giornata di oggi.  La Commissione è comunque utile per l’eventuale gruppo di lavoro e per calendarizzare le prossime sedute”.

Il presidente della Prima Riva Vercellotti ha auspicato “il contributo di tutto il Consiglio affinché questo provvedimento possa essere condiviso e approvato celermente, per poter aiutare i tanti piemontesi che attendono queste risorse. Spero si trovi una convergenza, affinché tutti siamo parte attiva di questo percorso”.

Domenico Ravetti (Pd) ha sottolineato: “Abbiamo dato disponibilità al presidente Cirio per affrontare questo percorso con responsabilità. Il Piemonte ha bisogno che siano messe in circolo risorse. Noi siamo disponibili a far approdare il provvedimento in Aula rapidamente: ci saranno punti che condivideremo, altri meno. Però vogliamo il documento. Si parte quando si incardina il Disegno di legge. Che oggi dopo le conferenze stampa non si abbia ancora il documento, è grave. Chiediamo che il nostro provvedimento a prima firma Gallo, sia attratto da questo Ddl. Siamo basiti perché non abbiamo nemmeno ricevuto una telefonata per avvertirci che il testo non c’era. E stasera c’è un’altra conferenza stampa: non ci sono le condizioni per farci lavorare”.

Anche Sean Sacco (M5s) si è detto “perplesso. Siamo venuti a conoscenza del provvedimento con una conferenza stampa. Prima di discuterne non solo nel Consiglio, ma nemmeno in conferenza dei Capigruppo, come se fosse stato già approvato. Peraltro in quel provvedimento mancano tante categorie, senza capire la ratio per le scelte operate. Ora mi sarei aspettato di vedere il testo prima della conferenza stampa annunciata già oggi pomeriggio”.

Per Marco Grimaldi (Luv) “gli errori si possono commettere, sarebbe meglio non reiterarli. È stato fatto anche con le mascherine e oggi siamo allo stesso punto. Ci sono già le campagne social che spiegano a chi arriveranno i fondi, ma non c’è il provvedimento in Commissione. Chiedo di sospendere la Commissione, a questo punto inutile proseguire”.

Silvio Magliano (Moderati) ha domandato: “Perché chiedere il gruppo di lavoro, a questo punto? Avreste potuto fare da soli. Avete già le veline pronte, i comunicati pronti e poi qui non arrivate con il documento. Francamente non lo capisco: da un lato si chiede di collaborare e poi si fa una cosa di questo tipo”.

In senso critico sono intervenuti anche Maurizio Marello, Raffaele Gallo, Diego Sarno (Pd), Giorgio Bertola, Francesca Frediani (M5s).

E’ intervenuto anche Paolo Bongioanni (Fdi), facendo appello al senso di responsabilità di ciascuno al fine di far arrivare al più presto i fondi ai piemontesi. “Faccio notare dai banchi della maggioranza l’importanza della comunicazione di Giunta, che sottolinei come questo Disegno di legge dovrà passare in Aula, con il contributo dei consiglieri, il nostro e quello dell’opposizione”.

L’assessore Marrone ha replicato, ricordando “di essere stato io il primo a chiedere scusa per il ritardo. Però queste polemiche sono eccessive: la Giunta fa la sua parte e lo comunica ai media, come è sempre avvenuto. Poi naturalmente il provvedimento va in Commissione e va in Aula. Questa non credo possa essere una scusa per minare un percorso importante per il Piemonte. Non mi stupisco per i toni polemici, comprendo le esigenze dell’opposizione e conosco la dialettica democratica, tuttavia non vedo motivi di scontro reale. L’interesse generale è riuscire a distribuire quanto prima i fondi a disposizione per i piemontesi: un giorno di ritardo è un conto, una settimana in più visto il contesto sarebbe grave”.

Il provvedimento avrà circa 70 articoli. La discussione proseguirà nelle prossime sedute.

(foto archivio)

Coronavirus: in Piemonte i pazienti guariti sono oltre 6300, altre 22 vittime

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 17 di lunedì 4 maggio

Da oggi i dati forniti nel bollettino quotidiano saranno quelli rilevati dalla piattaforma COVID PIEMONTE alle ore 12.00, anziché alle ore 17.00, come avvenuto fino a ieri. Il cambiamento è dettato dall’esigenza di uniformare i dati forniti quotidianamente al Dipartimento nazionale della Protezione civile e al Ministero della Salute a quelli comunicati agli organi di informazione. Pertanto i dati di oggi non sono raffrontabili con quelli di ieri. Da domani sarà di nuovo possibile un confronto preciso dei numeri.

6.318 PAZIENTI GUARITI E 2.556 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 6.318: 518 in provincia di Alessandria, 261 in provincia di Asti, 340 in provincia di Biella, 704 in provincia di Cuneo, 537 in provincia di Novara, 3.245 in provincia di Torino, 290 in provincia di Vercelli , 356 nel Verbano-Cusio-Ossola, 67 provenienti da altre regioni.

Altri 2.556 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.186

Sono 22 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.186 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 577 ad Alessandria, 188 ad Asti, 165 a Biella, 259 a Cuneo, 265 a Novara, 1.422 a Torino, 164 a Vercelli, 113 nel Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 27.622 le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.593 in provincia di Alessandria, 1.623 in provincia di Asti, 992 in provincia di Biella, 2.553 in provincia di Cuneo, 2.377 in provincia di Novara, 13.916 in provincia di Torino, 1.145 in provincia di Vercelli, 1.065 nel Verbano-Cusio-Ossola, 247 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 111 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 161.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2391.

Le persone in isolamento domiciliare sono 13.010.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 176.078 , di cui 96.021 risultati negativi.

Ambulanti in piazza: “Vogliamo lavorare, non siamo di serie B”

E’ senza dubbio la prima manifestazione di piazza, e non solo a Torino, dopo la parziale ripartenza del 4 maggio a Torino

Tra i duecento manifestanti in piazza Castello questa mattina c’erano soprattutto ambulanti extralimentari, quelli che ancora non possono vendere al mercato.

Si sono radunati con striscioni e bandiere sotto la sede della Regione: “Vogliamo lavorare il governatore e Conte ci devono ascoltare. Noi non siamo una categoria di serie B”.

(foto: il Torinese)

Torino e il Piemonte ripartono con 900 mila lavoratori

Torino e il Piemonte ripartono da oggi. Riaprono librerie, cartolerie, negozi di abbigliamento per bambini,  studi professionali, e anche gli hotel sebbene non sia ancora consentito viaggiare tra una regione e l’altra.

Si calcola che circa 900 mila lavoratori, sparsi in 250 mila aziende e attività di vario genere, oggi riprendano la propria attività: più o meno il 70 per cento del totale. Naturalmente bisognerà rispettare le distanze di sicurezza e le norme di protezione dai contagi.

L’ordinanza firmata dal governatore  Cirio prevede  l’obbligo di indossare la mascherina  in tutti i luoghi chiusi con accesso al pubblico. Nei negozi la indosseranno i clienti e i venditori dovranno avere anche i guanti.  Sui mezzi pubblici i posti saranno limitati e segnalati da appositi adesivi e in metropolitana sono indicati percorsi differenziati in entrata e in uscita nelle stazioni. Vietati gli assembramenti e consentita l’attività singola sportiva e motoria. Per andare a far visita ai cosiddetti congiunti bisognerà indossare la mascherina.

A Torino il traffico stradale è visibilmente aumentato.

La sindaca: “Si riparte con senso di responsabilità, ma la strada è ancora lunga”

Il post di Chiara Appendino pubblicato su Facebook : “Ci siamo. Domani inizierà la cosiddetta Fase 2. Ma facciamo un passo indietro e vediamo, ora che volge al termine, cosa è stata la Fase 1”

La Fase 1 è stata un fulmine a ciel sereno, che ha significato per troppe persone nel peggiore dei casi, lutti e malattia. Nel migliore solitudine, isolamento, disagio psicologico, crisi economica e una grande nube scura sul futuro proprio e della propria famiglia.

Certo, come in tutte le esperienze è rimasto qualcosa di buono da portarsi dietro. Ma evitiamo ipocrisie e diciamolo chiaramente: ce la saremmo evitata volentieri.

E come hanno reagito i torinesi a questa Fase 1? Bene. Per quanto mi riguarda – lo dico da sindaca di questa straordinaria città – nel migliore dei modi possibili.

I torinesi hanno rispettato le regole dettate dalle Istituzioni. Hanno dimostrato (ancora una volta) rara generosità. Hanno dato vita a iniziative di solidarietà che non dimenticheremo mai.

“La situazione è grave” si diceva, ed era vero. Le immagini da Bergamo delle bare trasportate dall’Esercito ce lo hanno confermato molto chiaramente.

E ancora una volta Torino ha risposto: “Sì, ma da sì nojàutri i bogioma nen”. Ed eccoli lì, i torinesi che fanno quadrato intorno alle famiglie in difficoltà, che lottano fino all’ultimo per tenere in piedi le loro aziende, che si mettono a disposizione con centinaia di iniziative di solidarietà, che invadono il numero della Protezione Civile e la mail di Torino Solidale per mettersi a disposizione e donare ciò che possono.

E, torno a ripetere, non date retta a quelli che vi dicono che i cittadini non rispettano le regole, che siamo una banda di menefreghisti e che serve l’Esercito a presidio di ogni via.

Non è così. Qualcuno che non ha rispettato le regole c’è stato, è vero ma è stata un’esigua minoranza. Torino ha dimostrato di essere un esempio virtuoso da cui c’è molto da imparare.

E veniamo ora alla Fase 2.

Voglio essere altrettanto sincera: la crisi è tuttora in atto e la strada per superarla è ancora lunga.

Questa Fase 2, che inizierà domani, sarà un primissimo passo verso la riconquista di piccoli spazi di libertà.

Torneranno al lavoro 80.000 persone, si potrà finalmente vedere di nuovo i nostri cari, avremo qualche libertà in più per ciò che riguarda gli spostamenti.

Ma nessuno pensi che sia un “liberi tutti”. Non lo è in alcun modo e d’altronde con i numeri che stiamo ancora vedendo in Piemonte non potrebbe esserlo.

Noi, come abbiamo avuto modo di dirvi e continueremo a raccontarvi, stiamo facendo tutto ciò che è possibile per aiutare i cittadini in questa nuova fase.

Dopodiché, esattamente come nella Fase 1, la differenza la farà ognuno di noi.

La faranno ancora una volta la nostra responsabilità e il nostro senso di comunità.

I controlli ci saranno, come sempre, ma ognuno di noi capisce che non è fisicamente possibile controllare ogni singola via, strada, piazza, parco o giardino della Città.
A nulla possono i controlli se non ci sono l’altruismo e la responsabilità dei cittadini. Le distanze di sicurezza per evitare il contagio, il divieto di assembramento, le mascherine ove obbligatorio. Sono semplici regole che dobbiamo continuare a seguire.

Non chiedeteci poi di regolare o normare ogni singola azione. Non sarebbe possibile. E non farebbe onore a quella responsabilità mostrata fin qui.

Le Istituzioni hanno piena fiducia nei loro cittadini. Fiducia che si è dimostrata essere ben riposta. Vi chiediamo di averne nelle Istituzioni e, insieme, superare anche questa fase.

Certo, per averla attendiamo risposte forti da tutti i livelli di Governo. La Città di Torino sta facendo tutto il possibile e continuerà a farlo, dall’attuazione del grande piano per la mobilità al ridisegno in generale dei nostri servizi passando per il rilancio del piccolo commercio ci attendono grandi sfide.

Dalla Regione ci aspettiamo un’accelerata significativa su tamponi e test sierologici, sulla distribuzione delle mascherine e sulla protezione di tutti coloro che sono in prima linea, in primis nella sanità, a fronteggiare l’emergenza.

Dal Governo che si prosegua spediti sugli aiuti economici immediati per le imprese e le famiglie, per il commercio e per il turismo e sulla preparazione a una ripartenza dell’economia che non potrà permettersi battute di arresto.

Sono sicura che da tutto questo ne usciremo più forti di prima.

Grazie per tutto quello che state facendo e che farete.

Chiara Appendino

Liti in famiglia e in strada, sette arresti  nelle ultime 72 ore 

Sono 7  gli arresti per maltrattamenti in famiglia e litigi in strada effettuati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Torino nelle ultime 72 ore

Nel quartiere Cenisia, alle 5 del 30 aprile, una gazzella del nucleo radiomobile è intervenuta in un appartamento, dove un italiano di 39 anni, già noto alle forze dell’ordine, si è reso responsabile di condotte vessatorie e reiterate violenze psico-fisiche nei confronti della convivente al secondo mese di gravidanza, minacciata e allontanata da casa.
La donna provata, ma che non ha inteso sottoporsi a cure mediche, è stata anche informata dai militari dell’Arma sulle modalità di accesso ai centri antiviolenza. La notte successiva, a Inverso Pinasca (TO), nel pinerolese, i Carabinieri della Stazione di Fenestrelle hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 58 anni poiché per futili motivi ha colpito alle spalle l’anziana madre con un bastone da passeggio.
La donna ha riportato contusioni guaribili in giorni 20.  Gli investigatori dell’Arma hanno inoltre accertato che i maltrattamenti duravano da circa tre mesi:
Questa notte, a Moncalieri, i militari del posto, dopo una segnalazione al 112, hanno arrestato un uomo di 40 anni dopo un animato litigio con minacce di morte nei confronti del padre. Per tutte le vittime è stato applicato il codice rosso.
All’alba di oggi, infine, nella periferia nord di Torino tra corso Novara e corso Vercelli, cinque gazzelle dell’Arma sono dovute intervenire per sedare una violenta rissa in strada tra due rumeni, un maliano ed un senegalese, tutti pregiudicati e di età compresa tra 23 e 34 anni che, in evidente stato di agitazione, si stavano picchiando .
Tre dei quattro, prima di essere tradotti in carcere, sono stati accompagnati all’ospedale San Giovanni Bosco per escoriazioni e ferite agli arti ed al volto giudicate guaribili tra 7 e 10 giorni. Nel corso della perquisizione personale sono state rinvenute nelle loro disponibilità piccole dosi di cocaina, marijuana e hashish.

Mascherine, ingressi separati e “pallini” sulle banchine. Ecco come cambia la metropolitana

Da lunedì obbligo di mascherina e ingressi differenziati per chi viaggerà sulla metropolitana di Torino

In questi giorni i tecnici Gtt stanno allestendo un percorso segnalato da frecce collocate sul pavimento in entrata ed uscita che indicano i sensi unici pedonali.

La freccia di colore verde è riservata a chi scende, quella  blu per salire. Nelle varie fermate appositi  pallini colorati sulle banchine  indicheranno la distanza di sicurezza tra un utente e l’altro.

Anche su bus e tram sarà obbligatorio l’uso delle mascherine e saranno predisposte porte in entrata e in uscita.

Fase 2, il trasporto pubblico locale riparte a metà

Il 50% del trasporto pubblico riparte lunedì 4 maggio in corrispondenza con la prima fase di riapertura delle attività. Regione Piemonte, Trenitalia e Agenzia della Mobilità Piemontese hanno terminato di mettere a punto le misure per la prima ripartenza e mettono a disposizione dei viaggiatori tutte le informazioni per viaggiare in sicurezza.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico ferroviario Trenitalia fornisce informazioni aggiornate sui treni circolanti sul proprio sito. Sulla pagina di Infomobilità www.trenitalia.com/content/tcom/it/informazioni/Infomobilita/notizie-infomobilita.html alla sezione “Trasporti regionali Piemonte: rimodulato il servizio” sono elencate tutte le tratte attive e i treni disponibili.

I sistemi di vendita Trenitalia sono già aggiornati con la nuova offerta e i viaggiatori sono invitati ad acquistare i biglietti e abbonamenti sui canali on line. Trenitalia, inoltre, ha attivato sui treni le misure di sicurezza previste dal Dpcm del 26 aprile e informerà adeguatamente a bordo i viaggiatori sulle norme comportamentali da adottare: tutte le carrozze sono sanificate giornalmente con l’igienizzazione di tutte le superfici, sono potenziate le attività di igiene e pulizia a bordo treno durante il viaggio e sono stati installati dispenser di soluzione disinfettante su tutti i convogli. Inoltre, al fine di garantire il distanziamento sociale saranno progressivamente posizionati specifici marker che segnaleranno i sedili su cui sarà vietato sedersi e saranno identificate le porte di salita e quelle di discesa.

Per le linee del Servizio Ferroviario Metropolitano è disponibile un analogo aggiornamento sul sito www.sfmtorino.it in homepage. Anche per le linee SFM sono in atto le misure di sanificazione e di sicurezza previste dal Dpcm e i sistemi di informazione per i viaggiatori.

Sul fronte del trasporto su gomma, le aziende che gestiscono il servizio in Piemonte si sono messe a disposizione per fornire informazioni puntuali rispetto a linee e orari a partire da lunedì. Si invitano perciò tutti i viaggiatori a consultare i siti delle aziende di trasporto o a telefonare per verificare lo stato del servizio di proprio interesse e non rischiare di rimanere a terra lunedì, primo giorno di ripresa di alcune attività.

Come i treni anche i bus saranno sanificati giornalmente e allestiti per rispettare le misure di sicurezza. L’Agenzia della mobilità piemontese sta fornendo materiale informativo a riguardo che le aziende potranno esporre sui mezzi.